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SPIN OFF: Creazione d’impresa da ricerca

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Presentazione sul tema: "SPIN OFF: Creazione d’impresa da ricerca"— Transcript della presentazione:

1 SPIN OFF: Creazione d’impresa da ricerca
TRASFERIMENTO DI CONOSCENZA Dott.ssa Gilda Carravetta – Liaison Office

2 Conoscenza: competitività e innovazione
“ A partire dagli anni “70 le economie avanzate sono sottoposte ad un cambiamento di natura strutturale: da economie industriali esse stanno diventando economie basate sulla conoscenza, in cui le principali fonti di crescita e vantaggio competitivo per le imprese non sono più la terra o le risorse materiali, ma le idee, la conoscenza e l’innovazione.” Nell’emergente economia basata sulla conoscenza lo sviluppo economico dipende maggiormente e più direttamente dall’investimento in conoscenza che incrementa la capacità produttiva e la produttività. La conoscenza, intesa come insieme di R&S, innovazione e istruzione viene considerata una forza propulsiva indispensabile per la crescita della produttività. Il contenuto di conoscenza oggi caratterizza i prodotti più innovativi, influenzandone il livello di immaterialità, originalità e differenziabilità. Per questo la conoscenza costituisce sempre più la più fonte del vantaggio competitivo.

3 Il “Triangolo della conoscenza” -Ricerca, Istruzione ed Innovazione-
La conoscenza e l’innovazione al servizio della crescita e dell’occupazione Il “Triangolo della conoscenza” -Ricerca, Istruzione ed Innovazione- Ricerca Crescita & occupazione Istruzione Innovazione

4 Cos’è l’innovazione L’innovazione è un processo per il quale non esistono regole predeterminate, non può essere guidato ma solo facilitato ….. L’innovazione è un profondo mutamento culturale che mette continuamente sotto esame le procedure e i prodotti già esistenti sul mercato e nelle aziende allo scopo di valutare le possibilità di modifiche, di nuove idee … in linea con l’andamento del mercato, l’evoluzione delle tecniche produttive, il mutamento delle tendenze organizzative … L’innovazione è il risultato di un sistema di relazioni che parte dalla ricerca scientifica fondamentale e, con intenso processo di interazione della comunità scientifica diviene una nuova base di conoscenza diffusa. Una tale complessa interazione si realizza in più ambiti territoriali in cui si incontrono Università, contesti industriali e organizzazioni finanziarie.

5 L’innovazione per le imprese
Capacità di offrire al mercato un significativo vantaggio rispetto all’offerta precedentemente disponibile Invenzione Innovazione Cambiamento I processi legati all’innovazione sono alla base della “economia della conoscenza”

6 L’impatto economico della conoscenza
Nel sistema cosiddetto dell’economia della conoscenza, il sistema della ricerca pubblica assume quindi un ruolo molto più strategico rispetto al passato, in rapporto alle esigenze di competitività del mondo imprenditoriale europeo, nazionale e regionale. Una risposta a tali esigenze può certamente essere assicurata dalle Università e dai Centri di ricerca, che dispongono di un notevole patrimonio di conoscenze scientifiche e tecnologiche, di fondamentale importanza per le imprese, ma, purtroppo, non sempre sfruttate a livello industriale.

7 Valore economico della conoscenza
La Valorizzazione economica della conoscenza è un obiettivo necessario che va perseguito assolutamente con determinazione. Usare il “know-how della ricerca universitaria”, finalizzandolo al perseguimento di migliori risultati economici, significa, infatti, favorire un meccanismo di interazione tra pubblico e privato e, in particolare, tra imprese e Università. Il corretto funzionamento di questo meccanismo assicura risultati importanti, dalla creazione di ricchezza all’aumento della produttività e delle conoscenze, fino a determinare una importante opportunità di autofinanziamento per le Università.

8 Accademia in evoluzione: il terzo ruolo dell’Università
Negli ultimi anni è iniziata una nuova considerazione del ruolo dell’Università nello sviluppo economico. L’Università è da sempre impegnata nello sviluppo del progresso economico, mediante la formazione di giovani laureati, che rappresentano la principale risorsa per le imprese, nonché la diffusione dei risultati della ricerca tramite le pubblicazioni scientifiche ma in tempi recenti si è assistito a un progressivo interesse dell’Università verso la ricerca applicata ed i suoi prodotti, stringendo così partnership con imprese ed attori istituzionali, considerando che le Università, sia in Italia che in Europa, hanno storicamente privilegiato la ricerca di base (ad eccezione per l’Italia).

