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Circuiti combinatori e sequenziali

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Presentazione sul tema: "Circuiti combinatori e sequenziali"— Transcript della presentazione:

1 Circuiti combinatori e sequenziali
Switching Network X1 Xm X2 Z1 Zm Z2 Circuito combinatorio: un circuito senza “memoria”. L’output è completamente determinato dai valori dell’input. Circuito sequenziale: il circuito possiede uno stato interno. L’output è determinato dall’input e dallo stato interno.

2 Funzioni logiche: algebra booleana
INVERTER X X’ se X=0 allora X’=1 se X=1 allora X’=0 A B C=A·B se A=1 E B=1 allora C=1 altrimenti C=0 AND OR A B C=A+B se A=1 O B=1 allora C=1 altrimenti C=0

3 gate AND Diagrammi temporali

4 gate OR OR Gate

5 inverter Inverter

6 Il contatore binario sincrono a due bit
Possiamo generare automaticamente questa sequenza? tempo Usiamo il segnale di clock della scheda per scandire il tempo X=q1 Y=q0 clk 1 per un ciclo di clock, 0 per un ciclo di clock 1 per due cicli di clock, 0 per due ciclo di clock

7 q1q0: numero a due bit Campioniamo q1q0 numero a un tempo prefissato dopo il bordo di salita di clk  campionamento sincrono 1 1 1 1 2 3 Y=q0 X=q1 1 2 3 Numero binario a due bit che aumenta di 1 a ogni ciclo di clock La cifra più grande di un numero a 2 bit è tre  al ciclo successivo la sequenza riparte da zero

8 numero binario di output
Un circuito che produce questa sequenza che si ripete all’infinito è il contatore sincrono a due bit q0 q1 numero binario di output q[1..0] Diversa rappresentazione: raggruppamento in un bus clk Segnale di input: clk res segnale di input: reset ogni volta che è asserito la sequenza riparte da zero Nel circuito reale il conteggio cambia sempre un pò dopo il bordo del clock 1 2 3

9 Più input Funzionano allo stesso modo Com’è l’output?

10 Espressioni booleane e circuiti logici
Qualunque espressione booleana può essere implementata come un circuito logico. F = [A(C+D)]’+BE C D C+D A A(C+D) [A(C+D)]’ [A(C+D)]’+BE B E BE F=Y’Z+X Y’ Y Z Y’Z+X X

11 Rappresentazione: tavola della verità
F=Y’Z+X Y’ Y Z Y’Z+X X 2n righe dove n # di variabili

12 Teoremi fondamentali: operazioni con 0 e 1
X+0 = X X C=X X+1 = 1 X 1 C=1 X 1 C=X X·1 = X X C=0 X·0 = 0

13 Teoremi fondamentali: leggi idempotenti
X+X = X X C=X X C=X X·X = X

14 Teoremi fondamentali: legge di involuzione
(X’)’=X B X C=X

15 Teoremi fondamentali: legge di complementarità
X+X’ = 1 X X’ C=1 X X’ C=0 X·X’ = 0

16 Semplificazione delle espressioni usando i teoremi fondamentali
X può essere una funzione arbitrariamente complessa. Semplifichiamo le seguenti espressioni booleane il più possibile usando i teoremi fondamentali. (AB’ + D)E + 1 = (AB’ + D)(AB’ + D)’ = (AB + CD) + (CD + A) + (AB + CD)’ = (AB’ + D)E + 1 = 1 (AB’ + D)(AB’ + D)’ = 0 (AB + CD) + (CD + A) + (AB + CD)’ = 1

