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Torino 1-8 marzo 2010 Relatrice: d.ssa O. Veneziani

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Presentazione sul tema: "Torino 1-8 marzo 2010 Relatrice: d.ssa O. Veneziani"— Transcript della presentazione:

1 Torino 1-8 marzo 2010 Relatrice: d.ssa O. Veneziani
COS’È UN DSA? Torino 1-8 marzo 2010 Relatrice: d.ssa O. Veneziani

2 CHI E’LO STUDENTE INTELLIGENTE? COSA SA FARE UN ALUNNO INTELLIGENTE?

3 LE TEORIE IMPLICITE DELL’INTELLIGENZA
Teoria entitaria dell'intelligenza “Siamo intelligenti” Teoria incrementale dell'intelligenza “Diventiamo intelligenti”

4 Qual è la nostra teoria dell'intelligenza in classe?
Teoria entitaria: convinzione che alcune abilità non sono migliorabili per effetto dell’apprendimento e dell’esperienza; l’errore o il fallimento viene considerato negativamente. Teoria incrementale: motivazione a diventare piùcompetente, sviluppare le proprie abilità e apprendere; il fallimento non è indice di scarsa abilitào capacità, ma motiva a cercare soluzioni alternative.

5 AD UNA DIMENSIONE PLURALISTICA E MULTIFATTORIALE
L'INTELLIGENZA DA UNA CONCEZIONE UNI-DIMENSIONALE •DETERMINABILE •QUANTIFICABILE •MISURABILE (attraverso test) AD UNA DIMENSIONE PLURALISTICA E MULTIFATTORIALE POTENZIALITA’BIO-PSICOLOGICA INFLUENZATA DA FATTORI ESPERIENZIALI CULTURALI E MOTIVAZIONALI

6 IL TRAGHETTATORE Un insegnante aveva pagato un vecchio traghettatore affinchè lo portasse dall’altra parte del fiume in una piccola imbarcazione. L’erudito chiese al vecchio se l’attraversamento sarebbe stato difficile. “Io ne so niente”, replicò il vecchio. L’intellettuale, notando la scarsa grammatica del traghettatore, gli chiese: “Non sei mai stato a scuola?”. “No”, disse il marinaio.“Allora metà della tua vita è stata sprecata”, replicò il maestro di scuola. Il vecchio tacque e cominciò il viaggio. Circa a metà strada si scatenò un violento temporale e la barca cominciò ad ondeggiare. Il marinaio pensieroso si rivolse all’insegnante e gli chiese se sapesse nuotare. Il maestro disse di no e il vecchio replicò: “In questo caso, tutta la tua vita è stata sprecata perché stiamo affondando!”

7 La dislessia interessa circa il 4% della popolazione italiana.
Si tratta di un disturbo specifico di lettura che si manifesta in soggetti intelligenti: le persone affette da dislessia trovano difficoltà nell’automatizzare il processo di interpretazione dei segni grafici. Tale difficoltà di decodifica si manifesta con un deficit nell’accuratezza e nella velocità della lettura, che si ripercuote, nella maggioranza dei casi sulla comprensione del testo. La dislessia interessa circa il 4% della popolazione italiana.

8 La dislessia La dislessia è un disturbo che ostacola il normale processo di interpretazione dei segni grafici con cui si rappresentano per iscritto le parole. In breve, viene definito un disturbo della capacità di leggere. La dislessia interessa solo l’attività di transcodifica e non riguarda la fase di comprensione della frase o del testo.

9 La dislessia I bambini dislessici sono lenti, troppo lenti, commettono errori, saltano parole e righe. Spesso sostituiscono, in lettura e scrittura, lettere con grafia o suoni simili (es. p/b/d/g/q -a/o-a/e t/d-r/l-d/b-v/f) E’ difficile che riescano ad imparare l’alfabeto, le tabelline o altre sequenze come i giorni della settimana o i mesi.

10 La dislessia In molti casi non sanno quando è Natale, o il loro compleanno o le stagioni. Possono presentare problemi di lateralizzazione e difficoltà nella comprensione del tempo. In molti casi, anche la fluenza verbale è scarsa e le prestazioni grammaticali sono inadeguate. Possono essere anche discalculici, sicuramente hanno molte difficoltà con le lingue straniere.

