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AUMENTARE LA PERFORMANCE DEI PROPRI ATLETI ATTRAVERSO IL COACHING

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Presentazione sul tema: "AUMENTARE LA PERFORMANCE DEI PROPRI ATLETI ATTRAVERSO IL COACHING"— Transcript della presentazione:

1 AUMENTARE LA PERFORMANCE DEI PROPRI ATLETI ATTRAVERSO IL COACHING
dott. Alberto Pin Università degli Studi di Trieste Dipartimento di Psicologia Mind in Sport Lab Cervignano

2 IL COACHING: è un approccio al cambiamento personale fondato sulla convinzione e sull'esperienza che ognuno di noi può evolvere/migliorare pur partendo da un personale livello di adeguatezza è un allenamento personalizzato per permettere ad ognuno di essere, nel proprio contesto, la migliore persona che può essere. Cervignano

3 SOLO UN CONTINUO RINNOVAMENTO POTRA' PERMETTERE DI CONTINUARE A RIPETERE I SUCCESSI OTTENUTI FIN'ORA
Cervignano

4 acquisire ed ampliare nuove tattiche e strategie autovalutarsi
COMPETENZE ABILITÀ E COMPORTAMENTI CHE SI RICONOSCONO IN ALLENATORI DI ALTO LIVELLO acquisire ed ampliare nuove tattiche e strategie autovalutarsi essere pazienti con se stessi valutare ed adattare il proprio approccio non emulare lo stile di altri allenatori Cervignano

5 aiutare gli atleti ad identificare e raggiungere i loro obiettivi
COMPETENZE ABILITÀ E COMPORTAMENTI CHE SI RICONOSCONO IN ALLENATORI DI ALTO LIVELLO aiutare gli atleti ad identificare e raggiungere i loro obiettivi trovare uno stile di allenamento che rispetti la propria personalità essere sinceramente interessati allo sviluppo sportivo dei propri atleti conquistare il rispetto degli atleti Cervignano

6 creare un ambiente educativo, di sostegno, divertente e sfidante
COMPETENZE ABILITÀ E COMPORTAMENTI CHE SI RICONOSCONO IN ALLENATORI DI ALTO LIVELLO essere professionali creare un ambiente educativo, di sostegno, divertente e sfidante comunicare in maniera chiara permettere agli atleti di esprimere le proprie opinioni senza che si sentano intimiditi Cervignano

7 Gestione delle informazioni; Gestione dello stress;
LE COMPETENZE Gestione del sé; Gestione del ruolo; Gestione delle informazioni; Gestione dello stress; Gestione dei rapporti interpersonali; Gestione del tempo. Cervignano

8 Il processo di attuazione di coaching si articola in:
LA CONSAPEVOLEZZA Il processo di attuazione di coaching si articola in: sapere cosa si vuole ottenere conoscere i vantaggi che comporta raggiungere tali obiettivi conoscere i costi che implica valutare il rapporto costi/benefici decidere ed agire valutare i risultati Cervignano

9 COME POTENZIARE LA CONSAPEVOLEZZA
-IDENTIFICA I PRINCIPALI SUCCESSI PROFESSIONALI 1.______________________________________________ 2.______________________________________________ 3.______________________________________________ -IDENTIFICA LE PRINCIPALI AZIONI CHE HAI MESSO IN ATTO PER OTTENERLI -IDENTIFICA LE DECISIONI CHE STAVANO ALLA BASE DELLE AZIONI CHE HAI INTRAPRESO -STABILISCI SEQUESTE DECISIONI O MODI DI AGIRE CONTINUANO AD ESSER EFFICACI _______________________________________________________________________ -STABILISCI SE ANCHE ALTRE TIPOLOGIE DI AZIONI O STRATEGIE POTREBBERO ESSERE ATTUALMENTE UTILI O MIGLIORI Cervignano

