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DUE CONFERENZE sul TEMA:

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Presentazione sul tema: "DUE CONFERENZE sul TEMA:"— Transcript della presentazione:

1 DUE CONFERENZE sul TEMA:
Il G.R.I.S. (gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa) e Fraternità laica domenicana di IMOLA presentano DUE CONFERENZE sul TEMA: 1-Chi ha scritto la Bibbia? 2-Chi custodisce e trasmette fedelmente la Parola di Dio? COME SI USA LA BIBBIA?

2 Caratteristiche La Bibbia, “Ta Biblía” (gr., “i libri”) , è costituito da più più libri, una biblioteca! redatta in un arco di tempo di 1350 anni circa, cioè tra il 1250 a.C. e il 100 d.C. struttura e contenuto eterogeneo difficoltà ordinarie e straordinarie

3 Consigli 1. non leggere la Bibbia tutto di un fiato, ma con metodo e calma 2. dovrò accostarmi ai diversi libri con approcci diversi; 3. avvicinarmi accompagnandomi con la preghiera: «La lettura della Scrittura deve essere accompagnata dalla preghiera, affinché possa svolgersi il collo-quio tra Dio e l'uomo; poiché "gli parliamo quando preghiamo e lo ascoltia-mo quando leggiamo gli oracoli divini"» (DV 25). Quindi, una lettura orante. 4. Una lettura che suppone l'uso dell'intelligenza e la fede.

4 Ispirazione 1/2 Chi è l’autore?
Mc 12,36 “Gesù disse: Lo stesso Davide disse, mosso dallo Spirito Santo, Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra” “Ciò fu detto dal Signore per mezzo del profeta” Mt 1,22; 2,15; 13,35. 2Tm 3,16: Ogni Scrittura è ispirata da Dio ed è utile per insegnare, convincere, correggere. quindi, autore è Dio. «I libri sacri hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa» (DV 11). Ma veri autori sono anche gli uomini che Dio ha scelto mediante l'ispirazione, fenomeno soprannaturale, diretto e gratuito.

5 Ispirazione 2/2 “Per la composizione dei libri sacri Dio scelse e si servì di uomini nel possesso delle loro facoltà e capacità, affinché, agendo egli in essi e per loro mezzo, scrivessero come veri autori tutte e solo quelle cose che egli voleva fossero scritte” DV 11. non è estasi non è dettatura meccanica non è autorizzazione divina successiva non è approvazione della Chiesa successiva non solo assistenza di Dio negativa, cioè che preserva dall’errore non è influsso divino solo morale non è entusiasmo religioso

6 Contenuto generale Discorso di amore che Dio rivolge all'umanità intera. Svela il suo disegno eterno (Ef 3,11), il mistero della sua volontà (Ef 1,9), il mistero rivelato ai santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito (Ef 3,5). Questo disegno è sintetizzato in Gesù di Nazaret, crocifisso e risorto, principio dell'universo e signore della storia. La Bibbia è una finestra sul mistero di Cristo e dell’unione di Cristo con il mondo e la storia. Non possiamo attardarci sulle qualità della finestra, ma dobbiamo guardare fuori dalla finestra.

7 Giovanni: terza redazione 99-100 Lettere di Paolo 47-65
Un po’ di date Matteo e Luca 70-75 Giovanni: terza redazione Lettere di Paolo 47-65

8 Quattro Vangeli Canonici
maggiore antichità, prossimità agli eventi narrati aderenza con i dati storici e geografici che conosciamo da altre fonti (non a-temporali) semplicità del racconto Perché sono canonici? 1/2 Ispirati da Dio=divina Rivelazione (1-Sacre Scritture; 2-Sacra Tradizione) Quali criteri di canonicità? I criteri dovranno essere: infallibilità; esclusività e universalità; accessibilità a tutti.

9 Perché sono canonici? 2/2 Cos’è la Sacra Tradizione? È l’eco della divina Rivelazione che si trasmette anche nei gesti e nella fede vissuta e celebrata. La comunità credente e celebrante, la Chiesa, ci trasmette questi libri come libri ispirati da Dio, come libri salvifici.

10 Cosa sono i generi letterari?
rapporto tra verità conosciuta e la forma in cui è espressa Rapporto che dipende dalle intenzioni dell’autore Il veicolo, genere letterario, può essere adatto o non adatto non vero o falso.

11 Alcuni generi letterari 1/3
1. approssimazione 2. Iperbole (Mt 19,24) 3. satira: Is 47 4. canti d’amore: Ct 5. benedizioni: Gen 39-40 6. Favola (Gdc 9). 7. Composizione dei Salmi 7.a lamentazioni individuali Sal 5-7, 13 7.b lamentazioni pubbliche Sal 4,18, 124 7.c Inni: Sal 8,19,29,33 7.d Salmi regali: 20,21,101 7.e Salmi di Jahvè: 47,98,99

12 Alcuni generi letterari 2/3
8.Composizioni sapienziali: 8a.proverbio popolare: 1 Sam 10,12 8b.sentenze ingegnosamente elaborate Prov 10 8c.enigmi: Giud 14,12 8d.parabola: Is 28,23-29 8e.dialogo drammatico: Giobbe 8f.oracoli profetici

13 Alcuni generi letterari 3/3
Forme di prosa 9. liste genealogiche 10. Trattati: 1 Mac 8,22-32 11. Lettere: san Paolo 12. Discorsi religiosi: Deut. e Atti 13. Discorsi sapienziali: Prov 5 14. Leggi: Levitico 15. narrazioni di genere storico: cronache, annali, memorie, biografie: 1 e 2 re; 1 e 2 Cron; Lc 2, 1-7. 16. Narrazioni libere a scopo didattico: Tob 1,1-2 17. Narrazioni fittizie a scopo didattico: parabole…

14 Dio si rivela agendo nella STORIA con “fatti e parole intimamente connessi” (DV2). Parla agli uomini “come ad amici” (DV2), dona loro la Parola di Dio in forma umana (no dettatura meccanica ma “veri autori”(DV.11)). Dio crea una alleanza, un sacro vincolo famigliare con il suo popolo: la CHIESA. Sebbene l’uomo possa conoscere Dio alla luce della ragione umana a partire dalle cose create (RIV. NATURALE), Dio dona la Sua Parola perché l’uomo possa riconoscerlo senza errore (RIV. SOPRANNATURALE). La PAROLA di DIO è: 1)ANNUNCIATA dai credenti di tutti i tempi e di tutti i luoghi (profeti, apostoli, ecc.); 2)SCRITTA nei 73 libri della BIBBIA (46AT; 27NT) per la “nostra salvezza” (DV.11); 3)INCARNATA in GESU’, mediatore, pienezza e compimento di tutta intera la Rivelazione. La BIBBIA è PAROLA di DIO “messa per iscritto sotto l’ispirazione dello Spirito Santo” (DV9). Ma il vertice della Parola di Dio è l’eucarestia, la “parola di Dio incarnata”! Infatti dice Gesù: “Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita. Ebbene sono proprio esse che mi rendono testimonianza. Ma voi non volete venire a me per avere la vita” (Gv.5,39s). Con la Bibbia e senza Eucarestia è come andare al ristorante e guardare il Menù senza ordinare e mangiare nulla… assurdo!!! Come dice il Card Biffi: “La Bibbia è una finestra sul mistero di Dio” ma come afferma Sant’Agostino “va letta sulle ginocchia della Chiesa” perché dice San Cipriano che “solo chi ha la Chiesa come madre può avere Dio come padre”! RIVELAZIONE di DIO=azione soprannaturale con cui DIO ha rivelato o manifestato se stesso e la sua identità lungo 2000 anni: dalla chiamata di Abramo (XIX sec. a.C.) alla venuta di Cristo, apice della Rivelazione, fino alla scomparsa dei suoi testimoni qualificati, gli apostoli (I sec. d.C.). La RIVELAZIONE è contenuta nella PAROLA di DIO=Bibbia+Tradizione vivente+Magistero. Per gli ebrei la nostra “parola”, che loro dicono DABAR, indica come riporta la DV2 “eventi e parole intimamente connessi”. Visto che tutti gli eventi relativi alla Bibbia hanno avuto dietro di sé una lunga storia di TRADIZIONE ORALE allora sempre nella BIBBIA è implicita la comunità che l’ha espressa.

15 CANONE=elenco dei LIBRI contenuti nella BIBBIA riconosciuti come ISPIRATI da DIO e quindi NORMATIVI in materia di FEDE e di MORALE. Per l’AT il canone è composto da 46 libri, canone alessandrino, come autorevolmente affermato dalla “versione dei Settanta” o “LXX” versione della Bibbia ebraica in lingua greca del III sec. a.C. anche dalle 300 citazioni dell’AT (“LXX”) nel NT. L’eresia protestante ha ridotto inizialmente il canone del NT (da 27 a 23 libri e poi a 27) e amputato definitivamente il canone dell’AT (da 46 a 39 libri). Il canone del NT è chiuso definitivamente con il Concilio di Cartagine (397 d.C.) con esplicitati i criteri di canonicità (antichità, apostolicità, autenticità della fede proclamata, diffusione universale nella Chiesa). ISPIRAZIONE=sottolinea un rapporto immediato con Dio ed esprime la fede nel fatto che la Bibbia abbia il suo fondamento, reale e più profondo, nella trascendenza stessa del mistero di Dio. Le Scritture sono ispirate nel testo e nel contenuto ma anche “ispiranti” in chi accoglie la Parola di Dio. Non sono state scritte ne sotto dettatura meccanica, ne in estasi, ne con l’autorizzare divina successiva ne con l’autorizzazione successiva dalla Chiesa. Collaborazione misteriosa: tutto è Dio, di Dio e tutto è dell’uomo. La Tradizione vivente della Chiesa, nel cui “seno” per 20 anni dalla resurrezione di Cristo era presente prevalentemente la Tradizione orale, mi garantisce che la Bibbia non è manipolata ed è ISPIRATA e CANONICA. “E' questa Tradizione che fa conoscere alla Chiesa l'intero canone dei libri sacri e nella Chiesa fa più profondamente comprendere e rende ininterrottamente operanti le stesse sacre Scritture” (DV8). E’ quindi evidente che la Bibbia è un aspetto interno alla formazione della Chiesa. La Bibbia è voluta con il medesimo atto con cui Dio vuole e fa esistere la Chiesa.

16 La Bibbia va INTERPRETATA e il primo interprete delle Scritture fu proprio Gesù-Risorto, il quale "cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui" (Lc.24,27). La Bibbia stessa attesta che la sua interpretazione presenta varie difficoltà e che accanto a passi limpidi contiene passi oscuri; ad es. Daniele si interrogava a lungo sul significato di certi passi di Geremia (Dn.9,2); ad es. un eunuco etiope battezzato da Filippo si trova in difficoltà su un passo di Isaia (At.8,30-35), ecc. La seconda lettera di Pietro dichiara che "nessuna scrittura profetica va soggetta a privata interpretazione" (2Pt.1,20) e osserva che le lettere dell'apostolo Paolo contengono "alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano al pari delle altre Scritture, per la loro propria rovina" (2Pt.3,16). Per evitare che la Bibbia venga storpiata (come fanno i TdG!!!) Cristo ha stabilito una colonna a suo sostegno, la Chiesa (1Tm.3,15) e il suo MAGISTERO, senza il quale la Bibbia non esisterebbe e non sarebbe mai sopravvissuta attraverso tutte le eresie comparse nei diversi secoli. Dice la Cost. Dogm. Dei Verbum del VAT II, (DV10): “Il quale magistero però non è superiore alla parola di Dio ma la serve, insegnando soltando ciò che è stato trasmesso, in quanto per divino mandato e con l'assistenza dello Spirito Santo, pienamente ascolta, santamente custodisce e fedelmente espone quella parola, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone a credere come rivelato da Dio. E' chiaro dunque che la Sacra Tradizione, la sacra Scrittura e il magistero della Chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente conessi e congiunti che nessuna di queste realtà sussiste senza le altre, e tutte insieme, ciascuna a modo proprio, sotto l'azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza delle anime" (DV.10).

17 Gesù ha fatto discendere lo Spirito Santo, con la Pentecoste, sugli Apostoli e gli resi MAGISTERO dicendo loro “insegnate”, “rendete discepole tutte le genti” (Mt28,18-20) e dando a San Pietro “le chiavi del regno” (Mt.16,19), però non ha mai detto a loro di dare da leggere la Bibbia! Gesù ha poi perpetuato il Magistero nella successione apostolica dicendo loro: “sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt.28,20) e “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt.16,18). San Paolo “apostolo” nella successione apostolica raccomanda al vescovo Timoteo: "Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi l'hai appreso e che fin dall'infanzia conosci le sacre Scritture: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo della fede in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona" (2Tm.3,14-16). "Tutta la Scrittura" non vuol dire solo la Scrittura o solo la Fede, come dicono erroneamente i Protestanti! Infatti nelle lettere di San Paolo, San Pietro e San Giacomo, troviamo esortazioni a seguire la Tradizione cristiana (2Ts.3,6; 2,15; 1Cor.11,2); e a stare in comunione con il proprio vescovo (Tt.1; At.20,28; Fil.1,1), cioè con la Chiesa di Cristo di cui Cristo è capo (Col.1,18) e sposo (Ef.5,25)… e Gesù non è bigamo e non ha più corpi; dice infatti San Paolo che il vescovo deve essere "attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso [=Tradizione della Chiesa, Deposito della Fede], perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che lo contraddicono" (Tt.1,9). Scopo della Bibbia è farci aderire a Cristo diventando mattoni della Chiesa.

