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Corso Maestri ed Istruttori F.I.K.T.A.

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Presentazione sul tema: "Corso Maestri ed Istruttori F.I.K.T.A."— Transcript della presentazione:

1 Corso Maestri ed Istruttori F.I.K.T.A.
Relatori: dott Pierluigi Lisco dott Franco Benedetti Su gentile concessione Valter Sartor Presidente Croce Verde Montebelluna Inf. Prof. Suem 118 Cavallino Treporti

2 Servizio Urgenza Emergenza 1•1•8
2

3 Inf. Sartor Valter 3

4 Numero unico per l’’Emergenza
1966 da un rapporto sulle morti evitabili, condotto in America, Istituzione del primo numero unico per l’emergenza, concetto di “Stay And Play” 911 4

5 D.P.R. 27 Marzo 1992 “Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza” Istituzione di Centrali Operative provinciali per l’Emergenza Istituzione di un numero unico di chiamata 1•1•8 5

6 Cos’è il 1•1•8 Numero di telefono, gratuito ed unico, su tutto il territorio Nazionale per l’attivazione del soccorso sanitario Il servizio è attivo 24 ore su 24 6

7 Compiti della C.O. Ricezione chiamate di soccorso
Valutazione del tipo di intervento più idoneo Coordinamento dei mezzi di soccorso Coordinamento dei servizi impegnati (DEA, Vigili del Fuoco, Forze di Polizia, Protezione Civile, CNSAS, Associazioni Volontariato) Conoscenza disponibilità posti letto nel territorio 7

8 Cosa Comunicare Dati Logistici Dinamica dell’evento Dati Sanitari 8

9 SUEM 118 Dati Logistici Dinamica Dati Sanitari Stato di Coscienza
Numero di telefono Comune Via e numero civico Nome ditta o ufficio Riferimenti:piano , scala, settore ecc. Dinamica Ustione Inalazione sostanze tossiche Amputazione arto Schiacciamento Caduta dall’alto Esplosione Incidente stradale Dati Sanitari Stato di Coscienza Attività respiratoria Emorragie in atto 9

10 118 Come Comunicare Cerca di restare calmo
Parla lentamente e a voce alta Attendi le domande dell'operatore Rispondi a TUTTE le domande, anche se ti sembrano superflue: ricorda che l'operatore non può vedere Sii preciso nel riferire località e via Non riagganciare il telefono fino a quando ti viene detto di farlo. Riaggancia bene il telefono e non occuparlo con altre chiamate. Non chiamare anche Vigili del Fuoco e Polizia: provvede il 118 ad allertarli se è necessario 10

11 Codice di Gravità BIANCO VERDE GIALLO ROSSO Paziente non critico
Parametri vitali nei range di norma Condizioni cliniche stabili Paziente poco critico Parametri vitali nella norma Vi è una sintomatologia in atto Paziente mediamente critico, potenziale pericolo Compromissione di uno dei parametri vitali Paziente molto critico, pericolo di vita parametri vitali alterati 11

12 Definizioni Pronto Soccorso Primo Soccorso
Semplici manovre, richiedenti mezzi di fortuna, eseguite in ambiente extra- ospedaliero. Procedure complesse, dignostico terapeutiche, richiedenti strumentazioni particolari, eseguite in ambiente protetto. 12

13 PROTEGGERE & PROTEGGERSI
P.A.S. PROTEGGERE & PROTEGGERSI AVVERTIRE SOCCORRERE 13

14 PROTEGGERE & PROTEGGERSI Es.: Scenario in ambiente domestico
Valutare: Ambiente circostante Possibili cause (Folgorazione, Intossicazione da gas, monossido di carbonio…) Interventi Arieggiare se odore di gas Isolare l’impianto elettrico Attenzione al monossido di carbonio 14

15 Avvertire P.A.S. Richiedere comunque l’intervento di esperti: 118 VVF
Forze dell’ordine Protezione Civile CNSAS 15

16 Valutazione Infortunato Allertamento dei soccorsi
Chi – Che cosa - Come? Valutazione Infortunato Stato di coscienza Si muove, risponde Allertamento dei soccorsi Chiamare il numero dell’emergenza sanitaria 1•1•8 16

17 Il Corpo Umano Zone del Corpo: Cavità Corporee Testa Collo Tronco
Arti Superiori Arti Inferiori Cavità Corporee Cranica Toracica Addominale/Pelvica Spinale Inf. Sartor Valter 17

18 Apparato Respiratorio
Funzione: Garantire ossigenazione ai tessuti Eliminare l’anidride carbonica prodotta dagli stessi 18

