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Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a

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Presentazione sul tema: "Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a"— Transcript della presentazione:

1 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Politecnico di Bari Economia ed Organizzazione Aziendale ( CdL Ingegneria Edile ) Prof. Giovanni Rotice a.a

2 Presentazione del corso
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Presentazione del corso L’impresa Profili economici, giuridici e organizzativi Contabilità e bilancio Contesto di riferimento Metodi di valutazione Le costruzioni Il mercato: domanda e offerta L’impresa di costruzioni Il project management Nuove tendenze del mercato BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE Fraquelli, Carelli, Capriello, Ragazzi, Il bilancio per i manager, C.E.A., Cap. 1, 2 e 3. Albino V., Costantino N., Sivo G.: Le costruzioni: mercato e impresa, Carocci, Roma, 2000. Costantino N., Appunti di economia ed organizzazione aziendale, 2002, dispensa. Bonilini G., Confortini M., Granelli C., Codice Civile Ipertestuale, UTET, 2005 consultazione

3 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Impresa Giuridicamente non esiste una definizione di impresa ma di imprenditore “E’ imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione e dello scambio di beni o di servizi”. (Art CC). Terminologia economica: Impresa = Imprenditore Requisito principale : Impresa è una attività caratterizzata sia da uno specifico scopo ( produzione o scambio di beni o servizi ), sia da specifiche modalità di svolgimento ( organizzazione, economicità, professionalità,…….) .

4 Azienda Azienda: “ L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”. (Art CC). Azienda = Fattori della produzione ( locali, macchinari, attrezzature, materie prime, merci, ecc, ) Si può affittare l’azienda, non l’impresa.

5 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Non sono imprese “ Non sono imprese chi esercita il lavoro professionale intellettuale o artistico, ( cioè la produzione di beni e servizi non deve avere il carattere intellettuale ) a meno che l’esercizio della professione intellettuale non si inserisca in una attività organizzata in forma di impresa in cui l’apporto del professionista non è più circoscritto alle prestazioni d’opera intellettuale, ma involge opera di organizzazione dei fattori produttivi “. (Art CC).

6 Condizioni per l’esistenza dell’impresa
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Condizioni per l’esistenza dell’impresa Economicità ( l’attività deve essere condotta non solo come attività produttiva ma anche perseguendo almeno il pareggio tra costi e ricavi; non può essere imprenditore chi produce beni o servizi che vengono erogati gratuitamente ); Professionalità ( l’attività deve essere esercitata in modo stabile e non occasionale ); Organizzazione ( l’attività dell’imprenditore deve combinarsi con altri fattori produttivi quali lavoro e capitale altrui); Produzione e scambio ( l’attività dell’imprenditore deve essere destinata al mercato ); Scopo di lucro (?) ( può essere inteso sia come profitto finale dell’attività d’impresa, sia in un risparmio di spesa o in un altro vantaggio );

7 Sistema impresa Sistema ad anello aperto ( economia pianificata )
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Sistema impresa Sistema ad anello aperto ( economia pianificata ) Trasformazione ( organizzazione interna ) Input ( Fattori produttivi: Materie prime Capitale Lavoro ) Output ( Prodotti e servizi realizzati per clienti pubblici e privati) Progetto

8 Sistema impresa Sistema ad anello chiuso ( economia di mercato )
Trasformazione ( organizzazione interna ) Input ( Fattori produttivi: Materie prime Capitale Lavoro ) Output ( Prodotti e servizi realizzati per clienti pubblici e privati) Progetto correzione obiettivi Output diversi dagli obiettivi => azioni feedback

9 Alcuni elementi caratteristici del sistema
La realtà dimensionale dell’impresa può variare in funzione di : Prodotto realizzato, cliente e mercato ; Tipo di società e settore di intervento ; Struttura organizzativa, numero di addetti, ecc. ; Fatturato ; Utile ; Struttura patrimoniale ( capitale proprio e investito, debiti, ecc.)

10 L’imprenditore: un po’ di storia /1
Cantillon ( ): entepreneur entrepreneur = colui che compra a prezzi certi e rivende a prezzi incerti (remunerato dalla differenza dei prezzi). ( economia di mercato, economia pianificata) Say ( ): imprenditore-capitalista imprenditore = intermediario dei fattori di produzione che svolge un “lavoro di direzione” ( fornisce prestazione di lavoro e di direzione ed è remunerato per il lavoro e l’organizzazione. Capitalista = proprietario del capitale e dei fattori produttivi ( remunerato con un saggio d’interesse ). Nel tempo le due figure convergono nell’imprenditore-capitalista.

11 L’imprenditore: un po’ di storia /2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice L’imprenditore: un po’ di storia /2 Smith ( ): imprenditore-capitalista Fonde in un’unica persona la figura dell’imprenditore e del capitalista, per massimizzare il profitto. Nel caso invece di imprese manageriali, la remunerazione dei manager (imprenditori) è data dal reddito contrattuale mentre agli azionisti spetta l’utile, ciò potrebbe portare a perdita di efficienza. Secondo Smith, a proposito delle imprese manageriali, “ le imprese dirette da manager sono meno efficienti di quelle in cui il titolare è anche padrone del capitale”.

12 L’imprenditore: un po’ di storia /3
Schumpeter ( ): Imprenditore = innovatore Produzione di nuovi beni o servizi Nuovi processi produttivi Nuovi mercati di sbocco Nuovi mercati di approvvigionamento Nuove organizzazioni del settore (monopolio, “cartelli”, consorzi, ecc.) ( Ricompensato per le innovazioni realizzate )

13 Iniziativa e rischio Imprenditore dirigente e innovatore: combina i fattori di produzione. Imprenditore capitalista: rischia il capitale investito. Profitto = remunerazione del lavoro e del rischio.

14 Profitto e valore aggiunto
Valore aggiunto: differenza tra valore della produzione ( beni e servizi venduti ) e costo dei fattori esterni acquistati ( materie prime e servizi ). Il valore aggiunto remunera i fattori interni di produzione: Il lavoro dei dipendenti ( salari e stipendi ) Il capitale di terzi ( interessi ) Il capitale di rischio > profitto L’imprenditorialità > profitto Massimizzazione del profitto = unico imprenditore con duplice funzione di coordinatore dei fattori produttivi e titolare del capitale

15 “Attori principali “ del sistema impresa
Shareholders : Azionisti ( coloro che detengono la proprietà ) Stakeholders : Risorse umane ( coloro che operano a tutti i livelli all’interno dell’impresa ) ; Fornitori ( degli imput ); Competitori ; Finanziatori ( istituzioni bancarie, obbligazionisti, ecc.); Organizzazioni sindacali e di categoria ; Clienti - consumatori pubblici e privati ( acquistano gli output ); Governi centrali e locali ( dove l’impresa è presente ).

16 Governance del sistema
Per gli shareholders ( azionisti ): Conseguenze dirette = creazione valore economico Per gli stakeholders ( lavoratori, fornitori, banche, ecc. ): Conseguenze dirette = creazione valore economico; Conseguenze indirette = subiscono le conseguenze delle decisioni e dei comportamenti dell’impresa

17 Altri obiettivi dell’impresa
Sopravvivenza Quote di mercato Diversificazione Creare ricchezza ( spesso non vuol dire “ far soldi” ma condizioni di: carriera e benessere dei dirigenti, lavoratori, ecc..)

18 Piccoli imprenditori “ Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia“. (Art CC): N.B.: è una definizione qualitativa, non quantitativa. Carattere distintivo del piccolo imprenditore: la prevalenza del lavoro proprio e familiare. Caratteristiche principali del piccolo imprenditore: E’ esonerato dalle procedure del fallimento e del concordato preventivo ( art ); E’ iscritto nel registro imprese, nella sezione speciale; E’ esonerato dalla tenuta scritture contabili (art ).

19 Tipologie d’imprenditore /1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Tipologie d’imprenditore /1 Imprenditore agricolo: “ E’ colui che esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse……..” ( Art C.C. e ss.mm. ) N. B. L’imprenditore agricolo: - Non è assoggettato alla disciplina prevista per l’imprenditore commerciale ( relativamente alle procedure concorsuali ); - E’ iscritto nel registro delle imprese alla sezione agricola; - Diversamente dall’impresa commerciale beneficia di diverse disposizioni in materia previdenziale e lavoristica.

20 Tipologie d’imprenditore /2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Tipologie d’imprenditore /2 Imprenditore commerciale: “ Sono soggetti all’obbligo dell’iscrizione nel registro delle imprese gli imprenditori che esercitano: Un’attività industriale diretta alla produzione di beni e/o servizi; Un’attività intermedia nella circolazione di beni; Un’ attività di trasporto per terra, per acqua o per aria; Un’ attività bancaria o assicurativa; Altre attività ausiliarie alle precedenti ( per esempio quella di mediatore )” (Art C.C. e ss.mm. ).

21 Obblighi delle imprese commerciali
Sono soggette a fallimento (Art C.C. ). Devono essere iscritte al Registro delle Imprese (Art C.C. ). Sono obbligate a tenere le scritture contabili (Art C.C. ).

22 Forme giuridiche d’impresa
Imprenditore individuale: attività svolta da un singolo individuo a cui fanno capo la proprietà dei mezzi di produzione e l’attività imprenditoriale. Impresa collettiva: attività svolta da più persone che si organizzano insieme per l’esercizio in comune di una attività economica (società, cooperativa, associazione, ecc.).

23 Segni distintivi dell’impresa / 1
Ditta: nome commerciale dell’impresa individuale (deve contenere il nome dell’imprenditore). Ragione sociale: nome commerciale della società di persone. Denominazione sociale: nome commerciale della società di capitali.

24 Segni distintivi dell’impresa / 2
Insegna: segno (emblematico e/o nominativo) distintivo dell’azienda; può essere tutelato se originale e non generico. Marchio: segno distintivo del prodotto che ne attesta la provenienza: Di fabbrica ( se opposto sul prodotto dallo stesso fabbricante ); Di commercio ( se caratterizza tutte le merci messe in vendita ); Di servizio ( usato per contraddistinguere attività di imprese ); Collettivo ( se usato per contraddistinguere merci e servizi di più imprenditori );

25 Forme giuridiche d’impresa
S.s. individuale società di persone S.n.c. S.a.s. Impresa società lucrativa S.p.a. collettiva società di capitali S.a.p.a. società mutualistica cooperativa S.r.l.

26 Impresa individuale Imprenditore = proprietario dei mezzi di produzione. Non si attua alcuna separazione tra beni “aziendali” e beni “personali”. Pertanto: Responsabilità illimitata : il creditore dell’impresa può rivalersi sia sui beni dell’impresa sia sul patrimonio personale dell’imprenditore; Assenza di autonomia patrimoniale : il creditore personale può soddisfarsi anche sul patrimonio dell’impresa. Normalmente attività di piccole dimensioni (propensione al rischio).

27 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Le società “ Con il contratto di società, due o più persone conferiscono beni e servizi per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili “ .( Art C.C.) Elementi distintivi: Pluralità di soci; Conferimento di beni e/o servizi da parte di ciascun socio; Attività economica in comune ( diversamente dalle associazioni che si propongono un’attività culturale, sportiva, ricreative, di beneficenza ); Scopo di lucro a favore dei soci – Utili ( art C.C. ) “ Salvo patto contrario, ciascun socio ha diritto di percepire la sua parte di utili dopo l’approvazione del rendiconto “; Termine della società, rinnovabile.

28 Elementi caratteristici delle società
Responsabilità dei soci per le obbligazioni sociali : il rischio della responsabilità illimitata o non, in funzione del tipo di società; Personalità giuridica : l’attitudine ad essere titolare di situazioni giuridiche attive e passive, di diritti e doveri e compiere validamente atti giuridici; Autonomia patrimoniale : possibilità di rendere il patrimonio sociale insensibile alle vicende relative ai patrimoni individuali dei soci.

29 Dall’impresa individuale alla società
Alcuni elementi di scelta sono : Volontà di suddividere il rischio d’impresa con altri soggetti; Disporre di capitali in misura più ampia di quella consentita dall’impresa individuale; Ampliare conoscenze e competenze “ l’unione fa la forza ” .

30 Le società di persone / 1 Socio = prevalenza dell’aspetto personale rispetto a quello patrimoniale. Responsabilità del socio: Illimitata: la responsabilità patrimoniale dei singoli soci può eccedere la quota di capitale conferito ( esclusa solo in taluni casi particolari ); Solidale: il creditore può scegliere, a propria discrezione, il socio al quale rivolgersi ed esigere da lui l’adempimento per la totalità dell’obbligazione; Sussidiaria: il creditore sociale è obbligato ad agire prima sui beni della società e successivamente sui beni particolari dei soci

31 Le società di persone / 2 Personalità giuridica = non riconosciuta ( perché i diritti e doveri di atti giuridici fanno capo alla società ed in caso di inadempienza anche ai soci ) anche se può costituire un centro di imputazioni di situazioni giuridiche distinte da quelle dei soci Autonomia patrimoniale = imperfetta ( perché la proprietà dei beni conferiti permane ai soci, ma essendo destinati all’esercizio di una attività economica restano distinti dal patrimonio degli stessi ).

32 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Le società di persone / 3 Socio (illimitatamente responsabile) = amministratore. Quote non trasferibili senza il consenso unanime degli altri soci. Fallimento della società = fallimento del socio. Conoscenza e fiducia reciproca tra i soci. Creditore sociale / creditore “particolare”. Non esiste un capitale sociale minimo

33 La Società Semplice (S.s.) /1
“ Nella società semplice il contratto non è soggetto a forme speciali, salve quelle richieste dalla natura dei beni conferiti “ ( Art C.C. ) E’ il tipo di società più elementare caratterizzata da: E’ adottata solo per attività non commerciale (agricola, artigianale, professioni intellettuali); Atto costitutivo: anche solo verbale ( salvo l’ipotesi di conferimento di beni che avviene in forma scritta );

34 La Società Semplice (S.s.) / 2
Responsabilità dei soci: illimitata e solidale ( non è prevista la sussidiarietà ma il rispetto del beneficium excussionis); Responsabilità per le obbligazioni sociali ( Art C.C. ): “ I creditori della società possono far valere i loro diritti sul patrimonio sociale. Per le obbligazioni sociali rispondono inoltre personalmente e solidalmente i soci che hanno agito in nome e per conto della società e, salvo patto contrario, gli altri soci ” . Pertanto la responsabilità dei soci è illimitata e solidale. Escussione preventiva del patrimonio sociale ( Art C.C. ) “ Il socio richiesto del pagamento di debiti sociali può domandare, anche se la società è in liquidazione, la preventiva escussione del patrimonio sociale, indicando i beni sui quali il creditore possa agevolmente soddisfarsi ”. Tale beneficium excussionis, nel caso della società semplice, permette ai soci illimitatamente responsabili, a cui viene richiesto il pagamento dei debiti sociali, di indicare i beni della società sui quali il creditore può agevolmente soddisfarsi.

35 La Società Semplice (S.s.) / 3
Socio = amministratore (salvo diversa pattuizione); Amministrazione disgiunta ( Art C.C. ) “ Salvo diversa pattuizione ( 2258 ), l’amministrazione della società spetta a ciascuno dei soci (11062 ) disgiuntamente dagli altri ( 1105 ). Se l’amministrazione spetta disgiuntamente a più soci, ciascun socio amministratore ha diritto di opporsi all’operazione che un’altro voglia compiere, prima che sia compiuta. La maggioranza dei soci, determinata secondo la parte attribuita a ciascun socio negli utili, decide sull’opposizione ( )”. Ogni socio può compiere, disgiuntamente dagli altri, le operazioni dell’oggetto sociale. Ciascun socio, ha diritto ad opporsi all’operato e in tal caso la maggioranza dei soci decide sull’opposizione; In questo modo, la norma del codice evita, nel caso di amministrazione disgiunta, il comportamento di un socio che potrebbe opporsi continuamente all’operato di un altro socio, incidendo negativamente sulle attività della società e limita il contrasto soltanto su singole operazioni con la ricerca della soluzione nell’ambito del sodalizio societario.

36 La Società Semplice (S.s.) / 4
Socio = amministratore (salvo diversa pattuizione); Amministrazione congiunta ( Art C.C. ) “Se l’amministrazione spetta congiuntamente a più soci, è necessario il consenso di tutti i soci amministratori per il compimento delle operazioni ( ) sociali. Se è convenuto che per l’amministrazione o per determinati atti sia necessario il consenso della maggioranza, questa si determina a norma dell’ultimo comma dell’articolo precedente. Nei casi preveduti da questo articolo, i singoli amministratori non possono compiere da soli alcun atto, salvo che vi sia urgenza di evitare un danno alla società”. In questo caso è necessario il consenso di tutti i soci amministratori per il compimento delle operazioni sociali e la norma vuole impedire che la società possa subire pregiudizi, per il ritardo conseguente alla necessità di procedere a consultazione, per acquisire il consenso di tutti i soci o della maggioranza di essi.

37 La Società Semplice (S.s.) / 5
Autonomia patrimoniale; Creditore particolare del socio ( Art C.C. ) “ Il creditore particolare del socio, finchè dura la società, può far valere i suoi diritti sugli utili spettanti al debitore ( ) e compiere atti conservativi sulla quota spettante a quest’ultimo nella liquidazione. Se gli altri beni del debitore sono insufficienti a soddisfare i suoi crediti, il creditore particolare del socio può inoltre chiedere in ogni tempo la liquidazione della quota del suo debitore ( 2288 ). La quota deve essere liquidata entro tre mesi dalla domanda, salvo che sia deliberato lo scioglimento della società”. Pertanto, i creditori particolari del singolo socio non possono agire sul patrimonio sociale, ma possono agire sugli utili spettanti al socio e, solo dopo che ci sia insufficienza patrimoniale dello stesso, possono chiedere la liquidazione della quota di quest’ultimo a soddisfazione del loro credito, anche prima del termine di scioglimento della società .

38 La Società Semplice (S.s.) / 6
Personalità giuridica; La società semplice anche se è priva di personalità giuridica costituisce un centro di imputazioni di situazioni giuridiche distinte da quelle dei soci

39 Società in Nome Collettivo (S.n.c.) / 1
E’ un tipo generico di società commerciale ( e non ) utilizzata per attività economiche di piccole dimensioni per il tipo di struttura organizzativa. “ Nella società in nome collettivo tutti i soci rispondono solidalmente ( 1292 ss. ) e illimitatamente per le obbligazioni sociali. Il patto contrario non ha effetto nei confronti dei terzi ( 2267, 2297 )” . ( Art C.C. ). Secondo la giurisprudenza, la società in nome collettivo, pur non essendo munita di personalità giuridica, costituisce un autonomo soggetto di diritto che può essere centro di imputazione di situazioni negoziali e processuali, distinte dalla posizione dei soci, nei confronti di terzi e dei soci stessi, nonchè titolare di diritti reali sui beni mobili e immobili.

40 Società in Nome Collettivo (S.n.c.) / 2
Atto costitutivo; Atto costitutivo ( Art C.C. ) “ L’atto costitutivo della società deve indicare: 1) il cognome e il nome, il nome del padre, il domicilio, la cittadinanza e la razza dei soci; 2)  la ragione sociale ( 2292 ); 3) i soci che hanno l’amministrazione e la rappresentanza della società ( 2298) ; 4)  la sede della società e le eventuali sedi secondarie ( 2250, 2299 ); 5)  l’oggetto sociale ( 2253, 2266, 2272 ); 6) i conferimenti di ciascun socio, il valore ad essi attribuito e il modo di valutazione ( 2253 ); 7) le prestazioni a cui sono obbligati i soci di opera ( 2263, 2286 ); 8) le norme secondo le quali gli utili devono essere ripartiti e la quota di ciascun socio negli utili e nelle perdite ( 2263 ); 9)  la durata della società ( 2272, 2307 ) “. La costituzione avviene per atto scritto ( atto pubblico o scrittura privata con firme autenticata ) e deve contenere tutte le indicazioni innanzi elencate

41 Società in Nome Collettivo (S.n.c.) / 3
Iscrizione al Registro delle Imprese; E’ necessario il deposito presso l’ufficio del registro delle imprese, se ciò non avviene è una società irregolare e valgono le disposizioni delle società semplici . Ragione sociale; Ragione sociale ( Art C.C. ) “La società in nome collettivo agisce sotto una ragione sociale costituita dal nome di uno o più soci con l’indicazione del rapporto sociale. La società può conservare nella ragione sociale il nome del socio receduto ( 2285 ) o defunto ( 2284 ), se il socio receduto o gli eredi del socio defunto vi consentono “.

42 Società in Nome Collettivo (S.n.c.) / 4
Responsabilità dei soci: sussidiaria, solidale e illimitata; La responsabilità dei soci è illimitata, solidale e sussidiaria per le obbligazioni sociali. Responsabilità dei soci ( art C.C. ) “ I creditori sociali, anche se la società è in liquidazione ( 2308 ss ), non possono pretendere il pagamento dai singoli soci, se non dopo l’escussione del patrimonio sociale ( 2268, 2471 )”. In questo caso vale sempre il beneficium excussionis poichè il creditore sociale non può procedere coattivamente a carico del socio se non dopo aver agito infruttuosamente sui beni della società. Tutti i soci sono amministratori e rappresentanti della società; Rappresentanza della società ( Art ) “ L’amministratore che ha la rappresentanza della società può compiere tutti gli atti che rientrano nell’oggetto sociale, salve le limitazioni che risultano dall’atto costitutivo o dalla procura ” .

43 Società in Nome Collettivo (S.n.c.) / 5
Patto di non concorrenza (salvo consenso degli altri soci); Esiste il patto di non concorrenza, con il quale ciascun socio ha l’obbligo di non esercitare, come imprenditore individuale o socio illimitatamente responsabile di altre società, un’attività concorrente con quella della società. Divieto di concorrenza ( Art C.C. )“ Il socio non può, senza il consenso degli altri soci, esercitare per proprio conto o altrui un’attività concorrente con quella della società, ne partecipare come socio illimitatamente responsabile ad altra società concorrente In caso d’inosservanza delle disposizioni del primo comma la società ha diritto al risarcimento del danno, salva l’applicazione dell’art ( esclusione del socio ).

44 Società in Nome Collettivo (S.n.c.) / 6
Autonomia patrimoniale; Creditore particolare del socio ( Art C.C. ) “ Il creditore particolare del socio, finchè dura la società, non può chiedere la liquidazione della quota del socio debitore “ Fallimento; Scioglimento della società ( Art C.C. ) “ La società si scioglie ( 2250 ), oltre per le cause e, salvo che abbia per oggetto un’attività commerciale ( 2135, 2249 ), per la dichiarazione di fallimento” .

45 Società in Accomandita Semplice (S.a.s.) /1
Questo tipo di società, nasce quando ci sono dei soggetti capitalisti che vogliono investire, ma limitare il proprio rischio, e soggetti imprenditori che sono in possesso di una parte limitata di capitali. “ Nella società in accomandita semplice i soci accomandatari rispondono solidalmente ( 1292 ss. ) e illimitatamente per le obbligazioni sociali, e i soci accomandanti rispondono limitatamente alla quota conferita. Le quote di partecipazione dei soci non possono essere rappresentate da azioni”. ( Art C.C. ). Da ciò è possibile associare ai soggetti capitalisti la qualifica di socio accomandante e ai soggetti imprenditori quella di socio accomandatario.