11 GLI ALTRI DAS La difficoltà di lettura si accompagna spesso ad un disturbo nella velocità e nell’accuratezza della scrittura e si manifesta con frequenti errori ortografici (disortografia) e/o con una difficoltà esecutiva del tratto grafico tale da rendere il testo incomprensibile anche agli autori stessi (disgrafia). La dislessia si può accompagnare anche ad un disturbo nell’ambito dei numeri e del calcolo, detto discalculia, che si manifesta con la difficoltà di automatizzazione di semplici calcoli e delle tabelline e nella manipolazione dei numeri e dei segni aritmetici.

12 GLI ALTRI DAS La soluzione dei problemi matematici in genere è buona, ma può essere compromessa da un eccessivo impegno del bambino nel calcolo e nella lettura e scrittura del numero. La dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia fanno parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

13 La dislessia o le dislessie?
Dislessia acquisita: si presenta in soggetti in grado di leggere normalmente, di solito in seguito a qualche evento patologico che ha determinato lesioni nelle aree corticali che sono coinvolte nel processo di transcodifica Dislessia evolutiva: si manifesta all’inizio del processo di apprendimento della lettura. Il processo di transcodifica dei segni grafici in suoni rimane lento e faticoso.

14 I criteri diagnostici (OMS)
Il livello intellettivo del soggetto con disturbo di lettura deve essere nella norma. Il livello di lettura deve essere significativamente distante da quello di un bambino di pari età o classe frequentata. Il soggetto non deve presentare disturbi neurologici o sensoriali che possano giustificare la difficoltà di lettura come conseguenza indiretta.

15 I criteri diagnostici (OMS)
E ancora: Il disturbo deve essere persistente, nonostante la scolarizzazione adeguata e interventi didattici specifici. Il disturbo di lettura deve presentare conseguenze sulla scolarizzazione o sulle attività sociali in cui è richiesto l’impiego della letto-scrittura.

16 Le basi biologiche della dislessia
Due le principali ipotesi: un deficit del sistema fonologico e, quindi, delle aree che processano il linguaggio verbale; un deficit del sistema di elaborazione visiva, in particolare un difetto del sistema magnocellulare, che ha il compito di processare le informazioni in movimento. In alcuni casi, potrebbero essere coinvolti entrambi i meccanismi

17 Si può prevedere la dislessia?
Due sono i principali fattori di rischio: la presenza di un ritardo o di un deficit di linguaggio; la familiarità, ossia la presenza di antecedenti familiari. Attenzione, però, a non confondere un ritardo con un deficit, nella fretta di fare una diagnosi!

18 Solo dislessia? I bambini dislessici possono anche presentare:
disgrafia; discalculia; problemi di attenzione e iperattività; problemi emotivi (come conseguenza e non come causa).

19 modifica nel tempo, senza tuttavia scomparire.
ORIGINI E CAUSE I DSA sono dei deficit funzionali dovuti ad alterazioni di natura neurobiologica, non dipendono quindi da problemi psicologici (emotivo-relazionali, familiari, etc.), da pigrizia o poca motivazione. In altre parole, si tratta di una caratteristica personale con cui si nasce, che si manifesta appena si viene esposti all’apprendimento della letto-scrittura e si modifica nel tempo, senza tuttavia scomparire. E’ indubbio che tali difficoltà provochino conseguenze sia sul piano degli apprendimenti, nonostante l’intelligenza normale, sia sul piano psicologico, nonostante l’origine neurobiologica.

20 LE CONSEGUENZE SULL’APPRENDIMENTO
Gli apprendimenti avvengono principalmente tramite il canale della letto-scrittura. I bambini con DSA non riescono a leggere e scrivere in modo corrente e fluente poiché non riescono a farlo in maniera automatica, ma lo riescono a fare impegnando al massimo le capacità attentive e le energie. Di conseguenza, le loro prestazioni possono essere altalenanti, gettando nella disperazione e nell’ira gli educatori, i quali tendono istintivamente ad appellarsi, di fronte a tali performance, al poco impegno. In realtà il processo non automatizzato implica un dispendio di energie nella trascodifica che fa sì che i soggetti si stanchino rapidamente, commettano errori, non imparino.

