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di “Democrazia cosa é ” di Giovanni Sartori

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1 di “Democrazia cosa é ” di Giovanni Sartori
Analisi e sinossi di “Democrazia cosa é ” di Giovanni Sartori a cura della classe 4°B Capitolo 4 : Perfezionismo e Utopia Capitolo 5 : Opinione pubblica e democrazia governante Capitolo 6 : Democrazia verticale Capitolo 7 : Democrazia e no Capitolo 8 : Democrazia degli antichi e democrazia dei moderni Capitolo 9 : Libertà e legge Capitolo 10 : Eguaglianza Capitolo 11 : Liberalismo e democrazia Anno scolastico 2007/2008 Docente coordinatore e responsabile Luisa Caime

2 Perfezionismo e Utopia
Capitolo 4 Perfezionismo e Utopia Valentini Maria Giambi Maria Serena Serena Monghini Stefania

3 La deontologia male intesa
Cattivo realismo Cattivo idealismo = PERFEZIONISMO modo sbagliato di intendere e di impiegare gli ideali Democrazia = - sovranità popolare - eguaglianza - autogoverno Perché? Popolo sovrano = eguale sovranità dei singoli autogoverno eguali poteri eguaglianza in generale

4 Descrittivamente : Sovranità popolare = principio di legittimità Eguaglianza = eguali leggi e eguale voto Autogoverno micro democrazie Prescrittivamente fondano la deontologia (teoria della democrazia) democratica mettere in chiaro natura e funzione ideali normativi degli ideali

5 Un ideale è un ideale Concetto di uguaglianza: Thomas Jefferson ( Dichiarazione di Indipendenza 1776) : “ tutti gli uomini sono creati uguali ” Verità autoevidente ( = verità di fatto) Gli uomini NON sono creati uguali verità accettata per il democratico l’uguaglianza è giusta 2. Cosa sono gli ideali e la loro funzione fraintende la natura degli ideali Perfezionista dislivello tra reale e ideale  NO costitutivo

6 Dalla scienza all’utopia
Mondo reale ≠ mondo ideale tradizione contemplativa Soluzione platonica = filosofo-re si interrompe con Karl Marx (= città ideale è realizzabile) filosofo rivoluzionario razionale è reale Il perfezionismo era contemplativo : ora è perfezionistico T. More: Utopia (ou = non topos = luogo) ≠ impossibile società retta da una ragione naturale

7 Un utopista che crede nella realizzabilità del suo progetto non è un utopista Marx
Utopia non esiste non è possibile Mannheim utopia = stato mentale che trascende le utopie ( = ideologie rivoluzionarie) sono verità premature Perfezionismo XX sec perfezionismo attivo senso dell’ contemplazione città ideale da impossibile rappresentare in terra

8 L’impossibile Si può stabilire a priori cosa è possibile e cosa è impossibile? Aristotele principio di non-contraddizione MA l’impossibilità è un problema dell’azione, del realizzabile la struttura logica delle impossibilità pratiche assolute è la CONTRADDITORIETA’ di azioni contrarie NON è POSSIBILE ottenere PIU’ di due cose che richiedono azioni contrarie Utopico ( = non realizzabile) è determinabile EX ANTE

9 L’autogoverno che mai sarà
Autogoverno: governare se stessi da se L’intensità di un autogoverno sta in relazione inversa all’estensione e alla durata alla quale si applica STATO: autogoverno = uno stato di indipendenza nazionale

10 La funzione degli ideali
Def.: uno stato di cose desiderabile che non coincide mai con la realtà Funzione: contrastare la realtà Ideale pars destruens: forza d’urto che non si realizza pars costruens: ideale trasformato che si realizza

11 Pericolo opposto esito inverso
IDEALE DEMOCRATICO 2)in democrazia 1) senza democrazia (all’interno di una (prima che una democrazia democrazia insediata) venga in essere) L’ideale democratico: ideale negante del sistema che combatte 2) L’ideale democratico: ideale, realizzato imperfettamente, sostiene e promuove la sua “creatura”

12 FUNZIONE DEGLI IDEALI: spingere il reale “verso il meglio”
Ideale che non reagisce contro il reale ma interagisce con esso Ideale è costruttivo quando ideale si sottomette impara dall’esperienza ai fatti Proporre un ideale sempre più estremo in dosi sempre più massicce non funziona e il semplicismo diventa controproducente PROBLEMA: gestione degli ideali REGOLA: nella misura in cui un ideale è convertito in realtà, nella stessa misura va riproporzionato alla realtà stessa in chiave di feedback monitoring Se viene violata si hanno esiti inversi

13 Esempio: “tutto il potere al popolo” = forma estrema del principio
della sovranità popolare per abbattere una dittatura: va bene dopo averla abbattuta: pone in essere una titolarità. Resta il problema dell’esercizio del potere Occorrono i principii intermediari  meno potere  il popolo controlla e cambia chi sta al potere ma non ha “tutto il potere” Ma Se si insiste per l’attuazione totale le strutture intermediarie non vengono più apprezzate come strumenti di conquista di esercizio ma avversate come ostacoli da abbattere, ritenute impedimenti E l’ideale così approda a effetti inversi con il ritorno del principio “tutto il potere al popolo”

14 Un potere assoluto viene distrutto per crearne un altro
Se il popolo vuole avere il potere deve impedire il potere illimitato “tutto il potere al popolo” deve diventare “tutto il potere a nessuno” Se non è così Un potere assoluto viene distrutto per crearne un altro Il pericolo di una democrazia che non ha più nemici non sta nella concorrenza di controideali ma nel reclamare una “vera democrazia” che scavalca e ripudia quello che c’è

15 Perfezionismo e demagogia
In teoria: PERFEZIONISMO = è un errore intellettuale sviluppato da intellettuali DEMAGOGIA = è semplicemente convenienza La teoria la combatte solo in modo indiretto : Il demagogo è un animale “naturale”  se privato di retroterra intellettuali farà meno danni

16 ma DEMOCRAZIA ECONOMIA tra partiti concorrenza tra produttori
vaglio meno efficace sottoposta al controllo poiché i beni non sono dei consumatori: beni tangibili né di pronto tangibili e di pronto consumo consumo La frode politica la frode in commercio non è punita viene punita Come si corregge? Funzionari pubblici che non si lasciano corrompere

17 Opinione pubblica e democrazia governante
Capitolo 5 Opinione pubblica e democrazia governante

18 Pubblico e cose pubbliche
Parte governata Democrazia Parte governante Governante: tramite le elezioni Le elezioni sono: Occasionali Non lasciano libera scelta all’elettore Stabiliscono solo chi governa

19 Le elezioni sono un mezzo il cui fine è il “governo di opinione”
“Il vero fondamento di ogni governo è l’opinione dei governati” (Dicey) Le elezioni sono un mezzo il cui fine è il “governo di opinione” Però Elezioni libere con opinioni imposte non portano a nulla

20 La dizione “opinione pubblica” risale ai decenni che precedono la rivoluzione francese del 1789
“Opinione pubblica” denota un pubblico interessato alla “cosa pubblica” Un’opinione viene detta pubblica non solo perché diffusa tra molti, ma anche perchè considera oggetti o materie che sono di natura pubblica L’obiezione di sempre contro la democrazia era che il popolo “non sa”, arrivando a opporre che alla democrazia basta che il pubblico abbia opinioni

21 Consenso e governo consentito
“Governo consentito”: governo che nasce dalle opinioni degli elettori e che governa in sintonia con stati prevalenti di opinione pubblica (governo fondato sul consenso) ma Democrazia non richiede consenso ma conflitto (dissenso),è infatti massimizzata e arricchita dal conflitto

22 Il consenso (sentire assieme) non è approvare ma accettare
3 oggetti e livelli di consenso: - accettazione di valori ultimi (livello di comunità, consenso nelle credenze di valori) - accettazione di regole del gioco (livello di regime, su regole procedurali) - accettazione di governi (livello di governo, su politiche di governo)