17 Legge associativa (X+Y)+Z = X+(Y+Z) X Y Z C

18 Legge associativa (XY)Z = X(YZ) X Y Z C Y Z X C

19 Prima legge distributiva
X(Y+Z) = XY+XZ

20 Prima legge distributiva
X(Y+Z) = XY+XZ

21 Prima legge distributiva
X(Y+Z) = XY+XZ

22 Prima legge distributiva
X(Y+Z) = XY+XZ

23 Prima legge distributiva
X(Y+Z) = XY+XZ

24 Seconda legge distributiva
X+YZ = (X+Y)(X+Z)

25 Seconda legge distributiva
X+YZ = (X+Y)(X+Z)

26 Seconda legge distributiva (una dimostrazione alternativa)
(X + Y)(X + Z) = X(X + Z) + Y(X + Z) (usando la prima legge distributiva) = XX + XZ + YX + YZ (usando la prima legge distributiva) = X + XZ + YX + YZ (usando la legge idempotente) = X·1 + XZ + YX + YZ (usando X1=X) = X(1 + Z + Y) + YZ (usando la legge distributiva) = X·1 + YZ (usando 1+Z+Y=1) = X + YZ (usando X1=X)

27 Teoremi per semplificare
XY + XY’ = X XY + XY’ = X(Y + Y’) = X·1 = X (X + Y)(X + Y’) = X (X + Y)(X + Y’) = XX + XY’ + YX + YY’ = X + X(Y’ + Y) + 0 = X + X·1 = X X + XY = X X(1 + Y) = X·1 = X X(X + Y) = X X(X + Y) = XX + XY = X·1 + XY = X(1 + Y) = X·1 = X XY’ + Y = X + Y (using the second distributive law) XY’ + Y = Y + XY’ = (Y + X)(Y + Y’) = (Y + X)·1 = X + Y (X + Y’)Y = XY XY + Y’Y = XY + 0 = XY

28 Teoremi per semplificare e dualità
Qualunque teorema o identità in algebra booleana resta vero se 0 e 1 sono scambiati e • e + sono pure scambiati ovunque. (X + Y)(X + Y’) = X DUALE (X + Y) (X + Y’) XY XY’ = X X(X + Y) = X X XY = X (X + Y) X XY’ + Y = X + Y ( X Y’)  Y = XY + (X + Y) XY’ Y

29 Dualità Nell’applicare il principio di dualità dobbiamo fare attenzione alla precedenza degli operatori nell’espressione originale: X + X • Y = X X • (X + Y) = X (dualità) • ha precedenza  uso di parentesi Esempio di applicazione non corretta del principio: X + X • Y = X X • X + Y = X (dualità) X + Y = X (idempotenza) Non senso!

30 W = [M + N’P + (R + ST)’][M + N’P + R + ST]
Esempi Semplifichiamo la seguenta espressione: W = [M + N’P + (R + ST)’][M + N’P + R + ST] X = M + N’P Y = R + ST W = (X + Y’)(X + Y) W = XX + XY + Y’X + Y’Y W = X·1 + XY + XY’ + 0 W = X + X(Y + Y’) = X + X·1 = X W = M + N’P

31  La prima legge di De Morgan
Il complemento della somma è uguale al prodotto dei complementi (X+Y)’ = X’Y’ Z Y X X Y Z

32  La prima legge di De Morgan
Il complemento della somma è uguale al prodotto dei complementi (X+Y)’ = X’Y’ Z Y X X Y Z

33  La prima legge di De Morgan
Il complemento della somma è uguale al prodotto dei complementi (X+Y)’ = X’Y’ Z Y X X Y Z

34  La prima legge di De Morgan
Il complemento della somma è uguale al prodotto dei complementi (X+Y)’ = X’Y’ Z Y X X Y Z

35  La prima legge di De Morgan
Il complemento della somma è uguale al prodotto dei complementi (X+Y)’ = X’Y’ X X Y Z Z Y

36  La seconda legge di De Morgan
Il complemento del prodotto è uguale alla somma dei complementi (XY)’ = X’ + Y’ Z Y X Z X Y

37    NOR e NAND e altri simboli
Abbiamo già parlato abbondantemente dei NOR e NAND X Y Z X Y Z NOR Z X Y X Y Z NAND Spesso si usano abbreviazioni simili anche per gli input negati. Ad esempio Z Y X

