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Gli esiti del Monitoraggio del primo anno di sperimentazione

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Presentazione sul tema: "Gli esiti del Monitoraggio del primo anno di sperimentazione"— Transcript della presentazione:

1 Gli esiti del Monitoraggio del primo anno di sperimentazione
Progetto SIVADIS Gli esiti del Monitoraggio del primo anno di sperimentazione Valutazione/Formazione Perugia, 7 – 8 Febbraio 2005 Genny Terrinoni

2 Il concetto di valutazione nelle linee guida SIVADIS
sviluppo del sistema delle scuole autonome Obiettivo strategico il cambiamento e non il controllo Funzione prioritaria miglioramento del servizio delle istituzioni scolastiche sviluppo del ruolo professionale dei Dirigenti scolastici Valenza formativa permette di rendere chiari e trasparenti ruoli e responsabilità degli attori Valenza organizzativa confronto e dialogo tra Valutatori e valutati partecipazione dei DS al processo di valutazione pratica dell’autovalutazione Carattere negoziale

3 Progetto SIVADIS e Monitoraggio
Obiettivo dell’Amministrazione Utilizzare la sperimentazione per: “la costruzione di un sistema condiviso caratterizzato dalla crescita della cultura valutativa attraverso lo sforzo di elaborazione comune da parte di tutti gli attori del processo” Obiettivi del Monitoraggio: Rilevare elementi conoscitivi utili ad una progressiva regolazione del sistema valutativo in sperimentazione Tempi Strumenti e Procedure Oggetto: Obiettivi e Indicatori Il Processo

4 Valutazione e Formazione
Valutazione come pratica sociale Funzione di promozione dei potenziali Leggibilità della professionalità e dell’identità professionale sviluppata Descrivibilità Formazione come compito di aiutare a rendere leggibile e descrivibile la professionalità Valutazione Formazione Chiarezza e Trasparenza ruoli e responsabilità degli attori Confronto e dialogo Partecipazione Sviluppo cambiamento Miglioramento Pratica della autovalutazione

5 Punti di Riflessione sugli Attori del Processo
Valutazione come pratica sociale: Confronto, Dialogo, Partecipazione, Sviluppo, Cambiamento, Miglioramento Mutamento di identità professionale Del Valutatore: Da controllo conformità (posizione), ad accompagnamento e mobilitazione di comportamenti innovativi (postura) Del Valutato: Da responsabilità Amministrative (posizione), a responsabilità di direzione estese e complesse che richiedono comportamenti innovativi (postura)

6 Trasformazione dell’identità professionale
POSIZIONE: Simbolizzazione del posto che occupa o che l’organizzazione gli assegna POSTURA: Il modo in cui l’individuo sta in quella posizione specifica in termini attitudini e comportamenti: Due persone che occupano lo stesso posto non funzionano alla stessa maniera . In funzione delle proprie prospettive traiettorie , le loro attese o la loro visione del mestiere , presentano una postura differente L’identità professionale è il risultato di socializzazioni e di un processo ovvero di una costruzione in continua elaborazione e mai conclusa. Claude Dubar: “Le identità professionali e sociali tipiche non sono né espressioni psicologiche di personalità individuali né prodotti di strutture o di politiche che si impongono dall’alto, ma sono delle costruzioni sociali che implicano l’interazione tra traiettorie individuali diverse e sistemi di impiego e di lavoro e di formazione”

7 Punti di Riflessione sul Ruolo degli Strumenti
Strumenti, Procedure: Descrivibilità, Leggibilità, Predisposizione alla Valutazione Capacità di fotografare la realtà Oggettività- misurazione Utilità limitata ad alcuni ambiti Incapacità di cogliere l’essenziale Capacità di sollecitare questioni essenziali all’esercizio della professione Favorire una descrizione adeguata del lavoro reale svolto Rendere leggibile il senso a livello intersoggettivo Renderlo valutabile

8 Punti di Riflessione su Obiettivi e Indicatori
Descrizione e leggibilità della professione Metodologia per l’elaborazione Attribuzione di un significato condiviso e condivisibile Governo dell’alterazione della soggettività

9 Pluralità di Strumenti e Metodi di rilevazione
Questionari via internet per dirigenti scolastici e Valutatori, Protocolli di osservazione strutturata dei moduli di formazione Modalità d’interazione comunicativa telefonica Raccolta informale di documentazione scritta relativa all’andamento del processo Rilievo in itinere di particolari punti problematici Due Focus Group con Dirigenti scolastici e con Valutatori di prima istanza in due Regioni