46 Società in Accomandita Semplice (S.a.s.) / 2
Soci accomandatari (responsabilità illimitata) e amministratori. Soci accomandatari ( Art ) “ I soci accomandatari hanno i diritti e gli obblighi dei soci della società in nome collettivo ( 2291 ). L’amministrazione della società può essere conferita soltanto a soci accomandatari .“ Soci accomandanti (responsabilità limitata). Art “Per le obbligazioni sociali i soci accomandanti rispondono limitatamente alla loro quota, salvo che abbiano partecipato alle operazioni “. Ciò sancisce chiaramente, con la perdita della limitazione di responsabilità alla quota di partecipazione, la violazione da parte del socio accomandante del divieto di trattare o concludere affari per conto della società e di compiere atti di amministrazione . Diversamente dagli accomandatari i cui diritti e doveri sono regolamentati

47 Società in Accomandita Semplice (S.a.s.) / 3
Soci accomandanti ( Art C.C. ) “ I soci accomandanti non possono compiere atti di amministrazione, ne trattare o concludere affari in nome della società, se non in forza di procura speciale per singoli affari. Il socio accomandante che contravvede a tale divieto assume responsabilità illimitata e solidale verso terzi per tutte le obbligazioni sociali e può essere escluso a norma dell’art ( gravi inadempienze delle obbligazioni che derivano dalla legge o dal contratto sociale.....). I soci accomandanti possono tuttavia prestare la loro opera sotto la direzione degli amministratori e, se l’atto costitutivo lo consente, dare autorizzazione e pareri per determinate operazioni e compiere atti di ispezione e sorveglianza. In ogni caso essi hanno diritto di avere comunicazione annuale del bilancio e del conto dei profitti e delle perdite, e di controllare l’esattezza, consultando i libri e gli altri documenti della società”.

48 Società in Accomandita Semplice (S.a.s.) / 4
L’atto costitutivo deve distinguere accomandanti da accomandatari. Ragione sociale ( Art C.C. ) “ La società agisce sotto una ragione sociale costituita dal nome di almeno uno dei soci accomandatari, con l’indicazione di società in accomandita semplice, salvo il disposto del secondo comma dell’art ( nome del socio receduto o defunto se i soci lo consentono )“. L’atto costitutivo della società deve riportare la ragione sociale che oltre alla indicazione della sigla sas, deve contenere il nome di almeno uno dei soci accomandatari Norme applicabili ( Art C.C. ) “ Alla società in accomandita semplice si applicano le disposizioni relative alla società in nome collettivo, in quanto siano compatibili con le norme seguenti “. Atto costitutivo ( Art ) “ L’atto costitutivo ( 2295 ) deve indicare i soci accomandatari e i soci accomandanti “. Ciò rafforza il principio della presenza di due categorie di soci: gli accomandatari e gli accomandanti . Ai soci accomandatari oltre alle responsabilità di cui agli articoli precedenti, compete l’amministrazione della società.

49 Società in Accomandita Semplice (S.a.s.) / 5
Trasferimento delle quote: Trasferimento della quota ( Art C.C. ) “ La quota di partecipazione del socio accomandante è trasferibile per causa morte. Salvo diversa disposizione dell’atto costitutivo, la quota può essere ceduta, con effetto verso la società, con il consenso dei soci che rappresentano la maggioranza del capitali”. In questo modo nella società sas il trasferimento della quota dell’accomandatario esige, di regola, l’unanimità dei consensi degli altri soci, anche se nulla vieta che lo statuto possa prevedere un diversa disposizione limitando l’approvazione alla sola maggioranza degli accomandatari. Mentre per gli accomandanti il trasferimento può avvenire per causa morte o con il consenso dei soci rappresentanti la maggioranza.

50 Società in Accomandita Semplice (S.a.s.) / 6
Creditori sociali Diritti dei creditori sociali dopo la liquidazione ( Art C.C. ) “ Salvo il diritto previsto dal secondo comma dell’art nei confronti degli accomandatari e dei liquidatori ( i creditori sociali che non sono stati soddisfatti possono far valere i loro crediti nei confronti dei soci ed anche eventualmente dei liquidatori ), i creditori sociali che non sono soddisfatti nella liquidazione della società possono far valere i loro crediti anche nei confronti degli accomandanti, limitatamente alla quota di liquidazione “

51 Le società di capitali / 1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Le società di capitali / 1 I soci rivestono importanza non in quanto “persone” ma in quanto sottoscrittori di una quota di capitale. Autonomia patrimoniale perfetta : il patrimonio sociale è insensibile alle vicende relative ai patrimoni individuali dei soci. Personalità giuridica : la società è titolare di situazioni giuridiche attive e passive e può compiere validamente atti giuridici. Responsabilità limitata : per le obbligazioni sociali risponde la società con il proprio patrimonio.

52 Le società di capitali / 2
Il socio non è (automaticamente) amministratore. Atto costitutivo per atto pubblico e statuto. Iscrizione al registro delle imprese per acquisire la personalità giuridica. Obbligo di redazione e deposito del bilancio. Capitale sociale minimo. Assemblea dei soci. Consiglio di Amministrazione. Collegio sindacale.

53 Società per Azioni (S.p.A.) / 1
E’ la veste giuridica tipica delle imprese di grandi dimensioni, che richiedono l’apporto di ingenti capitali e comportano l’assunzione di notevoli rischi. Con la riforma statutaria (decreti legislativi n. 5 e 6 del 17 gennaio 2003, entrati in vigore il 1° gennaio 2004, di attuazione alla legge 3 ottobre 2001, n. 366 “ c.d. riforma Vietti ) sono stati introdotti cambiamenti alle norme previste dal codice civile Responsabilità: “ Nella società per azioni per le obbligazioni sociali risponde soltanto la società con il suo patrimonio. Le quote di partecipazione dei soci sono rappresentate da azioni “. ( Art C.C ) Unico azionista: Nella Spa costituita da un unico azionista, se quest’ultimo ha adempiuto a quanto previsto dal codice civile in tema di conferimenti ( versamento di tutte le somme pari al valore nominale delle azioni possedute ) e di iscrizione al Registro delle Imprese ( dichiarazione contenente i dati anagrafici dell’unico socio ) la società con il proprio patrimonio risponderà per le obbligazioni sociali

54 Società per Azioni (S.p.A.) / 2
Ammontare minimo del capitale ( Art C.C. ) “ La società per azioni deve costituirsi con un capitale non inferiore a centoventimila euro. “ . N. B. ( vecchia normativa centomila euro) Costituzione: In modo simultaneo.  Quando coloro che hanno l’iniziativa della costituzione della società sono gli stessi soci fondatori, e la sottoscrizione del capitale sociale avviene in contemporanea secondo le modalità innanzi elencate.

55 Società per Azioni (S.p.A.) / 3
Costituzione: Per pubblica sottoscrizione ( N.B. raramente utilizzato perché complesso e macchinoso ). Programma e sottoscrizione delle azioni ( Art ) “La società può essere costituita anche per mezzo di pubblica sottoscrizione sulla base di un programma che ne indichi l’oggetto e il capitale, le principali disposizione dell’atto costitutivo, l’eventuale partecipazione che i promotori si riservano agli utili e il termine entro il quale deve essere stipulato l’atto costitutivo. Il programma con le firme autenticate dei promotori, prima di essere reso pubblico, deve essere depositato presso un notaio. Le sottoscrizioni delle azioni devono risultare da atto pubblico o da scrittura privata autenticata ”. Pertanto le diverse fasi sono: Redazione del programma a cura dei promotori; Adesione dei sottoscrittori per atto pubblico o scrittura privata autenticata; Versamento dei decimi; Assemblea dei sottoscrittori e stipulazione dell’atto costitutivo

56 Società per Azioni (S.p.A.) / 4
Atto costitutivo (e statuto) ( Art 2328 C.C.): “ La società deve costituirsi per atto pubblico. L’atto costitutivo deve indicare: 1) il cognome ed il nome, il luogo e la data di nascita, il domicilio e la cittadinanza dei soci e degli eventuali promotori, nonchè il numero delle azioni assegnate a ciascuno di essi ; 2) la denominazione, la sede della società e le eventuali sedi secondarie; 3)  l’oggetto sociale; 4)  l’ammontare del capitale sottoscritto e versato; 5) il valore nominale e il numero delle azioni e le loro caratteristiche e modalità di emissione e circolazione; 6)  il valore dei crediti e dei beni conferiti in natura ; 7)  le norme secondo le quali gli utili devono essere ripartiti; 8) la partecipazione agli utili eventualmente accordata ai promotori o ai soci fondatori; 9)  il sistema di amministrazione adottato, il numero degli amministratori e i loro poteri indicando quali tra essi hanno la rappresentanza della società;

57 Società per Azioni (S.p.A.) / 5
10) Il numero dei componenti del collegio sindacale; 11) La nomina dei primi amministratori e sindaci ovvero i componenti del consiglio di sorveglianza e, quando previsto, del soggetto al quale e demandato il controllo contabile; 12) l’importo globale, almeno approssimativo, delle spese per la costituzione poste a carico della società ; 13) la durata della società ovvero, se la società è costituita a tempo indeterminato, il periodo di tempo, comunque non superiore ad un anno, decorso il quale il socio potrà recedere ; Con la riforma la società può essere anche a tempo indeterminato, fatto salvo il diritto di recesso del socio entro un anno Lo statuto, contenente le norme relative al funzionamento della società, anche se forma oggetto di atto separato, si considera parte integrante dell’atto costitutivo e deve essere a questo allegato”. Pertanto atto costitutivo e statuto sono due elementi essenziali e sempre presenti.

58 Società per Azioni (S.p.A.) / 6
Condizioni per la costituzione ( Art C.C. ) : Deve essere sottoscritto l’intero capitale sociale e sia versato immediatamente presso un istituto di credito il 25 % dello stesso ( la vecchia normative prevedeva i 3/10 ). Può essere costituita anche con un unico socio che versa integralmente l’intero capitale sociale ( nuova normativa ); Eventuali necessarie autorizzazioni ( ad esempio: autorizzazione della Banca d’Italia per le aziende bancarie, ecc. ) Iscrizioni nel Registro delle imprese ( Art C.C. ). “Con l’iscrizione nel registro la società acquista la personalità giuridica. Per le operazioni compiute in nome della società prima dell’iscrizione sono illimitatamente e solidalmente responsabili verso terzi coloro che hanno agito . Sono altresì solidalmente e illimitatamente responsabili il socio unico fondatore e quelli tra i soci che nell’atto costitutivo o con atto separato hanno deciso, autorizzato o consentito il compimento dell’operazione. L’emissione e la vendita delle azioni prima dell’iscrizione della società sono nulle .“

59 Società per Azioni (S.p.A.) / 7
Conferimenti ( Art 2342 C.C.): “ Se nell’atto costitutivo non è stabilito diversamente, il conferimento deve farsi in danaro” “ Alla sottoscrizione dell’atto costitutivo deve essere versato presso una banca almeno il venticinque percento dei conferimenti in denaro o, nel caso di costituzione unilaterale, il loro intero ammontare” “ Per i conferimenti di beni in natura e di crediti si osservano le disposizioni 2254 e 2255….” (garanzie e rischi del socio che cede il credito di terzi per insolvenza di quest’ultimo )” “ Se viene meno la pluralità dei soci, i versamenti dovuti devono essere effettuati entro novanta giorni” “ Non possono formare oggetto di conferimento le prestazioni di opera e di servizi” Pertanto la nuova normativa permette: il conferimento in denaro pari al 25% del capitale sottoscritto; il conferimento di beni in godimento ( aziende, immobili, macchinari ) che accresce il valore del capitale; Il conferimento di un credito avviene qualora un socio mette a disposizione della società un diritto di credito che vanta nei confronti di terzi e nel caso di insolvenza di quest’ultimo risponderà alla società nei limiti del valore assegnato al suo conferimento;

60 Società per Azioni (S.p.A.) / 8
Stima dei conferimenti di beni in natura e di crediti (Art 2343 C.C.) “ Il valore del bene conferito dal socio deve essere determinato da una relazione giurata di un esperto designato dal tribunale che deve essere allegata all’atto costitutivo ” “ L’esperto risponde dei danni causati alla società e ai soci” “ Gli amministratori devono, nel termine di 180 giorni dalla iscrizione della società, controllare le valutazioni contenute nella stima. Se il valore del bene o del credito conferito è minore di un quinto si riduce il capitale sociale o si chiede l’integrazione in denaro al socio. Quest’ultimo se non può adempiere può chiedere il recesso “

61 Società per Azioni (S.p.A.) / 9 - Azioni –
L’azione esprime la pretesa del socio all’esercizio di diritti patrimoniali e di partecipazione (amministrativi) incorporati nel titolo Categorie di azioni ( art c.c. ): Le azioni devono essere d’uguale valore e conferiscono uguali diritti, la posizione dei soci varia in funzione del maggiore o minore numero d’azioni possedute. A seguito della riforma societaria possono essere emesse categorie d’azioni ( da prevedere nello statuto ) che conferiscono particolari diritti patrimoniali e amministrativi . Inoltre sono previsti titoli azionari e strumenti finanziari a favore dei dipendenti per stimolare l’interessamento alle vicende aziendali. A) Azioni ordinarie. E’ la classe naturale delle azioni, ad esse spettano diritti patrimoniali: 1. diritto al dividendo, la quota di utile netto di cui è stata decisa la distribuzione i soci; 2.  diritto al rimborso della quota sottoscritta al termine della vita della società ( pari al dividendo dipendente dal patrimonio netto residuo dopo aver onorato tutti i debiti nei confronti dei finanziatori esterni );

62 Società per Azioni (S.p.A.) / 10 - Azioni -
nonchè diritti amministrativi: 1. prendere visione della bozza di bilancio e di consultare i libri sociali ; 2. diritto di voto nelle assemblee, esercitato proporzionalmente al numero delle azioni possedute; 3. diritto di opzione: facoltà attribuita in via prioritaria ai soci di sottoscrivere, in sede di aumento di capitale a pagamento, un numero di titoli proporzionale alla rispettiva partecipazione al capitale sociale, a un prezzo inferiore a quello di mercato del titolo; 4.  diritto di impugnativa ( il diritto dell’azionista assente dell’assemblee o dissenziente dalle decisioni prese di impugnare le delibere assembleari invalide ). 5. diritto di recesso ( i soci in dissenso su alcune particolari delibere assembleari, hanno facoltà di sciogliersi dal vincolo contrattuale chiedendo il rimborso delle proprie azioni ) .

63 Società per Azioni (S.p.A.) / 11 - Azioni -
Per le azioni, cosa ha modificato la riforma societaria ? Le categorie di azioni non sono a numero chiuso, ma resta il principio della atipicità del titolo azionario con un problema di individuare i limiti nel rispetto dell’autonomia dei soci nella determinazione della disciplina statutaria in funzione delle esigenze di tutela dell’azionariato e dei terzi. Pertanto ci sono: Con riferimento agli utili, azioni correlate con diritti legati ai risultati dell’attività sociale in un determinato settore. In tal caso i dividendi possono essere attribuiti alle azioni correlate solo nei limiti degli utili risultanti dal bilancio. Azioni postergate nelle perdite. L'azione subisce la perdita solo dopo il totale annullamento delle altre azioni. Azioni senza diritto di voto oppure azioni con diritto di voto limitato a particolari argomenti;

64 Società per Azioni (S.p.A.) / 12 - Azioni -
B) Azioni di godimento ( Art c.c. ). Hanno un privilegio nella distribuzione degli utili e vengono rimborsate, dopo la liquidazione. Sono riservate ai soci i cui titoli siano stati rimborsati con l’attribuzione della quota di liquidazione determinata sul valore nominale e non su quello reale. Questi potrebbero subire pregiudizi se il valore reale risultasse superiore al valore nominale. Si può ovviare a questa situazione assegnando azioni di godimento che permettono di partecipare alla distribuzione degli utili futuri; negando però il diritto di voto.. C) Azioni di risparmio. Possono essere emesse solo da Spa quotate in borsa e: - sono prive di diritto di voto in assemblea; - hanno privilegio di legge nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale ( attualmente la legge dispone che è l’atto costitutivo della società a determinare il contenuto, le condizioni, i limiti, le modalità e i termini per l’esercizio del privilegio patrimoniale attribuito alle azioni di risparmio; - possono godere di agevolazioni fiscali; - il loro valore complessivo non può superare il 50% del capitale sociale . D) Azioni privilegiate. Forniti di diritti diversi in particolare nel prelievo differenziale negli utili o del patrimonio netto risultante dalla liquidazione

65 Società per Azioni (S.p.A.) / 13 - Categorie di Azioni -
Per le azioni il valore nominale di un titolo è quello stampato su di esso. Per l’azione è pari a l’importo del capitale sociale diviso il numero delle azioni in circolazione. Le azioni non possono essere emesse per un valore inferiore a quello nominale, ma può essere superiore cioè con sovrapprezzo. Esiste poi il valore reale dato dal rapporto tra il patrimonio netto della società e il numero di azioni, ed il valore di mercato pari a quello con cui il titolo è scambiato sul mercato mobiliare, determinato dall’incontro tra domanda e offerta e che può essere maggiore o minore del valore nominale.

66 Società per Azioni (S.p.A.) / 14 - Categoria delle Azioni –
Caratteristiche delle azioni ( Art 2346 C.C. e ss.) Rappresentano la partecipazione sociale di chi le possiede e le legittimazione ad esercitare i relativi diritti Le azioni possono essere sono nominative o al portatore, a scelta del socio, se lo statuto o le leggi speciali non stabiliscono diversamente (art.2354 c1). Le azioni devono indicare: Denominazione, sede e durata della società La data dell’atto costitutivo e della sua iscrizione nel R.I. Il loro valore nominale, o il numero complessivo delle azioni emesse nonché l’ammontare del capitale sociale. I diritti e gli obblighi particolari ad essi inerenti I titoli azionari devono essere sottoscritti da uno degli amministratori (art c2) L’art bis prevede che, nel caso in cui le azioni siano nominative ovvero in quello di mancata emissione dei titoli, lo statuto sottopone a particolari condizioni il loro trasferimento, attraverso il diritto di prelazione ovvero la clausola di gradimento.

67 Società per Azioni (S.p.A.) / 15 - Obbligazioni -
Obbligazioni ( art c.c. ) (bond): Le obbligazioni sono titoli di credito (nominativi o al portatore); Mentre le azioni attribuiscono ai possessori un diritto al dividendo, che è subordinato alla realizzazione di utili, le obbligazioni attribuiscono un diritto di credito. Possono essere: Ordinarie: il sottoscrittore ha diritto alla restituzione del capitale più gli interessi, pertanto ha diritto: A un rendimento periodico fisso o indicizzato; Al rimborso – a valore nominale – alla scadenza. Convertibili: possibilità, alla scadenza, di essere trasformate in azioni a condizioni predeterminate.

68 Società per Azioni (S.p.A.) / 16
Obbligazioni Titolo di partecipazione Titolo di credito Nominative o al portatore Socio Creditore Dividendo variabile Interesse prefissato

69 Società per Azioni (S. p. A
Società per Azioni (S.p.A.) / 17 - Modelli di amministrazione e controllo societario - Il codice civile ( art c.c. ) a seguito della riforma societaria prevede il : Modello tradizionale fondato sulla contrapposizione fra organo amministrativo ( amministratore o CdA ) e organo di controllo; Sistema monistico basato su un consiglio di amministrazione sottoposto al controllo di un comitato costituito al suo interno; Sistema dualistico fondato sul dualismo tra consiglio di gestione e consiglio di sorveglianza

70 Società per Azioni (S.p.A.) / 18 - Modello tradizionale -
Gli organi sociali sono sempre gli stessi esistenti: - consiglio di amministrazione ( cda ) o amministratore unico: funziona da organo amministrativo; - collegio sindacale: funziona da organo di controllo; - assemblea dei soci: organo deliberativo secondo il principio maggioritario.

71 Società per Azioni (S.p.A.) / 19 - Modello monistico -
E’ un modello più semplificato e flessibile con una semplicità di funzionamento e costi minori. In questo caso gli organi sociali sono: consiglio di amministrazione: con funzione di organo amministrativo dell’impresa; comitato per il controllo sulla gestione con funzione di organo di controllo; assemblea dei soci:

72 Società per Azioni (S.p.A.) / 20 - Modello dualistico -
E’ destinato a società di grandi dimensioni, anche per le spa miste pubblico-private. Troviamo i seguenti organi sociali: il consiglio di gestione: con funzione di organo amministrativo invece del cda tradizionale il consiglio di sorveglianza: con funzione di organo di controllo invece del collegio sindacale assemblea dei soci.

73 Società per Azioni (S. p. A
Società per Azioni (S.p.A.) / 21 - Sistema tradizionale - - Organo di amministrazione - Ai soli amministratori spetta la competenza dell’attività di gestione e ad essi spetta compiere tutte le operazioni necessarie per l’attuazione dell’oggetto sociale Amministrazione della società ( art bis e ss. c.c.): Amministratore unico o Consiglio di Amministrazione; Possono (o no) essere soci; In carica per 3 anni, rieleggibili; Presidente (nominato dal Consiglio se non è nominato dall’Assemblea ); Eventuale/i Amministratore/i Delegato/i; Responsabili in solido alla società in caso di colpa / negligenza; Gli amministratori possono essere revocati dall’assemblea.

74 Società per Azioni (S. p. A
Società per Azioni (S.p.A.) / 22 - Sistema tradizionale - - Organo di controllo interno - Composizione del collegio sindacale ( art 2397 C.C. ) 3 o 5 membri soci o non, più 2 supplenti scelti nel registro dei revisori contabili; Doveri del collegio sindacale ( Art ) “ Il collegio sindacale deve controllare l’amministrazione della società, vigilare sull’osservanza della legge e dell’atto costitutivo ed accertare la regolare tenuta della contabilità sociale, la corrispondenza del bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili e l’osservanza delle norme stabilite dall’art per la valutazione del patrimonio sociale. Il collegio sindacale deve altresì accertare almeno ogni trimestre la consistenza di cassa e l’esistenza dei valori e dei titoli di proprietà sociale o ricevuti dalla società in pegno, cauzione o custodia.. I sindaci possono in qualsiasi momento procedere, anche individualmente ad atti d’ispezione e di controllo. Il collegio sindacale può chiedere agli amministratori notizie sull’andamento delle operazioni sociali o su determinati affari. Degli accertamenti eseguiti deve farsi constare nel libro indicato nel n. 5 dell’articolo 2421”. Oltre a controllare l’operato degli amministratori, vigilare sulla regolare tenuta delle scritture contabili e sull’esatta rispondenza tra queste e il bilancio devono accertare ogni trimestre la consistenza di cassa ed hanno responsabilità solidale con gli amministratori per i fatti o le omissioni di questi, quando il danno non si sarebbe prodotto se essi avessero vigilato in conformità degli obblighi della loro carica. Non possono essere amministratori.

