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L’andamento dei conti pubblici in Italia

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Presentazione sul tema: "L’andamento dei conti pubblici in Italia"— Transcript della presentazione:

1 L’andamento dei conti pubblici in Italia
Lezione 2 Scienza delle finanze – CLEP a.a

2 Visita guidata nei conti di finanza pubblica
Perchè sono importanti? Bilanci pubblici: esprimono scelte di prelievo e di spesa (non a caso sono diversi nel tempo e fra paesi) Svolgono diverse funzioni programmazione Documenti di finanza pubblica in Italia Bilancio dello stato:

3 Funzioni del bilancio Informativa:
Informazione sulle risorse disponibili e sul loro utilizzo Allocativa: Strumento per la decisione politica (programmazione economico-finanziaria) Esecutiva Gestione delle risorse allocate “L’attuale struttura è poco leggibile. E’ difficile individuare l’insieme di risorse disponibili per perseguire i diversi obiettivi e gli effetti della legge finanziaria sul bilancio” “Trasparenza del bilancio come bene pubblico, non appartiene a nessun schieramento politico” T. Padoa Schioppa (2007)

4 Si distinguono secondo:
Tipi di bilancio Si distinguono secondo: I soggetti dell’attività finanziaria a cui si riferiscono L’oggetto: operazioni incluse (limite a operazioni fuori bilancio) I criteri di registrazione: competenza (giuridica ed economica) o cassa L’orizzonte temporale (annuale o pluriennale) La natura di previsione (tendenziale o programmatica) o di consuntivo (rendiconti) I criteri di classificazione delle entrate e delle uscite: amministrativa, funzionale, economica I tipi di “saldo” (risparmio, indebitamento, fabbisogno…)

5 Gli aggregati di finanza pubblica in Italia
Stato Settore statale Amministrazioni pubbliche (contabilità nazionale e vincoli europei) Settore pubblico

6 SETTORE PUBBLICO Stato SETTORE STATALE AMMINISTR. PUBBLICHE
Ex aziende autonome ed enti assimilati (Ferrovie, monopoli di stato, poste, Anas) SETTORE PUBBLICO Ex foreste demaniali Stato Altri enti dell’amm. centr. Amministrazioni locali Enti di previdenza SETTORE STATALE (bilancio e tesoreria) AMMINISTR. PUBBLICHE

7 Conto economico consolidato delle Amministrazioni pubbliche: definizione e saldi di bilancio Fonte statistica: Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese (3 volumi), presentata entro il 31 marzo dal Ministro dell’Economia ed elaborata dall’Istat

8 Le Amministrazioni pubbliche
sono unità istituzionali (9976 nel 2003; 3,540 milioni di personale ), le cui funzioni principali consistono nella: produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita redistribuzione del reddito e della ricchezza del paese

9 Amministrazioni Locali (AL)
Enti territoriali (Regioni, Province, Comuni) Aziende sanitarie locali Ospedali pubblici Enti di assistenza locali (Università, Aziende diritto allo studio, Altri enti assistenziali) Enti economici locali (Camere di commercio, Comunità montane,Iacp, Ept, Ers…) 9753 unità - 1,496 milioni di personale

10 Enti di Previdenza (EP)
INPS INAIL INPDAP altri... 27 unità - 57,9 mila unità di personale

11 Il conto economico delle AP
si basa su un concetto di competenza economica (non giuridica): erogazioni maturate nell’anno, ma a volte si usa il criterio cassa rettifica dei dati di bilancio (es. sottrazione Iva a UE; ..) esclude le partite finanziarie consente di effettuare confronti nel tempo consente di effettuare confronti tra paesi è quello usato per criteri di Maastricht e PSC

12 SALDO DELLE PARTITE FINANZIARIE
Partecipazioni azionarie e conferimenti Concessioni di crediti e anticipazioni meno Rimborso di anticipazioni e crediti

13 Fabbisogno e indebitamento SP o SS e AP
Fabbisogno del Settore pubblico (SP) o del Settore Statale (SS) e Indebitamento netto delle AP: Che differenza c’è?

