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Teorie economiche della dittatura

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Presentazione sul tema: "Teorie economiche della dittatura"— Transcript della presentazione:

1 Teorie economiche della dittatura

2 Introduzione Approccio di public choice allo studio della dittatura è abbastanza recente North (1981)  dittatura assicurar diritti di proprietà di chi governa, democrazia dei sudditi Tullock (1987)  problemi di successione al potere (autocrazia, monarchia) I moderni modelli di PC che spiegano il funzionamento della dittatura risalgono agli anni direzioni di ricerca: Analisi del comportamento dei dittatori (Wintrobe, 1990; 1998); Confronto tra democrazia e dittatura in 2 linee di ricerca: Confronto tra performance economica latu sensu  Olson, 1993; 2000; Olson e McGuire, 1996. Dittature redistribuiscono meno delle democrazie e crescono quindi più rapidamente? Prima approccio di scienza politica

3 Il dilemma del dittatore
Approccio di scienza politica (Friedrich e Brzezinski, 1956; Kirkpatrick, 1982, oltre al classico Arendt, 1951, sui sistemi totalitari)  dittatore rimane al potere perché Detiene il monopolio della forza Repressione Governare solamente mediante repressione crea un problema al dittatore (Dictator’s dilemma)  repressione genera uno stato di terrore nella popolazione  individui non manifestano le proprie preferenze in maniera sincera  dittatore non riesce più a valutare il livello effettivo di consenso Asimmetria informativa: popolazione conosce la popolarità del dittatore, il dittatore no Asimmetria informativa crea incertezza nel dittatore  paranoia del dittatore (es. il “complotto dei medici” nell’URSS di Stalin, il barbiere di Saddam) Scambio politico è la soluzione al dilemma del dittatore  dittatore cerca di stringere un legame di lealtà (fedeltà) con coloro che gli garantiscono la reale possibilità di rimanere al potere  il dittatore redistribuisce parte della sua rendita al fine di “comprare” la lealtà dei suoi sostenitori (esercito, polizia, burocrazia). Questo spiega la popolarità dei regimi, anche dopo la loro caduta (Fascismo in Italia, Comunismo nell’Europa dell’Est)

4 I 4 tipi di dittatura Il dittatore utilizza 2 strumenti, lealtà (L) e repressione (R) per restare al potere. A seconda dell’uso degli strumenti Wintrobe (1998) individua 4 tipologie di dittatore: Totalitario: R alta e L alta: motivato dal potere e spinto da un’ideologia (Stalin, Hitler, Pol Pot, etc); Tinpot: R bassa e L bassa: motivato semplicemente dal consumo personale (Shah di Persia, Marcos, etc); Tiranno: R alta e L bassa: mette in atto politiche particolarmente impopolari e governa attraverso la repressione (Pinochet, etc); Timocrate: R bassa e L alta: dittatore benevolo che tende al benessere della collettività (regime probabilmente mai esistito, al di fuori dei modelli Keynesiani) Problema: dittatore deve spendere risorse per produrre L e R  L e R sono sostituti MA: non sono indipendenti  R influenza l’offerta di L da parte dei cittadini

5 Equilibrio del Tinpot - 1
In Wintrobe (1998) il potere del dittatore () è espresso in funzione della lealtà (L) e della repressione (R). L è considerata fissa nel breve periodo e variabile nel lungo (ci vuole tempo per generare lealtà). R è sempre variabile. =(L,R) Il vincolo di bilancio si riferisce alle spese sostenute dal Tinpot per rimanere al potere (spese in L e R). min=combinazione minima di L e R per restare al potere (curva di domanda di lealtà del dittatore) L0=curva di offerta di lealtà al dittatore E=Equilibrio del Tinpot

6 Offerta di lealtà al Tinpot
Tinpot ha il monopolio del governo, ma può essere contestato da potenziali oppositori (spesso clandestini) Se tinpot incrementa repressione contro opposizione  lealtà di individui che ritengono di non essere destinatari di repressione aumenta Dittatore indirizza repressione verso piccoli gruppi di oppositori (e.g., ebrei agli inizi del nazismo) Maggioranza di individui non soggetta a repressione contenta che “oppositori pericolosi” siano tenuti sotto controllo Offerta di lealtà (L0) positivamente correlata con repressione (tinpot comunque reprime poco) Equilibrio a E, con L0 e R0 livelli di lealtà e repressione