75 Società per Azioni (S. p. A
Società per Azioni (S.p.A.) / 23 - Sistema monistico - - Organo di amministrazione - Consiglio di amministrazione ( art septiesdecies c.c. ): con funzione di organo amministrativo dell’impresa. Deve essere solo un organo collegiale a differenza del sistema tradizionale dove può esistere l’amministratore unico

76 Società per Azioni (S. p. A
Società per Azioni (S.p.A.) / 24 - Sistema monistico - - Organo di controllo interno - Comitato per il controllo sulla gestione ( art septiesdecies ) con funzione di organo di controllo ed è costituito all’interno del cda e non è un organo autonomo a parte. Esso vigila sull’adeguatezza della struttura organizzativa della società, del sistema di controllo interno, e del sistema amministrativo e contabile ( anche se differentemente dal collegio sindacale, non esercita il controllo contabile che è affidato a revisori esterni ) è composto da almeno tre membri di cui uno iscritto al collegio dei revisori; è nominato dal consiglio di amministrazione deve avere un terzo dei componenti che devono essere indipendenti secondo i requisiti dei sindaci del modello tradizionale; la criticità in questo modello sta nel fatto che l’organo di controllo ( cda ) nomini al suo interno l’organo controllore ( comitato per il controllo ).

77 Società per Azioni (S. p. A
Società per Azioni (S.p.A.) / 25 - Sistema dualistico - - Organo di amministrazione - Consiglio di gestione ( art novies c.c. ): con funzione di organo amministrativo invece del cda tradizionale deve essere composto da non meno di due componenti che possono non essere soci, dura in carica tre esercizi ed è rieleggibile; funziona secondo il codice come il cda tradizionale amministrando in modo esclusivo l’impresa e compiendo tutti gli atti necessari all’attuazione dello scopo sociale; è nominato e revocato ( anche nella sostituzione dei componenti ) dal consiglio di sorveglianza e non dall’assemblea dei soci.

78 Società per Azioni (S. p. A
Società per Azioni (S.p.A.) / 26 - Sistema dualistico - - Organo di controllo interno - Consiglio di sorveglianza ( art duodecies c.c. ): con funzione di organo di controllo invece del collegio sindacale. Il consiglio di sorveglianza comunque è dotato di poteri di vigilanza e controllo ( come il collegio sindacale ) ma svolge anche un ruolo significativo sull’attività di gestione dell’impresa ( con la stessa diligenza del cda del modello tradizionale ); è nominato dall’assemblea è composto da minimo tre membri di cui uno iscritto al registro dei revisori contabili; è revocabile in qualsiasi tempo anche senza giusta causa ( pagando il risarcimento del danno ); non può esercitare il controllo contabile, approva preventivamente il bilancio predisposto dal consiglio di gestione. Se lo statuto lo prevede, l’organo può valutare le operazioni strategiche e i piani industriali e finanziari della società, fermo restando la responsabilità del consiglio di gestione. può promuovere l’azione di responsabilità nei confronti del consiglio di gestione; nomina e revoca i componenti del consiglio di gestione;

79 Società per Azioni (S.p.A.) / 27 - Assemblea ordinaria -
L’assemblea dei soci ( art c.c. ), può essere ordinaria o straordinaria a seconda degli argomenti discussi e delle relative delibere Assemblea Ordinaria nelle società prive di consiglio di sorveglianza ( tradizionale , monistica ) ( art c.c. ) Approva il bilancio; Nomina e revoca gli amministratori e ne stabilisce il compenso; Nomina il collegio sindacale ed il presidente dello stesso e ne stabilisce il compenso; Delibera sulla responsabilità degli amministratori e dei sindaci; Decide in merito alla destinazione degli utili; N.B. Deve essere convocata almeno una volta all’anno entro il termine stabilito dallo statuto e comunque non superiore a 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio ( vale sia per il modello tradizionale, monistico che per quello dualistico ) prorogabile a 180 giorni

80 Società per Azioni (S.p.A.) / 28 - Assemblea ordinaria -
L’assemblea dei soci ( art c.c. ), può essere ordinaria o straordinaria a seconda degli argomenti discussi e delle relative delibere Assemblea Ordinaria nelle società con consiglio di sorveglianza ( dualistico ) ( art bis c.c. ) Nomina e revoca i consiglieri di sorveglianza ; Determina il compenso ad essi spettante, se non è stabilito nello statuto ; Delibera sulla responsabilità dei consiglieri di sorveglianza; Delibera sulla distribuzione degli utili ; Nomina il revisore N. B. Il potere assembleare è stato notevolmente ridotto interponendo il consiglio di sorveglianza come organo intermedio con quello amministrativo, difatti l’assemblea non approva il bilancio e non nomina i componenti del consiglio di gestione

81 Società per Azioni (S.p.A.) / 29 - Assemblea straordinaria -
L’assemblea dei soci ( art c.c. ), può essere ordinaria o straordinaria a seconda degli argomenti discussi e delle relative delibere Assemblea Straordinaria ( art c.c. ) Delibera su variazioni al capitale sociale e/o allo statuto; Delibera sulla nomina, sulla sostituzione e sui poteri dei liquidatori e su ogni altra materia espressamente attribuita dalla legge alla sua competenza ( esempio emissioni di obbligazioni convertibili )

82 Società in Accomandita per Azioni (S.a.p.a.)
Simile alla S.p.A. Presenza di soci accomandatari, con responsabilità sussidiaria, solidale e illimitata = amministratori. La denominazione sociale deve contenere il nome di almeno un socio accomandatario. Esempi: Pirelli & C S.a.p.a.; Giovanni Agnelli & C S.a.p.a.

83 Società a Responsabilità Limitata (s.r.l.) / 1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice E’ un tipo di società utilizzata per impegni finanziari minori dei quelli per azioni e i soci partecipano per acquisizione di quote e non di azioni, “ Nella società a responsabilità limitata per le obbligazioni sociali risponde soltanto la società con il suo patrimonio. Le quote di partecipazione dei soci non possono essere rappresentate da azioni ”. ( Art C.C. ) Pertanto per le obbligazioni sociali risponde solo la società con il suo patrimonio .

84 Società a Responsabilità Limitata (s.r.l.) / 2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Costituzione ( Atto costitutivo e statuto )( Art C.C.) La costituzione della società avviene di fronte ad un notaio per atto pubblico e l’atto costitutivo deve contenere: i dati dei soci fondatori, la denominazione sociale di qualsiasi tipo con l’indicazione società a responsabilità limitata, l’oggetto sociale che è l’attività economica che le parti si propongono di esercitare in comune, l’ammontare del capitale sociale sottoscritto e versato, la quota di partecipazione di ciascun socio, i conferimenti di ciascun socio, l’amministrazione il controllo contabile, la durata della società ( anche a tempo indeterminato ). Capitale sociale La società deve costituirsi con un capitale sociale non inferiore a € , con versamento presso un istituto bancario di almeno il venticinque percento ( prima era 3/10 ) dei conferimenti in denaro. Trasferimento della quota ( Art C.C, ). Può avvenire per atto tra vivi e per successione a causa di morte, salva contraria disposizione dell’atto costitutivo.

85 Società a Responsabilità Limitata (s.r.l.) / 3
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Collegio sindacale ( Art C.C. ) E’ obbligatorio se il capitale sociale è superiore a € ( vecchia normativa € ,38 ) o se per due esercizi consecutivi siano stati superati almeno due dei limiti previsti dall’art bis del codice (1. totale dell’attivo risultante dallo stato patrimoniale: euro; 2.ricavi delle vendite e delle prestazioni: euro; 3.dipendenti occupati mediamente nell’esercizio: 50 unità.) Riduzione del capitale al disotto del limite. Qualora questo, durante la vita della società, si riduce al disotto di un limite imposto dalla legge la società è destinata a sciogliersi. La validità della società è data con l’iscrizione nel Registro delle imprese. La srl non può emettere obbligazioni ( art CC ) Possibilità di un solo socio. Nuova normativa. Possono essere conferiti tutti gli elementi dell’attivo suscettibili di valutazione economica ( art c.c. ). Tale norma apre la strada alla successiva previsione per cui il versamento del capitale può essere sostituito con la stipula di idonea polizza assicurativa o fideiussione bancaria

86 Società a Responsabilità Limitata (s. r. l
Società a Responsabilità Limitata (s.r.l.) / 4 - Organi assembleari di amministrazione e controllo - Nelle srl la riforma lascia spazio all’autonomia delle parti e alle conseguenti scelte da compiersi in sede di atto costitutivo. Organo amministrativo: l’organo amministrativo è lasciato alla libertà dei soci che possono operare per un amministratore unico, un cda o una pluralità di amministratori che possono operare in modo congiunto o disgiunto. L’amministrazione, nel caso del cda, può funzionare anche in modo non collegiale attraverso la consultazione scritta. Organo di controllo: E’ previsto il collegio sindacale, con le stesse norme dettate per le spa, qualora il capitale sociale superi i € o capitale inferiore ma se sono superati i limiti di cui al codice articolo bis.      Assemblea dei soci: L’assemblea dei soci ( art c.c. ), può essere ordinaria o straordinaria a seconda degli argomenti discussi e delle relative delibere

87 (Società) cooperative / 1
La società cooperativa non ha scopo di lucro bensì scopo mutualistico, il carattere distintivo e la sua autogestione ed ha come obiettivo in comune quello di ottenere per i propri associati beni di consumo occasioni di lavoro e prestazione di servizi a condizioni più vantaggiose di quelle offerte dal mercato. A differenza delle società di capitali, diverse dalle coop, dove la realizzazione del lucro si concretizza nel riparto degli utili patrimoniali. “ Le imprese che hanno scopo mutualistico possono costituirsi come società cooperative a responsabilità illimitata o limitata, secondo le disposizioni seguenti “. ( Art C.C. ) Leggi speciali. “ Gli enti mutualistici diversi dalle società sono regolati dalle leggi speciali “. ( Art C.C. )

88 (Società) cooperative / 2
Scopo mutualistico proprio e mutualità spuria. Lo scopo mutualistico di una società cooperativa è caratteristica essenziale del suo atto costitutivo e pertanto presupposto per godimento della speciale disciplina di favore. Vi è sia lo scopo mutualistico proprio, in cui esiste una tendenziale coincidenza tra i soci e i fruitori dei beni o dei servizi prodotti dall’impresa sociale al fine di ottenere condizioni più favorevoli di quelle di mercato, ma anche una mutualità spuria in cui viene conciliato il fine mutualistico con l’attività commerciale con la conseguente possibilità per la cooperativa di cedere beni o servizi a terzi a fini di lucro, non inteso come più elevata remunerazione possibile del capitale investito, come nel caso delle società, bensì come soddisfacimento di un comune bisogno economico ( di lavoro, del bene casa, di generi di consumo, di credito ed altri ), con la congiunta consecuzione di un risparmio di spesa per i beni o i servizi acquistati o realizzati dalla propria società . Responsabilità sussidiaria dei soci ( Art C.C. ). Possono costituirsi a responsabilità limitata o illimitata ( Artt 2513 e 2514 ) verificandosi in quest’ultimo caso la responsabilità illimitata e solidale ma in via sussidiaria. Responsabilità illimitata e sussidiaria nel caso di di società a responsabilità illimitata , questi sia nel caso di liquidazione coatta amministrativa sia in caso di fallimento, rispondono per il pagamento dei debiti sociali . Responsabilità limitata nell’altro caso

89 (Società) cooperative / 3
Si applicano le norme delle società per azioni ( Art C.C.) “ Alle società cooperative si applicano in ogni caso le disposizioni riguardanti i conferimenti e le prestazioni accessorie, le assemblee, gli amministratori, i sindaci, i libri sociali, il bilancio e la liquidazione delle società per azioni, in quanto compatibili con le disposizioni seguenti e con quelle delle leggi speciali”,. Capitale sociale. La partecipazione dei soci al capitale sociale è regolata dal principio della “porta aperta” ,poichè questo non è determinato in un ammontare prestabilito ma varia in conseguenza all’uscita o ingresso di nuovi soci, senza modifica dell’atto costitutivo art ( Variabilità dei soci e del capitale ) “ La variazione del numero e delle persone dei soci non importa modificazioni dell’atto costitutivo. Il capitale della società, anche se questa è a responsabilità limitata, non è determinato in un ammontare prestabilito. Ogni trimestre deve essere depositato per l’iscrizione presso l’ufficio del registro delle imprese, a cura degli amministratori, un elenco delle variazioni delle persone dei soci a responsabilità illimitata o di quelli che hanno assunto responsabilità per un somma multipla dell’ammontare della propria quota “ .

90 (Società) cooperative / 4
Quote ed azioni “ Nelle società cooperative nessun socio può avere una quota superiore a cinquanta mila euro, nè tante azioni il cui valore nominale superi tale somma. Il valore nominale di ciascuna quota o azione non può essere inferiore a € 25. Il valore nominale di ciascuna azione non può essere superiore a € 500. Alle azioni si applicano le disposizioni degli articoli 2346, 2347, 2348, 2349 e Tuttavia nelle azioni non è indicato l’ammontare del capitale, ne quello dei versamenti parziali sulle azioni completamente liberate “ . ( Art C.C. ) Numero dei soci. Il limite minimo dei soci è pari a nove con un massimo si partecipazione al capitale di un socio pari ( € elevato a € per le cooperative di conservazione , lavorazione prodotti agricoli oppure di produzione e lavori ). La legge ha introdotto anche la piccola cooperativa che può essere composta da persone fisiche variabile da tre a otto. Ammissione dei nuovi soci. Nelle società cooperative la partecipazione del socio è a carattere personale e non è legata al titolo-azione e pertanto l’ammissione di nuovi soci (art ) o acquisto delle proprie quote o azioni ( art ) e la trasferibilità delle stesse ( art ) deve avvenire con autorizzazione e deliberazione degli amministratori ( CdA ). Morte del socio. “ In caso di morte del socio, salvo che l’atto costitutivo disponga la continuazione della società con gli eredi, questi hanno diritto alla liquidazione della quota o al rimborso delle azioni, secondo le disposizioni dell’art. seguente ( 2284 )”. ( art C.C. )

91 (Società) cooperative / 5
Liquidazione della quota o rimborso delle azioni del socio uscente “Nel caso di recesso, esclusione o morte del socio la liquidazione della quota o il rimborso delle azioni ha luogo sulla base del bilancio dell’esercizio in cui il rapporto sociale si scioglie limitatamente al socio. Il pagamento deve essere fatto entro sei mesi dall’approvazione del bilancio stesso”. ( Art C.C. ), Il creditore particolare del socio “ ..finchè dura la società non può agire esecutivamente sulla quota e sulle azioni del socio debitore. In caso di proroga della società il creditore particolare del socio può fare opposizione a norma dell’art “. ( Art C.C. ) Gli amministratori o sindaci ( Art C.C. ). Devono essere soci o rappresentanti di categorie di essi e valgono le stesse disposizioni di legge delle società nel caso di insolvenza ( art ) dove sono soggette al fallimento le cooperative che hanno per oggetto un’attività commerciale, salve le disposizioni delle leggi speciali.

92 (Società) cooperative / 6
Assemblea Vale il principio “una testa un voto” poichè in assemblea ogni socio ha un voto qualunque sia il valore della sua quota o il numero delle azioni art “ Nelle assemblee hanno diritto di voto coloro che risultano iscritti da almeno tre mesi nel libro dei soci. Ogni socio ha un voto, qualunque sia il valore della quota o il numero delle azioni. Tuttavia nelle società cooperative con partecipazione di persone giuridiche ( 2535 ) l’atto costitutivo può attribuire a queste più voti, ma non oltre cinque, in relazione all’ammontare della quota o delle azioni, oppure al numero dei loro membri. Le maggioranze richieste per la regolarità della costituzione delle assemblee e per la validità delle deliberazioni sono calcolate secondo il numero dei voti spettanti ai soci. L’atto costitutivo può determinare le maggioranze necessarie in deroga agli articoli 2368 e Il voto può essere dato per corrispondenza, se ciò è ammesso dall’atto costitutivo. In tal caso l’avviso di convocazione dell’assemblea deve contenere per esteso la deliberazione proposta “ .Possono essere ammesse anche assemblee separate nel caso in cui una cooperativa ha non meno di cinquecento soci in cui vengono eletti dei delegati da assemblee parziali.

93 (Società) cooperative / 7
A seconda del settore di attività abbiamo: Cooperativa di produzione e lavoro: lo scopo consiste nel procurare lavoro alle migliori condizioni possibili per i propri soci-lavoratori; Cooperativa di consumo: l'obiettivo è di acquistare e rivendere beni di qualità a prezzi vantaggiosi ai propri soci-consumatori; Cooperativa di abitanti o Cooperativa edilizia: finalizzata alla costruzione di alloggi per i propri soci in un rapporto corretto tra qualità e prezzo; Cooperativa di credito: in particolare queste sono rappresentate dalle Banche di Credito Cooperativo (BCC): lo scopo consiste nel fare una politica del credito equa verso i loro soci e clienti, discostandosi da logiche di mero guadagno;

94 (Società) cooperative / 8
A seconda del settore di attività abbiamo: Di assicurazione; Di istruzione; Cooperativa sociale: si tratta di cooperative di lavoro per la gestione di servizi socio sanitari ed educativi o finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate; Cooperativa agricola o della pesca: si tratta di cooperative per coltivazione, trasformazione, conservazione, distribuzione di prodotti agricoli o zootecnici oppure finalizzate all'esercizio in comune della pesca o di attività ad essa inerenti

95 La riforma del diritto societario: perché ?
I decreti legislativi n. 5 e 6 del 17 gennaio 2003, entrati in vigore il 1° gennaio 2004, hanno dato attuazione alla legge 3 ottobre 2001, n. 366 “ c.d. riforma Vietti “ innovando e modificando il quadro normativo in materia societaria. Il ruolo principale della riforma è stato quello rendere la normativa più vicina alla realtà ed esigenze attuali imprenditoriali allo scopo di semplificare la disciplina delle società ed ampliare gli ambiti della autonomia statutaria. Per le srl << prevedere un autonomo ed organico complesso di norme, anche suppletive, modellato sul principio della rilevanza centrale del socio e dei rapporti contrattuali tra i soci; prevedere un’ampia autonomia statutaria; prevedere la libertà di forme organizzative, nel rispetto del principio di certezza nei rapporti con i terzi >> ( articolo 3, comma 1, legge 366/2001 ). Per le spa promuovere i principi << della rilevanza centrale dell’azione, della circolazione della partecipazione sociale e della possibilità di ricorso al mercato del capitale di rischio >> ( articolo 4, comma 1, legge 366/2001 ).

96 La riforma del diritto societario: aspetti principali
Gli aspetti principali della riforma, per le società di capitali, riguardano: il capitale e i conferimenti; i sistemi di amministrazione e controllo delle società di capitale; l’ampliamento dei casi di recesso ; le nuove categorie di azioni; i patti parasociali.

97 a) il capitale e i conferimenti.
Per le spa e le srl, oltre al conferimento del capitale in denaro, i soci possono effettuare conferimenti in natura ( beni e crediti ) e in aggiunta, solo per le srl, la novità di poter conferire prestazioni d’opera o di servizi e la previsione della conferibilità di tutti gli << elementi dell’attivo suscettibili di valutazione economica >> . Il valore dei conferimenti non deve essere complessivamente inferiore all’ammontare globale del capitale sociale. Per le spa, i conferimenti in natura e crediti devono essere valutati da una relazione giurata. Per le spa : il capitale minimo è di € ; durata illimitata; Possibilità di costituirsi con un unico socio; Per le srl i conferimenti, diversi dal denaro, devono essere oggetto di stima da parte di un esperto ( o di una società di revisione ). Mentre nel caso di conferimento di prestazioni d’opera e servizi bisogna stipulare una polizza assicurativa o fideiussione bancaria, pari al valore della prestazione conferita. Altra novità della riforma è che al momento della sottoscrizione dell’atto costitutivo deve essere versato presso la banca almeno il 25% dei conferimenti in denaro ( non più i tre decimi richiesti in passato )

98 b) sistemi di amministrazione e controllo delle società di capitale
La riforma Vietti individua nuove regole di governance per le società di capitali. A )Per le spa individua tre modelli di amministrazione e controllo: 1) modello tradizionale. Gli organi sociali sono sempre gli stessi esistenti: - il consiglio di amministrazione ( cda ) o amministratore unico: funziona da organo amministrativo; - il collegio sindacale: funziona da organo di controllo; - assemblea dei soci: nomina gli amministratori, salvo i primi nominati nell’atto costitutivo. N.B. Per tutti valgono i compiti previsti dal codice civile e sono state apportate altre modifiche, come di seguito:

99 Ha chiarito il funzionamento, in caso di cessazione, del vecchio consiglio che avrà effetto all’atto della nomina del nuovo, con la conseguenza che spetterà ai vecchi amministratori convocare l’assemblea per la nomina del nuovo organo amministrativo; L’inopponibilità ai terzi, salvo dimostrazione del loro dolo, delle limitazioni ai poteri rappresentativi degli amministratori, diversamente da quanto accadeva prima di opposizione a terzi dell’estraneità all’oggetto sociale dell’operazione posta in essere dall’amministratore. La possibilità di tenere riunioni anche mediante mezzi di telecomunicazione; L’impugnativa delle delibere, entro novanta giorni, da parte del collegio sindacale nonché dagli amministratori assenti o dissenzienti, che non sono assunte in conformità alla legge o allo statuto. Anche i soci possono impugnare le delibere lesive dei loro diritti; Nomina di un consigliere indipendente terzo; Regolamentazione del conflitto di interessi, tra amministratore e società, mediante operazioni incentrate sulla trasparenza; Fissazione di precise norme sui poteri-doveri dei consiglieri delegati; Esercizio dell’azione sociale da parte di una minoranza, per le società non quotate; Maggiori doveri per il collegio sindacale per la funzione di garante e di controllore della corretta gestione dell’impresa sociale.

100 2) modello dualistico. E’ destinato a società di grandi dimensioni, anche per le spa miste pubblico-private. Rispetto al modello tradizionale troviamo i seguenti organi sociali: il consiglio di gestione; il consiglio di sorveglianza: assemblea dei soci. - il consiglio di gestione : con funzione di organo amministrativo invece del cda tradizionale deve essere composto da non meno di due componenti che possono non essere soci, dura in carica tre esercizi ed è rieleggibile; funziona secondo il codice come il cda tradizionale amministrando in modo esclusivo l’impresa e compiendo tutti gli atti necessari all’attuazione dello scopo sociale; è nominato e revocato ( anche nella sostituzione dei componenti ) dal consiglio di sorveglianza e non dall’assemblea dei soci.

101 - il consiglio di sorveglianza: con funzione di organo di controllo invece del collegio sindacale. Il consiglio di sorveglianza comunque è dotato di poteri di vigilanza e controllo ( come il collegio sindacale ) ma svolge anche un ruolo significativo sull’attività di gestione dell’impresa ( con la stessa diligenza del cda del modello tradizionale ); è nominato dall’assemblea è composto da minimo tre membri di cui uno iscritto al registro dei revisori contabili; è revocabile in qualsiasi tempo anche senza giusta causa ( pagando il risarcimento del danno ); non può esercitare il controllo contabile, approva preventivamente il bilancio predisposto dal consiglio di gestione. Se lo statuto lo prevede l’organo può valutare le operazioni strategiche e i piani industriali e finanziari della società, fermo restando la responsabilità del consiglio di gestione. può promuovere l’azione di responsabilità nei confronti del consiglio di gestione - assemblea sei soci: nomina il consiglio di sorveglianza; approvazione del bilancio e decide in ordine alla destinazione degli utili di esercizio; può impugnare le delibere del consiglio di sorveglianza.