21 LE ALTERNATIVE Tali difficoltà “accessorie” potrebbero essere in parte superate se l’accesso alla letto-scrittura potesse avvenire attraverso a un’altra modalità. I bambini con DSA infatti sono intelligenti e, quando l’informazione viene fornita per via orale, riescono a comprenderla e a gestirla. Queste abilità devono essere valorizzate e non si deve colpevolizzare un ragazzo se non rilegge, non sottolinea e non studia se tuttavia riesce a ottenere un buon risultato con altri metodi. Così come viene implementata la funzione della letto- scrittura durante tutto il corso degli studi, anche la capacità di gestire l’informazione orale dovrebbe essere allenata.

22 LE ALTERNATIVE Un’altra strada alternativa che vale la pena proporre ai ragazzi è un ancoraggio dell’informazione verbale al canale visivo. L’apprendimento passa solitamente per metodi verbali, ma esistono anche tecniche di memorizzazione visive molto efficaci. Inoltre, quello che viene chiamato Visual Thinking (pensiero visuale) permette di sviluppare la cognizione visiva, di liberare il potenziale creativo e di accedere alle facoltà inventive, di intuizione e di immaginazione.

23 Testimonianza di Marco: alla domanda “Come fai seguire le lezioni, prendi appunti?” lui risponde candidamente “Mi basta ascoltare, memorizzo tutto! Di solito non rileggo neanche la lezione a casa. Se ho un’interrogazione non studio neanche, ripasso un po’ ma non mi serve molto perché cerco di stare molto attento in classe. Per questo mi faccio mettere il banchino da solo nell’angolo per non essere disturbato.. mi vengono le orecchie da Dumbo per seguire tutto..”

24 ATTENZIONI • Non far leggere l’allievo in classe a voce alta, a meno
che egli non lo richieda espressamente • Non costringere a prendere appunti • Non assegnare troppi compiti per casa • Non pretendere (non sempre è possibile) uno studio mnemonico, ad esempio di poesie

25 • Garantire tempi più lunghi al dislessico o/e verifiche più brevi
LE VERIFICHE • Garantire tempi più lunghi al dislessico o/e verifiche più brevi • Preferire i test di riconoscimento, a quelli di produzione • Formulare le consegne sempre anche a voce (per es. “sbarrare le risposte giuste”, “non scrivete a matita”) • Esplicitare l’indicatore (dato osservativo che dà informazioni su un dato fenomeno): comprensione? Produzione?

26 RIFLESSI DELLA DISLESSIA
• Errori spazio-temporali (ad esempio trascrizione sul diario nel giorno sbagliato) • Disordine nella tenuta dei quaderni • Vivacità o agitazione, introversione, dovuti a pregresso disagio e a perdita di autostima

27 • INTERESSI EXTRASCOLASTICI
DSA FATTORI RINFORZANTI PRESENTI nel RAGAZZO • VISIONE DI SÉ COME RISORSA • RIDOTTA COMPROMISSIONE DEGLI APPRENDIMENTI • INTERESSI EXTRASCOLASTICI • RICONOSCIMENTO DA PARTE DEI COETANEI

28 DELLE PROPRIE PROIEZIONI
DSA-FATTORI RINFORZANTI PRESENTI NELLA FAMIGLIA • CONDIVISIONE DELLE DIFFICOLTÀ, AIUTO • COMPRENSIONE DELLA NATURA COMPLESSA DEI BISOGNI • CONSAPEVOLEZZA DELLE PROPRIE PROIEZIONI

29 DSA FATTORI RINFORZANTI PRESENTI NELLA SCUOLA • PROGRAMMAZIONE E INTERVENTI CONDIVISI DAL C.d.C. • RAPPORTI DI COLLABORAZIONE CON I SERVIZI SANITARI E CON LA FAMIGLIA • RICONOSCIMENTO DEGLI ASPETTI EMOTIVI DEL PROBLEMA

30 DSA-FATTORI RINFORZANTI PRESENTI NEI SERVIZI
• ASCOLTO DEL DISAGIO • COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA E CON LA SCUOLA • RICOGNIZIONE DELLE RISORSE PRESENTI E UTILIZZABILI

31 L’INFORMATICA CONSENTE AL RAGAZZO DISLESSICO DI COMPENSARE MOLTE DELLE SUE DIFFICOLTÀ; CONSENTE ALL’INSEGNANTE DI SVOLGERE IL SUO PROGRAMMA ANCHE CON SOGGETTI AFFETTI DA DSA; CONSENTE AL GENITORE DI FARSI AIUTARE DA UNO STRUMENTO CHE FAVORISCE L’AUTONOMIA DEL RAGAZZO.