7 Equilibrio del Tinpot - 2
Il Tinpot massimizza il consumo personale (reddito totale derivante dall’imposizione fiscale meno spese necessarie per L e R) ed è soggetto all’unico vincolo di rimanere al potere. Il Tinpot sceglie un’aliquota fiscale che massimizza la sua rendita di posizione Z. Z=tY0(1-ηt)-PRR-PLL con vincolo =  min- (L,R) t=aliquota fiscale, Y0=reddito totale PR=prezzo della repressione, PL=prezzo della lealtà η=elasticità del reddito rispetto all’aliquota fiscale  min=potere minimo necessario per restare al potere Condizione di primo ordine: Y0(1-2ηt)=(∂PL/∂t)L Un aumento dell’aliquota fiscale riduce la lealtà  per mantenerla fissa il dittatore deve aumentare il prezzo pagato per essa (∂PL/∂t > 0) e spendere il gettito marginale di un incremento dell’aliquota fiscale Y0(1-2ηt) Risultato diverso da Brennan e Buchanan (1980, Leviatano) t*=½η  Leviatano non si deve preoccupare di rimanere al potere, Tinpot sì

8 Sistema totalitario Dittatori non sono solo interessati al consumo  massimizzano anche potere Perché solo un’imposta? Perché non espandere la base imponibile conquistando altri paesi? Sistema totalitario massimizza potere esercitato sulla popolazione Problema è se esiste un limite al suo potere

9 Equilibrio totalitario
Il dittatore Totalitario utilizza R e L per massimizzare il potere sulla popolazione sotto il suo controllo. Il dittatore può accrescere il suo potere aumentando il livello di R. MA: quando il regime diviene troppo estremo, L comincia a diminuire  la popolazione, oppressa dal regime, non si sente più “ripagata” della fedeltà concessa  ad alti livelli di R, la curva di offerta di lealtà si ripiega verso l’origine degli assi. Il punto E è l’equilibrio del dittatore Totalitario, il più alto livello di potere possibile dato il vincolo della curva di offerta di lealtà. Differenza di risposta degli individui a incremento di R rispetto al caso del Tinpot è dovuta al diverso livello di R  in un regime totalitario, tutta la popolazione è soggetta a R, con il tinpot solo gruppi di oppositori

10 Ipotesi implicite Finora analisi è basata su 2 ipotesi implicite
I livelli di equilibrio di R e L sono determinati per un livello di PL fisso 2 tipi di dittatori (2 soluzioni di angolo) Tinpot (solo consumo, C) Totalitario (solo potere, ) PL è una variabile sotto il controllo del dittatore  se PL aumenta, l’offerta di L aumenta (la curva L trasla verso dx) Dittatori possono scegliere soluzioni interne  supponiamo una funzione obiettivo comune a tutti i dittatori U=U(,C)

11 Limiti al potere dei dittatori - 1
2 tipi di vincoli al potere del dittatore Costo di accumulare potere Capacità di utilizzare il potere per aumentare il budget Costo di accumulare potere   dipende da PL e da PR  esiste una relazione positiva tra budget totale del dittatore B al netto dei consumi C e il livello di  ottenuto. Curva π(B-C) mostra come il dittatore può convertire money into power  dipende dalle istituzioni politiche del regime (partito di massa, controllo della polizia e esercito) Capacità di utilizzare il potere per aumentare il budget B. La curva B() mostra la relazione tra esercizio del potere e conseguenze sul budget del dittatore  come riesce a convertire power into money  dipende dall’economia del paese Economia di mercato (Pinochet) Economia pianificata (URSS)

