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Attività immateriali OIC e IAS/IFRS Ottobre- novembre 2010

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Presentazione sul tema: "Attività immateriali OIC e IAS/IFRS Ottobre- novembre 2010"— Transcript della presentazione:

1 Attività immateriali OIC e IAS/IFRS Ottobre- novembre 2010
Prof. Paolo Pietro Biancone

2 IAS 38 – ATTIVITÀ IMMATERIALI
Finalità e ambito di applicazione Definizione Rilevazione iniziale Valutazione successiva Vita utile Ammortamento Impairment Dismissione Informazioni integrative

3 1. FINALITÀ E AMBITO DI APPLICAZIONE
Lo IAS 38 deve essere applicato nella rilevazione delle attività immateriali Sono al di fuori dell’ambito di applicazione: le attività immateriali che sono considerate da un altro IFRS (es.: avviamento IFRS 3) le attività finanziarie (IAS 32) i diritti minerari e le spese di esplorazione o sviluppo ed estrazione di minerali, gas naturale e risorse naturali simili non rigenerabili (IFRS 6) le attività immateriali delle società assicuratrici derivanti da contratti con i titolari di polizza

4 2. DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ IMMATERIALE
UNA ATTIVITA’ IMMATERIALE E’ DEFINIBILE COME UNA ATTIVITA’ NON MONETARIA IDENTIFICABILE PRIVA DI CONSISTENZA FISICA L’ISCRIZIONE IN BILANCIO È SUBORDINATA ALLA CONTEMPORANEA PRESENZA DEI SEGUENTI REQUISITI: IDENTIFICABILITA’ CONTROLLO BENEFICI ECONOMICI FUTURI

5 2. DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ IMMATERIALE
Non soddisfano la definizione di attività immateriale e quindi sono imputati direttamente in conto economico i seguenti: costi di ricerca spese di costituzione costi sostenuti prima dell’apertura di un nuovo stabilimento (pre – operativi), costi di start-up sostenuti prima che gli impianti producano a regime spese per la formazione e addestramento del personale costi di pubblicità e oneri relativi costi relativi alla manutenzione del software costi di ristrutturazione e costi sostenuti per la riorganizzazione del business o di una linea di produzione

6 2. DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ IMMATERIALE
Esempi di attività immateriali (IFRS 3) Attività immateriali legate al marketing Marchi di fabbrica, nomi commerciali, marchi di servizi, marchi collettivi e marchi di qualità Nomi di dominio Internet Presentazione commerciale (colore, forma, design della confezione esclusivi) Testate giornalistiche Patti di non concorrenza Attività immateriali legate al cliente Anagrafiche clienti Portafoglio di ordini o produzione Contratti con i clienti e rapporti con la clientela stabiliti da tali contratti Relazioni con la clientela di natura non contrattuale Attività immateriali legate ad attività artistiche Spettacoli teatrali, opere e balletti Libri, periodici, quotidiani e altre opere di tipo letterario Opere musicali quali composizioni, testi di canzoni e sigle pubblicitarie Immagini e fotografie Materiali video e audiovisivi, inclusi film, video musicali e programmi televisivi

7 2. DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ IMMATERIALE
Attività immateriali basate su contratto Accordi di licenza, di royalty e di obbligo di non fare (standstill agreement) Contratti pubblicitari, commesse a lungo termine, contratti di gestione, di servizio e di fornitura Contratti di leasing Licenze di costruzione Contratti di franchising Diritti operativi e di trasmissione Utilizzo di diritti quali le autorizzazioni di trivellazione, taglio di legname, di utilizzo di acqua, aria, minerali, e reti stradali Contratti di servizio quali i contratti ipotecari I contratti di lavoro che costituiscono contratti favorevoli dal punto di vista del datore di lavoro in quanto il prezzo di tali contratti è inferiore al relativo valore corrente di mercato Attività immateriali basate sulla tecnologia Tecnologia brevettata Software per computer e programmi su firmware Tecnologia non brevettata Database Segreti industriali quali formule, ricette o processi segreti

8 3. RILEVAZIONE INIZIALE Modalità di acquisizione di un’attività immateriale: Acquisto separato dall’esterno Acquisto nell’ambito di una business combination Acquisto in seguito all’ottenimento di un contributo pubblico Permuta Produzione interna

