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Dr Gf Biasio U.O. Laboratorio Analisi ULSS n° 15

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Presentazione sul tema: "Dr Gf Biasio U.O. Laboratorio Analisi ULSS n° 15"— Transcript della presentazione:

1 Dr Gf Biasio U.O. Laboratorio Analisi ULSS n° 15
Basi di Primo Soccorso Cosa fare e, soprattutto non fare quando ci troviamo di fronte ad un problema di salute al campo di calcio. Dr Gf Biasio U.O. Laboratorio Analisi ULSS n° 15

2 Obiettivo della serata
Confrontarci e informarci su come far fronte alle principali situazioni di urgenze/emergenze sanitarie che ci possiamo trovare al campo di calcio

3 Obiettivo del corso Traumi Arti – Lesioni Ossee, Articolari, Muscolari
Contusioni Distorsioni Frattura Ferite/Abrasioni Contratture, Stiramenti e Strappi muscolari Trauma Facciale Trauma Cranico Trauma Toracico Malore Sistema 118 Tecniche BLSD Zaino di soccorso

4 Traumi Arti

5 Secondo voi qual è la differenza fra una contusione, una distorsione e una frattura? Come gestireste una abrasione o una ferita del vostro ragazzo? Attenzione: contrattura stiramento, strappo muscolare. Conosciamo le differenze?

6 Contusione Rilascio di energia sull’arto senza che Il muscolo o l'osso perdano continuità rimanendo integri, ma si può verificare una raccolta interna di sangue (ematoma), che tende poi a riassorbirsi

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8 Distorsione Le ossa che entrano in un'articolazione (spalla, ginocchio, caviglia) vengono distorte NON al punto da provocarne l'uscita, ma a sufficienza per stirare o strappare i legamenti

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10 Lussazione Le ossa che entrano in un'articolazione (spalla, ginocchio, caviglia) vengono distorte al punto da provocarne l'uscita dalla stessa

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12 Fratture L'osso perde soluzione di continuità ( si spezza). Le fratture vengono classificate in: Composta se i due monconi ossei rimangono nella loro posizione iniziale Scomposta se i due monconi ossei si spostano dalla loro posizione iniziale separandosi Esposta se i monconi ossei comunicano con l'esterno tramite una ferita più o meno estesa della pelle (è la situazione più pericolosa, perchè l'osso può in tal caso infettarsi, lesionare terminazioni nervose, etc.)

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15 Contratture, Stiramenti e Strappi muscolari
Contrattura dolore ad insorgenza ritardata, non localizzata con aumento del tono muscolare. Recupero in pochi giorni. E l’unico caso in cui si può usa il caldo per decomprimere il muscolo. Stiramento allungamento senza rottura del muscolo, dolore durante la gara generalmente ad andamento progressivo, ben localizzato. Recupero in 15 giorni. Strappo muscolare o Lesione dolore acuto, trafittivo, impossibilità di proseguire la gara allo stesso livello. Si divide in lesioni di I, II e III grado. Tempi di recupero da 3 settimane a mesi.

16 Contratture, Stiramenti e Strappi muscolari Trattamento
RICE

17 RIPOSO

18 ICE - GHIACCIO

19 COMPRESSIONE

20 ELEVAZIONE

21 Abrasioni, Escoriazioni, Ferite
Abrasioni: una lesione superficiale della pelle o della mucosa causata da un trauma che colpisce di striscio la superficie del corpo, senza fuoriuscita di sangue Escoriazioni: una lesione superficiale della pelle con fuoriuscita di sangue Ferita: una soluzione di continuo delle strutture molli del corpo prodotta da un agente vulnerante

22 Abrasioni, Escoriazioni, Ferite Trattamento
Lavare abbondantemente la ferita con acqua e sapone. Rimuovere eventuali corpi estranei come terra e schegge. Disinfettare la ferita con acqua ossigenata diluita o disinfettante senza alcol.  Ricoprire la ferita con garze sterili.  La medicazione, infine, può essere fissata mediante bende o cerotti e deve avere una funzione contenitiva.