102 3) Modello monistico E’ un modello più semplificato e flessibile con una semplicità di funzionamento e costi minori. In questo caso gli organi sociali sono: il consiglio di amministrazione: con funzione di organo amministrativo dell’impresa; il comitato per il controllo sulla gestione con funzione di organo di controllo ed è costituito all’interno del cda e non è un organo autonomo a parte. è composto da almeno due membri di cui uno iscritto al collegio dei revisori; deve avere un terzo dei componenti che devono essere indipendenti secondo i requisiti dei sindaci del modello tradizionale; la criticità in questo modello sta nel fatto che l’organo di controllo ( cda ) nomini al suo interno l’organo controllore ( comitato per il controllo ).

103 B )La riforma per le srl Nelle srl la riforma lascia spazio all’autonomia delle parti e alle conseguenti scelte da compiersi in sede di atto costitutivo. -  Organo amministrativo: l’organo amministrativo è lasciato alla libertà dei soci che possono operare per un amministratore unico, un cda o una pluralità di amministratori che possono operare in modo congiunto o disgiunto. L’amministrazione, nel caso del cda, può funzionare anche in modo non collegiale attraverso la consultazione scritta. - Organo di controllo: E’ previsto il collegio sindacale, con le stesse norme dettate per le spa, qualora il capitale sociale superi i € o capitale inferiore ma se sono superati i limiti di cui al codice articolo bis.     

104 Comunque i soci, secondo il codice, devono necessariamente:
     - Assemblea sei soci: Le funzioni di gestione dell’impresa viene decisa dai soci che possono ripartire le funzioni tra organo di gestione e assemblea. Comunque i soci, secondo il codice, devono necessariamente: Approvare il bilancio e decidere sulla distribuzione degli utili; Nominare gli amministratori; Nominare, nei casi previsti, il collegio sindacale; Decidere sulle operazioni di modifica dell’oggetto sociale o della modifica dei diritti dei soci. Sono corresponsabili, insieme agli amministratori, anche i soci che hanno intenzionalmente deciso o autorizzato atti dannosi per la società. Sono aumentati i poteri di controllo dei soci che non partecipano all’amministrazione che hanno diritto ( c.c ) di chiedere agli amministratori notizie sullo svolgimento degli affari sociali e di consultare tramite professionisti di fiducia i libri sociali ed i documenti relativi all’amministrazione.

105 c) ampliamento dei casi di recesso.
Nelle spa, costituite a tempo indeterminato , il diritto di recedere è attribuito a tutti i soci che non abbiano concorso alle deliberazioni riguardanti: a) la modifica della clausola dell’oggetto sociale, quando consente un cambiamento significativo dell’attività della società; b)   la trasformazione della società; c)   il trasferimento della sede sociale all’estero; d)   la revoca dello stato di liquidazione; e)  l’eliminazione di una o più cause di recesso previste dal comma secondo dell’articolo 2347, ovvero dello statuto; f)   la modifica dei criteri di determinazione del valore dell’azione in caso di recesso; g)  le modifiche dello statuto concernenti i diritti di voto o di partecipazione.

106 d) nuove categorie di azioni.
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice d) nuove categorie di azioni. Nell’ottica di ampliare l’autonomia statutaria il contenuto delle azioni, diverse da quelle ordinarie, è liberamente determinabile dalla società nel rispetto del contenuto patrimoniale e dei diritti amministrativi. Il contenuto patrimoniale si rifà al contratto di società ( l’esercizio in comune di un’attività imprenditoriale allo scopo di dividerne gli utili ), mentre i diritti amministrativi si rifanno al divieto del patto leonino. Sono possibili, quindi, azioni con i diversi contenuti patrimoniali: - azioni privilegiate, nella suddivisione degli utili ( ad esempio viene attribuita una percentuale maggiore nella ripartizione degli utili ); oppure nella ripartizione degli utili fino ad una certa percentuale ed in via prioritaria rispetto alle azioni ordinarie; o ancora nel ricevere gli utili in una certa misura di dividendo, a prescindere dalla deliberazione assembleare; - azioni postergate con il privilegio di essere postergate nella riduzione del capitale e quindi non essere interessate per prime alla riduzione dovuta per copertura delle perdite; - azioni correlate che hanno diritti correlati ai risultati dell’attività in un determinato settore ( fermo restando i limiti degli utili risultanti dal bilancio della società) ;

107 - azioni prive del diritto di voto;
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Ai fini dei diritti amministrativi vale il principio che ad ogni azione non può spettare più di un voto e quello dell’obbligo che almeno la metà del capitale sociale sia costituito da azioni il cui diritto di voto non sia limitato in alcun modo. All’interno di questi due limiti lo statuto può prevedere ( secondo quanto previsto dall’art del codice civile ): - azioni prive del diritto di voto; - azioni con diritto di voto limitato a determinati argomenti ; - azioni con diritto di voto subordinato al verificarsi di particolari condizioni non meramente potestative.

108 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice e ) i patti parasociali articolo 2341-bis c.c., comma 1 << I patti, in qualunque forma stipulati, sono al fine di stabilizzare gli assetti proprietari o il governo delle società >>: Una ulteriore novità prevista dalla riforma Vietti è sui patti parasociali che non possono avere durata superiore ai cinque anni e nel caso siano a tempo indeterminato, conferiscono a ciascun contraente il diritto di recedere con un preavviso di centottanta giorni. a) hanno per oggetto l’esercizio del diritto di voto nelle società per azioni o nelle società che le controllano; b) pongono limiti al trasferimento delle relative azioni o delle partecipazioni in società che le controllano; c) hanno per oggetto o per effetto l’esercizio anche congiunto di un’influenza dominante su tale società, non possono avere durata superiore a cinque anni e si intendono stipulati per questa durata anche se le parti hanno previsto un termine maggiore; i patti sono rinnovabili alla scadenza.

109 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Sistema impresa L’impresa instaura rapporti economici con tutti gli attori dell’ambiente che la circonda, presentandosi come un sistema di collegamento tra il mercato dei fattori produttivi ( input ) e quello dei prodotti e/o servizi collocati presso i consumatori e/o produttori ( output ). Il processo produttivo, pertanto, deve essere organizzato secondo i criteri di: - efficacia ( raggiungimento di specifici obiettivi ); - efficienza ( impiego economico dei fattori ). Raggruppando tutte le operazioni aziendali, in sottosistemi omogenei a formare le cosiddette funzioni o arre funzionali Input Output Trasformazione correzione obiettivi

110 Funzioni aziendali Approvvigionamenti (input) Finanza (input)
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Funzioni aziendali Approvvigionamenti (input) Finanza (input) Personale (input) Pianificazione (trasformazione) Produzione (trasformazione) Sistema informativo (trasformazione) Amministrazione (trasformazione) Controllo di gestione (trasformazione) Marketing e vendite (output)

111 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Il marketing / 1 Funzione di gestione del rapporto con il mercato di sbocco dell’impresa ( collocare prodotto realizzato sul mercato, formulare politiche di vendita, ecc ). Marketing: Strategico: definizione delle politiche di marketing per realizzare gli obiettivi di vendita; Operativo: attività commerciale rappresentata dalla promozione, vendita, distribuzione dei prodotti. Le leve del marketing: Prodotto/servizio ( servizio pre- e post vendita, garanzia del prodotto, marca confezione ); Prezzo ( sconti, dilatazioni ); Distribuzione ( vendita diretta, grossista, dettaglio ); Comunicazione ( pubblicità, promozione punto vendita ) .

112 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Il marketing : Il ciclo di vita del prodotto /2 E’ un modello, in un diagramma di curva S delle vendite nel tempo, che analizza il prodotto nei diversi stadi di vita: introduzione, sviluppo, maturità e declino. maturità introduzione sviluppo declino vendite tempo Ciclo di vita del prodotto (bene/servizio)

113 Il marketing / 3 Introduzione: Sviluppo:
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Il marketing / 3 Introduzione: Bassi volumi di vendita = redditività negativa; Tecnologia di prodotto necessita di miglioramento; Prezzo elevato; Marketing focalizzato sulla propaganda. Sviluppo: Vendita crescente = maggiore redditività; Tecnologia di prodotto migliorato; Prezzo decrescente; Distribuzione capillare.

114 Il marketing / 4 Maturità: Declino:
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Il marketing / 4 Maturità: Rallentamento delle vendite = rallentamento redditività; Tecnologia di prodotto perfetta; Prezzo stazionario; Ripensare le politiche di distribuzione e comunicazione Declino: Diminuzione delle vendite = redditività nulla o negativa; Prodotto obsoleto; Prezzo minimo; Distribuzione concentrata

115 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Approvvigionamenti Questa funzione è indirizzata ad assicurare la disponibilità dei beni necessari ai fini produttivi e nei tempi richiesti, garantendo la continuità del processo produttivo e il rispetto di definiti standard qualitativi. Sono approvvigionamenti gli acquisti di materie prime, macchine, attrezzature, ecc. per i quali, le tecniche utilizzate sono: Make or buy Acquisti tradizionali ( prezzo, qualità del prodotto, tempestività nelle consegna ) Codesign / comakership che facendo fede su un rapporto impresa fornitori, non conflittuale ma cooperativo, introducono altre qualità ( flessibilità delle quantità ordinate, assistenza tecnica al cliente, controllo eseguiti sul prodotto, ecc. ). La tecnica del codesign prevede il coinvolgimento in progettazione dei fornitori e della funzione acquisti dell’azienda, delegando ai primi la progettazione e sviluppo dei componenti che poi produrranno e forniranno all’azienda. Quando poi questi rapporti diventano cooperazioni di lungo termine, anche con investimenti comuni in ricerca e tecnologia, si costituiscono gruppi coesi costruttori- fornitori denominati “keiretsu” secondo l’esperienza giapponese .

116 La finanza Acquisisce e gestisce le risorse finanziarie
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice La finanza Acquisisce e gestisce le risorse finanziarie Analizza gli investimenti e la loro redditività Mantiene l’equilibrio fonti impieghi tempo flussi di cassa uscite entrate saldo di cassa Attività industriale flussi di cassa entrate saldo di cassa tempo uscite Attività commerciale

117 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Pianificazione E’ indirizzata alla definizione degli obiettivi aziendali; Definizione dei percorsi e le modalità di sviluppo per il loro raggiungimento. L’impresa analizza prima il mercato; Successivamente predispone dei piani di intervento, da attuarsi nel tempo, per il raggiungimento degli obiettivi definiti: - Nel breve ( piano trimestrale ); - Nel medio ( piano annuale ); - Nel lungo termine ( piani pluriennali ). Gli obiettivi di medio e lungo termine vengono tradotti in breve periodo attraverso il budget Verificare gli obiettivi nei tempi intermedi per il continuo evolversi del contesto e degli scenari in cui l’impresa opera.           

118 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Programmazione / 1 Definiti gli obiettivi aziendali si predispone il budget che è lo strumento amministrativo attuativo per il conseguimento degli stessi. Tipi di obiettivi: Top down, obiettivi posti dal vertice ed imposti alle diverse aree produttive; Botton up, i responsabili delle aree si pongono gli obiettivi ed il vertice ne prende atto; Sistema misto, utilizza entrambi i precedenti Il budget si articola nelle seguenti fasi successive: -Budget delle vendite, si parte dalla programmazione delle vendite per definire le modalità di immissione sul mercato del prodotto e conseguentemente i volumi e i costi di produzione;

119 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Programmazione / 2 -Budget della produzione, con il quale si definisce la dimensione e le caratteristiche del prodotto da realizzare e con esso i fabbisogni di materie prime, materiali, e personale. Pertanto è necessario definire i fattori produttivi di : - budget degli approvvigionamenti, approvvigionamento del materiale; - budget del personale, il fabbisogno ed il costo del personale; - budget delle spese generali, le spese generali dell’impresa per le funzioni aziendali ; -Budget degli investimenti, R&S, produzione, attività commerciale, produzione, ecc. ; -Budget finanziario e di tesoreria, fonti, prestiti, autofinanziamento, dinamica temporale delle entrate e delle uscite. -Budget economico, tutte le voci precedenti, confrontate con ricavi e costi, concorrono alla formulazione di una previsione di utile o perdita .

120 Gli obiettivi: il budget
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Gli obiettivi: il budget Budget degli investimenti Budget delle vendite Budget della produzione Budget finanziario Budget del personale Budget degli acquisti Budget di cassa Budget spese generali Budget economico

121 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Controllo di gestione Analizza le previsioni formulate in sede di budget con i risultati conseguiti, in fase esecutiva, per identificare eventuali scostamenti dai dati di budget ed intraprendere opportune e mirate azioni correttive. Bisogna tener conto di azioni o mutamenti di mercati non previsti

122 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Produzione / 1 Con questa funzione si procede alla trasformazione materialmente di tutti i fattori produttivi combinati nel processo produttivo: materie prime, beni strumentali e risorse umane. Si predispone la programmazione della produzione, concordemente con le richieste commerciali, al fine di fissare i tempi di produzione, individuare i fabbisogni minimi di acquisto ed evitare scorte ed corretto impiego non corretto delle macchine. Il processo produttivo di trasformazione può avvenire: - su progetto (nel caso di realizzazioni di interventi impiantistica e costruzione di opere pubbliche ); - su modello ( per attività di fabbricazione di prodotti in piccola serie ); - a grandi lotti ( per realizzazione di prodotti standardizzati: industria della tessitura e dell’abbigliamento ); - su processo continuo ( nei settori monoprodotto: settore cartario, alimentare e dei metalli ).

123 Produzione / 2 Su progetto Su modello Per lotti In serie
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Produzione / 2 Su progetto Su modello Per lotti In serie Su processo continuo minima ripetitività massima

124 Produzione / 3 Al variare del processo produttivo varia:
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Produzione / 3 Al variare del processo produttivo varia: la progettazione dell’impianto industriale ( localizzazione impianto, tipologia di lavorazioni, organizzazione del lavoro, durata tecnologica dell’impianto, specializzazione del lavoro, ecc.) i relativi layout degli impianti che possono essere: - a catena : è il caso di un unico prodotto in grandi volumi, in cui le macchine sono collocate in sequenza delle fasi di lavorazione; - per reparto: è il caso di produzioni su modello in piccoli lotti, in cui le macchine sono riunite in gruppi di lavorazione ( tornitura, rettifica ) - a isole o group technology: all’interno di una unità produttiva le macchine sono riunite a gruppi aggregate secondo la sequenza delle lavorazioni.

125 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Produzione / 4 Esistono altre funzioni di supporto e ausiliare a quella di produzione, quali: - servizio di qualità ( per assicurare la qualità, affidabilità e utilizzabilità del prodotto );     - trasporti interni ( movimentazione del prodotto o materie prime in fase di lavorazione );    - manutenzione dei mezzi e macchinari ( attività necessaria per mantenere in perfetta efficienza i mezzi e i macchinari direttamente utilizzati per le attività di trasformazione delle materie prime ).

126 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Strutture organizzative dell’impresa / 1 - Principi di organizzazione - Unità di comando. Limite alle dipendenze dirette.

127 Strutture organizzative dell’impresa / 2 - Struttura funzionale -
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Strutture organizzative dell’impresa / 2 - Struttura funzionale -

128 Strutture organizzative dell’impresa / 3 - Struttura divisionale -
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Strutture organizzative dell’impresa / 3 - Struttura divisionale -

129 Strutture organizzative dell’impresa /4
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Strutture organizzative dell’impresa /4 - Organizzazione Line/Staff -

130 Strutture organizzative dell’impresa / 5 - Struttura matriciale -
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Strutture organizzative dell’impresa / 5 - Struttura matriciale -

131 R&S Con questo processo si mira a soddisfare i clienti di dopodomani.
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice R&S Con questo processo si mira a soddisfare i clienti di dopodomani. E’ una funzione rivolta alla realizzazione di innovazione di prodotto o di processo e dipende dalla dimensione dell’impresa ( le piccole e medie imprese non hanno le risorse finanziarie per determinate strutture operative ), dal comparto di attività ( determinati settori aerospaziali, telecomunicazioni, ecc, richiedono tali strutture ), scelte strategiche, costi e rischi del progetto di innovazione. Oggi si parla più frequentemente di sviluppo-prodotto che sta sostituendo il termine di progettazione poichè quest’ultima si riduce ad uno sviluppo, aggiornamento, integrazione di parti nuove a partire da progetti preesistenti confrontati con la concorrenza, con un aumento sensibile di carry-over ( percentuale di parti progettate in passato riportate nel nuovo ). Ciò anche per la ragione che forti cambiamenti rendono rischiosi l’investimenti.

132 Contabilità aziendale
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Contabilità aziendale L’Impresa realizza prodotti e servizi da collocare sul mercato, pertanto compie un ciclo operativo che va dall’acquisizione dei fattori produttivi fino all’incasso per la vendita di prodotti e servizi . Tale percorso è caratterizzato da flussi economici e flussi finanziari (monetari) che possono non coincidere nell’arco temporale considerato. Flussi economici: costi / ricavi. Flussi finanziari: successione di incassi e pagamenti, apporto di denaro da parte dei soci e distribuzione di utili. Tali effetti, con riferimento ad un arco temporale, sono rilevabili attraverso: Il bilancio Contabilità generale

133 (Diminuzioni di capitale)
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice La partita doppia Utilizza due serie di conti:conto finanziario ed economico 2 sezioni per ogni conto Dare ( - ) Avere ( + ) Entrate monetarie Aumenti crediti Diminuzione debiti Uscite monetarie Diminuzione crediti Aumento debiti Finanziari 2 tipologie di conti (di patrimonio) Economici Costi (Diminuzioni di capitale) Ricavi (aumenti di capitale)

134 La partita doppia: un esempio
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice La partita doppia: un esempio Acquisto di una partita di laterizi per € Nel conto finanziario (monetario) di cassa Nel conto economico merci c/ acquisti Dare ( - ) Avere ( + ) 1.500 €

135 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Principi contabili Cassa: corretta imputazione degli incassi e dei pagamenti ( flussi finanziari o monetati ). Competenza: corretta imputazione dei costi e ricavi per la realizzazione della produzione ( flussi economici ) , cioè i costi e i ricavi devono essere attribuiti e rilevati contabilmente all’esercizio in cui si verificano gli eventi che li hanno generati e non quando si verificano gli incassi e i pagamenti. Rettifiche contabili in corso e a chiusura di esercizio: Rettifiche di imputazione (ratei): competenza attuale ( da assegnare all’esercizio in chiusura ), fatturazione futura ( manifestazione finanziaria ) Esempio: fatture da emettere o ricevere, salari e stipendi da liquidare, Tfr , interessi attivi e passivi, debiti tributari, ratei attivi e passivi ( in generale costi e ricavi sostenuti al tempo T ma fatturati al tempo T+1 ) Rettifiche di storno (risconti): competenza futura, fatturazione attuale ( manifestazione finanziaria ) Esempio: rimanenze prodotti finiti e materie prime, riscontri attivi e passivi, fondo ammortamento, fondo svalutazione crediti

136 Il bilancio d’esercizio (D.Lgs 127/1991 IV direttiva CEE )
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Il bilancio d’esercizio (D.Lgs 127/1991 IV direttiva CEE ) Ai sensi dell’art del c.c. il bilancio si compone: Stato patrimoniale: situazione istantanea che registra ricchezze possedute e debiti ad una certa data (di norma il 31/12). Deve esporre la composizione quali-quantitativa del patrimonio aziendale alla data di riferimento ( art c.c. ) Conto economico: ricavi, costi e risultato d’esercizio in un determinato periodo (di norma dal 1/1 al 31/12). Deve fornire un’espressiva rappresentazione e dimostrazione delle operazioni di gestione ( art c.c. ) Nota integrativa: ha la funzione di illustrare, e per certi versi integrare, i sintetici dati quantitativi contenuti nello stato patrimoniale e conto economico ( art c.c. )

137 Finalità del bilancio d’esercizio
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Finalità del bilancio d’esercizio “ Fornire la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria nonché del risultato economico dell’esercizio “ Principi cardinali: Chiarezza : capacità di consentire a terzi di conoscere e giudicare nel modo più compiuto possibile lo svolgimento della gestione e i risultati conseguiti. Aderenza al vero : i criteri valutativi ispirati a esigenze reali di rappresentazione . Correttezza : criteri di calcolo economico rispettosi dei postulati di bilancio e dei principi contabili applicativi.

138 A chi serve il bilancio d’esercizio ?
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice A chi serve il bilancio d’esercizio ? E’ un adempimento di obblighi civilistico-fiscali ( non per tutte le imprese ) Soci/azionisti: per valutare la redditività e conseguenti azioni, o eventuali futuri potenziali azionisti; Manager: per verificare lo stato dell’impresa ed eventuali linee d’azione, affinchè possa essere gestite in modo efficace ed efficiente ; Amministrazione tributaria: accertamento e congruità del contribuente; A tutti gli stakeholder in generale: Creditori finanziari: giudizio sull’impresa in merito alla solidità, redditività, prestiti, ecc.; Fornitori: per valutare l’impresa; Partner commerciali: per eventuali cooperazioni;

139 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Stato patrimoniale Lo stato patrimoniale rappresenta, ad un determinato istante ( 31 dicembre ), la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa. E’ costituito da due sezioni: Attivo: ricchezze possedute ( capitale investito dall’impresa o impieghi delle risorse finanziarie); Passivo + Patrimonio Netto: debiti maturati ( fonti di finanziamento dell’attività aziendale ) Equazione fondamentale: ATTIVO = PASSIVO + PATRIMONIO NETTO Il PATRIMONIO NETTO rappresenta la ricchezza patrimoniale al netto dei debiti

140 Rimanenze (magazzino) Crediti Cassa Attività finanziarie
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Attivo Passivo (+ Patr. Netto) Crediti vs soci Immobilizzazioni: materiali immateriali finanziarie Attivo circolante: Rimanenze (magazzino) Crediti Cassa Attività finanziarie Ratei e risconti attivi Patrimonio netto: Capitale sociale Riserve Utili (perdite) a nuovo Utile (perdita) d’esercizio Fondi: Rischi e oneri T.F.R. Debiti Obbligazioni Ratei e risconti passivi

141 Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/1 A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti. Sono iscritti i crediti relativi ai versamenti dovuti dai soci, per capitale sottoscritto, ma non ancora versato . B) Immobilizzazioni. Sono gli investimenti durevoli nell’attività e sono costituiti da : I- Immobilizzazioni immateriali: sono beni caratterizzati da mancanza di tangibilità i cui benefici economici sono in un arco temporale di più esercizi. Questi sono valorizzati al costo di acquisto o di produzione al netto del fondo di ammortamento.Sono rappresentati da: 1) costi di impianto e di ampliamento, ( spese di costituzione della società e relativi ampliamenti ); 2) costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità ( costi di ricerca riferiti a progetti che si concluderanno con la realizzazione e vendita dei prodotti, costi di pubblicità per lancio prodotti );

142 Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/2 3) diritto di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno ( diritto esclusivo di sfruttamento di invenzioni o di utilizzazione delle opere di ingegno nascenti dall’impresa o acquisiti ); 4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili ( nel caso delle concessioni sono le somme pagate per l’esercizio di diritti su beni di proprietà, mentre nelle licenze sono comprese le somme per l’esercizio di attività regolamentate ); 5) avviamento, ( nel caso di fusioni, acquisto, scorpori ed è la differenza tra il prezzo pagato ed il valore patrimoniale del complesso aziendale ); 6) immobilizzazioni in corso e acconti ( sono somme versate per beni immateriali in corso di realizzazione ); II- Immobilizzazioni materiali: sono beni tangibili che manifestano i benefici economici in più esercizi. Sono valutate in bilancio al valore di acquisto, compreso tutti gli oneri di acquisto, spese notarili, di progettazione e collaudo, ecc. al netto del fondo di ammortamento . Sono rappresentati da: 1) terreni e fabbricati; 2) impianti e macchinari; 3) attrezzature industriali e commerciali; 4) altri beni;

143 Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/3
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/3 5) immobilizzi in corso e acconti, ( Le immobilizzazioni in corso o costruzioni in economia sono valorizzate secondo gli effettivi costi sostenuti dall’impresa per realizzarli e gli acconti sono esborsi sostenuti per la consegna futura dei beni.) III - Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo: sono caratterizzati da investimenti durevoli in altre attività d’impresa, sia da crediti finanziari di medio e lungo termine. 1) partecipazioni ( con azioni o quote di capitale sociale ) in: a) imprese controllate ( l’impresa detiene la maggioranza dei voti in assemblea o quote azionarie o particolari vincoli contrattuali); b) imprese collegate ( l’impresa esercita una influenza notevole su un’altra impresa ); c) imprese controllanti; d) altre imprese; 2) crediti finanziari: a) verso imprese controllate; b) verso imprese collegate; c) verso controllanti; d) verso altri ; 3) altri titoli ( obbligazioni, titoli di stato, certificati immobiliari ); 4) azioni proprie, con indicazione anche del valore nominale complessivo.