9 3. RILEVAZIONE INIZIALE A. ACQUISTO SEPARATO DALL’ESTERNO
Iscrizione tra le attività immateriali Il costo comprende: Costo di acquisto Oneri direttamente attribuibili alla preparazione dell’attività per l’uso previsto Sono esempi di costi i seguenti: costi del personale direttamente impiegato per consentire il funzionamento dell’attività acquisita; compensi professionali sostenuti direttamente per portare l’attività alla relativa condizione di funzionamento; costi di collaudo dell’attività Il costo non comprende: costi per l’introduzione di un nuovo prodotto o servizio (inclusi costi pubblicitari e attività di promozione) costi per l’espansione dell’impresa (inclusi costi di formazione del personale) spese generali e amministrative ed altri oneri indiretti. La capitalizzazione di costi deve cessare quando l’attività immateriale è pronta per l’uso Spese successive sono generalmente costi di mantenimento, da iscrivere in conto economico (par. 20)

10 3. RILEVAZIONE INIZIALE B
3. RILEVAZIONE INIZIALE B. ACQUISTO NELL’AMBITO DI UNA BUSINESS COMBINATION Acquisizione di un’attività immateriale nell’ambito di una operazione di business combination IFRS 3 Iscrizione al suo fair value alla data di acquisizione del controllo della business combination

11 3. RILEVAZIONE INIZIALE C. ACQUISTO CON CONTRIBUTI PUBBLICI
Applicazione dello IAS 20 – Contributi pubblici Due modalità di rappresentazione contabile: Iscrizione dell’attività immateriale e del contributo pubblico al loro fair value e successiva ripartizione del contributo sul periodo di utilizzo dell’attività immateriale Detrazione del contributo dal valore iniziale dell’attività immateriale

12 3. RILEVAZIONE INIZIALE D. PERMUTA
Iscrizione dell’attività acquisita al fair value, tranne nei seguenti casi: La transazione è priva di “sostanza commerciale”  prevenire operazioni che hanno il solo obiettivo di generare utili Il fair value dell’attività ricevuta e di quella ceduta non sono determinabili in modo attendibile La sostanza commerciale è presente quando: La configurazione dei flussi di cassa (tempi, rischi, quantità) è diversa prima e dopo la permuta Il valore specifico (valore attuale dei flussi di cassa futuri al netto degli effetti fiscali) dell’attività per la società cambia dopo la permuta Le differenze a) o b) devono essere significativamente diverse rispetto ai fair value delle attività scambiate

13 3. RILEVAZIONE INIZIALE E. PRODUZIONE INTERNA
Difficoltà: verifica della probabilità dei benefici economici futuri determinazione del costo Il principio prevede la classificazione del processo di generazione dell’attività in: Fase di ricerca  costi imputati a conto economico Fase di sviluppo  costi capitalizzati nello stato patrimoniale divieto di rilevazione dell’avviamento generato internamente

14 3. RILEVAZIONE INIZIALE E. PRODUZIONE INTERNA
RICERCA  indagine originale e pianificata intrapresa con la prospettiva di conseguire nuove conoscenze e scoperte, scientifiche o tecniche Sono attività effettuate nella fase di ricerca: attività finalizzata all’ottenimento di nuove conoscenze indagine, valutazione e selezione finale delle applicazioni dei risultati della ricerca o di altre conoscenze ricerca di alternative per materiali, progetti, processi, sistemi o servizi; ideazione, progettazione, valutazione e selezione finale di alternative possibili per materiali, progetti, prodotti, processi, sistemi o servizi nuovi o migliorati

15 3. RILEVAZIONE INIZIALE E. PRODUZIONE INTERNA
SVILUPPO  applicazione dei risultati della ricerca o di altre conoscenze a un piano o a un progetto per la produzione di materiali, dispositivi, processi, sistemi o servizi, nuovi o sostanzialmente migliorati, prima dell’inizio della produzione commerciale o dell’utilizzazione L’impresa deve dimostrare: la possibilità tecnica al completamento dell’attività immateriale in modo che essa sia disponibile per l’uso o la vendita l’intenzione a completare l’attività immateriale per l’uso o la vendita; la capacità di usare o vendere l’attività immateriale il modo in cui l’attività immateriale genererà probabili benefici economici futuri; deve essere dimostrata l’esistenza di un mercato, oppure se utilizzata per fini interni, l’utilità effettiva di tale attività immateriale  IAS 36 (attualizzazione e CGU) la disponibilità di risorse tecniche, finanziarie e di altro tipo adeguate sia per completare lo sviluppo dell’attività che per il suo utilizzo o vendita la capacità di valutare attendibilmente il costo attribuibile all’attività immateriale durante il suo sviluppo o completamento