23 Trauma Facciale: Epistassi Fratture

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27 Epistassi Trattamento
Compressione pinne nasali oppure compressione narici contro setto nasale NON fare portare indietro il capo Per quanto possibile non usare cotone emostatico Invio in ospedale quando il sanguinamento continua

28 Epistassi Trattamento
GHIACCIO

29 FRATTURE OSSO NASALE ZIGOMI MANDIBOLA ( compresa lussazione )

30 Trauma Cranico

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32 Qual è il motivo per cui dobbiamo sempre mantenere le antenne dritte quando un nostro ragazzo prende un colpo in testa?

33 Lesioni Cerebrali Traumatiche Immagine TAC

34 In base alla gravità come può essere il Trauma Cranico?

35 Trauma Cranico Minore Moderato Grave

36 Trauma Cranico Minore? Come lo valutiamo? Come lo trattiamo?

37 Trauma Cranico Minore 80% dei pazienti che si presentano in DEA per un trauma cranico si classifica come lieve 3% si verifica un inaspettato peggioramento Valutazione: Vigile, cosciente, collaborante Non amnesia antero-retrograda Non vomito Non deficit pupillare Non perdita di coscienza

38 Trauma Cranico Minore Trattamento Osservazione al domicilio in compagnia di una persona affidabile e tornare in ospedale in caso di: Sonnolenza Nausea o vomito Convulsioni Sanguinamento da naso o orecchio Forte cefalea Debolezza ed ipostenia Anisocoria Respirazione irregolare Polso troppo bradicardico o troppo tachicardico

39 Trauma Toracico

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41 Qual è il motivo per cui dobbiamo sempre prestare attenzione quando un ragazzo ci viene a dire che accusa male al torace sia spontaneo che secondario ad un trauma ricevuto?

42 Torace Cuore Grossi Vasi Sanguigni (Aorta, Arterie polmonari, Vene Cave, etc.) Polmoni Trachea Bronchi Diaframma Esofago

43 Quali lesioni possiamo trovare nel torace di un paziente?

44 Trauma toracico Pneumotorace Tamponamento cardiaco Lembo costale
Emotorace Contusione polmonare Lesioni tracheobronchiali Trauma cardiaco chiuso Rottura traumatica di Aorta Lacerazione del diaframma Ferita trapassante del mediastino Rottura di esofago

45 Pneumotorace

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48 Pneumotorace Raccolta d’aria per lo più dovuto a bolle sottopleuriche
Localizzato generalmente agli apici Si presenta con dolore acuto ed improvviso Vi può essere dispnea Il MV può essere ridotto Iperfonesi alla percussione Può essere classificato in: Semplice Iperteso Aperto

49 Pneumotorace Iperteso

50 Pneumotorace Iperteso

51 Tamponamento Cardiaco
E’ un rapido aumento della pressione intrapericardica, dovuta al versamento di sangue successivo ad un trauma diretto al torace, impedendo al cuore di dilatarsi e riempirsi normalmente durante la diastole Brusca diminuzione del ritorno venoso e collasso cardiocircolatorio per riduzione della gittata cardiaca La situazione emodinamica è compromessa non tanto da quanto liquido si accumula ma dalla rapidità con cui ciò avviene E’ sufficiente una quantità piuttosto esigua di sangue per avere delle modificazioni emodinamiche L’aspirazione di una modesta quantità di sangue (15 – 20 ml) è sufficiente per avere un miglioramento emodinamico

52 Tamponamento Cardiaco

53 Trauma Toracico Trattamento
Sistema 118 Ospedale

54 Malore

55 Se durante un allenamento o una partita un giovane cade a terra accusando un malore, sapremmo cosa fare?

56 Tachicardia ventricolare e fibrillazione ventricolare le due patologie da scongiurare perche’ comportano ARRESTO CARDIORESPIRATORIO

57 118

58 Ma sappiamo tutti come funziona il Sistema 118
Ma sappiamo tutti come funziona il Sistema 118? Quando il cittadino chiama cosa è importante sapere?

