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3° Corso di formazione per i delegati sindacali Uiltucs-Catania

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Presentazione sul tema: "3° Corso di formazione per i delegati sindacali Uiltucs-Catania"— Transcript della presentazione:

1 3° Corso di formazione per i delegati sindacali Uiltucs-Catania
Catania, 25 – 26 gennaio 2012 01 – 02 febbraio 2012 08 – 23 febbraio 2012 Rel. 4.0

2 “Il ruolo del rappresentante sindacale e gli strumenti a disposizione”
Realizzazione e presentazione: Pietro Giordano

3 “Il ruolo del rappresentante sindacale e gli strumenti a disposizione” il ruolo

4 Il Ruolo Il Rappresentante Sindacale è: Rappresentante del Sindacato.
Portavoce/Rappresentante dei Lavoratori. E’ a tutti gli effetti un tramite attraverso il quale i lavoratori fanno sentire la loro voce e valere i propri diritti. In molti casi il R.S. coincide anche con la figura del RLS.

5 Rappresentante Sindacale
Azienda Lavoratori OO.SS Un tramite

6 Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Breve cenno sul ruolo del RLS Si è detto poco sull’articolata serie di compiti che la legge ha demandato a questo soggetto (D.Lgs. 81/08). In breve la persona eletta a RLS ha la funzione specifica in materia di protezione della sicurezza e della salute per rappresentare i lavoratori per quanto riguarda i problemi della protezione della loro sicurezza e salute durante le ore di lavoro.

7 “Il ruolo del rappresentante sindacale” RSU – RSA saperne di più

8 Che cosa è l’RSU RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) è un organismo sindacale che può esistere in ogni luogo di lavoro pubblico o privato ed è costituito da non meno di tre persone elette da tutti i lavoratori iscritti o non iscritti al sindacato nelle unità produttive fino a 200 dipendenti. L’ RSU si forma con le elezioni. Le procedure sono regolate dall’ Accordo quadro e prevedono la partecipazione al voto di almeno il 50%+1 degli elettori. I componenti delle RSU sono eletti su liste presentate dal sindacato ma potrebbero anche non essere iscritti al sindacato, (deve essere chiaro che se inseriti in liste pesentate dalle OO.SS. I componenti sono chiaramente iscritti ). In ogni caso gli eletti rappresentano tutti i lavoratori,

9 Che cosa è l’RSU Che ruolo svolge la RSU
I poteri e le competenze contrattuali nei luoghi di lavoro vengono esercitati dalle RSU e dai rappresentanti delle OO.SS. di categoria firmatarie del CCNL di comparto. Chi è eletto nelle RSU, tuttavia non è necessariamente un funzionario del sindacato, ma un lavoratore che svolge un preciso ruolo: Rappresentare le esigenze dei lavoratori senza con ciò diventare un sindacalista di professione. Le RSU restano in carica per un triennio, a scadenza dei quali decade automaticamente e si dovranno fare nuove elezioni.

10 Che cosa è l’RSU La tutela del delegato RSU e l’esercizio dei diritti sindacali Svolgendo un ruolo esposto, il delegato RSU ha una tutela rafforzata rispetto a quella data ad ogni lavoratore (art.1-15 Statuto dei Lavoratori) I componenti della RSU sono, inoltre titolari di diritti sindacali previsti da leggi, accordi quadro e contratti. I diritti quali l’uso della bacheca, la convocazione di una assemblea e l’uso di permessi retribuiti, che spettano alla RSU nel suo insieme e non ai singoli componenti.

11 Che cosa è l’RSA L’ RSA contrariamente dalla RSU è eletta dagli iscritti del singolo sindacato e/o designato dall’ OO.SS. Gran parte delle funzioni delle due rappresentanze sono simili, ma esistono due fondamentali differenze: L’ RSU è eletta da tutti i lavoratori, tutela ed ha la rappresentanza generale dei lavoratori e partecipa alla contrattazione aziendale. L’RSA è eletta solo dagli iscritti di una sigla sindacale, tutela gli iscritti a quel sindacato, ed ha la rappresentanza generale dei lavoratori ma non è titolare della contrattazione aziendale

12 Che cosa è l’RSA Costituzone dele RSA
Le RSA possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva, nell’ambito: Delle associazioni sindacali aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Dalle associazioni sindacali, non affiliate alle predette confederazioni, che siano firmatarie di CCNL o provinciali applicati nelle unità produttive Nell’ambito di aziende con più unità produttive le rappresentanze sindacali possono istituire organi di controllo.

