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Una citazione su Enriques

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Presentazione sul tema: "Una citazione su Enriques"— Transcript della presentazione:

1 Una citazione su Enriques
“Il capire dunque il mondo algebrico non è tanto questione di corretta deduzione, quanto anzitutto una questione di vedere. Una simile concezione appagava profondamente lo spirito prevalentemente intuitivo dell’Enriques, il quale spesso arrivava addirittura al punto -e nell’intimità con i suoi allievi si compiaceva di tale aspetto apparentemente paradossale del suo pensiero- di non sentire il bisogno di una dimostrazione logica, perché vedeva; e ciò lo rendeva sicuro della verità della proposizione in questione e lo appagava pienamente: certamente ad ogni modo gli impediva di procedere oltre.

2 Avendogli una volta dichiarato di non vedere la verità di un’affermazione, che egli riteneva evidente, ma che invano avevamo tentato di dimostrare logicamente, egli si fermò di botto (...) e, invece di tentare un’ultima dimostrazione, roteò il suo bastone appuntandolo sopra un cagnolino sul davanzale di una finestra, dicendomi: non vede? Per me è come se mi dicesse che non vede quel cagnolino!” (F. Conforto, 1947)

3 I Geometri Algebrici Italiani e i Problemi Didattici
Paola Gario, 2004, Guido Castelnuovo e il problema della formazione dei docenti di matematica, Rend. del Circolo Mat. di Palermo. Supplemento, 74, Livia Giacardi, 2003a, L. Cremona, G. Vailati, C. Segre. Tre diversi approcci al problema dell’insegnamento della matematica fra ‘800 e ‘900, Atti del XXIII Congresso UMI-CIIM, 63-75 Livia Giacardi, 2006, Da Casati a Gentile. Momenti di storia dell’insegnamento secondario della matematica in Italia, Lumières Internationales

4 Marta Menghini, 2006, The role of Projective Geometry in Italian Education and Istitutions at the end of the 19th century, Intern. J. for the Hist. of Mat. Education, 35-56 Simonetta Di Sieno, 1998, Storia e Didattica, in Di Sieno-Guerraggio- Nastasi, La matematica italiana dopo l’Unità, Marcos y Marcos,

5 Qualche Problema Distinguere tra “intuizione del senso comune” e “intuizione scientifica” Una questione molto antica

6 Il Menone di Platone Socrate: Ora egli pensa di sapere quale sia la lunghezza da cui risulterà un’area di otto piedi: non credi? – Menone: Sì – Socrate: E dunque lo sa? – Menone: Certamente no – Socrate: Lo suppone da lato che è il doppio dell’altro?

7 Lo scopo di Socrate Rovesciare un’idea intuitiva (ma errata), per costruire un’intuizione nuova, più “vera”. Socrate non affronta una dimostrazione formale. Non vuole sostituire all’intuizione un ragionamento logico. Egli vuole passare dall’intuizione del senso comune a una intuizione nuova, più “vera” delle relazioni tra lato e area del quadrato.

8 Non vedi? E’ come quel cagnolino
Socrate: Quante sono all’interno di questa superficie queste metà? Schiavo: Quattro Socrate: E quante in quest’altra? Schiavo: Due Socrate: Quattro cos’è di due? Schiavo: Il Doppio

9 Una Dimostrazione Formale

10 Prerequisiti Teorema di Pitagora; Area del Quadrato O no?

11 Il punto di vista di Fishbein
the mathematics education should not aim at eliminating intuitions but rather to develop new … intuitive interpretations that are consistent with the formal structures of logical reasoning Insegnamento Trasmissivo o Attivo? Entrambi!

12 Intuizione, Rigore e esperimenti mentali
Rinserratevi con qualche amico nella maggior stanza che sia sotto coperta di qualche gran navilio, e quivi fate d’aver mosche, farfalle e simili animaletti volanti i pesci nella lor acqua non con più fatica noteranno verso la precedente che verso la sussequente parte del vaso, ma con pari agevolezza verranno al cibo posto su qualsivoglia luogo dell'orlo del vaso; (Galileo)

13 Qualche analogia There is a deep contradiction between many of the formal definitions, theorems and logical proofs and our intuitions, which are built on our real life experiences and are naturally adapted to finite objects (Tirosh & Tsamir) Ciò è vero non solo per il concetto di infinito, ma anche per un’idea apparentemente molto più intuitiva (?) come quella di moto

14 Ancora sugli stessi concetti
the persistent nature of the primary intuitions, are still apparent with gains of formal knowledge (Fishbein) La definizione formale non è ancora divenuta un’immagine mentale, non ha ancora raggiunto lo status di intuizione. Si deve parlare la matematica correttamente prima di studiarne la struttura formale. Ciò richiede tempo. Students should perform mathematics and dance mathematics (Henle)

15 Questioni Epistemologiche vs. Didattiche
La critica dei principi della geometria gioca un importante ruolo in quel processo di costruzione ed elaborazione dei concetti che costituisce lo sviluppo della scienza nei suoi rami più elevati. In particolare, il ruolo dell’analisi logica in questo processo è quello di distinguere gli atti della intuizione e di aiutare successive astrazioni; così si spinge lo sviluppo della intuizione geometrica, il che da luogo a spazi intuitivi superiori, di vario interesse (Enriques)

16 Nature and nature’s laws were hid in night/ God said “Let Newton be” and all was light (Pope).
La idee matematichea (e più in genere quelle scientifiche) non fanno parte delle nozioni del senso comune: esse possono divenire intuitive, ma solo attraverso un percorso guidato; e un linguaggio rigoroso, formale, diviene gradualmente uno strumento fondamentale a tal fine.

