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USD: L’acqua Barbara Fratti, Irene Manente, Nicoletta Prevedello, Silvia Scarpa. Classe II elementare con alunni stranieri di livello base, intermedio,

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Presentazione sul tema: "USD: L’acqua Barbara Fratti, Irene Manente, Nicoletta Prevedello, Silvia Scarpa. Classe II elementare con alunni stranieri di livello base, intermedio,"— Transcript della presentazione:

1 USD: L’acqua Barbara Fratti, Irene Manente, Nicoletta Prevedello, Silvia Scarpa. Classe II elementare con alunni stranieri di livello base, intermedio, avanzato.  Prima di ogni altra considerazione bisogna ricordare che nella scuola elementare, specie nei primi anni, si tende a spaziare tra le discipline senza dar loro una netta divisione. I bambini quindi sono spinti ad affrontare ogni argomento attraverso tutte le aree disciplinari. Si evince pertanto che l’intero svolgimento di questa unità didattica richiede, oltre al coinvolgimento dell’intero team, almeno tre lezioni per la fase della motivazione e moltissime altre per riuscire a spaziare tra le discipline coinvolte.

2 Argomento: gli stati dell’acqua:
gassoso solido liquido

3 GHIACCIO

4 acqua

5 vapore

6 Contenuti: ·     gli stati dell’acqua, ·     parole chiave: o  ACQUA, o  CALDO, o  FREDDO, o  VAPORE, o  GHIACCIO, o  FORMA, o  TRASFORMA.

7 Obiettivo primario: conoscenza degli stati dell’acqua
  Obiettivo primario: conoscenza degli stati dell’acqua. Obiettivi stratificati (livelli classe): livello 1 ·      comprensione delle esperienze compiute in classe, ·      conoscenza degli stati dell’acqua, ·      rielaborazione dell’esperienza didattica verbale e scritta, ·      conoscenza del linguaggio specifico. livello 2 ·      comprensione delle esperienze compiute in classe, ·      approfondimento della lecto-scrittura, ·      completamento di un testo con degli spazi da riempire con parole date all’inizio. livello 3 ·      comprensione delle esperienze compiute in classe, ·      conoscenza delle parole chiave, ·     interiorizzazione dei fonemi emersi dalle esperienze.

8 Obiettivi disciplinari di scienze:
Obiettivi linguistici: ·      comprensione orale e scritta del lessico riferito agli stati dell’acqua, uso orale e scritto del lessico riferito agli stati dell’acqua, ·      arricchimento del lessico, ·      fonologia (sci-sce; cqu; ghi-ghe), ·      costruzione della frase nominale. Obiettivi disciplinari di scienze: ·      conoscenza degli stati dell’acqua, ·      approccio con il metodo scientifico (esperienza).

9 Obiettivi disciplinari di italiano:
·      ascolto e comprensione delle parole chiave, ·      acquisizione dei fonemi, dei trigrammi (sci-sce; cqu; ghi-ghe), ·      ascolto e comprensione di un semplice testo narrato, ·      ascolto e comprensione di un testo descrittivo, ·      rielaborazione di testi descrittivi di diversa difficoltà, ·      rielaborazione scritta di testi regolativi di diversa difficoltà.

10 Obiettivi disciplinari di geografia:
·      luoghi e ambienti del pianeta in relazione alle temperature, ·      problematiche ambientali relative al surriscaldamento del pianeta. Obiettivi di psicomotricità: ·      espressione degli stati d’animo e movimenti mimico-facciali, ·      postura corporea, drammatizzazione sui mestieri.

11 Operatore cognitivo     Concetto di trasformazione     Concetto di cambiamento Concetto di “prima e dopo”

12 Fase della motivazione:
l’insegnante entra in classe con diverse bottiglie di bibite, tra cui una di acqua, e chiede: “Chi ha sete?” Mentre i bambini bevono, l’insegnante introduce l’argomento della forma dell’acqua e chiede se l’acqua ha la forma della bottiglia, contemporaneamente scrive alla lavagna la parola ACQUA.

13 Fase della condivisione, dell’introduzione delle parole chiave e della metacognizione n. 2: quindi l’insegnante lancia un’ipotesi: “C’è qualche altro modo per cambiare la forma dell’acqua?”   Presentazione delle altre parole chiave (freddo, caldo, ghiaccio, vapore) abbinate ad immagini. A questo punto si comincia l’esperimento scientifico (che si sceglie in base alle ipotesi dei bambini).