9 COME TRASFERISCE CONOSCENZA L’UNIVERSITA’ ?
pubblicazioni scientifiche e convegni; stagisti e assunzioni di laureati; contratti di ricerca e collaborazioni e progetti di varia natura; consulenze individuali; brevetti; imprese spin-off.

10 Il flusso di trasferimento di conoscenza
Il flusso del Trasferimento di Conoscenza Scienza Tecnologia Mercato IDEA APPLICAZIONE Prodotto

11 L’Università e la Valorizzazione della conoscenza
La Valorizzazione della conoscenza e quindi della ricerca è sempre stata una priorità delle Università, ma questa si è tradizionalmente esplicitata nella partecipazione alla competizione scientifica internazionale e nel miglioramento continuo del sistema di alta formazione universitario, con prodotti che nel primo caso sono le pubblicazioni scientifiche e nel secondo caso gli stessi laureati. Queste due forme di valorizzazione determinano un trasferimento efficace di conoscenze dall’ambiente della ricerca universitaria al mondo esterno, ma il loro impatto sull’economia è difficile da determinare. Le motivazioni alla base di tale orientamento sono numerose e di diversa natura, ma in particolar modo è scaturito sia per la riduzione dei finanziamenti pubblici alla ricerca che per una nuova sensibilità verso l’importanza del brevetto quale strumento di protezione della ricerca scientifica e condizione per avviare accordi, licenze, creazione di spin off. Oltre a tali ruoli, il brevetto svolge anche una funzione segnaletica della qualità della ricerca scientifica condotta nell’Ateneo e ne promuove, pertanto, l’immagine di centro di eccellenza.

12 L’inizio dell’attività di valorizzazione commerciale della ricerca in Italia….
L’inizio di specifiche attività di valorizzazione della ricerca nelle Università italiane è un fatto piuttosto recente e prima del 1985 non esistevano Atenei direttamente attivi in questo campo. Inizialmente, alcune Università hanno affidato le attività a vari uffici interni non specializzati, per poi procedere alla costituzione formale di un UTT solo in tempi successivi. In Italia, la creazione del primo UTT risale al Tuttavia, il fenomeno ha iniziato a diffondersi con intensità crescente soprattutto a partire dall’anno Nel periodo , infatti circa l’88% delle Università rispondenti ha istituito uno specifico ufficio. (Rapporto Netval 2007)

13 La conoscenza in sé non ha valore economico intrinseco
La conoscenza in se, anche se originale, non ha valore economico intrinseco. Lo acquista quando viene codificata, per esempio con il deposito di un brevetto, al fine di poter difendere la proprietà intellettuale in una contrattazione. E’ importante sottolineare che le scoperte scientifiche in genere non sono brevettabili, ma solo la loro implementazione in dispositivi specifici lo è. Per fare un esempio non si possono brevettare le equazioni di propagazione delle onde elettromagnetiche, ma si può brevettare la radio. Ma senza la conoscenza delle onde, la tecnologia della radio non può essere immaginata.

14 I percorsi di valorizzazione della ricerca pubblica
A)Se la scelta è quella di diffondere la conoscenza prodotta senza privatizzazione: Chiunque può usare liberamente la conoscenza prodotta. Massimizzato l’effetto di diffusione della conoscenza Pubblicazioni e partecipazioni a convegni B) Se la scelta di fondo è quella di valorizzare la conoscenza prodotta, anche attraverso la protezione legale: B1) Se la conoscenza può essere codificata, si può fare domanda per ottenere un brevetto: Si cerca di portare la tecnologia ad applicazione sperando anche di ottenere benefici economici 1)Cessione del brevetto in esclusiva o non ad un impresa non spin off 2) Cessione del brevetto in esclusiva o non ad un impresa spin off Si cerca di portare la tecnologia ad applicazione e si privilegia la via “interna” , coinvolgendo ricercatori ed inventori B2) Se la conoscenza non può essere codificata e pertanto neanche protetta legalmente, si può incoraggiare o promuovere la creazione di un azienda spin off I protagonisti sono i ricercatori/inventori, in alcuni casi i più capaci ad applicare la conoscenza sviluppata. Massimizzato l’effetto de trasferimento tecnologico I ricercatori /inventori avviano una nuova impresa che può essere partecipata dall’Università