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41 Legge di De Morgan (cont.)
La legge di De Morgan si generalizza a n variabili: (X1 + X2 + X3 + ··· + Xn)’ = X1’X2’X3’ ··· Xn’ (X1X2X3 ··· Xn)’ = X1’ + X2’ + X3’ + ··· + Xn’

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43 Legge di De Morgan (esempio)
Esprimiamo il complemento f’(w,x,y,z) della seguente espressione in forma semplificata. f(w,x,y,z) = wx(y’z + yz’) f’(w,x,y,z) = w’ + x’ + (y’z +yz’)’ = w’ + x’ + (y’z)’(yz’)’ = w’ + x’ + (y + z’)(y’ + z) = w’ + x’ + yy’ + yz + z’y’ + z’z = w’ + x’ yz + z’y’ + 0 = w’ + x’ + yz + y’z’

44 Logica positiva e negativa
Logica positiva: la tensione high (+V) rappresenta 1 e la tensione low (0V) rappresenta 0 Logica negativa: la tensione high (+V) rappresenta 0 e la tensione low (0V) rappresenta 1

45 Logica positiva e negativa (esempio)
gate logico e2 e3 e1 eo Tensioni elettriche Logica positiva Logica negativa AND OR  lo stesso circuito fisico implementa diverse funzioni logiche. La funzione implementata depende dalla logica usata per Interpretare gli input e gli output.

46 Il teorema del consenso
XY + X’Z + YZ = XY + X’Z XY + X’Z + YZ = XY + X’Z + 1·YZ = XY + X’Z + (X + X’)YZ = XY + X’Z + XYZ + X’YZ = XY + XYZ + X’Z + X’YZ = XY(1 + Z) + X’Z(1 + Y) = XY·1 + X’Z·1 = XY + X’Z

47 Dalla tavola della verità alla funzione
Data una tavola della verità, possiamo implementare F facendo l’OR di tutti i termini che sono 1 Tavola della verità della funzione F = X + Y’Z Esempio Esercizio: semplificare questa espressione

48 Definizioni: Forme standard
Questo sistema non produce necessariamente l’espressione di F più semplice Ma è meccanico passare dalla tavola della verità a F Definizioni: Termini prodotto – AND  A’BZ Termini somma – OR  X + A’ Somma e prodotto logico, non aritmetico

49 Definizione: mintermine
Termine prodotto in cui tutte le variabili appaiono una volta (complementate or no) Per n variabili ci saranno 2n mintermini Come i numeri binari da 0 to 2n-1

50 Somma di mintermini F: OR di tutti i mintermini della tavola della verità con un 1  F = X’Y’Z’ + X’YZ’ + XY’Z + XYZ  F = X’Y’Z’ + X’YZ’ + XY’Z  F = X’Y’Z’  F = X’Y’Z’ + X’YZ’ Complemento di F Sommiamo semplicemente sugli altri mintermini  F’= m1 + m3 + m4 + m6 Eserizio: semplificare F, scrivere l’espressione per F’ e semplificarla

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52 Semplificazione di somme di prodotti
La semplificazione di una somma di mintermini può dare una somma di prodotti La differenza è che ciascun termine non ha necessariamente tutte le variabili Gates risultanti  diversi AND e un OR La somma di prodotti ha due livelli di gate

53 Maxtermini Termine somma in cui tutte la variabili appaiono una volta (complementate o no) In un maxtermine una variabile è complementata se il corrispondente bit nella rappresentazione binaria di è 1

54 Prodotto di maxtermini
I mintermini e maxtermini con lo stesso indice sono complementi:  m0’ = (X’Y’Z’)’ = X + Y + Z = M0  Possiamo esprimere F come AND di tutte le righe che producono un output uguale a 0 F = (X + Y + Z’)(X +Y’+Z’)(X’+Y+Z)(X’+Y’+Z)  OR seguiti da un AND

