La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

IDOLI MODERNI.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "IDOLI MODERNI."— Transcript della presentazione:

1 IDOLI MODERNI

2 La Bibbia parla in modo ampio e dettagliato riguardo l’idolatria
La Bibbia parla in modo ampio e dettagliato riguardo l’idolatria. Ecco quello che dice il secondo comandamento Esodo 20:2-5: “2 «Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me. Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso”.

3 Dunque c’è un invito chiaro a non farsi sculture, né immagini e di non prostrarsi davanti a loro.

4 Con la stessa chiarezza si esprime il Salmo 115: “I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno naso e non odorano, hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano, la loro gola non emette alcun suono. Come loro sono quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano. Israele, confida nel Signore! Egli è il loro aiuto e il loro scudo”.

5 L’insegnamento è ribadito anche da Gesù nell’incontro con la Samaritana Giovanni 4:19-24: “La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare». Gesù le disse: «Donna, credimi; l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità».

6 NESSUNA IMMAGINE La Chiesa primitiva non ha mai adottato immagini da adorare, o venerare pur avendo visto il volto di Cristo. Non compare mai la Sua descrizione fisica, anche se oltre cinquecento discepoli avevano visto il Cristo risorto. Il solo Giovanni ne descrive la Sua gloria nel libro dell’Apocalisse, ma mai essa divenne una icona

7 Apocalisse 1:12-18: “Io mi voltai per vedere chi mi stava parlando
Apocalisse 1:12-18: “Io mi voltai per vedere chi mi stava parlando. Come mi fui voltato, vidi sette candelabri d’oro e, in mezzo ai sette candelabri, uno simile a un figlio d’uomo, vestito con una veste lunga fino ai piedi e cinto di una cintura d’oro all’altezza del petto. Il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come lana candida, come neve; i suoi occhi erano come fiamma di fuoco; i suoi piedi erano simili a bronzo incandescente, arroventato in una fornace, e la sua voce era come il fragore di grandi acque. Nella sua mano destra teneva sette stelle; dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, affilata, e il suo volto era come il sole quando risplende in tutta la sua forza. Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli pose la sua mano destra su di me, dicendo: «Non temere, io sono il primo e l’ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e del soggiorno dei morti”.

8 Le icone compariranno per la prima volta durante la fine de terzo secolo. Fino ad allora il simbolo dei cristiani era la croce o il pesce. Già dal primo secolo i Cristiani fecero un acrostico della parola pesce in Greco "ichthys": Iesous Christos Theou Yios Soter, (ICTYS) che tradotto è: “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”.

9 La croce fu comunque il simbolo scelto dai cristiani
La croce fu comunque il simbolo scelto dai cristiani. Essi volevano commemorare, come elemento centrale non la nascita di Gesù, né la sua gioventù, non l'insegnamento né il servizio, non la risurrezione né il regno o il dono dello Spirito, ma la Sua morte, la Sua crocifissione. Mai però la croce venne adorata. Il crocifisso invece (cioè una croce alla quale è unita una raffigurazione di Cristo) non è stato usato prima del sesto secolo.

10 Se nei primi secoli non vi erano immagini o sculture di Cristo che venivano adorate, figuriamoci quelle riguardanti i santi o Maria la madre di Gesù. Solo secoli dopo, quando gli insegnamenti di Cristo erano stati diluiti dagli uomini o dagli stessi dimenticati e con l’editto di Costantino, cominciò il culto a Maria, ai santi e le varie forme di idolatria che oggi sono sotto i nostri occhi. Ma nel principio non era così.

11 Necessita ricordare che l’unico mediatore fra Dio e gli uomini è Cristo Gesù 1Timoteo 2:3-6: “Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti”.

12 Altresì Gesù affermò in Giovanni 10:9;14:5-6: “Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura…Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”.

13 Colui che comincia a leggere la Bibbia, scopre queste verità a lui nascoste e comincia ad adorare Dio in un modo nuovo, realizzando con Lui una comunione vera, intensa non mediata da nessuno. Scopre un Dio vivente che ascolta, risponde, interviene, opera. Accettando Cristo come personale Salvatore, la creatura (l’uomo) diventa figlio di Dio Giovanni 1:10-13: “Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto. É venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio”.