18 L’ex pastore presbiteriano Scott Hahn che è tornato alla “dolce casa”, la Chiesa (Cattolica) afferma: “Mentre andavamo in macchina, il dr. Gerstner e io [=Scott] passammo quattro ore a discutere intensamente di teologia. Gli esposi tutti gli argomenti che avevo raccolto da tempo sul fatto che la Chiesa cattolica era il culmine della storia della salvezza nell'Antico Testamento e la personificazione della Nuova Alleanza... ma lui definiva la Chiesa cattolica romana "la sinagoga di satana"... A un certo punto, mi chiese, che base biblica trovi per il Papa? Dr. Gerstner, dissi, lei sa quanto il Vangelo di Matteo sottolinei il ruolo di Gesù come figlio di Davide e re di Israele, mandato dal Padre per inaugurare il regno dei cieli. Io credo che Matteo 16,17-19 mostri come Gesù stabilisca tale regno. Gesù ha dato a Simone tre cose: innanzitutto, il nome di Pietro (roccia); poi, la promessa di costruire la sua Chiesa su Pietro; e, come terza cosa, le chiavi del regno dei cieli. E' questo terzo punto che trovo così interessante. Quando Gesù parla delle "chiavi del regno", si riferisce ad un importante passaggio dell'AT,   Isaia 22,20-22, in cui Ezechia, l'erede al trono di Davide e re di Israele al tempo di Isaia, aveva sostituito il suo vecchio primo ministro, Shebna, con uno nuovo chiamato Eliakim. Chiunque poteva dire quale, fra i membri del gabinetto reale, fosse il nuovo primo ministro, dato che costui aveva ricevuto le "chiavi del regno". Affidando a Pietro le "chiavi del regno", Gesù stabilì la funzione di primo ministro per governare la Chiesa, intesa come suo regno sulla terra. Le "chiavi", quindi, sono un simbolo dell'ufficio e della supremazia di Pietro, da trasmettere al suo successore; e così esso è passato di mano in mano lungo i secoli".

19 Rispose: "Questo è un argomento ingegnoso, Scott"
Rispose: "Questo è un argomento ingegnoso, Scott"... Allora proseguii, spiegandogli come la famiglia basata sull'alleanza era il principio unificatore, il concetto fondamentale della religione cattolica. Esso spiegava Maria come nostra Madre, il Papa come nostro padre, i santi come fratelli e sorelle, i giorni di festa come anniversari e compleanni... l'alleanza al centro della Scrittura... però l'allenza non inteso come contratto, come Calvino ed Edwards l'hanno intesa, ma piuttosto un sacro vincolo famigliare fra Dio e il suo popolo... Dal tempo della Riforma sono nate oltre chiese protestanti, e gli esperti dicono che ne nascono altre 5 nuove alla settimana... Dio non ha lasciato solo un libro e il suo Spirito. In effetti, Cristo non parla mai ai suoi apostoli, in nessun punto dei Vangeli, di ciò che ha o avrebbe scritto; inoltre, solo meno della metà degli apostoli hanno scritto libri che sono stati inseriti nel NT. Quello che Cristo ha veramente detto, a Pietro, è stato: "Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa". Perciò per me a più senso pensare che Gesù ci abbia lasciato con la sua Chiesa, costituita da un Papa, da vescovi e da concili, e che tutte queste cose siano necessarie per amministrare e interpretare la Bibbia... Dr. Gerstner, penso che il problema principale sia quello che la Bibbia insegna circa la Parola di Dio, perchè da nessuna parte essa riduce la Parola di Dio alla sola Bibbia. Al contrario, la Bibbia ci dice in vari punti che la Parola autorevole di Dio va ricercata nella Chiesa: nella sua Tradizione (2Ts2,15; 3,6), nonchè nella sua predicazione e nel suo insegnamento (1Pt1,25; 2Pt1,20-21; Mt18,17). Ecco perchè ritengo che la Bibbia sostenga la tesi cattolica del "solum verbum Dei" (solo la Parola di Dio) e non lo slogan protestante del "sola Scriptura" (solo la Bibbia)...

20 Tutti gli storici della Chiesa concordano sul fatto che abbiamo il NT grazie al Concilio di Ippona del 393 e al Concilio di Cartagine del 397, entrambi i quali mandarono le loro conclusioni a Roma per l'approvazione papale. Dal 30 dC al 393 dC è un periodo un pò lungo perchè si possa rimanere senza un NT, non trova? Oltretutto, c'erano vari altri libri che la gente, a quell'epoca, pensava che potessero essere divinamente ispirati, come La Lettera di Barnaba e IL Pastore d'Erma e gli Atti di Paolo. C'erano anche parecchi libri del NT, come la seconda lettera di Pietro, la Lettera di Giuda e l'Apocalisse che alcuni ritenevano dovessero essere esclusi dal canone. Perciò qual era la persona in grado di prendere decisioni attendibili e conclusive, se la Chiesa non insegna con autorità infallibile?... Beh, dr. Gerstner, protestanti e cattolici sono d'accordo sul fatto che Dio ha certissimamente reso Pietro infallibile in due occasioni: quando ha scritto la sua prima e la sua seconda lettera, per esempio. Perciò se Dio aveva potuto renderlo infallibile quando impartiva insegnamenti con autorità per iscritto, perchè non avrebbe potuto preservarlo dagli errori anche quando impartiva insegnamenti con autorità di persona? Similmente, se Dio ha potuto fare questo con Pietro, e con gli altri apostoli che hanno scritto nella Bibbia, perchè non avrebbe potuto farlo con i suoi successori, tantopiù prevedendo l'anarchia che si sarebbe creata se non lo avesse fatto? Inoltre dr.Gerstner, come possiamo essere sicuri che gli stessi 27 libri del NT siano l'infallibile Parola di Dio, se sono stati concili della Chiesa fallibili e Papi fallibili a compilarne l'elenco? Non dimenticherò mai la sua risposta: "Scott, questo significa solo che tutto quello che possiamo avere è una raccolta fallibile di documenti infallibili"... Mi misi a riflettere sulla inconsistenza logica della posizione protestante..." (Scott e Kimberly Hahn, Roma dolce casa, ed Ares, 1998, pp ).

21 Quindi la Bibbia: 1)va letta e interpretata sulle ginocchia della Chiesa Cattolica alla luce della Tradizione e del Magistero ed anche “accompagnata dalla preghiera affinché si stabilisca il dialogo tra Dio e l’uomo” (DV25); 2)va celebrata nel suo luogo abituale, la Liturgia, nella quale la si contempla con inaudita profondità. Infatti i discepoli di Emmaus “lo riconobbero allo spezzare del pane” (Lc.24,27). 3)va letta sapendo “che tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo… il libri delle Scritture insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verità che Dio in ordine alla nostra salvezza, volle che fosse che fosse consegnata nelle sacre lettere” (DV11). Pertanto nella Bibbia non va ricercata qualunque verità in qualsiasi campo. Non è il libro che ci dà la soluzione ai problemi scientifici, storici, sociali, ecc., ma è il libro che ci dà la verità sui nostri rapporti con Dio. 4)va letta tenendo conto delle lingue antiche (ebraico, aramaico e greco), dei generi letterari, del contesto storico-archeologico, del senso pieno della Scrittura, della evoluzione del dogma, ecc. Ecc.

22 Conferenza dedicata ai sacerdoti imolesi che ci hanno dato la PAROLA di DIO sfidando la barbarie di NAZISMO e COMUNISMO.

23 Sacerdoti della Diocesi di IMOLA “MARTIRI” del NAZIFASCISMO
Don Settimio Patuelli Don Luigi Pelliconi Padre Gabriele Costa

24 Sacerdoti della Diocesi di IMOLA
“MARTIRI” del COMUNISMO nostrano dopo il 1945 Don Teobaldo Daporto Don Giovanni Ferruzzi Don Tiso Galletti Don Giuseppe Galassi "Se si dovesse stabilire una graduatoria di responsabilità, il primato, nel caso, spetterebbe ai comunisti; e non solo per il numero delle vittime mietute [= sacerdoti], quattro contro tre, ma anche per le circostanze aggravanti…” (don Mino Martelli, Una guerra e due resistenze( ), ed Paoline)

25 “I tedeschi erano stranieri, combattevano tra gente sconosciuta e uccisero stranieri. I rossi erano italiani, combattevano tra gente conosciuta e uccisero italiani. I tedeschi uccisero nel corso di una guerra guerreggiata, i rossi uccisero tre dei quattro sacerdoti a guerra da tempo conclusa. I tedeschi agirono di norma apertamente ed espiarono come popolo la pena dei loro crimini. I rossi agirono di norma vigliaccamente e rimasero quasi sempre impuniti. I tedeschi uccisero presunti nemici, per vincere la guerra, e si macchiarono di crimini militari nell'orbita del più grande crimine che era la guerra. I rossi uccisero avversari di idee, ma anche compagni di lotta, quando non c'era più da vincere la guerra, ma solo da usurpare il potere con la violenza nel dopoguerra, e si macchiarono di crimini politici nell'orbita ancora sfumata di una nascente, debole democrazia”.

26 PREGHIERA ai SACERDOTI MARTIRI della DIOCESI di IMOLA
O Dio nostro Padre che  hai fecondato con il sangue dei sacerdoti martiri la nostra Diocesi imolese, per il loro luminoso esempio  conservaci nella fede perchè possiamo essere forti testimoni del tuo Amore che vince ogni odio ideologico. Per Cristo nostro Signore. Amen.

27 Confronto con la sètta dei TESTIMONI di GEOVA
“COME SI USA LA BIBBIA?” “La Tradizione e l’evoluzione del dogma: chi custodisce e trasmette fedelmente la Parola di Dio?” Confronto con la sètta dei TESTIMONI di GEOVA IMOLA

28 SUL METODO PROTESTANTE…
L'idea di fare a meno della struttura ecclesiastica per ritornare, si diceva, alla purezza del Vangelo, ha caratterizzato molti movimenti religiosi spiritualistici del medioevo (catari, valdesi ecc.) ed è stata ripresa dai riformatori protestanti a cominciare dal XVI secolo. Ma che cosa si è ottenuto con ciò? Si è aperta di fatto, e contro l'intenzione degli stessi riformatori, la strada all'illuminismo, alla massoneria e movimenti affini, che intendono eliminare non solo la Chiesa, ma anche Gesù Cristo come Figlio di Dio. E la negazione di Gesù Cristo ha portato, nel secolo scorso, all'ateismo e alla secolarizzazione, cioè alla negazione, almeno pratica, di Dio. In breve: si è cominciato col negare la Chiesa, si è proseguito col negare Gesù Cristo, si è finito col negare Dio. Ogni settimana, dice lo storico americano Martin Marty, nascono 5 nuove denominazioni protestanti ognuna delle quali propone un volto di Gesù diverso e sfigurato!

29 QUAL E’ LA VERA CHIESA? I TdG affermano che è la loro… ma non è così perché “come c’è un solo Cristo, esiste un solo Corpo e una sola Sposa: “una sola Chiesa Cattolica e Apostolica” (DJ, 16). Quali sono le due caratteristiche che identificano la vera CHIESA di Cristo? 1)ORIGINI APOSTOLICHE-la Chiesa che dice di avere come fondamento Cristo dovrà dimostrare di avere a proprio fondamento la persona di San Pietro (il capo visibile-guida, colui che ha le chiavi in campo dottrinale-giuridico-sacramentale-disciplinare, ecc.)… “tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Mt.16,18); “testimoni prescelti” (At.10,41) 2)NON MENO di 2000 ANNI-Gesù promette che la sua Chiesa non vedrà mai la morte, pertanto la Chiesa di Gesù deve esistere ancora ai nostri giorni; “le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt.16,18).