32 I VANTAGGI DELL’USO DELL’INFORMATICA
Presenza delle lettere in stampato maiuscolo sulla tastiera per non affaticare la memoria di lavoro Scrivere qualsiasi testo in modo graficamente leggibile Scrivere testi ortograficamente corretti grazie al correttore ortografico

33 I VANTAGGI DELL’USO DELL’INFORMATICA
Reperire informazioni in “magazzini” quali enciclopedie multimediali, Internet Importare testi e immagini con lo scanner Scambiarsi documenti e informazioni Costruire mappe concettuali per lo studio Favorire i processi attentivi

34 USO DELL’INFORMATICA CON I DAS
LA DIAGNOSI (programmi di screening) L’ABILITAZIONE L’AUTONOMIA

35 ABILITARE Riabilitazione: la somma degli interventi richiesti per garantire le migliori condizioni fisiche, psicologiche, e sociali in modo che un paziente possa conservare o riprendere il proprio ruolo nella società. Nel dettaglio: ridurre i sintomi legati alla malattia, migliorare la capacità funzionale, ridurre la disabilità, favorire il reinserimento lavorativo o scolastico, in altri termini migliorare la qualità di vita. Nel caso dei DSA sembra dunque più opportuno parlare di “abilitazione” poiché le difficoltà sono di tipo innato e non sono state perse. L’abilitazione passa attraverso l’educazione e in questo senso risulta fondamentale tenere presente che l’obiettivo di un intervento non dovrà essere la “guarigione” dalla difficoltà, ma piuttosto la riduzione degli effetti sull’acquisizione delle abilità di lettura, scrittura e calcolo.

36 ABILITARE Al momento attuale non c’è accordo se esista un tipo di intervento più efficace di un altro, d’altra parte appare interessante vedere che su sei tra i metodi di trattamento dei DSA confrontati in una ricerca italiana recente, quattro siano stati proposti al computer. Ed è altrettanto interessante vedere che i trattamenti meno efficaci, cioè quelli che provocano meno cambiamenti nei parametri di velocità e accuratezza della lettura rispetto a quelli attesi senza trattamento, siano proprio i due metodi non proposti al computer. Stessa cosa si può dire per quanto riguarda l’efficienza, cioè il rapporto tra i risultati dell’efficacia con l’intensità e la durata del trattamento (Tressoldi et al., 2003). In questo senso otteniamo un’indicazione importante: l’approccio abilitativo attraverso il computer sembra essere vincente. Possiamo comprendere meglio tale risultato se si considera la fattura di alcuni software didattici-riabilitativi che hanno caratteristiche molto simili ai videogiochi (ad esempio, Bachi Spaziali e Sorpasso!) e quindi risulta evidente l’aspetto ludico e competitivo che può motivare maggiormente i giovani dislessici rispetto a situazioni di intervento logopedico classico.

37 ABILITARE Per abilitare si dovrà quindi riuscire, nel caso della Dislessia, a rendere la lettura più veloce e più accurata. Per agire su questi parametri si può procedere attraverso due tipi di training: fonologico: si lavora sulla corrispondenza segno-suono. Tale tipo di intervento permette di divenire solitamente più accurati nella lettura di nuove parole regolari e di non parole, globale: si lavora sull’identificazione di parole come un tutto unico. In questo caso il bambino dovrebbe divenire più rapido e capace di leggere parole anche irregolari già incontrate.

38 Giochiamo con le immagini
Software specifici Per i più piccoli Facilissimo Mio mondo 2 Giochiamo con le immagini Corso di lettura Training fonologico Il pescatore Bachi spaziali

39 FACILISSIMO É un ambiente di gioco ed un foglio da disegno in cui sono comprese varie attività eseguibili senza che sia necessario saper leggere. Obiettivo: il programma si prefigge di sviluppare la creatività attraverso vari esercizi, sfruttando situazioni di gioco e il canale visivo.

