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Trattamento e recupero della frazione organica

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Presentazione sul tema: "Trattamento e recupero della frazione organica"— Transcript della presentazione:

1 Trattamento e recupero della frazione organica
Werner Zanardi Consorzio Italiano Compostatori Perugia 27 giugno 2008

2 Focus dell’intervento
Rifiuti Urbani stato dell’arte su: evoluzione nel tempo produzione gestione ruolo dei trattamenti: trattamento meccanico biologico compostaggio digestione anaerobica il Consorzio Italiano Compostatori azioni e strategie

3 Prima destinazione dei RSU in Italia: ‘93 (produzione totale 23 ML t)

4 Prima destinazione dei RSU in Italia: ‘04 (produzione totale 31 ML t)

5 Destinazione dell’RSU residuo in Italia: ‘04 (produzione totale 24 ML t)

6 Produzione di Rifiuti Urbani, anni 1996-2006

7 trattamenti biologici
Gestione RU in Italia trattamenti biologici elaborati da Rapporto Rifiuti APAT-ONR 2007

8 Umbria – Rifiuti Urbani 2006
Indicatori: Abitanti Rifiuti totali (t) Prod. procapite RU (kg/ab) (550) Rifiuto indifferenziato (%) ,33 Rifiuto differenziato (%) ,5 (+3,1 ’05) (25,8) R. organico procapite (kg/ab) 50,9 (45,7) Fonte APAT Rapporto 2007

9 Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti indifferenziati

10 Schema di flusso per il TMB
Fonte: Stefano Cassoni

11 Tipologia di TMB Flussi differenziati Flusso unico
dal TMB differenziato si ottiene la Frazione Organica Stabilizzata FOS

12 Trattamento meccanico biologico - 2006
Impianti operativi Potenzialità (tonnellate) Quantità trattata (tonnellate) NORD 53 CENTRO 29 SUD 21 UMBRIA 3 ITALIA 114* * Impianti operativi su un totale di 128 censiti (+5 impianti attivi rispetto al 2005) Il Sud gestisce il 42%dei rifiuti avviati a impianti di trattamento meccanico-biologico a livello nazionale, il Nord 35% e il Centro il 23% Tra le regioni del Nord i quantitativi più rilevanti di rifiuti indifferenziati sono gestiti in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto; al Centro in Toscana Il Sud opera all’88% della sua potenzialità totale, il Nord al 58%, il Centro al 51%.

13 Il TMB per regione – 2006

14 Riferimento legislativo: DCI 27/07/1984
Il TMB e la legge… Riferimento legislativo: DCI 27/07/1984 Limiti sulla qualità del Compost Limiti sulla qualità del terreno Quantità massime nell’anno e nei tre anni Applicazioni ristrette

15 Efficacia. Prontezza. Economicità Accettabilità Integrabilità
Perchè si fa il TMB? Efficacia. Prontezza. Economicità Accettabilità Integrabilità Flessibilità Efficacia. Prontezza. Economicità Accettabilità Integrabilità Flessibilità Riduce la fermentescibilità effetti positivi su biogas e percolato Riduce pesi e volumi Risana da tutti i patogeni Permette il recupero di materia Aumenta il PCI del trattato Nelle “emergenze rifiuti” causate dall’esaurimento delle discariche Il costo di un impianto TMB è relativamente contenuto rispetto agli inceneritori Gli impianti di TMB godono di una maggior accettabilità sociale rispetto ai termodistruttori con il recupero di energia attraverso la termovalorizzazione della frazione secca o dell’intero rifiuto bioessiccato Gli impianti di TMB si possono adeguare, anche gradualmente, al Compostaggio di qualità (siti a doppio servizio)

16 Sviluppo del TMB

17 Il TMB e la direttiva discariche
D. Lgs. 36/03 (recepisce la direttiva discariche 1999/31/CE): Ogni Regione deve predisporre un Programma per raggiungere gli obiettivi di riduzione del conferimento in discarica del rifiuto biodegradabile. Obiettivi di riduzione ponderale: 173 kg/ab ((5 anni) 115 kg/ab ((8 anni) 81 kg/ab (15 anni) Il Trattamento Biologico rappresenta una soluzione Il punto è: quando un rifiuto trattato biologicamente può essere collocato in discarica? misura della stabilità biologica (IRD, IRS)

18 Documento Interregionale del 24/3/04
I punti chiave sono: la FOS Stabilizzata ha “limitatissime” applicazioni il TMB dovrebbe essere considerato solo come una soluzione temporanea in attesa della crescita ed affermazione della Raccolta Differenziata e della costruzione di impianti di trattamento termico (si raccomanda anche la conversione, ove possibile, al compostaggio di qualità) i prodotti del TMB sono “non biodegradabili” quando biologicamente stabili = indice di respirazione (dinamico e statico). Soglie: 1000 mg O2 · kg VS -1 · h-1 (IRD); o 400 mg O2 · kg VS -1 · h-1 (IRS).

