La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

PROGETTO: IO SONO UNICO E SPECIALE Una proposta di educazione all’affettività A cura di: Dr.sse Testa, Boido, Montone, Lamanna Gruppo insegnanti Scuola.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "PROGETTO: IO SONO UNICO E SPECIALE Una proposta di educazione all’affettività A cura di: Dr.sse Testa, Boido, Montone, Lamanna Gruppo insegnanti Scuola."— Transcript della presentazione:

1 PROGETTO: IO SONO UNICO E SPECIALE Una proposta di educazione all’affettività A cura di: Dr.sse Testa, Boido, Montone, Lamanna Gruppo insegnanti Scuola Primaria I e II Circolo Bra

2 PROGETTO FINANZIATO DA ZONTA CLUB ALBA LANGHE ROERO Member of Zonta International

3 GENITORI PRESENTI ALLA SERATA
PARTECIPAZIONI (a progetto concluso: “Prevenzione dell’abuso sessuale ed educazione alla sessualità”) INSEGNANTI BAMBINI GENITORI PRESENTI ALLA SERATA 2004/2005 59 458 212 2005/2006 83 659 270 2006/2007 105 974 358 2007/2008 138 1.433 343 Totale 385 3.524 1.183

4 IL NUOVO PROGETTO DI EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’ …

5 Educazione all’affettività
“L’educazione socio-affettiva tende a migliorare nell’individuo la conoscenza di sé, facilita nel gruppo classe la comunicazione tra i membri”. (Francescato D. Ghirelli G., 1988) COLLABORAZIONE SOLIDARIETA’ RISPETTO CAPACITA’ DI MEDIAZIONE ACCETTAZIONE DELLE DIFFERENZE

6 Perché “anche” a scuola?
Attraverso la scuola l’educazione affettiva raggiunge il più grande numero possibile di bambini Fa leva sul legame profondo e duraturo tra insegnanti e bambini Può essere continuativa e accompagnare lo sviluppo Promuove la comunicazione tra scuola e famiglia

7 DESTINATARI BAMBINI di 5-6 anni Scuola infanzia BAMBINI di 6-11 anni
Scuola Primaria GENITORI dei bambini coinvolti INSEGNANTI delle classi partecipanti

8 OBIETTIVI GENERALI PER I BAMBINI
Il progetto mira a: conoscere il proprio corpo; conoscere le proprie emozioni, sia negative che positive, ed imparare a gestirle; acquisire maggiore fiducia in se stessi e negli altri; mettere in atto atteggiamenti relazionali adeguati al contesto; imparare a riconoscere situazioni “a rischio” ed a confidarsi con gli altri.

9 Scuola dell’Infanzia IL PROGRAMMA DEI LABORATORI
SESSIONI TEMI PRIMA La mia identità SECONDA La mia sessualità TERZA La relazione con gli altri QUARTA Le regole di sicurezza

10 Scuola Primaria IL PROGRAMMA DEI LABORATORI
PRIMO ANNO Il mio corpo e quello degli altri SECONDO ANNO Le emozioni TERZO ANNO Dal conflitto alla cooperazione QUARTO ANNO Il gruppo QUINTO ANNO La sessualità e le regole di sicurezza

11 LE FASI DELLE ATTIVITA’ NEI LABORATORI
1. ACCOGLIENZA 2. ATTIVITA’ EDUCATIVE 4. RILASSAMENTO 3. RIELABORAZIONE

12 Due strumenti importanti …
Diario personale: è un quaderno personale di ogni bambino per raccogliere il materiale dei laboratori e per svolgere i compiti Scatola delle confidenze: è un contenitore per messaggi, domande, dubbi, proposte, in cui si garantisce l’anonimato, che può facilitare la comunicazione insegnanti-bambini