40 CORSO DI LETTURA Descrizione: il software può essere utilizzato nel recupero delle funzioni linguistiche già alla fine della scuola dell’infanzia con esercizi di vario genere intermezzati con giochi per creare un momento di pausa e diversione nell'impegno didattico. Obiettivo: aumentare la competenza lessicale, introducendo dei prerequisiti alla lettoscrittura e attraverso un vocabolario semplice e concreto si lavora sulle vocali, i pronomi personali e le lettere dell’alfabeto.

41 IL PESCATORE Descrizione: il pescatore pesca lettere tra distrattori a livelli diversi di difficoltà. Obiettivo: analisi fonologica della parola attraverso la presentazione della forma scritta a fianco dell’immagine fino ad arrivare ad un’analisi fonologica dell’intera parola senza alcun supporto grafico.

42 BACHI SPAZIALI Descrizione: con un’interfaccia gradevole e accattivante sono presenti 3 differenti giochi: gli Invasori, Bachi e farfalle e una modalità priva di grafica per gli utenti adulti o per chi ha bisogno di un ambiente semplificato. Si presenta come un videogame in cui scendono lettere, parole o numeri che devono essere lette e ridigitate per ottenere un feedback (visivo, sonoro). Obiettivo: favorire i processi di letto scrittura e la familiarità con la tastiera.

43 Comprensione del testo
Software specifici Training globale Tachistoscopio Il gioco della rana Sorpasso! Comprensione del testo Cloze Anafore Labirinto

44 TACHISTOSCOPIO Descrizione: è uno strumento riabilitativo e specialistico che si basa sull’esposizione temporizzata della parola sullo schermo che il bambino deve leggere. Può essere utilizzato dal primo ciclo della scuola primaria. Obiettivo: potenziare le abilità di lettura con tempi di esposizione sempre più bassi, rafforzando le abilità di lettura visiva e favorendo la memoria a breve termine.

45 IL GIOCO DELLA RANA Descrizione: riconoscimento di stringhe che corrispondono a parole tra altri 3 distrattori non parole con struttura simile. Non è adatto a situazioni di alessia o per iniziare un percorso di intervento. Obiettivo: sviluppare i processi di decisione lessicale senza supporti di immagini.

46 SORPASSO! Descrizione: si presenta come un videogioco di una gara di automobili, quindi estremamente stimolante, viene separato l’aspetto educativo da quello ludico. Obiettivo: si cerca di allargare il lessico interno del bambino e di favorire gli automatismi nella lettura, aumentandone la velocità. Stimola i processi visivi in bambini ancorati prevalentemente alla decifrazione dei grafemi.

47 CLOZE Descrizione: viene presentato un testo con una serie di lacune, cioè parole mancanti, determinate in modo casuale dal programma a seconda del livello di difficoltà deciso dall’operatore. Obiettivo: focalizzare l’attenzione dell’utente sui microelementi del testo (avverbi, articoli, pronomi) e quindi sviluppare una comprensione più precisa di quella che si basa sulla padronanza delle macrocomponenti (nomi, verbi).

48 ANAFORE Descrizione: il testo viene presentato evidenziando le anafore, cioè le parole che rimandano ad altri significati (questo, quello, ecc). L’utente deve decidere a che cosa rimandano tali anafore scegliendo in una lista di possibilità. Obiettivo: focalizzare l’attenzione dell’utente sui microelementi del testo e quindi migliorare una comprensione generale.

49 LABIRINTO Descrizione: un bambino è all’interno di un labirinto e si trova a dover risolvere dei quesiti o completare delle frasi che richiedono una buona comprensione linguistica per poter proseguire. Lo scopo del gioco è ovviamente riuscire ad uscire dal labirinto. È un gioco a punti che prevede anche dei bonus ed una classifica finale. Obiettivo: sviluppare nel bambino la capacità di riconoscere i diversi tipi di relazione semantica che intercorrono tra le parti di un testo e di giungere ad una rappresentazione coerente e coesiva del testo stesso.

