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VOGLIA DI COMUNITA’ LE RADICI

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Presentazione sul tema: "VOGLIA DI COMUNITA’ LE RADICI"— Transcript della presentazione:

1 VOGLIA DI COMUNITA’ LE RADICI
18 novembre rel. Paolo Ferrari

2 Premessa: La storia siamo noi?
1.Comunità, origine e approdo 2. Il pendolo della storia 3. Una comunità grande come il mondo

3 La storia siamo noi? 2 livelli: La grande storia La nostra storia
Recuperare una COSCIENZA STORICA tradizione vs tradizionalismo tradizione=Non c’è fedeltà senza rischio tradizionalismo= immbobilismo, conservazione, “tradimento”

4 * c’è una misura di verità? * tradizionalismo nella Chiesa
Nella grande storia * revisionismo /vincitori e vinti * c’è una misura di verità? * tradizionalismo nella Chiesa Nella nostra storia - “abbiamo sempre fatto così” + coltivare la memoria

5 La storia siamo noi… … solo se abbiamo COSCIENZA STORICA
Se sappiamo attingere alla tradizione senza scadere nel tradizionalismo Se abbiamo coscienza che la storia si scrive anche con le nostre piccole scelte, con le scelte dei piccoli

6 1 LA COMUNITA’ ORIGINE E APPRODO

7 La comunità è sia qualcosa di dato, sia qualcosa da costruire
A) È un dato, è all’origine famiglia, clan, gruppo etnico ma anche impresa e organizzazione Comunità (naturale – legami di sangue) vs Società (artificiale-formalizzazione)

8 La comunità è sia qualcosa di dato, sia qualcosa da costruire
B) È una convivenza da costruire Il Prealpino delle origini: aggregato senza storia, senza identità, senza una narrazione comune… Basta condividere un territorio? Basta somigliarsi? - Bastano alcuni elementi favorevoli?

9 In quel momento apparve la volpe. "Buon giorno", disse la volpe
In quel momento apparve la volpe. "Buon giorno", disse la volpe. "Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno. "Sono qui", disse la voce, "sotto al melo... " "Chi sei?" domandò il piccolo principe, "sei molto carino... " "Sono una volpe", disse la volpe. "Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono così triste... " "Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata". "Ah! scusa", fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: "Che cosa vuol dire "addomesticare"?" "Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?" "Cerco gli uomini", disse il piccolo principe. "Che cosa vuol dire "addomesticare"?" "È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami... "Creare dei legami?" "Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a ...centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo". "Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'è un fiore... credo che mi abbia addomesticato... "

10 "Che cosa bisogna fare. " domandò il piccolo principe
"Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe. "Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino... " Il piccolo principe ritornò l'indomani. "Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti". "Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe. "Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza". Così il piccolo principe addomesticò la volpe.

11 2 IL PENDOLO DELLA STORIA

12 comunità individuo controllo controllo sociale totale territorio pluri-appartenenze reale virtuale

13 3 UNA COMUNITA’ GRANDE COME IL MONDO

14 La Grande storia e la nostra storia
Il grande sogno del Concilio e della Costituzione: una comunità che si apre a una solidarietà planetaria L’esordio della Gaudium et spes: Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo… Il respiro dei primi articoli della Costituzione:

15 Costituzione art. 3 Gaudium et spes n. 29
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Gaudium et spes n. 29 «…è necessario riconoscere sempre più la fondamentale uguaglianza fra tutti…Ogni genere di discriminazione nei diritti fondamentali della persona in ragione del sesso, della stirpe, del colore, della condizione sociale, della lingua o religione deve essere superato ed eliminato come contrario al disegno di Dio»

16 Il senso di una cittadinanza comune che ci precede
Gli anni ‘60 Il senso di una cittadinanza comune che ci precede Kennedy, papa Giovanni, interdipendenza, don Milani… Costituzione: un patto costruito alla fine di una tragedia immane I mattoni del convivere: laicità, persona, solidarietà, lavoro, formazioni intermedie, matrimonio…

17 Un’idea condivisa di bene
Cos’è che tiene insieme una comunità, una città, uno Stato? Un’idea condivisa di bene (o almeno un’idea condivisa di cosa è male e va evitato) Ci si accorge che alcune realtà sono beni comuni quando vanno in crisi o vengono meno…

18 è il senso del bene comune che tiene insieme una comunità
BC è la lezione che ci viene da quegli anni, anche se sembra dimenticata… chi non si dice per il BC oggi? BC è capitale sociale… BC è… n. 26 Gaudium et spes «L’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente» BC è principio e processo (= nuova partecipazione)

19 PER CONCLUDERE LA STORIA SIAMO NOI 1. La coscienza della storia
2. La comunità va accolta: c’è un bene comune alla base La comunità non è scontata, va costruita… come?

20 PER CONCLUDERE … fino a sentirsi responsabili di tutti e di ciascuno
3. Contagiare di comunità le varie sfere della socialità … fino a sentirsi responsabili di tutti e di ciascuno


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