55 Rivelatore di numeri primi
Data una combinazione di input a 4 bit N = N3N2N1N0 questo circuito produce un output pari a 1 per N = 1, 2, 3, 5, 7, 11, 13 e 0 altrimenti La tavola della verità è N3 N2 N1 N0 F Esercizio: Determinare l’espressione logica e semplificarla

56 Progetto: visualizzazione di cifre su un display
Display: array di 7 led rossi Sulla scheda sono presenti 4 array

57 Come si controlla ciascun array?
7 segmenti  7 segnali a, b, c, d, e, f, g controllati dalla fpga – se uno di essi è asserito si accende il led corrispondente a b c d e f g led[6..0] In questo progetto mandiamo la stessa cifra a tutti e quattro gli array Vedremo un uso più sofisticato con controllo indipendente di ciascun array più avanti

58 Progetto: visualizzare un numero da zero a sette sugli array
Primo step scrivere la tavola della verità delle seguenti funzioni logiche: Input: numero binario a 3 bit q[2..0] Outputs: a, b, c, d, e, f, g richiesti per visualizzare tale numero binario Es. Il led a è asserito quando il numero di input q[2..0] è : 0 oppure 2 oppure 3 oppure 5 oppure sei oppure 7 oppure 8 oppure 9 q2 q1 q0 a b c d e f g Completare la tavola per ciascuno dei led

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60  vediamo cosa vuol dire e come si procede
Secondo step: determinare le equazioni logiche a partire dalla tavola della verità per ciascuno dei sette segnali col metodo meccanico della somma di mintermini Terzo step: minimizzare le espressioni logiche con i teoremi dell’algebra booleana Quarto step: disegnare il circuito che ha come input q2, q1, q0 e come output a, b, c, d, e, f, g con QUARTUS Disegno implementato con una struttura gerarchica  vediamo cosa vuol dire e come si procede

61 Struttura gerarchica di uno schema
Foglio principale: LabElettronica Struttura gerarchica di uno schema

62 Clickate sul menu File e selezionate New

63 Selezionare Block diagram / schematic file

64 Appare un nuovo foglio di disegno. Salvarlo col nome seven-seg-decoder

65 In questo foglio implementiamo il circuito
In questo foglio implementiamo il circuito. Cominciamo a mettere gli input (q[2..0]) e gli output (a, b, c, d, e, f, g) Disegnate poi tutto il circuito e salvate il file nuovamente

66 Creiamo un simbolo per il circuito corrispondente al file seven-seg-decoder
Il simbolo può essere quindi usato come componente in altri fogli di disegno

67 Torniamo al foglio di disegno principare (LabElettronica)
selezioniamo col mouse symbol tool

68 Compare la finestra che permette di selezionare simboli di componenti
Scrivere seven-seg-decoder: appare il simbolo del nuovo componente Clickare OK

69 Il componente può essere ora posizionato nel foglio principale

70 Pilotiamo l’input q[2..0] con un valore costante attraverso un componente lpm_constant

71 Gli output a, b, c, d, e, f, g del componente seven-seg-decoder nel foglio LabElettronica vanno collegati ai pin di output denominati led[0], ..., led[6] che devono essere assegnati ai numeri dei pin fisici 144, 143, 142, 141, 140, 139, 136 come da schema della scheda in figura sotto i pin led[6..0] corrispondono ad g, f, e, d, c, b, a

72 Ci sono altri due segnali da considerare sugli array
DP: segnale che accende la virgola COM# segnale di abilitazione (enable): i led di un array si accendono solo se il corrispondente segnale COM# è asserito DIS[3..0] COM3, COM2, COM1, COM0 DP led[7] Teniamo deasserito permanentemente led[7]: Collegato a massa nel foglio principale e mandato al pin di output led[7] corrispondente al pin 135

73 Controllo dei segnali COM#
Decidiamo in quale array visualizzare la cifra controllando i segnali COM# con i quattro tasti presenti sulla scheda SW0 SW1 SW2 SW3