23 La formazione dell’opinione
Soprattutto il pubblico riceve i flussi di informazione 3 modalità di dei processi formazione èlites in giù cascata dalle Una discesa a dalla base in su Un ribollire Identificazioni con gruppi di riferimento 23

24 Policentrismo e monopolio dei media
L’opinione sopra descritta si applica soltanto alla democrazia. libertà di pensiero Tre condizioni libertà di espressione policentrismo Totalitarismo: - la struttura di tutte le comunicazioni di dei media massa è unicentrica e monocolore; - la distinzione tra propaganda ed educazione è cancellata; - il mondo totalitario si preserva come un mondo chiuso; - La propaganda e l’indottrinamento totalitario hanno atrofizzato l’uomo libero e la sua libertà di opinare in proprio; Il policentrismo: deve essere in un qualche equilibrio

25 Disinformazione informazione e competenza
L’opinione pubblica informazione ha scarsa Quantitativamente insufficiente tendenziosa Di scarsa qualità per l’informazione

26 Per ovviare a questo problema si dovrebbe
Aumentare ancora di più l’educazione in senso politico Dare la possibilità anche al pubblico di opinare fare scegliere rappresentanti competenti che governino il pubblico

27 La democrazia partecipatoria
Si fonda sul concetto di partecipazione Non propone Nulla all’infuori Di quello che rifiuta Perde potere Se aumenta il Numero di “Partecipanti” È mossa da Un’intensità Fine a se stessa E irrazionale

28 Forma gruppi di élite di stampo leninista Genera l’estremismo Il nemico più Ardito ed al Contempo ignorante Della democrazia Il partecipazionista sta sempre raso terra e non arriva mai allo stato

29 Democrazia diretta e democrazia referendaria
Democrazia diretta: democrazia senza rappresentanti e senza rappresentanza, immediatezza di interazioni. Intensità di autogoverno sta in relazione inversa alla sua estensione (meno autentico se il numero di chi si autogoverna cresce). Può raggiungere un ”soffitto”. L’autogoverno si congiunge con la democrazia diretta? Sì No - anche la democrazia una democrazia senza è condizionata dai numeri rappresentanza non è vincolata dai numeri Governo diretto = autogoverno  finchè non oltrepassano la grandezza di gruppi relativamente piccoli.

30 Primo soffitto: formato assemblea.
Anche formati più grandi a condizione che la collettività in questione sia osservabile (esempio:Ekklesìa ), i cittadini devono osservarsi singolarmente tra di loro  devono interagire. Democrazia diretta significa anche governarsi da sé nell’ambito di “presenti osservabili” Referendum: - strumento di democrazia diretta democrazia rappresentativa  democrazia referendaria a “somma positiva” non si limita a eleggere, ma decide sulle questioni da decidere Democrazia a somma nulla Il votare che elegge non è a somma nulla: democrazia votante democrazia rappresentativa (i rappresentati discutono per concordare soluzioni a somma positiva)

31 La democrazia referendaria centuplica i rischi di manipolazione e di imbroglio del demos
Implicazioni di una democrazia referendaria a somma nulla: - tende ad aggravare i conflitti - instaura un principio maggioritario assoluto violando il principio del rispetto della minoranza Il problema della pubblica opinione è da riproporre: l’opinione dei pubblici deve essere autonoma e “di qualità” al positivo. L’informazione non è più competenza: la padronanza conoscitiva presuppone informazione ma non l’incontrario,l’informazione non da epistéme (padronanza conoscitiva) che occorre alla democrazia referendaria. Non gli basta l’opinione, occorre cognizione Peso crescente della televisione impoverisce l’informazione stessa e anche la qualità dell’opinione pubblica

32 Demos governato o governante?
La democrazia rappresentativa è governata; ma resta una democrazia. Le democrazie stanno passando da democrazie governate a democrazie governanti? Non bisogna scambiare l’attivismo per una paideìa; Non bisogna lasciarsi ingannare dal demagogo; Meno potere per i governanti non è, automaticamente, più potere per i governanti; Tutti gli attuali governi sono condizionati da “imperativi tecnologici” e dalla inderogabile necessità di affrontarli;

33 CAP. 6 DEMOCRAZIA VERTICALE
Ginghini Gian Battista,Ginghini Gian Lorenzo, Nicola Madeddu CAP DEMOCRAZIA VERTICALE

34 DEMOCRAZIA ORIZZONTALE: è la base dell’edificio(opinione pubblica,democrazia elettorale)
DEMOCRAZIA VERTICALE: è l’edificio come sistema di governo

35 ACCUSA: come mai il comando della maggioranza si trasforma in comando di minoranze?
maggioranza: - maggior numero - criterio maggioritario RISPOSTA:se la maggioranza è intesa come criterio maggioritario non vi è contraddizione

36 TIRANNIDE DELLA MAGGIORANZA
3 contesti: 1)costituzionale:violare legiferando i diritti delle minoranze 2) elettorale: la minoranza non ha diritti; perde e basta. Non ha senso parlare di tirannide 3)sociale: oppressione della società sull’ individuo ( imposizione opinioni, sentimenti,conformismo) (Tocqueville e Mill)

37 Chi viene eletto? PRINCIPIO DI MAGGIORANZA: risale a Locke ( ). Greci e Romani non lo conoscevano. Obiezione di Royer Collar: non dobbiamo obbedienza alla maggioranza. TRE RISPOSTE: I numeri danno forza(ma non legittimità) risposta debole E’ il male minore, solo uno strumento La volontà della maggioranza deve in ogni caso prevalere ma deve essere giusta e ragionevole (Jefferson)

38 MINORANZA DI POTERE (non quindi elettorali, linguistiche, razziali, religiose, ecc...):classe dirigente, èlites dominante,politica. Sono controllanti,cioè dotate di potere di controllo,identificate in due modi: CRITERIO ALTIMETRICO(sta in alto).(Dahl). CRITERIO MERITOCRATICO ( sta in alto perché se lo merita, è capace) (Pareto,Laswell)

39 La democrazia è gestita da minoranze al singolare?
SINGOLARE:Mosca Gaetano: Al comando c’è sempre una minoranza.(nega possibilità democrazia) -Wright Mills: Gli USA sono dominati da una elite di potere. -Dahl: il potere si rivela solo quando una decisione è controversa La democrazia funziona come Poliarchia. Barachrach e Baratz: il potere è anche potere di sopprimere i problemi. Conclusione di SARTORI:La struttura di potere della democrazia è la POLIARCHIA.

40 1)MICHELS (1910) : LEGGE DI FERRO DELL’ OLIGARCHIA: L’ organizzazione snatura la democrazia e la trasforma in oligarchia. 2) SCHUMPETER (1974): TEORIA DELLA COMPETITIVITA DELLA DEMOCRAZIA: Alcune persone acquistano potere mediante lotta competitiva per voto popolare. 3) SARTORI: La democrazia è il meccanismo che genera una poliarchia aperta la cui competizione nel mercato elettorale attribuisce al popolo, e specificatamente impone la responsabilità degli eletti nei confronti degli elettori.

41 Chi sono gli ELITISTI ? RISPOSTA: non si sa: ormai è una parola che sta in bocca a tutti (Mosca,Pareto,Schumpeter,Dahl?) -DEMOCRAZIA DESCRITTIVA: POLIARCHIA ELETTIVA -DEMOCRAZIA PRESCRITTIVA: MERITOCRAZIA SELETTIVA.(Rousseau e Sartori) EGUAGLIANZA: -ARITMETICA: cose uguali a tutti.(appiattisce) -PROPORZIONALE: cose uguali ad uguali, disuguali a disuguali.(immette valore).

