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PROGETTO ONLUS MICROCREDITO

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Presentazione sul tema: "PROGETTO ONLUS MICROCREDITO"— Transcript della presentazione:

1 PROGETTO ONLUS MICROCREDITO

2 PROGETTO ONLUS MICROCREDITO
IL MICROCREDITO La cosa più importante che l’esperienza di Grameen ha dimostrato è che i poveri sono solvibili, che si può prestare loro del denaro in un’ottica commerciale, cioè ricavandone un profitto. Le banche potrebbero e dovrebbero servire i diseredati, non solo per altruismo ma per interesse commerciale. M. Yunus

3 COS’E’ IL MICROCREDITO? Cenni sul microcredito
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO COS’E’ IL MICROCREDITO? Cenni sul microcredito Il microcredito è una pratica inventata dal Professore Muhammad Yunus (premio Nobel per la pace nel 2006) attraverso cui si prestano soldi a chi non li ha e non è in grado di ottenerli da altre fonti. L’esperienza del microcredito nasce in Bangladesh attraverso l’istituzione della Grameen Bank, che è stata in grado di fornire un prestito a 12 milioni di persone (10% della popolazione bengalese). Oggi il microcredito è una pratica ampiamente sperimentata, sia nei paesi in via di sviluppo, che in quelli industrializzati. Cos’è il microcredito Il microcredito è un servizio di microfinanza rivolto a coloro che non sono oggi presi in considerazione dalle banche a causa: delle scarse somme di denaro richieste dall’assenza di garanzie Il microcredito è una pratica nata nei paesi in via di sviluppo che è stata esportata con successo nei paesi ricchi (Stati Uniti, Francia, Norvegia, ecc.).

4 La fiducia come motore di sviluppo
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO PERCHE’ IL MICROCREDITO? Momento storico In un periodo economicamente recessivo, caratterizzato da aumentate difficoltà per tutti coloro che vogliano fare impresa, si impone come necessario inventare e sperimentare strumenti in grado di scommettere su chi altrimenti resterebbe escluso dalle normali forme di finanziamento. La fiducia come motore di sviluppo L’economia ha bisogno di ripartire dal piccolo e dai territori per poter invertire un ciclo recessivo. Il motore di un sviluppo diverso si deve basare sulla fiducia nelle persone, che diviene così garanzia di sistema. A Bologna e Provincia Il nostro territorio è stato caratterizzato e lo è tuttora da una forte rete di solidarietà e di sussidiarietà diffusa. Anche qui, però, crescenti fasce della popolazione sono esposte al rischio di povertà. Il microcredito è una pratica capace di evitare che tale rischio si avveri. I giovani e l’Italia La ONLUS che si vuole costituire è una realtà i cui soci fondatori sono in gran parte under 35. L’Italia riparta da qui.

5 Mag2 finance (Milano) Le Piagge (Firenze)
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO IL MICROCREDITO IN ITALIA (1/3) Mag2 finance (Milano) Fondi: Capitale sociale Mag2 Finance Beneficiari: Singole persone, società e ONG. Screening valutativo: Valutazione delle capacità imprenditoriali; valutazione delle capacità di responsabilizzazione; coerenza del progetto rispetto al contesto territoriale di riferimento; possibilità di accesso ad una rete relazionale e di supporto all’interno della comunità. Finanziamenti: 5.000 euro a soggetti singoli, euro a società; Tasso di interesse stabilito annualmente dall’Assemblea dei soci (si attesta in genere intorno al 10%); Tasso di insolvenza ad oggi pari al 2%. Il numero dei progetti finanziati supera le duecento unità. Le Piagge (Firenze) Fondi: Fondo rotativo di euro Beneficiari: Persone che abbiano residenza o domicilio nel territorio delle Piagge, anche se non di origine italiana; Aziende che hanno la loro sede nel territorio delle Piagge o che operano in stretta relazione col quartiere; Progetti che favoriscano la nascita di nuove attività economiche e di sviluppo sostenibile nel territorio delle Piagge. Finanziamenti: Massimo di euro a singoli, massimo di euro a progetti imprenditoriali o attività già avviate, due garanti, screening valutativo, presupposto della territorialità