14 Differenze fra fabbisogno e indebitamento
Gli aggregati di riferimento sono diversi (SP, SS, PA) I conti del Settore pubblico e statale sono conti di cassa di natura finanziaria, i conti delle AP sono di competenza e di natura economica I conti delle AP sono rettificati Il fabbisogno include le partite finanziarie; l’indebitamento no

15 INDEBITAMENTO = ENTRATE FINALI - SPESE FINALI
Si può quindi dire, anche se rappresenta una semplificazione della realtà, che… INDEBITAMENTO = ENTRATE FINALI - SPESE FINALI FABBISOGNO = INDEBITAMENTO + SALDO DELLE PARTITE FINANZIARIE

16 Altri tipi di “saldo” Saldo corrente (risparmio pubblico): differenza fra entrate e uscite di parte corrente Saldo in conto capitale: differenza fra entrate e uscite in conto capitale Avanzo (disavanzo) primario: differenza fra entrate totali e uscite totali al netto degli interessi Saldo “strutturale”: saldo corretto per l’andamento del ciclo economico

17 I principali documenti ufficiali
Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese (marzo) Relazione Annuale della Banca d’Italia (maggio) Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (giugno/luglio) Relazione Previsionale e Programmatica (settembre)

18 Altri documenti utili Siti Internet
Bollettino Economico della Banca d’Italia Siti Internet

19 Conto economico consolidato delle Amministrazioni pubbliche: evoluzione in Italia (1970-2009)

20 aggrega le entrate e le uscite di AC, AL e EP
CONTO CONSOLDIATO aggrega le entrate e le uscite di AC, AL e EP con elisione dei trasferimenti tra enti all’interno delle AP

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22 Conto delle Amministrazioni Pubbliche nel 2009
ENTRATE mld di € %PIL Comp. % 1. Entrate Correnti 701,9 46,2 87,9 2. Entrate Conto Capitale. 16,1 1,1 2,0 3. ENTRATE TOTALI (1+2) 718,0 47,2 89,9 USCITE 4. Uscite correnti 733,0 48,2 91,8 - di cui interessi passivi 71,3 4,7 8,9 5, Uscite in conto capitale 65,8 4,3 8,2 6. USCITE TOTALI (4+5) 798,8 52,5 100,0 SALDI 7. Risparmio pubblico (1-4) -31,1 -2,0 8. Indebitamento netto (3-6) -80,8 -5,3 9. Avanzo primario (8+interessi) -9,5 -0,6 Debito pubblico delle AP (al ) 1761,2 115,8 Per memoria : Prodotto Interno Lordo 1520,9 22

23 Andamento dei conti pubblici e previsioni
Documenti più recenti (22 settembre 2009) Relazione previsionale e programmatica Nota di aggiornamento al DPEF ,

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25 Le entrate delle AP nel 2009 mld di Euro %PIL Comp. % ENTRATE
1. Imposte dirette 222,6 14,6 31,0 2. Imposte indirette 206,9 13,6 28,8 3. Contributi sociali effettivi 210,9 13,9 29,4 3.1 Contr. sociali dei datori 144,1 3.2 Contr. sociali dei lavoratori 66,8 4. Entrate fiscali (1+2+3) 640,4 42,1 89,2 5. Contr. sociali figurativi 4,1 0,3 0,6 6. Altre entrate 57,3 3,8 8,0 7. Entrate Correnti (4+5+6) 701,9 46,2 97,8 8. Entrate Conto Capitale. 16,1 1,1 2,2 8.1 Imposte in conto capitale 12,2 0,8 1,7 9. ENTRATE TOTALI (7+8) 718,0 47,2 100,0

26 irap Inpdap?