19 Sull’uso della FOS da TMB
La FOS può essere una valida fonte di sostanza organica in applicazioni e usi autorizzati del tipo “una tantum” del tipo: Gestione quotidiana delle discariche Rinaturalizzazione finale di cave e discariche; Bonifica di terreni antropogenici ed inquinati; Attività paesistico ambientali Diverse autorità locali hanno già prodotto regolamenti che permettono tali impieghi

20 Linee guida per gli impianti di TMB
DM 29 gennaio 2007: emanate le linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili (BAT) in materia di gestione dei rifiuti attività elencate nell’allegato I, punto 5, del D.Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59, tra cui gli impianti di TMB Scopo principale delle linee guida: costituire un riferimento sulle conoscenze tecniche e tecnologiche, supporto sia all’operatore in fase di predisposizione della domanda di autorizzazione integrata ambientale (AIA), sia all’autorità competente per l’istruzione del procedimento e rilascio della relativa autorizzazione sanare le condizioni di disparità esistenti sul territorio nazionale a causa di norme tecniche regionali non omogenee

21 il Compostaggio degli scarti organici selezionati

22 Schema di flusso per il compostaggio
Fonte: Stefano Cassoni

23 Perché si fa il compostaggio?
Aspetti ambientali / tecnici / agronomici Gerarchia delle Opzioni di Trattamento = II° posto → riciclo Direttiva Discariche (Dir 99/31 CE) DLgs 36/2003 recepimento della Direttiva – PCI rifiuti (< kJ/kg) Materia prima = rifiuti organici da RD = fonte inesauribile Legge Finanziaria 2007 (obiettivi di RD): 50% per il 2009 Accumula C nel terreno anziché liberarlo nell’atmosfera Strategia per il Suolo - “declino della sostanza organica” Per l’agricoltura è un’alternativa ai materiali organici tradizionali (letame e torbe)

24 Il compostaggio e la legge
D.Lgs 217/2006 AMMENDANTE COMPOSTATO VERDE Allegato 2, capitolo 2, punto 4 AMMENDANTE COMPOSTATO MISTO Allegato 2, capitolo 2, punto 5 INOLTRE: Impiego in agricoltura biologica (Allegato 13, parte seconda del D.L.vo 217/2006) Ecolabel Decisione 3 novembre 2006, n. 2006/799/Ce (G. U. dell'Unione europea 24 novembre 2006 n. L 325) Altra Certificazione Volontaria (Marchio CIC, Compost Veneto)

25 Compostaggio: Italia e in Umbria - 2006
I numeri indice del sistema compostaggio nel 2006 (elaborati da Rapporto Rifiuti APAT-ONR 2007) Italia Umbria N° impianti di compostaggio 237 3 Scarto organico trattato Scarto organico alimentare (umido) differenziato conferito - Scarto vegetale (verde) differenziato conferito t t t t t t Fanghi da depurazione e agroindustriali t t Stima del compost prodotto t t RESA CIRCA 40% CIRCA 45% In Umbria si composta al 66% rispetto la capacità impiantistica

26 Scarto organico compostato - 2006
E’ importante la quantità ma anche la qualità

27 Tipologia dei prodotti in uscita dagli impianti di compostaggio - 2006
elaborati da Rapporto Rifiuti APAT-ONR 2007

28 I target dell’ammendante compostato 2007
strumento per la fertilizzazione organica substrato di coltivazione Fonte: ISTAT

29 Qualità garantita attraverso i marchi CIC
Obiettivo: incentivare l’offerta di prodotti con migliori caratteristiche ambientali certifica il prodotto in uscita dall’impianto (D.Lgs 217/06) certifica i materiali in entrata all’impianto (UNI EN 13432)