14 Il credente non ha bisogno di immagini
Il credente non ha bisogno di immagini. Dio è per lui una persona presente, che cammina con lui, che vive in lui. Può contare sulla promessa di Gesù : “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dell’età presente”. Non abbiamo bisogno di immagini, di statue, di figurine o di crocifissi al collo: Dio vive in noi – Dio è vivente e possiamo parlare con Lui ogni giorno, ogni momento della nostra vita.

15 Quale è allora il pericolo per il credente del XXI secolo
Quale è allora il pericolo per il credente del XXI secolo? Sono gli idoli moderni. Quello che molti non riescono a comprendere è che il diavolo ha affilato le sue armi nel corso dei secoli, cambiando strategia, ma avendo sempre lo stesso obiettivo: allontanarci da Dio, dalla Sua parola e dalla Sua volontà. Il diavolo non è diventato più buono, ma più astuto e più feroce. Come un leone affamato egli cerca qualcuno da divorare.

16 1Pietro 5:8-11: “Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede…dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente. A lui sia la potenza, nei secoli dei secoli. Amen”.

17 Il concetto riguarda sempre la religione e l’Evangelo
Il concetto riguarda sempre la religione e l’Evangelo. Il religioso non comprenderà o forse non condividerà quanto stiamo studiando. Ma Colui che crede nel Vangelo e da esso è stato trasformato, cercherà di essere un vero adoratore. Credo sia importante ricordare a noi tutti la sostanziale differenza esistente fra religione e fede e queste diapositive ci aiuteranno in tal senso. Furono scritti dal fratello Roberto Bracco negli anni 60. A distanza di circa 50 anni sono attuali più che mai

18 Religione o evangelo?

19 Ci sono molte religioni, ma un solo Evangelo.
La religione è un opera dell’uomo, l’Evangelo è un dono di Dio.

20 La religione è ciò che l’uomo pretende di fare per Dio; l’Evangelo è ciò che Dio ha fatto per l’uomo.

21 Nella religione, è l’uomo che va in cerca di Dio; nell’Evangelo è Dio che cerca l’uomo.

22 La religione consiste nel far salire l’uomo sulla scala della propria giustizia;

23 fino in fondo alla scala.
l’Evangelo afferma che Dio, mediante l’incarnazione di Gesù Cristo, è sceso per incontrare i peccatori, come noi tutti siamo, fino in fondo alla scala.

24 La religione è la buona volontà dell’uomo, l’Evangelo è la buona novella dell’amore di Dio.

25 La religione riforma l’esteriore, l’Evangelo trasforma l’interiore.

26 La religione imbianca la superficie; l’Evangelo produce la nuova nascita e la vera vita.

27 L’Evangelo è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede.

28 Gesù Cristo, con la Sua venuta ha annunziato la pace a voi che eravate lontani.

29 Quale è questa buona notizia?

30 E’ quella dell’amore di Dio e della salvezza che offre agli uomini mediante Gesu’ Cristo.

31 Chi crede in Cristo, riceve il perdono dei peccati, tramite un Salvatore vivente.

32 PERICOLO IDOLI MODERNI
Ribadiamo che ogni cosa che prende il posto di Dio, il tempo di Dio, le nostre attenzioni in modo smisurato, sono idoli. Alcuni credenti ne sono consapevoli, altri meno, c’è chi invece cerca di soffocare la “voce” che la sua anima ed il suo cuore sente. Ma l’invito di Dio rimane sempre lo stesso: “Non farti idoli e non ti prostrare (dipendenza) davanti a loro”

33 L’IDOLO SOTTRAE SPAZIO A DIO
In senso generale, un idolo è tutto ciò che si pone come oggetto di adorazione, occupando il posto di Dio. Nella Bibbia, uno dei peccati più condannati – nonché uno dei più ricorrenti – è proprio l’idolatria. La storia del popolo d’Israele ci mostra com’è facile scivolare in questo peccato e arrivare ad enfatizzare delle priorità che non sono conformi a quelle presentate dalla Scrittura. Infatti, quando la centralità che spetta soltanto a Dio viene sostituita gradualmente da altri soggetti, si cade in una forma di idolatria. Pertanto, diviene un idolo tutto ciò che, nel nostro cuore, sottrae indebitamente dello “spazio” al Signore.