13 Che cosa è l’RSA Quanti componenti le RSA sono previsti?
n. 1 dirigenti le RSA per ogni sigla sindacale nelle unità che occupano fino a 200 dipendenti. N. 1 dirigenti le RSA per ogni 300 o frazione di 300 dipendenti per ogni sigla sindacale , nelle unità che occupano fino a 3000 dipendenti. N. 1 dirigenti le RSA per ogni 500 o frazione di 500 dipendenti nelle unità con un numero maggiore di dipendenti rispetto al comma precedente.

14 Che cosa è l’RSA Permessi retribuiti spettanti alle RSA
I permessi retribuiti per i componenti le RSA saranno pari a 12 ore mensili per i punti B) e C) della slide precedente e a 2 ore all’anno per ciascun dipendente nelle aziende di cui alla lettera A) della slide precedente chiaramente tali ore saranno suddivise per le sigle sindacali rappresentate. Sono previsti anche per la partecipazione a trattative sindacali o congressi e convegni Permessi non retribuiti per un totale di 8 giorni lavorativi l’anno. I lavoratori che intendono esercitare tale diritto devono fare richiesta scritta all’azienda almeno tre giorni prima tramite le OO.SS.

15 Che cosa è l’RST (nelle Aziende di Pulizia)
Rappresentante Sindacale Territoriale Al fine di garantire la tutela degli interessi dei lavoratori dipendenti da aziende con meno di 15 dipendenti, le OO.SS.nomineranno un Delegato Sindacale Territoriale (DST). Al DST saranno riconosciuti i diritti di informazione presso le Azinede con meno di 15 dipendenti presenti nel territorio di competenza, oltre all'esercizio della tutela dei lavoratori nei casi rientranti nella previsione dell'art. 7 della Legge n. 300 del 20 maggio 1970. L'attivazione del Delegato Sindacale Territoriale avverrà mediante la riscossione da parte delle OO.SS. di una trattenuta a carico del datore di lavoro pari al costo di un'ora all'anno per dipendente.

16 Dirigenti Sindacali Agli effetti di quanto stabilito nelle slide precedenti, sono da considerarsi Dirigenti Sindacali, i lavoratori che fanno parte di : Consigli o Comitati direttivi nazionali. Consigli o Comitati direttivi regionali, provinciali o comprensioriali delle OO.SS. dei lavoratori stipulanti il CCNL. Ai dirigenti sindacali spettano un monte di 75 ore di permesso sindacale, per l’espletamento delle proprie mansioni. Qualora il dirigente sindacale sia componente di più Consigli o Comitati il monte ore si innalza a 130 ore annue globali.

17 “Il ruolo del rappresentante sindacale” strumenti

18 Gli strumenti per operare
Il permesso sindacale La bacheca sindacale L’assemblea INFORMAZIONE

19 Il Permesso Sindacale Quanti tipi di permesso esistono? A cosa serve?
In che quantità è disponibile? Le modalità di utilizzo?

20 Permessi Sindacali Permessi sindacali non retribuiti
Permessi sindacali ex art. 23 L.300/70 Attengono all’attività della rappresentanza sindacale in azienda Permessi sindacali ex art. 30 L.300/70 Attengono all’attività degli organismi sindacali Permessi sindacali per coordinamento Sono di origine aziendale e si utilizzano per attività di coordinamento tra le diverse unità produttive

21 Il Permesso Sindacale Quanti tipi di permesso esistono? A cosa serve?
In che quantità è disponibile? Le modalità di utilizzo?

22 Il Permesso Sindacale Serve per svolgere l’attività sindacale durante l’orario di lavoro Cioè: Partecipare a riunioni ed iniziative sindacali Consultare esperti per l’assistenza di colleghi Per la formazione

23 Il Permesso Sindacale Quanti tipi di permesso esistono? A cosa serve?
In che quantità è disponibile? Le modalità di utilizzo?

24 Il Permesso Sindacale Disponibilità a seconda dei diversi CCNL esempi:
70 ore annue (24 nelle aziende da 6 a 15 dipendenti)‏ 75 ore annue o 130 ore se componente di più direttivi Art. 30 Secondo le norme concordate nella contrattazione aziendale 8 ore mensili 1 ora per dipendente Minimo 8 giorni all’anno Ccnl Turismo 12 ore mensili (sopra i 200 dipendenti)‏ 2,0 ore per dipendente Ccnl Terziario Coordinamento Art. 23 Non retribuiti

25 Secondo le norme concordate nella contrattazione aziendale
Il Permesso Sindacale Disponibilità a seconda dei diversi CCNL esempi: 70 ore annue o (130 ore se componente di più direttivi anche se non evidenziato dal CCNL) 75 ore annue o 130 ore se componente di più direttivi Art. 30 Secondo le norme concordate nella contrattazione aziendale 12 ore mensili (sopra i 200 dipendenti)‏ 2,0 ore per dipendente Minimo 8 giorni all’anno – comunicazione 3 giorni prima dell’evento CCNL Aziende Vigilanza Privata 1,5 ore per dipendente Minimo 8 giorni all’anno - comunicazione 3 giorni prima dell’evento CCNL Aziende Pulizia e Multiservizi Coordinamento Art. 23 Non retribuiti

26 Il Permesso Sindacale Quanti tipi di permesso esistono? A cosa serve?
In che quantità è disponibile? Le modalità di utilizzo?