19 Apparato Respiratorio
Funzioni del naso: Riscaldare Umidificare Depurare 19

20 Laringe 20

21 Apparato Respiratorio
21

22 Apparato Respiratorio
22

23 Apparato Respiratorio Sistema di scambio
23

24 Superficie di scambio Superficie di scambio 70 metri quadrati
Velocità di diffusione: Superficie di scambio Solubilità dei gas (O2=1, CO2=20) Differenza di pressione Spessore della membrana di scambio Solubilità dei gas: se consideriamo uguale a 1 quella dell’ossigeno, l’anidride carbonica è uguale a 20, l’azoto è 0,5. L’anidride carbonica diffonde 20 volte più velocemente dell’ossigeno. 24 24

25 La Respirazione 1. La funzione pleurica 2. La funzione Muscolare
Diaframma Intercostali esterni Muscoli del collo 3. La pressione polmonare Inspirazione Intrapleurica –8 Alveolare –3 Espirazione Intrapleurica – 2 Alveolare + 3 4. Surfactante Diminuisce la tensione superficiale evitando il collasso delle pareti alveolari 25

26 L’Apparato Circolatorio
Cuore Arterie Vene Capillari Sangue Sangue: parte liquida (plasma), parte corpuscolata (cellule). Cellule del sangue: Eritrociti, Leucociti (globuli bianchi, neutrofili, eosinofili, basofili), piastrine, monociti (sono cellule macrofagiche dotate di proprietà fagocitarie). 26 26

27 Cuore 27

28 Cuore 28

29 Il Sistema di Conduzione Processo Automatico ed Involontario
29

30 Il Ciclo Cardiaco Due Fasi: Sistole Diastole Inf. Sartor Valter 30

31 Piccola e Grande Circolazione
Definizione: Tutti i vasi che escono dal cuore si chiamano ARTERIE Tutti i vasi che entrano si chiamano VENE Tutti i vasi dove avvengono gli scambi gassosi si chiamano CAPILLARI 31

32 Cuore Destro CUORE DESTRO Vene cave ATRIO DESTRO VENTRICOLO DESTRO
superiore inferiore ATRIO DESTRO CUORE DESTRO Valvola tricuspide VENTRICOLO DESTRO Semilunare polmonare Arteria polmonare 32

33 Cuore Sinistro CUORE SINISTRO ATRIO SINISTRO VENTRICOLO SINISTRO
Vene polmonari ATRIO SINISTRO CUORE SINISTRO Valvola Mitrale VENTRICOLO SINISTRO Semilunare aortica Aorta 33 © Nicola Gasparetto 2006

34 Circolazione Arteriosa/Venosa
34

35 2° Modulo Patologie Mediche 35

36 Insufficienza Respiratoria Distretto Alveo- Capillare
Tutte le condizioni che impediscono un normale trasporto di ossigeno ai tessuti X Ossigeno Carburante X SNC Centro Regolatore X Muscoli Respiratori Motore Pneumatico X Vie Aeree Convezione dei gas X Distretto Alveo- Capillare Diffusione dei gas X Emoglobina Trasporto Ossigeno X Mitocondri Utilizzo cellulare O2 36

37 Possono avere problemi cardiaci
Maschi Vs Femmine 50% Maschi Oltre i 40 anni Possono avere problemi cardiaci 35% Donne (Aumenta dopo menopausa) 37

38 INFARTO DEL MIOCARDIO E’ dovuta al mancato arrivo di sangue e quindi di ossigeno ai tessuti. L’infarto del miocardio e’ la morte di una zona più o meno ampia del muscolo cardiaco. Evoluzione della necrosi: tessuto muscolare si ripara con tessuto fibrotico Inf. Sartor Valter 38 © Nicola Gasparetto 2005

39 Cause Occlusione di una o più arterie coronarie tale da determinare una ischemia al miocardio Inf. Sartor Valter 39

40 Fattori di rischio Fumo Sedentarietà Stress Ipercolesterolemia Obesità
Diabete Ipertensione arteriosa Stress Sedentarietà 40

41 Fattori Scatenanti Freddo intenso Sforzo fisico Forti emozioni
Ingestioni di cibo 41

42 SINTOMI Dolore presente nell’85% casi
Fame d’aria e Astenia senza dolore - 10% casi Assenza di sintomi (soprattutto anziani e diabetici) 5% casi Sudorazione Pallore Senso di morte imminente vomito Aritmie Fibrillazione ventricolare 42

43 Modalita’ di comparsa del dolore
Retrosternale Irradiato al braccio sx Irradiato al braccio dx Irradiato al collo (senso di costrizione) Cefalea Dolore epigastrico Ecc. 43