144 Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/4
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/4 C) Attivo circolante. Sono investimenti destinati ad essere consumati, rinnovati o sostituiti più volte nel corso dell’esercizio e sono riportati in misura decrescente di liquidità : I- Rimanenze, sono indicati beni nella forma di materie prime e semilavorati, che saranno impiegati in processi produttivi futuri, o i prodotti finiti realizzati nel corso dell’anno, ma che saranno venduti in futuro. I criteri di valutazione delle rimanenze, materie prime e componenti acquistati dall’impresa, sono: FIFO ( First In, First Out ), in cui si ipotizza che le quantità acquistate in passato siano le prime ad essere utilizzate o vendute pertanto le rimanenze sono valutate ai valori più recente di acquisto; LIFO ( Last In, First Out ), in cui si ipotizza che le quantità acquistate per ultimo siano le prime ad essere utilizzate, pertanto le rimanenze sono valutate ai valori più remoti; COSTO MEDIO PONDERATO, nell’ipotesi che siano prelevate dal magazzino merci acquistate in epoche diverse e sono valutate al costo medio . Sono rappresentate da: 1) materie prime, sussidiarie e di consumo ; 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati; 3) lavori in corso e su ordinazione, ( nel caso di imprese operanti con contratto di appalto d’opera, di durata poliennale e con ricavi non frazionabili, la valutazione può essere fatta in base allo stato di avanzamento lavori, SAL, oppure ai costi sostenuti in corso d’opera ) ; 4) prodotti finiti e merci; 5) acconti ( sono esborsi sostenuti a fronte di merci da ricevere ).

145 Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/5
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/5   - I- Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo ,sono distinti rispetto alla natura del debitore e alla scadenza del credito. Inoltre devono essere indicati al presunto valore di realizzo, inteso come valore nominale decurtato del fondo di svalutazione crediti, quest’ultimo definibile in base all’anzianità dei crediti, eventuali abbuoni e sconti : 1) verso clienti, ( sono crediti per i quali è stato emesso regolare documento di pagamento, ma non ancora incassati oppure per i quali è già avvenuta la realizzazione dell’opera, cambiali attive e ricevute bancarie ) ; 2) verso imprese controllate; 3) verso imprese collegate; 4) verso controllanti; 5) verso altri; III- Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, ( sono sempre la partecipazioni in imprese controllate, collegate, controllanti, azioni proprie, obbligazioni e titoli di stato, detenuti per un breve periodo e per finalità speculative) ; IV- Disponibilità liquide (sono indicati al presumibile valore di realizzo): 1) depositi bancari e postali; 2) assegni; 3) denaro e valori in cassa.

146 Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/6
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Attivo ( impiego delle risorse finanziarie )/6    D) Ratei e riscontri attivi . Nel rateo l’aspetto finanziario segue quello economico, nel riscontro viceversa. I ratei attivi sono crediti e misurano quote di ricavo la cui integrale liquidazione avverrà nel futuro, ma di competenza, per la parte misurata, dell’esercizio cui si riferisce il bilancio ( ad esempio l’impresa concede in affitto un immobile dal 1/1 al 31/12 e l’inquilino paga il canone in via posticipata al 31/12). I riscontri attivi sono quote di costo, rilevati integralmente nell’esercizio in corso o in precedenti e rappresentano la quota parte rinviata a uno o più esercizi futuri ( ad esempio una impresa prende in affitto un immobile corrispondente il canone in via anticipata oppure interessi sui mutui la cui rata è pagata anticipatamente ) .

147 Passivo ( fonti di finanziamento )/1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Passivo ( fonti di finanziamento )/1 A) Patrimonio netto. E’ l’insieme dei mezzi propri di proprietà dell’impresa distinto in: I- Capitale. E’ iscritto il valore nominale del capitale sottoscritto, comprese la variazioni deliberate successivamente. II- Riserva da sovrapprezzo delle azioni. E’ il maggior valore delle azioni/quote sottoscritte rispetto al loro valore nominale ed è corrisposto dai soci . III- Riserva di rivalutazione. E’ costituita dalle rivalutazioni monetarie delle attività patrimoniali dell’impresa, per effetto dell’inflazione . IV- Riserva legale. E’ formata per somma degli accantonamenti obbligatori dell’utile d’esercizio a riserva fino al raggiungimento di un quinto del capitale sociale . V- Riserva per azioni proprie in portafoglio. Sono costituite a fronte di acquisto di azioni proprie . VI- Riserve statutarie. Sono accantonamenti previsti dallo statuto . VII- Altre riserve, distintamente indicate. Versamenti di soci, accantonamenti per adempimento di obblighi civilistici e fiscali . VIII- Utili ( perdite ) portati a nuovo. Sono utili precedenti non distribuiti o le perdite di esercizi precedenti non coperte dagli azionisti . IX- Utile ( perdite ) dell’esercizio. Incremento o decremento subito dal capitale per effetto dell’attività aziendale svolta nell’esercizio .

148 Passivo ( fonti di finanziamento )/2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Passivo ( fonti di finanziamento )/2 B) Fondi per rischi e oneri. Sono somme accantonate destinate a coperture di perdite o debiti aventi natura determinata, ma di ammontare indeterminato ( lavori ciclici di manutenzione, prepensionamenti ) o di sopravvenienza indeterminata ( penalità contrattuali, fondo garanzia prodotti ): 1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili ( sono somme accantonate per prepensionamenti, cessazione di rapporti di agenzia ); 2) per imposte ( oneri tributari non certi, ma probabili a seguito di contenziosi fiscali); 3) altri ( somme accantonate per rischi non generici ). C) TFR . E’ una voce di debito che si forma man mano che prosegue il rapporto con il dipendente ( operai, impiegati, dirigenti ), per l’impresa è una forma di autofinanziamento, per il lavoratore un risparmio forzato .

149 Passivo ( fonti di finanziamento )/3
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Passivo ( fonti di finanziamento )/3 D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo. Sono distinti in relazione all’origine, alla scadenza, all’esistenza di garanzie ) : 1) obbligazioni, ( rappresentano il capitale che l’impresa deve restituire ai sottoscrittori delle obbligazioni emesse dalla società, solo Spa e Sapa); 2) obbligazioni convertibili; 3) debiti verso banche ( sono distinti indebiti a breve, scoperti di c/c, anticipazione su fatture e lungo termine, i mutui ) ; 4) debiti verso altri finanziatori; 5) acconti ( per beni e servizi da fornire ai clienti che hanno già pagato ); 6) debiti verso fornitori ( per forniture e beni già ricevuti ); 7) debiti rappresentati da titoli di credito; 8) debiti verso imprese controllate; 9) debiti verso imprese collegate; 10) debiti verso controllanti; 11) debiti tributari ( da versare al fisco per le gestioni passate ); 12) debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale; 13) altri debiti ( competenze non ancora pagati ad amministratori, certificatori, ecc.

150 Passivo ( fonti di finanziamento )/4
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Passivo ( fonti di finanziamento )/4 D) Ratei e riscontri passivi. Analogamente ma diversamente ai ratei e riscontri attivi, i ratei passivi sono debiti e misurano quote di costo di competenza dell’esercizio ma di liquidazione futura ( ad esempio contratto di durata per fornitura di gas, energia elettrica, servizi telefonici ), mentre i riscontri passivi sono quote di ricavo rilevate nell’esercizio in corso e rappresentano la parte rinviata agli esercizi futuri ( ad esempio l’impresa concede in affitto un immobile dal 1/1 al 31/12 facendosi corrispondere il canone in via anticipata al 1/1 ).

151 Conto economico Ricavi – Costi = Utile
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Conto economico Il conto economico rappresenta il rendiconto dell’attività dell’impresa, svolta nell’esercizio ( anno solare 1/1- 31/12), della quale si vuole determinare il risultato. Sono riportati: Ricavi = valore della produzione per cessione di beni e servizi; Costi (per competenza) = spese sostenute dall’impresa per lo svolgimento dell’attività . Classificati per natura. Equazione fondamentale: Ricavi – Costi = Utile

152 Conto economico A ) Valore della produzione +
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Conto economico A ) Valore della produzione + B) Costi della produzione - C) Proventi e oneri finanziari +/- D) Rettifiche di valore attività finanziarie E) Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte (A-B+-C+-D+-E) Imposte sul reddito dell’esercizio Risultato ( utile o perdita) d’esercizio =

153 A) Valore della produzione
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice A) Valore della produzione Ricavi delle vendite e delle prestazioni (da fatturato) Variazione delle rimanenze finali prodotti finiti e semilavorati ( rimanenze finali – rimanenze iniziali dello Stato Patrimoniale ) +/- Variazioni dei lavori in corso su ordinazione ( valore finale – valore iniziale dello Stato Patrimoniale ) +/- Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni + Altri ricavi Valore della produzione =

154 B) Costi della produzione
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice B) Costi della produzione Materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci + Costi per prestazioni e servizi + Costi per il godimento di beni terzi ( ricevuti in fitto ) + Costi del personale Ammortamenti e svalutazioni Variazione delle rimanenze di materie prime, suss. .. + ( scorte iniziali – finali ) Accantonamenti per rischi e altri + Oneri diversi di gestione (costi di energia, trasporto, ecc.) + Costi della produzione =

155 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice C) Proventi e oneri finanziari ( => oneri e profitti finanziari di competenza dell’esercizio ) Proventi da partecipazioni + Altri proventi finanziari + Interessi e altri oneri finanziari - Proventi ed oneri finanziari =

156 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice D) Rettifiche di valore attività finanziarie ( =>relative a cambiamenti avvenuti nell’ultimo o più recenti esercizi) Rivalutazioni (partecipazioni, ecc.) + Svalutazioni (partecipazioni, ecc.) - Rettifiche di valore attività finanziarie =

157 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice E) Proventi ed oneri straordinari ( => costi e ricavi non provenienti dalle attività tipiche dell’impresa) Plusvalenze e minusvalenze +/- ( differenze tra valore realizzato e quello assegnato) Sopravvenienze attive e passive +/- ( rimborsi, indennizzi assicurativi ,ecc, e viceversa perdite o multe, penalità e pagamenti maggiori di quelli stimati negli esercizi precedenti ) __________________________________________ Proventi ed oneri straordinari =

158 Collegamento stato patrimoniale / conto economico
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Collegamento stato patrimoniale / conto economico Attivon = Passivon + P. N.n P.N.n = Patrimonio netto = P.N.n-1 + Un An = Pn + P. N.n = Pn + P.N.n Un Ricavin – costin = Un

159 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Esercizio Costituiamo la Politecnico SpA, capitale sociale € ( con versamento minimo ) Attivo Passivo Crediti Vs. soci Banche Totale attivo Cap. sociale Totale passivo

160 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Attività del 1° anno Acquisti per € ( pagati nell’anno), di cui utilizzati in produzione di servizi Investimenti: € (pagati ), da ammortizzare in 4 anni Costo del personale: € Accantonamento per TFR: € Prodotti, e venduti servizi per €, di cui incassati

161 Calcolo della voce banche a fine anno
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Calcolo della voce banche a fine anno Entrate Uscite Saldo Banche iniz Incassi vend Acquisti Investim Personale Tot. entrate Tot. uscite

162 Stato patrimoniale dopo 1 anno
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Stato patrimoniale dopo 1 anno Attivo Passivo Crediti Vs. soci Immobilizzi Magazzino Crediti Vs/ clienti Banche Cap. sociale T.F.R Debiti Vs/ fornitori Totale attivo Totale passivo

163 Stato patrimoniale dopo 1 anno
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Stato patrimoniale dopo 1 anno Attivo Passivo Crediti Vs. soci Immobilizzi Magazzino Crediti Vs/ clienti Banche Cap. sociale Utile d’esercizio Totale P.N T.F.R Debiti Vs/ fornitori Totale debiti Totale attivo Totale passivo

164 Conto economico del 1° anno
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Conto economico del 1° anno Ricavi Acquisti (al lordo magazzino finale) Magazzino finale (- * - = +) +5.000 Personale T.F.R. -1.500 Ammortamenti Utile d’esercizio +8.500

165 Analisi di bilancio: aspetti generali /1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Analisi di bilancio: aspetti generali /1 La contabilità generale e il bilancio d’esercizio sono redatti ai fini degli adempimenti civilistico-fiscali, dai quali è possibile ottenere alcuni indicatori della situazione aziendale. L’analisi di bilancio e la sua riformulazione può servire, agli shareholder e stakeholder, a dedurre significative informazioni riguardanti: Situazione patrimoniale; Situazione finanziaria; Condizioni di redditività. Difatti, lo stato patrimoniale e il conto economico, forniscono informazioni sulle singole voci ma non consentono di rilevare, in via immediata, alcun giudizio sulla situazione patrimoniale, finanziaria e reddituale dell’impresa. .

166 Analisi di bilancio: aspetti generali /2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Analisi di bilancio: aspetti generali /2 La valutazione degli indici, permette di valutare l’impresa secondo i termini di riferimento di: Dinamica “temporale” ( giudizio retrospettivo ), con riferimento storico interno all’impresa, analizzando la variazione degli indici nel tempo e quindi l’evoluzione economico- finanziaria della stessa; Dinamica “spaziale” ( giudizio comparativo ), con riferimento esterno dell’impresa, confrontando gli indici con quelli delle altre imprese dello stesso settore, della stessa dimensione, delle diverse aree geografiche o mercati, dei valori ottimali, ecc.

167 Analisi di bilancio: perchè?
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Analisi di bilancio: perchè? Non è un obbligo ai fini degli adempimenti civilistico-fiscali. Analizzare il bilancio, significa valutare l’opportunità di un comportamento che si concretizza: per gli enti finanziatori, nell’erogazione di un prestito a definite condizioni in rapporto alle garanzie di credito e alla solvibilità dell’impresa; per gli investitori, nella sottoscrizione di quote di capitale in relazione a specifiche attese di redditività; per il management, di sostenere in modo oggettivo le proprie scelte e di impegnarsi per il raggiungimento di precisi obiettivi. .

168 L’interpretazione del bilancio
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice L’interpretazione del bilancio Bilancio + relazioni Riclassificazione Stato Patrimoniale e Conto Economico Indici di bilancio Comparazione temporale e spaziale degli indici Giudizi e valutazioni

169 Riclassificazione dello Stato patrimoniale
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Riclassificazione dello Stato patrimoniale Con il recepimento della IV direttiva CEE, il legislatore italiano ha imposto giuridicamente la redazione del bilancio. Il codice civile ( art e ss. ) dispone come devono essere redatti i documenti di bilancio. Ai nostri fini e per una miglior valutazione degli indici, si procede ad una riclassificazione finanziaria dello stato patrimoniale nella quale, i valori attivi sono costituiti da impieghi in azienda di risorse finanziarie mentre i valori passivi ed il capitale netto costituiscono le fonti delle risorse finanziarie. Nella riclassificazione, un elemento discriminante è l’esercizio che individua due periodi: breve termine, che considera operazioni che si chiudono entro l’esercizio; medio-lungo termine, che considera operazioni che si chiudono in un periodo successivo all’esercizio.

170 Riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Riclassificazione finanziaria dello Stato Patrimoniale Impieghi Fonti Immobilizzazioni nette Capitale netto Magazzino Debiti finanziari a medio e lungo termine Liquidità differita Debiti finanziari a breve termine Liquidità immediata Debiti operativi a breve e lungo termine Capitale proprio Immobilizzazioni Capitale di terzi Capitale circolante lordo

171 Impieghi ( capitale investito )/1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Impieghi ( capitale investito )/1 a) Immobilizzazioni. Rappresenta il capitale immobilizzato, con periodo di rinnovo superiore all’anno, distinto in: Immobilizzazioni materiali nette: fanno parte i terreni, fabbricati, gli impianti, gli automezzi, i macchinari, e le attrezzature utilizzati per la realizzazione di prodotti e servizi ( al netto dei relativi fondi di ammortamento ) , nonchè le scorte di materiali destinati alla riparazione di beni strumentali e quelle relative a prodotti finiti non deperibili di difficile collocazione sul mercato; Immobilizzazioni immateriali nette: sono incluse le attività immateriali ( brevetti, marchi e licenze ) e altri oneri pluriennali ( capitalizzazione delle spese di ricerca e sviluppo ); Immobilizzazioni finanziarie nette: comprende le partecipazioni verso società del gruppo, i crediti finanziari a medio/lungo termine, i titoli vincolati per depositi cauzionali, i crediti congelati o contestati

172 Impieghi ( capitale investito )/2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Impieghi ( capitale investito )/2 b) Capitale circolante lordo. E’ il capitale impiegato nella gestione corrente, con periodo di rinnovo inferiore all’anno, definito come: Magazzino: composto dalle scorte dei prodotti finiti, dai semilavorati, dalle materie prime e dagli anticipi pagati per la fornitura di merci; Liquidità differite: sono contenuti i crediti commerciali al netto dei relativi fondi di svalutazione, i titoli acquistati per investimenti temporanei della liquidità, i ratei attivi, i riscontri attivi, e altri crediti di diversa natura, tutti comunque contraddistinti dal breve termine; Liquidità immediata: sono comprese le disponibilità di cassa e di banca, tutto ciò che è gia denaro liquido.

173 Fonti ( risorse finanziarie )/1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Fonti ( risorse finanziarie )/1 a) Capitale proprio o capitale netto. E’ il capitale apportato dai soci come titolo di rischio che raggruppa assieme al capitale sociale, alle riserve e al risultato d’esercizio, i fondi e rischi specifici ( manutenzioni, garanzia, rischi contrattuali ) e altre spese future ( fondo rinnovo impianti ). Il valore determinato è decurtato dei crediti nei confronti dei soci per versamenti ancora dovuti e delle azioni proprie in portafoglio;

174 Fonti ( risorse finanziarie )/2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Fonti ( risorse finanziarie )/2 b) Capitale di terzi. Rappresenta il capitale preso da terzi, nelle forme di debiti verso fornitori o enti oppure finanziamento da istituti di credito, rappresentati da: debiti finanziari a medio e lungo termine: sono rappresentati dai mutui, i prestiti obbligazionari, il fondo di quiescienza e TFR , o fondo imposte o esborsi futuri se si presuppone che l’esborso possa manifestarsi oltre i dodici mesi; debiti finanziari a breve termine: sono i debiti bancari, scadenti entro i dodici mesi ( scoperto di conto corrente, anticipazione su fatture ), altre forme di finanziamento a breve termine se scadenti entro i dodici mesi, e la quota a breve termine dei debiti finanziari a m/l termine ; debiti operativi a breve e lungo termine : sono i debiti commerciali, i ratei passivi, i riscontri passivi, i debiti verso istituti previdenziali, debiti verso l’amministrazione tributaria e il fondo TFR. Capitale circolante lordo - Passività a breve = Capitale circolante netto

175 Riclassificazione del Conto Economico
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Riclassificazione del Conto Economico Valore della produzione + Acquisti (netti) materiali e servizi - Valore aggiunto = Costo del lavoro Margine operativo lordo Ammortamenti ed accantonamenti Margine operativo netto (industriale) Proventi e costi atipici (+/-) e proventi finanziari +/- Reddito operativo Oneri finanziari Reddito corrente Proventi e costi della gestione straordinaria Reddito ante imposte Imposte sul reddito Reddito netto d’esercizio

176 Diverse componenti gestionali
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Diverse componenti gestionali Con la riclassificazione del conto economico si individuano i contributi delle varie componenti gestionali alla produzione del reddito d’esercizio. Ogni impresa svolge attività come: gestione operativa o caratteristica (attività funzionale al proprio oggetto sociale e capacità dell’impresa di creare valore dalla produzione di beni e servizi); gestione atipiche ( affitto di immobili, vendita straordinaria di Know-how); gestione finanziaria ( modalità per accedere al finanziamento ); gestione straordinaria ( smobilizzo di impianti, macchinari e fabbricati ) ; gestione fiscale.

177 Configurazioni intermedie del risultato d’esercizio
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Valore aggiunto, ottenuto come differenza tra il valore dei beni realizzati e quelle delle merci e dei servizi acquistati ed indica la ricchezza generata dalle trasformazioni interne; Margine operativo lordo, sintetizza i flussi associati alla gestione operativa ed è ottenuto sottraendo al Valore aggiunto il costo del lavoro; Margine operativo netto o margine industriale, ottenuto sottraendo al Margine operativo lordo gli ammortamenti e accantonamenti. Con questo margine termina il contributo della gestione operativa ; Reddito operativo o reddito corrente ante oneri finanziari, è pari al Margine operativo netto a cui vanno sommati i proventi finanziari e immobiliari ( contributo della gestione atipica ); Reddito corrente, si ottiene dal reddito operativo a cui vanno sottratti gli oneri finanziari ( contributo della gestione finanziaria ); Reddito ante imposte, si ottiene sottraendo al reddito corrente i proventi e/o costi della gestione straordinaria ( contributo della gestione straordinaria ); Reddito netto d’esercizio, si ottiene sottraendo al reddito ante imposte il carico tributario.