16 3. RILEVAZIONE INIZIALE E. PRODUZIONE INTERNA
Sono attività effettuate nella fase di sviluppo: la progettazione, la costruzione e la verifica di prototipi o modelli che precedono la produzione o l’utilizzo degli stessi; la progettazione di mezzi, prove, stampi e matrici concernenti la nuova tecnologia; la progettazione, la costruzione e l’attivazione di un impianto pilota che non è di dimensioni economicamente idonee per la produzione commerciale; la progettazione, la costruzione e la prova di scelte alternative per materiali, progetti, processi, sistemi o servizi nuovi o migliorati.

17 3. RILEVAZIONE INIZIALE E. PRODUZIONE INTERNA
Costo di iscrizione nello stato patrimoniale  comprende tutti i costi direttamente attribuibili spese per materiali e servizi utilizzati o consumati nel generare l’attività immateriale costi per i dipendenti derivanti dalla realizzazione delle attività immateriali imposte per registrare un diritto legale ammortamento dei brevetti e delle licenze che sono utilizzati per realizzare l’attività immateriale Non possono in ogni caso essere capitalizzati i seguenti costi: spese di vendita, amministrative e altre spese generali, a meno che tali spese possano essere direttamente attribuite alla fase di preparazione dell’attività per l’uso inefficienze chiaramente identificate e costi operativi iniziali sostenuti prima che l’attività raggiunga l’efficienza programmata spese sostenute per addestrare il personale a gestire l’attività. VALORE LIMITE  VALORE RECUPERABILE

18 3. RILEVAZIONE INIZIALE E. PRODUZIONE INTERNA
Non sono mai capitalizzabili le seguenti attività immateriali generate internamente: marchi; testate giornalistiche; diritti di editoria; anagrafiche clienti ed elementi simili.

19 4. VALUTAZIONE SUCCESSIVA
È possibile scegliere tra i seguenti modelli Modello del COSTO Modello della RIVALUTAZIONE DEL VALORE Mantenimento del costo Ammortamento Impairment test Distinzione tra attività a vita utile definita e a vita utile indefinita Adeguamento al fair value a fine esercizio Svalutazioni in conto economico Rivalutazioni in una riserva di patrimonio netto Ammortamento UTILIZZABILE SOLO PER INTANGIBLES CON MERCATO ATTIVO

20 4. VALUTAZIONE SUCCESSIVA
Mercato attivo  è presente quando sono soddisfatte le seguenti condizioni: gli elementi scambiati sul mercato risultano omogenei; compratori e venditori disponibili possono essere normalmente trovati in qualsiasi momento; i prezzi sono disponibili al pubblico. Rara presenza di mercati attivi nel comparto delle attività immateriali Divieto di utilizzo del modello della rideterminazione del valore per le seguenti attività immateriali: marchi; testate giornalistiche; diritti editoriali di musica e film; brevetti.

21 5. VITA UTILE VITA UTILE È FINITA INDEFINITA
il periodo di tempo nel quale ci si attende che un’attività sarà utilizzata dall’impresa; il numero delle unità prodotte o altrimenti ricavabili che l’impresa si aspetta di ottenere dall’utilizzo dell’attività. FINITA INDEFINITA non è possibile prevedere un limite oltre il quale essa non sia più in grado di generare benefici economici Ammortamento Se evidenze di perdite di valore  impairment test No ammortamento Impairment test annuale

22 6. AMMORTAMENTO Attività disponibile per l’uso 31/12/…. 31/12/….
a quote costanti scalare decrescente per unità di prodotto Attività disponibile per l’uso 31/12/…. 31/12/…. 31/12/…. 31/12/…. 31/12/…. Cancellazione dell’attività Classificazione come posseduta per la vendita (IFRS 5) Verifica del periodo di ammortamento Valore residuo  zero a meno che: Accordo con soggetto terzo Mercato attivo