10 Modello di Valutazione e Monitoraggio
2004 2003 Novembre Dicembre Gennaio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Ottobre Osservazione strutturata 1° modulo di formazione Rilevazione dati 1° questionario on line dirigenti valutatori 2° modulo di formazione 3° modulo di formazione Osserv. strutturata focus group dirigenti valutatori 2°questionario on line dirigenti valutatori 3°questionario on line dirigenti valutatori 1°e 2° questionario on line dirigenti scolastici focus group dirigenti scolastici Rilevazione dati3° questionario on line dirigenti scolastici Analisi Obiettivi e Indicatori

11 Dati sul Processo: Giudizi dei Dirigenti Scolastici sul Colloquio
Alle domande del questionario sul comportamento dei valutatori durante il colloquio di condivisione degli obiettivi, i dirigenti scolastici esprimono giudizi molto positivi Questionario Dirigenti Scolastici

12 Dati sul processo: Giudizio complessivo dei Dirigenti Scolastici sul Colloquio
Soltanto 1,7% dei dirigenti esprime insoddisfazione per quanto riguarda il colloquio e il 97% dichiara che non vi è stata alcuna difficoltà. Questionario Dirigenti Scolastici

13 Descrizione del colloquio: I tre Aggettivi
Il colloquio viene descritto come costruttivo e utile Questionario Dirigenti Scolastici

14 Colloquio: la Negoziazione
Risposte aperte Dirigenti scolastici Focus A Valutatori Viene valorizzato il confronto che per molti è definito“utile e stimolante per la crescita professionale Capacità di innescare processi di cultura valutativa Aspetto di maggiore valore dello strumento è il momento di confronto "occasione importante da valorizzare" Il Colloquio è un elemento qualificante Viene ritenuto particolarmente utile il ruolo di counseling del valutatore Il colloquio è un elemento qualificante, ma va stabilito un protocollo regionale "a maglie larghe“ È necessario creare un modello di riferimento identico per tutti che contenga regole di comportamento uniformi RISPOSTE APERTE AL QUESTIONARIO E FOCUS GROUP

15 Colloquio: la Negoziazione
Focus B Il punto di vista dei Dirigenti scolastici Il punto di vista dei dirigenti Valutatori Il ruolo del DS è in relazione a specifici diritti e doveri rispetto ad obiettivi dati dall' Amministrazione (posizione) Il rapporto è dunque con l'Amministrazione, non è con "il tecnico” che ci fa da supporto che ci aiuta a interpretare che ci sostiene che ci fa da tutor, che ci fa da colonnina di sviluppo…… Diversa ottica culturale Profilo molto elevato di valutatore configurato dal SIVADIS che "dovrà" avere una competenza enorme, dei riferimenti chiari e certi, commisurato al grosso potere attribuitogli Subordinazione possibile del DS Si suggerisce un minore spazio per la condivisione e uno maggiore alla responsabilità del DS “per evitare possibili subordinazioni di tipo psicologico, metodologico e altro del DS al valutatore." Tendenza a: separare ruolo di consulente e di valutatore Escludere la fase di condivisione Assumere, in qualità di tecnico, il ruolo di formatore "Fra valutato e valutatore può esserci un'ottima relazionalità ma non confidenzialità"; "Problema grosso, prima di ripartire è di distinguere bene il ruolo del valutatore, siamo in una sorta di terra di nessuno"; "Il rapporto duale tra dirigente scolastico e dirigente valutatore porta necessariamente a delle complicità. La valutazione porterà a dei risultati scontati"; Affidare il ruolo di valutatore ad altri FOCUS GROUP

16 Problemi nella Condivisione (Focus A e B)
I problemi più frequenti segnalati nella fase di colloquio di condivisione sono di natura Metodologica: difficoltà di definizione di obiettivi e indicatori difficoltà di distinguere tra indicatori qualitativi e indicatori quantitativi tendenza a "scegliersi le aree in cui si è più brillanti" aree valutative e obiettivi per area 2. Quantitativa/qualitativa rispetto alle richieste (numero aree e numero obiettivi): “Tre obiettivi di miglioramento per 5 aree in tre mesi (anche in 2 anni) indicano un'idea di scuola falsata o non ha capito niente di cosa vuol dire qualità attraverso progetti di miglioramento” Parallelamente Si auspica una formazione per i DS mirata a questi specifici bisogni formativi FOCUS GROUP