44 Infarto : primo soccorso (Arresto Cardio Circolatorio)
Chiamare immediatamente il 118 Tranquillizzare il paziente. Porre il paziente semiseduto Aiutarlo ad assumere nitroderivati (carvasin) se il paz. e’ cardiopatico noto (ha il farmaco con se’) Non abbandonare il paziente Impedire sforzi o movimenti ABC se perdita di coscienza ATTENZIONE Pericolo di ACC (Arresto Cardio Circolatorio) 44

45 Sintomatologia e trattamento come per l’infarto.
Angina L’angina pectoris è un dolore toracico dovuto ad un restringimento temporaneo dei vasi coronarici: le coronarie restringendosi provocano una diminuzione dell’apporto di sangue al cuore (ischemia). Sintomatologia e trattamento come per l’infarto. 45

46 Edema Polmonare Acuto Definizione
Gravissima situazione determinata da un passaggio di liquidi dai vasi sanguigni nell’interstizio, nei bronchioli, negli alveoli polmonari. Eziologia: EPA cardiogeno (Scompenso cardiaco sx) EPA non cardiogeno (Inalazione gas tossici, fumi, abingestis, annegamento, overdose, polmoniti) EPA neurogeno (Stroke ischemico/emorragico, trauma cranico, convulsioni) 46

47 Sintomatologia Tosse Dispnea ingravescente Cianosi
Senso di annegamento Astenia Agitazione Cute pallida, fredda e sudata Rantoli nella respirazione (gorgogliamento) Schiuma dalla bocca rosea (stadio avanzato) Perdita della coscienza 47

48 Assolutamente da evitare la posizione supina.
Cosa fare ? Chiama 118 Tranquillizzare il paziente Somministrare ossigeno alte dosi Far sedere il paziente se possibile con le gambe a penzoloni Rimuovere le protesi dentarie Possibilità di posizionare tre lacci alle radici dei tre arti ABC se perdita di coscienza Assolutamente da evitare la posizione supina. Se paziente cosciente 48

49 SUPPORTO DELLE FUNZIONI DI BASE
BLS BASIC LIFE SUPPORT SUPPORTO DELLE FUNZIONI DI BASE 49

50 Scopo - BLS Insieme di manovre atte a sostenere le funzioni vitali in modo da garantire un’adeguata ossigenazione al cervello e al cuore. 50

51 1’ = - 10% Di sopravvivenza Fattore Tempo ARRESTO X Morte 50% 18% 0-5%
5 ‘ recupero completo 50% 1’ = - 10% Di sopravvivenza 10 ‘ recupero parziale 18% 15 ‘ vegetativo persistente 0-5% X Morte 51

52 Catena della Sopravvivenza
1° Precoce chiamata del 118 2° Precoce RCP (BLS) 3° Precoce defibrillazione 4° Precoce trattamento avanzato 52

53 Schema di Valutazione A Airway B Breathing C Circulation 53

54 Stato di Coscienza A A V P U Alert Voice Pain Unresponsive 54

55 A Pervietà delle vie aeree manifestazioni postura per l’ingresso aria
rumori respiratori (sibili, fischi) tosse A Posizionare l’infortunato supino. Se prono muovere testa, spalle e dorso insieme come un unico blocco. ATTENZIONE La causa più frequente di ostruzione della via aerea nel paziente incosciente è la caduta della lingua 55

56 Pervietà vie aeree Manovra di iperestensione del capo Attenzione
se evento traumatico sollevamento della mandibola Ispezionare il cavo orale solo se si sospetta un’ostruzione da corpi estranei 56

57 Posizione di sicurezza
Controllo respirazione B 10” G – A – S Guardo, Ascolto, Sento Se Respira Posizione di sicurezza Se inadeguata (Frequenza maggiore o minore del normale, respiro irregolare, faticoso, asimmetrico, agonizzante Gasping) 118 57

58 Massaggio Cardiaco Esterno
30 4-5 cm MCE Massaggio Cardiaco Esterno Compressioni toraciche Ritmo 100 atti/min. 58

59 Massaggio Cardiaco Esterno
? Quando iniziare il Massaggio Cardiaco Esterno Stato di incoscienza Respiro anomalo 59

60 Postura corretta per eseguire il massaggio
Tecnica Posizione delle mani X Al centro del torace Postura corretta per eseguire il massaggio 60

61 Respirazione Artificiale: Tecnica
Bocca-Bocca / Poket Mask Insufflazione 6-7 ml/kg (vomito, pressione addominale) Effettuare 2 insufflazioni efficaci Durata 1” Il torace si espande ? OK Non si espande ? Considera corpo estraneo Riposizionare la testa 61

62 Rapporto MCE/RA 30 x 2' 2 62

63 Quando smettere la RCP Una volta iniziate le manovre rianimatorie, non devono essere interrotte salvo: Arrivo del defibrillatore Arrivi il soccorso avanzato Siamo esausti Arrivi un medico Il paziente riprende respiro 63