74 Nel foglio principale definiamo:
- 4 input SW0, SW1, SW2, SW – 4 output DIS0, DIS1, DIS2, DIS3 Collegate SW# al corrispondente DIS# Collegati ai tasti DIS[3..0] COM3, COM2, COM1, COM0 Attenzione: SW# sono attivi bassi per cui vanno invertiti prima di collegarli a DIS#

75 Avete 7 giorni di tempo (prova lunedì prossimo)
Quinto step: simulare il comportamento del circuito QUARTUS Sesto step: provare il funzionamento del circuito sulla scheda verifica: mandatemi per tutti i file del progetto – potete lavorare in coppia Avete 7 giorni di tempo (prova lunedì prossimo)

76 Addizionatore a un bit

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82 Addizionatore completo a un bit
Progettiamo un circuito logico che implementi un addizionatore a due bit. Questo circuito ha tre input (A, B, Cin) e due output (S, Cout). L’output S è uno se la somma è uno, cioè se il numero di input uguale a uno è dispari. L’output del riporto è uno se la somma produce un riporto, cioè se due o più input sono uno. Cin Adder B A S Cout

83 Adder Cin Cout S B A S = A’B’Cin + A’BCin’ + AB’Cin’ + ABCin Cout = A’BCin + A B’Cin + ABCin’ + ABCin = A’BCin + ABCin + AB’Cin + ABCin + ABCin’ + ABCin = (A’ + A)BCin + (B’ + B)ACin + (Cin’ + Cin)AB = 1·BCin + 1· ACin + 1· AB = BCin + ACin + AB

84 Realizzare circuiti pratici
Problema: progettare un circuito logico per far funzionare in modo automatizzato l’allarme di una macchina. Il manuale dell’allarme fornisce i seguenti dettagli sul funzionamento. “L’allarme si spegnerà se il sistema di allarme è attivato e una qualunque delle due porte o il cofano sono aperti, o se il sensore di vibrazione è attivato e la chiave non è inserita.” “L’allarme si spegnerà se il sistema di allarme è attivato e una qualunque delle due porte o il cofano sono aperti, o se il sensore di vibrazione è attivato e la chiave non è inserita.” AllarmeAttivato PortaConducenteAperta PortaPasseggeroAperta CofanoAperto Vibrazione ChiaveInserita Inputs:

85 Realizzare circuiti pratici
“L’allarme si spegnerà se il sistema di allarme è attivato e una qualunque delle due porte o il cofano sono aperti, o se il sensore di vibrazione è attivato e la chiave non è inserita.” AllarmeAttivato PortaConducenteAperta PortaPasseggeroAperta CofanoAperto Vibrazione ChiaveInserita Inputs: AllarmeSpento = AllarmeAttivato • (PortaConducenteAperta + PortaPasseggeroAperta + CofanoAperto) + Vibrazione • (ChiaveInserita)’

86 Realizzare circuiti pratici
AllarmeSpento = AllarmeAttivato • (PortaConducenteAperta + PortaPasseggeroAperta + CofanoAperto) + Vibrazione • (ChiaveInserita)’ PortaConducenteAperta PortaPasseggeroAperta CofanoAperto AllarmeAttivato AllarmeSpento Vibrazione ChiaveInserita Esercizio: implementare e simulare questo circuito con QUARTUS

87 Minimizzazione di funzioni logiche: mappe di Karnaugh
Le mappe di Karnaugh erano (relativamente) utili quando la gente eseguiva la semplificazione a mano Il processo di semplificazione al giorno d’oggi è completamente eseguito da algoritmi computerizzati Illustreremo le mappe principalmente per avere una comprensione più profonda, non come strumento reale.

