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Economia e Organizzazione Aziendale

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Presentazione sul tema: "Economia e Organizzazione Aziendale"— Transcript della presentazione:

1 Economia e Organizzazione Aziendale
Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telelcomunicazioni Economia e Organizzazione Aziendale Macroeconomia e contabilità nazionale

2 Quadro generale Macroeconomico
Differenza tra Macro e Micro. La macroeconomia è lo studio del comportamento del sistema economico nel suo insieme e si occupa delle forze che influenzano contemporaneamente varie imprese, consumatori e lavoratori. John Maynard Keynes ( ) individuò le forze che determinano le fluttuazioni economiche La microeconomia analizza invece singoli prezzi, quantità e mercati. Temi della macroeconomia: fluttuazioni di breve periodo di output, occupazione e prezzi definite ciclo economico Tendenze di lungo periodo dell’output e del tenore di vita, ovvero crescita economica

3 Tre problemi macroeconomici
Perché a volte la produzione e l’occupazione diminuiscono e come si può ridurre la disoccupazione? Qual è l’origine dell’inflazione e come si può tenerla sotto controllo? Come può una nazione aumentare il proprio tasso di crescita economica? Non ci sono formule semplici per risolvere questi dilemmi. Grandi divergenze di opinione tra gli esperti di economia.

4 Obiettivi della macroeconomia

5 Produzione La misura più completa della produzione totale di un’economia è il Prodotto Interno Lordo (PIL). Il PIL è la misura del valore di mercato di tutti i prodotti finiti e servizi realizzati in un Paese nel corso di un anno. PIL Nominale valutato secondo gli effettivi prezzi di mercati. PIL Reale calcolato in base ai prezzi costanti (riferiti ad un anno scelto come base di riferimento). L’aumento del PIL reale rappresenta la crescita economica di una Nazione.

6 Prodotto Interno Lordo

7 Tasso di crescita del PIL

8 Tasso di crescita del PIL

9 PIL Potenziale Definizione
È il livello massimo sostenibile di output di lungo periodo e rappresenta la capacità a lungo termine dell’economia. Rappresenta anche la quantità massima che l’economia può produrre, quando la forza lavoro e lo stock di capitale presentano condizioni di elevato impiego. Quando una Nazione opera al di sopra del proprio potenziale il livello di inflazione tende ad aumentare.

10 PIL Potenziale Dipende Input sostenibili (terra, lavoro, capitale, …).
Efficienza tecnologica (grado di sviluppo delle tecnologie produttive e loro sfruttamento). Recessione Periodo di calo dell’output, del reddito e dell’occupazione di durata dai 6 ai 12 mesi. Depressione Periodo di calo di durata superiore all’anno.

11 PIL reale vs potenziale

12 Disoccupazione I cittadini vogliono essere in grado di ottenere impieghi con elevata retribuzione senza cercare o aspettare troppo a lungo e godere della sicurezza del posto di lavoro. Tasso di disoccupazione: Si ottiene calcolando la percentuale dei disoccupati sulla forza lavoro. Comprende tutte le persone occupate e quelle disoccupate in cerca di impiego. Non tiene conto dei disoccupati che non cercano lavoro.

13 Tasso di disoccupazione

14 Reddito procapite

15 Stabilità dei prezzi Il livello generale o globale dei prezzi (P) deve rimanere invariato o crescere lentamente. Costruzione dell’Indice dei Prezzi per monitorarne l’andamento. Indice dei prezzi al consumo (IPC): Rileva il prezzo medio dei beni e dei servizi acquistati dai consumatori. Viene rilevata attraverso il Tasso di Inflazione ovvero la variazione percentuale del livello generale dei prezzi da un anno all’altro.

16 Inflazione

17 Gli Indici dei prezzi al consumo (IPC)
In Italia il calcolo dell’indice è affidato all’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Tre diversi indici dei prezzi al consumo: NIC (intera collettività nazionale) misura l’inflazione a livello dell’intero sistema economico. FOI (famiglie di operai e impiegati) si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo ad un lavoratore dipendente; IPCA (IPC armonizzato) è stato sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo.

18 Indice dei Prezzi L’indice dei prezzi è una misura media del livello medio dei prezzi. L’inflazione è un aumento del livello generale dei prezzi e il tasso di inflazione è la velocità di variazione del livello generale dei prezzi (LP) e si misura come:

19 Indice dei Prezzi Come si misura il livello dei prezzi?
Come media ponderata dei prezzi dei beni e dei servizi di un’economia. IPC Misura il costo di acquisto di un paniere standard di beni in periodi diversi Comprende i prezzi di prodotti alimentari, vestiario, carburanti, abitazioni, trasporti, cure mediche, beni e servizi di uso quotidiano