17 Giudizi sulle Informazioni Ricevute
I dirigenti scolastici esprimono generalmente giudizi “intermedi” sulla “qualità” delle informazioni ricevute sul SIVADIS. Alpha = ,92 Questionario Dirigenti Scolastici

18 Informazioni dai Focus (A e B)
sufficiente per i valutatori di prima istanza insufficiente per i DS l’azione di compensazione informativa per i DS è stata attuata dai valutatori. Si suggerisce un coinvolgimento di tutti i DS per evitare una sorta di “autoselezione” e/o il “rischio di percezione di estraneità del sistema da parte dei DS” si ritiene perciò “necessario il consenso da ricercarsi, non in un sottoinsieme coinvolto, ma in tutta la categoria” Focus B Autoinformazione da parte dei DS connesso a dichiarazione di scelta di aderire per attribuzione valore importante alla valutazione anche con incidenza sulla retribuzione (valutare e monitorare è già formazione) FOCUS GROUP

19 Il Modello culturale di riferimento del SIVADIS
Squilibrio tra aspetti organizzativo-gestionali e pedagogico-didattici con prevalenza dei primi La valutazione “deve avere come base la finalità di migliorare il processo di apprendimento/insegnamento” Una impostazione aziendalistica tende a mettere in secondo piano la finalità educativa della scuola e dunque “va contrastata perché, se diventasse egemone minerebbe la nostra istituzione” Giusto confrontarsi con una cultura altra (aziendalistica), tuttavia devono essere individuati i criteri di applicabilità al DS e alla specificità dell'organizzazione che dirige FOCUS

20 Giudizi complessivi sul Fascicolo
Il 58% dei Dirigenti esprime un giudizio positivo sul FASCICOLO INDIVIDUALE DI VALUTAZIONE, mentre il 42% esprime un parere sul versante negativo della scala. Questionario Dirigenti Scolastici

21 Lo Strumento: Informazioni sulle risposte aperte dei Dirigenti scolastici
Limiti Aspetti Positivi Proposte Lo strumento è prolisso, ripetitivo, farraginoso, generico, con un numero eccessivo di aree ed obiettivi Sono previsti solo obiettivi di miglioramento, con esclusione della efficiente gestione quotidiana Non consente di descrivere adeguatamente il contesto e i dati significativi delle scuole E’ eccessivamente centrato sui risultati "marginalizzando" i processi tende a stimolare il miglioramento del servizio delle Istituzioni Scolastiche Favorisce la logica di autovalutazione dei risultati del DS porta il DS a riflettere, anche con il contributo del Valutatore, sulle proprie azioni, per migliorarle o per apportarvi gli eventuali correttivi necessari. ha costituito l'occasione per un confronto aperto e davvero stimolante, anche su problematiche pedagogiche e metodologico-didattiche, con un valutatore molto attento e disponibile alla più ampia collaborazione occorre privilegiare l'osservazione sul campo Occorre prevedere contemporaneamente uno strumento di valutazione per tutto il personale dell'Istituto si dovrebbe riservare più spazio all'azione svolta dal dirigente in relazione alla situazione di partenza in cui ha trovato la scuola all'atto dell'assunzione FOCUS

22 Atteggiamenti sul SIVADIS
I dirigenti scolastici che hanno risposto al questionario manifestano un atteggiamento molto positivo per quanto riguarda L’UTILITÀ E L’IMPORTANZA DEL PROGETTO SIVADIS. Si noti, tuttavia, che vi è un punteggio elevato anche per quanto riguarda la percezione che partecipare al progetto sia “faticoso” Questionario Dirigenti Scolastici

23 I Processi di Valutazione e di Monitoraggio
Le 5 Aree di Valutazione del Fascicolo Individuale Obiettivi e Indicatori Individuali per Area La Valutazione Finale Obiettivi e Indicatori per Area Condivisi Il Colloquio di Condivisione Il Monitoraggio Analisi Obiettivi e Indicatori

24 Il Processo di Analisi nei 107 Fascicoli
4 750 Obiettivi Condivisi Indicatori Condivisi Caratterizzazione Macro-Categorie di Contenuto Individuazione delle Categorie e Codifica Analisi del Contenuto Analisi della Forma Le 5 Aree di Valutazione del Fascicolo Individuale Obiettivi e Indicatori per Area Condivisi