88 Anatomia delle mappe di Karnaugh
Una mappa è una rappresentazione grafica di una tavola della verità. Un “box” per ciascuna riga della tavola contente il valore della funzione (zero oppure uno Indica il box corrispondente ad A=1 A Tavola della verità di una funzione di una variabile A F 0 cella 0 1 cella 1 A=0 A=1 A B 1 Tavola della verità di una funzione di una variabile A B F cella 0 cella 1 cella 2 cella 3 A=0,B=0 cella 0 A=1,B=0 cella 2 A=0,B=1 cella 1 A=1,B=1 cella 3

89 Mappe di Karnaugh per funzioni di tre variabili
Disposizione di righe e colonne: ciascuna cella corrisponde a una combinazione di input che differisce da quelle adiacenti in una sola variabile A B C cella 0 cella 1 cella 2 cella 3 cella 4 cella 5 cella 6 cella 7 B=1 C 1 A=1 A,B 8 celle

90 Mappe di Karnaugh per funzioni di tre variabili
Disposizione di righe e colonne: ciascuna cella corrisponde a una combinazione di input che differisce da quelle adiacenti in una sola variabile A B C cella 0 cella 1 cella 2 cella 3 cella 4 cella 5 cella 6 cella 7 AB A=0,B=1,C=0 A=1,B=1,C=0 A C B 1 A=0,B=0,C=0 A=1,B=0,C=0 A=0,B=0,C=1 A=1,B=0,C=1 A=0,B=1,C=1 A=1,B=1,C=1

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92 Esempio d’uso delle mappe di Karnaugh: l’addizionatore a un bit
Adder Cin Cout S B A Alternativamente, come si usa una mappa di Karnaugh invece della semplificazione algebrica? S = A’B’Cin + A’BCin’ + AB’Cin’ + ABCin Cout = A’BCin + A B’Cin + ABCin’ + ABCin = A’BCin + ABCin + AB’Cin + ABCin + ABCin’ + ABCin = BCin + ACin + AB = (A’ + A)BCin + (B’ + B)ACin + (Cin’ + Cin)AB = 1·BCin + 1· ACin + 1· AB Equazioni logiche determinate con l’algebra booleana

93 Mappa per Cout Adder Cin Cout S B A 1 1 1 1 Scriviamo in ogni cella il valore della funzione logica (Cout in questo caso) A A,B 1 Cin B

94 Cout = ABCin’ + A’BCin + ABCin + AB’Cin
Ciascuna cella contenente un 1 corrisponde a un mintermine da considerare nella somma di mintermini della funzione A A,B 1 A=1, B=1 Cin=0 mintermine ABCin’ 1 A=0, B=1 Cin=1 mintermine A’BCin 1 Cin 1 A=1, B=1 Cin=1 mintermine ABCin 1 A=1, B=0 Cin=1 mintermine AB’Cin B La funzione logica non ancora minimizzata è Cout = ABCin’ + A’BCin + ABCin + AB’Cin

95 Consideriamo ad esempio
Passo successivo: dobbiamo ricoprire tutte le celle contenti un 1 usando rettangoli i più grandi possibile e col minor numero di rettangoli possibile Consideriamo ad esempio A Cin B 1 Il numero di celle racchiuse deve essere multiplo di 2 (1,2, 4, ...) Ricordiamo la disposizione di righe e colonne: ciascuna cella corrisponde a una combinazione di input che differisce da quelle adiacenti in una sola variabile Poichè coppie di celle 1 adiacenti hanno minitermini che differiscono in una sola variabile, possiamo combinarle (cioè combinare la somma di mintermini) in un solo termine usando la legge dell’alegra booleana XY’+XY=X

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97 In questo caso B varia per cui non si considera
Regola meccanica: questo gruppo di celle (corrispondente a una somma di 2 mintermini) è equivalente a un singolo termine prodotto in cui: In questo termine si considerano solo le variabili che hanno lo stesso valore in tutte le celle del gruppo: In questo caso B varia per cui non si considera Siccome A e Cin hanno entrambi valore 1 devono apparire non complementati ACin A Cin B 1

98 Dobbiamo ancora finire di ricoprire tutte le celle
ACin A Cin B 1 A Cin B 1 ABCin+ABCin’=AB A Cin B 1 ABCin+A’BCin=BCin A B Cin 1 Cout=ACin+BCin+AB