15 I percorsi di valorizzazione della ricerca pubblica
Vengono identificati due approcci di fondo: A) Maggiormente orientato alla diffusione dei risultati della ricerca, senza tentativi di “privatizzazione”. In questo caso, oltre all’attività di formazione, la conoscenza viene diffusa tramite partecipazioni a convegni, pubblicazioni, con il risultato che la conoscenza, resa pubblica, non può essere brevettata. B) Più orientato alla valorizzazione dei risultati anche attraverso la protezione legale. In questo caso invece occorre distinguere due situazioni: I risultati della ricerca possono essere codificati e protetti legalmente (B1); La conoscenza ha prevalente natura tacita ed è dunque strettamente legata ai ricercatori stessi (B2).

16 I percorsi di valorizzazione della ricerca pubblica
Nella prima situazione (B1): il brevetto può essere concesso in licenza (esclusiva o no) ad un impresa, con la conseguenza di generare entrate per l’EPR e di fare arrivare allo stadio di applicazione un risultato da ricerca; Il brevetto può essere ceduto ad impresa spin off, che può essere collegata in vari modi all’Epr, coinvolgendo in questo modo gli stessi ricercatori che hanno fatto ricerca. Invece nella situazione B2: dal momento che i risultati non possono essere protetti tramite brevetti, i ricercatori potrebbero diventare imprenditori, magari in collaborazione con l’Epr o società industriali o finanziarie, considerato che sono i migliori conoscitori delle scoperte e questo potrebbe essere l’unico modo per ottenere benefici economici dall’attività inventiva stessa. (Piccaluga, Cesaroni)

17 Strumenti per valorizzare la ricerca universitaria
L’attività di Valorizzazione della Ricerca ha come sue componenti fondamentali la protezione e l’utilizzo della PI, in particolar modo per mezzo del brevetto, e la costituzione di imprese spin off. Conoscenza codificata Brevetto : “ trasformare una conoscenza particolare in conoscenza codificata al fine di realizzare un dispositivo pratico”. La valorizzazione della ricerca universitaria per mezzo del brevetto può avvenire nel seguente modo: cessione in licenza del brevetto ad una azienda non spin off (licensing); cessione in licenza del brevetto ad una azienda spin off (creazione azienda spin off) Costituzione Aziende Spin off: con il termine “Spin Off” si indica quella modalità di nascita di una nuova impresa in cui sono coinvolte risorse umane che si distaccano da una determinata organizzazione, in questo caso l’Università. E’ importante sottolineare che si crea uno Spin Off ogni qual volta soggetti impegnati in contesti industriali, accademici o istituzionali danno vita ad una iniziativa imprenditoriale valorizzando prodotti di ricerca specifici e/o le esperienze professionali e/o il Know-how maturato

18 Dare valore ai prodotti della ricerca
Ricerca / Sviluppo Fasi critiche Idea + valutazione Valorizzazione Protezione Proprietà Intellettuale: brevetto, … 18

19 Spin Off della Ricerca Pubblica
Con il termine Azienda Spin Off si indica quella modalità di nascita di nuova impresa operante in settori high-tech costituite da (almeno) un professore/ricercatore universitario o da un dottorando/contrattista/ studente che abbia effettuato attività di ricerca pluriennale su un tema specifico, oggetto di creazione dell’impresa stessa.

20 Aziende Spin Off in Italia
Il processo di creazione delle imprese spin off della ricerca pubblica in Italia rappresenta senza dubbio un fenomeno recente. Esso risulta infatti osservabile in maniera rilevante nel nostro Paese a partire dagli anni Ottanta, ma è soltanto a partire dal 2000 che la diffusione di tale forma di valorizzazione della ricerca universitaria presenta una intensità significativa. Circa il 87,1% delle 1082 spin off attive ad oggi rilevabili nel territorio nazionale é stato costituito nel corso dell’ultimo decennio. In particolare, nel 2011 sono state costituite 96 unità. Il tasso di sopravvivenza risulta inoltre particolarmente elevato (superiore al 97%). Netval 2012

21 Settori di crescita delle Spin off attive in Italia
il 27,8% nel campo ICT (<) il 16,3% nel campo life science (>) il 15,9% nel campo dell’energia e ambiente(>) il 14,7% nel campo dei servizi per l’innovazione il 8,4% nel campo del Biomedicale il 7,5% nel campo dell’elettronica il 3,5% nel campo delle nanotecnologie e dei materiali il 3,4% nel campo dell’automazione industriale il 3,4% nel campo della conservazione dei beni culturali il 0,6% nel campo dell’aerospaziale (Netval 2012)