30 Il PRIMATO PETRINO di GIURISDIZIONE e di GOVERNO è stato accolto dalla CHIESA ORIENTALE e OCCIDENTALE fin da subito?

31 Fin dai primi decenni successivi la morte di San Pietro, il primato petrino di governo del Papa nella Chiesa, come “Vicario di Gesù Cristo” e “Sommo pontefice della Chiesa Universale”, è esercitato, nella successione apostolica, dal Vescovo di Roma ed è accettato dall’intera chiesa sia di Oriente che di Occidente fino al 1054: 1)papa Clemente (90/92-101d.C.), 4° Vescovo di Roma dopo Pietro, Lino e Anacleto, interviene sulla chiesa di Corinto esercitando la sua giurisdizione di governo sulla Chiesa Universale nel suo potere di “legare e sciogliere” e senza averne ricevuto richiesta, condanna alcuni cristiani di Corinto che avevano cacciato i loro legittimi pastori e dispone che vengano reintegrati: “Quelli che furono da essi [Apostoli] stabiliti o dopo da altri illustri uomini cori il consenso di tutta la Chiesa, che avranno servito rettamente il gregge di Cristo con umiltà, calma e gentilezza e che hanno avuto testimonianza da tutti e per molto tempo, li riteniamo che non siano allontanati dal ministero" (Lettera ai Corinti 44,3, in “I Padri Apostolici”, a cura dì Antonio Quacquarelli, Città Nuova, Roma 1981, p.78). Papa Clemente minaccia gravi sanzioni se ciò che ha ordinato non verrà osservato: "Quelli che disobbediscono alle parole di Dio, ripetute per mezzo nostro, sappiano che incorrono in una colpa e in un pericolo non lievi" (Ibid., 59, in I Padri Apostolici, cit., p. 88). Le parole di Papa Clemente furono talmente recepite dai Vescovi di Corinto che ancora nel 170 d.C. il Vescovo di Corinto, Dionigi, scriveva a papa Sotero informandolo che quella lettera di papa Clemente veniva letta abitualmente addirittura all’interno della celebrazione eucaristica domenicale: "La Lettera di San Clemente ai Corìnti è l'epifania del primato romano e poco importa che sia stata provocata dai Corinti stessi o che sia dovuta a un'iniziativa di Roma; il fatto è che essa pretende di regolare il conflitto e oppone la più viva preoccupazione per l'unità cristiana a tutti i tentativi di scisma o di ribellione" (Enciclopedia apologetica, a cura di un gruppo di specialisti, V ed., Paoline, Alba 1953,p.432).

32 2)Sant’Ignazio di Antiochia, vescovo della chiesa di Antiochia in Siria, fu martire nel 110 d.C. a Roma. Si tratta di un vescovo di grande autorevolezza, se pensiamo che è il Successore di Simon Pietro sulla cattedra antiochena, fondata dal Principe degli Apostoli. Mentre era condotto prigioniero verso la città eterna, da Smirne egli scrive una lettera ai cristiani dell'Urbe. "Ignazio, detto anche Teoforo, alla Chiesa che ha ricevuto misericordia dalla magnificenza del Padre altissimo e di Gesù Cristo, il suo unico Figlio; alla Chiesa amata e illuminata dal disegno di Colui che ha voluto tutte le cose che esistono, secondo la carità di Gesù Cnsto nostro Dio; alla Chiesa che presiede nella regione dei romani; alla Chiesa gradita a Dio, degna di onore e di essere proclamata beata; alla Chiesa degna di lode e di pieno successo, adorna di candore; alla Chiesa che ha la precedenza anche nel campo della carità; alla Chiesa che possiede la legge di Cristo e porta il nome del Padre, porge il suo saluto, nel nome di Gesù Cristo, Figlio del Padre". (Ignazio di Antiochìa, Lettera ai cristiani di Roma, in Giorgio De Capitani [a cura di], Ignazio dì Antiochìa, Policarpo, Martirio di Policarpo Mimep, Pessano 1996, p. 75). Gli studiosi ci informano che nel testo ignaziano il termine "carità" (agape) sta ad indicare la Chiesa universale, unita dal vincolo dell'amore. La ragione di tale preminenza non è dovuta alla supremazia della capitale dell'impero rispetto alle altre città, quanto piuttosto al fatto che, per il santo vescovo antiochieno, quella romana è la "Chiesa che ha ricevuto misericordia dalla magnificenza del Padre altissimo e dì Gesù Cristo, il suo unico Figlio". Si tratta dunque di una disposizione divina, che è esattamente quanto afferma la dottrina cattolica. La posizione primaziale della Chiesa romana si evince anche dal fatto che Ignazio, durante quel viaggio verso il martirio, scrive altre sei lettere, ad altrettante Chiese. A tutte da consigli ed ammonimenti, tranne a quella di Roma, alla quale si rivolge piuttosto sotto torma di supplica. La ragione è presto detta: il primato dei romani lo porta a scrivere: "Voi non avete mai portato invidia a nessuno, anzi avete insegnato agli altri a non averne" (ibid., p. 77).

33 3)Sant’Ireneo di Lione (140-200 d. C
3)Sant’Ireneo di Lione ( d.C.), vescovo di Lione, discepolo di Policarpo che a sua volta fu discepolo dell’apostolo Giovanni, nella sua famosissima opera Adversus haereses, scritta per confutare le dottrine eretiche, Ireneo afferma che il criterio di verità per giudicare di una dottrina è la tradizione apostolica, vale a dire l'insieme di quelle dottrine insegnale direttamente da Cristo agli Apostoli e da questi trasmesse ai loro successori. Poiché anche gli eretici si vantano di aver ricevuto il loro credo dagli Apostoli, non vi è altra strada che esaminare l'elenco dei vescovi che ogni Chiesa può vantare e verificare se, per questa via, essa risalga alle origini cristiane. Riferendosi alla Chiesa di Roma, Ireneo scrive; "Infatti, con questa Chiesa, in ragione della sua origine più eccellente, deve necessariamente essere d'accordo ogni Chiesa, cioè i fedeli che vengono da ogni parte... essa nella quale per tutti gli uomini sempre è stata conservata la Tradizione che viene dagli Apostoli" [Contro le eresie e gli altri scritti, III, 3, 2, a cura di Enzo Bellini, Jaca Hook, Milano 1981, p. 218).  Lo scritto di Ireneo testimonia la convinzione dei primi cristiani in merito al Primato di Roma. Per il santo vescovo di Lione, ogni cristiano, orientale o occidentale, per dirsi tale deve rimanere in comunione con la Chiesa di Roma, con la Chiesa cattolica, Questa ha la preminenza su tutte le altre. Sono parole che potrebbero utilmente leggere e meditare Protestanti, Anglicani e anche Ortodossi, tutti allontanatisi dalla Chiesa di Roma nel corso dei successivi secoli. 4) Papa Vittore ( d.C.), dopo avere constatato che le Chiese dell'Asia non sì accordavano con quella di Roma per celebrare la Pasqua nella stessa data, decide di scomunicarle in blocco. Il fatto è di rilevante importanza. In quel tempo, come ai giorni nostri, nessun vescovo poteva attribuirsi un tale potere: scomunicare le Chiese di un'intera regione. La decisione non verrà poi messa in atto grazie all'intervento pacificatore di Ireneo, ma resta il fatto che il Vescovo di Roma, forte della sua autorità, si attribuiva la facoltà di scomunicare persino Chiese dalla veneranda origine apostolica.

34 5)Sant’Agostino di Ippona (354-430 d. C
5)Sant’Agostino di Ippona ( d.C.), vescovo di Ippona, si rivolge ai Donatisti, che avevano abbandonato l'unità con la Chiesa Cattolica: "Voi sapete che cos'è la Chiesa cattolica: è la vite di cui voi siete i tralci tagliati... Perciò affrettatevi a ritornare per essere nuovamente innestati sulla vera vite. Poiché infatti la vera vite è là dove è la sede di Pietro, quella sede di cui noi conosciamo la serie autentica dei titolari. Ivi è la pietra contro la quale non prevarranno le porte dell'inferno" (Psalmus cantra partem Donati, del 394, in Patrologia Latina, 43,30). Ai tempi di Agostino, quando Oriente e Occidente cristiano marciavano uniti, coloro che abbandonavano la sede di Pietro venivano invitati a "ritornare per essere nuovamente innestati sulla vera vite"; vera vite che, stando ad Agostino, coincide con la Chiesa Cattolica. Soltanto a questa, per il santo vescovo di Ippona, era stata rivolta la promessa di Cristo: "le porte degli inferi non prevarranno'‘. Ogni cattolico rivolge questo invito forte della Tradizione della Chiesa, a quei Cristiani che oggi non sono in comunione con la Cattedra di Pietro, cioè con la Chiesa Cattolica. La documentazione storica che attesta l'esercizio del Primato petrino nei termini in cui lo professa oggi solo la Chiesa cattolica è assai ricca. 6) I primi quattro Concili ecumenici celebrati dalla Chiesa, sono riconosciuti dai Vescovi e Patriarchi dell'Ortodossia scismatica come normativi. Si svolgono tutti e 4 in Oriente, convocati dall'Imperatore. Il Papa non vi partecipa, ma manda suoi rappresentanti. L'esame dei documenti approvati non lascia dubbi sul riconoscimento del Primato dì Pietro, del ruolo di guida, di comando e di governo dell'intera Chiesa esercitato dal Vescovo di Roma, riconosciuto ed accettato dall'intero ecumene. Ad esempio nel secondo Concìlio ecumenico, tenuto ad Efeso nel 431, il rappresentante del Papa, il presbitero Filippo, pronuncia una vera e propria esposizione dottrinale del Primato di Pietro, accolta in deferente silenzio da tutta l'assemblea: "Nessuno dubita, o piuttosto è un fatto noto in tutti i secoli, che il santo e beatissimo Pietro, il pescatore e capo degli Apostoli, colonna della fede e fondamento della Chiesa cattolica, ricevette da nostro…

35 Signore Gesù Cristo, Salvatore e Redentore del genere umano, le chiavi del regno e che a lui è stato dato il potere di legare e di sciogliere. E Pietro, fìno a questo tempo e per sempre vive e giudica nella persona dei suoi successori. Ora appunto il suo successore e sostituto legittimo, il nostro santo e beato papa Celestino, vescovo, ci ha mandato a questo Concilio per rappresentarlo" (Joannes Dominicus Mansi, Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, vol. IV, ristampa anastatica, Graz , p.1296), ecc. Possiamo pertanto essere certi che la sola Chiesa fondata da Cristo è quella cattolica. Infatti, tra tutte le Chiese oggi esistenti, soltanto quella cattolica: a) ha origini che risalgono all'età apostolica, e lo può dimostrare attraverso la successione dei sommi pontefici a partire da Simon Pietro, e dunque è stata fondata da Gesù Cristo; b) conserva intatto il Primato di Pietro, così come lo ha istituito il Signore e lo ha compreso ed esercitato la Chiesa primitiva. Primato non solo di onore, ma di giurisdizione e di governo della Chiesa intera; c) può dimostrare che questo Primato fu riconosciuto, accolto e accettato da tutta la Chiesa dell'antichità, e fu sempre esercitato dai Papi. d) infine, può dimostrare che quanti negano l'esercizio del Primato dì Pietro, contestando il potere del Sommo Pontefice, si sono allontanali dalla vera dottrina insegnata da Gesù Cristo, dalla sola Chiesa fondata dal Maestro e dalla consuetudine, cioè dalla tradizione della Chiesa.

36 La CHIESA è stata costituita GERARCHICA da GESU’ fin da subito?

37 La Chiesa strutturata gerarchicamente, con a capo il Sommo Pontefice vescovo di Roma, con i vescovi e i sacerdoti, è stata voluta esplicitamente da nostro Signore Gesù Cristo. Infatti: 1) In una visione di San Giovanni, un angelo gli mostra la città santa, la Gerusalemme celeste, vale a dire la Chiesa intera: "L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande ed alto e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio (...). La città è cinta da un grande ed alto muro con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli di Israele (...). Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello" (Ap 21,10-14). È un passo importante, che richiede una riflessione. Nella visione, l'Angelo mostra a san Giovanni la Chiesa universale, alla quale appartiene il popolo dell'Antico Testamento (le dodici tribù di Israele), e il popolo della Nuova Alleanza, del Nuovo testamento (il richiamo ai dodici Apostoli). Il suo fondamento, la base sulla quale poggiano le mura della Città santa celeste, è costituito da dodici basamenti con i nomi dei dodici Apostoli. Questi ultimi, nella prospettiva biblica, ricoprono così un ruolo di primaria importanza per la solidità e la stabilità dell'edifìcio Chiesa, distinto da quello ricoperto dalla moltitudine di fedeli. È vero che Gesù ha edificato la Chiesa su Simon Pietro, la roccia, come si è visto nei precedenti capitoli, ma è altrettanto vero che il Maestro ha voluto che il Principe degli Apostoli fosse coadiuvato nella sua missione dai Dodici, con lui in comunione e a lui sottoposti.