99 Mappa di Karnaugh per S Adder Cin Cout S B A A Cin B 1 1 1 1 S =
1 1 1 1 S = Mappa di Karnaugh per S

100 Adder Cin Cout S B A A Cin B 1 1 1 1 S = A’B’Cin Mappa di Karnaugh per S

101 Adder Cin Cout S B A A Cin B 1 1 1 1 S = A’BCin’ + A’BCin Mappa di Karnaugh per S

102 Adder Cin Cout S B A A Cin B 1 1 1 1 S = A’BCin’ + A’B’Cin + ABCin Mappa di Karnaugh per S

103 Adder Cin Cout S B A A Cin B 1 1 1 1 S = A’BCin’ + A’B’Cin + ABCin + AB’Cin’ Mappa di Karnaugh per S

104 In molte funzioni logiche la procedura di combinazione delle celle può essere estesa per combinare più di due 1-celle in un singolo termine prodotto. Combinazione di 2i celle possibile se: ci sono i variabili che assumono tutte le 2i combinazioni possibili Le restanti n-i hanno lo stesso valore in ogni cella  Termine prodotto ha n-i variabili: complementata se 0 in ogni cella, non complementata se appare come 1. Graficamente: cerchiamo insiemi rettangolari di 2i 1-celle (sono ammessi anche “incollaggi” su bordi opposti) Per ciascuna variabile: Se è zero in tutta l’area ricoperta  complementata Se è uno in tutta l’area ricoperta  non complementata Se è zero in una parte e uno in un’altra  non appare nel prodotto

105 L’adiacenza è cilindrica
Z’ si estende dal bordo sinistro al bordo destro F = Z’

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112 F=SA,B,C(0,1,4,5,6) AC’ AC’+B’ A C B 1 00 01 11 10 A C B 1 00 01 11 10
A C B 1 A C B 1 A C B 1 AC’ AC’+B’

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114 Esempio di funzione a quattro variabili: rivelatore di numeri primi
F=SN3,N2,N1,N0(1,2,3,5,7,11,13)

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117 Esempio di funzione a quattro variabili: rivelatore di numeri primi
F=SN3,N2,N1,N0(1,2,3,5,7,11,13) N3 N2 N1 N0 N3N2 N1N0 00 01 11 10 1 N3 N3N2 N2N1’N0 N1N0 00 01 11 10 4 12 8 N3’N0 1 1 1 5 1 13 9 N0 N2’N1N0 N1 1 3 1 7 15 1 11 N3’N2’N1 1 2 6 14 10 N2

118 Implicanti primi Un implicante primo è un insieme cerchiato di 1-celle soddisfacenti la regola di combinazione tale che se cerchiamo di farlo più grande (ricoprendo il doppio delle celle) copre uno o più zeri. Una somma minima è una somma di implicanti primi. W X Y Z WX YZ 00 01 11 10 4 1 12 8 1 1 5 1 13 3 2 1 7 9 1 14 1 15 6 F=SW,X,Y,Z(5,7,12,13,14,15) W X Y Z WX YZ 00 01 11 10 1 XZ WX

119 La somma completa non è sempre minima però.
La somma di tutti gli implicanti primi di una funzione logica è detta la somma completa. La somma completa non è sempre minima però. F=SW,X,Y,Z(1,3,4,5,9,11,12,13,14,15) XY’ W X Y Z WX YZ 00 01 11 10 W WX WZ YZ 1 1 00 01 11 10 1 4 1 12 8 WX 1 1 1 1 1 1 5 1 13 1 9 X’Z 1 Y’Z Z 1 1 Y 1 3 7 1 15 1 11 1 1 2 6 1 14 10 X  5 implicanti primi, ma solo tre necessari per ricoprire tutte le 1-celle