178 Le voci del Conto economico riclassificato/1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Valore della produzione, comprende: Fatturato, sono indicati i valori delle vendite di merci e servizi ( al netto di sconti e abbuoni ) e i recuperi di sconti e addebiti; Produzione interna di immobilizzazioni, è indicato il costo sostenuto nell’anno per lavori interni per la realizzazione di immobilizzazioni da impiegare nel processo produttivo; Variazione magazzino prodotti finiti e semilavorati, è riportato l’incremento o il decremento delle rimanenze di beni in magazzino ( differenza tra valore finale e quello iniziale ); Acquisti netti di materiali e servizi, comprende: Acquisti materie prime e componenti, sono indicati gli acquisti di materie prime e spese accessorie e le imposte indirette indeducibili; Variazione magazzino materiali, è riportato l’incremento o il decremento delle rimanenze di materiale ( ottenuto come differenza tra valore finale e quello iniziale ). In questo caso gli acquisti rettificati delle scorte mi danno i consumi; Acquisizione di servizi, fanno parte le acquisizioni di servizi esterni alla attività industriale, gli oneri generali e amministrativi;

179 Le voci del Conto economico riclassificato/2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Costo del lavoro, sono compresi tutti i costi attinenti al personale dipendente ( salari, contributi, TFR ); Ammortamenti, sono incluse le quote di ammortamento ordinario, relative a immobilizzazioni materiali e immateriali; Accantonamenti, sono incluse le voci relative agli accantonamenti per svalutazioni crediti, svalutazione magazzino, ed altri fondi legati alla gestione operativa; Altri proventi e/o costi della gestione atipica, sono compresi proventi immobiliari, canoni attivi/passivi di leasing finanziario, plusvalenze/minusvalenze su cambi di natura commerciale e perdite su crediti.

180 Le voci del Conto economico riclassificato/3
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Proventi finanziari, sono compresi dividendi, cedole, interessi su titoli e liquidità, svalutazione da partecipazione; Oneri finanziari, sono indicati gli interessi passivi su prestiti obbligazionari, debiti finanziari verso banche e società del gruppo, e oneri sui servizi finanziari; Proventi e/o costi della gestione straordinaria, sono incluse voci di carattere straordinario, quali sopravvenienze attive e passive, svalutazioni di immobilizzazioni e del magazzino, plusvalenze e minusvalenze derivanti da alienazione di cespiti e ammortamenti oltre le quote ordinarie; Imposte sul reddito, sono le imposte sulle imprese ( IRAP, IRPEG, ecc ).

181 Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a. a
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Indici di bilancio Gli indici di bilancio sono rapporti (adimensionali) tra voci di bilancio La valutazione relativa agevola il confronto tra bilanci diversi (di una stessa impresa in epoche diverse; o di diverse imprese alla stessa epoca)

182 Struttura patrimoniale / 1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Struttura patrimoniale / 1 Capitale proprio Indice di indipendenza finanziaria = Capitale investito Indice di indipendenza finanziaria => solidità patrimoniale: indice = 0 => l’impresa ricorre solo al capitale di debito; Indice = 1 => l’impresa ricorre solo al capitale proprio; Indice < 40% => squilibrio (scarse garanzie patrimoniali e finanziarie ); 40%< Indice < 70 % => normale; Indice > 70% => buono

183 Struttura patrimoniale / 2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Struttura patrimoniale / 2 Debiti finanziari Indice di indebitamento = Capitale proprio Indice di indebitamento => rischio bancario: Valori indicativi Indice < 0,4 => rischio ridotto; 0,4 < Indice < 1,5 => rischio normale; Indice > 1,5 => rischio elevato

184 Situazione finanziaria / 1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Situazione finanziaria / 1 Capitale netto + debiti a m./l. termine Immobilizzazioni Indice di copertura delle immobilizzazioni = Indice di copertura delle immobilizzazioni => capacità delle fonti finanziarie durature di coprire le immobilizzazioni: Indice < 1 => squilibrio; Indice > 1 => equilibrio

185 Situazione finanziaria / 2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Situazione finanziaria / 2 Liquidità immediata e differita Indice di liquidità = Debiti a breve termine Indice di liquidità => solvibilità dell’impresa ( capacità di far fronte ai debiti di breve scadenza ): Indice < 1 => squilibrio; Indice > 1 => equilibrio ( buona situazione di liquidità )

186 Situazione finanziaria / 3
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Situazione finanziaria / 3 Capitale circolante lordo Debiti a breve termine Indice di disponibilità = Indice di disponibilità => solvibilità dell’impresa ( da valutarsi assieme all’indice di liquidità ): Indice < 2 => squilibrio; Indice > 2 => equilibrio.

187 Gestione operativa / 1 Magazzino materie prime
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Gestione operativa / 1 Magazzino materie prime Periodo medio giacenza materie prime = * 360 Consumi materie prime Periodo medio giacenza materie prime => indica il tempo medio di permanenza in magazzino delle materie prime

188 Durata media della dilazione di pagamento ai fornitori
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Gestione operativa / 2 Debiti Vs/ fornitori Durata media della dilazione di pagamento ai fornitori = * 360 Acquisti Durata media della dilazione di pagamento ai fornitori => indica il tempo medio intercorrente tra il momento di acquisizione delle forniture ed il loro pagamento

189 Gestione operativa / 3 Magaz. semilav. e prod. fin. = * 360 Fatturato
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Gestione operativa / 3 Magaz. semilav. e prod. fin. Durata del ciclo produzione e giacenza prodotti = * 360 Fatturato Durata del ciclo di produzione e giacenza prodotti in magazzino => indica il tempo medio di permanenza in magazzino dei semilavorati e prodotti finiti

190 Durata media della dilazione concessa ai clienti
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Gestione operativa / 4 Crediti Vs/ clienti Durata media della dilazione concessa ai clienti = * 360 Fatturato Durata media della dilazione concessa ai clienti => indica il periodo medio di incasso dei crediti commerciali per forniture già consegnate

191 Analisi dello Stato Patrimoniale
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Analisi dello Stato Patrimoniale Margine di struttura = Capitale proprio – Immobilizzazioni nette Capit. circolante netto = Cap. circolante lordo – debiti b.t.

192 Situazione reddituale / 1
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Situazione reddituale / 1 R.O.E. (Return on Equity) Reddito (netto o lordo) Capitale proprio = R.O.E. ( redditività del capitale proprio ) => misura la redditività globale aziendale ( di tutte le gestioni operative e non ). Da confrontarsi con la redditività di investimenti alternativi

193 Situazione reddituale / 2
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Situazione reddituale / 2 R.O.I. industriale (Return on Investment) Margine operativo netto (margine industriale ) = Capitale investito netto operativo N.B. Capitale investito netto operativo = Impieghi – impieghi atipici ( non legati alla gestione operativa ) – Debiti operativi – Fondo TFR R.O.I. industriale => misura il tasso di redditività del capitale investito nella gestione operativa R.O.I. si confronta con il comparto industriale in cui l’azienda appartiene oppure con il costo del denaro R.O.I. (Return on Investment) Reddito operativo = Capitale investito netto operativo + Impieghi atipici R.O.I. => misura il tasso di redditività del capitale investito nella gestione operativa e atipica

194 Situazione reddituale / 3
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Situazione reddituale / 3 R.O.A. (Return on Assets) Reddito operativo = Capitale investito R.O.A. => indica la redditività delle risorse investite nelle immobilizzazioni nette materiali, immateriali, finanziarie e nel capitale circolante lordo

195 Situazione reddituale / 4
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Situazione reddituale / 4 R.O.S. (Return on Sales) Margine operativo netto ( margine industriale) = Fatturato R.O.S. ( indice di redditività delle vendite ) => indica il reddito medio operativo per unità di fatturato

196 Esercitazione 2 - indici di bilancio –
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Esercitazione 2 - indici di bilancio – Conosciuti, per una impresa, i documenti di bilancio: conto economico e stato patrimoniale al tempo t e t+1; si proceda al calcolo e alla interpretazione degli indici di bilancio

197 Stato patrimoniale al 31/12/t-t+1 (milioni € )
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Stato patrimoniale al 31/12/t-t+1 (milioni € ) Attivo t t Passivo t t+1 A) Crediti vs soci A) Patrimonio netto B) Immobilizzazioni Capitale sociale , ,0 Macchinari ,0 10, Riserva legale , ,9 Automezzi ,0 2, Utile d’esercizio , ,3 Marchio ,0 1, B) Fondo Partecipazioni ,0 1, C) T.F.R , ,3 ( - f/do amm ,5 6,5 ) D) Debiti ( - f/do sval. part. 0,2 0,3 ) Mutuo passivo , ,5 C) Attivo circolante Banca(c/c passivo) 0, ,8 Rim. Prodotti finiti 1, , Fornitori , ,5 Crediti v/s clienti 2, ,5 Banca (c/c attivo) 0, ,2 D) Ratei e risconti attivi E) Ratei e risconti passivi____ Totale , , , ,8

198 Gestione economica/A 1/1-31/12 (milioni € )
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Gestione economica/A 1/1-31/12 (milioni € ) Attività aziendale (Costi/Ricavi ) Vendite ,0 Rim. iniziali prod. Finiti 1,3 Rim. finali prod. Finiti ,7 Plusv. alienaz. cespiti ,5 Acquisti materie prime 2,5 Acquisizione servizi ,3 Salari, stipendi ,0 Accantonamento TFR 0,3 Ammortam. e svalut ,2 Imposte e tasse ,3

199 Conto economico/B 1/1/t – 31/12/t (milioni € )
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Conto economico/B 1/1/t – 31/12/t (milioni € ) Valore della produzione: - Fatturato - Variazioni rimanenze prodotti finiti, semil. … 8,4 8,0 0,4 Costi della produzione: Acquisti materie prime Acquisizione servizi Costo per il personale Ammortamento e svalutazioni 8,3 2,5 0,3 3,3 2,2 Proventi e oneri finanziari 0,0 Rettifiche di valore attività finanziarie Proventi e oneri straordinari: -Plusvalenza 0,5 Utile lordo d’esercizio - Imposte 0,6 Utile netto d’esercizio

200 Riclassificazione Stato patrimoniale/1a al 31/12/t (milioni € )
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Riclassificazione Stato patrimoniale/1a al 31/12/t (milioni € ) Immobilizzazioni nette 7,3 Capitale netto (proprio) 4,3 Immobilizzazioni materiali 5,5 macchinari, automezzi ,0 - f/do ammortamento ,5 Immobilizzazioni immateriali 1,0 marchio ,0 Immobilizzazioni finanziarie 0,8 partecipazioni ,0 - f/do svalut. partecip ,2 Capitale sociale ,0 Riserva legale ,9 Utile d’esercizio ,4

201 Riclassificazione Stato patrimoniale/1b al 31/12/t (milioni € )
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Riclassificazione Stato patrimoniale/1b al 31/12/t (milioni € ) Capitale circolante lordo 3,4 Capitale di terzi ,4 Magazzino ,3 rimanenze Prodotti finiti ,3 Liquidità differita ,0 crediti v/s clienti ,0 Liquidità immediata ,1 banca ( c/c attivo ) ,1 Debiti finanziari m/l termine 1,1 mutuo passivo ,1 Debiti finanziari b. termine 0,2 banca ( c/c passivo ) ,2 Debiti operativi b/l termine 5,1 fornitori ,1 Tfr ,0

202 Riclassificazione Stato patrimoniale/2a al 31/12/t+1 (milioni € )
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Riclassificazione Stato patrimoniale/2a al 31/12/t+1 (milioni € ) Immobilizzazioni nette 8,4 Capitale netto (proprio) 4,2 Immobilizzazioni materiali 6,2 macchinari, automezzi ,7 - f/do ammortamento ,5 Immobilizzazioni immateriali 1,0 marchio ,0 Immobilizzazioni finanziarie 1,2 partecipazioni ,5 - f/do svalut. partecip ,3 Capitale sociale ,0 Riserva legale ,9 Utile d’esercizio ,3

203 Riclassificazione Stato patrimoniale/2b al 31/12/t+1 (milioni € )
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Riclassificazione Stato patrimoniale/2b al 31/12/t+1 (milioni € ) Capitale circolante lordo 4,4 Capitale di terzi ,6 Magazzino ,7 rimanenze Prodotti finiti ,7 Liquidità differita ,5 crediti v/s clienti ,5 Liquidità immediata ,2 banca ( c/c attivo ) ,2 Debiti finanziari m/l termine 1,5 mutuo passivo ,5 Debiti finanziari b. termine 0,8 banca ( c/c passivo ) ,8 Debiti operativi b/l termine 5,8 fornitori ,5 Tfr ,3

204 Riclassificazione del Conto Economico 1/1/t – 31/12/t (milioni € )
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Riclassificazione del Conto Economico 1/1/t – 31/12/t (milioni € ) Valore della produzione 8,4 Acquisti (netti) materiali e servizi 2,8 Valore aggiunto 5,6 Costo del lavoro 3,3 Margine operativo lordo 2,3 Ammortamenti ed accantonamenti 2,2 Margine operativo netto (industriale) 0,1 Proventi e costi atipici (+/-) e proventi finanziari 0,0 Reddito operativo Oneri finanziari Reddito corrente Proventi e costi della gestione straordinaria 0,5 Reddito ante imposte 0,6 Imposte sul reddito 0,3 Reddito netto d’esercizio

205 Indici di bilancio - Solidità patrimoniale -
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Indici di bilancio - Solidità patrimoniale - t t+1 SOLIDITA’ PATRIMONIALE Indice di indipendenza finanziaria Capitale proprio/ Capitale investito 4,3/10,7 = 40,19 % ( normale ) 4,2/12,8 = 32,81 % (squilibrata) Indice di indebitamento Debiti finanziari/ Capitale proprio 1,3/4,3 = 0,30 ( rischio bancario ridotto ) 2,3/4,2 = 0,55 (rischio bancario normale )

206 Indici di bilancio - Equilibrio finanziario -
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Indici di bilancio - Equilibrio finanziario - t t+1 EQUILIBRIO FINANZIARIO Indice di copertura delle immobilizzazioni Capitale netto+ debiti a m. e l. termine/ Immobilizzazioni (4,3+3,1)/ 7,3 = 1,01 ( equilibrio) (4,2+3,8)/ 8,4 = 0,95 (equilibrio) Indice di liquidità Liquidità immediata e differita/ Debiti b. termine 2,1/ ( 0,2 + 3,1 ) = 0,63 (negativo ) 2,7/ (0,8 + 3,5 ) = 0,63 ( negativo) Indice di disponibilità Capitale circolante lordo/ 3,4/ ( 0,2 + 3,1 ) =1,03 (negativo) 4,4/ ( 0,8 + 3,5 ) =1,02

207 Indici di bilancio - Gestione operativa/1 -
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Indici di bilancio - Gestione operativa/1 - t t+1 GESTIONE OPERATIVA Periodo medio di giacenza materie prime Magazzino materie prime * 360/ Consumi materie prime Manca riferimento consumi materie prime precedenti Durata media dilazioni pagamento fornitori Debiti verso fornitori * 360/ Acquisti Manca riferimento acquisti precedenti 3,5 * 360 / 2,8 = 450 gg

208 Indici di bilancio - Gestione operativa/2 -
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Indici di bilancio - Gestione operativa/2 - t t+1 GESTIONE OPERATIVA Durata ciclo produzione e giacenza prodotti in magazzino Magazzino sem. e prodotti finiti * 360/ Fatturato Manca riferimento fatturato precedente 1,7 * 360/8,0 = 76,5 gg Durata media dilazioni concesse ai clienti Crediti verso clienti * 360/ 2,5 * 360/8,0 = 112,5 gg

209 Indici di bilancio - Situazione reddituale/1 -
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Indici di bilancio - Situazione reddituale/1 - t t+1 SITUAZIONE REDDITUALE R.O.E.ante imposte ( Return on Equity ) Redditività capitale proprio Reddito ( lordo )/ Capitale proprio 0,8 / 4,3 = 18,60 % 0,6 / 4,2 = 14,28 % R.O.I. industriale Redditività del capitale investito nella gestione operativa Margine operativo netto/ Capitale investito netto operativo Manca riferimento Margine operativo netto precedente 0,1 / (12,8- 1, ,8 ) = 2,08 %

210 Indici di bilancio - Situazione reddituale/2 -
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Indici di bilancio - Situazione reddituale/2 - t t+1 SITUAZIONE REDDITUALE R.O.A. ( Return on Assets ) Redditività del capitale investito negli impieghi Reddito operativo/ Capitale investito netto Manca riferimento Reddito operativo precedente 0,1 / 12,8 = 0,07 % R.O.S. ( Return on Sales ) Redditività delle vendite Margine operativo netto/ Fatturato Manca riferimento Margine operativo netto e Fatturato Precedente 0,1 / 8,0 = 1,25 %

211 Esercitazione /3 - indici di bilancio –
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Esercitazione /3 - indici di bilancio – Conosciuto, per una impresa, lo stato patrimoniale al tempo t+1; si proceda al calcolo e alla interpretazione degli indici di bilancio

212 Riclassificazione Stato patrimoniale al 31/12/t+1 (milioni € )
Immobilizzazioni nette 6,3 Capitale netto (proprio) 5,5 Immobilizzazioni materiali ,3 Immobilizzazioni immateriali 0 Immobilizzazioni finanziarie 0 Capitale circolante lordo 2,0 Capitale di terzi ,8 Magazzino ,5 Liquidità differita ,5 Liquidità immediata ,0 Debiti m/l termine ,0 finanziari ,0 operativi Debiti a breve termine 0,8 finanziari ,1 operativi ,7

213 Indici di bilancio - Solidità patrimoniale -
SOLIDITA’ PATRIMONIALE Indice di indipendenza finanziaria Capitale proprio/ Capitale investito 5,5/9,0 = 61,11 % (normale) Indice di indebitamento Debiti finanziari/ Capitale proprio 0,8/5,5 = 0,145 (rischio bancario ridotto )

214 Indici di bilancio - Equilibrio finanziario -
t t+1 EQUILIBRIO FINANZIARIO Indice di copertura delle immobilizzazioni Capitale netto+ debiti a m. e l. termine/ Immobilizzazioni (5,5+2,0)/ 7,0 = 1,07 (equilibrio) Indice di liquidità Liquidità immediata e differita/ Debiti b. termine 1,5/ 0,8 = 1,87 (positivo) Indice di disponibilità Capitale circolante lordo/ 2,0/ 0,8 = 2,5

215 Indici di bilancio - Gestione operativa/1 -
Periodo medio di giacenza materie prime Magazzino materie prime * 360/ Consumi materie prime Manca riferimento conto economico Durata media dilazioni pagamento fornitori Debiti verso fornitori * 360/ Acquisti

216 Indici di bilancio - Gestione operativa/2 -
Durata ciclo produzione e giacenza prodotti in magazzino Magazzino sem. e prodotti finiti * 360/ Fatturato Manca riferimento conto economico Durata media dilazioni concesse ai clienti Crediti verso clienti * 360/

217 Indici di bilancio - Situazione reddituale/1 -
R.O.E.ante imposte ( Return on Equity ) Redditività capitale proprio Reddito ( lordo )/ Capitale proprio Manca riferimento conto economico R.O.I. industriale Redditività del capitale investito nella gestione operativa Margine operativo netto/ Capitale investito netto operativo

218 Indici di bilancio - Situazione reddituale/2 -
R.O.A. ( Return on Assets ) Redditività del capitale investito negli impieghi Reddito operativo/ Capitale investito netto Manca riferimento conto economico R.O.S. ( Return on Sales ) Redditività delle vendite Margine operativo netto/ Fatturato

219 Gestione dei costi di progetto
=> La gestione dei costi, permette che il progetto sia completato entro un preventivo approvato e si articola in tre momenti: Cost estimating: costo globale del progetto (quanto costa?). Cost budgeting: tempificazione dei costi (quando li sosteniamo?). Cost control: controllo concomitante dei costi (stiamo rispettando il budget?).

220 Cost estimating Cost estimating: costo globale del progetto ( quanto costa? ). Si determinano preventivamente i costi delle risorse da impiegare nel progetto e successivamente il costo totale dello stesso. Come si articola ? Si scompone il progetto in macroattività, fino alle attività elementari ( quelle della WBS ); Si stimano, per le singole attività elementari, le risorse e i relativi costi ( attraverso le tradizionali tecniche di Cost Accounting o quelle innovative riconducibili alla ABC ( Activity-based-costing ); Si sommano tutti i costi, preventivamente stimati, delle singole attività elementari per ottenere il costo globale del progetto.

221 Cost budgeting Cost budgeting: tempificazione dei costi ( quando li sosteniamo? ). Stimati i costi, si formula il budget con la tempificazione della spesa, rappresentata graficamente da una linea ( baseline ). Come si articola ? Il progetto si sviluppa nel tempo attraverso lo svolgimento, in precisi istanti, di attività alle quali sono state associate delle risorse e dei costi preventivati; La somma di tutti i costi rappresenta il totale a disposizione per lo svolgimento delle attività connesse al progetto ( budget ); Graficamente, l’evoluzione della spesa nel tempo è rappresentata da un linea a S, in un piano cartesiano tempi/costi, a significare una spesa ridotta in fase iniziale, un forte incremento di spesa nella fase centrale ed una nuova riduzione di spesa nella fase finale.

222 Cost control Cost control: controllo concomitante dei costi ( stiamo rispettando il budget ? ). Durante la realizzazione del progetto si controllano i costi preventivati con quelli realmente sostenuti, valutando eventuali scostamenti. Come si articola ? Si parte dalla curva dei costi preventivati; Si calcolano i costi, del lavoro effettivamente realizzato, nei vari tempi di realizzazione del progetto; Si valutano gli scostamenti nei tempi intermedi di realizzazione del progetto, per apportare eventuali accorgimenti correttivi, e nel tempo finale.

223 Relazioni tra budget e controllo
Il cost estimating è il “preventivo” complessivo. Il cost budgeting precisa i costi per ogni fase o periodo. Il cost control misura i costi man mano che maturano (competenza) e li raffronta con il budget. Progetto Produzione Risorse budget feedback Misura concomitante dei costi

224 Budget degli investimenti Budget della produzione
Contenuti dei budget Budget degli investimenti Budget delle vendite Budget della produzione Budget finanziario Budget del personale Budget degli acquisti Budget di cassa Budget spese generali Budget economico

225 Composizione dei budget: ex ante
1° sem. (prev.) 1° sem. (cons.) 1° sem. (diff.) 2° sem. (prev.) 2° sem. (cons.) 2° sem. (diff.) MdO 700 830 Materiali 450 500 Noleggi 250 180 Totale 1.400 1.510

226 Composizione dei budget: ex post
1° sem. (prev.) 1° sem. (cons.) 1° sem. (diff.) 2° sem. (prev.) 2° sem. (cons.) 2° sem. (diff.) MdO 700 760 +60 830 Materiali 450 430 -20 500 Noleggi 250 265 +15 180 Totale 1.400 1.455 +55 1.510

227 Il cost accounting La contabilità dei costi ( cost accounting ) ha lo scopo di correlare i costi alle singole fonti di ricavo (contrariamente alla contabilità generale, che considera i costi e i ricavi complessivamente). Il cost accounting si basa su tre momenti: Classificazione e analisi dei costi; Localizzazione ai centri di costi; Imputazione ai prodotti. Esistono molteplici criteri di classificazione dei costi.