22 Evoluzione dei settori dal 1990 al 2012
Si rileva: Marcata caratterizzazione verso le aree dell’elettronica e dell’ICT (in cui operavano il 40% delle imprese); Progressiva espansione dei settori relativi alle life science, ai servizi per l’innovazione e ad energia e ambiente; Progressiva contrazione dell’elettronica nonché dell’automazione industriale fino al 2011; Una fase di riduzione del peso delle realtà operanti nell’ICT, dopo la forte espansione degli anni Novanta; Progressiva crescita del numero di aziende operanti nel comparto energia e ambiente dal 2000. Fonte Netval 2012

23 Evoluzione normativa delle imprese Spin off
Lo sviluppo dell’imprenditorialità accademica si è consolidato con la promulgazione dei regolamenti spin off che hanno definito il quadro normativo per la costituzione di imprese da parte del personale delle Università. Interventi normativi: D. lgs. 297/99 ( primo intervento che tratta indirettamente il tema); D.M. 593/00 ( disciplina la procedura autorizzativa, l’aspettativa o il mantenimento in servizio, i diritti di proprietà, le limitazioni a prevenire i conflitti di interesse); D.M. 240/2010 (art.6:incompatibilità del professore e del ricercatore..); D.M. 168/2011 (riguarda esclusivamente lo stato giuridico di docenti, professori e ricercatori). 23

24 Università e aziende spin off
Commissione di valutazione degli Spin Off L’Università … sostiene ed incentiva la valorizzazione dei risultati della propria ricerca tramite il deposito di brevetti e la promozione di aziende SpinOff Stimolo alla Cultura dei risultati Procedure e Assistenza per la Proprietà Intellettuale Stimolo alla Creazione di imprese da ricerca Formazione del personale 24

25 Spin off da brevetto o da competenza
Il monitoraggio dei risultati della ricerca permette di individuare idee che possono essere protette. Una prima analisi dell’originalità dell’idea di brevetto e del potenziale mercato permette la valutazione dell’opportunità di deposito. Segue quindi la fase di valorizzazione economica tramite vendita, licenza o creazione di un’azienda Spin Off per lo sfruttamento della proprietà intellettuale del brevetto e dei suoi prodotti. Spin Off da Competenze E’ la tipologia più diffusa, ma anche la più difficile da controllare. E’ sostanzialmente la valorizzazione economica delle elevate competenze di gruppi di ricerca con una massa critica ed esperienza sufficienti all’erogazione di servizi all’esterno del mondo accademico. Presenta più pericoli di potenziali conflitti di interessi e di turbative di mercato della tipologia precedente. 25

26 Spin off da Brevetto o da Competenza ?
Conoscenza Codificata Brevetti brevetti = trasferimento di tecnologia controllato know-how = trasferimento difficilmente controllabile 26

27 Vantaggi della Conoscenza Codificata
Potere contrattuale nei confronti dell’industria Miglioramento dell’immagine Disponibilità di un bene con valore economico Maggiore facilità di attrarre investitori ….. 27

28 Spin off da brevetto: un modello funzionale
Stato dell'arte e anteriorità Richiesta di brevetto Potenziale mercato 1° contatto con l'inventore Monitoraggio della ricerca Commissione Brevetti e Spin Off Consulenti esterni Deposito di Brevetto Nazionale/Internazionale Ufficio Brevetti Mandatario Ricerca  IDEA Vendita Licenza SPIN-OFF Sfruttamento commerciale Contatti con l'industria Fonte: NetVal, Pietrabissa 28

29 Cessione di una licenza ad uno spin off
ITER: Valutazione del mercato e dell’impatto del brevetto Valore legato ad un servizio associabile al brevetto Volontà dell’inventore di diventare imprenditore Redazione di un business plan Ricerca finanziamenti Accesso privilegiato a strutture e servizi dell’Ateneo Concessione dell’utilizzo del brevetto in esclusiva Partecipazione dell’Ateneo al capitale sociale Royalties sul fatturato dal secondo anno di attività 29

30 Obblighi dello spin off rispetto alla P.I.
sviluppare e ampliare i brevetti già esistenti (protezione, sbarramento) portare avanti ricerche brevettabili (e proteggerle) monitorare i brevetti altrui intervenire in caso di contraffazione 30

