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Diritti umani e democrazia: “la svolta” del XX (e del XXI) secolo

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Presentazione sul tema: "Diritti umani e democrazia: “la svolta” del XX (e del XXI) secolo"— Transcript della presentazione:

1 Diritti umani e democrazia: “la svolta” del XX (e del XXI) secolo
Oggi: democrazia democrazie – post-democrazie? Carlo Nanni

2 anni ‘70 Enfasi sui DIRITTI SOGGETTIVI, di “genere” e ecologici …l’autorealizzazione= religione dell’Io? ...il NOI? L’ISTITUZIONE? Le 4 ondate 1 2 Fine anni ‘90 Web2.0DIGITALE Innovazione accelerata ”società liquida” 3 anni 2000: Le neuroscienze e le BIOTECNOLOGIE …l’intervento sul “bios” umano il post-umano? 4 LA GLOBALIZZAZIONE dell’economia, della politica,della vita della cultura.

3 nuove tecnologie informatiche, telematiche, robotiche, …biotecnologiche
imprenditoria/ finanza internazionale e mercato mondializzato accesso ai beni di consumo…  nuovi imperialismi  + incontro, comunicazione, informazione…  Problematico il rapporto reale/virtuale Verso l’oltre-umano GLOBALIZZAZIONE universalizzazione della cultura un’etica della tolleranza e una vaga religiosità, a-confessionale soggettivizzazione dei valori tra benessere ed efficienza, produttività, successo…)  interculturalità… Omologazione o localismi o integralismi  libertà, dialogo, scelta… Fondamentalismi personalizzazione… individualismo consumismo… e il “noi”?

4 ... Non solo ISTRUZIONE, non solo COMPETENZE
Emergenza come problema e come RISORSA Occorre preoccuparsi della formazione della sua intelligenza, senza trascurare quella della sua libertà e capacità di amare. ... Non solo ISTRUZIONE, non solo COMPETENZE non fare oscurare quello che è “lo scopo essenziale dell’educazione”, vale a dire “LA FORMAZIONE DELLA PERSONA [Essa] permetterà a ogni giovane – ►fiducia in se stesso, ►di sperare nel futuro, ►di preoccuparsi dei propri fratelli e sorelle in umanità e ►di voler prendere parte alla crescita della nazione

5 … il modello di don Bosco in azione
1.in mezzo ai giovani –cercare la relazione -dialogo 2. a “casa propria” = accoglienza, spirito di famiglia 3.Partendo dal “punto accessibile al bene” 4. «Accendere» con gradualità le potenzialità, le risorse personali e ambientali… 5. Con ragione,religione, amorevolezza… (anche nel rimprovero/castigo…) 6.dando Indicazioni di senso: «le 3 “s”: salute,studio,santità// pietà, moralità, cultura, civiltà// lavoro, istruzione, umanità// OGGI DIRITTI UMANI… VANGELO 7.“senza di voi…promuovere il protagonismo: la «partita educativa» 8. Avviare a far fare pratica= corresponsabilizzare 9. Gestire il tempo= La quotidianità e la festa… il progetto, il patto educativo, il regolamento… 10.la guida, orientamento e accompagnamento educativo (“l’assistenza”)… exallievi

6 educatori …con… i giovani…
“Camminiamo con i giovani per condurli alla persona del Signore”… (Cost. 43) “LA PARTITA EDUCATIVA” ● NON tanto “centralità del ragazzo” rischio di oggettivarlo, EDUCANDI E EDUCATORI nell’orizzonte della CRESCITA propria, altrui, comune. in COMUNITÀ educative = Ognuno con RUOLI e FUNZIONI proprie e diverse

7 …educare a rete: ...a cominciare con i giovani
►A livello conoscitivo = pensare la rete, pensare in rete, pensarsi in rete ► A livello di agire = affrontamento di problemi insieme ► A livello di valutazione = efficacia ma anche al significato Alla base ► senso del limite proprio e comune e ► coscienti del rischio e delle difficoltà oggettuali (= le variabili di attuazione), relazionali e soggettive (singoli e di gruppo), ► capacità di resilienza (saper vivere e operare nel “conflitto”) Educare insieme

8 … il SOGGETTIVISMO/individualismo = l’altro? la verità?
Superare … il SOGGETTIVISMO/individualismo = l’altro? la verità? 2)… la SUPERFICIALITA’ della vita, delle relazionali, «in massa», senza coscienza del mistero dell’altro, della sua storia, della presenza dell’Altro… 3) …l’EFFICIENTISMO (cfr. enfasi sulle competenze), l’essere, il condividere, la gratuità, il dono, il darsi generosamente? 4) ..il GIOVANILISMO (eterno “Peter Pan) deleterio per sé e educativamente: per l’identità dei giovani EDUCATORE: ASPETTI UMANI E PEDAGOGICI EDUCARE.. 1) con l’INSEGNAMENTO (informando, motivando, prospettando) 2) con lo STILE relazionale 3) con la TESTIMONIANZA di vita 4) con l’Ambiente, il CLIMA 5) con il FAR FARE PRATICA di libertà e solidarietà passare (integrare) da… a… 1) Pedagogia della risposta…p. della proposta 2) Pedagogia del successo formativo soggettivo… p. del fine (personale, comunitario, …umano. …cristiano…) 3) Pedagogia a servizio…p. per il servizio