6 Fondazione San Carlo (Milano)
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO IL MICROCREDITO IN ITALIA (2/3) Fondazione San Carlo (Milano) Fondi: Fondo rotativo di 200 milioni di lire (circa euro), frutto della donazione del Gruppo Unicredito. Beneficiari: Persone indicate dall’art. 10 della legge 460/97: Persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari, componenti collettività estere. Screening valutativo: Presentazione del progetto da parte dei soggetti interessati; valutazione da parte di un comitato, approvazione e concessione prestito. Finanziamenti: 7.500 euro importo massimo del finanziamento; rimborso rateale in 36 mesi; tasso di interesse tra il 3-3,5%; Insolvenze del 35% dovuto alla mancanza di professionalità da parte di chi gestisce l’erogazione ed il rimborso dei crediti. Nel corso dell’ultimo anno è stata individuata una figura stabile e competente che si occupa esclusivamente delle procedure di finanziamento. 53 i prestiti erogati: 33 a stranieri, tra i quali 3 donne; 20 ad italiani, tra i quali 4 donne.

7 Compagnia di Sanpaolo (Torino)
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO IL MICROCREDITO IN ITALIA (3/3) Compagnia di Sanpaolo (Torino) Fondi: Fondo di garanzia di euro erogati dalla Sanpaolo IMI; euro erogati dalla stessa banca per le spese generali. Beneficiari: Donne immigrate con regolare permesso di soggiorno; individui soggetti a vessazioni da parte di usurai. Finanziamenti: 1.000 euro per progetti di occupabilità (prestiti al consumo); euro per finanziamenti ad personam; euro per finanziamenti a società; Restituzione rateale in 18/60 mesi, dopo la terza rata consecutiva non pagata il credito viene annullato. Screening valutativo: Presentazione progetto alle associazioni che assumono il ruolo di garante morale; L’associazione inoltra la richiesta alla banca per la concessione del prestito che decide circa l’approvazione del credito. Progetto “Microcredito sociale”: 4 aree geografiche di interesse: Torino, Genova, Roma, Napoli; cooperazione banche, Fondazioni, ONLUS; finalità di sostegno al territorio ed attenzione al tessuto sociale di riferimento.

8 Il microcredito si basa su:
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO PRINCIPALI CARATTERISTICHE Il microcredito si basa su: Caratteristiche personali La fiducia nei progetti presentati dai potenziali utenti Progetto imprenditoriale Le motivazioni personali Il microcredito si caratterizza per tre principali segni distintivi: Si prestano piccole somme di denaro; È dedicato a soggetti svantaggiati, con l'obiettivo di renderli capaci di generare reddito e sviluppare le proprie risorse; Il prestito concesso non si basa unicamente su garanzie materiali. 1 2 3

9 Possibili target di riferimento
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO TARGET DI RIFERIMENTO Il microcredito per la sua natura si rivolge a soggetti comunemente non considerati interessanti dalle banche. Criteri per accedere ad un finanziamento? Non bancabilità Persone in una situazione economica di “non bancabilità” che impedisca l’accesso al credito tradizionale Legami territoriali Vivere all’interno della provincia di Bologna. Costituisce titolo di preferenza l’avere legami familiari/personali e lo svolgere la propria attività lavorativa all’interno del territorio Permesso di soggiorno Se straniero, avere regolare permesso di soggiorno da almeno 2 anni Possibili target di riferimento Donne madri Immigrati Piccole attività già esistenti Disoccupati Micro imprese Nuove imprese artigiane/commerciali

10 L’ammontare massimo per un primo finanziamento è di 7.000,00 €
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO IL PRESTITO Primo prestito L’ammontare massimo per un primo finanziamento è di 7.000,00 € Successivi prestiti L’ammontare massimo per i successivi finanziamenti è di ,00 € Durata prestiti Non oltre i 48 mesi Da stabilire (l’ipotesi è su base bisettimanale in modo che venga percepito come qualcosa di ordinario nell’attività d’impresa) Rate Tasso d’interesse 8% (come ha dimostrato il Prof. Yunus non è il tasso di interesse il problema per le fasce più deboli con idee imprenditoriali, ma la possibilità di accedere al credito).