38 2)La stessa verità è espressa da san Paolo, infaticabile "Apostolo delle genti". Scrìvendo ai cristiani di Efeso, in Turchia, egli ricorda che gli Apostoli sono posti a fondamento della Chiesa: "Siete concittadini dei santi e mèmbri della casa di Dio, sovraedìfìcatì sul fondamento degli Apostoli e dei profeti, con lo stesso Cristo quale pietra angolare" (Ef.2, 19-20). L'immagine della Chiesa come edificio, già utilizzata da Gesù, conferma il ruolo degli Apostoli quale fondamento dello stesso. 3) Nei Vangeli, in molti passi vediamo che Gesù, fin dai primi giorni della sua predicazione pubblica, è seguito da numerosi discepoli. Tra questi, Egli ne sceglie Dodici, costituendoli Apostoli. A loro affida una missione singolare, unica, che altri non hanno. Operando questa distinzione, il divino Maestro crea così  una gerarchia nel gruppo dei suoi seguaci, dunque nella Chiesa: "Salì sulla monte, chiamò a se quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demoni" (Mc.3,13). San Marco elenca poi i nomi dei Dodici, ponendo significativamente al primo posto quello di Pietro. I Vangeli mostrano come il divino Maestro instauri con i dodici Apostoli un legame singolare, prendendoli in disparte, separandoli dal resto dei discepoli e dalla folla, costituendoli in un gruppo ben distinto: "Mentre erano in viaggio per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano stupiti. Prendendo di nuovo in disparte i Dodici, cominciò a dir loro quello che gli sarebbe accaduto" (Mc10, 32).

39 Dopo la morrò del Signore, la sua risurrezione e ascesa al Cielo, i Dodici, con a capo Simon Pietro, guidarono la Chiesa intera. Essi insegnano la vera dottrina, presiedono alla comunita dei cristiani che vive a Gerusalemme, testimoniano della risurrezione di Cristo, prendono disposizioni riguardo i beni della comunità, parlano a nome di Gesù Cristo e sempre in suo nome compiono miracoli. Non sembra dunque possibile avere dubbi sul fatto che nella Chiesa apostolica i Dodici sono distinti da tutti i fedeli, hanno ruoli e compiti specifici.

40 Gesù e/o gli Apostoli hanno legittimato la SUCCESSIONE APOSTOLICA?

41 Per la dottrina cattolica i vescovi sono i "successori degli apostoli"
Per la dottrina cattolica i vescovi sono i "successori degli apostoli". La Sacra Scrittura riferisce che i Dodici, dopo la morte e risurrezione del Signore, si preoccupano di trasmettere ad altri i compiti che Gesù aveva loro affidato. Essi si danno da fare per identificare ed eleggere persone che dovevano prendere il loro posto. Di fatto, designano dei veri e propri successori. Il primo esempio di questa preoccupazione ci è raccontato dal Libro degli Atti degli apostoli. Vi era il problema di sostituire Giuda Iscariota, colui che aveva tradito il Signore. È Pietro, il capo del Collegio apostolico, a dare direttive: "Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione" (At. 1,21-22). Due i candidati proposti alla successione, Giuseppe detto Barnaba e Mattia. La scelta cade su quest'ultimo e il Collegio apostolico viene così ricostituito. Il ruolo o il compito di Giuda, il traditore, vengono trasmessi ad un altro, scelto dalla Chiesa: questo è ciò che si intende per "successione apostolica". Fin dai primi tempi, gli Apostoli trasmettono a persone sempre più qualificate i compiti loro affidati personalmente dal Signore. Un caso tipico è quello di Barnaba. Questi non era uno dei Dodici, ma, convertitosi e dedicatesi a tempo pieno al Vangelo, viene mandato ad Antiochia, come delegato degli Apostoli Pietro e Giovanni, per analizzare la situazione di quella comunità, esortare i cristiani e sviluppare la loro opera evangelizzatrice. Pietro e Giovanni affidano compiti di evangelizzazione e di guida di una Chiesa locale ad un altro.

42 Questo è ciò che si intende per "successione apostolica"
Questo è ciò che si intende per "successione apostolica". Vediamo un altro esempio. San Paolo, apostolo per nomina diretta da parte di Dio, assegna incarichi speciali a Timoteo e a Tito. Prevedendo l'imminenza  della sua morte, egli scrive a Timoteo e lo incarica di guidare la Chiesa di Efeso: "Partendo per la Macedonia ti raccomandai di rimanere in Efeso, perché tu invitassi alcuni a non insegnare dottrine diverse e a non badare più a favole o genealogie interminabili..." (1Tm1,3-4). Qui siamo di fronte a un caso esplicito di successione apostolica. Paolo commissiona la guida della Chiesa di Efeso a Timoteo o gli da istruzioni in materia dottrinale e disciplinare. Esattamente questo è il compito del vescovo oggi, che si è conservato per duemila anni. Tìmoteo farà la stessa cosa con il suo successore e per questa via, da allora e fino ai nostri giorni, ininterrottamente, è stato trasmesso il compito che Gesù ha affidato ai Dodici apostoli in comunione con Pietro. Anche a Tito, Paolo affida la cura, la guida e il comando della Chiesa locale che vive a Creta: "Per questo ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato" (Tt.1,3). E' evidente che Tito riceve da San Paolo il compito di proseguire la sua missione, la quale comportava non solo la vigilanza e la testimonianza, ma anche la nomina di altre guide o pastori che dovevano succedergli. Siamo di fronte ad un limpido caso di successione apostolica. Tralasciamo tanti altri passi che attestano sia la configurazione gerarchica della Chiesa, sia il perpetuarsi di quella gerarchia nel tempo, attraverso la successione apostolica.

43 1)Papa Clemente (90/92-101d.C.), 4° Vescovo di Roma dopo Pietro, Lino e Anacleto, indirizza una Lettera ai cristiani di Corinto nella quale manifesta una certa consapevolezza del suo ruolo di Pastore della Chiesa, anche al dì fuori della comunità romana, della quale era vescovo. In questa stessa Lettera, troviamo prove decisive del fatto che la successione apostolica fosse conosciuta fin dai Tempi della Chiesa primitiva: "Gli Apostoli furono inviati a predicare il Vangelo da parte dei Signore Gesù Cristo, il quale fu inviato da Dio. Cristo dunque da Dio e gli Apostoli da Cristo" (Clemente, Lettera ai Corinti, in Giorgio De Capitani [a cura di], Didachè, Clemente romano, Pseudo-Clemente, Mimep, Pessano 1995, p.109). Parlando, poco più oltre, degli Apostoli, Clemente aggiunge: "Predicando per le campagne e le città, essi costituivano con le conversioni le loro primizie (vale a dire i primi convertiti, n.d.r.) provandole per mezzo dello Spirito per farne vescovi e diaconi dei futuri credenti" (ibid. p, 109). È una testimonianza Illuminante. Sul finire del I secolo, Clemente attesta che gli Apostoli avevano nominato dei vescovi, i quali dovevano perpetuare la loro missione. E' una conferma storica della prassi in uso nella Chiesa e certificata negli Atti degli Apostoli e nelle lettere di Paolo a Tito e a Timoteo. Tale prassi è richiamata dallo stesso Clemente come abituale nella Chiesa primitiva: "E questa non era una novità, poiché da molto tempo si era scritto intorno ai vescovi e diaconi" (ibid., p.109). Ora, ai fini della nostra indagine, dobbiamo tenere in massimo conto il fatto che tale "successione apostolica" è l'argomento utilizzato dalla Chiesa primitiva, e dai primi apologeti, per distìnguere inequivocabilmente la vera Chiesa dalle false e per smascherare gli eretici. Qual era il ragionamento svolto allora e che conserva integralmente il suo valore anche ai nostri tempi? Questo: “soltanto chi è in grado di dimostrare di essere l'ultimo anello dell'ininterrotta successione apostolica può vantar si di appartenere alla vera Chiesa di Gesù Cristo; gli altri sono eretici o scismatici”.

44 Scrive ancora Papa Clemente: "Anche i nostri apostoli, grazie al Signore Gesù Cristo, seppero che ci sarebbe stata contesa a proposito della dignità episcopale. Per questo motivo, prevedendo perfettamente l'avvenire, istituirono coloro di cui abbiamo riferito precedentemente [cioè vescovi e diaconi, n.d.r.] e poi diedero ordine che, alla morte di questi, altri uomini provati succedessero nel loro ministero" (Ìbid., pp ). Parole eloquenti di un documento veramente prezioso. Può essere utile ricordare ancora una volta che questa prova sicura della successione apostolica è antichissima, risale al I secolo ed è stata messa per iscritto quando era ancora vivo uno degli Apostoli, Giovanni. Clemente testimonia che gli Apostoli, dì fatto i primi vescovi, nominarono dei vescovi, come loro successori, e ordinarono che questi ultimi, a loro volta, prima di morire, predisponessero le cose per affidare il compito di governare le Chiese locali ad altri vescovi, loro successori. Questa disciplina, questa consuetudine, iniziata con gli Apostoli nel I secolo, si è conservata integra fino ai nostri giorni nella Chiesa Cattolica che ha per capo visibile il vescovo di Roma, il Papa. 2)Sant’Ignazio di Antiochia, vescovo di Antiochia nato in Siria verso l’anno 70, quando era ancora vivo l'apostolo Giovanni, è morto martire a Roma verso l'anno 110 durante le persecuzioni scatenare dall'imperatore Traiano. Di Ignazio di Anciochia ci sono giunte ben sette lettere scritte a diverse Chiese dell'antichità, ove emerge chiaramente come già nel II secolo ogni Chiesa locale fosse strutturata gerarchicamente e guidata da un solo vescovo, capo riconosciuto e venerato. Vediamo qualche esempio. Nella lettera che indirizza ai Cristiani di Magnesia, si legge: "(...)  vorrei raccomandarvi di essere solleciti a compiere ogni cosa nella concordia di Dio, sotto la guida del vescovo, che tiene il posto di Dio" (Ignazio di Antiochia, Lettera ai cristiani di Magnesia, in Giorgio De Capitani [a cura di] Ignazio di Antiochia, Policarpo, Martirio di Policarpo, Mimep, Pessano 1996, p. 55).

45 E nella lettera che indirizza ai cristiani di Smirne, Ignazio scrive: "Senza il vescovo, nessuno compia qualche azione che concerne la Chiesa" (ibid.,  p.100). E più avanti, possiamo leggere: ''Dove compare il vescovo, ivi sia la comunità, così come là dove c'è Gesù Cristo, ivi è la Chiesa cattolica. Senza il vescovo non è lecito ne battezzare ne celebrare l'agape: ma ciò che egli approva è gradito a Dio" (ibid., p. 100). Siamo di fronte ad una testimonianza preziosissima. La storia ci offre una prova del fatto che fin dall'antichità tutte le chiese locali erano guidare da un vescovo, da un solo pastore. Fin dal primo secolo dopo Cristo la Chiesa conosceva l'episcopato monarchico, ossia la guida di un solo vescovo. Da questi preziosissimi e antichissimi documenti veniamo a sapere anche il nome dei vescovi che guidavano quelle Chiese alle quali Ignazio indirizza le sue lettere: a capo della Chiesa di Efeso stava il vescovo Onesimo. A capo di quella di Magnesia era posto il vescovo Damas. A capo della Chiesa di Tralle era il vescovo Polibio, mentre la comunità di Smirne era guidata dal famosissimo Policarpo. Lo stesso Ignazio governava la Chiesa di Antiochia e, nella lettera che scrive agli Efesini, afferma che ovunque vi sia una Chiesa locale, essa è governata da un solo vescovo. Nella lettera che scrive ai cristiani di Philadelphia, una città dell'Asia Minore, Ignazio esorta tutti i fedeli ad usare di un'unica Eucaristia non solo per la ragione che una e la Carne di Gesù ed uno è il suo Sangue, ma anche per il fatto - e questo è importante per il rema della nostra ricerca - che uno solo è il vescovo per ogni Chiesa locale. Come è facile osservare, stando alla testimonianza della storia, quelle che noi oggi chiamiamo Chiese locali, o diocesi, già nel II secolo dopò Cristo erano poste sotto la guida di un solo vescovo, proprio come oggi. 3) Sant’Ireneo, ( d.C.), vescovo di Lione, nella sua famosissima opera Adversus haereses, ci tramanda l'elenco dei vescovi di Roma e attesta la successione monarchica dei vescovi della Chiesa di Smirne e di tutte le altre Chiese esistenti allora nel mondo.

46 Secondo Ireneo, gli eretici sono in errore perché sono fuori della successione apostolica, cioè non riconoscono nelle autorità della Chiesa, nei vescovi, i loro legittimi pastori. Ascoltiamo le sue ragioni: "Così tutti coloro che vogliono conoscere la verità, possono osservare in ogni chiesa la tradizione degli Apostoli, manifestata in tutto il mondo. Noi posiamo enumerare coloro che dagli Apostoli furono stabiliti vescovi nelle chiese, e i loro successori fino ad oggi". Fermiamoci un istante a riflettere. Come si evince, nella Chiesa dei primi secoli, un criterio di giudizio infallibile per stabilire chi fosse eretico o meno era dato dall'appartenenza alla Chiesa guidata dai vescovi e Ireneo, scrivendo per confutare gli eretici, si vanta di potere enumerare la successione dei vescovi di ogni chiesa locale. Ma, poiché si trattava di un lavoro molto lungo, nella sua opera preferisce elencare solo i vescovi della Chiesa più importante, quella di Roma: "Ma poiché sarebbe troppo lungo, in un volume come questo, enumerare la successione di tutte le chiese, noi esaminiamo la chiesa grandissima e antichissima e conosciuta da tutti, fondata e stabilita a Roma dai gloriosissimi Apostoli Pietro e Paolo: e dimostreremo che la tradizione, che essa ha dagli Apostoli, e la fede, che ha annunciato agli uomini, sono giunte fino a noi attraverso la successione dei vescovi". Dunque Ireneo attesta, sul finire del II secolo, l'esistenza di elenchi di vescovi per ciascuna Chiesa e dichiara che la comunione con il vescovo è garanzia della ortodossia, della vera Chiesa. Non cosi gli eretici che, essendosi staccati dalla comunione con il vescovo - e sopra tutti con il vescovo di Roma - non possono vantare di appartenere alla vera Chiesa. Ireneo ci trasmette una verìtà - direi persino una lezione - che vale ancora ai nostri giorni. È la comunione con il vescovo di Roma, cioè con il Papa, che garantisce l'appartenenza alla vera Chiesa. Chi non è in comunione con lui non appartiene alla Chiesa edificata da Gesù Cristo.