12 Limiti al potere dei dittatori - 2
L’equilibrio è nel punto di intersezione delle due curve: B(π)=Pππ(B-C)+C LHS indica come potere genera risorse RHS indica come risorse generate vengono spese Consumo personale C Accumulazione di potere π(B-C) moltiplicato per il prezzo di farlo Pπ Il dittatore sceglierà la combinazione di C e π che eguaglia al margine il loro saggio marginale di sostituzione con il rapporto tra i costi marginali. Una volta stabilito il livello di π ovvero di B, il dittatore può scegliere la combinazione ottima di R e L (dove la loro produttività marginale nel generare potere eguaglia il loro costo marginale) I valori ottimali determinano il tipo di dittatura

13 Applicazione: quando una rivoluzione?
Condizione per la rivoluzione: π<πmin Studi socio-politologici della rivoluzione (Opp e Ruehl, 1990; Rasler, 1996)  modelli “dinamici” in cui rivoluzione è determinata da Schelling points e effetti bandwagon Rasler, 1996: un inasprimento della repressione fa crollare il consenso, risolve il problema del free-riding dei rivoluzionari individuali e determina la rivoluzione Toeria di Wintrobe permette previsioni più precisi Nei regimi tinpot (es. Shah in Iran) un calo del consenso (lealtà) si rappresenta mediante una traslazione di L0 verso il basso lungo il vincolo  nuovo equilibrio ha π<πmin  possibilità di rivoluzione  strategia ottimale è un aumento della repressione  ristabilisce π=πmin; Shah non incrementò la repressione Nei regimi totalitari (es. URSS) se diminuisce il consenso non c’è immediato pericolo di rivoluzione perché π>πmin  strategia ottimale è ridurre la repressione  regime cambia natura (es. Cina) ma rimane in equilibrio. Se però consenso continua a calare (es. Europa dell’Est) strategia ottimale diventa come tinpot  loro caduta è dovuta a un continuo calo di lealtà a fronte di un livello di repressione costante Non è una verifica empirica stringente  basata su metodi storici-aneddotici  molte delle variabili del modello di Wintrobe non sono osservabili

14 Letteratura empirica Schnytzer e Sustersic (1997) riscontrano che in Jugoslavia il PC distribuiva posti di lavoro (rendite)  valore della rendita cresce quando c’è più disoccupazione  relazione positiva tra tesseramento e disoccupazione nella ex Jugoslavia (+ forte in Serbia e Montenegro, meno forte in Slovenia e Croazia); Lazarev and Gregory (2003) verificano che il political exchange dominava nelle decisioni economiche nell’URSS 1933  Offerta di autovetture (rare e sottoprezzate) era superiore alla domanda in quanto l’allocazione delle vendite di veicoli era uno strumento di fidelizzazione del regime verso i sostenitori, piuttosto che successo nei criteri del piano; Glodstone (2004) classifica i regimi politici tra 1951 e 2001 in 6 tipi (da piene democrazie a dittature) mediante il POLITY IV  verifica la probabilità relativa di essere rovesciato da una dittatura  state failure più elevata per democrazie parziali. Verifiche su aspetti di dettaglio  difficile fare verifiche generali perché sistemi dittatoriali sono Spesso di breve durata Mostrano grande eterogeneità  democrazie hanno uno “scheletro istituzionale” (es. separazione dei poteri) che le rende più confrontabili

15 Libertà e crescita economica
Islam e Winer (2004) conducono un’analisi empirica su Paesi democratici e non democratici nel periodo ; Essi verificano le ipotesi di Wintrobe secondo le quali: nei regimi totalitari una minore tutela delle libertà civili e politiche è associata alla crescita economica; nei regimi tinpot una recessione è associata a un livello di libertà minore. Essi verificano - contrariamente alla teoria – che: una recessione nei regimi totalitari riduce la tutela delle libertà civili e politiche; la crescita economica nei regimi tinpot riduce la tutela delle libertà civili e politiche.