11 Prestito d’emergenza I PROGETTI D’INTERESSE
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO I PROGETTI D’INTERESSE L’utente che voglia accedere ad un prestito deve convincere gli operatori della ONLUS della bontà della sua idea sotto il profilo economico e delle motivazioni. Non sono previsti settori a cui va accordata maggiore preferenza rispetto ad altri. Il microcredito, viste le piccole somme erogate, finanzia: Nuovi progetti d’impresa (di varia natura) Espansione di attività già esistenti (investimenti, manutenzioni, nuove iniziative connesse all’attività principale) Progetti come lavoratore dipendente (prestiti connessi all’attività di lavoratore dipendente volti a migliorare la propria condizione lavorativa) N.B. I progetti considerati di maggiore interesse sono quelli d’impresa individuale e quelli che interessino le zone di riferimento della ONLUS. Prestito d’emergenza Una delle formule da sperimentare è il prestito d’emergenza, ossia quel prestito rivolto a persone che pur in presenza di un reddito si trovino in un stato di momentanea difficoltà. Per questo servizio si prevede una collaborazione con enti locali e sindacati.

12 1 2 LE FASI PER IL PRESTITO (1/2) LA RICERCA DEI CLIENTI
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO LE FASI PER IL PRESTITO (1/2) 1 LA RICERCA DEI CLIENTI La Onlus attraverso incontri ad hoc cerca soggetti interessati al microcredito; in particolare in questa fase è necessario la collaborazione degli enti locali (in quanto punto di riferimento per i cittadini e conoscitori della realtà locale) e di altre realtà conoscitrici dei territori (Associazioni di categoria, sindacati, associazioni, ecc.). Negli incontri si spiega il funzionamento del microcredito. SFIDE ONLUS In questa fase è importante garantire forte presenza sul territorio organizzando incontri tematici anche di concerto con gli enti locali e gli altri soggetti succitati. Le risorse umane devono essere fortemente motivate e riuscire a trasmettere il carattere di novità del microcredito. 2 LA STESURA DEL PROGETTO In questa fase il potenziale utente deve saper dimostrare la sua volontà di accedere al prestito e la sua determinazione a fare impresa. Il potenziale utente deve spiegare il suo progetto relativo al prestito che va a chiedere. Si costituisce un gruppo di credito nel caso siano più persone a richiedere un prestito (in modo da legare tra di loro le stesse), sennò si chiede al potenziale utente di cercare due persone che vogliano garantire per lui. Al soggetto si chiede di elaborare un progetto da sottoporre al comitato di credito della onlus (apposito organismo costituito dai soci e dagli operatori). SFIDE ONLUS La ONLUS procede alla stesura di un business plan potenziale da sottoporre al comitato di credito della onlus Le risorse umane devono riuscire a trasporre nel modo più veritiero possibile nel b.p. le idee del soggetto. Inoltre attraverso risorse della ONLUS è necessario valutarne la serietà, l’onestà e le motivazioni. Tutte le considerazioni vengono trasferite in un fascicolo che andrà al comitato di credito.