10 OSTACOLI ALLA CONSAPEVOLEZZA
Pensare che il carattere o la personalità NON si possano cambiare; pensare aprioristicamente che ciò che ha consentito il successo in passato lo consentirà anche domani; eccesso di autostima; basarsi eccessivamente sulle propie competenze tecniche. Cervignano

11 ASSUMERE RESPONSABILITA'
HO FATTO TUTTO QUELLO CHE ERA IN MIO POTERE FARE, CON LA NECCESSARIA SCRUPOLOSITA' E TEMPESTIVITA'? SENTIRSI RESPONSABILI ACCETTARE DI ESSER VALUTATO ESSERE CONSAPEVOLI DEL PROPRIO MODO DI PROCEDERE Cervignano

12 ASSUMERE RESPONSABILITA'
“Abbiamo perso perché non ha/hanno fatto quello che avevo detto loro nello spogliatoio” “Abbiamo perso perché non sono riuscito ad esser convincente quando ho dato le istruzioni tattiche per la partita” Cervignano

13 CAPACITA' DI DELEGARE COMPITI
LA GESTIONE DEL SE' FIDUCIA IMPEGNO ORIENTAMENTO AL MIGLIORAMENTO CAPACITA' DI DELEGARE COMPITI CAPACITA' DI FAR ASSUMERE RESPONSABILITA' ADEGUATE AUTONOMIA DEI SINGOLI AUTONOMIA DEL GRUPPO Cervignano

14 COME ATTUARE UNA BUONA GESTIONE DEL SE'
Orientamento all'auto miglioramento Fiducia Impegno Delegare Cervignano

15 ORIENTAMENTO ALL'AUTOMIGLIORAMENTO
Individua 3 punti di forza e 3 punti di debolezza Pensa a come reagisci agli errori fonte di miglioramento negativi Trova 5 ragioni per cui per te è importante migliorare Prepara una lista di obiettivi che vuoi raggiungere nel prossimo futuro. Mettili in ordine di importanza Cervignano

16 FIDUCIA Stabilisci quanto sei stato efficace nelle responsabilità che ti sono state attribuite Identifica in quali occasioni devi orientare i tuoi collaboratori a condividere le tue scelte Pensa ad una situazione che hai affrontato negli ultimi mesi... quanto sei stato compiacente verso gli altri? perché? quanto sei stato aggressivo? perché? esiste un'alternativa, magari più efficace, a questi comportamenti? Cervignano

17 IMPEGNO Stabilisci quanto sei coinvolto nel raggiungimento degli obiettivi Pensa a cosa hai fatto nell'ultimo anno per migliorare nel tuo lavoro Come reagisci alle critiche che ti vengono mosse? Pensa ai momenti in cui ti sei trovato in difficoltà: come sei riuscito a mantenere la motivazione? Pensa a come ti percepiscono i tuoi più diretti collaboratori e i tuoi atleti Cervignano

18 LA DELEGA Cosa significa per te delegare?
perdita di controllo o incremento delle competenze e della partecipazione altrui? Identifica 5 benefici che potrebbero derivarti dal delegare alcune attività Identifica i collaboratori a cui lasceresti la delega, quale attività delegheresti a loro e come faresti spiegazione del lavoro tempistiche del lavoro ostacoli che possono incontrare tue aspettative Cervignano

19 saper gestire il proprio ruolo
LA GESTIONE DEL RUOLO saper gestire il proprio ruolo PENSIERO STRATEGICO DECISIONE ORGANIZZAZIONE Cervignano

20 PENSIERO STRATEGICO Valuta quanto conosci il tuo sport: avversari, i tuoi atleti, le regole, i sistemi di gestione, le politiche, le tecnologie...; Esercitati a pensare in maniera diversa alle stesse attività: può essere un allenamento efficace per sviluppare nuove idee; Fai un bilancio di competenze in funzione del compito che svolgi; Cervignano

