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PERIODICO UFFICIALE DEGLI STUDENTI DEL LICEO WEIL

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Presentazione sul tema: "PERIODICO UFFICIALE DEGLI STUDENTI DEL LICEO WEIL"— Transcript della presentazione:

1 PERIODICO UFFICIALE DEGLI STUDENTI DEL LICEO WEIL
FEBBRAIO 2008, anno VI n.1 - web site: ___________________________________

2 SOMMARIO MOMENTI DI GLORIA EDITORIALE Attualità…………………………………3
UCALIPTO-FEB.2009 2 Bentornati ai vecchi lettori e benvenuti sulle pagine di Ucalipto ai nuovi arrivati! Forse temevate (?) che il giornalino della scuola sarebbe scomparso dopo l’edizione speciale riservata all’intervista alle liste. E invece eccolo qua, puntuale come un orologio in pensione. Sì, siamo in tremendo ritardo, lo sappiamo, ma è stato (come sempre) per cause di forza maggiore – grafici smarriti, forse rapiti, chissà-. Sono le stesse cause per cui, sfogliando questo numero, c’è chi si chiederà se siamo retrocessi al Paleolitico. In un certo senso sì, ma ci siamo impegnati per renderlo il migliore possibile, quindi apprezzate i nostri innumerevoli sforzi! Troverete nuovi rubricisti - c’è chi va e c’è chi viene -, e la nuovissima e geniale rubrica: “Usi e costumi del Weil”. Chiunque voglia partecipare, con articoli, lettere, disegni, insulti o per la grafica ( a questi ultimi erigeremo una statua di Platino) ci contatti mandando un’ a o lasci l’eventuale materiale nelle scatole dell’ Ucalippost! Ed ora Buona Lettura! MOMENTI DI GLORIA I fantastici articolisti (anche se non tutti presenti in queste pagine): - Elisa Baccolo - Paola Carrara - Annalisa Cavagna - Fiaba Di Martino - Valeria Forlani - Tosca Ghisletti - Gabriele Lingiardi - Francesca Marchetto - Cristina Mazza - Andrea Miele - Veronica Pastore Claudio Pettigiani Matilde Tura I meravigliosi grafici: - Lorenzo Franzosi (preziosissimo contributo esterno, che ha realizzato alcuni dei disegni tra cui la copertina)‏ - Cristina Mazza (per l’impaginazione)‏ - Celeste Negri (per i loghi delle rubriche)‏ Un ringraziamento particolare a: - La professoressa Barbara Giorgi - La Preside Gloria Bertolini - La Vicepreside Monica Bussini SOMMARIO Attualità…………………………………3 Libri – Una barca nel bosco…………….5 Usi e costumi del Weil…………………..6 Cinema…………………………………..7 Intervista doppia……………………….10 Musica……………………………… Racconto………………………………..12 Giochi

3 PUBBLICITA’! ATTUALITA’
UCALIPTO-FEB.2009 3 PUBBLICITA’! Premetto che parlare d’attualità in questi tempi risulta essere più arduo del previsto. Mi è difficile focalizzare un punto, scegliere la notizia scottante, trattare con oggettività giornalistica gli avvenimenti, proprio ora accade di tutto, e non accade niente. Se volessimo discutere del magico mondo mediatico, che tanto anima e coinvolge le indoli degli spettatori di oggi, le opportunità si ridurrebbero al minimo: la mostruosa scatola nera trasmette sempre lo stesso grumo privo di sostanza, gli stessi piccoli uomini che vanno in piccole isole a provare piccole grandi emozioni, gli stessi conduttori che masticano l’affabile solfa, gli stessi TG che possiedono la singolare abilità di ostentare vuota loquacità. Finirei per cadere anche io nella solita lamentela. E per quanto riguarda la politica…bhe , la politica!Quante rumorose rivoluzioni stanno attecchendo nella nostra beneamata capitale! Peccato che giri voce di una presentimento comune: si ha la strana sensazione di vivere un reverse. Ma forse sono la persona sbagliata per proporvi certe cose: l’imparzialità non è una mia virtù. Vediamo, di chi si potrebbe parlare? La nuova generazione? I nostri pupilli, le nostre speranze, il nostro…il nostro spiraglio di luce…nel bu…i…o. O forse no. L’altro giorno sono passata davanti alle scuole medie, pardon , scuole primarie di Treviglio, e non mi risulta di aver provato un particolare spirito d’orgoglio. Anzi, ho visto ragazzine tiratissime sfilare spavalde, squadrandomi ogni millimetro del corpo, per poi sculettare via. Mi è rimasta addosso una scia di profumo abusato e l’immagine di visi completamente artificiali. Di certo gli imput che giungono dall’alto non sono dei migliori: la poca castità della rinnovata Brintey & co. E gli autoscatti in pose provocanti che girano tanto liberamente nel net probabilmente non giovano alla salute delle nuovi generazioni, che hanno sempre meno scudi per difendersi, ahimè. E via alla precoce scoperta del dio della libidine, con tanto di genitori completamente ignoranti sul fatto. Meglio però che non mi dilunghi troppo, o rischierei la tanto temuta censura e qualche sbuffo da parte del pubblico. Alla gente piace sentir parlare di cose leggere, spensierate, insomma. Basti pensare al grande successo che riscuotono le rubriche gossip! Forse anche l’Uca dovrebbe inserire delle rubriche più ‘IN’ come fanno i veri telegiornali, per accaparrarsi più consensi, visi soddisfatti e sorrisi smaglianti. Però…Vogliamo davvero parlare delle protuberanze di Jessica Alba? Naah. Lascio con piacere il privilegio a chi è più esperto di me. Eggià, non c’è più molta trippa per gatti per il mondo dell’informazione, tutto sa di già masticato. Forse conviene anche a noi lanciare la pubblicità… Buona notte, e buona fortuna (spudorata citazione da ‘Good Night and Good Luck’), Elisa Baccolo