27 INDICATORI DI PRESSIONE
Pressione fiscale: Dirette + Indirette + Contributi sociali _______________________________ PIL Pressione tributaria Dirette + Indirette ___________________ PIL

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29 Pressione fiscale al lordo e al netto delle imposte in conto capitale

30 USCITE delle AP nel 2009 mld %Pil % 10. Consumi collettivi finali 327,8 21,6 41,0 10.1 Retribuzioni 171,6 11,3 21,5 10.2 Acquisti di beni e servizi 137,2 9,0 17,2 11. Prestazioni sociali 291,3 19,2 36,5 12. Contributi alla produzione 15,1 1,0 1,9 13. Interessi 71,3 4,7 8,9 14. Altre uscite correnti 15. Uscite correnti ( ) 733,1 48,2 91,8 16. Investimenti 37 2,4 4,6 17. Trasferimenti in conto capitale 24,4 1,6 3,1 18. Uscite in conto capitale 65,8 4,3 8,2 19. USCITE TOTALI (15+18) 798,8 52,5 100,0 Ricordare che le dismissioni di immobili vengono contabilizzate come riduzioni degli investimenti. Erano state alte nel 2002 (11mld), 2,7 nel 2003. 30

31 Tab.2.2. La spesa per il welfare state delle AP, 2009 (mld di euro)
2009 comp% %del Pil 1. Previdenza 265,6 36,5 17,5 2. Assistenza 33,8 4,6 2,2 3.Sanità 102,8 14,1 6,8 4. Prestazioni di protezione sociale delle AP (=1+2+3) 402,2 55,3 26,4 5. Servizi amministrativi e altre spese 23,3 3,2 1,5 6. Spesa totale per la protezione sociale delle AP (=4+5) 425,5 58,5 28,0 7. Istruzione (stime)* 70 9,6 8. Abitazione (stime) 17 2,3 1,1 9. Totale spesa per il welfare (=6+7+8) 512,5 70,4 33,7 10. Altre spese primarie 215 29,6 11. Spesa primaria delle AP (=9+10) 727,5 100,0 47,8

32 Tab.2.2. La spesa per il welfare state delle AP, 2009 (mld di euro)
2009 comp% %del Pil 1. Previdenza 265,6 36,5 17,5 2. Assistenza 33,8 4,6 2,2 3.Sanità 102,8 14,1 6,8 4. Prestazioni di protezione sociale delle AP (=1+2+3) 402,2 55,3 26,4 5. Servizi amministrativi e altre spese 23,3 3,2 1,5 6. Spesa totale per la protezione sociale delle AP (=4+5) 425,5 58,5 28,0 7. Istruzione (stime)* 70 9,6 8. Abitazione (stime) 17 2,3 1,1 9. Totale spesa per il welfare (=6+7+8) 512,5 70,4 33,7 10. Altre spese primarie 215 29,6 11. Spesa primaria delle AP (=9+10) 727,5 100,0 47,8

33 Nella serie ABS+IG le riduzioni del 2000 w del 2002 sono attribuibili (certamente per il 2002, ma controllare per il 2000) alle dismissioni di patrimonio immobiliare pubblico. 33

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35 ENTRATE USCITE T Cg TR INT IG DOMANDA AGGREGATA C + I + G (=CG+IG)
REDDITO DISPONIBILE YD=Y-T+TR+INT

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37 Uno sguardo all’Europa

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39 La contabilità pubblica e il processo di bilancio

40 Articolo 81 della Costituzione (Stato)
Le camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal governo L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese Ogni altra legge che importi nuove e maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte

41 Principali leggi di contabilità e finanza pubblica
Legge 468/78 (bilancio cassa, legge finanziaria …) Legge 362/88 (DPEF, ….) Legge n. 94/1997 Legge n. 208/1999 (ultima riforma organica) ... circolari, regolamenti contabili, regolamenti parlamentari … Legge 196 del 31 dicembre 2009

42 Legge 196/2009 Legge di contabilità e finanza pubblica
Riforma necessaria e non più rinviabile Già da due anni (almeno nelle intenzioni) versione “snella” LF Appesantimenti nell’iter parlamentare Dal 2008 manovra anticipata con d.l. estivi, fiducia. Per tutte le cinque leggi Finanziarie votate negli anni maxiemendamento e fiducia (pochi articoli moltissimi commi….) Obiettivi molto ambiziosi Numerose deleghe Tempi lunghi (deleghe entro 1, 2 o 3 anni) Modalità attuazione molto importanti