17 Alcuni esempi storici Non lo vedi?
E’ facile costruire una striscia di Moebius, ma solo dopo aver conquistato questa nuova intuizione delle relazioni spaziali noi possiamo riconsiderare la nostra vecchia idea intuitiva di superficie e costruire una immagine mentale e il macchinario formale necessario per afferrare il concetto di superficie a una faccia

18 How much better it will be when the logical weft remains discretely hidden under a fabric of practical and common-sense observations. But all this must be done with absolute propriety in language and integrity of thought; absolute, not ostentatious; and in a way such that what one takes from one’s intuition and what one wants to deduce are quite distinguishable, for those who have the ability for it. In short, one teaches how to reason by reasoning well; not by dissecting the reasoning. One can only provide an anatomy of reasoning when one knows well how to reason. (Severi)

19 Un caso, la storia della geometria a più dimensioni
Intuizione Geometrica  Formalismo Algebrico Concevons maintenant que le nombre des variables … devienne supérieur à trois. Alors chaque système de valeurs de x, y, z, … déterminera ce que nous appellerons un point analytique. … La considération des lieux analytiques est éminemment propre à guider le calculateur au milieu des difficultés que je viens de signaler. (Cauchy)

20 Formalismo Algebico  Nuova Intuizione Geometrica
The science presents itself in two ways: as a legitimate extension of the ordinary two and three dimensional geometry and as a need in these geometries and in analysis generally. To use such a representation we require the geometry of such space (Cayley) Mais pourquoi ne pas conserver le langage analytique et le remplacer par un langage géométrique? … C’est ensuite que l’analogie avec la géométrie ordinaire peut créer des associations d’idées fécondes et suggérer des généralisations utiles (Poincaré)

21 La matematica come immaginazione
Immaginate esseri bidimensionali, dotati di capacità razionali, che vivono e si muovono sulla superficie di un corpo curvo. Supponiamo che non possano percepire nulla al di fuori di questa superficie Immaginate un grande foglio di carta su cui rette, triangoli, quadrati e altre figure si muovono liberamente sulla superficie ma senza potersi sollevare o sprofondare.

22 Gauss Le coordinate intrinseche (Disquisitiones generales circa lineas curvas, 1827) Parametrizzazione delle superfici (Eulero)

23 Casorati Voi domanderete come mai la curvatura gaussiana sia il solo carattere che distingue, secondo Riemann, una superficie dall’altra, mentre vi hanno superficie per noi diverse, come in particolare le piane e le cilindriche, dotate della medesima curvatura? La risposta è facile e importante.

24 In questa teoria una superficie si considera in sé stessa esclusivamente, nei suoi rapporti metrici interni, senza riferimento a veruna cosa posta fuori della medesima, si pensa come uno spazio di due dimensioni esistente di per sé, costituente da solo per così dire l’intero mondo; e non già come una superficie che esista in relazione con altre superficie e linee e punti fuori di essa e coesistenti in uno spazio p. e. di tre dimensioni.

25 Acquisire una nuova intuizione
dans cette méthode [i. e. Gauss’ theory of surfaces], les rapports de la surface et de l’espace environnant échappent entièrement: la surface est considérée en elle-même, telle qu’elle le serait par un être qui n’eut pas le sens de la troisième dimension (Beltrami)

26 Helmholtz, 1870 Über Ursprung und Bedeutung der geometrischen Axiome
In uno specchio convesso ben lavorato … l’immagine speculare di un oggetto appare corporea e situata in un punto ben determinato dietro la sua superficie. … Le immagini sono tanto più impicciolite e appiattite quanto più lontani dallo specchio sono i loro oggetti. … Tuttavia nell’immagine ogni linea retta del mondo esterno viene rappresentata con una linea retta …

27 In breve, non vedo come gli uomini nello specchio potrebbero scoprire che i loro corpi non sono corpi rigidi e le loro esperienze buoni esempi di correttezza degli assiomi di Euclide. Se gli uomini dei due mondi potessero conversare gli uni con gli altri nessuno dei due potrebbe convincere l’altro di avere con lui le vere relazioni e l’altro quelle errate; anzi non vedo come un tale problema possa avere senso …

28 La rappresentazione di Beltrami dello spazio pseudosferico in una sfera dello spazio euclideo è di genere del tutto simile … Se si immagina che nella sfera si muovano corpi che quando si allontanano dal centro si contraggono in maniera simile alle immagini nello specchio convesso degli osservatori i cui corpi fossero sottoposti con regolarità a questo cambiamento otterrebbero gli stessi risultati che se essi stessi vivessero nello spazio pseudosferico.