13 3 4 LE FASI PER IL PRESTITO (2/2) LA DECISIONE
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO LE FASI PER IL PRESTITO (2/2) 3 LA DECISIONE Il comitato del credito accetta o rifiuta il progetto. Se accettato il progetto vi devono essere almeno altre due persone corresponsabili del prestito (meglio se non famigliari) o un gruppo di credito (più persone che chiedono un prestito corresponsabili l’uno dell’altro). Si definisce il piano di rientro del capitale e degli interessi (meglio se su base bIsettimanale). Se rifiutato il progetto viene data possibilità al soggetto interessato di riformulare il progetto sotto la supervisione di un tutor. SFIDE ONLUS Le risorse umane devono essere in grado di riportare al comitato di credito una loro relazione sul soggetto in grado di essere utile strumento di valutazione. Acquista centralità il ruolo del tutor. Sia che venga accordato il prestito, sia che venga rifiutato si affianca all’utente un tutor che lo seguirà nelle fasi successive. 4 MONITORAGGIO E RESTITUZIONE Una volta attivato il prestito si monitora il soggetto per cercare di prevenire rischi di insolvenza. Gli si fornisce un’assistenza sotto varie forme anche attraverso professionisti autonomi che lo seguano sotto diversi aspetti (fiscale, psicologico, ecc..) SFIDE ONLUS Gli operatori della ONLUS e i suoi collaboratori devono essere in grado di seguire gli utenti in modo da prevenire rischi d’insolvenza e di fornirgli le consulenze necessarie per portare a termine con successo il progetto.

14 Modello di funzionamento:
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO IL COMITATO DI CREDITO Operatori ONLUS Rappresentanti degli azionisti/soci Rappresentanti della banca erogante il prestito Rappresentanti delle istituzioni Stakholders (portatori d’interessi) Composizione Modello di funzionamento: Il comitato di credito è un organismo che si riunisce periodicamente per analizzare le richieste di credito che gli pervengono (analizzando le relazioni degli operatori e i business plan) e per valutare l’andamento dei singoli progetti. Il comitato di credito verifica che oltre al soggetto ci siano altre figure corresponsabili del pagamento del debito o che si sia costituito un gruppo di credito (più persone che chiedono un prestito corresponsabili l’uno dell’altro). È il comitato di credito che stabilisce a quali soggetti erogare il prestito. FUNZIONI Se eroga il prestito Se rifiuta il prestito Il comitato di credito se accetta il progetto stabilisce un piano di rientro del capitale sulla base delle osservazioni degli operatori e gli assegna un tutor. Il comitato di credito se rifiuta il progetto assegna un tutor al potenziale utente per dargli modo di riformullare la proposta.

15 BANCA Fondo di garanzia
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO MODELLO DI FUNZIONAMENTO BANCA SOCI PRIVATI SOCI PUBBLICI SOCI Fondo di garanzia I soci si impegnano a coprire i prestiti fino ad una certa cifra (che va a costituire il fondo di garanzia). La scelta dei prestiti da effettuare viene svolta dal comitato di credito della ONLUS; mentre i prestiti sono materialmente erogati dalla banca. PRESTITI ONLUS MICROCREDITO UTENTE

16 Fondo di garanzia Chi vi contribuisce? Come funziona?
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO FONDO DI GARANZIA Fondo di garanzia L’ obiettivo in una prima fase è di raccogliere € da destinare a fondo di garanzia per i prestiti effettuati. Chi vi contribuisce? Amministrazioni pubbliche Attori della cooperazione Banche Imprenditori del territorio Associazioni di categoria Singoli cittadini Come funziona? I soggetti che vi partecipano versano presso la banca che materialmente eroga i prestiti il 10% del fondo di garanzia e si impegnano a versare la restante quota in caso d’insolvenza dei prestiti.