47 Ritorniamo alla storia e ricordiamo un altro episodio
Ritorniamo alla storia e ricordiamo un altro episodio. C'è un momento, sempre nel II secolo, che registra una controversia che suscitò molto scalpore. Si trattava di decidere la data in cui si doveva celebrare in tutta la Chiesa la festa della Pasqua. La questione si trascinerà per molti decenni e verrà risolta nel Concilio di Nicea dell'anno 325, quando la Chiesa universale riunita in assise riconosce il Primato di Roma, stabilendo dì celebrare la Pasqua nel giorno in cui si celebrava nell'Urbe. Ma quello che interessa alla nostra indagine sulla struttura gerarchica della Chiesa è il fatto documentato che, quando scoppia questa controversa, alla fine del II secolo, le Chiese locali che vi prendono parte sono tutte strutturale gerarchicamente con a capo un solo vescovo. E la storia ci ha consegnato - anche in questo caso - i nomi. Nomi di vescovi che partecipano al dibattito e sono riconosciuti dall'ecumene cristiano come i responsabili, vale a dire i pastori, le guide delle Chiese locali. A Roma era vescovo Vittore, il quale, come abbiamo visto parlando del primato petrino, delibera di scomunicare tutte le Chiese d'Oriente che non accettano di uniformarsi alla prassi romana sulla celebrazione della Pasqua. Decisione che non viene posta in atto grazie all'intervento mediatore di Ireneo, vescovo di Lione, ma che dimostra come il Papa fosse consapevole del suo ruolo di guida e pastore universale di tutta la Chiesa, dotato di poteri anche nel campo disciplinare. Verso la fine del II secolo, nel mezzo di questa controversia sulla data della Pasqua, sappiamo che Teofìlo era vescovo di Cesarea di Palestina; Narciso di Gerusalemme; Palma di Ponto; Ireneo - lo abbiamo visto - lo era di Lione; Bacillo di Corinto. Il vescovo Policrate, di Efeso, scrive a Papa Vittore una lettera il cui contenuto è noto e in essa fa esplicito riferimento ai vescovi di diverse chiese locali: Trasea era vescovo di Eumenia; Policarpo guidava la Chiesa di Smirne;  Melitone era vescovo di Sardi.

48 Possiamo dire, con assoluta certezza, che da sempre, fin dai primissìmi tempi dell'era cristiana, le Chiese locali erano strutturate gerarchicamente, con a capo un vescovo, un solo vescovo. 4) Tertulliano (ca. 155-ca. 222 d.C.), nato in ambiente pagano verso la metà del II secolo, egli stesso pagano, si converte al cristianesimo quando ha 33 anni. Prima faceva l'avvocato, poi diventa un polemista di prim'ordine, combatte contro gli eretici e contro le persecuzioni imperiali. Purtroppo, prima di morire aderisce egli stesso all'eresia montanista. Tertuiliano sfoggia un argomento apologetico valido ancora oggi. Di fronte ad eretici che vantano di far risalire le loro dottrine addirittura agli Apostoli di Gesù, vissuti solo un secolo prima (ricordiamo che siamo alla fine del II secolo), Tertulliano risponde: "Può darsi che ci siano eresie le quali osino rifarsi all'età apostolica, sì da parer insegnate dagli Apostoli. Si può replicare ad esse: mettano fuori dunque le carte di nascita delle loro chiese: sciorinino i cataloghi dei loro vescovi, che dimostrino la loro successione fin dal principio, in modo che si veda che quegli che fu il primo vescovo ricevette l'investitura e fu preceduto da uno degli Apostoli o almeno da un uomo apostolico, che con gli Apostoli avesse avuto rapporti costanti" (De praescriptione haereticorum, XXXII). L'argomento utilizzato da Teriulliano è in se stesso invincibile. E conserva ancora ai nostri giorni tutta la sua validità. Come possiamo infatti essere sicuri che solo la Chiesa Cattolica, e non una delle confessioni cristiane esistenti oggi al mondo, sia la vera Chiesa di Gesù Cristo? Seguendo l'invito dì Tertulliano: è sufficiente invitare tutte le chiese - o comunità ecclesiali - a mostrare "le carte di nascita", (noi diremmo: la carta di identità). Soltanto la Chiesa cattolica guidata dal Sommo Pontefice può risalire a Cristo e agli Apostoli.

49 In verità, come abbiamo detto nei precedenti capitoli, anche le Chiese ortodosse risalgono all'età apostolica, ma si sono separate dalla vera Chiesa non riconoscendo il Primato di Pietro, che pure è documentato storicamente. Terminano scrive nel II secolo: "Questo è il modo con cui le chiese apostoliche esibiscono i loro titoli: così la chiesa di Smime mostra che Policarpo fu collocato in quella sede da Giovanni (san Giovanni Apostolo, n.d.r.); così quella di Roma mostra che Clemente vi fu ordinato da Pietro; e così pure le altre esibiscono i vescovi che, costituiti nell'episcopato dagli Apostoli, sono per esse i veicoli della semente apostolica" (De praescriptione haereticorum, XXXII). Quando la Chiesa di Roma mostra la sua carta di identità, da Papa Benedetto XVI essa risale, nella storia, e attraverso i suoi 264 predecessori, fino a Simon Pietro, primo vescovo di Roma. La Chiesa cattolica conserva intatta la successione apostolica. Non possono fare la stessa cosa le comunità del mondo protestante che, in base alla loro carta di identità, dai pastori odierni possono risalire al massimo fino a Luterò, vissuto nel XVI secolo Non possono fare la stessa cosa i Valdesi, che sono presenti soprattutto in Italia, i quali, quando mostrano la loro carta dì identità, dai pastori di oggi possono risalire fino a Valdo, un ricco mercante di Lione vissuto a cavallo fra Xll e XIII secolo. Prima di Valdo non esistevano i Valdesi e dunque quella comunità non può vantarsi dì aver conservato la successione apostolica Anche i Testimoni di Geova hanno una origine storicamente datata alla seconda mela del XIX secolo

50 La successione apostolica è invece, fin dai tempi antichissimi, la prova per identificare la vera Chiesa di Gesù Cristo e oggi la Chiesa cattolica può vantare, e storicamente dimostrare, di averla conservata. Quindi, come giustamente insegna la recente Dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede Dominus lesus (N°17), a rigore queste comunità non possono essere chiamate "chiese", perché hanno interrotto la successione apostolica. “Esiste quindi un'unica Chiesa di Cristo, che sussiste nella Chiesa Cattolica, governata dal Successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui. Le Chiese che, pur non essendo in perfetta comunione con la Chiesa Cattolica, restano unite ad essa per mezzo di strettissimi vincoli, quali la successione apostolica e la valida Eucaristia, sono vere Chiese particolari. Perciò anche in queste Chiese è presente e operante la Chiesa di Cristo, sebbene manchi la piena comunione con la Chiesa cattolica, in quanto non accettano la dottrina cattolica del Primato che, secondo il volere di Dio, il Vescovo di Roma oggettivamente ha ed esercita su tutta la Chiesa. Invece le comunità ecclesiali che non hanno conservato l'Episcopato valido e la genuina e integra sostanza del mistero eucaristico, non sono Chiese in senso proprio; tuttavia i battezzati in queste comunità sono dal Battesimo incorporati a Cristo e, perciò, sono in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa. Il Battesimo infatti di per sé tende al completo sviluppo della vita in Cristo mediante l'integra professione di fede, l'Eucaristia e la piena comunione nella Chiesa. " Non possono, quindi, i fedeli immaginarsi la Chiesa di Cristo come la somma — differenziata ed in qualche modo unitaria insieme — delle Chiese e Comunità ecclesiali; né hanno facoltà di pensare che la Chiesa di Cristo oggi non esista più in alcun luogo e che, perciò, debba esser soltanto oggetto di ricerca da parte di tutte le Chiese e comunità". "

51 Infatti "gli elementi di questa Chiesa già data esistono, congiunti nella loro pienezza, nella Chiesa Cattolica e, senza tale pienezza, nelle altre Comunità". "Perciò le stesse Chiese e comunità separate, quantunque crediamo che abbiano delle carenze, nel mistero della salvezza non sono affatto spoglie di significato e di peso. Poiché lo Spirito di Cristo non recusa di servirsi di esse come strumenti di salvezza, il cui valore deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verità che è stata affidata alla Chiesa Cattolica". La mancanza di unità tra i cristiani è certamente una ferita per la Chiesa; non nel senso di essere privata della sua unità, ma "in quanto la divisione è ostacolo alla realizzazione piena della sua universalità nella storia "".

52 SETTA AMERICANA (“spa”) (Gesù è creatura, Michele)
1931 “Testimoni di Geova” 1879 Cambia tre “chiese”: presbiteriano, avventista e russelita… 1°-Charles Taze Russell ( ) (Gesù è Dio) Occultista (cfr. numerologia sulla piramide di Giza, sole egizio di Iside, ecc.) e probabilmente massone; Processato per infedeltà e crudeltà contro la moglie; Processato per aver venduto a 60 volte il prezzo un “grano miracoloso”; Processato per abuso del termine “Pastore” e per arrichimento indebito nei confronti di persone sprovvedute biblicamente. Il Pastore Ross dimostro che Russell non conosceva il greco. Solo dal 1931 si chiamano “Testinmoni di Geova”, prima “Russelliti” o “Studenti biblici”. Questo perché applicano a loro stessi Is.43,10: “voi siete miei Testimoni”. I Testimoni prescelti sono invece gli apostoli e i loro successori (AT.10.41). 6°-Don Adams (1922-?) (Gesù è creatura, Michele)

53 Dopo la morte di Russell i “Russelliti” danno origine a una miriade di “eresie” e “scismi”…

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56 Modo con il quale i TESTIMONI di GEOVA legittimano la loro esistenza come la “UNICA e VERA CHIESA”….
La dottrina del “1914”

57 I due cardini dei TdG: 1)la premessa: visione pessimistica del “mondo”, “grande apostasia della cristianità”; 2)la conseguenza: fine del mondo imminente (idea centrale del credo dei TdG), ma la porta è stretta e serve una chiave “neo-gnostica”, il “sigillo dei salvati” (Avventisti: santificazione del Sabato…TdG: una morale speciale) che certamente la apra e che è posseduta solo dal Corpo Direttivo, i capi della setta.