42 Capitolo 7 Democrazia e no “Ogni determinazione è negazione”Spinoza

43 Come si definisce una democraziacontrario di:
Assolutismo Autocrazia Dittatura Autoritarismo Totalitarismo Ma ciò non comporta che la democrazia sia contraddittorio delle realtà di governo utilizzate per definirla con il metodo “a contrario”. Democrazia≠Democraticità Delimitando una realtà induce a chiedersi cosa è e cosa non è la democrazia Induce a chiedersi la quantità di democrazia in una forma di governo Implica la preventiva definizione di cosa è la democrazia nel suo insieme Conclusioni

44 Ciò deriva dal pensiero di Hobbes, il quale afferma che:
Assolutismo L’esercizio del potere viene definito assolutismo quando diventa troppo concentrato e/o quando chi detiene il potere detta leggi a sua discrezione. Ciò deriva dal pensiero di Hobbes, il quale afferma che: un monarca è “assoluto” quando è al di sopra di ogni legge e quando il potere è svincolato da qualsiasi limite(ne è un esempio nella storia il monarca francese Luigi XIV) Assolutismo è un buon contrario di democrazia? Sì ma in modo indiretto. La legittimazione democratica limita il potere finché contrasta un potere autocratico. una volta abbattuti gli avversari essa attribuisce al potere una sanzione assoluta. Indietro

45 Luigi XIV Figlio di Luigi XIII e di Anna d'Austria aveva compiuto appena cinque anni quando ereditò il trono di Francia, ma in realtà assunse il potere solo alla morte del suo Primo ministro, il Cardinale Mazarino, avvenuta nel 1661.Luigi prima di essere incoronato fu attaccato dai nobili nella rivolta della fionda, ma quando salì al trono costruì una grande reggia a Versailles e fece traslocare tutti i nobili. Luigi, che è noto anche come il Re Sole e come "Luigi il Grande" (Louis le Grand)[1] , governò sulla Francia per oltre settant'anni, più di qualsiasi altro monarca francese e di tutti i principali monarchi europei. Sposò l‘ infanta di Spagna Maria Teresa d'Austria ( ) nel 1660. Si deve al Re Sole la trasformazione della monarchia francese in monarchia assoluta, ma in funzione di una precisa strategia volta a ridurre il potere della nobiltà, sempre pronta a interferire con i suoi intrighi nelle scelte politiche della Corona. Luigi si impegnò a indebolire la nobiltà di spada anche prendendo a servizio suo o del palazzo alcuni suoi esponenti e creando così i presupposti per una nobiltà di corte, totalmente fine a se stessa, parassita dell'ambiente regio e schiava dell'"etichetta", una sorta di "gerarchia" in voga allora nella reggia per cui più si era vicini al Re nel servirlo più si saliva di etichetta.

46 In ambito amministrativo tolse man mano potere ai vecchi governatori provinciali, che tuttavia non esautorò, e sovrappose ad essi degli intendenti, non in gran numero e quasi tutti provenienti dall'aristocrazia e dalla nobiltà di toga. Gli intendenti erano una nuova figura amministrativa e rimasero in pianta stabile anche dopo la morte del Re Sole; avevano una dipendenza fortemente centralizzata che tuttavia persero col passare dei tempi e dei regnanti. I problemi legati alla successione ed il cattivo stato di salute intristirono gli anni finali del suo regno. Dopo il Gran Delfino morirono di vaiolo anche suo figlio, Luigi duca di Borgogna ed il primo figlio ed erede di questi. Rimaneva, unico principe di sangue reale erede legittimo di Luigi XIV, il figlio minore del duca di Borgogna, Luigi Duca d‘Angiò, divenuto poi re Luigi XV di Francia. Luigi XIV morì di cancrena dopo 72 anni e 100 giorni di regno. Gli successe il pronipote Luigi, Duca d'Angiò con il nome di Luigi XV, sotto la reggenza fino alla maggiore età nel 1723, del duca Filippo d'Orléans, nipote e genero del defunto Re Sole. Assolutismo

47 Autoritarismo e Autorità
Autoritarismo= abuso ed eccesso di autorità che schiaccia la libertà. Autorità  Autoritarismo ma Autorità ≠ Autoritarismo Autorità nell’uso comune= un potere che è accettato,rispettato,riconosciuto, legittimo. Autorità= il diritto di dirigere e di comandare, di essere ascoltato e obbedito dall’altro. Potere= la forza della quale si dispone e a mezzo della quale si può costringere l’altro ad ascoltare o ad obbedire. Una buona democrazia dovrebbe tendere a trasformare il potere in autorità Autoritarismo è contrario di democrazia se specifichiamo dittatura autoritaria. Autorità autoritaria= una autorità cattiva e falsa, nemica della libertà (Benito Mussolini) Autorità autorevole= un’autorità genuina che si appaia con la libertà Indietro

48 Benito Mussolini Fondatore del fascismo, fu primo ministro del Regno d'Italia, con poteri dittatoriali, dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio Figlio del fabbro Alessandro e della maestra elementare Rosa Maltoni, nasce il 29 luglio 1883 in un casolare a Varano dei Costa, frazione del comune Dovia di Predappio, allora situato in provincia di Firenze, oggi in provincia di Forlì. Nel 1900 si iscrive al Partito Socialista Italiano e consegue la maturità magistrale nel 1901. Convinto anti-interventista negli anni precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò radicalmente opinione, dichiarandosi a favore dell'intervento in guerra. Nell'immediato dopoguerra, cavalcando lo scontento per la «vittoria mutilata», fondò il Partito Fascista (1921), e si presentò al Paese con un programma politico nazionalista e autoritario, con forti elementi antisocialisti e antisindacali che gli valsero l'appoggio della piccola borghesia e dei ceti industriali e agrari. Emerge quindi come il fascismo si sia caratterizzato, nella sua concreta realizzazione storica, come un movimento autoritario, nazionalista e antidemocratico (nel 1931 Mussolini esplicitò il proprio rifiuto della democrazia, definendo la disuguaglianza come «feconda e benefica»).

49 L'arrivo da Roma di un comunicato in cui il Comitato di Liberazione Nazionale[37] esprimeva la necessità di una rinascita sociale politica e morale dell'Italia attuabile solo attraverso l'uccisione di Mussolini e la distruzione di ogni simbolo del partito fascista presente in Italia fornì successivamente una giustificazione politica dell'accaduto.La decisione venne attuata il 28 aprile 1945; secondo la versione ufficiale, Mussolini fu fucilato. I tempi e i modi dell'esecuzione furono dettati anche dalla volontà di evitare interferenze da parte degli alleati che avrebbero (almeno ufficialmente) preferito catturare Mussolini e processarlo davanti ad una corte internazionale. Autoritarismo

50 Totalitarismo Caratteristiche del totalitarismo individuate da Friedrich: Partito unico di massa controllato da un’ oligarchia Monopolio delle armi Monopolio di tutti gli strumenti di comunicazione Sistema terroristico di polizia Un’ ideologia ufficiale Un’ economia diretta dal centro Aggiunta in seguito per giustificare lo stalinismo come un totalitarismo. In seguito all’individuazione dei punti salienti è possibile riscontrare due tipi di regimi totalitari nella storia: Nazismo (guidato da Adolf Hitler) Stalinismo (guidato da Josif Stalin) Caratterizzato da una maggiore presa totalitaria per quanto riguarda l’estensione del fenomeno

51 Alcuni studiosi hanno individuato regimi totalitaristi anche nel passato,risalendo ai greci e,Edgar Hallet Carr ha perfino ipotizzato che la storia sia un succedersi di totalitarismi. Ciò è inaccettabile poiché svuota di significato il termine e poiché totalitarismo è una parola che è stata coniata in tempi moderni per descrivere quel volto del potere che non ha precedenti,fondandosi su una tecnologia del potere che in passato non esisteva Risolto il problema del tempo gli studiosi si sono interrogati se abbia senso sviluppare e affinare il concetto di totalitarismo,ora che questi regimi sono caduti.La risposta è si perché il termine,concepito come tipo ideale,funge da parametro e da punto di riferimento,alla stregua di concetti come anarchia o feudalesimo che,seppur non esistenti nella società,facilitano la comprensione delle varie forme di potere e del suo esercizio Per concludere rispondiamo alla domanda se totalitarismo sia un buon contrario di democrazia.Totalitarismo è un buon opposto se si specifica dittatura totalitaria,poiché è necessario che la legittimazione del potere non sia conferita dal popolo,mentre “totalitarismo” preso singolarmente potrebbe comprendere anche una democrazia totalitaria. Indietro