9 … come Gesù maestro 1) si fa prossimo 2) accoglie personalmente
3) dialoga (“cosa leggi?”) 4) comprende, non condanna anche se non giustifica 5) stimola la “libertà”personale verso il di più, secondo i “talenti” di ognuno e le esigenze del “Regno” (la vocazione-missione):“non peccare più”, “fa questo e vivrai”, “vendi tutto… “vieni e seguimi”…”lascia le reti …ti farò pescatore di uomini”. 6) Testimonia, “beneficando”, il Vangelo dell’amore di Dio per il mondo…rischiando!!! 7) «…per loro santifico me stesso» 9 9

10 deve essere per quanto può “profeta”, scrutare i “segni dei tempi”,
il maestro deve essere per quanto può “profeta”, scrutare i “segni dei tempi”, indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani e che noi oggi vediamo solo in confuso» (Don Lorenzo Milani, Lettera ai giudici)

11 «EDUCATIVO-POLITICO» !!!
UN PACCHETTO «EDUCATIVO-POLITICO» !!! [1] sì, competenze, istruzione, ma principalmente EDUCAZIONE = formazione di persone solide, coscienti, libere, responsabili, solidali  per essere persone, lavoratori, cittadini, credenti (Cost. art. 2,3,4) [2] Necessaria un’educazione alla cittadinanza, in sinergia famiglia, scuola, parrocchia, oratorio, società civile che metta insieme educazione morale (e religiosa) e educazione alla legalità, motivandola criticamente e stimolandola  sulla base dei valori condivisi e del progetto costituzionale- diritti umani [3] Oltre l’integrazione scolastica, diritto ad una formazione integrale (non solo professionale) per chi ha l’intelligenza non nel cerebro ma nelle mani [4] 1,10, oratori tra luoghi e non luoghi, tra evangelizzazione e integrazione [5] sperimentare «nuove frontiere» e nuove forme e figure educative (e. di strada, nel mondo dei nuovi media, case accoglienza, centri di ascolto, consultori…

12 «POLITICO- EDUCATIVO» !!!
UN PACCHETTO «POLITICO- EDUCATIVO» !!! Le due bellissime figlie della giustizia (s. Agostino) =indignazione e dedicazione [1]Politiche lavorative di inserimento, sostegno, nel passaggio  la gioventù non può essere troppo «allungata» e favorendo le loro capacità di imprenditorialità, di produzione di lavoro [2]aiuto sociale alle giovani coppie per mettere su casa e fare figli [3] politiche per permettere ai genitori di crescere con i figli (sostegno economico, asili condominiali, modalità lavorative… [4] scuole che non siano «sgaruppate», disastrate, senza mezzi e strumentazioni (con competenze e persone che ne facciano uno vero strumento, mezzo educativo [5]buoni insegnanti, preparati, aggiornati, sostenuti socialmente, stipendiati adeguatamente, soggettivamente motivati, eticamente volenterosi, socialmente corresponsabili (e, non guasta, religiosamente ispirati e ecclesialmente identificati). [6] dare piena attuazione ai principi della L. 62/2000 sulla parità scolastica per allargare l’offerta formativa, per una scuola della comunità civile e che – senza nulla nuocere alla scuola statale – del diritto dei genitori e delle famiglie alla libertà di scelta scolastica per i loro figli e di accrescere le offerte d i formazione.  Ma si fa questo con i tagli della spesa pubblica sull’educazione, all’istruzione, alla formazione. … («Don Bosco aiutaci tu» in «l’accattone»)

13 “Se io insegnassi con la cultura dei migliori insegnanti, ma non avessi l’amore, io non sarei che un oratore intelligente o una persona spiritosa e simpatica. Se conoscessi tutte le tecniche e avessi provato tutti i metodi migliori o se avessi una formazione che mi permettesse di sentirmi competente, ma non avessi compreso ciò che i miei allievi provano e come essi pensano, ciò non basterebbe per essere insegnante. E se io passassi molte ore a prepararmi per non essere né teso né nervoso, ma non provassi ad amare e a comprendere i problemi personali dei miei studenti, ciò non basterebbe ancora per essere un buon insegnante. Un insegnante è pieno di amore, di pazienza di bontà. Non fa mistero che altri si confidano a lui. Non spettegola. Non si lascia facilmente scoraggiare. Non si comporta in maniera sconveniente. Per i suoi allievi è un esempio vivente di buona condotta e ne fa volentieri riferimento. L’amore non si ferma mai. I programmi saranno sorpassati. I metodi passeranno di moda. Le tecniche verranno abbandonate. Il nostro sapere è limitato e noi non ne possiamo trasmettere che un piccola parte ai nostri allievi. Ma se abbiamo l’amore, allora i nostri sforzi avranno una forza creatrice e la nostra influenza resterà radicata per sempre nella vita dei nostri allievi. Ora, rimangono le tecniche, i metodi e l’amore. Ma la più importante delle tre è l’amore” (parafrasi di un anonimo insegnante di 1 Cor.13, 1-8;13)

14 Educazione… Questione - di relazione interpersonale…
- di intergenerazionale… - di riforma culturale comunitaria (civile e ecclesiale)


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