4 L’U.C.M. si mangia le unghie
ATTUALITA’ UCALIPTO-FEB.2009 4 L’U.C.M. si mangia le unghie L’uomo moderno è un uomo insicuro. Un insicuro consapevole. La cura sta nell’estrarre il portafoglio dalla tasca dei pantaloni, anzi jeans, o dalla borsa di pelle, anzi shopping bag. Il sabato pomeriggio l’uomo contemporaneo medio, U.C.M., passeggia nella via principale della sua città, scrutando le vetrine, valutando la merce esposta. Alle sei del pomeriggio va all’ipermercato e, mangiandosi nevroticamente le unghie, sceglie i cereali. Oggi ha scelto i fiocchi di riso con riccioli di cioccolato fondente. Oggi l’U.C.M. vuole essere un uomo sano,vuole restare in linea non rinunciando al gusto del cioccolato. L’U.C.M. grazie alla scelta dei cereali si è identificato. Sa chi è finalmente, lui mangia fiocchi di riso e cioccolato fondente! È questo il nocciolo: l’uomo si orienta nella scelta del prodotto identificandosi nel tipico acquirente standard. L’acquisto rafforza la propria identità. Il quarantenne, inforcando la nuova moto lucidissima, velocissima, fantasticissima -ha iniziato,nel frattempo, a parlare come i dodicenni- diventa il Quarantenne Figo. I consumatori critici, quelli che badano al “fattore etico”, comprano il cioccolato equosolidale, aumentando la propria consapevolezza di avere una sensibilità che supera quella della badessa di Chaucer. L’alternativo veste, e dunque ha comprato, capi non alla moda. Ma ora non stiamo ad additare la solita società che ci priva della libertà d’essere(ma chi mai può privare la libertà d’essere??) , che ci allontana dall’ideale inesistente di noi stessi, smettiamola di far moralismo spicciolo – lo dico soprattutto a me stessa- e di additare le modelle perché troppo magre e alte e belle(come direbbe Guia Soncini). L’U.C.M. acquista fiocchi di riso con riccioli di cioccolato fondente, ebbene? Lasciamo che si identifichi, probabilmente è l’ultima possibilità che gli è concessa per trovare se stesso. (Voi invece salverete le vostre anime ascoltando gli Abba).   Paola Carrara

