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IL CURRICOLO PER COMPETENZE: la sperimentazione

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Presentazione sul tema: "IL CURRICOLO PER COMPETENZE: la sperimentazione"— Transcript della presentazione:

1 IL CURRICOLO PER COMPETENZE: la sperimentazione
CIRCOLO DIDATTICO DI NARNI SCALO COMMISSIONE DI RICERCA - AZIONE a.s IL CURRICOLO PER COMPETENZE: la sperimentazione

2 DOCENTI COINVOLTI GRUPPO DI LAVORO:
Arcangeli Paola- Fiordi Piera- Galeazzi Fabiana- Masini Barbara- Passone Marisa – Romildo Lorena- Sensini Patrizia DOCENTI SPERIMENTATORI: Fiordi Piera, Romildo Lorena, per la classe 5^ A Arcangeli Paola,Altobelli Tiziana,Laoreti Vania ,per la classe 4^A Sensini Patrizia,De Angelis Sandra, Pettinari Cinzia, per la classe 3^ D Sensini Isolina, Biondini Luana, per la classe 2^ D

3 IL CURRICOLO PER COMPETENZE: PERCHE’?
Perché le attuali ricerche nella scienza dell’educazione hanno evidenziato il fallimento della formazione fondata solo sui saperi Perché la scuola, nella società attuale, non fornisce più gli strumenti necessari per divenire persone complete sotto ogni punto di vista: emotivo, affettivo, cognitivo, sociale Perché la scuola italiana, in particolare, non è al passo con gli sviluppi metodologico-didattici di molti paesi europei Perché è necessario formare “cittadini “ europei in grado di gestire situazioni e problemi

4 PROBLEMATICHE: 1-Cos’è un curricolo per competenze
2- come elaborare un curricolo che comprenda competenze essenziali e trasversali 3- come verificare le competenze 4-come valutare tali competenze

5 COS’E’ UN CURRICOLO PER COMPETENZE?
Il CPC è un percorso formativo: - unico e graduale per i diversi ordini di scuola - deve sviluppare la capacità di affrontare la complessità - Il suo scopo non sono i saperi ma lo sviluppo dei processi che, unitamente alle abilità, ne consentono un uso consapevole

6 Cos’e’ una competenza? ( dai più recenti ed accreditati Autori)
E’ la capacità di un soggetto, in una situazione reale di vita (contesto) di IDENTIFICARE, PORRE E RISOLVERE UN PROBLEMA*, operando scelte INTENZIONALI tra più strategie possibili e applicando saperi ed abilità opportuni, posseduti o ricercati da fonti adeguate. La competenza è sempre in sviluppo, non è mai completamente acquisita; Ha componenti cognitive, relazionali e meta-cognitive E’ osservabile in contesti reali o verosimili, dove i problemi da affrontare prevedano la possibilità di operare scelte *PROBLEM FINDING, POSING, SOLVING

7 Cosa bisogna conoscere per costruire un curricolo?
LE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO, IN OGNI SPECIFICA PARTE. I MIGLIORI ASSUNTI DELLA DIDATTICA ATTUALE IL DOCUMENTO DEL : (COMPETENZE chiave per l’apprendimento permanente): LE 8 COMPETENZE DI CITTADINANZA (patto di Lisbona- 23/ ) IL” DOCUMENTO TECNICO”, DECRETO L’EPISTEMOLOGIA DELLE DISCIPLINE Le “ RACCOMANDAZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO( ) RELATIVE A COMPETENZE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE”

8 COME OPERARE 1- conoscere finalità e compiti della Scuola dell’infanzia e della Scuola Primaria 2- individuare il senso educativo e formativo delle discipline 3- destrutturare le discipline per individuare gli elementi epistemologici o “nodi” ponte fra le discipline (trasversalità di competenze e metodologie) * vedremo che i “nodi” saranno maggiori tra le discipline di una stessa area disciplinare QUINDI a- INDIVIDUARE E SELEZIONARE I “NODI” COMUNI A PIU’ AREE b- CONFRONTARLI ED ADEGUARLI AI PARAMETRI DELLE COMPETENZE EUROPEE