16 Evoluzione dei regimi totalitari: Bernholz (2001)
In un regime totalitario i cittadini si dividono in due categorie: sostenitori (believers) e oppositori. Believers spendono risorse in Ottenere nuovi proseliti Assicurarsi il potere secolare dello stato Successo dipende da costi dei 2 obiettivi  ridotti in caso di crisi Se i sostenitori (believers) prendono il potere 2 possibilità Mantengono gli obiettivi spendendo le risorse fiscali  maggiori risorse rendono più facile raggiungere obiettivi  regime stabile e nazionale  ideocrazia Se i fini di dominio sono ampi e non solo nazionali  regime può impegnarsi in una guerra, rischiare di essere deposto, o adattare le proprie mire alla realtà Regimi totalitari prima o poi evolvono necessariamente in ideocrazie.

17 Ironia dell’assolutismo
Qual è il trade-off tra potere e gettito fiscale? Secondo North re assoluto massimizza il gettito (Leviatano) ma struttura di diritti di proprietà non facilita la produzione di reddito Il dittatore è al di sopra della legge  può non ripagare i debiti contratti  accede a prestiti ad un alto tasso di interesse  non può ripagare  assolutismo limita la capacità di azione del re Potere costituzionale risolve il problema Glorious Revolution 1688 ha stimolato la crescita economica La mancata devoluzione del potere in Francia ha precipitato la rivoluzione

18 Modello ‘king and council’
La maggior parte dei sistemi di governo applica questo modello, dove il ‘re’ può essere un monarca o un presidente e il ‘council’ è un parlamento Caratteristiche di efficienza del modello (Congleton, 2000): Il consiglio riduce l’asimmetria informativa del re; Il bipolarismo del potere riduce le perdite nei conflitti con altri agenti politici; Il re riduce la ciclicità delle decisioni a maggioranza del consiglio; Re e consiglio redistribuiscono il potere senza conflitto.

19 Dittatura, democrazia e crescita economica
Quale sistema produce una crescita più elevata, democrazia o dittatura? Problema nato con Unione Sovietica, Cina, Singapore etc. Difficile rispondere perché i sistemi economici delle dittature sono diversi  si va da economia pianificata di Stalin a economia di mercato di Pinochet La letteratura sull’argomento si è concentrata su 4 ipotesi: Il dittatore può essere visto come uno stationary bandit (Olson, 1996); Le democrazie redistribuiscono più dei regimi autoritari (De Tocqueville); La relazione a gobba secondo cui le democrazie crescono più velocemente delle dittature a patto che non siano troppo democrtiche (Barro, 1996); La competizione per il potere (Wintrobe, 2002).

20 Stationary bandit di Olson
Olson (1996)  un dittatore stabile nel tempo e nello spazio ha interesse agisce per accrescere il benessere economico della collettività perché ha più risorse da sottrarre ad essa  ha un interesse encompassing sulla società che domina (es. mafia) Roving bandit (normale criminale, non stabile) ha un interesse narrow  non alimenta la società che depreda una tantum  anarchia Classificazione dei governi dipende da 2 soli variabili Generalità degli interessi di chi governa Orizzonte temporale Risultati a parità di orizzonte temporale: Dittatura superiore a anarchia perché ha interessi + encompassing Democrazia superiore a dittatura perché ha interessi + encompassing Regimi con orizzonti temporali + lunghi massimizzano la ricchezza della società + di governi di breve durata Limite: evidenza storica contraria  regimi molto encompassing e millenari (Stalin, Hitler etc.) sono stati spesso i peggiori (persecuzioni, deportazioni, pulizia etnica, apartheid, e così via)

21 Regime e redistribuzione - 1
Quando il diritto di voto è garantito ad un’ampia parte della popolazione, i poveri (che ne sono la maggioranza) tendono a eleggere candidati che propongono piattaforme più redistributive (De Tocqueville) Il modello di Meltzer e Richard (1981) conferma la relazione positiva tra allargamento del suffragio e aumento della spesa pubblica