20 Indice dei Prezzi Ciascun prezzo viene pesato in funzione dell’importanza di ciascun bene. Nel caso dell’IPC i pesi sono fissi e proporzionali all’importanza relativa di ciascun bene nel bilancio di spesa dei consumatori. Nel deflatore del Pil il peso è variabile Pil nominale quantità correnti e prezzi correnti Pil reale quantità correnti e prezzi costanti

21 Indice dei Prezzi Esempio
Anno base 2011, si assegna il prezzo 100 a tutti i prodotti Il paniere è costituito da: 20% generi alimentari 50% casa 30% cure mediche Nel 2012 i prezzi aumentano rispettivamente del 2%, 6%, 10% IPC(2011)=100 IPC(2012)=(0,20x102)+(0,50x106)+(0,30x110)=106,4

22 Gli Indici dei prezzi al consumo (IPC)

23 Ancora sulla stabilità dei prezzi
Definizioni Deflazione: diminuzione dei prezzi (inflazione negativa). Iperinflazione: aumento del livello dei prezzi estremamente rapido (superiori al 1000% annuo). I prezzi perdono il loro significa e il sistema economico si inceppa non potendo più essere in grado di auto-regolamentarsi. Difficoltà nella stima della scarsità dei beni e dei servizi e nella stima di domanda e offerta.

24 Strumenti di politica Macroeconomica
I governi dispongono di diversi strumenti che si possono utilizzare per influire sull’attività Macroeconomica. Uno strumento di politica economica è una variabile sotto il controllo del governo che può influire su uno o più obiettivi macroeconomici. Principali strumenti: Politica fiscale o di bilancio Politica monetaria

25 Strumenti di politica Macroeconomica
Politica Fiscale. Controllo della spesa pubblica: influenza direttamente le dimensioni relative del consumo collettivo rispetto a quelle private. Controllo della tassazione: riduce i redditi e la spesa privata e incide sul risparmio privato, oltre ad avere un effetto sugli investimenti e sulla produzione potenziale. Impiegata soprattutto per influire sulla crescita economica di lungo periodo grazie all’effetto che esercita sul risparmio nazionale e gli incentivi al lavoro.

26 Strumenti di politica Macroeconomica
Politica Monetaria. Gestita dalla Banca Centrale determina l’offerta di moneta le cui variazioni fanno salire o scendere i tassi di interesse. Tassi di sconto elevati indicano un periodo di stretta creditizia (minore circolazione di moneta). Incidono diretta sulla spesa in settori quali gli investimenti delle imprese, l’acquisto di abitazioni e le esportazioni nette. Ha un effetto rilevante sia sul PIL effettivo che sul PIL potenziale.

27 I rapporti internazionali
Tutte le Nazioni partecipano all’economia globale e sono collegate tra loro attraverso il commercio e la finanza. Continui rapporti di importazione ed esportazione di beni e servizi rilevanti. Esportazioni nette: Differenza numerica tra il valore delle esportazioni e quello delle importazioni. Se l’indice è > 0 => avanzo commerciale, surplus di beni e/o servizi. Se l’indice è < 0 => disavanzo commerciale, deficit di beni e/o servizi.

28 Economia Internazionale
Definizione: Intricata rete di rapporti commerciali e finanziari tra Paesi. Forte interesse nelle politiche commerciali e nelle politiche di gestione della finanza internazionale e sugli obiettivi interni di produzione, occupazione e stabilità dei prezzi. Politiche commerciali: normative che regolano e limitano le importazioni ed esportazioni. Politiche di gestione della finanza: tasso di cambio e valore della valuta.

29 Prodotto Interno Lordo
Valore monetario totale dei prodotti e dei servizi realizzati da uno Stato in un dato anno. Somma del valore monetario di tutti i consumi (C), gli investimenti lordi (I), la spesa pubblica (G) e le esportazioni nette (X) in altri Paesi. PIL=C+I+G+X Migliore misuratore dei risultati globali di un’economia. Misurabile in due modi completamente diversi.

30 La misurazione del PIL Metodo del flusso dei prodotti
Somma del flusso annuale di beni e servizi finali ovvero valore monetario totale del flusso di beni finali prodotto da una Nazione. Utilizzo dei prezzi di mercato come pesi per valutare beni diversi. Metodo dei costi o dei redditi Somma di tutti i costi insiti in un’attività produttiva, compresi i salari, le rendite per la terra, i profitti per il capitale, ecc…

31 La misurazione del PIL

32 Equivalenza tra i due metodi
I due metodi sono equivalenti perché considerano entrambi il profitto. Il profitto è ciò che rimane dalla vendita di un prodotto dopo aver pagato gli altri costi dei fattori. Gli economisti traggono le informazioni necessarie da un’ampia gamma di fonti. Il conto economico di un’azienda è lo strumento principale con cui vengono registrati tutti i flussi economici rilevanti. Il problema dei doppi conteggi.