34 Anche i credenti possono concedere, a volte, ampi spazi della loro mente a una varietà di idoli. Questi possono essere: la posizione sociale, il lavoro, l’automobile, la casa, il denaro, i figli, il coniuge, la televisione, il prestigio, la prestanza fisica e molti altri ancora; ogni sfera della vita umana è vulnerabile. Dove porta tutto ciò? Quali conseguenze, per la persona e per la famiglia, ne derivano? Quali sono i segnali d’allarme che ci indicano se abbiamo degli idoli? Vediamolo insieme

35 L’idolo non è necessariamente l’immagine di un vero o presunto Dio, ma anche quella di un uomo, di un oggetto o di una qualsiasi altra cosa. Agli idoli di sempre, infatti, giorno dopo giorno, se ne aggiungono altri che vengono a completare il panorama già folto: affiorano e si affermano gli idoli della tecnologia, del potere, della scienza, della forma fisica e così via.

36 IDOLI MODERNI Circa venti anni fa veniva lanciato sul mercato il primo computer domestico. Entrava nelle nostre case quello che sembrava essere un grosso televisione munito di tastiera. Oggi, almeno un computer è in ogni famiglia. Esso ha cambiato il nostro modo di vivere e soprattutto di relazionarci con gli altri. Come è cambiata la vita con l’ingresso del computer! Una scoperta tecnologica unica che nemmeno il miglior regista avrebbe mai pensato di filmare.

37 OGGI HO TANTO DA FARE Ogni mezzo tecnologico se utilizzato bene, può portare vantaggi e benefici. Ma quello che è sotto gli occhi di tutti è che spesso crea dipendenza. Matteo 6:33,34: “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno”.

38

39

40 È stata catalogata una nuova malattia psichiatrica conosciuta come IAD ovvero “Internet addiction disorder” una vera e propria patologia che spinge la persona alla spasmodica ricerca di un computer e di un collegamento internet. Lo ricerca in ogni luogo e quando giunge a casa, magari dopo la scuola o dopo il lavoro, la prima cosa che fa è mettersi davanti al monitor dove trascorre in media 8-10 ore. Da novembre 2009 all'Ospedale Policlinico “Il Gemelli” è stato aperto il primo ambulatorio ospedaliero italiano specializzato nella dipendenza da Internet.

41 Sono stati infatti riconosciuti 5 tipi specifici di dipendenza online: 1. Dipendenza cibersessuale (o dal sesso virtuale): gli individui che ne soffrono sono di solito dediti allo scaricamento, all'utilizzo e al commercio di materiale pornografico online, o sono coinvolti in chat-room per soli adulti. La stessa può accompagnarsi a dipendenza sessuale.

42 2. Dipendenza ciber-relazionale (o dalle relazioni virtuali): gli individui che ne sono affetti diventano troppo coinvolti in relazioni online. Gli amici online diventano rapidamente più importanti per l'individuo, spesso a scapito dei rapporti nella realtà con la famiglia e gli amici reali. In molti casi questo conduce all'instabilità coniugale o della famiglia.

43 3. Net Gaming: la dipendenza dai giochi in rete comprende una vasta categoria di comportamenti, compreso il gioco d'azzardo patologico, i videogame, lo shopping compulsivo e il commercio online compulsivo. In particolare, gli individui utilizzeranno i casinò virtuali, i giochi interattivi, i siti delle case d'asta o le scommesse su Internet, soltanto per perdere importi eccessivi di denaro, arrivando perfino ad interrompere altri doveri relativi all'impiego o rapporti significativi.