64 Tutto questo non deve impedire la RCP
Complicanze Circolatorie Respiratorie Tutto questo non deve impedire la RCP Fratture costali Frattura dello sterno Pnx Emotorace Contusione polmonare Lesioni organi addominali Insufflazione gastrica per: Volume inspiratorio elevato >10 ml/Kg., Frequenza troppo rapida < 2 sec. Picco ventilatorio troppo elevato Ostruzione vie aeree 64

65 Disostruzione delle vie aeree
Soggetto cosciente: Incoraggiarlo a tossire Percuoti il torace con 5 colpi tra le scapole Manovra di Heimlich alternata ai colpi dorsali Soggetto incosciente: RA + MCE Esegui 7 insufflazioni (2+5) seguite da 15 compressioni toraciche. Prosegui con 2:30 65

66 Defibrillazione Precoce
66

67 Defibrillazione Passaggio di corrente elettrica in un breve
intervallo di tempo (4 – 20 msec.) 67 67

68 Perché la Defibrillazione Precoce
se si estende la defibrillazione precoce si riduce la mortalità Percentuale di sopravvivenza dopo arresto cardio-circolatorio  Roma e New York   1,0%   Seattle (USA) 30,0%   Rochester (USA) 40,0%  Teramo 20,0%   Piacenza 30,0% sono disponibili defibrillatori che possono essere usati da personale non addetto al servizio sanitario, leggeri, semplici da usare (2 tasti) Perché ora la defibrillazione è consentita dalla legge anche al laico ( legge n.120 del 3 aprile 2001 ) 68

69 Il trattamento più efficace per la FV è la defibrillazione;
Il ritmo iniziale più frequente nell’ACC è la FV; (Casi 65-80%) La probabilità di defibrillare con successo diminuisce rapidamente con il tempo; La FV tende a degenerare in asistolia entro alcuni minuti; Il trattamento più efficace per la FV è la defibrillazione; 69

70 Che cos’è un DAE Defibrillatori semiautomatici
Elevata sensibilità e specificità Poca manutenzione Basso costo Semplici da usare 70

71 3 2 DAE 5 4 71

72 4° Anello 72

73 Algoritmo BLS No ! 1.1.8 MCE 100/min 2 – RA COSCIENTE ?
A: Pervietà delle vie aeree COSCIENTE ? No ! Posizione di sicurezza Respira ? G-A-S SI ! Chiama 1.1.8 NO ! Algoritmo BLS MCE 100/min 30 compressioni 2 – RA Check Respiro ogni 2’ Inf. Sartor Valter 73

74 Shock Definizione di Shock
Insufficienza circolatoria acuta con grave riduzione ed inadeguatezza della perfusione degli organi nobili (Cervello, Cuore e Reni). Fisiopatologia dello Shock Cardiogeno Ipovolemico Neurogeno Settico 74

75 Shock Anafilattico Sintomatologia Eziologia
Pallore Sudorazione fredda Tachicardia Sete Edema del volto (labiale, palpebrale) Edema faringeo con segni di ostruzione Alterazione dello stato di coscienza Coma Eziologia Introduzione nell’organismo di una sostanza verso la quale il soggetto è sensibilizzato. 75

76 Shock Anafilattico Primo Soccorso ABC Tranquillizzare il paziente
Individuare l’allergene Slacciare gli indumenti Posizione antishock Somministare eventuale terapia 76

77 Modulo Patologie Neurologiche 77

78 Patologie in Emergenza
Malattie Circolatorie Disturbi convulsivi Malattie infettive Traumi cranici Malattie degenerative 78

79 Ictus Stroke Inf. Sartor Valter 79

80 Ictus Ictus Ischemico (80-85%) Ictus Emorragico (15-20%)
Trombosi cerebrale Embolia cerebrale Ictus Emorragico (15-20%) Emorragia intracerebrale Emorragia subaracnoidea 80

81 Strategie Riconoscimento precoce dello Stroke e chiamata 118
Triage rapido e Scoop and Run Valutazione nel DEA Trattamento definitivo 81

82 Sintomatologia Paralisi unilaterale (Astenia, Impaccio o sensazione di pesantezza) Intorpidimento unilaterale (Anestesia, formicolio o parestesie) Alterazioni del linguaggio (Afasia, Disartria) Cecità monoculare (Perdita indolore della visione) Vertigine (Senso di rotazione su se stessi o che l’ambiente ruoti) Atassia (Instabilità nella deambulazione, incoordinazione) Incontinenza sfinteriale Cefalea Generalmente la sintomatolgia è unilaterale e controlaterale alla sede di lesione Inf. Sartor Valter 82

83 Accurata Anamnesi Ora precisa d’esordio Modalità di esordio
Sintomi premonitori Familiarità Fattori di rischio Cefalea, Nausea, Vomito Genesi Emorragica 80-90% 83