21 LA DECISIONE Sei intuitivo? Sei sistematico?
esamini solo le informazioni essenziali identifichi i punti deboli partendo da dettagli all'apparenza insignificanti poni domande poco prevedibili fornisci rapidamente delle soluzioni Sei sistematico? sei instancabile sai tutto sull'attività che stai svolgendo fai domande specifiche e precise prendi tempo per dare delle risposte Cervignano

22 LA DECISIONE Quali informazioni ho attualmente a disposizione?
Quanto tempo ho a disposizione? Quali informazioni ho attualmente a disposizione? Quali devo assolutamente avere? Quanto devo approfondire per poter decidere? Che cosa si aspetta il mio atleta? Chi mi può essere d'aiuto? E' MEGLIO PRENDERE UNA DECISIONE SBAGLIATA PIUTOSTO CHE NON DECIDERE!!!! [V. Lombardi] Cervignano

23 ORIENTAMENTO AL CLIENTE/ATLETA
Tieni nota di tutte le parole/espressioni verbali che associ al cliente/atleta Non trascurare quelle di significato negativo. Facendo così riuscirai ad anticipare le reazioni del cliente/atleta e a rendere il tuo intervento più efficace. identifica cosa i tuoi atleti/clienti si aspettano da te. Cervignano

24 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI
MANTENERE L'ATTENZONE SU PIU' COMPITI GESTIONE DELLE INFORMAZIONI AMBIENTALI INFORMATION PROCESSING Cervignano

25 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI
TRASCURABILE ERA PREVEDIBILE DELEGABILE RICHIESTA SI NO NO NO SI NO NUOVO COMPITO AD ALTA PRIORITA' RI-NEGOZIABILE HA IMPATTO SULLA PIANIFICAZIONE NO NO SI SI PIANIFICAZIONE DEL COMPITO NO FOLLOW UP RICHIESTA DI FOLLOW UP FINE SI Cervignano

26 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI
Fai un elenco di tre problemi che hai affrontato di recente: scrivi per ognuno come hai agito per ridurre al minimo i rischi che si ripresentino. Analizza un problema di lavoro e coinvolgi altre persone nella ricerca di soluzioni Cervignano

27 LA GESTIONE DELLO STRESS
Lo stress si verifica quando gli atleti intuiscono che c’è uno squilibrio tra quello che è richiesto loro di fare (sfida) e quello che invece essi si sentono capaci di fare (livello di abilità). Si manifesta attraverso: ansia pensieri negativi rabbia Cervignano

28 LA GESTIONE DELLO STRESS
Rilassamento Biofeedback Ipnosi PNL Cervignano

29 LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI
Quando ascoltare e quando essere direttivi; Quando mostrarsi aperti alla discussione; Quando convergere rapidamente su una soluzione; Quando incoraggiare o sostenere; Quando avere un confronto anche duro. Cervignano

30 PARTECIPAZIONE/INTEGRAZIONE FIDUCIA IN SE STESSI E NEGLI ALTRI
PALESTRA CLIMA RELAZIONALE PARTECIPAZIONE/INTEGRAZIONE FIDUCIA IN SE STESSI E NEGLI ALTRI IL COACH DEVE VALUTARE: COMPETENZE CAPACITA' POTENZIALITA' Cervignano

31 COACHING E RAPPORTO DI COACHING
guida fa emergere le capacità assiste COACH ATLETA Cervignano

32 LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI
PENSIERO INDIPENDENTE COLLABORAZIONE PASSIVA COLLABORAZIONE ATTIVA PENSIERO DIPENDENTE Cervignano

33 LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI: la ricerca dell'eccellenza in allenamento
individuare tempestivamente tutti gli elementi relazionali; tenere sotto controllo l'evolversi dei rapporti tra atleti ridurre gli effetti di eventuali atriti caratteriali INTERVENENDO SUI PARAMETRI CHE COSTITUISCONO LA BASE DELLA COLLABORAZIONE CON GLI ATLETI Cervignano

34 LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI: parametri base della collaborazione
massima fiducia reciproca rispetto e tolleranza verso l'altro sviluppo delle capacità empatiche comprensione Cervignano