44 4. Sovraccarico cognitivo: la ricchezza dei dati disponibili sul Web ha creato un nuovo tipo di comportamento compulsivo per quanto riguarda la navigazione e l'utilizzo dei database sul Web. Gli individui trascorreranno sempre maggiori quantità di tempo nella ricerca e nell'organizzazione di dati dal Web. A questo comportamento sono tipicamente associate le tendenze compulsive-ossessive ed una riduzione del rendimento lavorativo. 5. Gioco al computer: Questi giochi non prevedono l'interazione di più giocatori e non sono giocati in rete.

45

46 Quanto tempo dedicate alla lettura della Bibbia?
Forse nessuno di noi è a questi livelli, ma vi chiedo: “Quanto tempo state al computer”? Quanto tempo dedicate alla lettura della Bibbia? Quanto tempo dedicate alla preghiera? Quanto tempo dedicate alle attività di Chiesa?

47 Ricordiamoci la definizione di idolatria: “Tutto quello che prende il posto di Dio, sottrae tempo e risorse al nostro rapporto con Dio”. Siamo sicuri che questa dipendenza riguarda solo gli altri? Sicuri che siamo noi a dominare il computer e non il computer noi?

48 Anche il cellulare a volte “domina” la nostra vita
Anche il cellulare a volte “domina” la nostra vita. Molti non riuscirebbero a vivere senza ed impossibilitati ad inviare un SMS cadrebbero in “crisi di astinenza”. Infatti, è facile osservare persone per strada, in macchina, o in un negozio, smanettare a più non posso sulla tastierina del proprio cellulare per inviare un messaggino.

49 Oggi è sempre più facile osservare persone estraniate dalla vita che li circonda, pensierose, attente a rilevare il più piccolo avviso di chiamata e la più leggera vibrazione del proprio telefonino. Questo comportamento si riflette anche nei sempre più rari momenti in cui, figli e genitori si ritrovano insieme, magari a pranzo: accade così che al minimo squillo, si azionano le dita con una velocità incredibile, per replicare ad una conversazione iniziata magari ore prima e che potrà anche protrarsi per tutta la giornata.

50 Se all’uso smodato del cellulare, si aggiunge il fatto che si trascorrono tante ore davanti allo schermo di un computer, navigando tra un sito e l'altro o parlando attraverso le chat, i blog, e i newsgroup di internet, facebook e twitter ecco che oltre a isolarsi totalmente si rischia anche di vivere in un mondo virtuale dove le persone con cui si dialoga non sono sempre sincere e taluni sono motivati da cattive intenzioni, pronti addirittura ad approfittare dell'ingenuità dei ragazzi.

51 Inoltre, questi moderni mezzi di comunicazione, possono presentare un pericolo: l’isolamento. Esagerazione? Provate a togliere il telefonino ad una persona e vedrete se non ha una vera “crisi di astinenza”.

52 Quante volte ho sentito le mamme e i papà minacciare i loro figli: “Se non la smetti, ti spengo il computer. Se non studi ti tolgo il cellulare”. Le loro minacce testimoniano una triste realtà: “La dipendenza è palese”.

53 Di recente un noto psichiatra ha affermato: “Nelle grandi metropoli diventa sempre più rara la dimensione del cortile e della piazza, dove un tempo si praticavano i giochi all'aperto. Erano un'occasione per dialogare, per confrontarsi, per vivere una parentesi di svago rispettando delle regole ben precise. Quindi, erano anche dei momenti fortemente educativi. Oggi, invece, Sms, chat, internet, giochi virtuali, rendono la persona sempre più sola. È la morte della creatività”.

54 1Corinzi 10:23;6:12: “Ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica…Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla”.

55 ALTRI IDOLI Fra gli idoli non manca il fidanzamento, il matrimonio, la casa. Capita di vedere giovani credenti desiderosi di fare la volontà di Dio. Alcuni si fidanzano e si isolano dal contesto ecclesiastico. Il loro ardore, la loro passione per Dio e per la Sua opera, si spegne.

56 Altri si sposano, mettono al mondo dei figli e diventano i classici domenicali (quando va bene). Le loro mille giustificazioni, tendono a mettere in silenzio la loro coscienza che “urla e si ribella”. Far notare loro che Dio ha un piano diverso, significa farseli nemici. Eppure al riguardo Gesù è stato esplicito Matteo 6.33,34: “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno”.