9 COSA ABBIAMO PRODOTTO E COME ABBIAMO PROCEDUTO
A- abbiamo sintetizzato i TRAGUARDI D’AREA ( vedasi indicazioni Min. Fioroni), tenendo conto di quelli comuni a più aree e/o discipline B- abbiamo sintetizzato e rappresentato gli O.D.A relativi ad ogni traguardo di area C- abbiamo individuato l’O. F. comprensivo di quei traguardi e, conseguentemente, degli O.D.A D- ABBIAMO COSTRUITO UN CURRICOLO D’ISTITUTO ( per la classe in uscita) E- abbiamo ripercorso tutte le tappe per adeguare : i TRAGUARDI D’AREA gli O.D.A e gli O.F ai livelli delle classi sperimentanti: 2 D, 3 D, 4 D, 5 D; F- abbiamo riflettuto sul COME individuare il BISOGNO FORMATIVO sul quale operare per raggiungere l’ O.F stesso. PROBLEMA: 1-come rilevare il bisogno formativo? 2- come distinguere il BISOGNO FORMATIVO DAL BISOGNO DI INSEGNAMENTO ( educativo)?

10 SOLUZIONI DISCUSSE ED ATTUATE
COSTRUZIONE DI UNA LISTA DI DESCRITTORI La lista dei descrittori e stata elaborata analizzando l’obiettivo formativo ed evidenziando COMPORTAMENTI OSSERVABILI; I comportamenti si riferiscono a quanto il team docente, responsabile del progetto formativo, si aspetta dagli alunni per cui il progetto è stato pensato (BISOGNO d’ INSEGNAMENTO). Dunque può variare da team a team/ da gruppo a gruppo. La raccolta dei dati è stata fatta solo nelle circostanze in cui i COMPORTAMENTI ATTESI SONO STATI RESI POSSIBILI  Quindi è stato necessario strutturare percorsi d’aula che permettessero la rilevazione attraverso L’OSSERVAZIONE

11 L’OSSERVAZIONE ATTRAVERSO TABELLA DI DESCRITTORI
QUANDO : *per un periodo di almeno due settimane, almeno una volta in una situazione appositamente organizzata; *In modo estemporaneo (normale attività didattica) quando il comportamento compare).  CHI : tutti gli insegnanti sperimentatori (almeno due /tre) di quel team docente, che conoscono lo strumento, i descrittori,le modalità. Ciascuno ha avuto a disposizione una copia della tabella per la raccolta dati che ha usato e conservato DOVE : è stato necessario definire con accuratezza le situazioni dove era possibile osservare i comportamenti presenti nella lista; ogni team li ha individuati e ha ripartito il compito di osservare tra i componenti, nelle diverse situazioni (in laboratorio, durante una ricerca, in un lavoro di gruppo,ecc…)

12 L’ ORGANIZZAZIONE ( chi deve fare cosa…)
COME : Sono state utilizzate due diverse procedure: 1 – ciascun insegnante del team ha osservato TUTTA LA LISTA dei comportamenti, ma in occasioni diverse, predisponendo la ripartizione (es io in laboratorio, tu in palestra…): 2 - ciascun insegnante del team ha osservato SOLO UNA PARTE dei comportamenti, previo accordo; almeno una delle osservazioni è stata fatta in situazione di compresenza; in questo caso uno di essi ha operato con gli alunni, l’altro osservava. Al termine del periodo, ogni docente ha confrontato la propria tabella con quella degli altri per far emergere la situazione complessiva della classe, in una riunione indetta a questo scopo ( triangolazione dei dati). L’ ORGANIZZAZIONE ( chi deve fare cosa…) Ciascun insegnante sperimentatore : *ha partecipato agli incontri informativi o di raccordo; *ha effettuato l’osservazione sugli alunni RISPETTANDO LA PROCEDURA e completato la tabella dell’osservazione *ha confrontato la tabella con gli altri, in un incontro *ha redatto la tabella definitiva.

13 Tabella utilizzabile per la rilevazione del bisogno formativo ( esempio)
DOVE: aula, laboratori multimediale, luoghi visitati, mensa…. COSA: comportamenti QUANDO: in situazione di apprendimento prestabilita – evasione di un compito di sintesi, in situazione non strutturata COME: osservazione in compresenza –osservazione non in compresenza- triangolazione delle rilevazioni OBIETTIVO FORMATIVO Sviluppare la capacità di ricercare e selezionare informazioni da fonti differenti ,collaborando per raggiungere uno scopo condiviso,in situazioni concrete. Competenza: IMPARARE AD IMPARARE Data numero progressivo alunni DESCRITTORI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 1-Ascolta per il tempo necessario alla comprensione del compito da eseguire 2-Ricerca, sceglie e valuta informazioni e strumenti idonei alla produzione del lavoro 3-Coopera nel gruppo per il raggiungimento dello scopo: assume un ruolo svolge la sua funzione media situazioni conflittuali S= si P= forse N= no