52 Josif Stalin Josif Stalin( ) è stato un politico russo,capo del Partito Comunista e dell’Unione Sovietica.Nasce a Gori(Georgia) da una famiglia di modeste condizioni economiche e trascorre un’infanzia segnata da difficili rapporti con il padre.Nel 1888 si trasferisce a Tibilisi per frequentare un seminario teologico ortodosso e contemporaneamente entra a far parte di gruppi clandestini di marxisti esiliati dallo zar,iniziando un’intensa propaganda tesa a porre le basi per la rivoluzione.Questa sua attività lo porta all’arresto nel 1900 e alla deportazione in Siberia,da cui riesce a scappare nel 1904.Nel 1908 partecipa in prima linea agli scioperi dei lavoratori a Baku e viene deportato nuovamente in Siberia, dalla quale riesce nuovamente a fuggire.Questi sono per Stalin anni cruciali poiché riesce a distinguersi dalla folla per personalità e carisma,tanto da essere chiamato a far parte del Comitato centrale del partito da Lenin.Assume la direzione della Pravda(organo di stampa bolscevico)e nel 1917 elabora la Dichiarazione dei popoli della Russia,che rimarrà un documento fondamentale per lo stato sovietico.Nel 1922 viene nominato segretario generale del Comitato centrale e dopo la morte di Lenin(1924),che negli ultimi anni aveva mostrato qualche diffidenza verso Stalin a causa delle eccessive ambizioni personali che quest’ultimo sembrava anteporre agli interessi del movimento,sfrutta la propria posizione per accrescere sensibilmente la propria notorietà e con il suo carisma(nel 1927) riesce a far prevalere le sue idee su quelle di Lev Trockij,più vicino al pensiero di Lenin.A partire dal 1928 ha inizio l’”era di Stalin”,che durerà fino al 1953(anno di morte),nella quale l’ URSS diventerà una delle potenze mondiali più influenti insieme agli Stati Uniti d’America.

53 I primi provvedimenti che Stalin prende per potenziare l’Unione Sovietica sono la meccanizzazione dell’agricoltura,la soppressione della proprietà privata, il potenziamento dell’industria(in particolare quella siderurgica)e il potenziamento dell’istruzione per plasmare nuove menti,fedeli all’ideologia di Stato,in grado di dotare l’URSS di tecnologie all’avanguardia.Nel 1934 l’Unione Sovietica entra nella Società delle Nazioni,proponendo il disarmo generale e nel 1936 porta aiuto alla resistenza spagnola contro Franco,ma nel 1939,in seguito al Patto di Monaco,stringe un’alleanza di non aggressione con la Germania di Hitler,il cosiddetto Patto Molotov-Ribbentrop per garantire la pace all’URSS.Il patto viene violato da Hitler nel 1941 e con il tentativo di invasione dei nazisti comincia una guerra tra le due potenze che durerà 4 anni,fino alla presa di Berlino e alla conseguente capitolazione della Germania.Con la fine della Seconda Guerra Mondiale si apre un altro conflitto(che non sfocerà mai in una guerra militare),questa volta tra URSS e Stati Uniti,denominato Guerra fredda che durerà fino al 1990.Stalin partecipa solo ai primi anni del conflitto poiché muore nel 1953 in seguito ad un colpo apoplettico.Muore lasciando dietro di sé una Nazione profondamente segnata dal terrore e dalla spietatezza delle azioni di repressione effettuate nel corso degli anni contro ogni forma di opposizioni politica. Totalitarismo

54 Adolf Hitler Adolf Hitler(20 aprile aprile 1945) è stato un uomo politico tedesco.Nato a Braunau am Inn si trasferisce all’età di diciannove anni,dopo un’infanzia travagliata segnata dai difficili rapporti con il padre e dalla prematura scomparsa dei genitori,a Vienna dove cerca di essere conosciuto come artista non ottenendo risultati di rilievo.Nel 1914 partecipa con entusiasmo alla Prima Guerra Mondiale conseguendo il titolo di caporale.In seguito alla sconfitta della Germania,Hitler decide di dedicarsi completamente alla politica diventando leader del Partito Nazionalsocialista,piccolo partito estremista.In questi anni Hitler da prova della sua eccellente abilità oratoria che gli permetterà di “conquistare” sempre più aderenti(come Hermann Göring o Rudolf Hess)affascinati dai progetti di grandezza del futuro Führer.Nel 1923 tenta il colpo di Stato ma fallisce e viene recluso per 5anni(che saranno solamente nove mesi)nel carcere della prigione di Landsberg. Nonostante il fallimento,Hitler decide di riorganizzare il proprio partito imponendo una maggior disciplina e creando un corpo di guardia personale, guidato da Heinrich Himmler,che prese il nome di SS. L’ascesa politica del Führer ebbe inizio nel 1930 quando alle elezioni,svolte in un clima di grande depressione per il popolo tedesco a causa della forte disoccupazione e a causa di difficoltà economiche del Paese,il partito Nazionalsocialista ottenne voti divenendo insieme al Partito Comunista e ai Socialdemocratici la maggior forza politica tedesca. Nel gennaio del ’33 Hitler diventa cancelliere e grazie al prestigio della carica ottenuta e ad un uso univoco di ogni mezzo d’informazione,persuade la maggioranza dei tedeschi a considerarlo come il salvatore della Patria dalla crisi economica,dagli Stati stranieri e dagli ebrei,che furono uccisi o portati come schiavi nei campi di concentramento a lavorare in condizioni disumane.

55 Nel 1935 Hitler viola il Trattato di Versailles,che limitava il riarmamento della Germania,e pone le basi per la creazione di una nuova Marina e di una nuova Aviazione(posta sotto il controllo di uno dei suoi fedelissimi,Herman Göring)e nel 1936 appoggia Francisco Franco,durante la guerra civile spagnola,avendo così modo di provare le reali capacità delle forze armate a sua disposizione. Sempre nel 1936 si allea con Benito Mussolini formando l’asse Roma-Berlino e nel 1937 comincia a ultimare i preparativi per la conquista del cosiddetto “spazio vitale”. Il 23 agosto firma un patto di non aggressione con la Russia e il 1°settembre invade la Polonia,suscitando la reazione di Francia e Inghilterra che dichiarano guerra alla Germania.La guerra comincia per il Führer con una serie di vittorie fulminanti su Danimarca,Norvegia,Paesi Bassi,Belgio e addirittura Francia.Con l’entrata dell’Italia a fianco della Germania vengono aperti due fronti di guerra: quello nel Nord Africa e quello nei Balcani.Allo stesso tempo l’aviazione tedesca è impegnata in una difficile battaglia contro l’aviazione inglese che impedisce a Hitler di impossessarsi del territorio Britannico. La guerra procede bene per la Germania fino al momento in cui Hitler decide di violare il patto di non aggressione con la Russia tentandone l’invasione.Il freddo e la guerriglia dei russi rendono inefficace l’attacco delle truppe tedesche e, contemporaneamente all’entrata in guerra degli Stati Uniti che aprono un fronte di guerra a ovest della Germania,comincia l’avanzata russa su Berlino da est,ormai stretto in una morsa dalle due potenze mondiali. Il 30 aprile 1945,quando le truppe di Stalin arrivano a pochi metri dalla Cancelleria di Berlino,il Führer,ormai privo di ogni risorsa per contrastare il nemico,decide di suicidarsi nel proprio bunker,ponendo così sostanzialmente fine al Terzo Reich. Totalitarismo