57 Matteo 10:29,30: “Gesù rispose: «In verità vi dico che non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi, per amor mio e per amor del vangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi e, nel secolo a venire, la vita eterna”.

58 IDOLI NELLA SFERA FAMILIARE La Bibbia indica i criteri del nostro comportamento in famiglia, a seconda dei ruoli: marito, moglie, padre, madre, figli (Efesini 5:22-33 e 6:1-4). L’osservanza delle specifiche indicazioni permette di realizzare l’armonia familiare e di crescere insieme nella pace e nella serenità. Se, invece, non si rispettano né le priorità bibliche né i ruoli, si creano allora degli squilibri in seno alla famiglia stessa: mogli che comandano a bacchetta i loro mariti, padri assenti nell’educazione dei figli, mariti che non prendono le loro responsabilità di guida, figli ribelli. In questo quadro non confortante, spesso si instaurano dinamiche relazionali nelle quali il coniuge o i figli possono diventare degli idoli. Vediamo in che senso.

59 A volte, ci sono mariti che sono sottomessi alla moglie e seguono molto più facilmente le sue direttive piuttosto che quelle della Scrittura; altri mariti disertano le riunioni della chiesa perché la moglie si lamenta di venire trascurata; altri ancora affermano, per motivi analoghi, di non potersi prendere alcun impegno nella chiesa locale. Questi sono modi per non entrare in conflitto con il coniuge e, paradossalmente la loro accondiscendenza nei confronti della moglie funge da elemento protettivo per il loro “Io”, perché la rinuncia al proprio ruolo permette loro di vivere tranquilli. Allo stesso modo, alcune mogli preferiscono sacrificare la loro personale crescita spirituale pur di non deludere le esigenze (spesso egoistiche) dei loro mariti; e così disertano gli incontri della chiesa, i momenti di preghiera, o altre occasioni edificanti. Anche in questo caso si tratta di modi di agire che servono a evitare le discussioni e a vivere in pace. Oggi, rispetto al passato, sembra che le persone abbiano meno forza e smettano più facilmente di lottare quando si tratta di difendere e di realizzare un principio; sembra che siano più “stanche” e rinunciatarie. Sembra che la fede non sia più un fuoco che infiamma le coscienze, ma soltanto un’etichetta da applicare a seconda dei casi e delle persone che frequentiamo.

60 IL FIGLIO O LA FIGLIA Forse, l’idolo familiare più evidente è spesso il figlio o la figlia. A volte, essi vengono trattati come dei monarchi ai quali tutto è dovuto e a cui non bisogna far mancare nulla. Molti genitori moderni rinunciano al loro ruolo di educatori e non esercitano la giusta correzione. Spesso, i genitori che lavorano si sentono in colpa per le loro assenze e si rendono conto di trascurare i figli, perciò, per compensare questa mancanza, possono essere portati a viziarli e ad accondiscendere a tutte le loro richieste.

61 A volte si vedono bambini che tiranneggiano i loro genitori, esercitando un potere dispotico in famiglia. La Bibbia è molto chiara circa la mancanza di correzione: ci sono molti esempi e anche molti insegnamenti al riguardo. È triste vedere dei credenti che sono più portati a “venerare” una persona, che sia il coniuge o i figli, piuttosto che Gesù Cristo Matteo 10:37: “Chi ama padre o madre più di Me, non è degno di Me; e chi ama figlio o figlia più di Me, non è degno di Me”.

62 Il Signore è esclusivo, nel senso che richiede di essere amato al di sopra di tutto e di tutti. È chiaro che siamo chiamati ad amare sia il nostro coniuge che i nostri figli: veniamo esortati a fare di tutto per contribuire alla loro crescita, sia fisica che spirituale; i mariti devono essere disposti a sacrificarsi per le loro mogli e le mogli sono chiamate a essere sottomesse e rispettose. Tuttavia, c’è un equilibrio nelle relazioni familiari che si raggiunge quando si rispettano le priorità bibliche. Se non c’è né equilibrio né maturità, allora facciamo presto a crearci degli idoli in seno alla nostra stessa famiglia.