14 FONDAMENTALE LA COLLEGIALITA’
RILEVATO IL BISOGNO FORMATIVO…SI PROCEDE ALLA RI-FORMULAZIONE DELL’OBIETTIVO FORMATIVO…come? INTERPRETANDO i dati raccolti dal TEAM docente che ha partecipato alla osservazione ( da svolgere collegialmente ) RIFORMULANDO l’OF adattandolo al gruppo (STORICIZZAZIONE): quale parte è superata? Quale non era stata prevista? Quale non è ancora raggiungibile? ( per operare in questo senso è stato necessario avvalersi della lista dei descrittori,eliminando i comportamenti presenti e definendo quelli che ancora non si erano manifestati) FONDAMENTALE LA COLLEGIALITA’

15 Completare una tabella ( una per ciascun sperimentatore) inserendo i vari simboli in ciascuna unità di tempo, escluso tempo mensa F: lez. frontale G : lavoro di gruppo D: discussione guidata E: esercizi/schede CT: circle time A: uso audiovisivi U: uscita, escursione   M: manipolazione di mater L: laborator I: interrog/ verif/ comp in clas   P: palestra/ gioco libero/guidato R: Tempo: una settimana scolastica   ricerca da fonti (indiv//gruppo) C: lavoro in due/tre  

16 Per semplicità fingiamo di averla completata
ESEMPIO Per semplicità fingiamo di averla completata ora Lun. Mart. Merc. Giov. Ven. Sab. 1^ f 2^ e g 3^ a 4^ 5^ l 7^ 8^

17 SECONDA OPERAZIONE 1-Abbiamo trasformato la tabella delle rilevazione delle attività svolte nella classe in un grafico che ne evidenziasse l’incidenza in percentuale. 2-Abbiamo confrontato il grafico ottenuto con la classificazione delle attività sulla base della tipologia di schema comunicativo che presuppongono: UNIDIREZIONALE: F – D – E – I RETICOLARE: CT – G – M – C –E AMBIGUO( cambia appartenenza a seconda dell’uso): L –R- P- 3-Abbiamo discusso l’esito e verbalizzato 4-Quindi abbiamo analizzato il grafico ottenuto confrontandolo con le AZIONI ORIENTATE proposte da Cinzia Mion come “adeguate per la co-costruzione e per l’organizzazione della conoscenza: la lezione frontale prevede la consultazione reciproca? E lo scambio di informazioni? Cosa lo prevede? E la richiesta d’aiuto? Ecc…” ( ci siamo poste queste domande) 5- Nella pianificazione di percorsi d’aula per la sperimentazione, abbiamo previsto di utilizzare queste opzioni metodologiche almeno una volta

18 GRAFICO DELLE ATTIVITA’ SVOLTE DALLA CLASSE 2^ D
LEZIONE ORE D 4 C 2 I F 6 L P E CT 1 M

19 UNIDIREZIONALE( F- D-E- L-I )
24 RETICOLARE(CT - G- M- C- ) AMBIGUO ( A – P – C) 4

20 SUGGERIMENTI DELLA DOTTORESSA MION
A questo scopo abbiamo ragionato su quali delle tipologie di attività fossero maggiormente funzionali, rispetto a quelle che la dott. MION ha indicato come azioni orientate per la costruzione cooperativa della conoscenza e la sua organizzazione e cioè: CONSULTAZIONE RECIPROCA RICHIESTA DI AIUTO SCAMBIO DI INFORMAZIONI E SAPERI PORRE QUESTIONI AVANZARE DOMANDE DISCUSSIONE NON PREINCANALATA

21 Si ribadisce che tutte queste attività sono funzionali a determinati scopi e che non esistono tipologie buone e cattive; appare però evidente che la percentuale di applicazione di una tipologia, in un tempo dato, incide significativamente sullo sviluppo di determinati processi. Occorre ,dunque, da parte del team docente acquisire consapevolezza degli scopi e fare la dovuta attenzione a non favorire eccessivamente una tipologia a danno di un’altra

22 FASE DI COSTRUZIONE DEL PERCORSO
Dopo la riformulazione dell’OF, sulla base del bisogno formativo evidenziato, sono state attuate le seguenti azioni professionali: * scorrimento della tabella del curricolo dove si era evidenziato l’OF per il quale si è fatta l’osservazione (nel nostro caso l’OF di IMPARARE AD IMPARARE) * individuazione, nella colonna degli OdA e nel settore dell’area, di quelli che attengono alle varie discipline * ripartizione dei compiti tra i docenti ( ciascuno si è fatto carico dell’OdA o degli OdA disciplinari che lo riguardavano)*; * pianificazione dei percorsi d’aula che servivano allo sviluppo di tutti gli OdA,concordandoli nel team e distribuendo, tra docenti, compiti ed incarichi. *In questa fase si è deciso di adottare una certa flessibilità e di approfittare per controllare se l’attribuzione di quel particolare OdA a quel OF era stata opportuna,in caso contrario si è ritornati al testo delle Indicazioni per sostituzioni o integrazioni.

