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SOVRANITA’ ALIMENTARE

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Presentazione sul tema: "SOVRANITA’ ALIMENTARE"— Transcript della presentazione:

1 SOVRANITA’ ALIMENTARE
Al Forum di Nyeleni 2007 (Mali) viene data la seguente definizione di Sovranità  alimentare : la Sovranità  alimentare è il diritto dei popoli a un cibo salubre, culturalmente appropriato, prodotto attraverso metodi sostenibili ed ecologici, .... La Sovranità  alimentare riconosce priorità  a economie e mercati locali e nazionali; promuove un commercio trasparente che garantisca redditi equi a tutte le persone così come il diritto dei consumatori al controllo della propria nutrizione. Assicura che i diritti d’uso e gestione di terre, territori, acque, semi, mandrie e biodiversità  siano nelle mani di coloro che producono il cibo…. prof.ssa Gabriella Delmastro prof.ssa Gabriella Delmastro

2 prof.ssa Gabriella Delmastro
Ma questa è sovranità alimentare? Perche’ non c’e’ per tutti sovranita’ alimentare? prof.ssa Gabriella Delmastro

3 PERCHE’ IL MERCATO AGROALIMENTARE E’ INFLUENZATO
dalle grandi imprese; dall'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO); dal Fondo Monetario Internazionale (IMF); dalla Banca Mondiale  ANCHE SE il fabbisogno mondiale di cibo è soddisfatto per: l’86% dal commercio locale e regionale; il 14% da grandi imprese. le dinamiche dei prezzi, che valgono anche sui mercati locali, dipendono dall’attività delle grandi imprese le quali, hanno aumentato a dismisura i propri profitti e concentrano risorse, potere e profitti del sistema alimentare mondiale. prof.ssa Gabriella Delmastro

4 PERCHE’ IL MERCATO AGROALIMENTARE E’ NELLE MANI DI:
Poche imprese private che controllano il 90% del commercio mondiale dei cereali; 30 catene di commercio al dettaglio che controllano 1/3 delle vendite totali mondiali di beni di largo consumo; 10 imprese che controllano il 26% del mercato dei prodotti alimentari confezionati; Sei corporazioni che controllano i 3/4 del mercato mondiale di pesticidi. prof.ssa Gabriella Delmastro

5 Perché c’è DUMPING Negli anni ’50 nasce, in Europa, la PAC (politica agricola comunitaria) per migliorare la produttività e il tenore di vita dei contadini. Inizialmente funziona ma …. Negli anni ’70 gli alti livelli di produttività saturano il mercato e nascono le eccedenze, nascono i sussidi che i paesi industrializzati concedono ai loro produttori per favorire lo smaltimento delle eccedenze agricole. Oggi la PAC costa circa 40 miliardi di euro all’anno 23 euro in più di spesa settimanale per famiglia europea 70% dei sussidi della PAC  ai grandi agricoltori 8%  ai piccoli produttori prof.ssa Gabriella Delmastro

6 le eccedenze dove finiscono?
ECCO ALCUNI ESEMPI: Concentrato di pomodoro italiano  in Ghana venduto cinque volte meno dei pomodori locali; Carne tedesca e inglese  Nigeria. In seguito alla crisi della mucca pazza e al crollo del 20% dei consumi di carne bovina in Europa, le mucche europee hanno girato il mondo. Germania e Inghilterra vendevano carne bovina al prezzo di 0,2 euro al chilo in Nigeria; Mais USA  in Messico (paese di origine del mais) Verdure messicane  in Canada; Il 67% del latte consumato in Giamaica è di provenienza europea, e gli allevatori locali devono buttar via migliaia di litri di latte. prof.ssa Gabriella Delmastro

7 il dumping e’ concorrenza sleale
NEI PVS: 100 miliardi di dollari persi (2002) non sempre i prezzi per i consumatori sono più bassi Le eccedenze, spesso, vengono importate e stoccate, da intermediari locali, prima del raccolto per abbassare i prezzi da corrispondere ai produttori locali. Una volta comprati a basso costo i raccolti locali, le importazioni diminuiscono e i prezzi risalgono. prof.ssa Gabriella Delmastro