31 Titolarità dei nuovi brevetti
Di chi sono i brevetti nati dopo la costituzione dello spin off ? In linea di principio dello spin off, che una vera e propria azienda e come tale deve comportarsi, anche se con attenzione per i possibili conflitti d’interesse con l’Ateneo In casi particolari, per esempio per accordi di ricerca formalizzati in cooperazione con l’Ateneo, anche dell’Ateneo (contitolarità) 31

32 Fattori limitanti la crescita delle spin off in Italia
Sottocapitalizzazione Scarsità di risorse finanziarie per investimenti Gestione “familiare” e mancanza di manager professionali Bassi investimenti in ricerca e sviluppo Sviluppo poco graduale e poco programmato, discontinuo e indefinito Processo di innovazione discontinuo Scarsa connessione prodotto/mercato Scarso ricorso alla protezione della proprietà intellettuale 32

33 Principali ostacoli Scarse risorse finanziarie: il reperimento dei mezzi finanziari rappresenta uno dei principali ostacoli alla creazione di imprese ad elevato contenuto tecnologico; Scarso orientamento al mercato: insufficiente comprensione dei bisogni del mercato. E’ necessario reperire risorse finanziarie da destinare a specifiche ricerche di mercato per individuare le nicchie di mercato interessate ai prodotti o servizi. Inoltre serve la presenza di soci maggiormente sensibili agli aspetti economici, finanziari e di mercato. 33

34 Chiavi di successo per una azienda spin off
Proprietà Intellettuale codificata Uso del brevetto non come fine, ma come strumento per impegnarsi nello sviluppo Sviluppare ricerche brevettabili (…e proteggerle) Definire bene il mercato Valutare le barriere di ingresso al mercato Monitorare i competitors Collegarsi a partner industriali Canali di finanziamento 34

35 COSA SERVE PER LA CRESCITA?
Imprese e Crescita COSA SERVE PER LA CRESCITA? Innovazione Tecnologica Strumenti Finanziari Efficaci 35

36 Cosa frena l’innovazione
Il processo di sviluppo tecnologico e, più ampiamente, dell’innovazione è difficile per le micro/piccole imprese, tra cui figurano gli spin off, perché: occorrono tempo e risorse da dedicare per sviluppare un approccio strategico all’innovazione non sempre vi sono tutte le competenze interne per sviluppare un’idea innovativa il finanziamento dell’innovazione rappresenta spesso un grande ostacolo (brevettazione, prove, prototipi, rafforzamento delle strutture interne … etc) in ogni caso l’innovazione comporta rischi elevati 36

37 Principali Canali di finanziamento
Business Angels: investitori (imprenditori o individui con ampie liquidità, Associazioni di medi investitori ) che concedono finanziamenti nello stadio iniziale di sviluppo tecnologico e prima dell’applicazione di mercato. Venture Capital: Società finanziarie specializzate nell’investimento in capitale di rischio. E’ uno strumento che consente all’imprenditore di ottenere capitale di rischio, know-how specialistico, esperienze gestionali, contatti. Il Venture Capital preferisce finanziare le fasi sviluppo- crescita e di ristrutturazione, dà importanza al potenziale di crescita delle imprese e quindi al business plan. Banche: concedono un finanziamento concentrando l’attenzione sui redditi correnti, sulla performance del settore e soprattutto sulla presenza di garanzie reali. Ma la scarsa disponibilità di garanzie reali iniziali, la negatività dei conti correnti in genere impediscono l’accesso ai prestiti bancari a medio-lungo termine. 37

38 Legge 221/2012 : Spin off e start up innovative
La legge fornisce per la prima volta la definizione di start up innovativa: Art. 25: « società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europea, residente in Italia, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato……. Per essere una start up innovativa devono ricorrere ulteriori requisiti: I soci, persone fisiche, devono detenere la maggioranza delle quote o azioni; L’attività deve essere avviata da non più di 4 anni; Avere la sede principale in Italia; Avere un valore della produzione non superiore a 5 milioni; Non deve distribuire utili; Deve avere come oggetto sociale, lo sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore aggiunto; Almeno un terzo della forza lavoro complessiva formata da personale con dottorato di ricerca o in possesso di laurea con tre anni di ricerca…….etc Le società che possiedono le caratteristiche richieste dal decreto hanno diritto ad una serie di agevolazioni per avvio e gestione d’impresa e di sgravi fiscali. 38