5 LIBRI UNA BARCA NEL BOSCO di Paola Mastrocola
UCALIPTO-FEB.2009 5 UNA BARCA NEL BOSCO di Paola Mastrocola Quando vado di fretta scelgo un libro basandomi sul titolo, ma “Una barca nel bosco” non mi suggeriva nulla, pur suscitando una certa curiosità, e così non l’ ho comprato. Poi me lo hanno regalato e allora ho cominciato a leggerlo. Inutile dire che mi ha appassionato, altrimenti non sarei qui a consigliarvelo. L’autrice, Paola Mastrocola, è una professoressa di liceo scientifico di Torino, che, tra una lezione e l’altra, ha scelto di scrivere libri e ha pure vinto parecchi premi, tra cui spicca il prestigioso Campiello. Mentre si legge si resta colpiti dalla capacità che questa non più giovane autrice ha avuto nell’immaginarsi ragazzina (o meglio ragazzino) del 2000, sì perché quando si inizia a leggere il libro si ha la sensazione che lo scrittore sia un adolescente come tanti, e come tanti cresca, maturi e faccia nuove esperienze. Tutto ha inizio una mattina di settembre quando per Gaspare Torrente (sul nome avrei qualcosa da ridire…) è il primo giorno di scuola. Catapultato a Torino, a mille chilometri di distanza dalla sua amata isola dell’Italia meridionale, comincia la sua nuova vita da liceale al Nord. Tra insegnanti “innovativi”, compagni organizzati in branchi, corsi di latino “agili-flessibili” e la ragazza dei suoi sogni che nemmeno si accorge di lui, Gaspare si sente un pesce fuor d’acqua o meglio come “Una Barca nel Bosco”- ecco da dove ha preso l’ispirazione per il titolo!- Gli anni passano e il liceo finisce: cinque anni di “sformazione” durante i quali non ha imparato nulla e ha studiato poco (beato lui!). All’università le cose non vanno meglio e dopo la laurea in giurisprudenza, per l’esattezza in diritto romano, si ritrova, una volta persi i genitori, a fare il barista e a coltivare piante. A voi i commenti. Ma proprio quando tutto sembra destinato a non migliorare spunta un vecchio amico di liceo un po’ bizzarro che gli cambia la vita… L’intento dell’autrice non è certo quello di narrare le vicende scolastiche e non di un povero studentello torinese, bensì di mettere in luce quanto di più malsano ci sia nella scuola di oggi, sia dal punto di vista puramente didattico, sia burocratico, sia organizzativo. Di passi divertenti c’è ne sono a volontà, ma dal sapore agrodolce perché le situazioni narrate sono reali e sono il riflesso di un ritardo, quello della scuola italiana, che ha necessità d’essere colmato. Alla prossima lettura! Veronica Pastore

6 UAU!!! m&f USI E COSTUMI DEL WEIL
UCALIPTO-FEB.2009 6 Ormai la kefiah è passata da simbolo ideologico a insulso gadget di massa, da sfoggiare bellamente alla cogestione, alle macchinette delle merendine o a una qualsiasi manifestazione, comunista, fascista o a favore della liberazione dei procioni in cattività. Ora basta! Se proprio non vi decidete a disfarvene, vi proponiamo degli usi alternativi: per una romantica bigiata: imboscatevi in una serra dell'agraria; stendete la vostra adorata kefiah (precedentemente stirata) e disponeteci, nell'ordine: due piattini di carta, due forchettine di plastica, due calici tascabili, champagne e porchetta fresca. Buon pasto (e dopo pasto...)! inspiegabilmente, sciaguratamente, è successo ancora: non avete controllato prima di andare. Suvvia, siate parsimoniosi! Perché sprecare un sms implorando un compagno caritatevole di portarvi la carta igienica (che al Simon Weil è un lusso della casta "personale ATA"), quando disponete di una morbidissima kefiah? il sei è lontano? Lo scrutinio è vicino? Il prof ha le scarpe un po' sporche... siate volenterosi... UAU!!! Se avete 38 di febbre, il naso tappato, i capelli bisunti, la faccia tumefatta, insomma, state male, e guardate programmi degeneri alla tv mentre i vostri compagni sono alle prese con equazioni di secondo grado letterali e per giunta fratte. Se vi siete offerti di trascorrere il pomeriggio in allegra compagnia di spazzoloni, spazzettoni, Swiffer e Vetril (pur di non studiare...). Questi sono gli unici due casi in cui è legittimato l'uso di mollettoni di plasticotta colorata e calzettoni di spugna. NB: Per ovvi motivi, è questo quello che ci va di annotare: l'utilizzo simmetrico di mollettine fermacapelli è caldamente sconsigliato, se non volete sembrare un po' sui generis! m&f