84 Funzionalità Motoria Se presente uno dei tre segni anormali,
Cincinnati Prehospital Stroke Scale Paralisi Facciale (Sorriso/Smorfie) Normale: movimenti simmetrici Anormale: caduta di un lato Se presente uno dei tre segni anormali, possibilità di Ictus = 72% Ipostenia Arti Superiori Normale: nessun movimento o simmetrico Anormale: caduta di uno dei due bracci Alterazione dell’eloquio (Far ripetere una frase) Normale: Parole corrette senza farfugliare Anormale: Afasico o disartrico 84

85 Accesso Ischemico Transitorio
TIA Accesso Ischemico Transitorio Deficit neurologico di breve durata 2-3’ e max. 24 ore Restitutio ad integrum Sintomatologia simile all’Ictus 85

86 È il sintomo di una malattia
Lipotimia e Sincope Alterazione dello stato di coscienza dovuto a ischemia generalizzata cerebrale È il sintomo di una malattia Neurogena Vasovagale Ipotensione ortostatica Riflessa Cardiogena Meccanica Elettrica Sia nella lipotimia che nella sincope la fisiopatologia descrive una riduzione di flusso ematico cerebrale. Le cause sono da ricercare in una caduta della pressione sistemica da ricercare in una perdita delle resistenze vascolari e splencniche, e da una riduzione dell’iezione cardiaca. Sincope Neurogena Vasovagale: vasodepressione eccessiva stimolazione del parasimpatico. È quella più comune, frequente nella popolazione giovane. La causa diminuzione delle resistenze vascolari periferiche e splencniche. Eziologia: comunemente stress emotivi, dal dolore e dalla paura di provarlo. A volte accentuata dalle condizioni fisiche digiuno e dalle situazioni ambientali caldo, umido, posti affollati. Sincope Neurogena Ipotensiva: Occasionali in soggetti sani, neuropatia, farmaci, ipovolemia vascolare Sincope Neurogena Riflessa: Tosse, minzione, dolore intenso, ipersensibilità del seno carotideo Sincope Cardiogena Sincope Cardiogena Meccanica: ostruzione, ipertensione polmonare, malattie cardiache congenite, cardiomiopatie Sincope Cadiogena Elettrica: Tachiaritmie, Bradiarirmie Medicina Interna di Jay H.Stein parte terza Malattie del sistema nervoso ( ) 86 86

87 Lipotimia = sensazione di immediata perdita di coscienza (svenimento)
Evoluzione Lipotimia = sensazione di immediata perdita di coscienza (svenimento) Sincope = perdita di coscienza transitoria 1-2’ raramente 5-10’ con ripresa completa di coscienza Manifestazione Il paziente si affloscia a terra Perde conoscenza Comparsa di clonie (non sempre) Perdita di urine (non sempre) 87

88 Assistenza NO Attenzione !!! Anti-Shock ABC Allontanare i curiosi
Arieggiare l’ambiente Slacciare indumenti costrittivi Posizione Anti-Shock NO Anti-Shock 88

89 Disturbi Convulsivi 89

90 Stato di sofferenza cerebrale di eziologia:
Tossica (veleni, alcool, ecc.) Tumori cerebrali, Alterazioni anatomiche congenite dell’encefalo Infezioni (meningite, encefalopatie, ecc.) Cause metaboliche (ipo- iperglicemia) Da traumi Ipossia Cause idiopatiche (si verificano spontaneamente e la causa è sconosciuta) Patologie di maggior riscontro Epilessia Ictus Malattie infettive (morbillo, parotite, ecc.) Eclampsia Colpo di calore 90

91 Epilessia Egizi NSJT = epilessia
______________________________________________________________ I babilonesi: le prime descrizioni delle crisi … se egli perde coscienza e la schiuma esce dalla sua bocca, questo è miqtu … … se egli perde coscienza e il braccio e la gamba si storcono dallo stesso lato del collo, questo è miqtu … … se prima dell’attacco metà del corpo è pesante e formicola … … se alla fine dell’attacco gli arti restano paralizzati … … se egli grida “il mio cuore, il mio cuore”, sbatte gli occhi, diventa rosso e si gratta involontariamente il naso… …se rimane cosciente ma quando gli parlate si comporta in modo strano … Sakikku ( a.C.) da J.M.S. Pearce, J. Neurol. Neurosurg. Psychiat. 64, 682, 1998 91

92 Stato di Male Epilettico
Definizione Ipereccitabilità di larghe popolazioni neuronali con intensa sincronizzazione delle scariche parossistiche e perdita dei meccanismi di controllo. Durata 1-3’ Se presenti crisi ripetute o prolungate per un tempo max. di 30’ si parla di Stato di Male Epilettico E’ un indice di gravità con elevata morbilità e mortalità per ipossia, ipertermia, ipoglicemia e acidosi. 92