58 Fissa il punto di partenza del computo degli anni
Le “comunità ecclesiali” e le “sètte” di ispirazione “cristiana” cercano in qualche modo di inventarsi l’apostolicità e la Tradizione. L’escamotage tipico degli AVVENTISTI e anche dei TESTIMONI DI GEOVA è di prendere due versetti della Bibbia che abbiamo queste caratteristiche: Avvenimento della “fine del mondo” e il numero degli anni mancante a quell'evento 1° versetto della Bibbia Fissa il punto di partenza del computo degli anni 2° versetto della Bibbia

59 WILLIAM MILLER fondatore degli AVVENTISTI e “maestro” in false profezie di Russell (1° presidente TdG) 1° versetto biblico (avvenimento fine del mondo+anni mancanti a quell’evento): Dn 9,24-27, Decreto di Artaserse per la ricostruzione di Gerusalemme (457 a.C.) 2° versetto biblico (punto di partenza per computare la “fine del mondo”): Dn.8,14, Visione messianica di Daniele sulla restaurazione del santuario dopo 2300 giorni; il santuario e' interpretato come il mondo oscuro, la profanazione e' la fine del mondo + Ez.4,6: “un giorno per ogni anno” (nel calcolo del tempo profetico un giorno va computato per un anno!). William Miller ( ) - 457 a.C = 1843 o 1844 … stabilì per il ritorno di Cristo una data compresa tra il 21 marzo 1843 e il 21 marzo 1844… calcò il 677 come data della caduta di Gerusalemme…

60 La tecnica che adottò fu innovativa e nel clima di risveglio religioso di quegli anni fu efficacissima. Si servì di tendoni molto grandi che potevano contenere fino a seimila persone e i cosiddetti “camp meeting”. Samuel S. Snow, uno dei suoi seguaci, in base al calendario ebraico gli fece spostare la data al 22 ottobre 1844 che passò negli annali della storia religiosa come la data della “Grande Delusione”. Dopo il secondo fallimento dell’escatologia di Miller, il movimento si frammentò in diverse sette. Alcuni continuarono a sostenere la loro convinzione, spiegando che semplicemente avevano atteso “la cosa sbagliata nel momento giusto”. Il che voleva dire che “spiritualizzarono” la predizione, asserendo che Cristo era arrivato proprio quando essi lo attendevano, ma che invece di scendere sulla terra, egli era entrato nel santissimo del tempio celeste. Poiché si trattava di un evento spirituale, era impossibile agli essere umani sia confermarlo che smentirlo, e così divenne materia di fede. William Miller ( )

61 Spiritualizzarono la predizione così da FALSA divenne VERA.
Come riuscirono gli Avventisti a evitare di affrontare il loro FALLIMENTO da FALSI PROFETI? Spiritualizzarono la predizione così da FALSA divenne VERA. Sebbene avessero predetto la fine del mondo nel 1843 o 1844 d.C., frutto dell'operazione: (-) 2300 a.C.(+) 457 d.C. al fallimento della data venne detto che Miller aveva subito la “prova di Abramo” ed era stato sviato da Satana. Si disse che c'era stato un avvenimento indivisibile… per Ellen White, fondatrice della setta degli “Avventisti del 7° giorno” , “Gesù è passato dalla parte bassa alla parte alta del santuario”. William Miller ( )

62 Il fondatore dei Testimoni di Geova, RUSSELL
1° versetto biblico (avvenimento fine del mondo+anni mancanti a quell’evento): Dn.4, , profezia dei “7 tempi” di Daniele in cui il re babilonese Nabucodonosor viene detronizzato, perché superbo, per “sette tempi” poi ritorna a regnare; Ez.4,6: “un giorno per un anno”; Ap.12,6: “la donna fuggì nel deserto per 1260 giorni”; Dn.7,25: “[La quarta bestia] proferirà insulti contro l'Altissimo e distruggerà i santi dell'Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge; i santi gli saranno dati in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo”. 1260giorni x 1 anno/giorno = 1260 anni 1260 anni = 3,5 tempi tempo = 360 anni 7tempi x 360 anni/tempo = 2520 anni (equivalente dei 7 “tempi di Daniele”) 2° versetto biblico (punto di partenza per computare la “fine del mondo”): Ez.21,25-32: Sedechia, l’ultimo re di Giuda, viene abbattuto da Nabucodonosor e non “si rialzerà più finchè non giunga colui al quale appartiene il diritto…”. Per i Testimoni di Geova questo fatto storico avviene nel 607 a.C. Charles Taze Russell ( )

63 & Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, pp.140-141
Calcolo di Russell: -607 (a.C.) = 1914 d.C. & Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, pp Così Russell si autoproclamò unico portavoce di Dio: "La Torre di Guardia dichiarò senza esitazione che il fratello Russell è il servo fedele e discreto" (& La Torre di Guardia, 1 marzo 1917, Reprints, vol.12, p.6049).

64 ALLORA “GEOVA” (= Russell) dice delle BALLE!!!
Charles Taze Russell, fondatore dei “geovisti” affermava nella “Zion’s Watch Tower” che: 1)Nel 1799 è iniziato il TEMPO della FINE. 2)Nel 1874, sono terminati i 6000 anni di vita umana sulla Terra ed è iniziata la “PARUSIA” INVISIBILE di CRISTO. 3)Dall’estate del 1878 Cristo regna (RUSSELL è lo “schiavo fedele e discreto”). 4)Dopo 40 anni, nel 1914, il tempo della “mietitura o tribolazione” sarebbe arrivato il “giorno del Signore” della “PARUSIA” VISIBILE di CRISTO. 5)Dal 1914 sarebbe iniziato il REGNO MILLENARIO di CRISTO con la fine dei governi umani (distrutti!!!) con l’insediamento e il pieno controllo di Cristo. 6)Queste DATE (1799, 1874, 1878 e 1914) non possono essere cambiate perché le ha fissate DIO! ALLORA “GEOVA” (= Russell) dice delle BALLE!!!

65 & Torre di Guardia di Sion e dell’araldo della Presenza di Cristo” del 15 marzo, 1892, p.88:
“Secondo noi vi sono consistenti prove che la parousia del nostro Signore ebbe inizio nell’autunno del Con gli occhi naturali non abbiamo visto niente; noi lo sappiamo e sinceramente lo affermiamo solo grazie agli occhi dell’intendimento, solo alla luce della “certa parola profetica”, nella quale  crediamo”. 

66 & Torre di Guardia di Sion e dell’araldo della Presenza di Cristo” del 1892, p.226
“Ora, in considerazione dei recenti problemi occupazionali e dell’anarchia che incombe, i nostri lettori scrivono per sapere se non possa esserci un errore nella data del 1914.  Costoro affermano di non riuscire a vedere come le attuali condizioni possano protrarsi tanto a lungo sotto una tensione come quella attuale. Non vediamo alcun motivo per cambiare le date, né potremmo cambiarle se volessimo. Crediamo che esse sono  date di Dio, non nostre. Tuttavia, considerate che la fine del 1914 è la data non per l’inizio, ma per la fine del tempo della tribolazione. Riteniamo che non ci sono ragioni per discostarci dall’opinione espressa nell’articolo presentato nella Torre di Guardia del 15 gennaio Suggeriamo di leggerlo nuovamente”.

67 Il Tempo è Vicino (1889), pp.98.99 [EDIZ.1907]
“In verità, è aspettarsi grandi cose proclamare, come facciamo noi: entro i prossimi ventisei anni tutti i governi attuali saranno rovesciati e dissolti; eppure stiamo vivendo in un tempo molto particolare, nel “Giorno di Geova”, durante il quale gli eventi giungeranno rapidamente al loro culmine; è scritto, “Il Signore farà una breve opera sulla terra”. (Vedi il Vol. I, cap. XV). Negli scorsi undici anni queste cose sono state predicate e pubblicate così come le abbiamo precedentemente esposte; ed in questo breve tempo lo sviluppo delle strutture e degli strumenti per indebolire e rovesciare i più forti imperi della terra è stato meraviglioso. In quel periodo il Comunismo e il Nichilismo si sono diffusi e affermati, ed hanno già causato grande disagio fra i governanti e i potenti della terra, i cui cuori sono venuti meno per il terrore, e per la consapevolezza di ciò che sta per accadere sulla terra; poiché le attuali potenze devono essere potentemente scrollate, ed infine esse spariranno in un grande tumulto. In considerazione della solida evidenza biblica relativa ai Tempi dei Gentili, noi consideriamo una verità stabilita che la completa fine dei regni di questo mondo, e il pieno insediamento del Regno di Dio, saranno completati entro la fine del 1915 A.D. In quel tempo la preghiera della Chiesa che si protrae fin dalla dipartita del suo Signore, “Venga il tuo Regno” sarà esaudita; e sotto quella saggia e giusta amministrazione, tutta la terra sarà colma della gloria del Signore, con la conoscenza e la giustizia e la pace (Sal. 72:19; Isa. 6:3; Abacuc 2:14); e la volontà di Dio sarà fatta “sulla terra com’è fatta in cielo”.

68 Il 1914 passa senza che arrivi “ARMAGHEDON” la FINE del MONDO…
Allora Russell, 1° presidente dei TdG, è FALSO PROFETA…Ma i TdG senza scomporsi rigettano il 1878 come data in cui Cristo regna e il 1914 come data della venuta visibile di Cristo… e assumono il 1914 come data in cui Cristo regna invisibilmente sulla sua Chiesa, i TdG!

69 Dopo la “Caporetto” del 1914 i TdG falsificano i loro stessi libri
Nelle edizioni de “Il Tempo è vicino” successive al 1914 i responsabili della letteratura dei Testimoni, modificarono (= falsificarono) alcuni punti salienti della LORO “dottrina” come diretta conseguenza dei fallimenti delle loro FALSE PROFEZIE (1/3). versione del 1907: In this chapter we present the Bible evidence proving that the full end of the times of the Gentiles, i.e., the full end of their lease of dominion, will be reached in A.D. 1914; and that that date will be the farthest limit of the rule of imperfect men. (Trad. “e che questa data segnerà l’estremo limite del governo da parte degli uomini imperfetti”). versione del 1924: In this chapter we present the Bible evidence proving that the full end of the times of the Gentiles, i.e., the full end of their lease of dominion, will be reached in A.D. 1914; and that that date will see the disintegration of the rule of imperfect men. [La data del 1914 non è più l’«estremo limite», ma, adesso, è quella della «disintegrazione»]. 

70  (2/3) versione del 1907: Firstly, That at that date the Kingdom of God for which our Lord taught us to pray, saying “Thy Kingdom come”, will have obtained full, universal control, and that it will then be “set up”, or firmly established in the earth. (Trad. “avrà ottenuto il pieno e universale controllo e che in esso sarà, in quel tempo, insediato o fermamente stabilito sulla Terra e sulle rovine delle presenti istituzioni…”) versione del 1924: Firstly, That at that date the Kingdom of God, for which our Lord taught us to pray, saying, “Thy Kingdom come”, will begin to assume control, and that it will then shortly be “set up”, or firmly established in the earth, on the ruins of the present institutions. (Trad. “comincerà ad assumere il controllo… sarà insediato tra poco…”).

71 (3/3) versione del 1907: Thirdly, It will prove that some time before the end of A.D the last member of the divinely recognized Church of Christ, the “royal priesthood”, “the body of Christ”, “will be glorified with the Head; because every member is to reign with Christ, being a joint-heir with him of the Kingdom, and it cannot be fully “set up” without every member”. (Trad. “… qualche tempo prima della fine del 1914 A.D… il “corpo di Cristo” sarà glorificato dal capo”) versione del 1924: Thirdly, it will prove that some time before the end of the overthrow the last member of the divinely recognized Church of Christ, the “royal priesthood”, “the body of Christ”, “will be glorified with the Head; because every member is to reign with Christ, being a joint-heir with him of the Kingdom, and it cannot be fully “set up” without every member (Trad. “qualche tempo prima del rovesciamento… il “corpo di Cristo” sarà glorificato dal capo).  

72 Dopo che i TdG hanno falsificato i loro stessi libri e “spiritualizzato” la data del 1914 possono continuare a dire che Russell era PROFETA…

73 I TdG provano a sminuire la “fine del mondo” che avevano falsamente profetizzato nel 1914 e dicono “alcuni” ma in realtà “TUTTI”!!!

74 Attualmente i TdG affermano che nel 1914:
La “profezia dei 7 tempi di Daniele” e la scelta del “607 a.C.” come inizio dei “fissati tempi delle nazioni” o “tempi dei gentili” che hanno il loro culmine nel 1914, è la dottrina fondamentale dei T.d.G che tenta di legittimarne biblicamente la nascita dopo quella che viene classicamente definita dai gruppi millenaristici la “grande apostasia”, in cui dopo il primo secolo di esistenza la Chiesa sarebbe scomparsa per poi riemergere nel 1914 con il primo presidente Russell. Attualmente i TdG affermano che nel 1914: 1)i “tempi dei gentili” finirono; 2)Cristo fu intronizzato (prima visibilmente e poi invisibilmente) come re del celeste governo di Dio nel 1914; 3)Incominciò l’intronizzazione dei o unti; 4)E’ incominciata la teocrazia di Brooklyn del Corpo Direttivo; 5)Incominciato il “tempo della fine”; 6)Satana fu espulso dai cieli sulla Terra;

75 Chi non crede nel “1914” è espulso dai TdG
“…L’insegnamento di opinioni dissidenti o divergenti non è compatibile con il vero cristianesimo…Per essere associati approvati dei TdG occorre accettare tutto l’insieme dei veraci insegnamenti della Bibbia, incluse quelle dottrine scritturali che sono propri dei TdG [pena la scomunica per apostasia!]. Quali sono alcune di queste dottrine?...Che il 1914 ha contrassegnato la fine dei tempi dei Gentili e l’istituzione del Regno di Dio nei cieli, nonche il tempo della predetta presenza di Cristo. Che solo cristiani ricevono la ricompensa celeste. Che Armaghedon, vale a dire la battaglia del gran giorno dell’Iddio Onnipotente è vicino. Che questa battaglia sarà seguita dal regno millenario di Cristo, il quale ristabilirà su tutta la terra il paradiso…” (& La Torre di Guardia, 1 aprile 1986 p.31)

76 Chi non crede che dal 1914 CRISTO ha fatto la sua “PARUSIA” INVISIBILE è scomunicato dai Testimoni di Geova… Ovviamente dopo le BALLE di RUSSELL i geovisti hanno “spiritualizzato” la predetta data del 1914 di Russell, cioè la “PARUSIA” VISIBILE di CRISTO rendendola INVISIBILE così come hanno fatto ad esempio gli AVVENTISTI del 7° GIORNO quando Miller ha ciccato le molte date della “fine del mondo” andate a “pallino”…