29 13 novembre 1873: Casorati Imaginiamo (con Gauss, Helmholtz, e Beltrami), poiché logicamente il possiamo, degli esseri intelligenti i quali vivano, si muovano in una superficie, abbiano, direi, un corpo di due dimensioni e percepiscano soltanto cose che si trovano nella superficie e siano insomma affatto insensibili a tutto ciò che possa esservi fuori della medesima.

30 Poiché si vengono a trovare così possibili nel pensiero

31 1875? Clifford In uno spazio a due dimensioni perfettamente piano … se supponiamo in quello spazio si trovi una sogliola od altro pesce piatto, infinitamente schiacciato …

32 And its didactical consequences
I recommended to my hearers to procure Flatland … in order to obtain a general notion of the doctrine of space of n dimensions. Per Sylvester l’apparato formale non è sufficiente per comprendere realmente gli iperspazi. Egli deve anche stimolare la fantasia and la immaginazione degli studenti.

33 Le funzioni periodiche : f(z+kz0) = f(z)

34 Le funzioni ellittiche f(z+z0+z1) = f(z)

35 La “periodicità” nelle funzioni automorfe f(A(z)) = f(z)

36 Nell’istante in cui posi il piede sul gradino mi venne l’idea, senza che niente nei miei pensieri precedenti mi avessero preparato a ciò, che le trasformazioni che avevo usato per definire le funzioni fuchsiane erano identiche con quelle della geometria non euclidea.

37 La periodicità rivelata

38 Poincaré: Scienza e Ipotesi
Supponiamo un mondo rinchiuso in una grande sfera e sottomesso alle seguenti leggi: la temperatura non è uniforme; essa è massima al centro, diminuisce nella misura in cui ci se ne allontana, per ridursi allo zero assoluto quando si raggiunge la sfera in cui questo mondo è chiuso Così, individui come noi, la cui educazione si realizzasse in un mondo simile, non avrebbero la stessa nostra geometria

39 Guido Castelnuovo Per far rilevare come avvenga il passaggio dalla realtà allo schema simbolico, conviene ricorrere all’esperienza e all’intuizione ... molto più spesso di quello che oggi si faccia. ... Si ha un bel dire che l’intuizione può condurre all’errore; sarà; ma l’intuizione fornisce pure la principale, se non l’unica, guida alla scoperta della verità. Dovremo forse rinunziare alla verità per paura dell’errore?

40 Stendhal: il punto all’infinito
All’inizio del trattato di geometria si trova scritto: si dicono parallele due rette che, prolungate all’infinito, non si incontrano mai. E, all’inizio della Statique, quell’insigne bestione di Louis Monge ha scritto all’incirca così: Due rette parallele possono essere considerate incrociantesi, se le si prolunga all’infinito.

41 Ebbi l’impressione di leggere un catechismo, e oltre tutto dei più scalcinati. Chiesi inutilmente spiegazioni a M. Chabert. Figliolo, disse assumendo quell’aria paterna … figliolo lo capirete più avanti.

42 E il mostro, avvicinandosi al pannello di tela cerata e tracciando due linee parallele molto vicine, mi disse: Vedete bene che si può dire che esse si incontrano all’infinito. Rischiai di lasciar perdere tutto

43 Stendhal incontra la matematica
Il mio entusiasmo per la matematica aveva origine forse dal mio orrore per l’ipocrisia. Alla terza o quarta lezione passammo alle equazioni di terzo grado e a quel punto Gros ci disse cose completamente nuove. Mi sembra che ci abbia trasportato di colpo alle porte della scienza o davanti al velo che bisognava sollevare.

44 Provavo un piacere intenso, analogo a quello della lettura di un romanzo appassionante. Ero allora come un grande fiume che va a gettarsi in una cascata, come il Reno sopra Sciaffusa dove il suo corso è ancora tranquillo ma sta per gettarsi in un’immensa cascata. La mia cascata fu l’amore per la matematica.

45 Il punto all’infinito L’idea di punto all’infinito non può venire prima dell’idea di prospettiva, ma questa idea può portare l’arte della pittura a nuova perfezione Sempre la pratica deve essere edificata sopra la bona teorica della quale la Prospettiva è guida e porta, e sanza di questa niente si fa bene ne’ casi di pittura

46 one teaches how to reason by reasoning well; not by dissecting the reasoning. One can only provide an anatomy of reasoning when he knows well how to reason. Si può giungere a una anatomia dei metodi didattici quando si sa bene come insegnare. Anche nel lavoro pedagogico la nostra intuizione delle relazioni umane gioca un ruolo importante. La ricerca didattica deve aiutare a spostarsi dalle intuizioni primarie a quelle secondarie e “non dovrebbe mirare a eliminare le intuizioni ma deve preservarne il ruolo”. Altrimenti la dissezione delle questioni metodologiche potrebbe interferire con le relazioni umane tra insegnante e studente, ostacolando i loro sforzi di trasmettere la conoscenza e la cultura matematica alle nuove generazioni.


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