56 Dittatura Nella romanità:
Dictator = magistratura straordinaria per emergenze di guerra, vincolata a 6 mesi di dittatura che durò fino al III sec. a.C quando muore Cesare. Dittatura si trasmette come termine positivo Machiavelli e Rousseauelogiavano la dittatura romana. Oggi giorno: Dittatura= forma di Stato e una struttura che ne consente un uso illimitato e discrezionale. Nello Stato dittatoriale il dittatore viola la Costituzione. Legibus solutus Neumann distingueva: Dittatura semplice Dittatura cesaristica (scelta ad esempio da Francisco Franco) Dittatura totalitaria ≠ Totalitarismo Democrazia-dittaturaopposizione strutturale Indietro

57 Francisco Franco Francisco Franco è stato un generale e politico spagnolo. Fu l'instauratore, in Spagna, di un regime dittatoriale a carattere autoritario noto come franchismo. Rimase al potere dalla vittoria nella guerra civile spagnola del 1939 fino alla sua morte nel 1975. Nonostante fosse nato in una famiglia di classe media, la sua infanzia non fu molto fortunata. I suoi genitori erano separati ed ebbe sempre un rapporto conflittuale con il padre, Nicolás Franco Salgado-Araujo, mentre amò molto la madre, Maria del Pilar Bahamonde, dal carattere severo, ed estremamente religiosa. Collezionò numerosi successi e meriti divenendo ben presto una figura rilevante nell'ambito militare. Nel 1920 entrò nei ranghi della Legione straniera spagnola e si distinse per durezza e ferrea disciplina. Tornato in Spagna per un breve soggiorno, conobbe e sposò Carmen Polo, esponente dell'alta società asturiana. Ripartì quindi alla volta del nord Africa, dove proseguì la sua carriera militare sino a divenire colonnello nel 1925 e generale di brigata l'anno seguente (a 33 anni fu il più giovane generale d'Europa). Franco fu un nazionalista ad oltranza ed un anticomunista, con una concezione rigida e conservatrice della religione e una visione chiara della storia della Spagna.

58 Il 29 settembre 1936 fu ufficialmente dichiarato Generalísimo de los ejércitos de Tierra, Mar y Aire. Ne seguì una sanguinosa guerra civile, vinta la quale, nell'aprile 1939, il Generalísimo assunse la guida definitiva dello Stato, instaurando un regime dittatoriale di stampo fascista che scatenò una fortissima repressione. Durante la seconda guerra mondiale decise di mantenere la Spagna neutrale declinando l’offerta di Hitler di unirsi all’asse nel In questi anni la Spagna divenne un vero e proprio rifugio per gli Ebrei poiché egli si rifiutò di imporre le leggi antisemite. L'8 giugno 1973 lasciò la carica di Primo Ministro a Luis Carrero Blanco mentre diventò capo di stato Juan Carlos di Spagna. Morì il 19 novembre 1975. Dittatura

59 Autocrazia Autocrazia contraddittorio
auto-investitura, proclamarsi capo da sé, o trovarsi a essere capo per diritto ereditario(come avvenne nel caso del celebre Pietro I il Grande di Russia). Democrazia Non democrazia Regime nel quale il personale politico controllante viene scelto tramite elezioni libere, competitive e non fraudolente. Il potere dell’uomo sull’uomo può essere attribuito soltanto dall’investitura altrui. Qualsiasi regime il cui personale politico controllante non proviene da elezioni. Potere non proveniente dal consenso popolare. Nessuno può esercitare il potere senza condizioni né limiti. Il potere non è proprietà di nessuno Costituzionalismo Indietro

60 Conclusioni Dopo aver esaminato le caratteristiche dell’assolutismo,dell’autoritarismo,del totalitarismo,della dittatura e dell’autocrazia possiamo ragionevolmente sostenere che tra tutti i sistemi politici elencati,l’unico vero contrario di democrazia è autocrazia poiché segna un netto confine tra ciò che è democrazia e ciò che non è democrazia,mentre i restanti sistemi politici rendono possibile tracciare un’ipotetica linea che unisce,a coppie,ogni regime con la democrazia,rendendo possibile l’individuazione di casi intermedi posti nel mezzo dei due poli. Dittatura Totalitarismo Democrazia Autoritarismo Come sopra spiegato non è possibile tracciare una linea di continuità essendo due opposti Autocrazia Fine presentazione

61 Pietro I il Grande Autocrazia
Pietro I il Grande nasce a Mosca,il 30 maggio 1672,dall’unione tra Alessio I e la seconda moglie Natalya Naryskina.A soli 10 anni viene scelto come futuro zar al posto del fratellastro IvanIV,affetto da turbe psichiche,sotto la reggenza iniziale della madre.Ufficialmente Ivan viene considerato allo stesso livello di Pietro,ma in pratica non avrà gli stessi poteri di quest’ultimo.A partire dal 1696 con la morte del fratello Ivan,e con la precedente morte della madre nel 1694,Pietro rimane solo alla guida della Russia e da inizio ad un governo assoluto e autocratico.Sono anni di grandi cambiamenti per il Paese, poiché lo zar attua uno svecchiamento delle tradizioni e un’occidentalizzazione assolutamente innovativi per l’epoca.Questa svolta è dovuta all’esigenza di riformare l’esercito(da ora addestrato da numerosi ufficiali stranieri),alla necessità di potenziare l’economia e i traffici commerciali,alla riorganizzazione dell’amministrazione e alla nascita di una nuova cultura di Stato.Alla morte di Pietro nel 1725,la Russia ha ormai chiaramente definito la propria posizione internazionale,evidenziando le sue enorme possibilità di futura crescita. Autocrazia

62 Righini Matteo (Introduzione,Assolutismo,Autoritarismo e Autorità con relativi esponenti);
Sillato Stefano (Totalitarismo con relativi esponenti e conclusioni); Randi Jacopo (Dittatura e Autocrazia con relativi esponenti).

63 Democrazia degli antichi e democrazia dei moderni
Capitolo 8 Democrazia degli antichi e democrazia dei moderni “ È chiaro che tutte le condizioni della libertà hanno cangiato; la parola stessa libertà non ha il medesimo significato presso gli antichi e presso i moderni… Sarà sempre utile studiare gli antichi, come puerilei e pericoloso imitarli.” ( E. Laboulaye ) Capitolo 8.1: dalla città allo stato Capitolo 8.2: partecipazione e rappresentanza Capitolo 8.3: libertà individuale e collettiva Capitolo 8.4: democrazia e repubblica Capitolo 8.5: la scoperta del pluralismo Capitolo 8.6: ricapitolazione Bandini Alessandro Casadei Giulia & Letizia Cirillo Silvia

64 Capitolo 8.1: dalla città allo stato
La storia ha prodotto due tipi di democrazie : La democrazia diretta: partecipazione  esercizio diretto del potere  polis La democrazia indiretta: rappresentazione  controllo del potere  meccanismi rappresentativi In prima analisi la diretta sembra essere più soddisfacente MA le polis hanno vissuto una esistenza turbolenta, nonostante fossero un laboratorio ideale per la democrazia diretta. La democrazia antica non fu una città-Stato su una città senza stato

65 Stato ( da status = situazione qualsiasi ) nel vocabolario indica le formazioni politiche medioevali non definibili regnum, imperium o civitas. Machiavelli fu il primo ad usare questo termine, ma si affermò solamente nel XIX Oggi Stato = apparato vastissimo e complesso di governo, amministrazione e legislazione.  La parola STATO non è assolutamente riferibile ai greci ( questo non vuol dire che fosse tutta autogestione : c’erano l’ ekklesia, un boulé di 500 membri e varie magistrature )

66  una configurazione orizzontale della politica ( non verticale )
Nelle poleis le cariche pubbliche erano a sorteggio e a rotazione : una politica senza politici ossia :  una configurazione orizzontale della politica ( non verticale ) Quindi, per i greci, senza Stato equivale a dire senza verticalità.  Per conservare il suo “ non Stato “ la Grecia doveva restare intra moenia, perché un allargamento della città avrebbe fatto crollare il governo diretto dei polites. L’ incapacità di ingrandirsi della poli sancì il suo definitivo eclissarsi senza Stato comporta senza espansione.