50 L’AUTONOMIA Quando si parla di autonomia nei ragazzi dislessici la si intende nel senso di “indipendenza, libertà d’agire e di pensare”. E’, quindi, la possibilità di informarsi, apprendere e comunicare in qualsiasi forma senza necessariamente dipendere da un mediatore. Potrebbe sembrare una banalità, ma i ragazzi con DSA perdono il diritto di imparare in autonomia. La mancanza di autonomia nell'apprendimento è uno dei maggiori problemi da affrontare, in quanto è causa di disistima e spesso finisce per compromettere il successo formativo. Per raggiungere l'autonomia formativa occorrono: adeguati strumenti compensativi; buona motivazione un ambiente favorevole. L’informatica offre alcune risposte a tutti i livelli sopraccitati.

51 L’AUTONOMIA In breve possiamo dire che le caratteristiche positive del computer coincidono con le maggiori difficoltà dei ragazzi dislessici. I dislessici che, quando devono eseguire compiti di letto-scrittura, spesso sono lenti, hanno un difficile accesso alla memoria, se sono disgrafici producono testi illeggibili. Difficilmente il materiale prodotto è riproducibile o rielaborabile, infatti, difficilmente rileggono quanto hanno prodotto. Anche la reperibilità dei materiali può essere compromessa da difficoltà nella classificazione e ordinamento. Tutte queste difficoltà si possono sintetizzare in una inefficiente capacità di applicare con costanza le regole che governano queste attività. Da qui si deduce che l'informatica rappresenta un'ottima opportunità per chi convive con la dislessia, in quanto ponendosi come strumento vicariante consente un utilizzo pieno delle abilità integre, quali l'intelligenza e la fantasia. In altre parole, l’informatica ha degli indubbi vantaggi sia per promuovere il “Visual Thinking” che per valorizzare la gestione orale delle informazioni

52 L’AUTONOMIA Il computer permette sicuramente anche un vantaggio di tipo psicologico dovuto ad un aumento di sicurezza nelle proprie capacità. Oltre ad una funzione compensativa e vicariante, l’informatica assume un ruolo primario per la possibilità di costruire percorsi didattici abilitativi per vari motivi. Primo tra tutti, il computer in quanto tale non viene vissuto come una “protesi per disabili”, ma piuttosto come uno strumento usato dai “grandi” o per giocare, e comunque assume di per sé un ruolo estremamente motivante. Sappiamo che la motivazione ha un ruolo fondamentale nell’apprendimento: in questo senso, altre caratteristiche tipiche dei software didattici assumono una grande importanza: aspetto ludico, le caratteristiche multimediali ed interattive, il controllo attivo dell’apprendimento da parte dell’utente e la possibilità di intervenire a livelli diversi di difficoltà e con la presenza di molti esempi ecc.

53 Strumenti hardware Alcune tastiere utili

54 Soluzioni software Word: il programma di videoscrittura Word contiene due opzioni (Strumenti: Controllo ortografico e grammaticale e Correzione automatica) che risultano particolarmente utili con soggetti disortografici. Calcolatrice di Windows: la calcolatrice degli Accessori di Windows può essere un valido aiuto in casi di discalculia.

55 Soluzioni software Riconoscimento vocale: il riconoscimento vocale Naturally Speaking Preferred consente la scrittura tramite dettatura e non produce errori di tipo ortografico. La sintesi vocale incorporata legge qualsiasi testo venga importato nel programma. Risulta di indubbia efficacia per problemi di dislessia, disortografia e disgrafia. IntelliTalk: è una semplice sintesi vocale che legge i testi scritti, utile se si desidera avere un controllo sulla corretteza di quanto si sta scrivendo. Può essere utilizzato in casi di disortografia per facilitare l’autocorrezione.