43 Legge 196/2009 Principali obiettivi
Coordinamento finanza pubblica (enfasi su conti PA, ex-ante; contabilità di cassa, bilancio per missioni e programmi, programmazione triennale, …) Armonizzazione dei sistemi contabili (fra diversi enti e livelli di governo) Riforma degli strumenti di governo dei conti pubblici (LF, DPEF…) Ridefinizione del sistema dei controlli (norme di copertura più stringenti, nuclei di analisi e valutazioni ...)

44 Unità di approvazione parlamentare
Si votano i programmi, non più UPB o macroaggregati Il bilancio dello Stato è attualmente ripartito in 13 stati di previsione (uno per ministero) e 34 missioni (22 delle quali interessano più di un ministero), a loro volta ripartite in 163 programmi (aggregato omogeneo di attività svolto in ogni ministero in funzione delle proprie finalità istituzionali); la spesa di ogni programma è distinta in «macroaggregati» (spese per funzionamento e spese per interventi, di parte corrente e in conto capitale), che costituiscono le unità di voto per il Parlamento. Lo spostamento del voto a livello di programma, garantisce un più ampio margine di flessibilità rispetto alla situazione attuale. Inoltre è prevista la possibilità, in sede di approvazione del bilancio e senza bisogno di ulteriori modifiche legislative, di rimodulazioni compensative tra programmi nell’ambito di ogni missione (entro certi limiti). Bene per la flessibilità gestionale, ma occorre definire il delicato confine fra decisione politica e spazio della decisione amministrativa (es. spese rimodulabili e non rimodulabili …)

45 Esempio di articolazione del bilancio

46 Strumenti di governo Semplificazione degli strumenti decisionali tra Governo e Parlamento. "Relazione sull'economia e la finanza pubblica", che aggiorna le previsioni di finanza pubblica per l'anno in corso, avviando il ciclo annuale della programmazione (15 aprile); "Decisione di finanza pubblica" (entro il 15.9) in luogo del DPE Sostanziale "compressione" dei tempi della sessione di bilancio (troppo per un “serio” dibattito parlamentare?) Sostituzione della legge finanziaria con la "legge di stabilità" (entro il 15 ottobre, assieme al d.d.l . sul bilancio triennale): dovrà contenere esclusivamente norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza nel triennio considerato dal bilancio pluriennale….. non potrà contenere norme per lo sviluppo, che troveranno collocazione in appositi disegni di legge collegati e le norme di delega; le norme a carattere ordinamentale o organizzatorio; le norme relative ad interventi di natura localistica o microsettoriale Consistente semplificazione delle tabelle allegate Non può contenere: • le norme per lo sviluppo - che troveranno collocazione in appositi disegni di legge collegati - e le norme di delega; • le norme a carattere ordinamentale o organizzatorio; • le norme relative ad interventi di natura localistica o microsettoriale

47 I conti pubblici e il quadro macroeconomico
Importanti riflessi legati a crisi economico-finanziaria Effetti automatici (dell’economia sul bilancio): Entrate (elasticità del prelievo…) Spese, soprattutto per disoccupazione Effetti discrezionali (necessità intervento per contenere la crisi e la sua durata) : Si stima che nel 2009 nei principali venti paesi industrializzati il sostegno pubblico all’attività economica e alle famiglie sia stato in media 2 punti percentuali del Pi (negli Usa più di 5 punti di Pil!). Interventi con effetto su disavanzo e debito e con effetti solo sul fabbisogno e debito (es. interventi di tipo finanziario come capitalizzazioni o prestiti …)