27 Il Permesso Sindacale Il permesso si comunica (ma non occorre approvazione da parte del Datore di lavoro)‏ Normalmente con un preavviso minimo di 24 ore La comunicazione deve essere scritta, (per comodità, si usano gli appositi moduli)‏ È importante tenere la contabilità dei permessi utilizzati nel corso di ogni anno per evitare debordamenti

28 INFORMAZIONE La bacheca sindacale È un diritto della Rappresentanza Sindacale (art. 25 L.300/70)‏ Deve essere distinta dagli spazi per la comunicazione aziendale Nel Turismo anche le organizzazioni sindacali esterne possono affiggere le comunicazioni in azienda È bene tenerla pulita ed aggiornata nei contenuti

29 INFORMAZIONE La bacheca sindacale

30 INFORMAZIONE L’Assemblea La indice la Rappresentanza Sindacale (nel Turismo, per contratto, le Organizzazioni Sindacali)‏ Monte ore annuo: Turismo: 10 ore retribuite (per addetto) Terziario: 12 ore retribuite (per addetto) Aziendalmente può essere elevato il monte ore (es. 15 ore nel CIA Rinascente)‏

31 INFORMAZIONE L’Assemblea Nelle Aziende di Pulizia e Multiservizi nei quali sono occupati più di 15 dipendenti, I lavoratori hanno diritto di riunirsi per la trattazione di problemi di interesse sindacale e di lavoro. Le RSU e le OO.SS. firmatarie del CCNL potranno indire Assemblee retribuite dei lavoratori nella misura massima di 10 ore annue, durante la normale prestazione lavorativa La richiesta di assemblea dovrà essere notificata almeno 3 giorni lavorativi prima dello svolgimento dell'assemblea stessa. Ai sensi della legge 300/70 l’azienda è tenuta a consentire l’accesso di dirigenti sindacali esterni, i cui nominativi vanno comunicati contestualmente alla richiesta di assemblea, ed a mettere a disposizione un locale idoneo.

32 INFORMAZIONE L’Assemblea Negli Istituti di Vigilanza nei quali sono occupati più di 15 dipendenti, I lavoratori hanno diritto di riunirsi per la trattazione di problemi di interesse sindacale e di lavoro. Dette assemblee avranno luogo su convocazione singola o unitaria delle OO.SS. Stipulanti il CCNL. La richiesta di assemblea deve essere comunicata all’Istituto 48 ore prima, con indicazione dell’ordine del giorno. Le assemblee potranno essere tenute fuori dall’orario di lavoro nonchè, entro il limite di 13 ore annue retribuite, durante l’orario di lavoro, compatibilmente con le esigenze di servizio

33 L’Assemblea Durata: Turismo: max 3 ore Terziario: nessun limite
INFORMAZIONE L’Assemblea Durata: Turismo: max 3 ore Terziario: nessun limite Preavviso: Turismo: indefinito (sufficiente anticipo)‏ Terziario: secondo giorno antecedente (in pratica almeno 48 ore prima) E’ corretto tener conto della regolare funzionalità delle aziende? – E’ chiaro che si deve fare.

34 L’Assemblea Chi può parteciparvi:
INFORMAZIONE L’Assemblea Chi può parteciparvi: Solitamente tutti gli iscritti all’OO.SS. che la richiede In molti casi le assemblee sono aperte a tutti i lavoratori, in particolare se gli argomenti trattati riguardano tutti i lavoratori (es. Chiarificazioni su CCNL)

35 PAUSA CAFFE’

36 La conduzione dell’Assemblea Sindacale

37 Come organizzare il discorso
Guardarsi allo specchio prima di iniziare Valutare se parlare in piedi o seduti Provare il tono di voce Non sparare a raffica Fare pause Guardare negli occhi Evitare di avere le mani in tasca perché evidenziano paura e timidezza

38 Modi di comunicare Non giocare con oggetti o penne
Evitare che le indicazioni vengano fatte con il dito puntato Dare l’esempio spegnendo il telefonino e chiedere di fare altrettanto ai presenti

39 Il discorso è … la somma di tre fattori principali
Il relatore Il messaggio L’uditorio

40 Principali tipi di discorso
Letto Memorizzato Scaletta Improvvisato Mappa mentale

41 Obiettivi del discorso con il discorso l’oratore si prefigge di portare l’uditorio a una specifica azione Obiettivo Uditorio = discorso Azione Ambiente