23 Ciascuno di quei percorsi è stato costruito scegliendo (tra le tante possibili ) attività e strategie funzionali allo sviluppo dell’OF (esempio: se l’Of prevede lo sviluppo di autonomia decisionale ,è stato indispensabile progettare, nei percorsi,situazioni d’apprendimento in cui l’alunno è stato chiamato a compiere scelte consapevoli individuali o di gruppo). In questa fase è stata essenziale la cooperazione del team poiché solo integrando più saperi professionali è stato possibile predisporre itinerari adeguati ed efficaci. Nel periodo previsto dalla pianificazione TUTTI I I DOCENTI SPERIMENTATORI hanno svolto le attività programmate ( anche se non esclusivamente) e ne hanno registrato l’attuazione nei documenti previsti per lo scopo ( giornale dell’insegnante, registro di classe, Tavole dell’Unità di Apprendimento. SI E’, COMUNQUE, SEMPRE TENUTO CONTO DI……

24 COSA SERVE ALLA DIDATTICA?
Premesso che “lo studente è una “Persona “ E’ STATO necessario : stabilire un contesto finalizzato all’ apprendimento Stabilire cosa sono contesti/situazioni problematiche complesse Lavorare su competenze osservabili attraverso prestazioni oggettive, con parametri di valutazione oggettivi. In azione In situazione

25 ESEMPIO DI :UNITA’ DI APPRENDIMENTO N° 6
“ L’ACQUA….UN BENE PREZIOSO DA IMPARARE A CONOSCERE” TEMPI: APRILE-MAGGIO PER LA SPERIMENTAZIONE DEL PROGETTO “ RICERCA- AZIONE: ultima quindicina di Aprile Insegnanti coinvolti: Sensini Isolina- Biondini Luana SITUAZIONE STIMOLO: Progetto : “Scuola Elettronica del consumo”; visita alla Sorgente della Lupa; uscita didattica al Parco acquatico del fiume Nera BISOGNI FORMATIVI: Sviluppare le capacità di: * ricercare, scegliere e valutare informazioni da differenti fonti indicate e/o esplorate * individuare ed utilizzare strumenti idonei alla produzione coesa ed alla rappresentazione fruibile del prodotto 2- Cooperare nel gruppo per il raggiungimento dello scopo: * assumere un ruolo * svolgere la propria funzione * mediare situazioni conflittuali OBIETTIVO FORMATIVO : “In situazioni concrete di apprendimento, sviluppare la capacità di ricercare e selezionare informazioni da fonti differenti indicate, collaborando nel gruppo per raggiungere uno scopo condiviso”.

26 mezzi e strumenti di tanto tempo fa.
AREA DEI LINGUAGGI: acquisizione di informazioni relative al nostro territorio ed alle risorse che ci offre, attraverso fonti orali, scritte ed esperienze reali: ascoltare, comprendere, osservare, descrivere, riflettere, trarre conclusioni. TARGET DISCIPLINARE: * la descrizione, * la relazione (semplice) * la poesia Sviluppo delle capacità di rappresentazione attraverso i differenti linguaggi e codici Utilizzo sempre più consapevole delle convenzioni ortografiche. Mappa pre-attiva RELIGIONE: lettura, analisi, confronto di brani della Bibbia :l’acqua, simbolo di vita e purificazione; il pane: simbolo religioso di comunione umana OBIETTIVO FORMATIVO: “In situazioni concrete di apprendimento, sviluppare la capacità di ricercare e selezionare informazioni da fonti differenti indicate, collaborando nel gruppo per raggiungere uno scopo condiviso”. COMPITO UNITARIO 1-“Elaborazione di un libro- guida ( se possibile anche multimediale), utile ad illustrare l’elemento “acqua” sotto differenti punti di vista” EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA: ricerca delle risorse naturali sul territorio ed identificazione di strategie ecologiche nello sfruttamento delle risorse stesse AREA STORICO- GEOGRAFIA: osservazione, analisi e “lettura” dell’aspetto fisico ed antropico del nostro territorio: mestieri antichi, mestieri moderni: mezzi e strumenti di tanto tempo fa. AREA MATEMATICO- SCIENTIFICO-TECNOLOGICA Lettura, analisi, confronto di dati della realtà circostante: lo sfruttamento razionale delle risorse. La tecnologia a supporto della natura