14 Introduzione del testo semplice n. 1
“L’acqua cambia forma. L’acqua si trasforma. L’acqua cambia forma grazie al suo contenitore. L’acqua cambia forma anche perché adesso è liquida. L’acqua cambia forma anche in altri modi. Cosa succede se scaldo l’acqua?”

15 Fase della condivisione, dell’introduzione
delle parole chiave e della metacognizione n. 2: l’insegnante quindi lancia un’ipotesi: “C’è qualche altro modo per cambiare la forma dell’acqua?” Presentazione delle altre parole chiave (freddo, caldo, ghiaccio, vapore) abbinate ad immagini. A questo punto si comincia l’esperimento scientifico (che si sceglie in base alle ipotesi dei bambini).

16 Esperimento n. 1 Nel caso in cui si proceda col calore si utilizza un fornellino, una pentolina, un coperchio e dell’acqua. Un bambino versa un po’ d’acqua nel pentolino e si accende il fornello. Mentre si aspetta che l’acqua si scaldi, si fa il gioco delle forme: esprimere con il corpo e la mimica gli stati d’animo o forme diverse (ad esempio imitazione delle lettere dell’alfabeto), insistendo a voce sulla parola TRASFORMA. Nel frattempo si fa bollire l’acqua finché non ce n’è più. Quindi si chiede a tutti: “Dov’è finita l’acqua?” Si ripete l’esperimento col coperchio e si osserva alla fine la formazione del vapore.

17 Introduzione del testo semplice n. 2
“Se alzo il coperchio è pieno di goccioline d’acqua. Il fuoco ha cambiato la forma dell’acqua, il fuoco ha trasformato l’acqua in VAPORE. Il vapore è un gas. Il vapore vola nell’aria. Il vapore vola perché è caldo. Ma cosa succede se l’acqua diventa tanto fredda?”

18 Con questo interrogativo si conclude la prima parte della CAD che successivamente verrà ripresa dall’insegnante che riprendendo il discorso sull’acqua riformulerà la domanda con la quale aveva lasciato la classe:

19 Fase della condivisione, dell’introduzione delle parole chiave
e della metacognizione n. 3: “Cosa succede se l’acqua diventa tanto fredda?” Mentre si parla l’insegnante scrive alla lavagna la parola FREDDO. Sicuramente uno dei bambini o altrimenti l’insegnante stesso proporrà la parola GHIACCIO e quindi una volta di più anche la parola TRASFORMA poi chiederà: “A chi piacciono i ghiaccioli?”

20 Esperimento n. 2 Per questo esperimento sono necessarie delle formine, dell’acqua, dello sciroppo e un freezer. I bambini mescolano lo sciroppo con l’acqua e versano il liquido nelle formine. A questo punto l’insegnante propone di mettere le formine “al freddo fuori della finestra”, “al freddo in frigo” e “al freddo in freezer”. E’ probabile che alcuni bambini siano restii a mettere le formine fuori della finestra o in frigo perché attraverso le loro esperienze pregresse già sappiano che solo il freezer ghiaccia. In questo caso si obbietta che si vuole sapere QUANTO freddo occorre per fare il ghiaccio.

21 Introduzione del testo semplice n. 3
Abbiamo messo l’acqua e la menta nelle formine. Abbiamo messo un po’ di formine fuori della finestra. Abbiamo messo un po’ di formine dentro il frigo. Abbiamo messo un po’ di formine dentro il freezer. Cosa succederà?

22 L’attesa della conclusione dell’esperimento questa volta è un po’ più lunga. Le attività da presentare sono molteplici e dettagliatamente enumerate nei quattro moduli nei quali sono state raggruppate, si potrebbe iniziare con:

23 italiano: ·     lettura del racconto “Gli uomini di ghiaccio” di G. Rodari ·     schede a livelli sui fonemi e dei trigrammi (sci-sce; cqu; ghi-ghe), storia e studi sociali: ·     proteggersi dal freddo, ·     proteggersi dal caldo, ·     problematiche ambientali. geografia: ·     dov’è il freddo? ·     dov’è il caldo? educazione all’immagine: ·     i colori freddi, ·     i colori caldi.

24 Fase della condivisione, dell’introduzione delle parole chiave,
e della metacognizione n. 4: Dopo qualche giorno la classe va a vedere cosa è successo alle nostre formine. I bambini avranno modo di osservare che l’acqua nelle formine messe fuori della finestra è fredda. Anche l’acqua nelle formine messe in frigo è fredda. L’insegnante riscrive alla lavagna le parole FREDDO, FORMA e TRASFORMA. L’insegnante chiederà: “Quale acqua è più fredda? La forma dell’acqua è cambiata?”