59 Emergenza Sanitaria 118 La Chiamata
La chiamata è ricevuta da infermieri e/o tecnici appositamente addestrati Localizza l’evento tramite un software gestionale dedicato dotato di un modello cartografico Valuta la gravità degli eventi ponendo alcune semplici domande al chiamante Attribuisce all’emergenza una priorità di intervento Invia il mezzo di soccorso più idoneo all’emergenza e al suo livello di priorità

60 OK, ma cosa ci chiederanno gli operatori della Centrale Operativa 118?

61 Emergenza Sanitaria 118 La Chiamata
Dov’è il luogo dell’emergenza indicando Comune Via e Numero civico più vicino Che cosa è successo indicando Tipologia dell’evento Livello di coscienza della vittima Descrizione della scena (presenza di persone incastrate, sostanze chimiche, principi di incendio, etc.) Identificazione del chiamante Numero di telefono di reperibilità LA CHIAMATA VA CHIUSA SEMPRE DALL’OPERATORE CO118

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63 Perché serve il BLSD?

64 Basic Life Support Early Defibrillation Scopo
Garantire il pronto riconoscimento del grado di compromissione delle funzioni vitali Supportare ventilazione e circolo fino a che non si potranno mettere a disposizione della vittima risorse per risolvere il problema che causa l’arresto cardio-respiratorio Procedura di mantenimento Prevenzione del danno anossico cerebrale Utilizzare procedure standardizzate di rianimazione cardio-polmonare per la gestione delle vie aeree, della ventilazione e del circolo Precoce riconoscimento e intervento sui ritmi defibrillabili

65 Nelle situazioni di arresto cardio-respiratorio, come si sviluppa il danno anossico-cerebrale?

66 Danno Anossico-Cerebrale
Nelle situazioni di arresto cardio-circolatorio viene meno la capacità contrattile del cuore con impossibilità di diffusione di ossigeno ai tessuti L’anossia cerebrale produce lesioni dopo 4-6 minuti Dopo 10 minuti le lesioni diventano irreversibili Una rianimazione cardio-polmonare adeguata interrompe il processo di irreversibilità dei danni tissutali Non considerare la midriasi fissa come possibilità avversa di recupero del paziente

67 Che cos’è la catena della sopravvivenza?

68 La catena della sopravvivenza

69 La catena della sopravvivenza
Riconoscimento della situazione di emergenza e attivazione precoce del sistema di soccorso Inizio precoce delle procedure di Rianimazione Cardio-polmonare (RCP) Defibrillazione precoce Inizio precoce del trattamento avanzato (ALS) La mancata attuazione di una delle fasi del soccorso rende ridottissime le possibilità di sopravvivenza del paziente E’ importante un gioco di squadra

70 Qual è la sequenza del BLSD? Quali sono le tecniche nel BLSD?

71 11 COMANDAMENTI

72 1. AMBIENTE

73 1. Valutazione dell’Ambiente
Valutazione della SICUREZZA Se c’è pericolo per il soccorritore e l’infortunato, la vittima va spostata e la rianimazione iniziata in un luogo sicuro Lo spostamento deve essere effettuato con cautela mantenendo, per quanto possibile, il capo e il tronco in asse evitando atteggiamenti di flesso-estensione della colonna vertebrale

74 2. COSCIENZA

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77 2. Valutazione dello Stato di Coscienza
Chiamare ad alta voce la vittima Scuoterla delicatamente dalle spalle Attivazione della sequenza BLS Chiedere aiuto per attivare il sistema di emergenza Porre la vittima in posizione supina su un piano rigido Allineare capo, tronco e arti Scoprire il torace per valutare l’escursione toracica Se la vittima non è supina va ruotata sul dorso