42 Colpire il centro Fissare chiaramente l’obiettivo
Limitare gli argomenti Stabilire la durata dell’intervento

43 Avere un metodo Punti fondamentali
La raccolta dei dati è alla base del discorso Segue una classificazione delle priorità Obiettivi da raggiungere Raccogliere e selezionare i dati Indirizzarli verso l’obiettivo, con logica consequenziale

44 Avere un metodo I dati sono costituiti da diverse fonti Aneddoti
Paragoni Citazioni celebri Esempi Statistiche Testimonianze dal vivo Riferimenti storici Richiami personali - familiari

45 Specificità Sindacali
Portare documenti ufficiali del sindacato Fare confronto con le posizioni dei giornali (nel caso esistano) Utilizzare nell’esposizione le informazioni raccolte dalle RSU - RSA

46 “Liturgia” dell’Assemblea
Conoscere il luogo di lavoro dove si terrà l’Assemblea Conoscere la tipologia dell’Assemblea Fissare un ordine degli interventi delle RSU-RSA Stabilire preventivamente l’ODG Tenere presente la dimensione dell’uditorio

47 Tipi di assemblee Generale ARTICOLATA per Unitaria Reparto
Confederale Impiegati e operai Di categoria Settore Di organizzazione Divisione

48 Struttura del discorso
Fissare il tema principale del discorso Stabilire massimo 4 argomenti da trattare Enunciarli nell’introduzione Svilupparli e argomentarli nel corpo dell’assemblea Richiamarli in chiusura Dalle cose semplici andare nel complesso Dalle cose conosciute passare alle sconosciute

49 Struttura del discorso
INTRODUZIONE: anticipare quello che si sta per dire CORPO: dirlo CHIUSURA: ripetere brevemente ciò che si è detto

50 L’introduzione Ha la funzione di:
Attirare l’attenzione e di verificare il livello di conoscenza Farsi accettare come fonte autorevole Orientare l’uditorio e motivarlo con una serie di esempi

51 Gli esempi Per attirare l’attenzione e utile dire una battuta di spirito, un detto celebre o un affermazione contraddittoria per misurare il livello di attenzione della platea Si accerta il livello di conoscenza della platea magari facendo domande sugli argomenti che poi si andranno a trattare

52 Gli esempi Con una frase fornite a chi vi sta ascoltando la direzione nella quale si svilupperà il discorso Questo esempio serve anche a motivare, perché in molti saranno incuriositi dalle proposte e si sentiranno coinvolti nelle decisioni da prendere in proposito

53 Il corpo Nel corpo si procede con una segmentazione delle informazioni/segnali da trasferire, seguendo l’ordine di tempo o l’importanza e ordinando il contenuto secondo il criterio della priorità. In ordine di tempo/ importanza 1) Sviluppo del problema 2) Proposta di soluzioni 3) Promuovere all’azione Criterio della Priorità A) Essenziali B) Importanti C) Desiderabili

54 La conclusione/chiusura
Fissare i contenuti, rinforzando i punti principali Finalizzare il messaggio all’azione Chiarire e segnalare la fine del discorso Obiettivi Assicurarsi della ricezione e comprensione del messaggio Promuovere l’azione

55 Ultimi consigli utili Cosa non fare
Non introdurre nuovi argomenti durante la conclusione Non fermarsi senza una conclusione costruttiva che richiami all’azione Evitare di scusarsi Non rinviare la chiusura una volta annunciata

56 Ultimi consigli utili Cosa fare
Mantenere, in chiusura, la stessa carica dell’introduzione Mettere in evidenza, riassumendo, l’obiettivo principale Segnalare all’uditorio che si sta finendo Lasciare il proprio posto in modo naturale

57 Gli ultimi consigli per il buon esito dell’assemblea
Requisito necessario la calma… Cogliere gli aspetti positivi e se ci sono svilupparli Lasciare sfogare la rabbia Se necessario reagire con fermezza senza perdere l’autenticità Quando possibile prevenire possibili obiezioni Cercare un prezioso alleato nella platea Non compiacere

58 NON RINUNCIATE MAI ALLA CREDIBILITA’
“non c’è grandezza dove non ci sono semplicità, bontà e verità” Tolstoj NON RINUNCIATE MAI ALLA CREDIBILITA’

59 Bibliografia S.A. Grigis “Parlare in pubblico”
E. Berne “A che gioco giochiamo”, ed. Bompiani Ricerche internet

60 Gaetano Coco Sergio Romano Dr. Paola Leita Giovan Battista Casa
Realizzazione e presentazione: Pietro Giordano Organizzazione: Gaetano Coco Consulenza: Sergio Romano Dr. Paola Leita Con il patrocinio di: Giovan Battista Casa


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