7 CINEMA UCALIPTO-FEB.2009 7 CINECOMICS Cinecomics, film tratti dai fumetti, l’ultima moda del cinema hollywoodiano. Amati dalle platee e disprezzati dalla critica, giudicati cinema inutile o semplici blockbuster senza senso. Sicuramente chi ha visto film come “Ghost Rider, Elektra o Cat Woman”concorderà pienamente con i critici che li disprezzano e gridano alla morte del vero cinema di Hollywood. Vi chiedo però di dimenticarvi questi film, perlomeno durante i pochi minuti che vi servono per arrivare alla fine di questo articolo, e di prendere in considerazione film,a mio parere, più riusciti come:spider-man,v per vendetta,x man e il cavaliere oscuro e molte altre piccole perle della cinematografia moderna per ragazzi. Chi vuole apprezzare appieno queste opere non deve fermarsi alle apparenze di una trama banale, spesso pensata per un target che oscilla dai 7 ai 14 anni ,ma deve scavare nel profondo del film dove troverà numerose chiavi di lettura. Faccio un esempio:in v per vendetta sono presenti numerose tematiche “adulte” come la libertà ed il prezzo da pagare per essa,il controllo spacciato per sicurezza ma utilizzato come strumento di oppressione dittatoriale,la shoah,la tortura come mezzo di interrogatorio... Il messaggio comunicato da x-man è sicuramente importante per i più piccoli:il rispetto per il diverso. Chi non ha apprezzato la scelta del giovane Peter Parker che,umiliato e deriso da tutti,decide di non vendicarsi ma di entrare in azione come spider-man per salvare proprio coloro che lo umiliavano tutti i giorni a scuola? I più severi a questo punto potrebbero ribattere che in questi film la recitazione spesso è scarsa,la regia piatta,la storia assente. in effetti fino al 23 luglio scorso questa(salvo sporadiche eccezioni)era la regola,infranta però con l’arrivo de “il cavaliere oscuro”,bellissimo film elogiato da pubblico e critica che ha completamente ribaltato la concezione di film-fumetto grazie anche ad Heath Ledger da brividi nella sua penultima interpretazione. Il fascino di”The dark knight” sta proprio nell’abilità degli sceneggiatori di riadattare i protagonisti delle opere cartacee rendendoli dei personaggi originali ed efficaci al fine della narrazione,tanto che,alla fine della visione,si ha la sensazione di avere assistito ad un film CON Batman, non DI Batman. I cinecomics sono anche ciò che lo spettatore medio chiede da un film:azione(il cinema è movimento),spensieratezza e divertimento. Tutte queste caratteristiche spesso sono in compresenza in questi film,che attirano molti spettatori,soprattutto giovani ,che potrebbero,come fece un giovane Peter Jackson, decidere di intraprendere una carriera nel mondo dal cinema; o semplicemente sognare per due ore. Non basta per convincervi che i cinecomics non sono merce avariata?sappiate allora che,salvo spostamenti,il 6 marzo 2009 è prevista l’uscita nelle sale di Watchmen, pellicola tratta dall’omonimo fumetto (veramente incredibile nella sua bellezza e vivamente consigliato dal sottoscritto). Il fumetto è entrato nella storia per essere l’unico comics ad essere considerato letteratura,chissà che anche la trasposizione su pellicola riesca ad essere così rivoluzionaria e ad aprire la strada a nuovi percorsi cinematografici. Gabriele Lingiardi

8 L’inferno in terra CINEMA
UCALIPTO-FEB.2009 8 L’inferno in terra “Sulla porta dell’Inferno di Dante c’è scritto: Lasciate ogni speranza voi ch’entrate. Talvolta mi chiedo se ormai simili parole non dovrebbero essere scritte all’entrata del nostro stesso pianeta.” Come dare torto alla filosofa Luce Irigaray? E la sua sentenza così lapidaria giunge incidentalmente perfetta per descrivere l’angoscia che ti assale dopo esser venuta a contatto con Gomorra. Inizia tutto con un libro, un resoconto febbrile, vibrante, cupo e disperato, con cui un giovane, geniale giornalista al suo primo manoscritto (Roberto Saviano), ampia panoramica d’esperienza vissuta, trascina i suoi lettori in un abisso di disperazione, vuoto e desolazione senza fine, né pace, né pietà, sconvolgendoli. E non è fantascienza (eppure i primi minuti del film lo sembrano), o narrativa. Fosse così, Saviano meriterebbe un premio anche solo per la fantasia. E invece, quella che descrive è l’altra metà del tetro cielo d’Italia, frammenti che urlano il loro orrore attraverso vicende di morti, assassinii, terre violentate, guerre di clan, bambini assuefatti, menti plagiate e via dicendo. Ed ecco che al ragazzo si scaraventano addosso, dopo la cruda realtà con cui è venuto a contatto, impotenza, e indignazione, e poi la dignità, quella dignità che è come una marea e che si impone. E per aver detto la verità, per questo immenso coraggio e sacrificio, Saviano ha meritato il quotidiano terrore, porte sbattute in faccia, sguardi spaventati, minacce di morte, e, negli ultimi giorni, l’esasperazione lo ha portato a pensare di andarsene dall’Italia. Ecco come siamo riusciti a difendere questo giovane così coraggioso: costringendolo alla fuga. Chi tace forse sopravvive, chi parla è perduto. Ma Saviano ha capito una cosa importantissima. Ha capito che è fondamentale conoscere. Bisogna conoscere l’altra faccia dell’Italia. Non si può e non si deve distogliere lo sguardo. “Io so. Ho le prove. E non faccio prigionieri” esclama Saviano in uno dei passi più vivi e strazianti del romanzo. E ha trasmesso questa consapevolezza al regista del film tratto dal suo libro, Matteo Garrone, che a sua volta ha mutato in immagini l’angoscia e l’orrore di un’Italia ormai allo sbando, alla deriva, sputo velenoso di sé stessa. E ne esce un capolavoro, la pellicola più importante per l’Italia da decenni, un film che è metacinematografico, va oltre, è uno squarcio sul e nel mondo dell’oggi, sulle sue persone, sulla ferocia e il dolore di quell’esistenza. Ecco. Bisogna poter appropriarsi di almeno un lembo di quel “io so”. Non appena possibile, fatevi una camminata sotto questo sole che condividiamo con camorristi, truffatori ed assassini, una camminata fino alla biblioteca più vicina e prendete Gomorra. Sentirete fin dalle prime pagine qualcosa bruciarvi più a fondo e più crudelmente. E quando possibile vedete il film: per sentire, per avere una porzione di visuale, una percezione appena accennata di quest’inferno, davanti al quale quello l’osannato dantesco impallidisce. È difficile, dura, ostica. Ma è la realtà, ed è la nostra realtà, ed è nostro dovere conoscerla; per poter, alla fine, acquisire maggior consapevolezza. Per sapere dove indirizzare una rabbia latente. Per poter far parte, anche se pochissimo, di quel potente, spiazzante e vero “io so”. Fiaba Di Martino