23 Fair value al netto dei costi di dismissione
7. IMPAIRMENT Effettuato in conformità allo IAS 36 Attività immateriali a vita utile definita  in presenza di perdite di valore Attività immateriali a vita utile indefinita  almeno annualmente Fair value al netto dei costi di dismissione Valore contabile Valore recuperabile Maggiore tra Valore d’uso Svalutazione (impairment losses)

24 8. DISMISSIONE (DERECOGNITION)
Eliminazione dell’attività immateriale: Al momento della vendita Se cessano i benefici economici futuri La plusv/minusvalenza non può essere iscritta tra i ricavi di vendita Lo IAS 18 – Ricavi disciplina il momento di iscrizione della plusvalenza

25 9. INFORMAZIONI INTEGRATIVE
Occorre inserire nelle note le seguenti informazioni: informativa di carattere generale sulla vita utile, l’ammortamento e la riconciliazione dei valori impairment test cambiamenti di stima attività immateriali a vita utile indefinita altre informazioni rilevanti

26 Rettifica di valore di attività
Ottobre- novembre 2010 Rettifica di valore di attività OIC e IAS/IFRS Prof. Paolo Pietro Biancone

27 AGENDA Finalità e ambito di applicazione Principali definizioni
Identificazione della riduzione di valore Determinazione del Valore Recuperabile Rilevazione di una perdita per riduzione di valore Unità Generatrici di Flussi Finanziari (CGU): Ripristini di valore Informazioni integrative

28 Finalità e ambito di applicazione
Definire i principi che l’azienda deve applicare per assicurarsi che le proprie attività siano iscritte in Bilancio ad un valore non superiore a quello recuperabile Valore Contabile > Valore recuperabile  Perdita di valore da rilevare AMBITO DI APPLICAZIONE Lo IAS 36 non si applica a: Rimanenze (IAS 2); Attività derivanti da commesse a lungo termine (IAS 11); Attività fiscali differite (IAS 12); Attività derivanti da benefici ai dipendenti (IAS 19); Attività finanziarie rientranti nell’ambito dello IAS 39; Investimenti immobiliari contabilizzati al FV (IAS 40); Attività non correnti (o gruppi in dismissione) possedute per la vendita (IFRS 5). Lo IAS 36 si applica agli investimenti in: Società controllate (IAS 27 Bilancio consolidato e separato); Società collegate (IAS 28 Partecipazioni in società collegate); Joint Venture (IAS 31 Partecipazioni in joint venture). Si applica inoltre alle attività iscritte a valori rivalutati secondo quanto previsto dagli IAS 16 (Immobili, Impianti e Macchinari) e IAS 38 (Attività Immateriali) in base al “modello della rideterminazione (rivalutazione) del valore”.

29 Principali definizioni
VALORE CONTABILE DI UN’ATTIVITÀ Ammontare al quale un’attività è rilevata, dedotti ammortamento e precedenti riduzioni di valore UNITÀ GENERATRICE DI FLUSSI FINANZIARI (CGU) Il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari generati da altre attività o gruppi di attività. Rilevante in presenza di attività che non generano flussi autonomi. VALORE RECUPERABILE DI UNA ATTIVITÀ O DI UNA CGU Maggiore fra: A) Fair Value (valore di mercato) - costi di vendita ammontare netto ricavabile dalla vendita (di A/CGU) in condizioni di libero mercato E B) Valore d’uso valore attuale dei flussi finanziari futuri, che si suppone deriveranno dall’impiego continuativo e dalla dismissione al termine della vita utile (di A/CGU)

30 Esistono indicazioni di riduzione di valore ?
Identificazione della riduzione di valore 1/2 Ad ogni data di riferimento di bilancio (anche Bilanci Intermedi), l’azienda deve valutare se esistono indicazioni che un’attività (materiale o immateriale) possa aver subito una perdita di valore (ossia che VC>VR) Fonti d’informazione interne esterne … considerando come minimo i seguenti indicatori … Esistono indicazioni di riduzione di valore ? IMPAIRMENT TEST Stimare il valore recuperabile Confrontare valore recuperabile con valore contabile NO SI STOP