17 LA CENTRALITA’ DEI TERRITORI
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO LA CENTRALITA’ DEI TERRITORI Il modello Grameen dimostra che il microcredito riesce ad ottenere alti tassi di ritorno del capitale anche grazie ad una capillare rete nei territori. Gli operatori Grameen non sono quasi mai in un ufficio, ma sempre tra la gente a spiegare le opportunità offerte dal microcredito. Il rapporto col territorio è un elemento centrale per cercare di ottenere un alto tasso di ritorno del capitale e per riuscire ad entrare in contatto i potenziali clienti. Chi è addentro ai territori gode di fiducia da parte della comunità di riferimento ed è in grado di valutare in modo migliore i potenziali utenti della ONLUS. La ONLUS nasce con l’intento di lavorare nei singoli territori (in particolare in paesi della Provincia bolognese); per far questo diviene necessario cercare collaborazioni con: Enti pubblici (anche in qualità di soci o finanziatori) Attori della cooperazione Imprenditori locali (anche in qualità di soci o finanziatori) Realtà associative territoriali Sindacati/patronati Solo attraverso un forte rapporto con i territori e con chi li conosce si riuscirà a porre le basi per il successo del microcredito. L’intero territorio potrà giovare della presenza di una ONLUS di microcredito in grado di ridare respiro ai più poveri della società e di fornire un supporto al rilancio dell’economia.

18 I territori coinvolti I COMUNI DEL TERRITORIO
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO I COMUNI DEL TERRITORIO I territori coinvolti La ONLUS in una prima fase detta di start up partirà in modo sperimentale agendo solo su alcuni dei territori sottoindicati. In una seconda fase si allargherà a tutti i territori delle due Associazioni intercomunali. Comuni dell’Associazione intercomunale Valle dell’Idice: Castenaso Ozzano nell’Emilia San Lazzaro di Savena Si cercherà di stipulare convenzioni e collaborazioni con i singoli Comuni. Si prevedono collaborazioni con i servizi sociali e con lo S.U.A.P. (sportello unico per le attività produttive). I Comuni sono ottimi punti d’ascolto del territorio e sono in grado tramite la loro azione di fornire un utile supporto. Si chiederà ai comuni un finanziamento per le attività svolte Comuni dell’Associazione intercomunale Terre di Pianura: Baricella Budrio Granarolo dell’Emilia Malalbergo Minerbio Molinella

19 COLLABORAZIONI E ATTORI DA COINVOLGERE (1/2)
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO COLLABORAZIONI E ATTORI DA COINVOLGERE (1/2) Le pubbliche amministrazioni: L’ONLUS cercherà collaborazioni con le diverse pubbliche amministrazioni del territorio stipulando apposite convenzioni volte a garantire la massima efficacia dell’azione. In particolare è auspicabile garantire la presenza degli operatori dell’ONLUS in alcuni giorni prestabiliti all’interno del Comune. Si attiveranno inoltre collaborazioni con i servizi sociali e il S.U.A.P. Si dovrà cercare una collaborazione anche con la Provincia di Bologna e con la Regione Emilia-Romagna. Alle pubbliche amministrazioni si chiederà una copertura di una parte del fondo di garanzia. Banca radicata nel territorio: Eroga materialmente i prestiti, ha competenze in materia creditizia, conosce i territori in cui opera e finanzia la ONLUS. È possibile la partecipazioni di più banche al progetto (alcune anche come finanziatrici). I sindacati: I Sindacati intercettano attraverso i loro sportelli il malessere e la difficoltà di una grande fetta di popolazione. Il sindacato quindi si pone come una delle naturali antenne sparse per il territorio con cui lavorare. È da immaginare una serie di collaborazioni con i sindacati e con i loro sportelli per i migranti.

20 COLLABORAZIONI E ATTORI DA COINVOLGERE (2/2)
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO COLLABORAZIONI E ATTORI DA COINVOLGERE (2/2) Mondo della cooperazione: La cooperazione nelle nostre terre ha avuto un ruolo fondamentale, essa dovrà avere un ruolo nella ONLUS. In particolare verrà coinvolto sia come finanziatrice e come partner strategico con cui collaborare e con cui costruire dei progetti specifici assieme. Associazioni di categoria e imprenditori locali: Le Associazioni di categoria sanno quanto sia difficile oggi fare impresa e conoscono bene i propri territori di riferimento. Si cercheranno collaborazioni e finanziamenti da questi attori. Con le associazioni di categoria si prevedono collaborazioni ad hoc per ciò che riguarda la formazione lavorativa. Le associazioni locali: L’associazionismo e il volontariato sono ancora oggi una pratica molto diffusa nei nostri territori e con loro si deve cercare di costruire un rapporto di collaborazioni. Capendo l’eterogeneità associativa presente si cercherà di stipulare collaborazioni con alcune realtà radicate e con altre di più recente costituzione (es: associazioni di nuovi cittadini). Singoli cittadini: I singoli cittadini possono e devono dare una mano alla realizzazione del progetto. Possono partecipare come volontari, come finanziatori o in altre formule da individuare.