78 3. VIE AEREE

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81 3. Apertura delle Vie Aeree
Iperestensione del capo Con una mano posta sulla fronte della vittima si spinge all’indietro la testa Sollevamento del mento Con due dita dell’altra mano si provvede a sollevare la mandibola agendo sulla punta del mento e applicando una forza verso l’alto Controllo della cavità orale Rimuovere eventuali corpi estranei con una pinza o l’aspiratore (possibilmente non usare le dita). Le protesi dentarie mobili vanno rimosse Sublussazione della mandibola Nel sospetto di una lesione della colonna vertebrale non va eseguita la manovra di iperestensione del capo. Consiste nell’esercitare una pressione anteriore sull’angolo della mandibola Posizionamento della cannula faringea Facilita il mantenimento della pervietà delle vie aeree ponendosi fra la lingua e il palato molle

82 4. RESPIRO

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84 4. Valutazione Attività Respiratoria
Acronimo GAS (Guarda, Ascolto, Sento) Mantenere il mento sollevato ed il capo esteso avvicinando la guancia alla bocca e al naso della vittima Guardare se il torace della vittima si alza e si abbassa Ascoltare e Sentire l’eventuale passaggio di aria Eseguire questa manovra per non più di 10 secondi Se il paziente respira ma è incosciente utilizzare la Posizione Laterale di Sicurezza Se il paziente non respira eseguire due ventilazioni di emergenza e poi valutare i segni di circolo

85 5. VENTILAZIONE

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87 5. Ventilazione Artificiale
Indicata nei pazienti in arresto cardiaco e in quelli con circolo mantenuto ma con anomalie severe del respiro (gasping, arresto respiratorio, bradipnea) Con due dita clampare le narici dell’infortunato Mantenere il capo iper-esteso con il palmo della mano sulla fronte Dopo aver eseguito una profonda inspirazione, insufflare in maniera lenta e progressiva della durata di 1 secondo con volume sufficiente a fare espandere il torace Evitare ventilazioni troppo veloci ed energiche per evitare il passaggio dell’aria in esofago e la distensione gastrica Permettere al torace di ritornare alla posizione di partenza Rapporto Inspirazione : Espirazione  1 a 4/5

88 6. EMODINAMICA

89 6. Valutazione del Circolo
Tosse e/o movimenti del corpo Polso carotideo Mantenere estesa la testa con la mano posta sulla fronte Con indice e medio dell’altra mano individuare la cartilagine tiroidea e far scivolare le dita verso di se fino ad incontrare un solco anatomico corrispondente al margine anteriore del muscolo sternocleidomastoideo Esercitare una modesta pressione Eseguire la manovra per non più di 10 secondi L’assenza di segni di circolo e attività respiratoria impone l’inizio della RCP

90 7. M.C.E.

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93 7. Massaggio Cardiaco Esterno
Il soccorritore si pone di fianco alla vittima con ginocchia all’altezza del torace mentre braccia e spalle perpendicolare al punto di compressione con gomiti e braccia bloccate per dare rigidità ai movimenti Posizionare il palmo di una mano al centro del torace sullo sterno Sovrapporre l’altra mano evitando pressioni sulle coste, sulla parte alta dell’addome o sulla parte terminale dello sterno Il torace deve essere compresso per abbassarlo verso la colonna di 4-5 centimetri La pressione deve essere annullata dopo ogni compressione per permettere al sangue di riempirsi nuovamente Compressione e rilasciamento devono avere la stessa durata e ampiezza (1:1) La frequenza deve essere di circa 100/minuto cioè poco meno di 2 compressioni al secondo

94 Riassumiamo fin qui…

95 Riassunto Vittima incosciente con respiro e polso presenti
POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA Vittima incosciente in arresto respiratorio con polso POSIZIONE SUPINA VENTILAZIONE 10 ATTI/MINUTO Vittima in arresto cardio-respiratorio RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE 30:2 RICORDA  La rivalutazione in senso inverso Polso Respiro Coscienza