13 sessualità identità sicurezza personale relazione

14 IDENTITA’

15 IDENTITA’ PERSONALE CORPO GENITORI FAMIGLIA CLASSE ALTRI CONTESTI
GRUPPO DEI PARI CULTURA INSEGNANTI

16 Identità CONFLITTO Bisogno di identificazione Bisogno di
differenziazione

17 E’ legata al sentirsi degni d’amore e capaci
AUTOSTIMA Fattore di primaria importanza nella costruzione e nel mantenimento del benessere sociale ed emotivo di un bambino E’ legata al sentirsi degni d’amore e capaci Non dipende dalla riuscita in sé, ma dalla presenza di un forte senso di valore personale che permetta di affrontare sia i fallimenti che i successi

18 Influenza degli stereotipi sociali sulle differenze di genere:
maschi Maggiore aggressività, autostima, spinta al successo, indipendenza, autorealizzazione Maggiore socievolezza, livello di ansia, suggestionabilità, paura dell’insuccesso femmine Oggi si pensa che vi siano numerose somiglianze tra maschi e femmine e che le differenze si possano riscontrare: - nella preferenza della scelta dei giocattoli nella scelta dei compagni di gioco nello stile relazionale

19 E’ solo nel momento critico dell’adolescenza che viene raggiunta un’identità sessuale “certa”. Non solo una consapevolezza del proprio genere, ma una accettazione intrapsichica dello stesso e della meta verso la quale dirigere la propria sessualità Jole Baldaro Verde 2004

20 SESSUALITA’

21 PERCORSO DI EDUCAZIONE SESSUALE
I BAMBINI IMPARANO, GIOCANO, SCOPRONO. CERCANO NEGLI OCCHI DELL’ADULTO LE EMOZIONI CHE PROVANO E, NELLA RELAZIONE CON LE FIGURE DI RIFERIMENTO, CARATTERIZZANO LA LORO SESSUALITA’. SI CONNOTANO CIOE’ IN SENSO AFFETTIVO, RELAZIONALE E STORICO COME “MASCHI” E COME “FEMMINE”

22 INFORMARE PER PROTEGGERE
Una condizione essenziale è che i bambini abbiano un approccio positivo e sereno con la dimensione della sessualità, prima che condizionamenti esterni possano trasmetterne un'immagine deviata e negativa

23 La sessualità è una dimensione naturale, che appartiene ad ogni essere umano e che, oltre a garantire la riproduzione della specie, si arricchisce di significati relazionali, emotivi e affettivi. L’EDUCAZIONE SESSUALE NEUTRALE NON ESISTE

24 EDUCARE ALLA SESSUALITA’
SIGNIFICA IN SOSTANZA EDUCARE ALLA VITA

25 BISOGNA PARLARE DI SESSUALITA’ AI BAMBINI?
SI’! NO! Bambini e bambine sono oggi più precoci … Per aiutarli a proteggere la loro salute in relazione ai comportamenti sessuali … Per rispondere alle domande dei bambini … Perché sono incuriositi … Perché possono essere disorientati Non c’è bisogno di fare educazione per capire come si fa il sesso … Ci pensa la scuola … Sono troppo piccoli … C’è tempo per imparare … Pericolo di influenzarli … Non si sa da che parte incominciare … E’ imbarazzante …

26 I BAMBINI HANNO INTERROGATIVI RISPETTO ALLA SESSUALITA’…
… E I BAMBINI ? I BAMBINI HANNO INTERROGATIVI RISPETTO ALLA SESSUALITA’… ATTENZIONE CHE: Bambini che apparentemente non fanno domande possono essere carichi di interrogativi … Bambini che parlano troppo di sesso, spesso lo fanno in modo così superficiale e vuoto … I BAMBINI RAGGIUNGONO LA MATURAZIONE SESSUALE AD UN’ETA’ SEMPRE PIU’ PRECOCE E SONO SEMPRE PIU’ SOLLECITATI DA IMMAGINI SESSUALIZZATE

27 Le domande difficili nella prima infanzia …
Come si fanno i bambini? Come sono nato? Che cosa si fa nel lettone? I bambini hanno già elaborato le loro ipotesi: quindi Rispondere a quello che il bambino ci chiede, evitando di essere evasivi o dicendo più di quello che vuol sapere.