48 Disavanzo(-) in % del Pil
Pil (var %) Disavanzo(-) in % del Pil 2008 2009 2010* Germania 1,0 -4,9 1,5 -3,6 Francia 0,3 -2,3 1,3 -3,4 -8,5 -8,2 Italia -1,0 -4,8 0,8 -2,7 -5,2 -5,9 Spagna 0,9 -0,4 -4,1 -11,1 -10,4 Belgio 1,1 -3,1 -1,2 -5,7 -5,8 Austria 2,0 -3,5 1,4 -4,6 -5,6 Paesi Bassi 2,1 0,7 -5,3 Finlandia -7,5 4,5 -2,1 -3,3 Grecia 2,9 -1,3 -0,5 -7,7 -12,3 -12,5 Irlanda -6,6 -7,2 -13,1 -14,4 Portogallo 0,0 -2,8 -7,8 Lussemburgo 0,1 2,5 -2,6 Slovenia 3,5 -7,6 1,2 -1,8 -6,3 -6,8 Slovacchia 6,5 -5,4 -2,2 -5.6 UEM 0,6 -4,0 -2,0 -6,5 -7,0

49 Effetti sull’economia dei disavanzi pubblici e sostenibilità dei disavanzi pubblici
Occorre distinguere fra: Disavanzo strutturale Componente ciclica Componenti una tantum Attenzione alle componenti una tantum… Importanza degli stabilizzatori automatici

50 Le misure fiscali discrezionali arrivano in genere troppo tardi per contrastare una recessione. Possiamo allora rafforzare e migliorare gli stabilizzatori automatici? Qui e necessaria una distinzione tra stabilizzatori davvero automatici – quelli che implicano un calo dei trasferimenti o un incremento delle entrate fiscali quando i redditi salgono – e regole che modificano automaticamente alcune imposte o trasferimenti se si verificano alcune condizioni prestabilite legate allo stato dell'economia. Il primo tipo di stabilizzatori automatici deriva dalla combinazione di spesa pubblica rigida ed elasticità delle entrate rispetto al prodotto prossima a uno, dall'esistenza di forme di previdenza sociale e dalla natura progressiva delle imposte sul reddito. I modi principali per ampliare il loro effetto macroeconomico sono quelli di accrescere la dimensione dell'intervento pubblico, aumentare la progressività delle imposte e rendere più generosa la previdenza sociale. Tuttavia, queste riforme sono giustificate solo se fondate su un più ampio sistema di obiettivi di equità ed efficienza. Il secondo tipo di stabilizzatori automatici appare più promettente. Sul lato delle entrate, si può pensare a politiche fiscali rivolte alle famiglie a basso reddito, come un rimborso forfettario o una riduzione percentuale sulle passività del contribuente, oppure politiche fiscali rivolte alle imprese, come i crediti di imposta sugli investimenti. Sul lato della spesa, invece, si possono ipotizzare trasferimenti alle famiglie a basso reddito e con scarsa liquidità. Queste variazioni d’imposta e trasferimenti entrerebbero in azione automaticamente al superamento di una determinata soglia di una macro-variabile.degli stabilizzatori automatici (Blanchard, dell’Ariccia, Mauro,

51 Disavanzo strutturale e sostenibilità dei conti pubblici
Esercizio per alcuni paesi (Prometeia, 2010): Italia ha usato poco (meno di altri) politica fiscale per dare stimolo all’economia (disavanzo strutturale è circa costante). Aumento indebitamento per lo più di natura congiunturale In Italia vi è ancora un avanzo primario strutturale che dovrebbe rallentare, fino a invertire nel tempo, ma solo se i tassi restano bassi e la crescita economica riprende, la crescita del rapporto debito/Pil. La situazione resta di grande vulnerabilità… Il debito era già molto elevato prima della crisi…cresce ovunque, ma in Italia è molto più alto Avanzo primario (effettivo, non quello strutturale) era 2,4 nel 2008 ed è diventato un disavanzo di 0,6 nel 2009