31 Identificazione della riduzione di valore 2/2
Inoltre, indipendentemente dalle indicazioni interne/esterne, per: attività immateriali a vita utile indefinita; attività immateriali non ancora pronte all’uso; avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale, occorre verificare annualmente - in qualsiasi momento dell’anno, ma ogni anno nello stesso periodo - la perdita di valore (impairment test)  confronto valore contabile/valore recuperabile

32 ELENCO MINIMO PREVISTO DALLO IAS 36
Indicatori di riduzione di valore di attività 1/2 INDICATORI ESTERNI Significativa e inaspettata riduzione del valore di mercato dell’attività Significativi mutamenti (avvenuti o attesi) di variabili esogene (tecnologia, mercato, economia o legislazione) con impatto negativo per l’azienda Incremento dei tassi di interesse di mercato o di altri tassi di remunerazione degli investimenti (  valore d’uso   valore recuperabile) Il valore contabile del patrimonio netto dell’azienda è superiore alla sua capitalizzazione di mercato INDICATORI INTERNI Evidenza di obsolescenza o deterioramento fisico dell’attività Significativi mutamenti (avvenuti o attesi) nella misura o modalità di utilizzo dell’attività con impatto negativo per l’azienda (non utilizzo, piani di dismissione o ristrutturazione del settore, anticipazione della data di dismissione già prevista, ridefinizione della vita utile da indefinita a definita) L’informativa interna evidenzia che la redditività di un’attività è o sarà peggiore delle attese ELENCO MINIMO PREVISTO DALLO IAS 36

33 Indicatori di riduzione di valore di attività 2/2
… ALCUNE PRECISAZIONI … la presenza di indicatori di perdita di valore interni o esterni non implica necessariamente l’obbligo di stimare il valore recuperabile ai fini dell’impairment test, se: precedenti calcoli hanno già evidenziato un valore recuperabile dell’attività significativamente superiore al suo valore contabile e nel frattempo non sono intervenuti eventi che hanno eliminato tale differenza; o analisi precedenti hanno indicato che il valore recuperabile dell’attività non è sensibile ad uno o più indicatori interni e/o esterni se vi sono indicazioni che un’attività può aver subito una perdita di valore, ciò può indicare che la sua vita utile residua, il criterio di ammortamento, il suo valore residuo devono essere riconsiderati e rettificati, anche se non si rileva alcuna perdita di valore relativa a tale attività

34 Determinazione del Valore Recuperabile
IAS 36 Valore Recuperabile vs Valore Contabile Maggiore tra Fair Value dedotti i costi di vendita Valore d’uso Valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi che si suppone deriveranno dall’uso continuativo e dalla dismissione dell’attività alla fine della sua vita utile. Ricavo netto della vendita dell’attività in una libera transazione di mercato Flussi finanziari futuri Tasso di attualizzazione … alcune precisazioni …

35 Determinazione del Valore Recuperabile
Valore Recuperabile vs Valore Contabile Valore Recuperabile = Maggiore tra Fair Value dedotti i costi di vendita Valore d’uso … ALCUNE PRECISAZIONI … Se uno dei due valori è superiore al Valore Contabile l’attività non ha subito riduzione di valore e non è necessario stimare l’altro importo Se fra FVN e Valore d’uso non esiste significativa differenza (es.: nel caso di attività destinata alla vendita, poiché non darà luogo a ulteriori flussi finanziari, al di là dei proventi della vendita), il primo potrà essere impiegato come VR Il VR va calcolato con riferimento ad una singola attività. Se i flussi finanziari generati da tale attività non sono ampiamente autonomi rispetto a quelli di altre attività o gruppi di attività, il VR va riferito alla CGU alla quale essa appartiene, a meno che: FVN > VC oppure Valore d’uso  FVN (quest’utlimo determinabile)

36 Fair Value dedotti i costi di vendita
Esiste un accordo di vendita vincolante avente ad oggetto l’attività in questione ? SI’ la migliore evidenza FVN = il prezzo pattuito in un accordo di vendita vincolante fra controparti indipendenti, rettificato dei costi direttamente attribuibili alla dismissione NO Esiste un mercato attivo in cui si commercializzano attività simili ? In genere non esiste “mercato attivo” per le immobilizzazioni SI’ NO FVN = il prezzo di mercato dell’attività (= prezzo corrente dell’offerta) dedotti i costi di dismissione FVN = il prezzo dell’operazione similare più recente effettuata all’interno dello stesso settore industriale, purchè fra la data dell’operazione e quella della stima del FVN non siano intervenuti significativi cambiamenti nel contesto economico Se non esiste alcun criterio per una stima attendibile  Valore recuperabile = Valore d’uso