9 RITORNO AL FUTURO CINEMA – sezione fantascienza
UCALIPTO-FEB.2009 9 Questa sezione del giornalino è dedicata agli appassionati di fantascienza, sia sotto forma di letteratura o d’opera cinematografica e televisiva. RITORNO AL FUTURO La prima apparizione di questa rubrica è dedicata ad una trilogia di film non proprio attuale ma sempre(spero) di grande interesse: mi riferisco a RITORNO AL FUTURO parti I,II e III. Questa trilogia comico-fantascientifica ha riscosso un enorme successo negli anni Ottanta e Novanta(in totale i tre film sono costati poco più di 60 milioni di dollari e ne hanno guadagnati ben 950). I protagonisti sono Marty McFly(interpretato da Michael J. Fox),un diciassettenne perdigiorno, il suo amico ed inventore della macchina del tempo,ricavata da una DeLorean, “Doc” Emmett Brown(interpretato da Christopher Lloyd), più una stirpe di antagonisti discendenti da Buford “Cane Pazzo” Tannen(che i protagonisti incontreranno solo nell’ultimo film,ambientato nel 1885,in pieno Far West)il cui ruolo sarà sempre affidato a Thomas F. Wilson. Il segreto del successo di Ritorno al Futuro parte uno si deve ad un abile miscuglio di nostalgia, comicità e fantascienza. In un'epoca come gli anni Ottanta(il primo film uscì nel 1985), caratterizzata dall'evoluzione tecnologica, con l'avvento dei computer e degli effetti speciali, l'idea geniale degli autori, Bob Gale e Robert Zemeckis, fu invece di riportare il protagonista, e con lui tutto il pubblico, negli anni Cinquanta, a stretto contatto con i propri genitori, all'epoca semplici teenager come lui. Gli altri due film, ambientati rispettivamente nel 2015 e nel 1885, giudicati meno brillanti dalla critica, ottennero buona parte del loro successo grazie alla spinta del primo film, il migliore. Se nel primo episodio della saga a farla da padrone era l’attrazione per l'epoca spensierata dei ragazzi americani, già immortalata in Happy Days,nel secondo film della serie il gioco citazionistico e autoreferenziale di Zemeckis divenne ancor più raffinato, con i protagonisti proiettati prima nel futuro, e poi nuovamente nel passato, al fine di riparare ad un incombente paradosso temporale. L'inevitabile conclusione della saga non poteva che consumarsi nella terra e nell'epoca in cui nacque l'America: il Far West del lontano 1885, con Doc e Marty nuovamente insieme, impegnati a trovare il modo di sfuggire ad un temibile pistolero (Buford "Cane Pazzo" Tannen, bisnonno di Biff, rivale di Marty nel suo tempo originario) ed ancora una volta ritornare al futuro sani e salvi. Ma ora torniamo al presente. Da anni ormai si vocifera riguardo alla possibilità di girare Ritorno al Futuro ParteIV, ma, certamente, resterà un sogno nel cassetto. In primo luogo perché la malattia di Michael, ormai messo ko dal Morbo di Parkinson, ha sempre bloccato i tentativi di un sequel, ma anche il fatto che abbia superato i quaranta non è d’aiuto. Raccomando l’intera trilogia a chiunque ama i viaggi nel tempo,ma anche a chi vuole semplicemente divertirsi, le risate sono assicurate Andrea Papetti