27 Come si “ riproduce” ( ciclo dell’acqua)?
METODOLOGIA LE INSEGNANTI APPORTERANNO IL MINIMO AIUTO INDISPENSABILE NELL’INDIVIDUAZIONE DELLE SEGUENTI PROSPETTIVE DI ANALISI: L’ACQUA: Cosa è ? Dove è? Come è? Perché c’è? A cosa serve? A chi serve? Come deve essere usata? Come si “ riproduce” ( ciclo dell’acqua)?

28 analisi dei documenti indicati formazione dei gruppi
INOLTRE ESSE FAVORIRANNO LE SEGUENTI MODALITA’ OPERATIVE: CONSULTAZIONE RECIPROCA- RICHIESTA DI AIUTO- SCAMBIO DI INFORMAZIONI, SAPERI E FONTI- IL PORRE QUESTIONI- L’AVANZARE DOMANDE- LA DISCUSSIONE NON PREINCANALATA. PROCEDURA: lettura ed analisi guidata delle caratteristiche fisico- antropiche del territorio visitato analisi dei documenti indicati formazione dei gruppi organizzazione degli spazi semplici esperimenti accordo sui tempi di esecuzione Percorsi d’aula privilegiati: uscita, escursione (U ) ricerca da fonti ( R ) audiovisivi ( A ) (con esperto della Conf. Consumatori) lezione frontale di dimostrazione ( F ) manipolazione ( analisi) di materiali ( M ) discussione libera (Dl ) circle time (C T ) gruppo di lavoro ( G ) lavoro in piccolo gruppo ( C ) 10- laboratorio 13- verifica del Compito Unitario ( I ).

29 Tutte le aree disciplinari verranno coinvolte nello sviluppo dell’unità e, soprattutto, nel percorso di acquisizione dell’obiettivo formativo. La tabella di rilevazione delle osservazioni è suddivisa in due parti: *rilevazione dei comportamenti in relazione all’Obiettivo Formativo individuato *rilevazione dei livelli di acquisizione degli O.D.A specifici dei ogni area.* * Utilizzabile per le normali attività di verifica/ valutazione del percorso didattico; non richiesto per la sperimentazione ma comunque utilizzabile in tempi più lunghi, quando si avranno strumenti idonei alla rilevazione dei livelli raggiunti relativamente agli ODA.

30 PERIODO DELLA SPERIMENTAZIONE
GRAFICO DELLE RILEVAZIONI DELLE ATTIVITA' SVOLTE NELL'U.D.A. N.6 LEZIONE ORE D 4 M I F 8 G R 2 E 6 CT 1 U C L A

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32 COME VERIFICARE L’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE?
Predisponendo situazioni problematiche complesse, in situazione reale o simulata Osservando le azioni, le scelte e le decisioni prese dagli alunni Controllando la soluzione della situazione problematica Rilevando la descrizione che l’alunno espone riguardo la procedura messa in atto Registrando osservazioni e risultati in griglie predisposte IN SINTESI: operando attraverso una UNITA’ DI APPRENDIMENTO predisposta appositamente allo scopo SI FORNISCE UN ESEMPIO

33 TABELLA DI RILEVAZIONE DEI LIVELLI DI COMPETENZA( desunta ed adeguata dopo la rilevazione del B.F.)
DOVE: aula, laboratori multimediale, luoghi visitati, mensa…. COSA: comportamenti QUANDO: in situazione di apprendimento prestabilita – evasione di un compito di sintesi, in situazione non strutturata COME: osservazione in compresenza –osservazione non in compresenza- triangolazione delle rilevazioni OBIETTIVO FORMATIVO: In situazioni concrete, sviluppare le capacità di ricercare e selezionare informazioni da fonti differenti indicate, collaborando nel gruppo per raggiungere uno scopo condiviso. Competenza: IMPARARE AD IMPARARE Data numero progressivo alunni S= si P= in parte N= no DESCRITTORI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 1-Ascolta per il tempo necessario alla comprensione del compito da eseguire 2-Ricerca, sceglie e valuta informazioni e strumenti idonei alla produzione del lavoro, da quaderni, racconti, interviste,prodotti precedenti… 3-Coopera nel gruppo per il raggiungimento dello scopo: assume un ruolo svolge la sua funzione media situazioni conflittuali