37 Valore d’uso Elementi che devono essere riflessi nel calcolo del valore d’uso: Stima dei flussi finanziari futuri che l’impresa prevede di ottenere dall’attività Aspettative di possibili variazioni dell’ammontare e della tempistica di tali flussi Il valore temporale del denaro, rappresentato dal tasso d’interesse corrente di mercato privo di rischio Il prezzo legato all’incertezza implicita nell’attività Altri fattori, quali mancanza di liquidità, che gli operatori di mercato rifletterebbero nella misurazione dei flussi finanziari che l’impresa prevede di ottenere dall’attività Possono essere riflessi come rettifiche ai flussi finanziari futuri o come rettifiche al tasso di sconto.

38 VALORE RECUPERABILE < VALORE CONTABILE
Rilevazione perdita per riduzione di valore SI HA PERDITA PER RIDUZIONE DI VALORE SE, E SOLO SE VALORE RECUPERABILE < VALORE CONTABILE il valore contabile deve essere ridotto fino ad eguagliare il valore recuperabile PERDITA PER RIDUZIONE DI VALORE = VALORE CONTABILE – VALORE RECUPERABILE RILEVAZIONE perdita per riduzione di valore di un’attività  immediatamente a C/E perdita per riduzione di valore riferita ad attività già rivalutata in base ad altro Principio (es.: IAS 16)  diminuzione della rivalutazione: riduzione riserva di rivalutazione dell’attività; se la perdita supera l’importo della riserva di rivalutazione  eccedenza a C/E perdita per riduzione di valore > valore contabile dell’attività  eccedenza iscritta come passività se, e solo se richiesto da altro Principio una volta rilevata la perdita di valore, la quota di ammortamento dell’attività deve essere adeguata di conseguenza negli esercizi futuri per riflettere il nuovo valore contabile

39 CGU - Identificazione Se non è possibile stimare il valore recuperabile della singola attività (poiché essa non genera flussi di cassa autonomi) è necessario determinare il valore recuperabile della Cash Generating Unit (CGU) alla quale l’attività appartiene. Cash Generating Unit (CGU) Il più piccolo gruppo identificabile di attività (livello minimo di aggregazione possibile che comprende l’attività in oggetto) che genera flussi finanziari in entrata derivanti dall’uso continuativo delle attività stesse che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

40 discrezionalità del management aziendale
CGU – Identificazione (segue) … come si individua una Cash Generating Unit ? A modo (livello) in cui la direzione aziendale controlla l’operatività dell’impresa (es.:linee di prodotto, settori aziendali, sedi aziendali, distretti o regioni) oppure modo (livello) in cui la direzione aziendale prende decisioni in merito al proseguimento o alla cessazione di beni e attività dell’impresa discrezionalità del management aziendale B esistenza di un mercato attivo per il prodotto di un’attività o di un gruppo di attività, anche se parte o tutta la produzione è usata internamente (es.: semilavorati), in tale caso, se esistono prezzi interni di trasferimento, occorre rettificarli per riflettere la migliore stima del management dei prezzi che potrebbero essere praticati in libere transazioni di mercato … i criteri di identificazione delle CGU devono essere uniformi da esercizio a esercizio a meno che il cambiamento possa essere giustificato  informazioni integrative

41 CGU – Valore Recuperabile e Valore Contabile
… analogamente a quanto previsto per le singole attività … Valore Recuperabile CGU = Maggiore tra Fair Value dedotti i costi di vendita Valore d’uso Valore Contabile di una CGU deve essere determinato in maniera coerente con il criterio di determinazione del Valore Recuperabile infatti non include il Valore Contabile di passività già rilevate, a meno che il Valore Recuperabile della CGU non possa essere determinato senza tener conto di tali passività include il Valore Contabile delle sole attività che possono essere direttamente attribuite o ripartite (quote di VC di “beni comuni”) secondo un criterio ragionevole e coerente alla CGU (e non quelle estranee) e che genereranno i flussi finanziari futuri usati per determinare il suo Valore d’uso