28 Le domande difficili dei bambini della scuola primaria…
Come si partorisce un bambino? A che età vengono le mestruazioni?… Fare l’amore fa male? Come fa un bambino ad uscire da un buco così piccolo? Cosa vuol dire essere gay? Chi sono le prostitute? Cosa significa che un uomo e una donna fanno l’amore insieme Le domande hanno uno spessore emotivo che va oltre la semplice conoscenza biologica e razionale dei “fatti della vita”: si cerca il significato che la sessualità avrà nella vita futura.

29 è tutto scritto sulla pelle
All’inizio … è tutto scritto sulla pelle

30 LA SESSUALITA’ E’ UNA DIMENSIONE CONNATURATA ALLA VITA E ALLA CRESCITA DI UN BAMBINO SIN DALLA SUA NASCITA: PRESERVARLA DA OGNI POSSIBILE FORMA DI SOPRUSO E’ UN COMPITO INELUDIBILE E COMINCIA DAL PRIMO ABBRACCIO CON LA MADRE O IL PADRE

31 LA SESSUALITA’ E’ UNA DIMENSIONE CONNATURATA ALLA VITA E ALLA CRESCITA DI UN BAMBINO SIN DALLA SUA NASCITA: PRESERVARLA DA OGNI POSSIBILE FORMA DI SOPRUSO E’ UN COMPITO INELUDIBILE E COMINCIA DAL PRIMO ABBRACCIO CON LA MADRE O IL PADRE

32 CIO’ COSTITUISCE IL PRIMO DIALOGO CON IL CORPO
LA SESSUALITA’ E’ UNA DIMENSIONE CONNATURATA ALLA VITA E ALLA CRESCITA DI UN BAMBINO SIN DALLA SUA NASCITA: PRESERVARLA DA OGNI POSSIBILE FORMA DI SOPRUSO E’ UN COMPITO INELUDIBILE E COMINCIA DAL PRIMO ABBRACCIO CON LA MADRE O IL PADRE CIO’ COSTITUISCE IL PRIMO DIALOGO CON IL CORPO LE PRIME MAPPE DELLE SENSAZIONI

33 Un bambino è curioso rispetto alla sessualità così come è curioso rispetto a tutte le altre infinite esperienze di vita Il suo obiettivo fondamentale sotteso alle attività sessuali agite e fantasticate è: diventare grande e trovare risposte; conoscersi meglio e conoscere il mondo che lo circonda. Per comprendere deve sperimentare, osservare, esplorare, fare domande …

34 Come parlare di sessualità in modo efficace…
CHIAREZZA CAPACITA’ DI RISPONDERE CAPACITA’ DI AMMETTERE LA PROPRIA CONFUSIONE CONDIVISIONE DI UNO SPAZIO CAPACITA’ DI ASCOLTARE RICONOSCERE LA NATURA EMOTIVA DEI DUBBI E DELLE PAURE DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI

35 I bisogni dietro le domande
Richiesta di informazioni, generica curiosità Paura, ansia, bisogno di rassicurazione Bisogno di conferma Desiderio di sondare le reazioni degli adulti

36 RISPONDETE AD OGNI DOMANDA DICENDO SEMPRE LA VERITA’!

37 LA RELAZIONE CON GLI ALTRI

38 Cosa è un’emozione? Una reazione soggettiva ad un evento saliente,
caratterizzata da cambiamenti fisiologici, esperienziali e comportamentali

39 Emozioni Le emozioni si distinguono e si differenziano progressivamente con la crescita. Le emozioni provocano sensazioni e vissuti differenti che dipendono dal temperamento individuale e dalla storia di ognuno. Lo sviluppo emotivo si interseca con quello cognitivo e sociale di ogni individuo.