25 “L’acqua nelle formine è fredda? L’acqua è ancora liquida?”
I bambini faranno le loro considerazioni e poi controlleranno le formine messe in freezer. L’insegnante chiederà: “L’acqua nelle formine è fredda? L’acqua è ancora liquida?” I bambini potranno osservare che l’acqua ha cambiato forma e si è trasformata in ghiaccio e se lo desiderano mangiare i ghiaccioli.

26 Introduzione del testo semplice n.4
L’acqua fuori della finestra era fredda. L’acqua dentro il frigo era più fredda. L’acqua dentro il freezer era freddissima. L’acqua dentro il freezer si è trasformata in ghiaccio.

27 La CAD vera e propria si concluderebbe qui se non fosse per la serie di attività alle quali può dare spunto. Le attività dell’intera CAD sono state raggruppate e realizzate attorno 4 moduli stabiliti in riferimento agli obiettivi delle aree tematiche principali del progetto.

28 PRIMO MODULO Proteggersi dal freddo e dal caldo Sviluppo del campo semantico relativo all’abbigliamento: ·    schede stimolo; ·    flash cards; ·    giochi di memoria; ·   Costruzione di giochi da usare in classe (domino, bingo, cartelloni interattivi con personaggi da vestire in base a consegne precise, riproduzione dell’ambiente del negozio di abbigliamento, in cui si ritrova il lessico presentato inizialmente favorendone un uso pertinente e intercalato nel contesto del negozio). Drammatizzazione: ·    abiti connessi a specifici ruoli sociali e lavorativi; ·    gli abiti sono cambiati nel tempo ed esistono diversi modi di vestire nel mondo: o   letture, o   conversazioni, o   creazione di cartelloni attraverso lavoro di gruppo.

29 SECONDO MODULO Giochi con le forme Costruire con le forme utilizzando materiali diversi riciclati: ·   realizzazione di composizioni ed associazioni sfruttando la diversità e la somiglianza delle linee tra sé e con gli oggetti che circondano il bambino; ·   utilizzo di schede stimolo finalizzate a favorire: o   l’osservazione, o   l’associazione colore-forma, o   l’associazione forma-oggetti, o   la memorizzazione di piccole sequenze.

30 TERZO MODULO Ambito linguistico –fonetico Fonemi in riferimento ai trigrammi e digrammi cqu, gh, sc, sci: ·       utilizzo di schede, ·       filastrocche, ·       rime, ·       canzoncine. ·       Lettura animata dei racconti: o     “Gli uomini di ghiaccio” G. Rodari, o     “Cacca verde e pecore marziane”; Utilizzo di: ·       testi ad immagine/parola, ·       testi con spazi da riempire con parole presentate precedentemente, ·       testi con spazi da riempire autonomamente, ·       testi con frase spezzata, ·       testi con paragrafo spezzato.

31 QUARTO MODULO Problematiche climatiche. “Dov’è il freddo?” “Dov’è il caldo?” Le aree climatiche con particolare attenzione alla loro localizzazione e alle loro caratteristiche vistose: ·       creazione di un planisfero per la classe, ·       creazione di un puzzle dei continenti. Acqua come risorsa naturale, indispensabile per la vita: ·       allestimento di un piccolo giardino di erbe aromatiche; ·       osservazione e registrazione delle trasformazioni naturali delle piante nel tempo; ·       assegnazione di semplici incarichi ai fini della manutenzione del giardino, o     ogni bambino ha una consegna precisa, o     ogni bambino contribuisce alla sopravvivenza dell’angolo verde. ·       Letture per sensibilizzare i bambini ad un uso razionale dell’acqua e al rispetto per l’ambiente.

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33 Detto… fatto

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35 Durante l’intero progetto i bambini hanno lavorato spesso in gruppo,
Conclusione Durante l’intero progetto i bambini hanno lavorato spesso in gruppo, secondo la prospettiva del cooperative-learning, hanno prodotto dei materiali vari e utilizzabili in classe nei momenti di gioco spontaneo, durante le ore di storia, geografia, scienze, italiano, matematica, educazione all’immagine. Queste discipline sono state coinvolte trasversalmente dal progetto attraverso il concetto, l’operatore razionale della trasformazione, del cambiamento dell’ambiente naturale ed umano nel tempo e nello spazio. La varietà delle attività proposte ha permesso di operare in modo sinergico con più livelli linguistici, permettendo a tutti gli alunni di partecipare attivamente, di accrescere le proprie competenze linguistiche, di socializzare all’interno di un contesto di cooperazione, collaborazione e di rispetto. Durante l’intero progetto i bambini hanno lavorato spesso in gruppo,


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