35 LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI: come lavorare sui parametri per ricercare l'eccellenza
dare per primi fiducia, comprensione e rispetto non tollerare comportamenti egocentrici dare precise e comprensibili istruzioni tecnico-tattiche fare dei richiami individuali dell'attenzione fornire feedback sia positivi che negativi Cervignano

36 LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI:
il feedback Feedback sull’esercizio Feedback estrinseco Feedback intrinseco Giudizio/correzione allenatore Risultato esercizio Cervignano

37 IL FEEDBACK ESTRINSECO
PERCHE’? Incanalare la ricerca degli allievi verso l’informazione rilevante per il compito. L’informazione rilevante è quella intrinseca. QUALE INFORMAZIONE DARE? FEEDBACK RELATIVO AL PROGRAMMA:riguardano quelle informazioni inerenti al timing motorio, alla struttura temporale del movimento. FEEDBACK RELATIVO AI PARAMETRI: riguarda le informazioni relative alle regole relative alla selezione dei parametri (velocità, forza, oscillazione) del movimento. Cervignano

38 IL FEEDBACK ESTRINSECO
CHE TIPO DI FEEDBACK? DESCRITTIVO PRESCRITTIVO Focalizza l’attenzione sulla posizione iniziale del corpo. Focalizza l’attenzione sul movimento iniziale del tronco. Focalizza l’attenzione sulla gamba con cui calci durante la fase preparatoria. Focalizza l’attenzione sulle anche nella fase di slancio della gamba. Focalizza l’attenzione sulle spalle nella fase di slancio della gamba. Focalizza l’attenzione sulla rotazione dell’anca nella prima fase del colpo. Focalizza l’attenzione sul piede nel momento precedente al contatto con la palla. Focalizza l’attenzione sullo slancio della gamba dopo il contatto con la palla. Descrive gli errori che un individuo compie durante l’esecuzione Fornisce l’errore e suggerisce un eventuale metodo per correggere l’errore. Un esempio di feedback prescrittivo è questo Cervignano

39 QUANTA INFORMAZIONE DARE?
Ok, voglio che ti prepari presto, oscilla dal basso verso l’alto, tieni il polso fermo, ruota le anche, avvicina le cosce, piega le ginocchia e tieni d’occhio la palla. E ricordati di stare rilassato. La sola caratteristica del movimento che è fondamentale dovrebbe essere presa in considerazione. Il feedback non deve essere molto preciso. Feedback sull’eccesso di errore: la correzione viene data solo se l’errore ricade al di fuori di un certo livello di correttezza Secondo voi va bene questo tipo di correzione? Cosa manca? Cosa non va? Cervignano

40 IL FEEDBACK ESTRINSECO
QUALE FREQUENZA DEVE AVERE IL FEEDBACK? FREQUENZA ASSOLUTA: numero di feedback in seduta di allenamento FREQUENZA RELATIVA: numero di feedback diviso il numero di tentativi di movimento FEEDBACK A FREQUENZA RIDOTTA: l’istruttore adatta lo schema del feedback al livello di competenza e al grado di miglioramento di ciascun allievo, con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo della capacità di eseguire autonomamente l’azione richiesta Esempio: un giocatore esegue 300 tentativi di stop e l’allenatore fornisce 100 feedback. La freq assoluta è 100. quella realtiva è il 33% È stato trovato che chi riceve il 50% dei feedback migliora quanto chi ne riceve il 100%, ma a distanza di giorni chi riceveva meno feedback ricordava ed eseguiva meglio il gesto tecnico. Questo perché i giocatori si impegnano a elaborare le informazioni che derivano dall’ambiente e dal corpo. (esempio movimenti della zona). IMMEDIATO RITARDATO Cervignano

41 IL FEEDBACK ESTRINSECO:
la comunicazione “uno scambio interattivo osservabile tra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un determinato significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione” Siamo nel microsociale, la comunicazione che coinvolge le persone direttamente in un contesto circoscritto che relativizza il rapporto o la natura della relazione fra i due interlocutori Cervignano