228 Criteri di classificazione dei costi => Per natura / tipologia
Costo dei materiali Costo risorse umane Costo impianti /macchinari/attrezz. Variazione scorte Acquisti Retribuzione immediata Retribuzione differita Consumi Quote di ammortamento Costi

229 Criteri di classificazione dei costi: => Per riferimento temporale
Costi preventivi (standard) Costi correnti Costi consuntivi (effettivi o storici) Costi Utilità del costo standard: semplicità, “equità” nella distribuzione delle risorse (esempio: macchina nuova / ammortizzata)

230 Criteri di classificazione dei costi => Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: costi fissi Costi Ricavi N.B.: impresa monoprodotto Costi fissi Volume di produzione

231 Criteri di classificazione dei costi => Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: costi variabili Costi Ricavi Costi variabili Costi fissi Volume di produzione

232 Criteri di classificazione dei costi => Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: costi totali Costi Ricavi Costi totali Costi variabili Costi fissi Volume di produzione

233 Per variabilità rispetto ai volumi di produzione: ricavi
Costi Ricavi Ricavi Costi totali Costi variabili Costi fissi Volume di produzione

234 Il diagramma di redditività
Risultato operativo ( RO ) = R - CT Margine di contribuzione totale ( MDCT ) = R - CV Angolo di rischio = intersezione tra R e CT Margine di elasticità = distanza tra Q e 100% produzione Costi Ricavi ( R ) Ricavi Costi totali ( CT) Costi variabili ( CV ) Costi = Ricavi Costi fissi ( CF ) Punto di pareggio ( Q ) Volume di produzione

235 Diagramma di redditività: esercizio
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Diagramma di redditività: esercizio Negozio di t-shirt Quale risultato d’esercizio per 500 t-shirt/anno? E per 4.000? Quante t-shirt/anno per il pareggio? Fitto locale € 1.500 Al mese Stipendio commesso € 1.200 Telefono, Enel, ecc. € 1.000 Al bimestre T-shirt (acquisto) € 15 Cadauna T-shirt (vendita) € 25

236 Diagramma di redditività: esercizio
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Diagramma di redditività: esercizio 1) Risultato d’esercizio ( o risultato operativo RO ) per 500 t-shirt/anno R = Ricavi totali t.shirt ( vendita ) € 25 x 500 = € CF = Costi fissi fitto locale € x 12 = € ; stipendio commesso € x 12 = € ; telefono, enel, ecc. € x 6 = € ; totale costi fissi € CV = Costi variabili t.shirt ( acquisto ) € 15 x 500 = € 7.500; CT = Costi totali = € € = € Risultato d’esercizio = R – CT = € – € = - € perdita 2) Risultato d’esercizio per 4000 t-shirt/anno t.shirt ( vendita ) € 25 x 4000 = € ; CT = Costi totali = € € ( 15 x ) = € Risultato d’esercizio = R – CT = € – € = € utili 3) Quante t-shirt/anno per il pareggio CT  R = Q = CF / ( Pu – Cvu ) = / ( 25 – 15 ) = 3.840 R = x 25 = € C = ( 3840 x 15 ) = € 4) MDCT nei casi 1), 2), 3) MDCT caso 1) = R – CV = – = € 5.000 MDCT caso 2) = R – CV = – = € MDCT caso 3) = R – CV = – = €

237 Criteri di classificazione dei costi => Per centro di costo
Costi diretti: attribuibili ad un centro omogeneo di spesa (centro di costo) che coincide con un centro di profitto. Costi indiretti: attribuibili ad un centro omogeneo di spesa (centro di costo) che non coincide con alcun centro di profitto.

238 Contabilità industriale
Prodotto A Prodotto B Totale Ricavi 1.000 2.000 3.000 Costi diretti 800 1.850 2.650 Costi indiretti 300

239 Contabilità industriale a costi diretti (direct costing)
Prodotto A Prodotto B Totale Ricavi 1.000 2.000 3.000 Costi diretti 800 1.850 2.650 Margine contributivo 200 150 350 Costi indiretti 300 Utile 50

240 Contabilità industriale a costo pieno (full costing)
Prodotto A Prodotto B Totale Ricavi 1.000 2.000 3.000 Costi diretti 800 1.850 2.650 Costi indiretti 100 200 300 Costi totali 900 2.050 2.950 Utile -50 50

241 Contabilità industriale: esercizio
Negozio di t-shirt e di camicie Nel 2003 vendute t-shirt e camicie Risultato ? (Direct costing e full costing) Fitto locale € 1.500 Al mese Stipendio commessi € 2.500 Telefono, Enel, ecc. € 1.000 Al bimestre T-shirt (acquisto) € 15 Cadauna T-shirt (vendita) € 25 Camicia (acquisto) € 30 Camicia (vendita) € 55

242 Contabilità industriale a costi diretti (direct costing)
T-shirt camicie Totale Ricavi 25 x = 75.000 55 x = Costi diretti 15 x = 45.000 30 x = Margine contributivo 30.000 50.000 80.000 Costi indiretti 1.500 x 12 = x 12 = x 6 = = 54.000 Utile 26.000

243 Contabilità industriale a costo pieno (full costing)
Prodotto A ( T-shirt ) Prodotto B ( Camicie ) Totale Ricavi 75.000 Costi diretti 45.000 60.000 Costi indiretti * 21.892 32.108 54.000 Costi totali 66.892 92.108 Utile 8.108 17.892 26.000 * Ripartizione sui ricavi

244 L’activity based costing (ABC)
Tecnica di calcolo del costo pieno di prodotto valutando attentamente la ripartizione dei costi indiretti Perché nelle imprese tecnologicamente più avanzate i costi indiretti tendono ad essere sempre maggiori, con una incidenza, a volte, superiore a quella dei costi diretti . Ne deriva l’esigenza di elaborare forme evolute di “full costing”. Ciò avviene attraverso l’individuazione di “drivers” (causali di costo) riferiti alle attività.

245 L’activity based costing (ABC): come si sviluppa ?
Si individuano tutte le attività necessarie alla realizzazione del progetto ( ricavate dalla WBS ). Si associano alle varie attività le risorse ( resource drivers ) e si procede alla stima dei costi delle stesse ( ad esempio nel caso della manodopera si considera il costo orario ). Dalla durata temporale dell’ attività ( activity drivers ) si ricava il costo globale del progetto ( budget ).

246 Il costo pieno di prodotto con l’ABC
Costo risorsa 1 Costo risorsa 2 Costo risorsa 3 Resourse drivers Costo attività i Costo attività ii Costo attività iii Costo attività iv Activity drivers Costo pieno prodotto A Costo pieno prodotto B

247 Esempio: negozio di parrucchiere
Costo lavorante 1 Costo lavorante 2 Costo shampoo Resourse drivers minuti centilitri minuti Pettinare capelli Tagliare capelli Lavaggio capelli Applicazione shampoo Activity drivers Solo taglio Taglio e shampoo

248 La gestione del tempo Unicità dei progetti
L’attività edilizia si sviluppa attraverso una sequenza di progetti di dimensioni economiche generalmente rilevanti in relazione alla dimensione economica dell’impresa e caratterizzati da scarsa ripetitività nella loro configurazione generale (Dioguardi ,1986 ). Infatti, se a livello di singole operazioni è rilevabile una certa ripetitività, questa viene meno quando si osservi il progetto nella sua globalità ( Albino, 2000 ). Il carattere di unicità pertanto, potrebbe annullare gli effetti dell’esperienza accumulata dall’impresa e provenienti da altri progetti realizzati. Perché la corretta programmazione e controllo dei progetti ? L’impresa, nel realizzare i progetti, intrattiene rapporti contrattuali con l’esterno che la impegnano ad operare nel rispetto dei costi, dei tempi e di standard qualitativi che non sempre sono verificati, con conseguenze disastrose, per la stessa , sia a livello economico ( danni e penali ) che di immagine nei confronti del committente.

249 Elementi che influenzano un progetto ( processo ) edilizio
La realizzazione del progetto deve tener conto delle diverse specializzazioni che intervengono a causa della complessità dello stesso: impiantistica elettrica, meccanica, elettronica, idraulica, ecc.; oltre alle primarie e consolidate attività di scavo, strutture, murature, ecc,; Impegno di risorse ( materiali, umane e finanziarie ) in vari progetti e per differenti archi temporali; attività che si svolgono prevalentemente in cantiere dove si risentono di tutte le variabilità e imprevedibilità legate all’ambiente in cui e collocato lo stesso, delle condizioni meteorologiche alle caratteristiche idrogeologiche del terreno fino al tessuto sociale in cui si opera; disponibilità e affidabilità delle risorse ( mezzi produttivi, manodopera, approvvigionamenti, subappalti, ecc ); Processo produttivo ( costruzione a piè d’opera e/o prefabbricazione ).

250 La gestione del tempo: come procedere
La pianificazione (cosa fare = WBS). La programmazione (quando fare). Il controllo (cosa si sta facendo). Il reporting (cosa si è fatto). Progetto Risorse Risultati obiettivi feedback

251 La pianificazione, WBS: individuazione delle attività di cui si compone il progetto
Le attività sono individuate mediante la WBS che rappresenta la scomposizione del progetto in attività elementari, fino ad un determinato livello di dettaglio a cui è possibile associare parametri di tempo e centri di responsabilità precisi. Ad ogni attività deve essere associato un preciso evento iniziale e finale e devono essere definiti i vincoli di sequenza. Per WBS << Work Breakdown Structure :articolato in “ Work “ ( l’attività progettuale ) e “ Breakdown Structure “ ( la struttura logico-gerarchica ) >> si intende il diagramma ad albero con articolazione logico-gerarchica delle attività di progetto (Tonchia, 2003 ),

252 Per il Project Management Institute (1996 ) la WBS è definita come “ un albero di attività orientate a un obiettivo, che organizza, definisce e visualizza graficamente tutto il lavoro che deve essere fatto per raggiungere gli scopi finali di un progetto. Ogni sotto-livello rappresenta una definizione a dettaglio crescente degli obiettivi. E’ un sistema per suddividere il progetto in work packages gestibili, componenti o elementi per assicurare un riferimento comune alle comunicazioni sugli obiettivi, i costi e i tempi, l’allocazione delle responsabilità, il monitoraggio e la gestione”. Un work package è un “ insieme di attività elementari avente interazioni ben identificate con altri work package e caratterizzato in modo univoco da input, output e attività interne; a esso sono associabili risorse, tempi di esecuzione e responsabilità, in modo che costituisca la base per pianificare, preventivare, tempificare e controllare l’avanzamento del progetto” ( De Maio e altri, 1994 ) ( riferimento Tonchia, 2003 ),

253 Esempio: la Work Breakdown Structure (WBS)
Edificio Cantiere Opere civili Impianti Elettrici Meccanici distribuzione cabina idrici termici

254 Individuazione dei vincoli di precedenza delle attività di cui si compone il progetto
Definite le attività bisogna individuare i vincoli di precedenza tra le stesse, definiti come quei vincoli tali che una attività non può iniziare se non è stata completata quella precedente. E’ un vincolo tipo and che comporta l’inizio dell’attività solo quando la precedente è stata completata ed è condizionata da cause logico-tecniche o da limitatezze di risorse.

255 Stima della durata delle attività
La durata di una attività è il tempo necessario per il suo completamento, dipendente dalle risorse assegnate ( manodopera, mezzi, attrezzature, capitali, ecc.) La stima può essere di tipo deterministica “ certa “ ( Gantt, CPM, MPM ) e prevede la durata pari a quella rinveniente dall’esperienza di simili lavorazioni svolte nel passato. Il calcolo della durata tiene conto: a) ci sono attività che non variano al variare delle risorse assegnate come il consolidamento delle strutture portanti di calcestruzzo; b) altre attività, come i lavori di movimento terra o posa in opera di tubazioni, che dipendono fortemente dalle condizioni meteorologiche per le quali, in caso di stima deterministica, si può incrementare la durata dell’attività di un intervallo di tempo per tener conto dell’incertezza legata alle condizioni climatiche oppure fare il calcolo delle durate delle attività in condizioni buone per poi aggiungere un ritardo complessivo a tutto il progetto, riducendo in questo modo la stima delle informazioni; c) i giorni festivi possono essere sommati alle durate oppure farli coincidere con i giorni di inattività, per le attività tipo il consolidamento delle strutture portanti.

256 La stima può considerare le durate come variabili aleatorie secondo un calcolo probabilistico “ incerta “ ( PERT, GERT, VERT ). A livello pratico il calcolo probabilistico risulta di difficile utilizzo ed è superato con approcci semplici ed efficaci come l’approccio detto a “ tre stime “, che considera la durata ottimistica ( a ) , la durata pessimistica ( b ) e la durata più probabile ( M ) calcolate da esperti basandosi sulla esperienza e sulle conoscenze possedute. La durata ottimistica ( pessimistica ) è stimata basandosi sull’ipotesi che le condizioni più favorevoli ( sfavorevoli ) possano verificarsi per il completamento dell’attività. La durata più probabile si riferisce alle condizioni che con maggiore probabilità si verificheranno durante l’esecuzione dell’attività. Ottenute le tre stime ( ai , Mi, bi ) per la durata Ti della generica attività ( i ) è possibile risalire alla media e alla varianza della distribuzione Beta associata: varianza s2 (Ti ) = (bi - ai )/ 36 media m (Ti ) = ( ai + 4Mi + bi )/ 6 Esiste anche il metodo Montecarlo ( Chuen-Tao 1994 ) dove dalla distribuzione di probabilità di ogni attività si estrae in modo casuale un certo valore della durata; dalle durate così estratte, si ottiene quindi una durata totale del progetto. Ripetendo tale procedura per un certo numero di volte si ottiene un campione significativo dei tempi di completamento del progetto, di cui si possono dare distribuzione, media e varianza ( Tonchia, 2003 ).

257 Rappresentazioni del tempo
Diagramma di Gantt o diagramma a barre di attività su scala temporale dove le attività sono rappresentate dalla lunghezza delle barre ; I diagrammi reticolari: CPM, MPM, PERT, GERT, VERT I più importanti e diffusi sono il CPM e il PERT. Le attività e i vincoli di precedenza sono rappresentati in un diagramma reticolare.

258 Diagramma di Gantt Risale al 1917, quando Henry G. Gantt ( 1861 – 1919 ), in concomitanza con i primi esperimenti fatti da Frederick W. Taylor per lo “ scientific management “ della produzione, si occupava di commesse di fornitura all’interno dell’ufficio ordinazioni dell’esercito americano. E’ la rappresentazione del tempo maggiormente usata a tutt’oggi. In un diagramma temporale le attività sono rappresentate dalla lunghezza delle barre ;

259 ad un qualunque istante è possibile conoscere l’andamento del progetto
ad un qualunque istante è possibile conoscere l’andamento del progetto. Nel caso in esame all’istante t l’attività A è in ritardo, la B è in tempo, la C in anticipo. Attività A B C istante t tempo

260 Esempio, un progetto da programmare: spaghetti aglio, olio e peperoncino
Individuazione delle attività da svolgere: la WBS Far bollire l’acqua; Salare l’acqua; Cuocere la pasta; Soffriggere l’aglio ed il peperoncino; Scolare la pasta; Condire la pasta.

261 Quanto dura ogni attività?
Far bollire l’acqua = 4,5 min Salare l’acqua = 1,0 min Cuocere la pasta = 7,5 min Soffriggere l’aglio ed il peperoncino = 3 min Scolare la pasta = 1,0 min Condire la pasta = 1,0 min

262 Il diagramma di Gantt A B C D E F Durata complessiva stimata: 14,0 min
tempo (m)

263 Il diagramma di Gantt A B C D E F Durata complessiva stimata: 14,0 min
nunc tempo (m)

264 Il diagramma di Gantt: quando si mangia?
Durata complessiva; stima aggiornata: 15,0 min A B C D E F nunc tempo (m)

265 Esercizio Sviluppa il diagramma di Gantt per il seguente progetto: “Organizzazione ed allestimento di una mostra-mercato di prodotti tipici pugliesi in occasione della Fiera del Levante; sede: cortile coperto del Politecnico; strutture: n° 12 box vendita e un palco centrale; tempo max: 30 giorni”: WBS delle attività (min 8; max 12) Durata delle attività Posizionamento temporale delle attività (diagramma di Gantt).

266 Il limite del diagramma di Gantt
Precedenze tra le attività: Perché abbiamo collocato una attività in un certo istante? Ci sono vincoli di dipendenza logica? Ad esempio non sono indicati i vincoli di precedenza tra le attività. Il fatto che una attività inizia a completamento di un’altra non implica necessariamente che la prima attività dipende dalla seconda. E’ possibile legare le attività con i vincoli di precedenza mediante frecce che, comunque, nel caso di diagrammi complessi risulterebbe molto articolato e poco comprensibile graficamente. Se cambia la durata o l’istante (la data) di partenza di una attività, cosa succede alle altre? Uno slittamento temporale del progetto non è possibile sullo stesso diagramma a meno di rifare il diagramma. Ciò potrebbe essere superato se si costruisce la base del diagramma su un foglio, mentre si segnano le attività su un’altro foglio lucido che è possibile spostare .

267 Un approccio più evoluto: le tecniche reticolari
Attività = caratterizzate da durata (e da risorse impegnate) Eventi = attività istantanee, segnalano l’inizio e/o la fine di una o più attività Precedenze = indicano i vincoli di successione dovuti a dipendenza logica o ad opportunità.

268 Le tecniche reticolari / 1
I diagrammi reticolari utilizzano nodi e frecce e la rappresentazione può essere di due tipi: l’attività è rappresentata nel nodo e la freccia indica il vincolo di precedenza ( europea ). i nodi rappresentano l’evento ( iniziale e finale ) e le frecce l’attività ( americana ) . Questa rappresentazione è stata del tutto abbandonata perché molto pesante anche per la presenza di attività dummy ( fittizia ) che rappresenta solo la fine o l’inizio di un evento. Il CPM ( Critical Path Method ) o metodo del cammino critico, sviluppato negli anni cinquanta ( ) in America alla Catalytic Construction Company, per migliorare la programmazione di progetti complessi, grazie al lavoro effettuato nel 1957 da Morgan R Walker della Du Pont e da James E. Kelly della Remington Rand, emerse l’esigenza di migliorare le tecniche di programmazione per i grandi lavori di costruzione e manutenzione della Du Pont. In questo caso, la necessità di evidenziare i vincoli di sequenza tra le attività ha condotto alla logica della rappresentazione del progetto per mezzo di un reticolo. In questo caso la stima della durata delle attività è di tipo deterministico ( certa ) e le precedenze sono fisse del tipo fine-inizio.

269 Le tecniche reticolari / 2
MPM ( Metra Potential Method ) si è sviluppato intorno al 1961 all’Università di Stanford, come evoluzione del CPM . E’ simile al CPM, in quanto le attività sono di tipo deterministico, ma caratterizzato da tre possibilità di legame tra le attività ( inizio-fine, inizio-inizio, fine-fine ). Il PERT ( Program Evaluation and Review Technique ) si è sviluppato nel 1958 per merito di un gruppo di ricercatori del Navy Special Project Office, della Lockheed Aircraft Corporation per conto della Marina Usa e di una società di consulenza ( Booz, Allen e Hamilton ), per la definizione di uno strumento di programmazione e controllo della realizzazione del progetto FBM ( Fleet Ballistic Missile )( nell’ambito della progettazione e costruzione di sottomarini atomici armati di missili balistici ) noto come progetto Polaris che aveva come obiettivo il completamento del sistema d’arma entro una data prestabilita, coinvolgendo numerose imprese nella realizzazione, oltre 250 ditte appaltatrici e più di 9000 subappaltatori e considerando la complessità del progetto e l’incertezza associata a numerose attività a forte carattere sperimentale ( completati nel tempo record di 4 anni ). La differenza con il CPM è nella durata delle attività espresse in chiave probabilistica.

270 Le tecniche reticolari / 3
Il GERT ( graphical evaluation e review technique ) fu messo a punto dalla Nasa con il progetto Apollo, che portò il primo uomo sul suolo lunare ( 1969 ). E’ simile al Pert con l’unica differenza che i vincoli di precedenza tra le attività ( i percorsi ) sono di tipo probabilistico. Il VERT ( venture evaluation e review technique ) fu messo a punto nella seconda metà degli anni settanta. Considera come variabili decisionali non solo i tempi ma anche i costi, le risorse e i rischi. Il risultato viene fornito attraverso valori di progetto ( ROI, valore attuale netto, ecc. ). Il CPM e il MPM sono tecniche deterministiche, mentre il Pert, Gert e Vert sono tecniche probabilistiche (Tonchia, 2003 ). I diagrammi CPM e PERT sono i più diffusi Il calcolo della durata delle attività con stime deterministiche ( CPM e MPM ) avviene senza preoccuparci di introdurre gli effetti dell’incertezza nella realizzazione delle stesse, considerando anche di ridurre la durata del progetto sopportando il minimo costo. Mentre nel caso di durate delle attività rappresentate da variabili aleatorie, la stima della distribuzione di probabilità è più complessa .

271 Esempio: la tabella dei dati di partenza
Attività codice durata prec. Inizio del progetto X 0,0 = Far bollire l’acqua A 4,5 Salare l’acqua B 1,0 Cuocere la pasta C 7,5 A, B Soffritto D 3,0 Scolare la pasta E Condire la pasta F D, E Termine del progetto Y

272 Il diagramma C.P.M. (critical path method)
Notazione europea (attività nei nodi, eventi nelle frecce) X D Y F A E C B

273 Quanto dura il progetto?
3 differenti cammini dall’inizio alla fine 0,0 3,0 X D 1,0 0,0 4,5 Y F A 7,5 1,0 C E 1,0 B

274 1° cammino = 0,0+3,0+1,0+0,0=4,0 X D Y F A C E B 0,0 3,0 1,0 0,0 4,5
7,5 1,0 C E 1,0 B

275 2° cammino=0,0+4,5+7,5+1,0+1,0+0=14 Y X B A E D F C 0,0 3,0 4,5 7,5

276 3° cammino=0,0+1,0+7,5+1,0+1,0+0,0=10,5 X D Y F A C E B 0,0 3,0 1,0
4,5 Y F A 7,5 1,0 C E 1,0 B

277 Il cammino critico è il più lungo: non ammette ritardi
Y X B A E D F C 0,0 4,5 1,0 7,5 3,0

278 Gli scorrimenti ammissibili
L’attività D (3 min.) è in parallelo con A+C+E (13 min.). Può pertanto ritardare di 13-3=10 min. senza compromettere la data prevista per l’ultimazione del progetto. Analogamente l’attività B (1 min.) è in parallelo con A (4,5 min.). Può pertanto ritardare di 3,5 min. senza compromettere la data prevista per l’ultimazione del progetto.

279 MS project: il diagramma di Gantt

280 MS project: il reticolo CPM

281 Il P.E.R.T.: Program Evaluation and Review Technique
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice Il P.E.R.T.: Program Evaluation and Review Technique P(t) tm + 4tN + tM t = 6 La stima a 3 tempi tm tN tM t

282 Il progetto come investimento
Il progetto può essere considerato un investimento Come tale ci sono: Fenomeni finanziari: gli esborsi precedono gli incassi. Fenomeni economici: i benefici (futuri) superano i costi (attuali). Un profilo dell’investimento è rappresentato dalla curva a S che è l’integrale, in un certo periodo, di costi e ricavi. La curva è quindi l’estrapolazione di istogrammi reali, positivi ( ricavi ) e negativi ( costi ), avente la massima pendenza in corrispondenza di istogrammi di maggiore dimensione

283 Budget di progetto Durata del progetto Costo mensile

284 Decisioni di spesa e costi di competenza -La decisione di spesa è di gran lunga antecedente rispetto all’effettiva spesa e pertanto incide pesantemente sui costi totali di progetto Budget di progetto decisione di spesa spesa (curva ad S) Durata del progetto

285 Curve di avanzamento progetto
BCWS (budgeted cost of work scheduled): costo da budget del lavoro previsto. ACWP (actual cost of work performed): costo effettivo del lavoro realizzato. BCWP (budgeted cost of work performed): costo da budget del lavoro effettivamente realizzato.