77 Alcune considerazioni:
Gerusalemme fu distrutta da Nabudonosor, re babilonese, nel 587 a.C. e non nel 607 a.C. come invece asseriscono i TdG!!! Pertanto pur ammettendo che tutta la costruzione cronologia alquanto fantasiosa dei TdG sia possibile allora: ( =1934 d.C.), pertanto Russell non è stato incaricato nel 1914 di ripristinare la Chiesa dopo l'ipotetica “grande apostasia”, ma l'avrà fatto, forse, un altro “mister Pincopalla” nel 1934, ahimè!!! (Dizionario Enciclopedico Zanichelli, p.1223)

78 2) Se i “tempi dei gentili” sono un periodo di tempo durante il quale le nazioni hanno prevalso sul “Regno di Dio” e se questo periodo è finito nel 1914, come sostiene il Corpo Direttivo (CD) dei TdG, perché le nazioni dominano ancora incontrastate? 3) Lc.21,23-24 (“…Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti”) parla del “calpestamento di Gerusalemme” dopo aver parlato del “segno degli ultimi giorni” (Lc.21,7), mentre i TdG fanno concordare questo versetto con la loro costruzione cronologica che dice che prima c'è stato il “calpestamento di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor” finito nel 1914 e poi avrebbero incominciato, per i TdG, a manifestarsi gli aspetti del “segno” della fine del sistema mondiale (terremoti, ecc.). Errore macroscopico; si unisce due eventi che non c'entrano nulla tra di loro. Infatti Nabucodosor distrusse nel 587 a.C. Gerusalemme, mentre Gesù qui parla della futura distruzione di Gerusalemme che sarebbe avvenuta dopo la sua morte nel 70 d.C. E allora poiché, “più coerentemente”, i tempi dei gentili non poterono incominciare dal 70 d.C.? 4) Mt.24,21-22 parla della “grande tribolazione” che storicamente fu circoscritta alla regione vicino a Gerusalemme; perché il CD le assegna un adempimento su scala mondiale? …Il problema di fondo è che i TdG uniscono questi versetti con l'arbitrio di chi non considera i “generi letterari”, di chi non coglie che le combinazioni possibili per fare “bibliomanzia”sono infinite (cfr. W. Miller)…

79 L’evoluzione del DOGMA… Cosa dicono i TdG?

80 "Molte cose ho ancora da dirvi, [dice Gesù] ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando, però, verrà lo spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera..." (Gv.16,12s);  noi Cattolici sappiamo che la Chiesa è il lucerniere voluto da Cristo (cf. Ef.1,22) affinché Egli possa essere vera lampada (cfr.Mc.4,21-22), che “nessuna Scrittura va soggetta a privata interpretazione” (2Pt.1,20), e che la “Chiesa è colonna e sostegno della verità” (1Tm.3,15) guidata progressivamente dallo Spirito Santo alla “verità tutta intera” (Gv.16.13). Sebbene i protestanti non accettino il principio, pur scritturale, dell'approfondimento della comprensione della Parola di portare alla luce ciò che era celato o almeno non evidente, la Riforma stessa si basa proprio su ciò che ufficialmente respinge. Lo riconobbe il pastore protestante Giovanni Miegge, il quale affermò: "Vi sono effettivamente nella Scrittura verità che vengono scoperte e valorizzare assai tardi. Ad esempio, la giustificazione per fede, di cui la Riforma mise in evidenza il valore". Si dice in effetti che tutto inizia in quel giorno in cui Lutero meditando in solitudine nella lattrina del monastero credette di capire quel che Paolo voleva dire con il suo "il giusto vive per fede". Allora la Riforma nacque accettando il principio di "approfondimento", di "comprensione più piena", di "penetrazione successiva" che è alla base ad esempio dell'aborrita "mariolatria" cattolica!!!

81 “…A qualcuno potrebbe sembrare che quel sentiero [il sentiero seguito dai servitori di Geova, il Corpo Direttivo, CD] non abbia sempre seguito un percorso rettilineo. A volte spiegazioni date dalla visibile organizzazione di Geova hanno rivelato aggiustamenti, con apparente ritorno a precedenti punti di vista. Ma in effetti non è stato così. Si potrebbe fare un paragone con una tecnica che in gergo nautico si chiama “bordeggio”. Manovrando le vele, i marinai, possono mandare la barca da destra a sinistra, avanti e indietro, ma sempre procedendo verso la meta nonostante i venti contrari. La meta verso cui dirigono i Testimoni di Geova sono “i nuovi cieli e la nuova terra” promessi da Dio (2Pt.3,13)” (& La Torre di Guardia del 1 giugno 1982, p.27).

82 Continui cambiamenti dottrinali dei TdG (“luce che scaccia luce”)
1-Russell ( ) Ok feste Gesù è Dio, l’unico nome che salva Ok croce Ritorno Cristo:ott 1874 Fine del mondo: 1914 Ok trasf. sangue Autorità superiori=governi politici terreni (ok votare-soldato-bandiera) 2-Rutherford ( ) No feste Gesù è solo ESEMPIO (Geova, usato dal 1931); nel 1935 inventa i No croce (albero e poi palo) Ritorno Cristo: Fine del mondo: 1918; 1925; No vaccinazione (1923)/No mangiare sangue Autorità superiori=Geova-Gesù-CD (il mondo è satanico) (NO votare-soldato-bandiera) 3-Knorr ( ) Gesù è mediatore-arcangelo solo tra Geova e i Fine del mondo: 1975 No trasf (1961)./no oragani/no e poi ok vaccinazioni (1953) (ok soldato) 4-Franz ( ) Gesù è il “maresciallo” di Geova Fine del mondo: 1983 No traf./no ( ) e poi ok organi (No soldato, ecc.) 5-Henschel ( ) Fine del mondo: 2000 6-Adams (2000-?)

83 Una nuova luce non contraddice mai la luce in essere…
“Se seguissimo un uomo le cose sarebbero certamente diverse per noi; indubbiamente una idea umana contraddirebbe un’altra e ciò che era luce uno o due o tanti anni fa, adesso sarebbe considerata come tenebre; ma presso Dio non vi è variazione, ne volgimento d’ombra e così con la verità; ogni conoscenza o luce che proviene da Dio deve essere come il suo Autore. Una nuova veduta della verità non può mai contraddire una veduta precedente. “La nuova luce” non estingue la precedente luce, ma si aggiunge ad essa. Se voi illuminaste un edificio contenente sette lampade a gas voi non ne spegnereste una alla volta che ne accendereste un’altra, ma aggiungereste una luce all’altra, ed esse sarebbero in armonia e ciò provvederebbe incremento di luce: così è la luce della verità; il vero incremento deve aggiungersi, non sostituirsi al precedente” (& La Torre di Guardia, feb.1881, p.3).

84 I “FALSI” tornano alle dottrine che prima avevano rinnegato…
“Il fatto che questi oppositori oscillino da una posizione all’altra non me mette forse in dubbio la sincerità?...Questi uomini, volgendosi contro i TdG, seguono forse il modello dell’apostolo Paolo?... Paolo rispose: “Se edifico di nuovo le cose che una volta ho demolite dimostro da me stesso di essere trasgressore”(Gal.2,18). E’ una cosa seria rappresentare in un certo modo Dio e Cristo, quindi scoprire che il nostro intendimento dei principali insegnamenti e delle dottrine fondamentali della Scrittura era errato, e dopo ciò tornare alle medesime dottrine di cui, con anni di studio, avevamo completamente stabilito la falsità. I cristiani non possono essere incerti, indecisi, riguardo a tali insegnamenti fondamentali. Che giudizio si può avere nel giudizio e nella serietà di tali persone?” (& La Torre di Guardia, del 1/11/1976, pag.650).

85 Esempio 1:   “il trapianto di organi”:
1)1963: “il trapianto di organi è lecito perché non vi è implicato nessun principio biblico” (& La Torre di Guardia del 15/03/1963); 2)1968: “il trapianto è illecito, è un atto di cannibalismo. Ci sono basi bibliche per condannare tale pratica” (& La Torre di Guardìa del 15/03/1968); 3)1980: “il trapianto è lecito, osservando certe precauzioni” (& La Torre di Guardia, 1/09/1980). Dal 1984 i TdG affermano che è possibile fare anche un trapianto di midollo osseo (& La Torre di Guardia, 15/18/1984, p.31) anche se tutti sanno che nel decorso post-operatorio sono necessarie trasfusioni di sangue per le quale i TdG affermano: “Le trasfusioni di sangue sono una violazione dei comandi di Dio… chi riceve trasfusioni di sangue deve essere stroncato dal popolo di Dio mediante la scomunica o disassociazione…” (& La Torre di Guardia, 15/07/1961, pp ). Esempio 2: “le autorità superiori” 1) Charles T. Russell, il primo presidente dei TdG, nel 1904 nel libro The New Creation, commentando la Lettera ai Romani 13,1-7 che parla sella “sottomissione alle autorità costituite”…

86 …affermò che i veri cristiani "dovrebbero naturalmente essere i più sinceri nel riconoscere i grandi di questo mondo e i più obbedienti alle leggi" (& Proclamatori, p.190). Le autorità superiori sono i governi politici terreni. 2) Joseph Rutherford, il secondo presidente dei TdG, nel 1921 rovescia l'interpretazione precedente, Romani 13,1 non si riferisce più alle autorità terrene ma a Dio e a Gesù Cristo: “l'apostolo Paolo non intendeva che la sua menzione si appellasse agli uomini visibili agli occhi umani che sono governanti di questo empio mondo dominato da Satana. Pertanto le `autorià superiori' menzionate dall'apostolo sono Geova Dio e Cristo Gesù, e Cristo Gesù è il grande Ministro di Geova” (& Sia Dio riconosciuto verace, p.242). Le autorità superiori non sono i governi politici terreni ma Dio e Gesù Cristo. 3)Nathan Knorr, il terzo presidente dei TdG, ribalta nel 1963 per la seconda volta la suddetta dottrina “le `autorità superiori' sono logicamente nel mondo fuori della congregazione. Non possiamo certamente chiudere gli occhi al fatto che vi sono alcune autorità fuori della congregazione cristiana ... Quando i cristiani si sottomettono agli esistenti governi visibili, terreni, umani o "autorità superiori", non si sottomettono al Dragone, Satana il Diavolo. Ubbidiscono al comando di Dio”. (& La Torre di Guardia 15/6/63, p.359). Le autorità superiori sono i governi politici terreni.

87 Alcune FALSIFICAZIONI BIBLICHE e TRADUZIONI vergognose della BIBBIA

88 … Fred Franz, poi 4° presidente della WT, sotto la presidenza di Nathan Knorr negli anni ’50 fino al 1961 (prima edizione ing. TNM) fu l’ISEGETA della FALSA BIBBIA dei TdG… (Raymond Franz, Crisi di Coscienza: fedeltà a Dio o alla propria religione?, EDB, Napoli 2005, p.80):

89 “Se mi chiederete qualcosa nel mio nome, io la farò”
BIBBIA CEI Gv.14,14 TNM “Se mi chiederete qualcosa nel mio nome, io la farò” “Se voi chiederete qualcosa nel mio nome, io la farò Gesù invita ad essere PREGATO… per i TdG invece si prega solo GEOVA tramite l’arcangelo Gesù alias Michele perché altrimenti Gesù sarebbe Dio! Allora i TdG falsificano la Bibbia… e tolgono “mi”. Mentre nella traduzione del “testo critico” greco parola per parola (Interlineare dei TdG) compare “me” o “mi” (ingl. “me”) nella elaborazione subito a fianco che viene poi inserita nella PseudoBibbia dei TdG, come possiamo vedere anche nella traduzione italiana, non c’è più il “me” o il “mi”. Di conseguenza i TdG affermano, falsamente, che in questo passo non si dice che Gesù va pregato, per questo hanno tolto il “me”, ma si dice che si può chiedere qualcosa nel nome dell’arcangelo Michele “alias” Gesù, una sorta di postino, tanto chi fa è Geova poiché è l’unico Dio, per loro, che esaudisce le preghiere[37]. Ma la Parola di Dio non dice così! La Parola di Dio dice che possiamo pregare Gesù chiedendogli direttamente nella preghiera “nel suo nome”! Guai a chi “toglie o aggiunge” falsificando la Parola di Dio (cfr.Ap.22,19). I TdG non hanno accolto le parole di San Paolo che detta la condotta dei cristiani difronte alle Sacre Scritture: "... rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia nè falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti ad ogni coscienza, al cospetto di Dio" (2Cor.4,2). Attenzione, il CD (= Corpo Direttivo) dei TdG è specialista nel falsificare la Parola di Dio!