39 La stella per spin off di successo
Tecnologia Risorse Incentivi Cultura imprenditoriale Ambiente ecosistema della crescita 39

40 Regolamento Spin off universita’ della calabria
Spin off Accademico: società a responsabilità limitata o per azioni nella quale l’Università non partecipa in qualità di socio, ma per la quale l’Università può rendere disponibili una serie di risorse e/o servizi per facilitarne l’avvio e lo sviluppo. Spin off «partecipato» dell’Università della Calabria: società a responsabilità limitata o per azioni nella quale l’Università partecipa in qualità di socio 40

41 Soci e altri partecipanti
La costituzione di uno spin off può essere proposta da uno o più docenti e/o ricercatori di ruolo presso l’Università. Oltre ai soci proponenti, può partecipare al capitale sociale ogni altra persona fisica e giuridica, nel rispetto delle norme di legge vigenti. 41

42 Spin off partecipato La partecipazione dell’Università allo spin off «partecipato» che può consistere nel conferimento esclusivo solo «di beni in natura» non potrà superare il 10% del capitale sociale I finanziamenti da qualsiasi ente di ricerca ricevuti e finalizzati alla ricerca scientifica non possono essere utilizzati in ambito spin off 42

43 Lo statuto dello spin off partecipato
Lo Statuto deve prevedere: Il trasferimento di quote o azioni sia riservato ai soci dello spin off tra cui l’università; Le norme statutarie a tutela della partecipazione dell’Università non possono essere modificate senza il consenso della stessa; La partecipazione dell’Università alle perdite sia postergata a tutte le altre partecipazioni; Le nomine delle cariche sociali deve avvenire assicurando la presenza di un rappresentante dell’Ateneo; In caso di aumento di capitale sociale i soci devono far fronte anche per la parte dell’Università. 43

44 Marchio e Logo Le azienda spin off dell’Università della Calabria possono usufruire di un apposito logo e marchio « Azienda spin off dell’Università della Calabria» I finanziamenti da qualsiasi ente di ricerca ricevuti e finalizzati alla ricerca scientifica non possono essere utilizzati in ambito spin off L’uso del logo e del marchio è concesso a titolo gratuito agli «spin off partecipati dell’Università della Calabria» 44

45 Convezione I rapporti tra Università e spin off sono regolati da apposita Convenzione che disciplina l’utilizzo l’uso di spazi, attrezzature e personale. La Convezione viene in particolare stipulata tra Dipartimento e spin off se gli spazi sono disponibili presso il Dip. 45

46 Convenzione quadro tra dip. e spin off
I rapporti tra Università e spin off sono regolati da apposita Convenzione che disciplina l’utilizzo l’uso di spazi, attrezzature e personale. La Convezione viene stipulata tra Dipartimento e Spin off se gli spazi sono disponibili presso il Dip. 46

47 Durata La permanenza degli spin off all’interno delle strutture dell’Ateneo non potrà eccedere i tre anni, prorogabili al massimo 2 volte ricorrendo ragioni di convenienza e opportunità valutati dalla Commissione 47

48 Partecipazione del personale
In particolare: Il personale che propone l’attivazione di uno spin off deve partecipare al suo capitale e deve impegnarsi a non cedere per un periodo minimo di 3 anni dalla costituzione In seguito all’approvazione, il personale docente/ricercatore che ha proposto l’attivazione ottiene l’autorizzazione a svolgere attività a favore dello spin off Il personale docente/ricercatore non socio deve chiedere l’autorizzazione Il personale docente/ricercatore che diventa socio di uno spin off esistente è tenuto a comunicarlo alla Commissione 48

49 Disciplina delle incompatibilità: art 4 del D.M.168/2011
Non posso assumere cariche direttive o amminnistrative nelle società aventi caratteristiche di spin off o start up universitari: i membri del Consiglio di Amministrazione, i professori ed i ricercatori membri delle Commissioni di ateneo in materia di ricerca, valorizzazione della ricerca e trasferimento tecnologico, il Rettore, i membri del Senato accademico, i direttori dei dipartimenti dell’Università 49