93 Tipologia delle Manifestazioni Crisi parziali o focali
sono movimenti tonici- clonici di un distretto corporeo, a volte si manifestano con segni premonitori aura: sensazione olfattiva uditiva acufeni visiva luci colorate Crisi generalizzate “piccolo male” Caratteristico dei bambini in età evolutiva Non c’e perdita di conoscenza Non ci sono convulsioni Perdita di concentrazione Difasia o afasia Crisi generalizzate “grande male” Assenza di aura Esordio con grido (a volte) Perdita di coscienza Si manifesta in tre fasi: Fase tonica Fase clonica Fase postcomiziale 93

94 Assistenza al Paziente
Durante la crisi Attenzione che il paz. non si faccia male cadendo a terra Posizione di sicurezza se incosciente Slacciare indumenti troppo stretti Allontanare oggetti pericolosi, tavoli, sedie, o spostare il paziente in luogo più sicuro Non ostacolare le crisi in nessun modo. Dopo la crisi ABC Attenzione ad eventuali lesioni traumatiche riportate nella caduta Attenzione non mettere niente in bocca 94

95 Convulsioni Febbrili Durata: 3-5 min.
Def.: Crisi che si verificano in concomitanza con un brusco aumento della temperatura corporea superiore a 38,5 °C. (Frequenti entro i primi 5 anni – Immaturità del SNC) Sintomatologia Improvvisa perdita di coscienza Fissità dello sguardo Ipertono generalizzato (crisi tonica) Scosse muscolari (crisi clonica) Durata: 3-5 min. 95

96 Crisi Convulsive Terapia di supporto ABC Abbassare la temperatura
(spogliare paziente, bagno, spugnature, arieggiare) Farmaci: Valium per via rettale (Micronoan) Annotare la durata della crisi Rilevare parametri vitali: FC, FR 96

97 Crisi Isterica Disturbo di regolazione dell’emotività tipico delle patologie nevrotiche Manifestazioni: Vocalizzazioni e gestualità esagitate Pianto chiassoso Cadute a terra clamorose Chiusura forzata o tremore delle palpebre Caratteristica: Frequenti nel sesso femminile In presenza di pubblico Il paziente cadendo non si fa mai male Movimenti asincroni degli arti Assenza di incontinenza vescicale 97

98 Patologie Traumatiche Inf. Sartor Valter 98

99 Strategie Trauma Center Stabilizzazione del paziente
Accesso precoce in struttura ospedaliera specialistica. A corretta gestione vie aeree con intubazione migliore Outcome. B escludere presenza di PNX C correzione della volemia, mirata Trauma Center (Trauma Maggiore) 99

100 Strategie Riduzione della mortalità e delle sequele post-trauma Limitazione del danno secondario L’entità del danno secondario è proporzionale al tempo che intercorre fra l’evento traumatico e l’inizio delle manovre ALS Golden Hour 100

101 Strategie La migliore strategia per ridurre la mortalità da trauma è la prevenzione! Un programma di educazione e prevenzione deve coinvolgere tutti noi affinché vengano resi più sicuri gli ambienti di lavoro, domestici, educativi e di svago 101

102 Trauma Cranico Si verifica per lo più a seguito di cadute, incidenti ciclistici e automobilistici L’intervallo lucido può essere prolungato e il deterioramento neurologico tardivo. 102

103 MAI sottovalutare un trauma alla testa
Evoluzione t MAI sottovalutare un trauma alla testa Inf. Sartor Valter 103

104 Trauma Cranico Sintomatologia Primo Soccorso
Irrequietezza/Agitazione Alterazione del sensorio Alterazioni dell’equilibrio Cefalea Sonnolenza Vomito improvviso a getto Scarsa reattività agli stimoli Asimmetrie pupillari Convulsioni Otarragia Primo Soccorso Valutare la dinamica Valutare lo stato di coscienza ABC Tamponare eventuali emorragie del cuoio capelluto Esame delle pupille OSPEDALIZZARE ANCHE SE APPARENTEMENTE TRANQUILLO E CON PARAMETRI VITALI STABILI. 104

105 Trauma Spinale Sintomatologia Formicolii riferiti agli arti
Insensibilità accertata agli arti inferiori e superiori Paralisi arti Dolore alla schiena Incontinenza sfinteriale 105

106 Trauma Spinale: Primo Soccorso
Evitare movimenti inutili e pericolosi Chiamare il 118 ABC Valutazione neurologica Dinamica TUTTE LE MANOVRE VANNO ESEGUITE CON CAUTELA PER IL RISCHIO DI DANNO NEUROLOGICO! 106