25 Il Processo di Analisi nei 107 Fascicoli
Macro-Categorie di Contenuto Caratterizzazione Ciò che è Obiettivo Ciò che non è Obiettivo Scopi Azioni Strumenti Lettura Interpretativa Prospettive a Lungo Termine Riaggregazione di Obiettivi e Indicatori Azioni e Modalità delle Azioni Connesse ad Obiettivi e Indicatori Riaggregati Repertorio

26 Il Processo di Analisi nei 200 FASCICOLI
1784 Obiettivi Condivisi 3835 Indicatori Condivisi Le 5 Aree di Valutazione del Fascicolo Individuale Obiettivi e Indicatori per Area Condivisi Analisi della Tipologia Obiettivi Finali (1602) Obiettivi Strumentali (482) Analisi del Contenuto Macro-Categorie di Contenuto Individuazione delle Categorie e Codifica

27 Il Processo di Analisi nei 200 Questionari
Formulazione Analisi del Contenuto Obiettivo Azioni Macro-categorie di contenuto Tipologia e categorizzazione delle azioni Repertorio di azioni Associazione delle azioni a obiettivi ed indicatori per area valutativa Aggiornamento Repertorio

28 Obiettivi per Area Condivisi
L’Analisi della Forma Obiettivi per Area Condivisi Caratterizzazione L’Analisi ha evidenziato un significativo numero di Obiettivi la cui formulazione è caratterizzata da: Sono emersi due aspetti interessanti Uno “critico” di natura metodologica Uno “potenzialmente positivo”, di recupero delle informazioni sincopate negli Obiettivi così come formulati Recupero di: Azioni – Strumenti - Scopo Elevato livello di genericità Complessità logico- sintattica Fusione tra obiettivi, progetti, azioni Pluri-obiettivi

29 Indicatori per Area Condivisi
L’Analisi della Forma Indicatori per Area Condivisi Caratterizzazione L’Analisi ha permesso di caratterizzare il complesso degli indicatori come: indicatori con una fonte d’informazione semplice (indicatori semplici, con o senza soglia) indicatori con una fonte d’informazione complessa (indicatori complessi, con o senza soglia) indicatori per cui non è identificabile una fonte d’informazione Gradi di arbitrarietà eccessiva per l’osservazione / misurazione interpersonale Non sufficientemente vicinanza ad un piano empirico

30 Fonte d’informazione non identificabile
Risultati generali della classificazione degli indicatori nei 107 Fascicoli Fonte d’informazione non identificabile 42% Semplici 41% Complessi 17%

31 Fonte d’informazione non identificabile
Risultati generali della classificazione degli indicatori nei 200 Questionari Fonte d’informazione non identificabile 54% Complessi 10% Semplici 36%

32 Lettura Interpretativa
Macro-Categorie di Contenuto Scopi Lettura Interpretativa Ciò che non è Obiettivo Focalizzazione dei “ difetti di natura metodologico-formale” Estrapolazione di informazioni rilevanti relative a dimensioni unitarie che sembrano essere alla base di obiettivi-indicatori ed azioni (visione unitaria e strategica del dirigente scolastico) Riaggregazione degli obiettivi e degli indicatori contenuti nelle Macro-Categorie e delle azioni (precedentemente espunte dagli obiettivi) attorno a ciascuna delle nuove dimensioni unitarie che riducono il numero della Macro-Categorie a Tre Prospettive a Lungo Termine

33 Azioni e Modalità Azioni Strumenti Lettura Interpretativa Azioni e Modalità delle Azioni Connesse ad Obiettivi e Indicatori Riaggregati Ciò che non è Obiettivo Focalizzazione dei “ difetti di natura metodologico-formale” Isolamento di Azioni e Strumenti contenuti negli Obiettivi delle Macro-Categorie di Contenuto Aggregazione di Azioni e Modalità dell’Azione attorno a Obiettivi e Indicatori sottoposti alle nuove Prospettive a Lungo Termine e congruenti con esse

34 Il Repertorio L’insieme di: Obiettivi, Indicatori, Azioni e Modalità dell’Azione, ha permesso do elaborare questo primo Repertorio Il Repertorio, pur presentando gli Obiettivi, gli Indicatori e le Azioni realmente presenti nei fascicoli individuali, è l’esito della ricongiunzione e della ridistrubuzione delle sei Macro-Categorie in nuclei differenti rispetto: sia alle Aree Valutative Iniziali Sia alle Macro-Categorie ottenute tramite l’Analisi di Contenuto