21 Risorse interne, che dovranno essere:
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO LE RISORSE UMANE Per la buona riuscita del progetto oltre alla conoscenza dei territori è necessaria una grande attenzione alle risorse umane: Risorse interne, che dovranno essere: Fortemente motivate; Poliedriche (preparate sotto i diversi profili); In grado di percepire le potenzialità delle persone; Flessibili. Inizialmente è da immaginare un’unica figura full time da inserire in modo stabile nella ONLUS; la persona dovrà garantire quella poliedricità necessaria. Nelle fasi successivo di sviluppo si prevede l’inserimento di altre figure professionali. Collaboratori esterni (si utilizzano per poter avere quelle professionalità che, dati i volumi iniziali non ha senso internalizzare nella ONLUS) che dovranno essere: Preparate sotto i singoli aspetti (preferibile una multidisciplinarità); Flessibili Inizialmente è da immaginare in termini relativi un uso maggiore di risorse esterne rispetto a fasi successive.

22 PROGETTO ONLUS MICROCREDITO
STRUTTURA ONLUS 1 RISORSA UMANA interna alla ONLUS in grado di seguire, sia la parte amministrativa, che la parte di tutoraggio degli utenti. La figura in questione inoltre dovrà essere disponibile a frequenti spostamenti in Provincia presso gli sportelli comunali o in altre strutture per organizzare incontri con i potenziali utenti e per lavorare sulle convenzioni da stipulare. 1 PSICOLOGA/O: come collaborazione esterna in grado di fornire il suo parere professionale sulle figure a cui si potrebbe concedere un prestito. 1 FIGURA in grado di formulare business plan e di dare una valutazione in termini economici dei singoli progetti. La figura sarebbe una collaborazione esterna. 1 FIGURA in grado di seguire fiscalmente i progetti imprenditoriali (figura prevista solo per progetti d’impresa). La figura sarebbe una collaborazione esterna. Questa figura è importante poiché è in grado dal suo punto di vista essere in grado di verificare lo stato dell’impresa 1 FIGURA con preparazione bancaria con cui collaborare (magari un referente presso la banca di riferimento) e con cui ragionare sui piani di rateazione.

23 TEMPI DI REALIZZAZIONE I fase II fase III fase IV fase Durata 6 mesi
PROGETTO ONLUS MICROCREDITO TEMPI DI REALIZZAZIONE I fase II fase III fase IV fase Durata 6 mesi 1 anno 2 anni Numero progetti Massimo 5 progetti pilota (meglio se differenti tra di loro) Massimo 20 progetti Massimo 100 progetti Da definire Comuni di riferimento 3 Comuni tra Valle dell’Idice e Terre di Pianura 6 Comuni tra Valle dell’Idice e Terre di Pianura Tutti i comuni della Valle dell’Idice e di Terre di Pianure Sfide Sperimentare sui soggetti il microcredito; Cercare collaborazioni con enti locali e con altre realtà; Essere in grado di valutare con successo i migliori progetti; Avere un buon tasso di ritorno. Riuscire a “standardizzare” le procedure fin lì sperimentate; Imparare dagli errori per migliorare la qualità del servizio; Aumentare il tasso di ritorno del capitale; Cercare nuove collaborazioni. Riuscire a garantire gli stessi risultati (in termini di ritorno del capitale) nonostante i nuovi territori coinvolti; Riuscire a garantire gli stessi risultati nonostante i nuovi territori coinvolti;


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