22 Le democrazie crescono più velocemente delle dittature?
Barro (1996) esamina effetti di dittature/democrazie su crescita attraverso redistribuzione  relazione non lineare a gobba Aspetto chiave è che dittatore può ignorare domande di redistribuzione + facilmente di democrazie Barro dimostrano che le democrazie crescono più rapidamente a bassi livelli di libertà politica crescono meno quando a elevati livelli di partecipazione democratica  democrazie crescono più velocemente delle dittature fino a quando non diventato “troppo democratiche” Risultati statisticamente poco significativi e con molte variabili di controllo (es. rule of law, libertà di mercato)  solo certi tipi di dittature prese in considerazione Przeworski e al. (1993), analizzando le performance economiche di 141 Paesi nei 40 anni che seguono la seconda guerra mondiale, mostrano che non ci sono rilevanti differenze tra regimi democratici e dittatoriali Impatto di politiche di crescita è rilevante Instabilità politica e disordini peggiorano performance economica in dittatura ma non in democrazie

23 Regime e redistribuzione - 2
Lee (2002) ripropone l’intuizione di Tocqueville nelle seguenti 2 proposizioni: Una collettività che conferisce un potere decisivo alla componente povera della società ha un incentivo ad aumentare le tasse per fini redistibutivi; Tasse elevate hanno un effetto disincentivante sulla produzione del reddito e quindi riducono la crescita economica Redistribuzione paternalistica  ind ricevono stessa quota di risorse indipendentemente dal tipo di regime Lee distingue i regimi in base a 2 parametri Bias di partecipazione p  % della popolazione senza potere di voto Bias di redistribuzione r  % della popolazione che non riceve nulla dal processo redistributivo  dittature tendono a distribuire a favore della ruling class Perfetta democrazia  (p,r)=(0,0); perfetta dittatura  (p,r)=(1,1) Effetto Tocqueville  in dittature, “decisive voter” è + ricco e vuole imposte + basse  bias di partecipazione + elevato Effetto Olson  in dittature decisive voter ricco può sfruttare il povero meglio scegliendo imposte + regressive  dittatura può imporre tasse più alte rispetto ad una democrazia Combinazione di effetto Olson e Tocqueville implica che non non ci sono ragioni teoriche per ritenere che una democrazia imponga tasse più alte rispetto a una dittatura e viceversa.

24 Competizione per il potere
Wintrobe (2002) esamina processi con cui chi governa conquista/perde potere nei vari regimi (democrazia, dittatura, anarchia, monarchia)  solo democrazia possiede meccanismi che rendono possibile il trasferimento del potere politico a “basso costo” trasferimento di potere accettato da colui che lo perde perché sa che, tramite la competizione elettorale, potrà riottenerlo Possibilità che il potere sia trasferito a chi ne fa un uso più efficiente Le dittature invece trasferiscono i costi dell’inefficienza su coloro che sono repressi, indebolendo ancora di più la loro capacità di opporsi al regime Sanzioni economiche generalmente rafforzano il regime Generano rendite accaparrate da ruling elite Costi delle sanzioni redistribuiti sugli oppositori

25 Gruppi di interesse e dittature
Teoria della cattura sostiene che in democrazia produttori sono favoriti su consumatori In dittatura i gruppi di grandi dimensioni (ambientalisti, consumatori)I svantaggiati Mancano diritti umani  difficile organizzarsi Manca libertà di stampa e JI  grandi gruppi perdono le loro armi migliori Gruppi piccoli (produttori) favoriti Gruppi piccoli offrono cash al dittatore, che è interessato Libertà di azione del dittatore gli consente di offire molti beni interesanti ai produttori (monopoli, nienete sindacati etc.) Dittaore meno preoccupato di opinione pubblica/elettorato Produttori hanno più potere sotto dittatura Spiegazione della relazione a gobba di Barro Produttori beneficiano da crescita economica  dittaotre attua politiche pro crescita Ad elevati livelli di repressione i problemi informativi del “dilemma del dittatore” eliminano gli effetti positivi sulla crescita

26 Conclusioni su performance economica e fiscale di dittatura
Quale dei due regimi favorisce la crescita economica? Wintrobe (2006) conclude che non c’è molta differenza nelle scelte economiche e sociali, ma le dittature redistribuiscono di più soprattutto attraverso meccanismi di rent seeking, corruzione, e così via Importante non aggregare troppo dittature Tendenze alla redistribuzione di un sistema totalitario e tinpot sono molto diverse Sistemi dittatoriali hanno sistemi economici diversi (Pinochet vs. URSS)