10 INTERVISTA DOPPIA UCALIPTO-FEB.2009 10 Giovedì, ore 8:05; la prof non arriva. Nella classe regna il caos più totale. Puntualmente, dopo 30 secondi, l'autorità ci richiama all'ordine. L'autorità in questo caso è spesso uno dei bidelli che è costretto a sopportarci dalle 8.00 alle e che non ci nasconde il suo “disappunto” (più che giustificato) per il fatto di doverci ricordare tutti i giorni che non siamo in uno zoo. Visto che queste scene nella mia classe si ripetono abbastanza frequentemente, ho provato a fare qualche domanda a due delle persone più presenti rispettivamente in sede e al Filandone, per conoscere un po' la nostra scuola vista dall'altra parte e, soprattutto, per capire che opinione hanno di noi studenti... Nome: “Francesco” Età: “32 anni” Da quanto lavora in questa scuola?: “Ormai sono 4 anni” Ci sono stati dei cambiamenti importanti da quando lavora qui? Riguardo a cosa? : “Beh, a parte l'arrivo della nuova preside niente... E' solo cambiata la DSGA” -alla mia espressione perplessa ha spiegato- “la Direttrice dei Servizi Generali Amministrativi, e quindi c'è stata una ridistribuzione delle responsabilità.” Ah, ok, adesso è più chiaro... Secondo lei qual è l'atteggiamento degli studenti riguardo al mantenimento dell'edificio e del materiale? (a dir la verità avevo quasi paura della sua reazione, di solito è lui l'autorità che fa stare zitti): “Me lo chiedi dopo tutte le sfuriate che ho fatto nella tua classe?” -come volevasi dimostrare, ma poi, invece...- “No, comunque il comportamento è corretto, diciamo da parte di tutti, dai”. Nome: “Luigina” Età: “E' obbligatorio dirla?” - vabbè, scriviamo non dichiarato, alle signore queste domande non si fanno, si sa! Da quanto lavora in questa scuola?: “Da 2 anni” Ci sono stati dei cambiamenti importanti da quando lavora qui? Riguardo a cosa? : “No, niente di importante, non che mi riguardi direttamente, per lo meno” Secondo lei qual è l'atteggiamento degli studenti riguardo al mantenimento dell'edificio e del materiale?: “In questa scuola? Devo dire che secondo me è buono, soprattutto se lo paragono a quello che c'è in altre scuole in cui ho lavorato... Devo ammettere che siete bravi, sì.” Le domande non erano molte, anzi forse erano troppo poche per capire la scuola, ma comunque sono servite per dimostrare che: Noi siamo degli studenti modello (e questo nessuno l'aveva mai messo in dubbio); I bidelli del Weil hanno un'ottima pazienza e sanno anche mentire bene sul nostro comportamento, e questo è importante... Tosca Ghisletti