90 Gli rispose: «In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso»
(La nota in calce nell'Interlineare dice: «"Oggi." Il testo di Wescott and Hort mette una virgola nel testo greco prima della parola "oggi". Nel greco originale non c'è la virgola. Perciò noi omettiamo la virgola davanti a "today"». In realtà i TdG non si limitano ad omettere la virgola ma la spostano a dopo 'today', conferendo così al testo sacro un senso a favore della loro ideologia laddove, semplicemente omettendola, anche l'interpretazione comune avrebbe diritto di cittadinanza e, per logica di senso, più ragionevole. La interpretazione comune che è sempre stata data a questo versetto è quella della CEI. BIBBIA CEI Lc.23,43 TNM Gli rispose: «In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso» Ed egli disse a lui: "Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso"

91 1) Mt 5:18 "poiché veramente vi dico che
1) Mt 5:18 "poiché veramente vi dico che..." 2) Mt 16:28 "veramente vi dico che..." 3) Mt 19:23 "veramente vi dico che..." 4) Mt 21:31 "veramente vi dico che..." 5) Mt 24:34 "veramente vi dico che..." 6) Mc 3:28 "veramente vi dico che..." 7) Mc 11:23 "veramente vi dico che..." 8) Mc 12:43 "veramente vi dico che..." 9) Mc 13:30 "veramente vi dico che..." 10) Lc 4:24 "veramente vi dico che..." 11) Mt 5:26 "difatti io ti dico: Certamente..." 12) Mt 6:2 "veramente vi dico: Essi..." 13) Mt 6:5 "veramente vi dico: Hanno..." 14) Mt 6:16 "veramente vi dico: Essi..." 15) Mt 8:10 "vi dico la verità: In..." 16) Mt 10:15 "veramente vi dico: Nel..." 17) Mt 10:23 "veramente vi dico: Non..." 18) Mt 10:42 "veramente vi dico, non..." 19) Mt 11:11 "veramente vi dico: Fra..." 20) Mt 13:17 "veramente vi dico: Molti..." 21) Mt 17:20 "veramente vi dico: Se..." 22) Mt 18:3 "veramente vi dico: A meno..." 23) Mt 18:13 "certamente vi dico, si..." 24) Mt 18:18 "veramente vi dico: Tutte...“ 25) Mt 19:28 "veramente vi dico: Nella... 26) Mt 21:21 "veramente vi dico: Se..." 27) Mt 23:36 "veramente vi dico: Tutte..." 28) Mt 24:2 "veramente vi dico: Non..." 29) Mt 24:47 "veramente vi dico: Lo..." 30) Mt 25:12 "vi dico la verità: Non..." 31) Mt 25:40 "veramente vi dico: In..." 32) Mt 25:45 "veramente vi dico: In..." 33) Mt 26:13 "veramente vi dico: Dovunque..." 34) Mt 26:21 "veramente vi dico: Uno..." 35) Mt 26:34 "veramente ti dico: Questa..." 36) Mc 8:12 "veramente vi dico: A questa..." 37) Mc 9:1 "veramente vi dico: Alcuni..." 38) Mc 9:41 "veramente vi dico, non..." 39) Mc 10:15 "veramente vi dico: Chiunque..." 40) Mc 10:29 "veramente vi dico: Non..." 41) Mc 14:9 "veramente vi dico: Dovunque...“ 42) Mc 14:18 "veramente vi dico: Uno..." 43) Mc 14:25 "veramente vi dico: Non..." 44) Mc 14:30 "veramente ti dico: Oggi...

92 45) Lc 11:51 "Sì, vi dico, sarà..." 46) Lc 12:37 "veramente vi dico: Egli..." 47) Lc 18:17 "veramente vi dico: Chiunque..." 48) Lc 18:29 "veramente vi dico: Non..." 49) Lc 21:32 "veramente vi dico: Questa..." 50) Gv 1:51 "verissimamente vi dico: Vedrete..." 51) Gv 3:3 "verissimamente ti dico: A meno..." 52) Gv 3:5 "verissimamente ti dico: A meno..." 53) Gv 3:11 "verissimamente ti dico: Noi..." 54) Gv 5:19 "verissimamente vi dico: Il Figlio..." 55) Gv 5:24 "verissimamente vi dico: Chi..." 56) Gv 5:25 "verissimamente vi dico: L'ora..." 57) Gv 6:26 "verissimamente vi dico: Voi...“ 58) Gv 6:32 "verissimamente vi dico: Mosè...“ 59) Gv 6:47 "verissimamente vi dico: Chi..." 60) Gv 6:53 "verissimamente vi dico: Se..." 61) Gv 8:34 "verissimamente vi dico: Chiunque..." 62) Gv 8:58 "verissimamente vi dico: Prima..." 63) Gv 10:1 "verissimamente vi dico: Chi..." 64) Gv 10:7 "verissimamente vi dico: Io..." 65) Gv 12:24 "verissimamente vi dico: A meno..." 66) Gv 13:16 "verissimamente vi dico: Lo schiavo..." 67) Gv 13:20 "verissimamente vi dico: Chi..." 68) Gv 13:21 "verissimamente vi dico: Uno..." 69) Gv 13:38 "verissimamente vi dico: Il gallo..." 70) Gv 14:12 "verissimamente vi dico: Chi..." 71) Gv 16:20 "verissimamente vi dico: Voi..." 72) Gv 16:23 "verissimamente vi dico: Se..." 73) Gv 21:18 "verissimamente vi dico: Quando...“ 74)Lc.23,43: “Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso” E’ l’unica volta che per il Corpo Direttivo la solita frase di Gesù “veramente ti dico:…” diventa: “veramente di dico oggi”.

93 Lc.22,19-20 (CEI) "Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».  Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi»". Lc.22,19-20 (TNM) "E preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo significa il mio corpo che deve essere dato in vostro favore. Continuate a far questo in ricordo di me. E il calice nella stessa maniera, dopo che ebbero preso il pasto serale, dicendo: "Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue, che dev'essere versato in vostro favore". (N.B. Nel testo critico c'è "estin" che vuol dire "è" non "significa". I T.d.G. vogliono sminuire il sacramento della eucarestia, riducendolo solo ad un emblema. Purtroppo per loro e grazie a Dio per noi, del "mangiare la Sua carne e bere il Suo sangue" (Gv.6,54-56) Gesù ne ha fatto un motivo discriminante della sua sequela (cfr. Gv.6): "volete andarvene anche voi?" (Gv.6,66). Il verbo essere, greco "estin", può assumere il senso simbolico di "significa" solo quando la frase è generica; ad esempio: "Il seme è (= significa") la Parola di Dio" (Lc.8,11), qui è evidente che qualunque seme può essere l'emblema della Parola di Dio. Ma nel caso in questione Gesù ha nelle sue mani questo pane e questo vino non qualunque pane e qualunque vino e pertanto è vidente che afferma: "questo pane (vino) è il mio corpo (sangue) e non altro"!!!).

94 1Cor.11,23-25 "Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». "Perchè ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso, che il Signore Gesù nella notte in cui stava per essere consegnato prese un pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo significa il mio corpo che è a vostro favore. Continuate a fare questo in memoria di me". E fece similmente riguardo al calice, dopo aver preso il pasto serale, dicendo: "Questo caliche significa il nuovo patto in virtù del mio sangue. Contiunuate a far questo in ricordo di me". (N.B. I T.d.G. anche qui falsificano le Sacre Scritture, sostituendo il termine letterle "è" del Testo Sacro, con il loro falso "significa". Tutto questo per negare il sacramento dell'eucarestia. Vogliamo allora dedicare un piccolo versetto biblico ai nostri "amici" T.d.G.: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci" (Mt.23,13). Nel ver.27 della Prima lettera ai Corinti, cap.11 si dice: "Chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore"; questo vuol dire che il pane e il calice del Signore sono veramente il suo corpo e il sangue non semplicemente degli emblemi come dicono mentendo TdG e protestanti!!!). Da subito San Paolo in 1Cor.11,23-32 ci parla della S. Messa o Eucarestia come "esperienza del risorto" e ci dice: "ho ricevuto quello che vi ho trasmesso (= tradizione): il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese il pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti. Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati; quando poi siamo giudicati dal Signore, veniamo ammoniti per non esser condannati insieme con questo mondo". Nella Chiesa Apostolica l'esperienza della celebrazione eucaristica come esperienza del Risorto viene riverberata nel racconto dei discepoli di Emmaus che riconoscono Gesù allo "spezzare del pane", Lc : "... Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane". Nelle prime comunità cristiane, come è scritto in At.2,42-47, si era assidui in 4 cose: 1)insegnamento degli apostoli; 2)la vita di comunione; 3)la frazione del pane o Eucarestia; 4)la preghiera insieme, che tra le altre cose ritroviamo nella liturgia della Santa Messa: 1)le letture; 2)l'offertorio; 3)consacrazione e distribuzione delle specie eucaristiche; 4)la lode, il canone, il santo, ecc.

95 TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO DELLE SACRE SCRITTURE (TdG)
Alcuni testi assurdi BIBBIA-CEI (chiesa) TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO DELLE SACRE SCRITTURE (TdG) Ger11,19 Abbattiamo l'albero nel suo rigoglio... Riduciamo in rovina l'albero col suo cibo... Ger.48,28 siate come la colomba che fa il nido nelle pareti di una gola profonda ... e divenite come la colomba che si fa il nido nelle regioni della bocca della cavità  Ger.46,22 La sua voce è come di serpente che sibila La sua voce è simile a quella di un serpente che avanza (ma il serpente sibila anche quando sta fermo)

96 TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO DELLE SACRE SCRITTURE (TdG)
Alcuni testi assurdi BIBBIA-CEI (chiesa) TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO DELLE SACRE SCRITTURE (TdG) Lam.2,2.5 Il Signore ha distrutto senza pietà tutte le dimore di Giacobbe...  Il Signore è divenuto come un nemico, ha distrutto Israele; ha distrutto tutti i suoi palazzi... Geova ha inghiottito, non ha mostrato compassione per alcuno dei luoghi di dimora di Giacobbe... Geova è divenuto come un nemico. Ha inghiottito Israele. Ha inghiottito tutte le sue torri di dimora... (Geova, il dio fachiro) Lam 5,5 Con un giogo sul collo siamo perseguitati Siamo stati inseguiti fin sopra il nostro collo Lam 3,48-49 Rivoli di lacrime scorrono dai miei occhi, per la rovina della figlia del mio popolo. Il mio occhio piange senza sosta perché non ha pace Ruscelli d'acqua continua a riversare il mio occhio... Il mio medesimo occhio è stato versato e non avrà posa, così che non ci sono pause...

97 TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO DELLE SACRE SCRITTURE (TdG)
Alcuni testi assurdi BIBBIA-CEI (chiesa) TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO DELLE SACRE SCRITTURE (TdG) Prv 11,25 La persona benefica avrà successo e chi disseta sarà dissetato. L'anima generosa sarà essa stessa resa grassa, e chi inaffia liberamente (altri) sarà anche lui liberamente inaffiato... (i TdG inaffiano, non dissetano il prossimo con un bicchiere d'acqua... attenzione a non prendere il raffreddore!!!) Is.25,6 Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati E Geova degli eserciti certamente farà per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di piatti ben oliati, un banchetto di (vini) chiariti, di piatti ben oliati pieni di midollo, di (vini) chiariti, filtrati

98 TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO DELLE SACRE SCRITTURE (TdG)
Alcuni testi assurdi BIBBIA-CEI (chiesa) TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO DELLE SACRE SCRITTURE (TdG) Is.32,20 Beati voi! Seminerete in riva a tutti i ruscelli e lascerete in libertà buoi e asini Felici voi che seminate lungo tutte le acque, mandando avanti i piedi del toro e dell'asino Ger10,18 Poichè dice il Signore: Ecco, questa volta, caccerò lontano gli abitanti del paese; li ridurrò alle strette, perchè mi ritrovino... Perchè Geova ha detto questo: Ecco, frombolerò in questa occasione gli abitanti della terra, e di sicuro causerò loro angustia affinchè trovino... Ez.13,20 Perciò dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli Ecco, io sono contro le fascie di voi donne, con le quali date la caccia alle anime come se fossero cose volanti... Is.59,3 Le vostre palme sono macchiate di sangue e le vostre dita di iniquità ... La vostra propria lingua ha continuato a borbottare assoluta ingiustizia

99 TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO DELLE SACRE SCRITTURE (TdG)
Alcuni testi assurdi BIBBIA-CEI (chiesa) TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO DELLE SACRE SCRITTURE (TdG) Dn.4,28-29 Nabucodonosor camminava sulla terrazza della reggia... Nabucodonosor il re... camminava sul palazzo reale (il re non cammina sul tetto ma sulla terrazza!!!) Dn.8,4 Io vidi che quel montone cozzava verso l'occidente, il settentrione e il mezzogiorno ... né alcuno era in grado di liberare dal suo potere... Vidi il montone cozzare a ovest e a nord e a sud... e non c'era nessuno che liberasse dalla sua mano... (Per i TdG i montoni hanno le mani!) Dn.8,25 Per la sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani, si insuperbirà in cuor suo e con inganno farà perire molti: insorgerà contro il principe dei prìncipi, ma verrà spezzato senza intervento di mano d'uomo. ... e durante la libertà dalle ansie ridurrà in rovina molti. E sorgerà contro il Principe dei principi, ma sarà infranto senza mano... (cosa vuol dire???)

100 Family day, sabato 12 maggio, p.zza San Giovanni

101 Family day, sabato 12 maggio, p.zza San Giovanni

102 FINE


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