34 Numero progressivo alunni
TABELLA DI RILEVAZIONE RELATIVA AGLI O.D.A di area ( questa parte non era prevista dal protocollo)* Numero progressivo alunni O.D.A Data 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 LINGUAGGI Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza per scopi pratici e/o conoscitivi applicando semplici tecniche di supporto alla comprensione (sottolineare, annotare informazioni, costruire mappe e schemi…). (Tutte le discipline). Compiere operazioni di rielaborazione e manipolazione su testi e immagini: * riscrivere apportando cambiamenti di caratteristiche, * mutare punti di vista, * riscrivere in funzione di uno scopo dato, * associare codici, tecniche e materiali diversi tra loro. * parafrasare un racconto, * sostituire personaggi (non necessari per l’U.A ma per lo sviluppo discipl.. )

35 MATEMATICO-SCENTIFICA- TECNOLOGOCA
Leggere, scrivere, confrontare numeri naturali ed eseguire le quattro operazioni con sicurezza, valutando l’opportunità di ricorrere al calcolo mentale, scritto o con la calcolatrice a seconda delle situazioni. -Riprodurre una figura in base a una descrizione, utilizzando gli strumenti opportuni (carta a quadretti, riga e compasso, squadre, software di geometria). -Rappresentare problemi con tabelle e grafici che ne esprimono la struttura Utilizzare le Tecnologie della Informazione e della Comunicazione (TIC) nel proprio lavoro. -Rappresentare relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per ricavare informazioni, formulare giudizi e prendere decisioni. -Osservare e sperimentare sul campo. STORICO - GEOGRAFICA - Usare le conoscenze apprese per comprendere problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile. S= Si P= in parte ( F= FORSE?) N= no

36 COSA E COME VALUTARE….. COMPETENZA
1- L’ acquisizione degli O.D.A.: attraverso le prove abituali, abbiamo verificato poi valutato come previsto dalla legge 2- lo sviluppo dei processi emotivi, cognitivi, metacognitivi, attraverso le tabelle di rilevazione relative agli O. F. Ma…..COME VALUTARE I LIVELLI DI ACQUISIZIONE DI UNA COMPETENZA

37 1-DEFINIRE IL LIVELLO PIU’
ELEVATO DI COMPETENZA ( STANDARD) POI AGGETTIVARE I LIVELLI INFERIORI?? è necessario riflettere anche sui più recenti dibattiti inerenti la correttezza o meno di “valutare” una competenza!!! La definizione è di pertinenza dello Stato, che ha individuato i TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE E GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Comunque è abbastanza attendibile la possibilità della formulazione * di 3 livelli : MINIMO – MEDIO – AVANZATO ??? 2-DESCRIVERE LA PRESENZA O MENO DI CONOSCENZE, ABILITA’ ED “ATTEGGIAMENTI” ( attitudini + comportamenti di adeguamento a situazioni e contesti) AFFERENTI ALLA COMPETENZA STESSA???? DOMANDA DA DI $, ANZI… OGGI E’ MEGLIO DI €!! Tenteremo di darci una risposta riflettendo e cooperando per lo sviluppo delle nostre COMPETENZE di docenti!

38 Il lavoro è stato difficile e faticoso ma ha OBBLIGATO il G. L
Il lavoro è stato difficile e faticoso ma ha OBBLIGATO il G.L. a riflettere sulle modalità di sviluppo dell’azione didattica: 1- ha consentito di calibrare il rapporto insegnamento- apprendimento 2- ha permesso di riconoscere e valutare le azioni d’aula (percorsi) e la loro effettiva efficacia 3- ha stimolato una seria riflessione sulla reale valenza delle aree disciplinari e sulla veicolarità che esse assumono nella la formazione delle competenze 4- ha “scatenato” un proficuo dibattito sulla valutazione. Un nostro problema, non ancora risolto, infatti, è stato quello di interpretare i dati forniti dalla sperimentazione, trasfrmandoli in….numeri o in livelli !!! Grazie di cuore a tutte le colleghe che hanno collaborato con grande competenza, puntualità, precisione e………pazienza (!!!) per ottenere questo risultato. Luana Biondini BUUOONEEE VAACAANZEEEE!!! E…non finisce qui!!!


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