67 Una città senza territorio è un’ enorme entità non vitale, che necessita di passare dalla città allo Stato Per passare dalla città allo Stato senza perdere la democrazia ci sono voluti più di duemila anni. La democrazia odierna non è più condannata ad essere piccola, ma ciò avviene solo perché si pone come STATO

68 Capitolo 8.2: partecipazione e rappresentazione
La democrazia degli antichi non è più applicabile alla realtà dei moderni supponiamo che lo sia… Aristotele poneva la democrazia tra le forme di governo degenerate ( il cattivo governo dei molti ) : “ la democrazia è governo dei poveri a proprio vantaggio “ Non è una visione socio-economica perché nella democrazia governerebbero i poveri anche se in minoranza. È uno dei tre casi di governo nell’ interesse proprio

69 Ad Aristotele si affiancarono altri pensatori :
Per Erodoto ( coniatore del termine ) la democrazia era fondata sulla Isonomia; 50 anni dopo Senofonte afferma “ è assurdo che il demos abbia il diritto di fare quel che gli piace “. In breve il buono della democrazia venne travolto l’ isonomia ebbe breve vita; Le leggi venivano fatte e disfatte dal demos a suo piacimento, così così la polis si polarizzava in una lotta di classi.

70 così si creava un profondo disequilibrio nella vita associata.
L’ autogoverno dei greci comportava una totale devozione del cittadino al pubblico servizio doveva trascurare i propri affari per lavorare a profitto della città: così si creava un profondo disequilibrio nella vita associata. ______________________ La democrazia indiretta è un correttivo della democrazia diretta: Permette di sfuggire alla radicalizzazione del potere; Anche senza partecipazione totale mantiene il controllo e la limitazione del potere;

71 Gli antichi avrebbero scelto la democrazia diretta o partecipativa ?
In Grecia tutti i poteri erano assorbiti dalla polis Sprofondarono in un vortice di troppa politica; “ Chi ha bisogno di lavorare per vivere non può essere cittadino “ Aristotele Gli antichi avrebbero scelto la democrazia diretta o partecipativa ? È davvero un dubbio

72 Mentre i moderni, per avere una democrazia duratura, si sono accontentati di meno democrazia.
I moderni pretendono meno dalla partecipazione al potere ma una maggiore libertà individuale.  Quando si dice “ limitazione del potere “ si tenta di eliminare l’ oppressione dell’ uomo sull’ uomo in nome della libertà individuale.

73 Capitolo 8.3: libertà collettiva e libertà individuale
Libertà Greca Il significato che la civiltà greca ascriveva al soggetto umano ben differisce da quello tradizionalmente tollerato dai moderni sistemi valutativi democratici; entro la polis alcun valore personale o privato dell’individuo fu consentito, mentre vi resistette soltanto quello civile. Nell’agire politico (comunitario) oltre a conservarsi i principi di una norma costituzionale, quella della Democrazia Diretta e Partecipatoria, si annunciava l’individuo, si manifestava il ruolo sociale del personaggio umano, così finalmente sottratto all’oscurità di un intimità mai riconosciuta. Disporre di diritti politici, votare, nominare magistrati, conseguire dignità pubbliche: in questo soltanto si risolveva la Libertà Greca, esclusivamente dedita alla tutela della collettività sull’individuo e alla definitiva negazione di ogni indipendenza. - L’assenza di una sfera privata, personale, di libertà; - L’affermazione della libertà per mezzo della partecipazione politica attiva; - La negazione di indipendenza e sicurezza soggettive. Riassumendo: - L’identità tra libertà umana e governo collettivo e - L’eteronomia dell’individuo dalla società politica producono - Alessandro Bandini -

74 Il soggetto sociale consegue valore e dignità personali.
Libertà Moderna E’ grazie ad eventi quali il rinascimento, il giusnaturalismo, la Riforma e tutta la lunga meditazione filosofica conclusasi in Kant, che la società occidentale ha potuto maturare l’attuale concezione di libertà umana: svincolata al suo significato politico e civile originario, essa è divenuta l’intrinseca testimonianza di un valore Il soggetto sociale consegue valore e dignità personali. (indipendenti dalle nozioni di cittadinanza, politicità, statualità cui usava soggiacere) soggettivo proprio e inalienabile all’individuo. Vive infatti tra i moderni e gli antichi non tanto una differenza di intenzioni quanto piuttosto di esperienze sociali, culturali e ideali, che hanno infine consentito la sperimentazione e la definitiva approvazione di nuove forme di libertà: rispetto e tutela dell’individuo-persona, diritto alla difesa giuridica personale, garanzia di indipendenza e sicurezza soggettive sono sì conquiste profondamente radicate nella coscienza privata e pubblica dei moderni sistemi democratici e civili, ma sono ancor prima il prodotto di una nuova congiuntura storica. Libertà Moderna Consente: - una inedita individualità umana del cittadino; - il diritto alla difesa giuridica personale; - rispetto e tutela per una libertà soggettiva e“privata”. La libertà può conservarsi soltanto entro i diritti positivi dell’uomo e non più in sottordine allo Stato - Alessandro Bandini -

75 Capitolo 8.4: democrazia e repubblica
La democrazia degli antichi fu breve, quanto? Il termine democrazia viene coniato da Erodoto a metà del V secolo E finì con la morte di Alessandro Magno del 323 a.C. Poi non si parlò più di democrazia, ma di respublica Respublica = “ cosa di tutti “  interesse generale; Democrazia = “ cosa di una parte “ il demos  potere di qualcuno.

76 L’ inglese commonwealth (common weal) indica il benessere comune
Così si delinea la repubblica come un sistema politico intemedio tra la “ cosa di uno solo “ e la “ cosa del popolo “ Nella Storia… Kant critica chi confonde la repubblica con la democrazia; ogni governo è dispotico o repubblicano  la democrazia ( nel senso proprio del termine ) è un dispotismo Hamilton-Madinson  repubblica ( sistema rappresentativo ) e democrazia ( la democrazia diretta ). “ Le democrazie hanno sempre offerto turbolenza e dissidi […] in contrasto con ogni forma di garanzia delle persone”

77 Limitazioni del pluralismo
Fideismo e fanatismo;  affidamento solo alla fede con degrignazione della ragione  riconoscersi ed identificarsi in maniera esasperata in un particolare credo o sistema di credenze Stato vincolato alla volontà della chiesa; Stato che politicizza la società;

78 Capitolo 8.5: la scoperta del Pluralismo
Idee diverse e dibattito aiutano un ordine politico-sociale Differenziazione = vitale per convivenza Genesi  Prima della Riforma: Umanità = necessari Fondamento Dei governi Diversità = causa di Rovina degli Stati

79 Chi ha scoperto il pluralismo?
Nessuno in particolare. Essendosi l’idea sviluppata durante la Riforma si pone l’attenzione sui riformatori, in particolare sulle sette puritane. I puritani hanno chiarito ciò che appartiene a Dio e ciò che appartiene allo Stato. Tuttavia invocarono la libertà di conoscenza e d’opinione per sé.

80 Punti fondamentali Pluralismo: Concepito Come una credenza Di valore
Presuppone e Comporta la tolleranza Esigenza della Chiesa separata Dallo Stato e della Società autonoma

81 Conclusione IN REALTA’
Spesso viene subordinato il valore di “liberalismo”, concetto sottinteso, quando si parla di democrazia. IN REALTA’ La democrazia moderna esiste perché è istituita da una prevalenza liberale  La democrazia moderna dovrebbe essere chiamata “liberal democrazia”.