50 La proprieta’ intellettuale
La Proprietà intellettuale dei risultati della ricerca svolta dallo spin off, conseguiti in data successiva alla costituzione di quest’ultimo, è dello stesso spin off. L’Università potrà comunque richiedere, al solo fine del perseguimento dei propri scopi istituzionali di ricerca, licenza d’uso gratuito e perpetua, senza diritto di sub-licenza, allo Spin Off che sarà tenuto a concederla. 50

51 I conflitti d’interesse
Si configura una situazione di “conflitto di interessi” quando lo Spin Off, o anche uno o più componenti dello Spin Off, compia azioni od assuma comportamenti che procurino un vantaggio per l’impresa Spin Off, danneggiando, allo stesso tempo, l’immagine e/o gli interessi dell’Università e/o penalizzando la sua attività istituzionale di formazione,di ricerca e di servizio pubblico. Qualche domanda: L’azienda spin off intercetta contratti universitari (p.e. ricerca o conto terzi) ? Chi controlla? Cosa si fa? L’azienda spin off opera in concorrenza con l’Ateneo (es: Formazione) ? In particolare E’ obbligo della Società Spin Off impegnarsi che il proprio fatturato non contempli più del 25% di introiti provenienti da commesse e/o da qualsiasi altra forma di collaborazione (prestazione di servizi, cessione di beni, etc) con l’Università. 51

52 Valutazione in ingresso
Esempio di griglia di valutazione per l’accettazione di una domanda di spin off accademico: - esperienza dei proponenti - descrizione delle attività - l’invenzione/l’attività di ricerca inerente l’iniziativa - descrizione dei prodotti e/o dei servizi offerti - stato della Proprietà Intellettuale - esistenza di un mercato potenziale - valutazione della barriera di ingresso al mercato - il valore del mercato - localizzazione dell’iniziativa - struttura organizzativa - forma giuridica - partnership - possibili sorgenti di conflitti di interesse con l’ateneo - possibili sorgenti di turbative di mercato - competitori diretti locali ? - conformità al regolamento di Ateneo - etc. 52

53 Valutazione in ingresso
Esempio di griglia di valutazione minima per l’accettazione di una domanda di spin off accademico - conformità al regolamento di Ateneo - descrizione delle attività - esperienza dei proponenti - livello di innovazione - analisi dei prodotti e/o dei servizi offerti - stato della Proprietà Intellettuale - esistenza di un mercato potenziale - valutazione della barriera di ingresso al mercato - il valore del mercato - la struttura di marketing - sviluppo del Business Plan - possibili sorgenti di conflitti di interesse con l’ateneo - possibili sorgenti di turbative di mercato - competitori diretti locali ? - etc. 53

54 Le reti per il Trasferimento Tecnologico
PNI Cube, Associazione Italiana Incubatori Universitari e Business Plan Competion ( NetVal, Network per la valorizzazione della ricerca universitaria ( Proton, the pan-European network of Knowledge Transfer Offices ( 54

55 PNI Cube Associazione Italiana degli Incubatori Universitari
e delle Business Plan Competion Obiettivi Favorire la nascita e la crescita di nuovi Incubatori di Impresa Universitari. Agevolare la nascita e lo sviluppo di imprese innovative … PNI Cube promuove il Premio Nazionale per l’Innovazione, competizione che riunisce i vincitori delle Business Plan Competition (Start Cup) organizzate localmente dalle Università Italiane e premia la miglior start- up tecnologica dell’anno. 55

56 Netval: Network per la valorizzazione della ricerca universitaria
Fondato nel 2002 come network tra università e trasformato in associazione nel 2007, oggi annovera 59 membri, di cui 55 Università che rappresentano il 66,3% di tutti gli atenei italiani. Lo scopo fondamentale di Netval è la diffusione delle informazioni e della cultura del TT in Italia attraverso iniziative volte a mettere in contatto gli Uffici di Trasferimento Tecnologico delle università attraverso incontri, corsi di formazione e partecipazione a gruppi tematici. In particolare supporta azioni di formazione per il personale delle strutture universitarie dedicate alla valorizzazione della ricerca ma anche per studenti, dottorandi, ricercatori e docenti; ecc. 56

57 PROTON EUROPE PROTON EUROPE è la Rete Europea degli Uffici di Trasferimento Tecnologico delle Università ed degli organismi di ricerca pubblici. Essa mira ad accrescere gli standard professionali generali di chi opera in questo campo e a valorizzare i risultati della ricerca. Opera inoltre per accrescere lo scambio di conoscenza e di buone pratiche fra i membri. 57


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