35 Il Repertorio Non ha carattere “normativo”
Ha esclusivamente una funzione descrittiva La categorizzazione è provvisoria e in via di modifica per l’analisi in corso di ulteriori 200 fascicoli Offre una prima rappresentazione delle pratiche Offre una serie di spunti di riflessione Offre una serie di indicazioni per un approfondimento

36 Le Prospettive a Lungo Termine
Guidare l’insegnamento-apprendimento ed elevare gli standard Assicurare attraverso la gestione di risorse umane, strumentali e finanziarie un'organizzazione idonea al raggiungimento di scopi e obiettivi della singola istituzione scolastica Coinvolgimento dell’intera Comunità nel processo di formazione

37 Le Macro-Categorie di Contenuto nei 107 Fascicoli

38 Le Macro-Categorie di Contenuto nei 200 Questionari
Permangono le Macro-categorie di contenuto individuate per i 107 Fascicoli di Valutazione Nei 200 questionari: individuate 3 Macro-categorie per descrivere nuovi contenuti emersi

39 Micro-categorie relative al SUCCESSO SCOLASTICO E ALLA QUALITA’ DEI PROCESSI FORMATIVI
200 Questionari Successo scolastico e qualità dei processi formativi N° Dirigenti Freq. Promozione/aumento del successo scolastico 32 Integrazione degli studenti 27 29 Prevenzione/diminuzione della dispersione scolastica 20 24 Recupero/debiti formativi 21 Miglioramento degli apprendimenti 18 Prevenzione/diminuzione del disagio scolastico 15 16 Controllo assenze e ritardi 6 7 Clima di classe (relazioni studenti) Soddisfazione degli studenti 4 Attenzioni rivolte agli studenti-Generico

40 Micro-categorie relative ai RAPPORTI CON LE FAMIGLIE E SODDISFAZIONE
200 Questionari Rapporti con famiglie e soddisfazione N° Dirigenti Freq. Promozione/aumento dei contatti con le famiglie 60 48 Interventi specifici verso le famiglie 11 12 Formazione dei genitori 8 9 Soddisfazione delle famiglie 4 Micro-categorie relative al MONITORAGGIO e ALLA RICERCA CONOSCITIVA Monitoraggio e Ricerca conoscitiva N° Dirigenti Freq. Monitoraggio dei fondi della scuola 26 Autovalutazione 25 Monitoraggio dei progetti della scuola 17 19 Partecipazione a progetti di valutazione nazionali 7 Monitoraggio degli apprendimenti degli alunni 6 Monitoraggio-Generico 18 22

41 107 Fascicoli Micro-categorie relative al MIGLIORAMENTO DEI RAPPORTI CON IL TERRITORIO

42 107 Fascicoli Micro-categorie relative ad AMPLIAMENTO DELLE ATTIVITA' FORMATIVE E MIGLIORAMENTO DELLE METODOLOGIE DIDATTICHE

43 107 Fascicoli Micro-categorie relative alla ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E CLIMA A SCUOLA

44 Micro-categorie relative alla FORMAZIONE DEL PERSONALE
107 Fascicoli Micro-categorie relative alla FORMAZIONE DEL PERSONALE

45 107 Fascicoli Micro-categorie relative alla ACQUISIZIONE E GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE

46 107 Fascicoli Micro-categorie relative al MIGLIORAMENTO DELLE RISORSE STRUTTURALI E STRUMENTALI

47 Funzioni DS, aree di valutazione e obiettivi
Funzioni previste per i Dirigenti Scolastici D.L. 30/03/01, n. 165, art.25 Macro-categorie di contenuto individuate negli obiettivi strumentali formulati dai DS Aree di valutazione presenti nel Fascicolo di Valutazione Organizzazione e valorizzazione delle risorse umane Organizzazione del lavoro e clima a scuola Area 1: Direzione e Coordinamento dell’attività formativa, organizzativa e amministrativa Area 4: Valorizzazione delle risorse umane Formazione del Personale Innovazione metodologica e didattica Ampliamento delle attività formative Area 3: Ricerca, sperimentazione e sviluppo, ampliamento dell’offerta formativa Miglioramento delle metodologie didattiche Collaborazione con il territorio e Gestione dei rapporti con le famiglie Costituzione e ampliamento dei rapporti con il territorio Area 2: Relazioni interne ed esterne, collaborazione con le risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio Rapporti con le famiglie e soddisfazione Gestione delle risorse finanziarie e strumentali Acquisizione e gestione delle risorse finanziarie Area 5: Gestione risorse finanziarie e strumentali e controllo di gestione Acquisizione e miglioramento risorse strutturali Promozione del diritto all’apprendimento Successo scolastico e qualità dei processi formativi