40 Emozioni e socializzazione
Ai fini dell’adattamento sociale, il bambino deve imparare a riconoscere e comprendere le emozioni altrui e a controllare e regolare le proprie

41 Prime relazioni con i pari
Prima dei 3 anni, le relazioni coi pari sono caratterizzate da: unidirezionalità: all’azione di un bambino non corrisponde l’azione coordinata dell’altro interazioni speculari contemporanee: i bambini tendono a fare la stessa cosa contemporaneamente interazioni speculari differite: il bambino imita l’azione dell’altro bambino

42 Evoluzione del rapporto coi pari
Dopo i 3 anni, le interazioni diventano complementari e reciproche. Si sviluppano le attività di gruppo grazie all’incremento della capacità di comunicare e delle capacità simboliche Età prescolare Le relazioni diventano sempre più selettive, basate sulle affinità, sulla comunanza di interessi e di attività. In questa fase si nota una spiccata tendenza a scegliere compagni dello stesso sesso Infanzia Adolescenza Le relazioni diventano stimolo per il confronto, fonte di sostegno e supporto all’autostima

43 Amicizia e risoluzione dei conflitti
Le relazioni di amicizia agevolano la risoluzione delle divergenze e la ricerca di punti di consonanza nell’appianare i conflitti Il conflitto assume un valore funzionale, come occasione di confronto utile a rafforzare l’identità Già in età prescolare i bambini sono capaci di utilizzare strategie di mitigazione e di risoluzione positiva del conflitto, impiegando il compromesso, la controproposta, la giustificazione e la riconciliazione

44 Le regole di sicurezza

45 Le regole di sicurezza I bambini possono trovarsi coinvolti in situazioni che non sanno come affrontare. Gli adulti devono preparare i bambini affinché sappiano individuare i pericoli ed evitarli. La miglior prevenzione è: Parlare con i bambini e fare in modo che essi ci parlino Offrire strategie comportamentali in situazioni di rischio

46 Le fasi DIR LORO CIO’ CHE DOVREBBERO SAPERE
SPERIMENTARE SITUAZIONI IMMAGINARIE IN CUI METTERE IN ATTO STRATEGIE DIFENSIVE E PROTETTIVE VERIFICARE CHE ABBIANO APPRESO QUANTO DETTO E SIMULATO

47 POSSIBILI SITUAZIONI:
Se ti perdi in un posto affollato? Se trovi in giardino un oggetto tagliente? Se perdi le chiavi di casa al ritorno da scuola? Se suona qualcuno mentre sei da solo in casa? Se uno dei tuoi genitori improvvisamente non si sente bene? Se ti svegli e scopri che c’è fumo nella tua stanza? Se uno sconosciuto vuole offrirti un passaggio?

48 Mancanza di uguaglianza tra le parti Costrizione Ambivalenza
ABUSO SESSUALE … Mancanza di consenso Mancanza di uguaglianza tra le parti Costrizione Ambivalenza Segretezza

49 Quali sono le conseguenze dell’abuso sessuale sui bambini?
Conseguenze sul piano: Affettivo-Emotivo Relazionale Comportamentale

50 Il bambino dovrebbe sviluppare COMPETENZE che gli permettano di reagire di fronte ad una situazione di disagio per non restarne vittima. COME? Attraverso l’uso della STRATEGIA: GRIDO NO, SCAPPO VIA, CORRO A DIRLO A QUALCUNO un modo semplice per mettere in atto una reazione di fuga tutte le volte che si sentono “a disagio” e “in trappola” a causa di un adulto.

51 GRAZIE PER L’ATTENZIONE


Scaricare ppt "PROGETTO: IO SONO UNICO E SPECIALE Una proposta di educazione all’affettività A cura di: Dr.sse Testa, Boido, Montone, Lamanna Gruppo insegnanti Scuola."

Presentazioni simili


Annunci Google