42 La comunicazione può essere:
Intenzionale cioè rivolta ad uno scopo Conscia cioè basata su una volontà razionale Efficace cioè in grado di raggiungere gli obiettivi che si prefigge Reciproca cioè fondata sull’interazione interindividuale Cervignano

43 P. Watzlavick, 1967 Cervignano

44 1° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE
“Non si può non comunicare” Chiunque si trovi in una situazione sociale è comunque la sorgente di un flusso informativo, indipendentemente dalla propria intenzionalità, dall’efficacia dell’atto comunicativo o dalla comprensione reciproca. Cervignano

45 NON COMPORTAMENTO = COMPORTAMENTO
Una proprietà fondamentale del comportamento è che il comportamento non ha un suo opposto NON COMPORTAMENTO = COMPORTAMENTO NON COMUNICAZIONE = COMUNICAZIONE Cervignano

46 La comunicazione può anche essere: intenzionale involontaria
conscia inconscia efficace fraintesa reciproca univoca Cervignano

47 2° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE
“Gli esseri umani comunicano sia in modo digitale che analogico” La sociologia della comunicazione oltre a studiare gli elementi e le caratteristiche di un sistema di comunicazione, si interessa anche di come la comunicazione comporti un mutamento dei legami fra le persone Cervignano

48 COMUNICAZIONE ANALOGICA
La comunicazione analogica è essenzialmente ogni tipo di comunicazione non verbale “si basa su una semantica precisa, ma è priva di una sintassi utile a definire la natura delle relazioni che propone” Analogici sono quei segnali che contengono una qualche rappresentazione o immagine del significato a cui si riferiscono “Chiunque si lavasse i denti in una strada affollata invece che nel proprio bagno rischierebbe di essere portato in gran fretta al commissariato o al manicomio” Cervignano

49 COMUNICAZIONE DIGITALE
“Numerici o simbolici sono quei messaggi che rimandano a un sistema simbolico codificato e formalizzato di segni, la cui relazione con il significato di cui sono portatori è del tutto arbitrario” Ogni volta che si usa una parola per nominare una cosa è evidente che il rapporto tra il nome e la cosa nominata è un rapporto stabilito arbitrariamente Le parole sono segni arbitrari che vengono manipolati secondo la sintassi logica della lingua Cervignano

50 3° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE
“Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione”. Ad esempio ue persone litigano, dopo ue settimane uno dei due incontra l’altro e lo invita a pescare, il contenuto della esca è un pretesto per la riconciliazione, il contenuto dunque influenza o condiziona la relazione, la risposta dell’altr interverà sulla stessa relazioe ma non tamto per il tipo di risposta data quanto per il modo in cui è data, da cui si può intendere ‘intento della riconcliazione oppure il on intento. Cervignano

51 In sostanza ogni tipo di comunicazione fra due o più individui può avere livelli diversi di:
a. notizia b. comando Il primo aspetto (a) trasmette i dati , il secondo (b) il modo in cui si deve assumere tale comunicazione Cervignano

52 “E’ importante togliere la frizione gradatamente e dolcemente” oppure
Ad esempio, i messaggi “E’ importante togliere la frizione gradatamente e dolcemente” oppure “Togli di colpo la frizione, rovinerai la trasmissione in un momento” recano lo stesso tipo di contenuto (aspetto di notizia), ma hanno un livello estremamente differente di relazione (aspetto di comando)‏ seconda, dunque del tipo di contenuto, e della relazione preesistente tra i gli attori che partecipano allo scambio comunicativo, la comunicazione acquisisce una forma diversa Cervignano

53 4° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE
“La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione fra i partecipanti” Cervignano