52 Indicatori (%) 2007 2008 2009 2010 2011 Germania Indebitamento effettivo/Pil -0,2 0,0 3,6 4,9 4,5 Indebitamento strutturale/Pil 0,6 0,2 1,6 3,3 3,2 Indebitamento primario strutturale/Pil -2,2 -2,4 -1,1 0,5 0,3 Debito/Pil 65,0 65,9 73,2 76,5 79,1 Francia 2,7 3,4 8,5 8,2 7,3 3,0 6,1 5,7 5,6 0,4 2,8 2,3 63,8 67,4 77,2 83,2 87,6 Italia 1,5 5,2 5,9 2,2 2,5 2,4 -2,5 -2,1 -1,9 103,5 105,8 115,4 120,0 121,3

53 Indicatori (%) 2007 2008 2009 2010 2011 Stati Uniti Indebitamento effettivo/Pil 2,8 5,9 10,3 10,4 8,0 Indebitamento strutturale/Pil 2,9 5,3 8,8 6,4 Indebitamento primario strutturale/Pil 2,4 5,6 Debito/Pil 42,2 47,6 69,2 78,8 81,5 Regno Unito 2,7 5,5 12,2 12,4 4,0 6,1 10,7 10,5 8,5 1,8 3,8 7,9 44,2 51,9 67,9 78,9 87,1 Italia 1,5 5,2 4,9 2,2 2,5 -2,5 -2,1 -2,2 -1,9 103,5 105,8 115,4 120,0 121,3

54 Effetti sull’economia dei disavanzi pubblici
Effetti discrezionali: che capacità di impulso? “moltiplicatore” diverso T e G; diverse T e diverse G risposta comunque difficile e controversa sia teoricamente che empiricamente: tra i fattori più importanti vi sono determinanti funzione consumo (reddito permanente o no) e aspettative Moltiplicatore del reddito a G può andare tra 0,5 e 2 e tra 0 e 1 per il consumo Eppure si ritiene che il sostegno della finanza pubblica sia stato determinante per contenere l’impatto della crisi…

55 Disavanzo e debito sono cresciuti: come e quando rientrare
Disavanzo e debito sono cresciuti: come e quando rientrare ? (vedi dibattito economisti UK…. ) Occorre cautela… Pericolo che se rientro (politica fiscale restrittiva) è troppo anticipata può bloccare la crescita (vedi USA 1937) Ma vi è altra evidenza empirica che non conferma questa relazione o dimostra il contrario… molto può dipendere dalla politica monetaria (se c’è spazio per una politica monetaria espansiva, mentre si riduce la fiscal stance) Bisogna agire in fretta… C’è rischio aumento tassi sul debito pubblico (premio per il rischio crescente di … inflation or default). Evidenza sembra mostrare che più che debt ciò che conta è persistenza i un disavanzo, alimentazione del debito …. Si può innescare circolo vizioso …(necessità onorare il servizio del debito aumenta il disavanzo, aumenta il debito, ….) Più si ritarda l’aggiustamento, peggio può essere in termini di aggiustamento futuro necessario.

56 Una lezione importante della crisi è che è opportuno disporre di un maggiore spazio di manovra per permettere, quando necessario, disavanzi pubblici più ampi. Ma quando la ripresa economica sarà avviata, l'aggiustamento di bilancio richiesto sarà imponente, alla luce della necessità di ridurre il debito proprio mentre si deve far fronte all’aumento della spesa dovuto all'invecchiamento della popolazione in termini di pensioni e salute. Tuttavia, la lezione della crisi è che i livelli di debito dovrebbero essere più bassi di quelli osservati prima della crisi. Ecco le implicazioni di policy per i prossimi dieci-venti anni: quando le condizioni cicliche lo permetteranno, sarà necessario procedere a un importante aggiustamento di bilancio. Un’eventuale rapida crescita dell'economia dovrebbe essere utilizzata per ridurre il rapporto debito-Pil, piuttosto che per finanziare incrementi di spesa o tagli delle tasse. La ricetta per assicurarci che un'espansione dell'economia si traduca in condizioni di bilancio migliori non è nuova, ma acquista maggior rilievo dopo la crisi. Sotto questo profilo, sarebbe di grande aiuto indicare un quadro di riferimento di bilancio a medio termine, stabilire sia impegni credibili di riduzione del rapporto debito-Pil sia regole di bilancio (con clausole di riserva per le recessioni), e pubblicare non solo dati di bilancio, ma anche informazioni trasparenti sulle varie garanzie e possibili spese future intraprese dal governo.((Blanchard, dell’Ariccia, Mauro,