42 CGU – Avviamento (1/3) IFRS 3 (Aggregazioni aziendali)
L’avviamento generato in una “business combination” è determinato come differenza fra il prezzo di acquisto di un’impresa target (costo sostenuto per l’acquisizione) e il valore corrente delle attività nette (al netto delle passività) singolarmente individuabili che compongono l’azienda acquistata (valore contabile dell’entità target). è inizialmente iscritto in bilancio al relativo costo non è assoggettato a ammortamento è assoggettato (o meglio le CGU/grp di CGU alle quali l’avviamento è allocato sono assoggettate) a impairment test almeno una volta all’anno (ma sempre nello stesso periodo) e ogni volta che emergano indicazioni di riduzioni di valore

43 CGU – Avviamento (2/3) Ai fini del test di impairment l’avviamento va allocato, alla data di acquisizione dell’azienda, a tutte le CGU o gruppi di CGU dell’impresa acquirente che è previsto beneficino delle sinergie derivanti dall’acquisizione. Questo vale indipendentemente dal fatto che le attività e le passività appartenenti all’azienda acquisita vengano o meno attribuite a quelle CGU o gruppi di CGU. In ogni caso le CGU, o gruppi di CGU, alle quali l’avviamento è allocato: a) devono rappresentare il livello più basso al quale la direzione aziendale tiene sotto controllo le unità operative alle quali l’avviamento è associato (basato normalmente sull’attuale struttura di reporting direzionale); e b) non devono essere un livello di aggregazione più ampio di un settore (in base alla definizione di formato di reporting definito secondo le regole dello IFRS 8).

44 CGU – Avviamento (3/3) Una CGU cui è stata allocata una parte di avviamento deve essere verificata in merito all’impairment almeno annualmente (e ogni volta che vi sono indicazioni di rischio di impairment), confrontando il valore contabile della CGU che include la quota di avviamento allocata e il valore recuperabile della CGU. Se il valore contabile è superiore al valore recuperabile è necessario rilevare in bilancio una perdita di valore riferita alla CGU.

45 CGU – Rilevazione perdita per riduzione di valore
SE Valore recuperabile CGU/grp di CGU < Valore contabile CGU/grp di CGU La perdita di valore va imputata a riduzione del valore contabile delle attività che compongono la CGU (grp di CGU) con il seguente ordine: A) prima riduzione del VC della quota di avviamento allocato alla CGU/grp CGU (se esiste); B) poi (parte rimanente) a riduzione dei VC delle altre attività della CGU/grp CGU proporzionalmente ai valori contabili stessi [Il trattamento contabile è identico a quello prima illustrato per le singole attività] A seguito dell’attribuzione della perdita per riduzione di valore, il VC di ogni attività non deve andare al di sotto del maggiore fra: 1) FV meno costi di vendita; 2) Valore d’uso; 3) Zero La parte di perdita residua non allocabile va ripartita fra le altre attività componenti la CGU/grp CGU ATTRIBUZIONE PERDITA ALLE SINGOLE ATTIVITA’

46 Ripristini di valore Ad ogni data di riferimento del bilancio (anche intermedi) l’azienda deve valutare se esistono indicazioni che una riduzione durevole di valore di attività (diversa da avviamento)/CGU precedentemente rilevata non esista più o sia diminuita. Se vi sono indicazioni (fonti interne/esterne) in tal senso, occorre rideterminare il Valore Recuperabile dell’attività/CGU. Se Valore Recuperabile > Valore Contabile il Valore Contabile deve essere aumentato fino ad eguagliare il Valore Recuperabile (ripristino di valore = eliminazione/riduzione della perdita) - solo se l’aumento del valore recuperabile deriva da un cambiamento nelle stime utilizzate per determinarlo; per la singola attività, non oltre il Valore Contabile che essa avrebbe avuto (tenendo conto anche dell’ammortamento) se non ci fosse stata alcuna svalutazione precedente -ripristino di valore in situazione standard  provento a C/E ripristino di valore riferito ad attività già rivalutata (secondo un altro Principio,es.IAS 16)  aumento della rivalutazione (aumento riserva di rivalutazione dell’attività) -adeguamento della quota di ammortamento dell’attività Trattamento del ripristino di valore (per singola attività diversa da avviamento):