63 IL PROPRIO CORPO: UN IDOLO

64 L’apparire è oggi più importante che essere
L’apparire è oggi più importante che essere. Il culto della personalità è oggi dilagante. Senza voler demonizzare l’utilizzo della palestra e le attenzioni per il corpo, necessita chiedersi semplicemente una cosa: “La stessa attenzione si ha per l’anima”? 1Samuele 16:6,7: “Mentre entravano, egli pensò, vedendo Eliab: «Certo l’unto del Signore è qui davanti a lui». Ma il Signore disse a Samuele: «Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l’ho scartato; infatti il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore».

65 IL CALCIO Non è peccato vedere una partita di calcio, tifare per una squadra, avere delle simpatie per dei calciatori, ma se resto a casa per vedere una partita e salto un culto, una riunione di giovani, le prove del coro, un incontro di preghiera per vedere la partita, allora è il caso che io ascolti questo campanello di allarme che il mio cuore sente.

66 L’elenco potrebbe essere lungo ed interminabile
L’elenco potrebbe essere lungo ed interminabile. Per molti il loro dio è il denaro ed anche al riguardo Gesù è esplicito Luca 16:13-15: “Nessun domestico può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona». I farisei, che amavano il denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano di lui. Ed egli disse loro: «Voi vi proclamate giusti davanti agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli uomini, è abominevole davanti a Dio.

67 Matteo 6:19-21: “Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore” . Fra gli idoli personali più evidenti, troviamo il denaro, le ricchezze e i beni materiali. Questi rappresentano, da sempre, elementi di sicurezza per gli esseri umani. Non sarà, dunque, un corpo perfetto, né la camicia firmata, né un’auto lussuosa a conferirci maggior valore! Anzi, queste cose possono diventare delle trappole per la nostra crescita spirituale, perché – sotto sotto – potrebbero trasformarsi in una sorta di dipendenza mentale e divenire un criterio per valutare sé stessi e gli altri in base a ciò che si possiede e non a ciò che si è Colossesi 3:1-2: “Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra”.

68 1Timoteo 6:7-11: “Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla; ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti. Invece quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri insensati e funesti, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione. Infatti l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori. Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose, e ricerca la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la costanza e la mansuetudine”.

69 Nella Parola di Dio, un idolo è tutto ciò che prende il primo posto, è tutto ciò che domina il credente e lo rende dipendente Geremia 2:28: “Quali sono i tuoi idoli? “Dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si levino, se ti possono salvare, nel tempo della tua sventura! Perché, o Giuda, tu hai tanti dèi quante città”

70 Colui che ha conosciuto Dio, reputa tutto il resto spazzatura
Filippesi 3:8: “Ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo”.

71 Il credente testimonia di amare Dio e di dare a Lui il primo posto in ogni cosa 1Tessalonicesi 1:9,10 : “… essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl’idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero” .

72 Stiamo dunque attenti a non cadere nell'idolatria; non pensiamo che essa consista necessariamente nel prostrarsi davanti ad una statua o nel rivolgersi a pratiche occulte ed esoteriche, ma impariamo a dare il giusto valore e la giusta importanza ad ogni cosa e, soprattutto, ricordiamoci quali devono essere le priorità del nostro cuore e della nostra vita di tutti i giorni.

73 Lo spazio che nel nostro cuore riserviamo a Dio, influenza direttamente tutti gli aspetti della nostra vita: più ameremo il Signore e saremo sottomessi a lui e alla sua Parola, più saremo, allora, equilibrati nelle nostre priorità, nelle nostre scelte e nella nostra condotta. La posizione centrale e totalizzante di Dio nella vita del credente è ben sottolineata da un passo che troviamo nell’Antico Testamento, ma che è stato ripreso e citato da Gesù, che evidenzia come il credente sia chiamato ad amare Dio al di sopra di tutto e di tutti e con tutta l’intensità possibile Marco 12:30: “Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua” .


Scaricare ppt "IDOLI MODERNI."

Presentazioni simili


Annunci Google