56 SOFTWARE PER APPRENDERE
CARLO II

57 SOFTWARE PER APPRENDERE
SUPERQUADERNO

58 SOFTWARE PER APPRENDERE
CARLO MOBILE

59 Software per “stimolare”

60 Software per “stimolare”

61 Software per “stimolare”
Libri interattivi Programmi creativi Enciclopedie e atlanti multimediali

62 Per i motivi sopra indicati si ritiene importante che i ragazzi segnalati dai servizi sanitari con dislessia o difficoltà di apprendimento, ottengano la possibilità di uso, dove necessario, di strumenti compensativi quali: - tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri, - tavola pitagorica,  - tabella delle misure, tabelle delle formule, - calcolatrice, - registratore, - cartine geografiche e storiche, tabelle della memoria di ogni tipo - computers con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale,  commisurati al singolo caso - cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai testi), mediante anche la predisposizione in ogni scuola di una fonoteca scolastica contenente il testo parlato dei libri in adozione , ed altri testi culturalmente significativi, ( possibilità di collaborazione col Centro del "Libro parlato” dell'Unione Italiana Ciechi) - dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori - richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti e contenenti audio- cassette o cd-rom 

63 Parallelamente, in maniera commisurata alle necessità individuali e all’entità del disturbo di apprendimento, si dovrà garantire la dispensa da alcune prestazioni quali: - lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline; - dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta, a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia; - tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una adeguata organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra gli insegnanti; - organizzazione di Interrogazioni programmate; - assegnazione di compiti a casa in misura ridotta; - possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine (come già avviene in vari paesi europei tra i quali la Gran Bretagna dove esiste lo stesso testo ampio oppure ridotto per i dislessici).

64 SCHEMA DELLE MISURE COMPENSATIVE

65 L’ambiente che aiuta Nella scuola dell’infanzia
pareti “parlanti” con scritte chiare in stampato maiuscolo simboli chiari e scritte Nel I ciclo una parete per la scrittura, lettere e difficoltà ortografiche una parete per i numeri, cifre, linea dei numeri..

66 L’ambiente che aiuta Nel II ciclo - medie - superiori
pareti attrezzate con riferimenti visivi e scritti per lingua, matematica, storia, geografia, ecc. Per tutti, dotare l’aula di: orologio calendari datari cartine

67 La scrittura Iniziare ad insegnare con lo stampato maiuscolo
Non presentare più caratteri contemporaneamente Usare i giochi linguistici(il bastimento, parole che iniziano o terminano allo stesso modo, parole che fanno rima, la trasformazione da piccolo a grande e viceversa)

68 La scrittura Iniziare lo stampato minuscolo solo dopo aver presentato tutti i suoni, anche i più complessi Usare più tempo per i suoni difficili, lavorandoci e giocandoci su Manipolare le lettere, costuirle con la carta, la creta, i colori Corsivo: indicazioni anche motorie e quadernino delle prove Uso creativo della scrittura

69 La lettura Lettura per anticipazione in fase di apprendimento
Biblioteca variata anche come livelli Lavoro sulle sillabe Lavoro in coppia e tutoraggio Spazio per la lettura dell’insegnante Spazio per la lettura individuale Lettura ad alta voce per “appuntamenti”, ma non per tutti

70 La lettura Permettere ai ragazzi di ascoltare la lettura dell’insegnante senza “tenere il segno” Niente lettura ad alta voce per i dislessici Niente lettura dei ragazzi sulle materie specifiche

71 Le abilità di studio Percorsi specifici Simulare un’interrogazione
Uso degli appunti e degli schemi Uso di materiali e sussidi diversi Lavoro di gruppo Ciò che deve essere studiato a casa deve essere stato prima presentato Il lavoro sullo studio è fondamentale, non solo nella scuola primaria!

72 Le lingue straniere E’ facile per un dislessico imparare a parlare una lingua straniera, ma la difficoltà aumenta molto nell’apprendimento di una lingua straniera scritta L’apprendimento della lingua straniera deve essere fatto solo dopo aver raggiunto la massima sicurezza possibile nell’italiano Meglio una lingua a base latina, perchè la scrittura è più trasparente Se deve essere l’inglese, meglio puntare sul parlato!

73 La valutazione Separare l’errore dal contenuto
Indicazioni su come migliorare Premiare l’impegno e usare pochi segni rossi! Verifiche scalari Utilizzo di strumenti dispensativi Uso del computer in classe Valutazione che riflette il percorso e registra i progressi

74

75 Grazie per l'attenzione!
D.ssa O. Veneziani – psicologa psicoterapeuta Tel. 347/


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