54 La punteggiatura… Fa riferimento ad una comunicazione circolare e bidirezionale, Evidenzia il carattere convenzionale e arbitrario Incide sulla natura della relazione fra gli interlocutori fa riferimento ai processi interpretativi innescati dagli interlocutori su atteggiamenti metacognitivi dell’altro Comunicazione intesa come scambio di significati e non trasmissione unidirezionale da un soggetto all’altro, una comunicazione in cui entrano in gioco variabili di diverso tipo che rendono la comunicazione arbitraria La punteggiatura dpende dal modo di vedere il mondo dellinterlocutore condizionato dalle esperienze pregresse e all’interiorizzazione di alcuni valori, ec. Cervignano

55 Un osservatore esterno può ritenere che una serie di comunicazioni rappresenti una serie ininterrotta di scambi. In realtà ogni atto comunicativo rappresenta contemporaneamente uno stimolo, una risposta, un rinforzo Cervignano

56 Ad esempio, un ricercatore che cerca di addestrare una cavia, associa alla risposta della cavia (abbassare la leva di una gabbietta) un rinforzo (fornire alla cavia un pezzo di formaggio)‏ Cervignano

57 Allo stesso modo, però, la cavia può arrivare alla conclusione di aver addestrato un ricercatore perché tutte le volte che gli fornisce uno stimolo (abbassare la leva di una gabbietta) ottiene dal ricercatore la medesima risposta (un pezzo di formaggio)‏ Cervignano

58 5° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE
“Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza” Cervignano

59 In generale… uno scambio simmetrico avviene fra interlocutori che si considerano sullo stesso piano, svolgendo funzioni comunicative e ruoli sociali analoghi uno scambio complementare fa incontrare persone che hanno una relazione ma non sono sullo stesso piano per potere, ruolo comunicativo, autorità sociale, interessi. Cervignano

60 COMUNICAZIONE NON VERBALE
Sistema paralinguistico Sistema cinesico Prossemica Aptica Cervignano

61 PROSSEMICA La gestione dello spazio e del territorio nella comunicazione interpersonale Lo spazio può essere suddiviso in 4 zone principali: La zona intima La zona personale La zona sociale La zona pubblica la zona intima indica una vicinanza dei soggetti comunicanti non superiore ai 50 cm di distanza. Si tratta i una zona riservata a pochi letti (persone intime: familiari, partner). Un’invasione non autorizzata di questo spazio genera imbarazzo, disagio, paura o reazione aggressiva, nervosa, fastidiosa. Una situazione anomala è quella in metropolitana ove lo spazio viene invaso, da qui accorgimenti che indicano l’involontarietà dell’invasone (lo sgardo abbassato,irrigidamento, le braccia strette lungo l corpo. La zona personale: da 50 cm a 1 m di distanza. A questa area hanno accesso familiari, amici e clleghi di lavoro. Le relazioni sono informali e rilassate, il volume della voce è abbassato, si percepisce lo sguardo, i dettagi del volto, il respiro e i movimenti del proprio interlocutore La zona sociale dai 3 ai 4 metri ed è la distanza mantenuta rispetto agli interlocutori casuali. Viene osservata l’intera figura della persona di fronte e si contrllano i movimenti. Questa è la distanza degli incontri formali o professionali La zona pubblica oltre i 4 metri ed è quella prevista nelle occasioni pubbliche e ffciali come conferenze, comizi o lezioni universitarie Ad esempio l’accesso allo spazio personale di un superore è sempre filtrato da qualcuno: segreteria, guardie del corpo, etc. Cervignano

62 tutte le cose sono difficili prima di diventare facili
l'allenamento non porta alla perfezione, ma allenarsi alla perfezione rende perfetti il successo arriva da buone scelte, le buone scelte arrivano dall'esperienza, l'esperienza arriva con le cattive sclete. la bravura non è avere buone carte, ma giocare bene quelle che si hanno in mano se continui a ripetere che le cose andranno male hai buone possibilità di essere un profeta chi vuole sul serio una cosa trova la strada, gli altri una scusa tutti hanno il desiderio di vincere ma pochi sentono il desiderio di prepararsi a vincere Cervignano


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