107 Trauma Toracico Fratture Costali 107

108 Chiusura della lesione con un telino Lasciare un angolo aperto
Cosa fare? Chiusura della lesione con un telino = Effetto Valvola Attenzione!!! Lasciare un angolo aperto Dinamica 108

109 Segni/Sintomi fratture costali
Inspirazione Espirazione Respiro paradosso Dolore toracico nelle fasi respiratorie Respiro frequente e superficiale Dispnea Ipossia 109

110 Fenomeno dello sbandieramento
Complicanze Inspirazione Espirazione PNX Aperto Fenomeno dello sbandieramento Clinica: Deviazione Tracheale (sbanderiamento) Insufficienza respiratoria Riduzione del MV (murmure vescicolare), dal lato affetto Cianosi Instabilità emodinamica 110

111 Trauma addominale penetrante
Tagliare gli indumenti. Medicare con telo sterile bagnato con fisiologica. Mantenere la temperatura degli organi eviscerati. Non tentare di riposizionare gli organi eviscerati. 111

112 Lesioni Muscolo Scheletriche
Frattura (Soluzione di continuo di un segmento osseo) Lussazione (Perdita contiguità dei capi articolari con lacerazione dei legamenti) Distorsione (Stiramento e lacerazione dei legamenti) Strappo (Eccessiva sollecitazione di un muscolo) 112

113 Esempi Frattura Frattura Lussazione 113

114 Classificazione In base all’entità della lesione: Composta Scomposta
Incompleta (Infrazione) Esposta In base al meccanismo della lesione Trasversale Obliqua Spiroide A legno Verde (Bambini) Ingranata Comminuta 114

115 Clinica Segni e sintomi Primo Soccorso Cosa non Fare Tumor
Rubor Calor Dolor Functio Lesa Parestesie Rumori crepitanti Ematoma/Ecchimosi Deformazione assiale Primo Soccorso R est (non spostare l’infortunato) I ce C ompression E levation Arrestare eventuali emorragie Protezione se frattura esposta Cosa non Fare Spostare l’infortunato (solo se pericolo) Ridurre la frattura 115

116 Esempio 116

117 Collare cervicale limita la flessione e l’estensione del rachide cervicale, NON impedisce la rotazione 117

118 mantiene l’allineamento e l’immobilizzazione del rachide cervicale
Tavola spinale buon rapporto rigidità/peso isolamento elettrico, termico e meccanico fissaggi regolabili radiotrasparenza limiti di ingombro rischio di lesioni cutanee Fermacapo mantiene l’allineamento e l’immobilizzazione del rachide cervicale 118

119 Steccobende immobilizzano tutti i segmenti ossei, anche esposti
immobilizzano ma NON comprimono mantenendo una adeguata perfusione 119

120 Barella cucchiaio Può essere utilizzata con facilità anche
Di semplice impiego, consente: sollevamento trasbordo trasporto Può essere utilizzata con facilità anche da personale meno addestrato 120

121 Tecniche di trasporto 121

122 Soggetto prono – Presenza di almeno 4 soccorritori
Uno tiene la testa ed il collo, uno le spalle, uno il bacino, uno le gambe Se ci sono solo due o tre aiutanti assicurarsi che uno tenga la testa e l’altro le spalle Quando chi tiene la testa da il via, ruotare tutte le parti insieme, lentamente e con delicatezza, mantenendo la testa, il collo ed il dorso sulla stessa linea 122

123 Tenendo sempre in leggera trazione la testa, sollevare la persona cercando di compiere tutti i movimenti in modo coordinato 123

124 Soggetto prono – Presenza di un soccorritore
Mettersi dietro la testa ed afferrare la vittima per le ascelle immobilizzandogli la testa con gli avambracci Trascinare la vittima a faccia in giù Soggetto supino – Presenza di un soccorritore Metodo più veloce per le distanze brevi su di una superficie liscia Trascinare la vittima prendendola per le caviglie 124

125 Soggetto supino – Presenza di un soccorritore
Metodo più veloce per le distanze brevi su di una superficie accidentata Porre la vittima su di una coperta e trascinarla dalla parte della testa 125

126 FERITE Inf. Sartor Valter 126

127 CHIUSE APERTE Tipologia Lesioni
Soluzione di continuo recente dei tessuti molli, determinata da un agente meccanico CHIUSE APERTE 127

128 Lesioni Chiuse Attenzione Difficili da trattare perché non si vedono.
La gravità dipende dalla quantità di sangue che si perde 128