120 Una 1-cella distinta è una combinazione di input coperta da un solo implicante primo
Un implicante primo essenziale è uno che copre una o più 1-celle distinte  deve essere incluso obbligatoriamente. Dobbiamo quindi determinare come coprire le 1-celle non coperte da implicanti primi essenziali (se ce ne sono) XY’ W X Y Z WX YZ 00 01 11 10 1 XY’ X’Z W WX WZ YZ 00 01 11 10 1 1 WX X’Z 1 1 1 1 Y’Z Z Y 1 1 1 1 X  in questo caso i 3 implicanti primi essenziali ricoprono tutte le 1-celle

121 Qui gli implicanti primi essenziali non ricoprono tutte le 1-celle
F=SW,X,Y,Z(0,1,2,3,4,5,7,14,15) W’Y’ W W WX WX YZ YZ 00 01 11 10 1 0 1 4 12 8 00 01 11 10 W’X’ 1 1 1 1 1 5 13 9 1 1 Z Z Y 1 3 1 7 1 15 11 Y 1 1 1 1 2 6 1 14 10 1 1 X X WXY Qui gli implicanti primi essenziali non ricoprono tutte le 1-celle Ci sono altri due implicanti primi e dobbiamo scegliere uno dei due

122 Qui gli implicanti primi essenziali non ricoprono tutte le 1-celle
W X Y Z WX YZ 00 01 11 10 1 XYZ W’Z Esaminiamo gli altri due implicanti primi: dobbiamo scegliere uno dei due W’Y’ W WX YZ 00 01 11 10 1 1 W’X’ 1 1 Z Y 1 1 1 1 1 X WXY  usiamo il termine prodotto W’Z perchè ha meno input e quindi costa meno

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125 Numeri binari E’ importante essere in grado di rappresentare numeri nei circuiti digitali Ad esempio, l’output di un convertitore analogico/digitale (ADC) è un numero a n bit, dove n tipicamente si trova nell’intervallo 8-16. Si utilizzano varie rappresentazioni, ad es.; - interi non segnati - complemento a due per rappresentare numeri negativi

126 OR esclusivo X  Y = XY’ + X’Y X Y C Se X=1 OR Y=1, ma
Non entrambi, allora C=1 Legge commutativa: X  Y = Y  X X  0 = X  1 = X  X = X  X’ = X X’ 1 Legge associativa: (X  Y)  Z= X  ( Y  Z) = X  Y  Z Legge distributiva: X(Y  Z) = XY  XZ

127 OR esclusivo (cont.) Legge del complemento: (X  Y)’ = X  Y’ = X’  Y
Dimostrazione algebrica: (X  Y)’ = (XY’ + X’Y)’ = (XY’)’(X’Y)’ = (X’ + Y)(X + Y’) = X’X + X’Y’ + XY + YY’ = 0 + X’Y’ + XY + 0 = X’Y’ + XY = X’  Y = XY + X’Y’ = X  Y’

128 Permutazione del valore in-place
Si dimostrano queste proprietà: (XY)Y = X (XY)X= Y Dim. algebrica: (XY) Y = (XY’ + X’Y)Y’ + (XY’ + X’Y)’Y = XY’Y’ + X’YY’ + ((XY’)’(X’Y)’)Y = XY’ ((X’+Y)•(X+Y’))Y = XY’ + X’XY + X’Y’Y +XYY + YY’Y = XY’ XY + 0 = X(Y’ + Y) = X•1 = X

129 Using In-place Value Permutation in Assembly
The In-place Value Permutation Property of the exclusive-OR: (XY)Y = X (XY)X= Y Can be used in assembly programming to exchange the value of two registers in place: R1  R1R2 R2  R1R2 If we do back substitution in the second and third operations, we will find out that (assuming R1=A and R2=B initially): R1  (A  B) R2  (A  B)  B = A R1  (A  B)  A = B Thus, if initially R1 = A and R2 = B, then after this sequence of operations, R1 = B and R2 = A.

130 Equivalence Gate (X  Y) = XY + X’Y’ X Y C If X=Y then C=1,
otherwise C=0 (X  Y) = (X  Y)’


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