82 democrazia moderna = liberaldemocrazia
Democrazia antica Prevale il concetto di uguaglianza. Si basa sulla partecipazione dei cittadini. Democrazia liberale Prevale l’idea di libertà. Si fonda sulla competizione tra candidati e sul meccanismo della delega tramite elezioni. democrazia moderna = liberaldemocrazia Combina il principio della sovranità con la tutela dei diritti liberali e con la divisione del potere

83 Capitolo 8.6: ricapitolazione
Per i greci democrazia = decisioni collettive Hobbes: “ Ateniesi e Romani erano liberi, vale a dire che le loro città erano libere. Ma città libere ≠ cittadini libero L’ idea di libertà moderna non coincide con quella degli ateniesi [ perché storicamente separati da noi ] Nessuna protezione per il singolo Nessun margine di indipendenza

84  l’ individuo è sussunto della sua città
I greci partecipavano alla polis per arrivare al polítes  l’ individuo è sussunto della sua città Opposizione tra concezione dei moderni e degli antichi: l’ uomo non è semplicemente :  cittadino di uno Stato  la partecipazione di una società collettiva

85 L’ esercizio del potere collettivo non risolve i nostri problemi
Nemmeno risolveva i problemi dei greci  tutto quello le la folle acclamava finiva per diventare legge Questo sancì la fine dell’ isonomia  È grazie alla diseguaglianza al modello Greco che le nostre democrazie sono in grado di durare

86 Esistono due tipi di democrazia non intercambiabili :
Come controllo e limitazione del potere Come esercizio diretto del potere I moderni non hanno solo creato una democrazia in grado di durare, ma hanno anche risolto problemi che i greci non risolsero, e perseguito valori che essi non conoscevano.

87 Capitolo 9 Libertà e legge

88 Esistono due libertà completamente differenti
politica liberale

89 Portano alla completa libertà
Libertà politica Libertà politica è coesistere in libertà e resistere alle illiberalità; Libertà protettiva poiché permette di essere “liberi da…” per poter essere “liberi di…”; Combatte l’abuso di potere e ha la possibilità di limitare l’esercizio del potere; Protegge i cittadini dalle oppressioni; composta da 5 elementi privacy e indipendenza (libertà da…) abilità,potere e opportunità (libertà di…) Portano alla completa libertà

90 Libertà liberale Ritiene che il cittadino è libero da oppressioni solo se è servo delle leggi; Siamo liberi se sottostiamo alle leggi e non ai padroni;

91 Supremazia della legge e democrazia in Rousseau
Sostiene che la libertà era fondata dalla legge e nella legge e che il problema della politica è mettere la legge al di sopra dell’uomo. Ritiene che lo stato abbia bisogno di poche leggi,che devono essere fatte da un legislatore. Reputa la Repubblica la migliore forma di governa,tale governo è guidato dalla volontà generale, che è la legge. Se viene meno il vigore della legge non si può avere né libertà né sicurezza e di conseguenza si avrà uno stato di padroni e schiavi

92 Libertà e autonomia Sempre Rousseau sostiene che l’uomo è libero quando governano le leggi e non altri uomini perché non è esposto a nessun arbitrio. È possibile avere libertà solo se non abbiamo impedimenti d’ azione.

93 Diritto dei legislatori
Oggi non siamo liberi perché produttori di leggi alle quali siamo sottoposti,ma perché i legislatori che le fanno, sono liberi di farle secondo il loro libero arbitrio. COSTITUZIONALISMO Rifonda ed equilibra in sé la legge come limite e come manifestazione di volontà,ma tale equilibrio è funzione di come la legge viene concepita

94 Costituzionalismo Fa si che siamo governati da leggi solo se il legislatore è sottoposto a queste Consente di fare le leggi trasformando il Parlamento in un organo legislativo Controllo delle leggi permette di evitare che un tiranno eserciti il suo potere in nome della legge Mentre in passato il giudice creava leggi conformi alle consuetudini,i legislatori moderni concepiscono la legge semplici e puri comandi. Tutto questo porta ad uno sciupo delle leggi per 4 motivi:

95 I 4 motivi 1° inflazione di leggi: vengono formulate talmente tante leggi che vengono chiamate così,ma che non hanno nessun valore,quindi si ha un inflazione di leggi 2° cattiva qualità: troppe leggi sminuiscono la loro importanza e si ha una perdita di chiarezza. 3° perdita di certezza: la funzione del sistema giuridico è di dare ai destinatari delle norme,ma il continuo rifacimento delle leggi non permette di avere la certezza che ci aspettiamo. 4° perdita di generalità: siamo davanti ad una crescita di una legislazione settoriale,dunque di leggi non uguali per tutti. Questa mancanza di generalità porta alla mancanza di protezione.

96 Sono “libertà da...” convertite in “libertà di…”
Leggi e diritti Sono “libertà da...” convertite in “libertà di…” Libertà è liberarsi dalla legge,ma la libertà è una questione rapportuale e non intereriore. Con l’ aumentare dei diritti cresce la libertà politica,si allarga in libertà economica e la libertà liberale trapassa in libertà democratica La libertà di ognuno deve trovare il suo limite nella reciprocità,ovvero nel rispetto della libertà degli altri

97 CAPITOLO 10 EGUAGLIANZA “L’ineguaglianza è facile perché richiede soltanto di galleggiare con la corrente, laddove l’eguaglianza è difficile perché ci richiede di nuotare controcorrente.” (Tawney)

98 Identico e giusto Eguaglianza al singolare=idea-protesta simbolo della rivolta contro le cristallizzazioni gerarchiche,i dislivelli fortuiti,gli svantaggi o vantaggi di nascita Rousseau: ”è precisamente perché la forza delle cose tende sempre a distruggere l’eguaglianza, che la forza della legislazione deve sempre tendere a mantenerla”(contratto sociale,II,11) Eguale identico≠Eguale giustizia eguaglianza tra gli uomini Aristotele: “ingiustizia è ineguaglianza,giustizia è eguaglianza” Eguaglianza al plurale=idea-proposta

99 Eguali opportunità L’eguaglianza di opporunità risale alla rivoluzione francese Dichiarazione dei diritti(1789) articolo 6: “essendo tutti i cittadini eguali(agli occhi della legge) essi hanno eguale titolo a tutti gli emolumenti e posizioni del pubblico ufficio in accordo con le loro capacità e in ragione del solo criterio della loro virtù e intelligenza”. Premessa isonomìa _eguale accesso a tutti i pubblici uffici per merito: in ragione di capacità,virtù e intelligenza _eguali partenze Eguali opportunità

100 posto da forme-diritti,procedure,modalità- di accesso
Eguale accesso: eguale riconoscimento a eguali capacità promuovere una meritocrazia posto da forme-diritti,procedure,modalità- di accesso Eguali partenze:i parenti devono essere in condizioni eguali poste da condizioni e circostanze materiali Eguale accesso=libertà-eguaglianza/Eguali partenze=eguaglianza ma dubbia libertà difficile però eguagliare le partenze: il povero è sempre svantaggiato di fronte al ricco poiché l’eguale partenza richiede eguale benessere e confluisce in una relativa eguaglianza economica

101 positiva: relativo pareggiamento nell’avere e degli averi
Eguaglianza economica negativa: nulla a nessuno Eguaglinza economica relativa e al positivo istanza delle eguali opportunità di partenza. Eguali opportunità Eguaglianza economica Ridurre la miseria,pareggiare gli estremi del miliardario e del mendicante, non è oggi soltanto “giustizia economica”,è anche giustizia nelle opportunità.