57 L’andamento dei conti pubblici in Italia nel 2009
Il forte peggioramento del disavanzo (da 2,7 a 5,2% del Pil) è dovuto soprattutto alla crescita delle spesa primarie (incluso riacquisto immobili Scip 2 da parte entri previdenziali): +7,8% (rispetto a +3,9% del 2008). Le entrate complessive aumentano un po’ (dal 43,1 al 43,4) ma calano le entrate tributarie: -2,6% nel complesso, e ben -5,1% al netto delle una tantum relative allo scudo fiscale e alle sostitutive sulle imprese Ires: -20,7% Irap: -10,9% Iva: -6,6% (mentre I consumi nazionali, in termini monetari sono rimasti circa costanti) Imposte sostitutiva: -7,3 (calo è su dividendi e plusvalenze) Il fabbisogno (che si riflette sul debito) è poi aumentato di 4,1 miliardi per la sottoscrizione di obbligazioni emesse dalla banche (Tremonti bond)

58 L’andamento dei conti pubblici nel lungo periodo (BI 2009)
Dal 1997 (anno dell’aggiustamento che ha consentito all’Italia di entrare nella UEM) progressivo peggioramento … nonostante la progressiva riduzione della spesa per interessi. Nel periodo disavanzo stabilmente sopra il 3%, ma superamento limite emerso con ritardo : rientro (entro 3%) grazie anche alla maggior crescita Analisi periodo sembra fornire supporto a chi sostiene che l’aggiustamento è più persistente se a ridursi sono le spese correnti; lo è molto meno se sono le entrate ad aumentare o le spese per investimenti a ridursi Ampio utilizzo misure temporanee, soprattutto (condoni) ma anche ora (scudo ter, riallineamenti…) Il peggioramento dei conti pubblici è essenzialmente attribuibile alla difficoltà di controllare le spese correnti

59 Legge finanziaria 2010 D.d.l. di settembre 2009 prevedeva un numero limitato di interventi e saldi invariati Provvedimento definitivo molto più consistente: 3,3 miliardi in più di entrate e spese nette Una molteplicità di interventi…….

60 Finanziaria 2010-12: impatto sull’indebitamento AP (milioni di euro)
2011 2012 d.d.l.f iniziale: saldo Maggiori entrate (nette) -407 Minori spese correnti 12 926 Minori spese in conto capitale -12 -519 d.d.l.f variazioni Senato: saldo 84 49 50 158 -49 64 70 -25 -15 -20 d.d.l.f variazioni Camera -36 -1 11 3163 2 314 -3419 -119 569 220 117 -871 d.d.l.f finale Senato 40 62 3321 -93 -3456 -55 1565 183 102 1410

61 LF 2010 (n.191 del 23.12.2009) Principali contenuti:
Norme collegate a sconto 20% acconto Irpef Proroga agevolazione 36% per ristrutturazioni e stabilizzazione Iva al 10% Norme sul patto per la salute Revisione in chiave federalista dell’ordinamento finanziario delle province di Trento e Bolzano e della regione Trentino Alto Adige (Atenei Trento e Bolzano: funzione e costi a carico regioni/province) Disposizioni per il lavoro: adeguamento di alcune indennità di disoccupazione ; altri interventi sul mercato del lavoro, incentivi al collocamento, alle nuove assunzioni… Proroga anche al 2010 della detassazione (10%) premi di produzione Banca per il mezzogiorno Vendita immobili stato Cedolare su affitti Abruzzo Riapertura dei termini per la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni ……………

62 La decisione di finanza pubblica 2011-2013 http://www. mef. gov
La Decisione di Finanza Pubblica (DFP) rappresenta lo strumento di programmazione, almeno triennale, sostitutivo del Documento di Programmazione Economico-Finanziaria (DPEF), ai sensi della L. 31 Dicembre 2009 n. 196