30 Marchio di Qualità CIC

31 Requisiti Analitici per il MARCHIO DI QUALITA’ CIC

32 Impianti Associati con Marchio di Qualità CIC - 2008
ACEA PINEROLESE Torino AMA Roma AZIENDA AGR. ALLEVI Pavia BERCO Bergamo BIOCICLO Mantova CAVIRO Ravenna CENTROAMBIENTE Perugia CERMEC Massa Carrara CIDIU Torino EAL Lodi FertilVita Pavia GAIA Asti GESENU Perugia HERA Rimini NUOVA GEOVIS (2) Bologna SESA Padova SIEM Mantova SIENA AMBIENTE Siena TECNOGARDEN SERVICE Milano MARSCIANO in fase di rilascio

33 Marchio Compostabile CIC

34 Qualità della Raccolta Differenziata
Nel flusso dei rifiuti compostabili è auspicabile: 1. diminuire la presenza di materiali plastici (sovvallo da smaltire in discarica) 2. riciclare materiali biodegradabili (amido, acido lattico, cellulosa, molecole di sintesi batterica ) ma solo se compatibili col processo di compostaggio… la domanda è: quali solo i materiali effettivamente compostabili?

35 La compostabilità e il CIC
Data la carenza di specifiche tecniche nelle norme (disintegrabilità) il CIC si è impegnato ad implementare lo standard attuale di riferimento: UNI EN 13432 UNI EN 14045 proponendo un test di disintegrazione su scala reale per i manufatti biodegradabili

36 Il marchio “Compostabile”
Obiettivi favorire il compostaggio come forma di riciclaggio Favorire l’uso di materiali compostabili garanzia di qualità a livello di prodotto finale e a livello di scarto in ingresso Marchio permettere ai produttori di fare dichiarazioni ambientali fornite di fondamento, verificabili, autorevoli Creare uno standard per fare ordine nel mercato Fornire ai consumatori un sistema di riconoscimento basato su un marchio visibile

37 la digestione anaerobica
Recupero energetico: la digestione anaerobica Rifiuti: differenziati indifferenziati Biogas energia termica energia elettrica Fase solida Fase liquida Utilizzo in agricoltura (Autorizzazione D. Lgs. 99/92) DEPURATORE Trattamento (es. COMPOSTAGGIO) Fanghi di digestione Fonte Arpa Veneto

38 Schema di un impianto di Digestione Anaerobica
con produzione di energia elettrica/termica Emissioni Digestore Anaerobico Rifiuti in ingresso FORSU biogas Fanghi di digestione resa indicativa m3/t di SV A) SEZIONE DI TRATTAMENTO RIFIUTI B )SEZIONE DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA Fonte Arpa Veneto

39 L’integrazione dei sistemi
Integrazione del sistema anaerobico/aerobico con digestore in testa e compostaggio e depuratore a valle (o condotto per le acque fino ad un depuratore, se ubicato nelle vicinanze) Ciò comporta: Ricavi dalla vendita di energia e CV. Energia termica Gestione del processo di compostaggio con matrici già stabilizzate Produzione di ammendante compostato di qualità (con raccolta differenziata) e utilizzo secondo la normativa fertilizzanti e non di fanghi soggetti al D.Lgs. 99/92

40 Ricapitolando sul TMB Tecnologia efficace nelle emergenze, generalmente più accettata nell’ambito di sistemi integrati di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani. Abbinabile con il recupero di energia dalla frazione secca ad alto potere calorifico (CDR) Fornisce nel lungo periodo la necessaria flessibilità al sistema in vista di una graduale crescita della RD (centro e nel sud Italia) Gli impianti di TMB possono essere adeguati al compostaggio di qualità.

41 Ricapitolando sul Compostaggio
Chiusura perfetta del ciclo della sostanza organica Da un rifiuto si ottiene un prodotto (D.Lgs. 217/06) Offre benefici, per l’ambiente e per la produzione agricola (ottimo surrogato della torba e del letame) E’ importante instaurare un rapporto di fiducia tra il produttore e l’utilizzatore: maggiore trasparenza sulle materie prime e sul processo di gestione tracciabilità diffusione dei sistemi di certificazione di prodotto Bisogna curare la standardizzazione del prodotto!

42 Ricapitolando sulla DA
Principali vantaggi della digestione anaerobica: Produzione di biogas Energia elettrica e termica Introiti derivanti dalla vendita di energia e dei CV Trattamento della FORSU in reattori chiusi Minori problematiche legate agli odori Vantaggi ambientali Riduzione delle emissioni di gas serra Compatezza dell’impiantistica

43 grazie per l’attenzione

44 La definizione di una soglia e di come misurarla


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