129 Lesioni Aperte Escoriazione Taglio Perforante Lacero Contusa
Penetrante Avulsione 129

130 Cosa fare? Lavare e detergere con acqua abbondante*
Preparazione Operare in un ambiente pulito Lavarsi le mani molto accuratamente Indossare guanti di protezione Predisporre tutto l’occorrente per la medicazione, controllando le scadenze dei presidi sterili Lavare e detergere con acqua abbondante* Disinfettare con Acqua Ossigenata Applicare soluzione iodata (Betadine) Medicare con garze sterili *Con Soluzione fisiologica se lesioni profonde (Cute e sottocute) 130

131 Emorragie Classificazione Venosa Arteriosa Capillare 131

132 Tipologia Cosa Fare? Emorragia Interna ??????? Emorragia Esterna
Emostasi Otarragia Emorragia Interna Esteriorizzata Epistassi 132

133 Modalità di emostasi Compressione Sollevamento dell’arto
Bendaggio compressivo Punti di compressione Inf. Sartor Valter 133

134 Fissare con bendaggio compressivo (Attenzione alle fratture esposte)
Esempio Esporre la ferita Tamponare Fissare con bendaggio compressivo (Attenzione alle fratture esposte) 134

135 Punti di Compressione Arteria ascellare Arteria omerale
Arteria femorale Arteria poplitea 135

136 Laccio Emostatico Uso: Complicazioni: Unico osso
(Omeri, Femori) Segnare l’ora del posizionamento Non allentare una volta posizionato Complicazioni: Ischemia arto >90’ Lesioni vasi, nervi Embolia CID TVP 136

137 Casi Particolari Corpi Estranei
No rimuoverli, ma proteggerli contro una rimozione accidentale Amputazione d’Arto Cercare e recuperare sempre i pezzi anatomici mancanti. Ferite al Collo Pericolo di Embolia Gassosa Pressione Venosa nella giugulare Inferiore alla Pressione Atmosferica 137

138 Ustioni Ustioni Inf. Sartor Valter 138

139 Patologia da incendio ustioni fumi tossici traumi vittima
la vittima di un incendio può essere intossicata senza essere ustionata, al contrario ustioni gravi sono sempre concomitanti con una intossicazione da fumo USTIONATO=INTOSSICATO Inf. Sartor Valter 139

140 Cosa fare? Spostare rapidamente il paziente in un’area non
contaminata da fumo, mantenendo l’allineamento del rachide durante lo spostamento Chiamare il 118 Garantire la pervietà delle vie aeree 140

141 Ustioni Un’ustione è una lesione della cute che può estendersi dall’epidermide agli strati più profondi fino al derma ed interessare anche le terminazioni nervose. Eziologia Sorgenti di Calore Elettricità Sostanze chimiche 141

142 Classificazione PRIMO GRADO SECONDO GRADO TERZO GRADO 142

143 Ustioni: Primo Soccorso
Allontanare l’infortunato dalla fonte di calore Spegnere le fiamme con acqua, coperta Raffreddare l’ustione con acqua fredda min.15 min. Asportare gli indumenti non aderenti e i monili Non rompere le vescicole (flittène) Coprire con un panno pulito Non applicare pomate o unguenti casalinghi Evitare dispersioni di calore Ospedalizzazione in base al grado e all’estensione dell’ustione 143

144 Folgorazione Scarica accidentale di una corrente elettrica attraverso il corpo umano. Complicanze: Ustione Fratture Contratture muscolari Aritmie pericolose FV Gravità: Intensità Tempo di esposizione 144

145 Cosa fare? Essere prudenti, eliminare la causa
prevenire i rischi: non intervenire senza certezza che la corrente sia interrotta!!! Posizione laterale di sicurezza se la vittima è incosciente Ventilazione/massaggio cardiaco se è in arresto cardiorespiratorio (BLS) Allertare o far allertare il 118 145

146 Colpo di Calore Cause: Eccessiva esposizione al calore soprattutto se in ambiente umido e scarsa ventilazione 146

147 Cosa fare? Sintomi: Pelle congesta, asciutta e calda
Cefalea con vertigini Nausea, vomito Febbre alta 40° Confusione mentale, coma Cosa fare: Stendere l’infortunato all’ombra Togliere gli indumenti Raffredare il corpo con spugnature Se cosciente far bere acqua leggermente salata 147

148 Aspetti legali del Soccorso
148

149 Omissione di Soccorso Attivare il 118 Art. 593 Codice Penale
… alla stessa pena soggiace chi trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestarne l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’autorità è punito… OBBLIGO di Avvisare le autorità competenti OBBLIGO di prestare assistenza Attivare il 118 149

150 E... … Primum non nocere ! Ippocrate 150

151 Se la lezione non v’è dispiaciuta, vogliatene bene a chi l’ha scritta e l’ha raccontata, ma se invece non ci fossimo riusciti, credetelo non s’è fatto apposta. (da A.Manzoni) Inf. Sartor Valter 151


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