11 Elio e le storie tese MUSICA
UCALIPTO-FEB.2009 11 Elio e le storie tese  Elio e le storie tese (per i fan, semplicemente, gli Elio o gli Elii) sono un gruppo tra i più amati e allo stesso tempo sottovalutati del panorama italiano. C’è chi li considera semplicemente autori di musica che “(non)fa ridere”, a causa dei testi a un primo ascolto imbecilli. Vorrei sfatare questo luogo comune: gli Elio non vanno presi con superficialità, anzi, la verve ironica e dissacrante è la chiave della loro bellezza lirica e sonora. Il paradosso del loro stile sta nel non prenderli sul serio, ovvero nel non fermarsi a verificare il tasso di divertimento dei pezzi. La loro assoluta indipendenza musicale rende difficile per molti ingabbiarli in un genere, semplicemente perché spaziano tra l’uno e l’altro spesso anche in una sola canzone. Per convenzione, sono stati inseriti nel “rock demenziale” nato dagli Skiantos, ma con cui hanno poco o niente da spartire. La ricerca degli Elio non si limita alla frivola battuta, anzi: la loro discografia è densa di riflessioni(ironiche, semiserie, serissime)sulla vita. Non su tematiche nettamente politiche o sociali, ma sulla vita. Per chi non avesse mai ascoltato un loro pezzo con impegno, consiglio vivamente di studiare i colti(!) riferimenti, e scoprire un modo di scrittura assolutamente vivace e intelligente. La triste parabola dello “sfigato delle medie” protagonista di “Tapparella”, la coppia in crisi in “Cara ti amo”, le gesta di “John Holmes”, “Supergiovane”, nemico “dei matusa e del governo” sono solo alcuni esempi tra i più ispirati e geniali. Oltre a possedere una immensa dimestichezza con il lessico e sintassi nostrana(che a volte dà vita a giochi sopraffini ed esilaranti, vedi “Servi della gleba”), gli Elio sono dei musicisti eccelsi. La voce di Elio è ormai celebre per la sua potenza ed estensione paragonabile a quella di un cantante d’opera( “Largo al Factotum”, dal Barbiere di Siviglia di Rossini). Rocco Tanica, oltre a fare da simpaticissima controparte al leader Elio, è un compositore di tutto rispetto, così come il fenomeno della tastiera digitale, Uomo. La sezione ritmica composta dal bassista Faso e dal batterista Christian Meyer, è, a mio avviso, la migliore sulla piazza rock italiana. Il primo dona partiture elaborate e a sé stanti, il secondo, di stampo puramente jazzistico, è capace di ritmiche folli e raffinate(vedi l’ultimo “Parco Sempione”). A fare da collante è Cesareo, chitarrista che, come il resto del gruppo, non sovrasta gli altri strumenti e non disdegna assoli fantasiosi. La versatilità li ha portati a collaborazioni con artisti come Gianni Morandi, Enrico Ruggeri, Giorgia, Jovanotti, Riccardo Fortis e addirittura James Taylor . Elio e le storie tese, apparentemente stupidi, sono attenti analizzatori della realtà e la mettono in musica come fossero un carillon impazzito. Andrea Miele

12 RACCONTO SABATO SERA -Ale?Ale, svegliati, ti prego!-
UCALIPTO-FEB.2009 12 SABATO SERA -Ale?Ale, svegliati, ti prego!- È sua madre che la sta scuotendo e non l'idromassaggio della Jacuzzi del mitico albergo del suo sogno, peccato. -Che c'è mamma? È già ora di mangiare?- risponde Alessia con la voce impastata dal sonno. -Ale? La Chicca è uscita con te questa sera?- - Certo!Ma che domande mi fai alle...5 del mattino?!?- - La mamma di Chicca mi ha telefonato. Non è ancora rientrata a casa...- -Ma cosa dici? Chicca aveva il mal di testa ed è andata a casa prestissimo stasera! Tipo alle 11!- -Qualcuno l'ha accompagnata?- -No...n-nessuno doveva andare a casa e così...- Ale sta finalmente capendo la gravità della situazione e scoppia in lacrime –Mamma...dov'è Chicca? Cosa le è successo?- -Non lo so i suoi genitori sono spaventatissimi, il cellulare è staccato e quindi hanno deciso di telefonare a noi per sapere se tu eri già rientrata.- -No, non è possibile...- sentenzia prendendo in mano il suo telefonino. Seleziona l'ultimo numero chiamato: Chicca. “Messaggio gratuito, il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile la preghiamo di...” Alessia ascolta la segreteria fino in fondo, il suo cervello è al tempo stesso pieno e vuoto. Non sa cosa fare e continua a domandarsi dove sia la sua amica. - Chiamo tutti gli altri- Gli altri erano rientrati insieme con lei, cioè verso le due, orario in cui anche il Charlie Brown, il loro pub abituale, chiude. Comincia a chiamare tutti. Voci insonnolite ed infastidite le rispondono. Voci che si velano di preoccupazione non appena Alessia spiega loro l'accaduto. Arrivano lei 6 del mattino. Niente è cambiato, Chicca ancora non si trova. In una stanza del reparto di terapia intensiva della città, un gruppo di ragazzi è in attesa di notizie: un loro amico ha fatto un incidente ed ora è in gravi condizioni, certo non gravi quanto quelle della ragazza che ha investito. Ale non può rimanere seduta ad aspettare. Prende il giubbino ed esce di casa. Cammina, i suoi passi seguono i suoi pensieri. Si trova in breve davanti al Charlie Brown e comincia a rivedere le immagini della sera prima. Ridono tutti a quel tavolo tranne la ragazza bionda all'angolo. Ale si alza e le si siede accanto. - Che c'è Chicca? Ti vedo troppo giù di morale per i tuoi canoni....problemi?- -No...è che non mi sento molto bene, credo di avere un po' di febbre.- -Fammi sentire?- Dicendo questo Ale appoggia le sue labbra sulla fronte dell'amica: è calda e i suoi capelli sanno di buono. Poi la guarda negli occhi, sono lucidi e soprattutto stanchi. -Senti, siccome sembri un po' malaticcia,se vuoi ti riaccompagno a casa, ho qui la macchina,ci mettiamo poco, ok?- -No. Vado a casa da sola,tu rimani qui, non voglio rovinarti oltre la serata- -Guarda che non è accompagnando a casa un'amica che ci si rovina una serata!- -No dai, davvero, non serve. E poi, una passeggiata all'aria fresca potrebbe farmi anche meglio. Tu rimani qui, ok?-