8 NON C’E’ SOVRANITA’ ALIMENTARE PER TUTTI
PERCHE’ I SEMI NON SONO LIBERI l’82% dei semi sono soggetti a brevetto, circa il 70% di questi è venduto da 10 imprese (sono le stesse che fanno ricerche su gli OGM). una sentenza del 12 Luglio 2012, della Corte di Giustizia dell’ Unione Europea, ha confermato il divieto di commercializzare sementi di varietà tradizionali che non siano state iscritte nel catalogo ufficiale europeo. l’iter per registrare un nuova semente richiede circa anni di lavoro e può costare fino a 1 milione di euro prof.ssa Gabriella Delmastro

9 IL CIBO, in realtà, C’È ma non è accessibile a tutti
Ogni anno nel mondo si macellano 60 miliardi di animali. Negli Stati Uniti vengono macellati, ogni ora, 1 milione di polli. Kg carne consumata, procapite, all’anno 1950 2008 Stati Uniti 70 200 Cina 4 Ma 925 milioni di persone, nel 2010, non avevano cibo sufficiente (fonte fao). COME E’ POSSIBILE se siamo circa 6 miliardi di persone nel mondo? prof.ssa Gabriella Delmastro

10 IL CIBO C’E’ ma lo sprechiamo
IN ITALIA ogni anno buttiamo 25 MILIONI DI TONNELLATE di cibo che ci costano 37 miliardi di euro e 4200 kg di CO2 ogni 1000 Kg 3,3% della produzione agricola resta sul campo 2,3% dei prodotti è sprecata dall’industria alimentare 1,2 % distrutto dalla grande distribuzione Nella spazzatura delle nostre case finisce il: 16% della frutta e verdura 35% del latte, uova, carne e formaggi prof.ssa Gabriella Delmastro

11 prof.ssa Gabriella Delmastro
PERCHE’ SI SPRECA CIBO? CULTURA E POLITICHE Tutti noi siamo continuamente invitati a consumare, ad acquistare anche ciò che non è necessario, a buttare via ciò che non risponde a certi canoni assurdi di omogeneità e perfezione, perché tanto di cibo ce n'è ed è ancora abbastanza a buon mercato. L'Europa finanzia produzioni agricole in eccesso, slegate dalla richiesta del mercato, e poi rifinanzia gli stessi produttori per non raccogliere o non vendere quanto maturato NON E’ FOLLIA PURA, PER DI PIÙ PAGATA DA NOI? prof.ssa Gabriella Delmastro

12 ALCUNE REGOLE PER LA SOVRANITA’ ALIMENTARE
Accesso equo alla terra, alle sementi, all'acqua, al credito e altre risorse produttive; Sviluppare la produzione locale e i punti di vendita locali; Imprese trasparenti, responsabilità pubblica e rispetto dei diritti umani e dell’ambiente; Proteggere i mercati nazionali dai prodotti importati a basso prezzo. Sospendere la pratica del dumping; Evitare l'accumulo di eccedenze e sprechi; Fissare criteri di qualità degli alimenti adeguati alle preferenze e necessità della gente; Etichettatura chiara e precisa degli alimenti per il consumo umano e animale. prof.ssa Gabriella Delmastro

13 E NOI COSA POSSIAMO FARE?
ALCUNI ESEMPI POMODORI IN SCATOLA Coltivati da manodopera sfruttata Trasportati con mezzi ad alto consumo di energia e fortemente inquinanti Si ignorano i pomodori locali Comprare nei mercati locali dove non c’è nulla che ci distragga e nulla che non avevamo pensato di comprare; Informarsi sulla filiera di produzione dei generi alimentari, in genere dietro un alimento a basso costo c’è lo sfruttamento di esseri umani , il guadagno di grandi imprese e si inquina; Sprecare meno cibo cucinando con gli avanzi e producendo piu’ avanzi cucinabili (le patate bollite si possono riutilizzare ma se scadono le Pringles possiamo solo buttarle via – C. Scaffidi, direttrice Slow Food) prof.ssa Gabriella Delmastro

14 La scelta sta nel nostro carrello per la spesa e nel nostro piatto
Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini che riflette e si impegna possa cambiare il mondo. In realtà è la sola cosa che finora abbia funzionato. Margaret Mead prof.ssa Gabriella Delmastro


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