102 Tipi di eguaglianze Eguaglianza giuridico-politica Eguaglianza sociale
eguale accesso Eguaglianza di opportunità eguali partenze relativa (al positivo) Eguaglianza economica radicale (al negativo) Egualitarismo totale (tutti identici in tutto)

103 Criteri semplificati Quote eguali a tutti
Quote proporzionate alle differenze rilevanti Quote tanto sproporzionate da neutralizzare le differenze rilevanti A ciascuno in ragione della capacità A ciascuno in ragione del bisogno

104 Criteri di eguaglianza
Lo stesso a tutti: eguali quote (oneri, benefici) o regole a tutti Lo stesso agli stessi: eguali quote (oneri, benefici) o regole a chi è uguale, e diseguali a chi è diseguale. Cosi: 2a in proporzione(monotonica o progressiva) 2b quote diseguali per differenze rilevanti 2c quote eguali per meriti eguali (a ciascuno in ragione delle capacità) 2d quote eguali per bisogni eguali (a ciascuno secondo i suoi bisogni)

105 Liberalismo Puro e Semplice
Capitolo 11 Liberalismo Puro e Semplice I movimenti politici del Liberalismo, Socialismo, Comunismo, Democrazia caratterizzano la lotta politica del XIX e del XX sec. Tutti e quattro nascono contemporaneamente dalla riv. Francese. De Ruggiero afferma che: “ ... tra il 1789 e il 1793, tre rivoluzioni si svolgono l’ una dall’ altra, e l’ una forma nel tempo stesso il complemento e l’ antitesi dell’ altra. [...] una sola delle tre rivoluzioni è veramente matura: quella liberale borghese.” LIBERALISMO PURO E SEMPLICE Secondo Sartori il fenomeno nasce precedentemente alla parola, apparsa per la prima volta in Spagna tra il il cui sviluppo è ancora più tardivo, e ciò lo connotò negativamente. Stati Uniti: esempio di pensiero liberale, il termine non riuscì ad attecchire: “Gli Americani percepirono il loro sistema prima come una repubblica e subito dopo come una democrazia”. La costituzione americana è il prototipo delle altre costituzioni liberali, ma gli Americani non la avvertono come tale ( Dahl la chiama democrazia madisoniana ). Francia e Inghilterra: la parola acquista accezioni sbagliate

106 LIBERALISMO ≠ LIBERISMO
Mentre il liberalismo acquisiva un nome proprio era in corso la 1 a Rivoluzione Industriale. Sotto l’ ottica di un simile fenomeno guadagnava una notevole importanza il liberismo economico. Per tale ragione il termine liberalismo acquisì un’ accezione più economica che politica, e additato come manifestazione dell’ animo “borghese e capitalista” ottenne le ostilità del proletariato industriale. = LIBERALISMO LOCKE, MONTESQUIEU, MADISON, CONSTANT: non furono teorici di economia ma del costituzionalismo e della libertà politica. Teoria + Prassi della libertà individuale, della protezione giuridica e dello stato costituzionale. Economia di mercato

107 Socialismo e Socialdemocrazia
Esistono tanti tipi di socialismo Caratteristica comune: avversione e negazione della proprietà privata Nel capitolo l’autore analizza la Riv. Francese asserendo che : Nel 1791 la Dichiarazione dei Diritti statuiva che “La proprietà è un diritto sacro ed inviolabile” … per necessità con giusta indennità Era inconcepibile che si convertisse in strumento di uguaglianza materiale Dalla 1 e dalla 2 segue che: LA RIV. FRANCESE NON ERA ( O LO ERA LIMITAMENTE) SOCIALISTA Nessuno può esserne privato se non … La Riv. Francese era diretta contro il potere

108 Fourier Owen Saint-Simon Leroux Blanc Proudhon Blanqui
fu necessaria la maturazione della Riv. Industriale ( e i disagi da essa derivanti) Con Leroux appare il termine socialismo Dal 1821 al 1848 molteplici moti di protesta sociale ed economica: NON ANCORA SOCIALISMO ( arcipelago di sinistra ) Dopo la sconfitta che le idee socialiste (1848) subirono con il colpo di Stato di Luigi Bonaparte il socialismo si trasferì in Germania e diede origine e diffusione ai partiti operai Per la nascita del pensiero socialista… Fourier Owen Saint-Simon Leroux Blanc Proudhon Blanqui

109 MARXISMO SOCIALISMO ITALIANO
Manifesto dei comunisti di Marx-Engels si afferma un socialismo inficiato dalla sua dottrina Lassalle a capo del 1° partito operaio tedesco Liebknect e Bebel formano il partito marxista Unificazione dei 2 partiti a Gotha Kautski sende il programma di Erfurt che definì il marxismo ortodosso SOCIALISMO ITALIANO Bissolati  fonda nel 1912 il partito riformista Turati  marxista che si oppone al massimalismo rivoluzionario Labriola  marxismo italiano, interprete originale di Marx OGGI i partiti socialdemocratici hanno ripudiato il marxismo.

110 PERIODI DELLA SOCIALDEMOCRAZIA
1° fase ( sino al 1918 ) : Socialdemocrazia non distingue nulla. Il partito di Bebel e quello di Kautski poi si definisce socialdemocratico SOCIALDEMOCRAZIA = SOCIALISMO = PASSAGGIO AL COMUNISMO 2° fase ( dal 1918 ) : Lenin fonda il Partito Comunista Russo Divisione tra il IL socialismo resta marxismo che vede nel capitalista un nemico e che ricerca una nuova società senza proprietà, senza classi e senza Stato. 3° fase ( sino al 1940 ) : Competizione fra socialisti e comunisti per definire il reale partito marxista (In Italia la questione si risolse con il CONGRESSO DI LIVORNO, 1921 ) Il Socialismo rimase marxista sino al 1940. COMUNISMO (leninismo – stalinismo) SOCIALISMO

111 La Democrazia Liberale
Evo antico, medioevo, assolutismo  regimi liberi e repubbliche Fine monarchie assolute  si dissolve l’antitesi monarchia/repubblica 1789 (Riv. Francese)  dissidio tra liberalismo e democrazia 1848 (socialismo)  dissidio tra democrazia e socialismo

112 SOCIALISMO Eguaglianza nel disagio e nella servitù Eguaglianza negatrice di libertà DEMOCRAZIA Eguaglianza nella libertà Eguaglianza assertrice di libertà Metà del XIX ideale liberale e ideale democratico si fondono e si confondono: Democrazia intesa come  Liberal democrazia (attributi del liberalismo) Libertà è il fine e la democrazia è lo strumento  prevale la democrazia  i liberali rinunciano alla propria identità  liberalismo è inteso come etichetta

113 Libertà ed Uguaglianza
Tocqueville Liberalismo = libertà Democrazia = uguaglianza La liberal democrazia tende a conciliarle entrambe Libertà e uguaglianza sono la demarcazione tra liberalismo e democrazia Uguaglianza liberale = preparare tramite la libertà aristocrazie qualitative uguaglianza giuridico-politica contraria al merito regalato dall’alto Democrazia = uguaglianza che frena ogni sforzo di differenziazione Uguaglianza = allargamento orizzontale “eguali opportunità di diventare ineguali” Democratico = integrazione sociale, fa perno sulla società Libertà = slancio verticale “diseguali opportunità per diventare eguali” Liberale = apprezza l’ innovazione, fa perno sull’ individuo

114 Identificano libertà e uguaglianza
PROGRESSISTI Identificano libertà e uguaglianza Partendo da una libertà formale (uguaglianza) giungono a identificarla con la libertà reale SARTORI Divide libertà e uguaglianza Pur notando il possibile passaggio da una libertà formale (uguaglianza) ad una libertà reale preferisce distinguerle A = libertà formale B = libertà reale Se A è condizione di B, A = B Se A è condizione di B, A ≠ B

115 Stato liberale e Società democratica
LIBERALISMO Tecnica dei limiti del potere dello stato Attenzione verso la forma dello stato  come devono essere create le norme Democrazia in senso politico DEMOCRAZIA Immissione del potere popolare dello stato Importanza del contenuto delle norme  cosa dev’essere stabilito dalle norme Democrazia in senso sociale - economico

116 Democrazia è più del liberalismo in senso sociale ma non in senso politico
Il liberalismo è un presupposto della democrazia La democrazia politica coincide con il liberalismo La democrazia è più del liberalismo quando mira a obiettivi come l’eguaglianza sociale e il benessere economico Più democrazia democrazia in senso sociale contenuto sociale modo di essere della società antefatto e substrato della democrazia in grande Non comporta meno liberalismo Democrazia riceve dal liberalismo le strutture politiche che la rendono agibile Democratico: per il benessere, eguaglianza e coesione sociale Democrazia liberale Liberale: per i problemi della servitù politica, della forma dello stato e delle iniziative individuali


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