48 Geografia della sperimentazione
Composizione dei soggetti coinvolti nella sperimentazione del progetto SIVADIS2 SOGGETTI COINVOLTI NUMERO Dir. Scolastici 607 Dir. Valutatori 165 Dir. Scolastici che hanno già partecipato al SIVADIS1 86 (17%)* Dir. Valutatori che hanno già partecipato al SIVADIS1 121 (73%) Dir. Scolastici inclusi nei team 27 (questi soggetti sono inclusi nel totale dei Dir. Valutatori) FORMULA VALUTATIVA N. REGIONI Rapporto 1/1 (esprime la valutazione dei D.S. da parte di un solo valutatore) 11 Costituzione team 7 di cui 3 misti (rapporto 1/1 e nuclei) *nel confronto non sono stati presi in considerazione i 97 D.S. della Regione Campania perché i nominativi non sono al momento stati inviati

49 Grafici Campione Regione Composizione team Basilicata 3 Dir. Tecnici
Friuli Venezia Giulia 2 Dir. Amministrativi Liguria 1 Dir. Tecnico + 2 Dir. Scolastici Emilia Romagna 2 Dir. Scol. + 2 Dir. Amm. + 1 Dir. Tec. (per 3 nuclei) e 2 Dir. Scol. + 1 Dir. Amm. + 2 Dir. Tec. Lazio 2 Dir. Tecnici (per quattro nuclei) e 1 Dir. Tecnico + 1 Dir. Scol. e un Dir. Amm. che affianca tutti Veneto 1 Dir. Amm. + 1 Dir. Tecn. (per entrambi i nuclei) Lombardia 1 Dir. Scol + Dir. Tecn./Amm. (per i sedici nuclei)

50 Il Repertorio: Alcune Note
L’operazione interpretativa e la parallela organizzazione dei materiali del Repertorio sono state supportate da un Gruppo di Lavoro formale presso INValSI, costituito da quattro Dirigenti Scolatici Il repertorio è un contributo che, in conformità con l’ottica che presiede alla sperimentazione del SIVADIS, è aperto ad interventi di modifica, approfondimento, arricchimento Costituisce una prima base per la costruzione di punti di riferimento comuni e condivisi in ambito valutativo Si presenta come stimolo per tutti i Soggetti coinvolti a prestare quella collaborazione e quel coinvolgimento che permettono la crescita di una cultura valutativa

51 Cosa fare? Obiettivi - Indicatori - Azioni
Completare l’analisi di obiettivi ed indicatori elaborati nello scorso anno per: avere una rappresentazione più completa della prima sperimentazione (fascicoli da inviare quanto prima all’INVALSI!) Aggiornare le categorie di contenuto Individuare azioni e classificare tipologie di azioni Proseguire nell’analisi di obiettivi e indicatori elaborati in questo secondo anno di sperimentazione (invio dei fascicoli subito dopo la condivisione) Aggiornare il repertorio Comparazione tra obiettivi e indicatori formulati nel SIVADIS 1 e nel SIVADIS 2 e valutazione indiretta dell’adeguatezza del Fascicolo di Valutazione modificato rispetto al primo anno Rilievo differenze per tipologia di scuola e regione Analisi degli indicatori comuni a ciascun obiettivo Individuazione delle azioni strategiche dichiarate e/o implicite Costruzione di un repertorio di azioni concretamente agite dai DS in funzione degli obiettivi indicati

52 Cosa fare? Interazione professionale
Raccolta ed analisi di protocolli e/o strumentazione metodologica elaborata per l’interazione e comparazione Rilievo dei caratteri più e meno funzionali delle procedure/protocolli messi in atto Rilievo delle azioni e delle aree di counseling Comparazione modello “valutatore – dirigente” e “nucleo -dirigente” (all’interno della stessa regione e tra regioni diverse) Rilievo dei caratteri che svolgono una funzione formativa Rilievo dell’adeguatezza degli strumenti

53 Come e con chi? Interazione - Partecipazione
Interazione costante con i referenti regionali Assicurazione di un flusso di dati tempestivo per una tempestiva analisi e restituzione Coinvolgimento degli IRRE Allestimento sito INValSI


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