13 RACCONTO UCALIPTO-FEB.2009 13 -Se insisti...- -Sì. Buona notte Stèla, grazie che mi sopporti!- Le due amiche si abbracciano forte, forte. -Grazie a te che ti fai sopportare! Buona notte Chicca, e guarisci in fretta, d'accordo?- Si scambiano l'ultimo sorriso e Ale accompagna Chicca fuori dal locale,un ultimo abbraccio e Chicca s'incammina verso casa, senza fretta né voglia. Le sembra di rivederla mentre si allontana da lei. Stavolta Alessia non rimarrà al pub, la seguirà. Un giovane medico ha da un po' finito il suo turno eppure rimane nella stanza d'ospedale a vegliare sulla giovane ragazza investita quella notte. Nessun documento addosso, nessuna traccia del cellulare,niente di niente. I genitori avranno notato l'assenza,che aspettano a denunciarne la scomparsa? Non appena lo faranno la polizia avviserà l'ospedale e finalmente la ragazza riacquisterà un nome. Non ci vuole nemmeno pensare Ale. No. Davanti a lei il palo della luce è inclinato e i segni di un terribile incidente stradale sono ancora freschi. Un incidente avvenuto proprio sulla strada di casa della Chicca. Si guarda intorno alla ricerca di un “qualcosa” che le dica che l'amica non centra niente. Sbagliato. Lo vede. Eccolo. Laggiù, in mezzo a quel prato bianco di margherite. Il cellulare. Inconfondibile. È quello di Chicca. Lo prende in mano:è tutto rotto. Telefona a casa. Avvisa tutti: Chicca ha avuto un incidente. -Sono passati tanti anni da quel giorno, vero amica mia? Mi manchi ancora, se non di più. Perché non hai voluto farti riaccompagnare a casa? Hai voluto risparmiarmi l'incidente? In realtà è come se mi avessero investita due volte quella notte. Sei sempre stata orgogliosa. Sei sempre stata premurosa, sempre quell'irrefrenabile voglia di proteggermi senza curarti di te stessa. Da cinque anni, ogni giorno vengo qui a trovarti, a parlarti, proprio come facevamo una volta. Non smetterò di starti accanto quindi non smettere nemmeno tu. Veglia su di me come hai sempre fatto. Proteggimi anche da lassù, amica mia. Ti voglio bene Chicca!- La giovane donna posa il mazzo di margherite selvatiche appena colte sulla lapide bianca e alzando il volto al cielo, manda un ultimo bacio alle nuvole. Annalisa Cavagna

14 GIOCHI Ora buca? Lezione particolarmente noiosa?
UCALIPTO-FEB.2009 12 Ora buca? Lezione particolarmente noiosa? Ci sono i giochi dell’Ucalipto per voi! ORIZZONTALI : 1. il nome del nostro giornalino; 9. antico castello medievale; 10. il dio della guerra; 11. il bisogno inglese; 12. due latino; 13. arsenico; 14. Modena; 15. abbreviativo di Company; 16. una frazione dei rifiuti; 20. Milano; 22. prestigioso; 25. Comitato Internazionale Olimpico; 26. colui che ama; 28. le prime due lettere; 29. uomini grandi. VERTICALI : 1. vi si mettono le schede elettorali; 2. un testo deve essere coerente e ...; 3. un gusto del succo; 4. Visualizzatore a Cristalli Liquidi; 5. Iowa; 6. "t" greca; 7. metallo prezioso; 8. metà glucosio; 12. regaliamo; 14. madre; 15. cobalto; 17. nome di Gattuso; 18. il padre di Zeus; 19. sfumatura delle terre; 21. non professano alcuna religione; 23. Istituto Internazionale dei Brevetti; 24. il nome di uno dei ragazzi del film " I Tre Mini Ninja"; 27. Trento. Unisci i puntini: Annerisci gli spazi: I giochi sono stati realizzati da Valeria Forlani Soluzioni:


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