286 Curve di avanzamento progetto: => le fasi del progetto
BCWS (budgeted cost of work scheduled): costo da budget del lavoro previsto. Costi e tempi in fase preventiva; Fase del progetto: cost estimating-cost budgeting ACWP (actual cost of work performed): costo effettivo del lavoro realizzato. Costi e tempi effettivi; Fase del progetto: Cost control.

287 Curve di avanzamento progetto: => le fasi del progetto
BCWP (budgeted cost of work performed): costo da budget del lavoro effettivamente realizzato. Costi preventivi ( budget ) e tempi effettivi; Fase del progetto : Cost control – analisi temporale scostamenti; Ad una certa data di rilevamento ( nunc ) le curve BCWS e ACWP potrebbero avere lo stesso valore di costi, ingannando il giudizio reale. Difatti, tale valore della curva ACWP potrebbe essere il risultato di costi effettivi maggiori di quelli preventivati e minor lavoro svolto; In questo caso è utile la curva BCWP che riportando i costi di budget, conferma che la spesa diversa ( maggiore/minore ) dipende solo dal tempo ( anticipo/ritardo )

288 Cost control: analisi degli scostamenti dal budget
maggior costo a finire costi ritardo a finire BCWS ACWP variazione di costo “ritardo” (in €) BCWP nunc tempi

289 Un esempio Secondo budget, ad oggi avrei dovuto aver aperto 10 nuovi negozi ad un costo di € cadauno. In realtà ne ho aperti 9, ad un costo di € cadauno. BCWS = 10* = ACWP = 9* = BCWP = 9* =

290 Un esempio maggior costo a finire costi ritardo a finire
ACWP = variazione di costo = € BCWS = “ritardo” = € BCWP = nunc tempi

291 Valutazione degli investimenti
P.B.P. (Pay Back Period): tempo dopo il quale gli incassi pareggiano i costi P.B.P.: approssimato o attualizzato ricavi + - P.B.P.

292 L’attualizzazione Valore attuale di un incasso futuro F: VA = F
Ing. EDILE M-Z Economia ed organizzazione aziendale a.a Prof. Giovanni Rotice L’attualizzazione Valore attuale di un incasso futuro F: VA = F (1 + i)n i= tasso d’interesse per il periodo considerato n= numeri di periodi

293 V.A.N. e T.I.R. V.A.N. (Valore Attuale Netto): somma algebrica dei flussi di cassa negativi (uscite) e positivi (entrate) attualizzati (di solito alla data della decisione di investimento). T.I.R. (Tasso Interno di Rendimento): valore del tasso di interesse i che rende nullo il V.A.N.

294 Esempio: tre progetti

295 La domanda di costruzioni
Quando parliamo di costruzioni possiamo far riferimento a due grandi ambiti di operatività: Edilizia (building) ( Edifici ) Ingegneria civile (no building) ( o “ Genio Civile “: strade, ponti, dighe, acquedotti, ecc. ) L’attività di costruzione si differenzia dalle altre attività produttive per: Unicità ( geografica-ambientale, temporale, operativa ); In cantiere ( attività svolta lontano dalla sede principale dell’appaltatore con tutti i rischi e problemi organizzativi ); Archi temporali significativi.

296 La domanda di costruzioni
Il settore delle costruzioni ha delle particolarità: Entra in crisi più tardi e recupera più tardi ( Bellicini, Toso , 1996 ); Esprime volumi di produzione in misura variabile rispetto al PNL, varia sensibilmente da paese a paese e dal benessere raggiunto dalle singole popolazioni ( ad esempio nei paesi emergenti si rileva una forte domanda di infrastrutture ); La tecnologia della domanda di prodotto ( componenti industriali) o di processo ( attrezzature e mezzi d’opera ), legata ai due ambiti di operatività ( edilizia e genio civile ), individua quattro submercati: Edilizia/cantiere: è la domanda di edifici realizzati in sito da imprese che svolgono attività di costruzione, tale domanda è espressa dal committente che coincide spesso con l’utente finale ; Edilizia/stabilimento: è la domanda di componenti industriali posti in opera dall’impresa, tale domanda è espressa dall’utilizzatore finale o altri soggetti ; Genio civile/ cantiere: la domanda è espressa spesso da committene pubblico è l’attività può assumere dimensioni elevate; Genio civile/stabilimento: è la domanda di mezzi e attrezzature ( macchine movimento terra, ecc ) nonchè di componenti industriali espresse da imprese per realizzare opere di genio civile.

297 Prefabbricazione / industrializzazione
Limiti delle esperienze di prefabbricazione edilizia pesante L’industrializzazione del prodotto L’industrializzazione del processo

298 Attenzione alla sostenibilità
Il settore delle costruzioni, nella U.E.: Contribuisce per l’11% al PIL. E’ responsabile del 40% del consumo complessivo di energia. Genera circa il 40% dei rifiuti totali.

299 L’intervento sull’esistente
100 60 40 totale riuso nuovo

300 Chi guida il mercato? Chi sono gli attori della domanda di costruzioni ?
Committenti pubblici ( prevalentemente opere di genio civile, regolate da adeguata normativa nazionale e comunitaria ): amministrazioni centrali ( ANAS, FFSS, ministeri) enti locali ( comuni, province ) Concessionarie pubbliche ( Enel, Autostrade, ecc.) Committenti privati ( prevalentemente edilizia residenziale e non): famiglie imprese immobiliari condomini imprese, ecc, … ma, soprattutto “La signora Maria” (CRESME, 1996)

301 Le conseguenze Riduzione della dimensione media del cantiere
Maggiore “unicità” Maggiore “personalizzazione” Nuovi modelli imprenditoriali

302 L’offerta di costruzioni
Estrema frammentazione Piccolissima dimensione media Artigianato Specializzazione Polarizzazione del mercato Relazioni semi-stabili GC/subcontractors: la macroimpresa

303 I modelli imprenditoriali tradizionali
Prodotto/Processo edilizio a “ banda larga “ Il prodotto edilizio, nel tempo, è diventato un prodotto a “ banda larga “ di tecnologia, difatti la tecnologia di prodotto ha subito l’apporto di altri settori specialistici industriali: meccanico, elettrico, chimico, informatico e conseguentemente anche il processo edile ha visto l’aumento del numero di imprese specialistiche interessate alla realizzazione del prodotto. Evoluzione del modello imprenditoriale Ciò ha comportato una evoluzione nel modello imprenditoriale passando da un contesto protoindustriale che vedeva una unica impresa ( work contractor ), responsabile del processo produttivo con poche subforniture da parte di terzi, ad uno dove viene individuato un unico soggetto imprenditoriale complessivamente responsabile del prodotto ( impresa generale o general contractor ) ed un gerarchia di imprese specialistiche ( Costantino, 2000).

304 Impresa Generale / General Contractor
Impresa generale ( IG ) e general contractor ( GC ), La differenza tra impresa generale ( IG ) e general contractor ( GC ), secondo alcuni autori, non è solo di tipo semantico ma anche organizzativo: il general contractor è un soggetto che garantisce contrattualmente il committente ed ha spiccate caratteristiche organizzative, finanziarie, progettuali, ecc. senza disporre necessariamente di proprie strutture produttive; l’impresa generale ( IG ) ha anche capacità è struttura organizzativa interna per realizzare parte di opera, delegando a subappaltatori specialistici alcune lavorazioni e mantenendo la leadership organizzativa e produttiva. Comunque nel caso della logica di impresa polidivisionale, in cui le strutture produttive interne sono considerate come poli operativi autonomi, le due organizzazioni possono essere coincidenti ( Dioguardi, 1983 ). Il general contractor nelle strutture più avanzate riceve dal cliente anche delega allargata alla fase di promozione, pianificazione, finanziamento, realizzazione, gestione e controllo ( Dioguardi, Costantino, 1978 a ),

305 Impresa di costruzione (General Contractor )
General Contracting (con o senza progettazione): l’impresa ( G. C. ) assume la responsabilità generale, realizzando in proprio e/o subappaltando) La prima variazione di questo modello è di tipo Design-Build Contracting in cui il committente affida a quest’ultimo in un unico contratto non solo la realizzazione ma anche la progettazione. Committente General Contractor Progettisti (eventuali) Subappaltatore 1 Subappaltatore 2

306 General Contractor / Macroimpresa
L’organizzazione e la relazioni interne tra il general contractor e i subappaltatori, dei vari livelli di general contracting, negli anni sono diventati stabili secondo il modello della impresa generale-macroimpresa , passando dalla quasi-integrazione gerarchica alla quasi-organizzazione con tutti i relativi vantaggi . Difatti, il fornitore appartenente alla quasi-organizzazione della macroimpresa è spesso un comaker legato al cliente da un rapporto evoluto che si base non solo sulla fornitura o la realizzazione del prodotto ma anche nel fornire indicazioni progettuali per migliorare il prodotto, poiché i rapporti interni sono stabili e continuativi.

307 General Contractor: limiti e logoramento 1/2
La configurazione general contractor/ macroimpresa ha costituito, per alcuni decenni, la risposta ottimale, o quanto meno più efficace, alla domanda che il mercato poneva ( e pone tuttora) di prodotti edilizi, o di opere pubbliche, complessi, realizzati con sufficiente qualità e affidabilità ( tempi, costi ) ( Costantino, 2000 ). Nel tempo però è emerso un certo logoramento legato alle seguenti cause: Aumento della competizione-globalizzazione dei mercati: I rapporti stabili e fiduciari tra committenti ( pubblici e privati ) e general contractor aveva creato dei mercati “protetti” ma la contrattazione della domanda di opere di ingegneria civile nonchè la crescita delle imprese e l’evoluzione della normativa ha messo in crisi questo sistema.

308 General Contractor: limiti e logoramento 2/2
- Eccessivo allungamento della catena commerciale: la definizione del prodotto a banda larga, con un numero elevato di imprese subcontractors specialistiche, nella configurazione general contractor/ macroimpresa porta ad un eccessivo allungamento della piramide gerarchica dove ciascun subcontractor fino al general contractor devono realizzare un valore aggiunto non solo come coordinamento realizzativo, ma anche come intermediazione commerciale che sommata ai vari livelli porta un costo aggiunto per il committente. Eccessivo allungamento della catena operazionale: a conferma di quanto visto precedentemente, l’allungamento ai vari livelli gerarchici porta anche ad diminuzione di efficienza in termini di trasmissione dell’informazione sempre più richiesta nell’edilizia per la difficoltà di prevedere ex-ante attività che è possibile definire solo in fase di esecuzione. Possibile ipertrofia degli organi di staff: Nel tempo si è passati dall’impresa che realizza tutto il prodotto al general contractor che nel caso estremo realizza il prodotto attraverso la catena dei subcontractor. In questo modo, quindi, la figura del proiect managment (interna all’impresa che ha obiettivo tecnico-economico ) è stato sostituito da specialistici organi di staff ( progettisti, controllo di gestione, studio gare d’appalto ) con difficoltà di individuazione dei meccanismi di valutazione degli stessi.

309 General Contractor o altro ?
Partendo dalle ipotesi che il general contractor non realizza direttamente il prodotto, se non attraverso i subcontractor, e che il suo operato si è progressivamente trasformato da realizzazione di bene alla fornitura, per il committente, di un servizio ecco allora l’individuazione di una figura che possa soddisfare direttamente questa esigenza eliminando anche tutte le cause innanzi indicate. Ciò ha condotto alla individuazione del Construction Management

310 Construction Management
Construction Manager (con o senza progettazione): il CM assume un ruolo di regia, gestendo i rapporti contrattuali (diretti) tra committente e appaltatori. Committente Construction Manager Progettisti (eventuali) contratti Appaltatore 1 Appaltatore 2 informazioni

311 Construction Management: quali compiti ?
Secondo la bibliografia, ed alcuni autori, il CM è un figura che offre al committente un servizio di consulenza costruttiva e contrattuale necessaria al completo sviluppo del progetto. Nelle configurazioni di tipo CM il committente stabilisce relazioni contrattuali dirette con i progettisti, gli appaltatori e lo stesso CM che esplica il suo ruolo consultivo-organizzativo nelle fasi di ideazione, pianificazione-programmazione, progetto ( ai soli fini dei costi, qualità e tempi dell’opera da realizzare ), esecuzione e chiusura-consuntiva, consentendo al committente di partecipare attivamente al processo costruttivo. Il CM è remunerato per il servizio offerto, in termini percentuali rispetto al valore del progetto gestito; spesso, il contratto tra committente e CM, prevede delle garanzie sul costo finale massimo della realizzazione << Guaranteede Maximum Price Construction Management >> e/o premi percentuali per i risparmi conseguiti rispetto al budget prefissato. La differenza sostanziale tra il CM ed il Project Management è che la prima è una organizzazione imprenditoriale erogatrice di servizi mentre il PM è una figura di gestione del processo costruttivo interna alla impresa ( funzione aziendale ).

312 Evoluzione del Construction Management
L’evoluzione del CM ha portato ad altre forme organizzative: Management Contract. In questo caso il committente ha rapporti contrattuali con i progettisti e con il MC scaricandosi di quelli con gli appaltatori che vengono demandati al MC che assume il rischio degli stessi. Il MC è remunerato come per il CM ma non può realizzare nessun lavoro diretto. Design and management contract . E’ una evoluzione del MC, a cui viene demandata anche la gestione dei progettisti, pertanto il committente si serve dei scope designer per fornire gli imput progettuali di base su cui valutare le offerte dei Design and management contractor. Design,manage and construct contract. In questo caso, oltre ai compiti precedenti, il Design, manage and construct contract realizza anche parte del lavoro e pertanto gli vengono delegate tutte le responsabilità contrattuali in ordine al rispetto dei tempi, qualità e costi.

313 Considerazioni finali
Partendo da due estremi diversi si giunge allo stesso punto: Il general contractor è l’ultimo stadio di un’evoluzione che porta l’impresa di costruzioni ( work contractor ) ad assumere funzioni aggiuntive nei servizi connessi alla costruzione ( gestioni dei subappaltatori, progettazioni, ecc, ); il Design,manage and construct contractor giunge pressoché alle stesse posizioni partendo dall’altro estremo: la pura prestazione di servizi manageriali ( poi anche la progettazione e infine la realizzazione ( Costantino, 2000 ).

314 Diffusione del Construction Management
Negli Stati Uniti si è sviluppata fortemente tale figura, grazie anche alla presenza di committenti privati fortemente interessati al raggiungimento di obiettivi in termine di costi, tempi ( fast-track ) e qualità, ma è anche presente il General Contractor. Pare che il CM sia un GC riconvertito ed è molto diffusa la normativa sui compiti del CM ( Committee on Construction Management ). In Giappone il ricorso al CM è poco diffusa perché i general contractor ( big six : Kajima, Kumagai, Gumi, Ohbayashi, Shimizu, Taisei, Takenaka ) sono ben integrati in rapporti collaborativi che danno ottimi risultati In Inghilterra sono diffuse un po’ tutte le forma di management, mentre in Francia è presente, in alcuni casi, l’architetto ( il progettista architettonico ) che ha un ruolo privilegiato rispetto al Bureaux d’ètudes techniques e oltre a produrre i progetti costruttivi di cantiere assolve funzioni di CM Anche in Germania convivono GC e CM, mentre in Italia la nuova normativa legge 109/94 ha valorizzato la figura del GC per i grandi progetti, mentre il CM appare solo in qualche intervento

315 Il fast track L’approccio tradizionale: sequenziale
L’approccio fast-track: in parallelo progettazione realizzazione Progettazione a Realizzazione a Progettazione b Realizzazione b Progettazione c Realizzazione c

316 General Contractor: nel contesto normativo italiano
SISTEMA DI REALIZZAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI IN ITALIA APPALTO CONCESSIONE SISTEMA DI REALIZZAZIONE ( LEGGE 109/94 e ss.mm.ii. ) SISTEMA DI REALIZZAZIONE ( LEGGE 443/2001 e ss.mm.ii. ) SISTEMA DI REALIZZAZIONE ( LEGGE 109/94 e ss.mm.ii. ) APPALTO DI SOLA ESECUZIONE APPALTO INTEGRATO GENERAL CONTRACTOR ( CONTRAENTE GENERALE ) Attività: PROGETTAZIONE DEFINITIVA ED ESECUTIVA + ESECUZIONE LAVORI GESTIONE A RISCHIO DEL CONCESSIONARIO Attività: ESECUZIONE LAVORI Attività: PROGETTAZIONE ESECUTIVA + ESECUZIONE LAVORI Attività: PROGETTAZIONE DEFINITIVA ED ESECUTIVA + ESECUZIONE CON QUALSIASI MEZZO DEI LAVORI PREFINANZIAMENTO IN TUTTO O IN PARTE DELL’OPERA

317 General Contractor:nel contesto normativo italiano
Nasce con lo scopo principale di risolvere problemi generati dalla complessità dei processi costruttivi ( in termini di tempi, costi e qualità ) dei grandi progetti infrastrutturali di interesse nazionale ( ad esempio: l’ alta velocità ferroviaria, le infrastrutture stradali fino alla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina ); L’affidamento al contraente generale ( general contractor ), secondo la Legge 21 dicembre 2001, n. 443 art 1, comma 2 lettera f), << definito come esecuzione con qualsiasi mezzo di un'opera rispondente alle esigenze specificate dal soggetto aggiudicatore >>. << il contraente generale è distinto dal concessionario di opere pubbliche per l'esclusione dalla gestione dell'opera eseguita >> << è qualificato per specifici connotati di capacità organizzativa e tecnico-realizzativa,>> << assunzione dell'onere relativo all'anticipazione temporale >>

318 General Contractor: le attività / 1
Il decreto Legislativo 20 agosto 2002, n 190 ha definito i compiti del general contractor, principalmente di: Progettazione. ( articolo 9, comma 2, lettera a) e c) ) Intesa come sviluppo, da parte del general contractor, del progetto esecutivo ed eventualmente anche di quello definitivo, qualora la gara si è svolta sulla base del progetto preliminare.Tale attività è svolta direttamente ma può essere anche affidata all'esterno. Ne consegue che l'amministrazione deve limitarsi a individuare le esigenze che l'opera da realizzare deve soddisfare, al limite anche attraverso un mero studio di fattibilità;

319 General Contractor: le attività / 2
Prefinanziamento dell'opera. (articolo 9, comma 2, lettera e) ). Il prefinanziamento dell’opera da parte del contraente generale con << un corrispettivo pagato in tutto o in parte dopo l’ultimazione dei lavori >> da la possibilità, per lo stesso, di finanziarsi mediante l’emissione di obbligazioni e la costituzione di società di progetto con istituti bancari o assicurativi. Esecuzione dei lavori. (articolo 9, comma 7, comma 8). Il general contractor può procedere nell’esecuzione attraverso due modalità: diretta o affidamento a terzi, nelle forme distinte e separate o congiunte, i terzi affidatari dei lavori possono a loro volta affidarne l'esecuzione ad altri soggetti. Il contraente generale, oltre alla capacità tecnica realizzativa, deve essere dotato principalmente di capacità organizzativa per il suo ruolo di regia (e non di mero esecutore ) dell’intervento con i vari subappaltatori e, soprattutto, deve essere dotato di adeguata capacità economica e finanziaria con riferimento al prefinanziamento, in tutto o in parte, dell’opera da realizzare.

320 General Contractor: alcuni esempi
Appalto per il raddoppio della tratta ferroviaria Fiumetorto Cefalù Ogliastrillo sulla linea Palermo –Messina; Importo base d’asta : € 307 mln Committente: Italferr; Tipo di appalto: General Contractor con il criterio del massimo ribasso; Ditta aggiudicataria : ATI Maire Lavori- Baldassini Tognozzi; “ L’appalto, bandito a marzo 2004, riguarda l’affidamento delle attività di progettazione esecutiva, direzione lavori, acquisizione aree per la realizzazione delle opere. Oltre alle attività innanzi indicate al GC spetterà anche il compito di prefinanziare un quota del 15% del costo complessivo dell’intervento” ( Edilizia e Territorio, 4-9 aprile 2005 ) Realizzazione nuova Fiera di Milano ( la vela di Fuksas ); Importo lavori eseguiti € 750 mln; tempi di realizzazione: agosto 2002 contratto-31 marzo 2005 inaugurazione Committente: Fondazione Fiera; Tipo di appalto: General Contractor; Ditta esecutrice : ATI Astaldi-Impresa Pizzarotti e C-Vianini Lavori; Progetto : Massimiliano Fuksas; “ 160 professionisti che hanno lavorato per 700 mila ore facendo management allo stato puro per gestire un cantiere dove hanno lavorato 300 fornitori provenienti da tutta Europa e 2000 operai provenienti da 54 paesi diversi “( Edilizia e Territorio, 28 aprile-2 marzo )

321 LE NUOVE CATENE DI FORNITURA
Produttore Distributore Cliente Subappalto installazione INSTALLATORE ARTIGIANO

322 Nuovi soggetti imprenditoriali
Polarizzazione del sistema imprenditoriale “Dal produttore al consumatore” La Grande Distribuzione Organizzata Le imprese di pulizia (global service) I portali internet: Cataloghi intelligenti Aste on-line E-marketplace

323 Principi di manutenzione
Tasso di malfunzionamento F(t): probabilità di guasto nell’intervallo [t, t+dt] F(t) Mortalità infantile Usura Vita utile t

324 Altre definizioni Affidabilità: probabilità di funzionamento senza guasto per un determinato intervallo di tempo A(t) = 1 – F(t) MTTF (Mean Time To Failure: tempo medio fino al primo guasto) MTBF (Mean Time Between Failure: tempo che intercorre tra due malfunzionamenti successivi )

325 Affidabilità dei sistemi complessi/1
In serie AS = A1 * A2 Esempio: caldaia A1 = 0,97 bruciatore A2 = 0,88 impianto AS = 0,97*0,88 = 0,85

326 Affidabilità dei sistemi complessi/2
In parallelo FS = F1 * F2 1- AS = (1- A1)*(1- A2) AS = A1 + A2 - A1 * A2 Esempio: 1° guaina A1 = 0,75 2° guaina A2 = 0,89 doppia guaina AS= 0,75+0,89-0,75*0,89= 0,97

327 Manutenzione Ordinaria / straordinaria A guasto Correttiva
Preventiva (programmata, opportunistica, secondo condizione)

328 Il piano di manutenzione
Il manuale d’uso Il manuale di manutenzione Il programma di manutenzione Sottoprogramma delle prestazioni Sottoprogramma dei controlli Sottoprogramma degli interventi di manutenzione

329 Il facility management
Integrazione tra servizi di manutenzione ed altri servizi all’edificio ed alle persone: Conduzione impianti Pulizie Giardinaggio Vigilanza Catering ecc.?


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