47 Ripristini di valore - CGU
SE Valore recuperabile CGU/grp di CGU > Valore contabile CGU/grp di CGU Ripristino di valore, va imputato ad incremento del Valore Contabile delle attività che compongono la CGU/grp di CGU (trattati come ripristini di singole attività): - proporzionalmente ai Valori Contabili delle attività componenti (escluso avviamento: un eventuale incremento del valore recuperabile dell’avviamento successivo alla rilevazione della relativa perdita di valore, si ritiene derivi da aumento generato internamente non capitalizzabile ai sensi dello IAS 38 piuttosto che da una eliminazione della perdita per riduzione di valore) il valore ripristinato di ogni attività componente non deve eccedere il minore tra valore recuperabile e valore contabile netto che l’attività avrebbe avuto se non fossero state contabilizzate perdite di valore nel passato. La parte di valore recuperabile residuo va ripartita proporzionalmente sulle altre attività componenti la CGU (eccetto l’avviamento).

48 Informazioni integrative (1/3)
PER CLASSI DI ATTIVITA’ ammontare perdite durevoli di valore e dei ripristini di valore iscritti nel C/E dell’esercizio con l’indicazione della relativa voce; ammontare perdite durevoli di valore e dei ripristini di valore su attività rivalutate rilevati a direttamente a PN PER SINGOLE RIDUZIONI/RIPRISTINI DI VALORE DI IMPORTO SIGNIFICATIVO fatti o le circostanze che hanno portato alla rilevazione o al ripristino della perdita di valore; ammontare della perdita di valore rilevata o ripristinata; nel caso di singole attività: natura dell’attività settore oggetto di informazione al quale l’attività appartiene basato sullo schema primario di reporting dell’impresa. nel caso di CGU: una descrizione della CGU l’ammontare della perdita di valore rilevata o ripristinata per classe di attività e per settore oggetto di informazione se l’aggregazione delle attività della CGU è cambiata dall’ultima stima del valore recuperabile della CGU: descrizione della metodologia corrente e precedente di aggregazione, la ragione per cui è cambiato il criterio

49 Informazioni integrative (2/3)
PER SINGOLE RIDUZIONI/RIPRISTINI DI VALORE DI IMPORTO SIGNIFICATIVO (continua) se il valore recuperabile dell’attività (CGU) è il prezzo netto di vendita o il valore d’uso se il valore recuperabile è il prezzo netto di vendita, qual è il criterio usato per determinarlo se il valore recuperabile è il valore d’uso, il tasso (i tassi ) di attualizzazione utilizzati PER RIDUZIONI/RIPRISTINI DI VALORE AGGREGATI PER I QUALI NON SIA STATA DATA INFORMATIVA SINGOLA le principali classi di attività su cui essi impattano i principali fatti o circostanze che hanno portato alla loro rilevazione PER LE PORZIONI DI AVVIAMENTO NON ALLOCATE ALLA DATA DI RIFERIMENTO DI BILANCIO ammontare dell’avviamento non allocato a CGU alla data del bilancio motivo per il quale non è stato possibile allocare l’avviamento

50 Informazioni integrative (3/3)
SE IL VALORE CONTABILE DI UNA CGU/GRP CGU INCLUDE VALORI DI AVVIAMENTO O IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI A VITA UTILE INDEFINITA SIGNIFICATIVI RISPETTO AL TOTALE DEGLI STESSI VALORI CONTABILI ISCRITTI NEL BILANCIO DELL’ENTITA’ valore contabile dell’avviamento e delle immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita allocati alla CGU (o gruppo di CGU); criterio utilizzato per la determinazione del valore recuperabile dalla CGU (valore d’uso o fair value al netto dei costi di vendita) inoltre … a seconda che il valore recuperabile sia pari al valore d’uso o al fair value al netto dei costi di vendita, sono fornite informazioni di dettaglio in merito al processo seguito, alle assunzioni di base e alle informazioni utilizzate dalla direzione aziendale per determinare le tali grandezze   se una parte di avviamento o immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita, per valori non significativi rispetto al totale degli stessi iscritti in bilancio, è allocata a una CGU (o gruppo di CGU), questo fatto deve essere evidenziato insieme al valore contabile complessivo allocato.   


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