27 La teocrazia Teocrazia fonde potere politico e religioso in un’unica organizzazione (persona) Interessante studiarlo alla luce dei rapporti tra democrazie e teocrazia del mondo arabo (es. Iran) Wintrobe e Padovano (2007)  teocrazia è doppia dittatura  vuole dominare il corpo e lo spirito dell’individuo

28 Rappresentazione grafica della teocrazia

29 Specificità della teocrazia
2 differenze rispetto a dittatura solo temporale Potere maggiore  giustificazione religiosa del potere politico Budget del governo minore (a parità di pressione fiscale)  restrizioni religiose riducono GDP Impossibile dire se teocrazia tende verso dittatura totalitaria o altri sistemi  questione empirica

30 Il Papato come “testing ground” - 1
Logica Teocrazia non è una 5° tipo di dittatura, né è tendenzialmente totalitaria Può rientrare in ciascuna delle 4 categorie di dittatura identificate in Wintrobe (1998): timocratica, tinpot, tirannica e totalitaria  tutti i regni papali possono essere spiegati con una delle 4 categorie Il tipo di regime papale è endogeno, dipende da shocks esterni e preferenze Durante il loro potere temporale I Papi esercitarono influenza Negli Stati della Chiesa mediante repressione e lealtà Nella Chiesa (Cristiani sudditi di altri regni/stati)  mediante lealtà Padovano e Wintrobe (1998) esaminano shocks alla possibilità di agire dei Papi (es. Riforma riduce potere dei Papi di prelevare tasse al di fuori degli Stati della Chiesa) Verifica di come i Papi reagirono a shocks (incrementano/diminuiscono repressione/lealtà) rivela il tipo di regime  non serve mai una 5a categoria (teocrazia)

31 Un Papa tinpot Benedetto IX (1042-44, 1045, 1047-48)
Durante il “secolo nero”, il Papato aveva perso il sostegno dell’Impero e fu catturato dalle famiglie nobili romane che sfruttavano la carica per promuovere propri interessi Papi vivevano vite dissolute (corruzione, amanti di entrambe i sessi, secondo S. Pier Damiani e il suo Liber Gomorrhianus)

32 Un Papa totalitario Gregorio VII (1073-85)
Primo Papa esponente della riforma cluniacense  libertà religiosa è libertà dall’Impero, non solo all’interno dell’Impero (Duffy, 2006) Dictatus Papae Incrementò repressione negli Stati Pontifici con aiuto di Matilde di Canossa Incrementò lealtà al di fuori  godeva di così tanto supporto che riuscì a scomunicare in modo efficace Enrico IV  Canossa)

33 Un Papa tiranno Gregorio XVI ( ) fu preoccupato soprattutto di evitare un’altra eliminazione degli Stati della Chiesa come quella durante il regime Napoleonico Incrementò la repressione negli Stati della Chiesa, governando con le baionette francesi e austriache e imprgionò i Liberali Chiuso a nuove idee, chiamava le ferrovie “chemin d’enfer”, e rifiutò di costruirne negli Stati della Chiesa per paura di incrementare il potere politico della borghesia Sotto il suo pontificato la Chiesa perse molto del prestigio morale guadagnato sotto il Pontificato del Papa che soffrì Pio VII

34 Previsioni del modello
Papato è unica dittatura che ha durato nel tempo  condizioni di ceteris paribus non necessarie 2 previsioni Du rata di tinpot < durata tiranno/totalitario  meno potere  shocks possono far cadere il regime (es. Assassini, specialmente durante il “secolo nero”) Papa totalitario opponibile non dall’interno  regime forte  solo dall’interno  Antipapa Padovano e Wintrobe (2008) riscontrano entrambe le previsioni su un campione di 138 Papi temporali da Gregorio I a Pio IX

35 Conclusioni Letteratura di rational choice su dittatura suggerisce
Dittatura usa repressione e redistribuzione Vari tipi di dittature Dittature possono redistribuire più delle democrazie Sanzioni generalmente rafforzano dittatore Dittature e democrazie hanno performances simili rispetto a parametri socio-economici Teocrazie non sono diversa forma di dittatura


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