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65 La decisione di finanza pubblica 2011-2013 http://www. mef. gov
E’ stata presentata con due settimane di ritardo (dal 15 al 29 settembre) La manovra è di fatto stata anticipata a fine maggio (decreto legge 78/2009), a causa del precipitare della crisi greca … … ma è stato già così negli ultimi due anni )prima della legge di riforma): manovra prima dell’estate e finanziaria leggera) “La Dfp non aggiunge nulla a ciò che già è stato deciso. Ripropone le cifre della manovra di maggio, assumendo che essa si realizzi interamente e con piena efficacia. La tabella qui sotto riporta l’andamento delle principali grandezze di finanza pubblica. Il miglioramento del saldo primario deriverebbe nel triennio da una sostanziale stabilità delle entrate (resta costante la pressione tributaria e si riducono leggermente i contributi sociali, in buona parte per il congelamento delle retribuzioni pubbliche) e da una riduzione di quasi tre punti di Pil della spesa primaria corrente. Il debito pubblico continuerà a crescere, in rapporto al Pil, nel 2010 e 2011, la diminuzione nei due anni successivi lo riporterà nel 2013 a un livello analogo a quello del 2009, nonostante una previsione di crescita reale del prodotto al 2 per cento reale l’anno nel , che oggi appare ottimistica ….

66 … La Dfp rischia di nascere già vecchia
… La Dfp rischia di nascere già vecchia. Le revisioni del Patto di stabilità e crescita su cui sta maturando un consenso a livello europeo rendono, infatti, gli scenari di finanza pubblica prospettati in questa “decisione” del tutto inadeguati. Si prospetta infatti un aggiustamento più ampio del previsto. Inoltre rispetto alle previsioni diffuse dopo il varo della manovra, emerge un deterioramento dell’avanzo primario di 0,2 punti di Pil (circa 3 miliardi di euro) per il 2011 e Ciò è dovuto “a parità di ipotesi di crescita” a “una riduzione del gettito atteso” (p. 19). Insomma le entrate vanno peggio di quanto si poteva prevedere a giugno. Un peggioramento che si è rimangiato un quarto della correzione effettuata con la manovra, che, ricordiamo, valeva 0,8 punti di Pil l’anno. È un dato su cui riflettere soprattutto tenendo conto che la manovra varata in primavera contava sulla possibilità di recuperare più di 8 miliardi all’evasione fiscale da qui al 2012” (Giannini e Guerra, )

67 Riferimenti bibliografici
P. Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, Bologna, 2010, lezione 2 “La finanza pubblica italiana, il Bilancio dello Stato e la Legge Finanziaria” (P. Bosi, P. Silvestri) Materiali e aggiornamenti aulaweb (website Bosi)

68 Altre letture Ragioneria Generale dello Stato, Riforma procedure di bilancio: A.S. 1397, Servizio-Bilancio, Senato, "Legge quadro in materia di contabilità e finanza pubblica nonché delega al Governo in materia di adeguamento dei sistemi contabili, perequazione delle risorse, efficacia della spesa e potenziamento del sistema dei controlli”, Aprile 2009 n. 13 Banca d’Italia, Bollettino economico, gennaio 2010 M. R. Marino, S. Momigliano, P. Rizza, I conti pubblici nel decennio : fattori temporanei, tendenze di medio periodo, misure discrezionali , Quaderni di economia e finanza, Banca d’Italia, n. 15, Luglio 2008 Prometeia, Rapporto, gennaio 2010 La finanza pubblica in Italia, Rapporto annuale (a cura M.C.Guerra e A. Zanardi), il Mulino, Bologna Articoli sul sito ad es. O. Blanchard, G. Dell'Ariccia, P. Mauro, Cinque domande per il dopo crisi, G. Pisauro verso un nuovo processo di bilancio; S. Giannini, M.C. Guerra, La prima e ultima decisione,


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