33 I conti economici nazionali

34 Metodo del Valore Aggiunto
Definizione Il valore aggiunto è la differenza tra le vendite effettuate e gli acquisti di materiali e servizi da altre imprese. Per evitare doppi conteggi è opportuno includere nel PIL solo i beni finali ed escludere quelli intermedi usati per produrre altri beni. Sottraendo le spese per i beni intermedi acquistate da altre imprese si evitano doppi conteggi e si registrano salari, interessi e altro una sola volta.

35 Il valore aggiunto

36 Aspetti particolari della contabilità

37 Aspetti particolari della contabilità
PIL reale Vs PIL nominale: “deflazione” del PIL mediante un indice dei prezzi Il PIL nominale (PQ) rappresenta il valore monetario, espresso in termini dei prezzi per ciascun anno, dei beni e dei servizi finali prodotti in un dato anno Il PIL reale (Q) elimina le variazioni di prezzi dal PIL nominale e serve a calcolare il PIL a prezzi costanti La variazione dei prezzi è uno dei problemi che si crea quando si utilizza la moneta come unità di misura.

38 PIL nominale vs reale

39 Deflatore del PIL (P) Definizione
Rapporto tra il PIL nominale (PQ) e il PIL reale (Q). Serve a misurare il livello globale dei prezzi. È un indice a peso variabile, che valuta i prezzi in base a quantità del periodo corrente. Considera il prezzo di tute le componenti del PIL anziché di un singolo settore

40 Il deflatore: PIL nominale
Produzione di grano nella nazione X: 1000 quintali l’anno 1 al prezzo di 1 €/quintale. 1010 quintali l’anno 2 al prezzo di 2 €/quintale. Il PIL nominale è cresciuto del 102% in un anno!

41 Il deflatore: PIL reale
Sia 1 l’anno base, il deflatore del PIL: P1=1. Deflatore del PIL all’anno due: P2=2/1. Il PIL reale (Q) all’anno due è pari a: Il PIL reale è cresciuto del 1%.

42 Deflatore del PIL

43 Consumo Le spese per consumo personale rappresenta la componente più importante del PIL ed è pari a quasi i 2/3 del totale negli ultimi anni. Tre categorie: Beni durevoli (automobili,…). Beni non durevoli (generi alimentari,…) Servizi (assistenza sanitaria,…).

44 Incidenza del consumo sul PIL

45 Investimenti e formazione del capitale
Le Nazioni riservano parte del loro prodotto alla realizzazione di capitale per incrementare la produzione futura. Sacrificio del consumo presente per favorire quello futuro. Per le imprese si parla di aggiunte al capitale sociale di costruzioni, attrezzature, software e scorte nel corso di un anno. Il PIL è la somma di tutti i prodotti finali considerando anche gli investimenti.

46 Investimenti Reali Produzione di beni durevoli. Finanziari
Acquisto di azioni, obbligazioni e altre forme di beni di risparmio. Netti Dati dalla nascita di capitale (investimenti lordi) meno i decessi di capitale (ammortamento).

47 La Pubblica Amministrazione
Metodo del flusso di prodotti. Inclusi beni di consumo (medicine per ospedali) e di investimento (computer e strade), esclusi trasferimenti pubblici (sussidi, interesse sul debito pubblico). Metodo dei costi o dei redditi. Incluse imposte dirette e indirette. Le imposte dirette sono quelle applicate direttamente agli individui e alle imprese. Le imposte indirette, che sono applicate ai beni e servizi e quindi solo indirettamente alle persone.

48 Esportazioni nette Componente sempre più importante e pesante del PIL.
Differenza tra esportazioni e importazioni di beni e servizi. La produzioni interna con fattori esterni viene misurata attraverso le importazioni di fattori produttivi (terra, lavoro, capitale,…). La vendita di beni e servizi prodotti in una Nazione e venduti all’esterno viene misurata attraverso le esportazioni.

49 Prodotto Interno Netto e Prodotto Nazionale Lordo
Il PIN è pari al prodotto totale realizzato all’interno di un Paese nel corso di un anno, e comprende gli investimenti netti o lordi al netto dell’ammortamento. PIN = PIL - Ammortamento. Il PNL è il prodotto totale ottenuto con lavoro o capitale di proprietà dei residenti di un Paese nel corso di un anno. La produzione della Honda in Italia rientra nel PIL ma non nel PNL (la Honda è di proprietà dei giapponesi). Scienziato tiene una conferenza in Giappone, compenso nel PIL giapponese e nel PNL italiano.

50 Reddito Nazionale (RN) e Reddito Disponibile (RN)

51 Reddito Nazionale Somma dei redditi dei fattori

52 Risparmio e Investimenti
I risparmi nazionali rilevanti sono esattamente uguali agli investimenti rilevanti. Gli investimenti totali comprendono quelli interni privati e quelli esteri (o esportazioni nette). I risparmi totali possono essere privati e pubblici (avanzo di bilancio dello Stato).


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