96 Posizione Laterale di Sicurezza

97 8. DAE

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99 8. DAE Esonera l’operatore dall’onere della diagnosi in quanto analizza il ritmo ed individua quello defibrillabile Consente una formazione più breve del personale Permette una larga diffusione della defibrillazione al di fuori dei reparti di emergenza e sul territorio Favorisce un maggior numero di interventi efficaci di defibrillazione in quanto questa può essere praticata più precocemente Possibilità di registrazione vocale di tutto l’intervento Registrazione elettrocardiografica Riassunto dell’evento comprensivo dei tempi e delle azioni Possibilità di interfaccia con il PC per gestione dei dati, dell’archivio e della qualità Memoria dell’apparecchio immodificabile dall’operatore

100 8. DAE DAE a 4 tasti DAE a 3 tasti DAE a 2 tasti Accensione Tasto ON
Analisi Tasto ANALYSE Caricamento Tasto CHARGE Shock Tasto SHOCK DAE a 3 tasti Shick Tasto SHOCK DAE a 2 tasti Accensione ed analisi Tasto ON

101 9. DEFIBRILLAZIONE

102 9. La Defibrillazione Erogazione di un’adeguata corrente elettrica che, attraversando in un breve intervallo di tempo (4/20 millisecondi) una quota sufficiente di massa cardiaca, rende il cuore refrattario all’onda di attivazione della Fibrillazione Ventricolare Solo una parte esigua di corrente, circa il 4%, attraversa il cuore La restante parte di corrente viene assorbita e dispersa oppure passa da un elettrodo all’altro attraverso la gabbia toracica saltando il cuore

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104 10. ELETTRODI

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106 10. Gli Elettrodi Dimensione degli elettrodi Tanto più sono grandi gli elettrodi, tanto minore sarà l’impedenza. Tuttavia elettrodi troppo grandi possono causare un inadeguato contatto con la cute dando luogo ad una conduzione extracardiaca. Gli elettrodi dimostratasi più efficaci variano da 8.5 a 12 centimetri di diametro Posizione degli elettrodi La posizione raccomandata è quella sterno-apicale. L’elettrodo sternale è posto alla destra della parte superiore dello sterno sotto la clavicola mentre quello apicale è posto in direzione cranio-caudale alla sinistra del capezzolo con la parte centrale sulla linea claveare media

107 11. SICUREZZA

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110 11. Sicurezza Il soccorritore deve sempre badare alla sicurezza facendo allontanare tutti gli astanti dalla vittima Utilizzare una frase tipo: “Via IO, Via VOI, Via TUTTI” Utilizzare questo approccio sia durante l’analisi che durante l’erogazione dello shock Quando il DAE segnala che lo shock non è indicato ed il paziente è in arresto cardiaco si deve praticare la RCP per due minuti dopo di che il defibrillatore effettuerà una nuova analisi e si seguiranno le istruzioni vocali dell’apparecchio

111 Ah… Quasi dimenticavo… Ma allora cosa mettiamo dentro questo benedetto zaino di presidi per i nostri ragazzi?

112 Zaino Soccorso Garze sterili e non
Acqua Ossigenata o disinfettante non alcolico Soluzione fisiologica Bende elastiche Cerotti Forbice Ghiaccio spray Ghiaccio Sintetico “Cotone emostatico” Zucchero

113 DOMANDE?

114 Messaggi Nessuno di noi è indispensabile ma siamo tutti importanti e utili quando un ragazzo si sente male al campo sportivo Non fare gli eroi Cercare di mantenere la calma Ricordarsi la catena della sopravvivenza Avere una zaino di presidi adeguato alle esigenze del nostro sport Non farsi scrupoli a contattare il servizio di 118 o portare il ragazzo all’ospedale più vicino


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