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RSD Mons. A. Bernareggi di Bonate Sotto

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Presentazione sul tema: "RSD Mons. A. Bernareggi di Bonate Sotto"— Transcript della presentazione:

1 RSD Mons. A. Bernareggi di Bonate Sotto
“Società Cooperativa Sociale SERVIZI ISOLA” - ONLUS Via Donizetti n. 60 – BREMBATE SOPRA (BG) – Tel. 035/ – RSD Mons. A. Bernareggi di Bonate Sotto N posti letto accreditati 20 Personale: 1 responsabile 1 psicologo 1 medico internista 1 neurologo 4 educatori professionali 7 infermieri 18 ausiliare/i 1 tecnico riabilitazione motoria 1 musicoterapista 8 volontari

2 La RSD assicura agli ospiti servizi e attività in ambito educativo, assistenziale, riabilitativo, sanitario, psico-sociale, relazionale come elencato di seguito: Attività educative e riabilitative Attività cognitive Attività artistico-espressivo Attività riabilitative (fisioterapia e motoria) Attività di stimolazione sensoriale Attività di economia domestica Attività di cura alla persona Attività di tempo libero e uscite in collaborazione anche con associazione di volontariato locali. Attività “sportive” (piscina, partecipazione e mini-olimpiadi di atletica leggera) Prestazioni sanitarie, psicologiche ed assistenziali  Prestazioni mediche e infermieristiche Integrazione ed accesso alle prestazioni specialistiche garantite da SSN Prestazione di supporto psicologico Prestazioni assistenziali e cura della persona Servizio mensa Servizio di guardaroba, lavanderia Organizzazione e formazione del personale Servizio di pulizia generale Forniture farmaci, presidi per l’incontinenza e ausili protesici personalizzati

3 La visita a diverse realtà residenziali presenti nel nostro territorio (RSD e CSS) e il percorso di ricognizione e riflessione svolto con il CBI ci ha permesso di raccogliere interrogativi che riportano al centro la persona e il suo progetto di vita unico e irripetibile. Dentro le parole: «grave disabilità» sono comprese le fatiche quotidiane, le ansie e le incertezze delle famiglie, per un futuro invisibile e di non facile costruzione.

4 Le famiglie si interrogano e interrogano a loro volta i gestori dei servizi residenziali e chi nella diversità dei ruoli dovrebbe prendersi cura, insieme a loro, del presente e del futuro di questi «figli scomodi».

5 Questo seminario ha il compito di accogliere queste domande, analizzarle e metabolizzarle, traducendole in nuove o rinnovate progettualità dentro le quali le persone disabili e le loro famiglie possano «affrontare e scegliere», in continuità con il loro passato, quel pezzo di progetto di vita che incrocia il distacco inevitabile dalla propria famiglia d’origine per una nuova realtà dentro la quale ritrovare uno spazio di vita.

6 le famiglie si interrogano su questi argomenti
Vivere la quotidianità La lettura del vissuto Progettualità e fattore numerico Cura dell’assistito e/o cura della persona? Il senso dei dettagli e il senso dell’insieme Ognuno con la propria storia io c…entro?

7 1 VIVERE LA QUOTIDIANITA’ Come si articola la quotidianità della persona con disabilità con un bisogno assistenziale significativo? Quali sono i fattori che determinano la qualità della sua vita e il suo benessere? Superamento della logica puramente prestazionale- della mansione- alla logica della «cura» intesa come «relazione di cura» personalizzata attraverso: ausili personalizzati e non uguali per tutti Prevenzione Predisposizioni di PAI Relativizzare la prestazione temporale nella logica della prestazione il più possibile personalizzata Cura del contesto e della relazione Consapevolezza della propria e altrui corporeità

8 Dal «saper fare» al «saper stare»
2 LA LETTURA DEL VISSUTO Chi può cogliere e come è possibile leggere e interpretare il vissuto, lo stato d’animo e i comportamenti di ogni individuo inserito nel servizio (sia esso RSD CDD o altro) sia nei momenti organizzati che in quelli non organizzati? Dal «saper fare» al «saper stare» L’incertezza del «vuoto prestazionale» come certezza del «pieno relazionale» Conoscere da dove si viene, chi si è…… I dettagli fan la differenza…… Es. I riti e le preghiere…. fare memoria di chi ha «lasciato questo mondo»…

9 3 LA PROGETTUALITA’ E IL FATTORE NUMERICO Sono realizzabili delle progettualità, in grado di mantenere negli anni di permanenza nel servizio, la centralità della vita, la dignità e la felicità di ogni individuo in un contesto comunitario nel quale devono essere soddisfatti «tanti bisogni diversi» di «tante» persone «problematiche»? Il fattore numerico è compatibile con il rispetto delle individualità delle persone o il contesto di «comunità numerosa» rischia di mascherare o disconoscere le individualità? Le relazioni e il contesto di vita spesso alleggeriscono la necessità dell’intervento farmacologico «Sperimentare» la possibilità di ridurre e modificare le terapie farmacologiche La multidisciplinarietà degli interventi Modello ecologico – persona/processo/contesto Riconoscimento del progressivo adattamento reciproco nelle situazioni ambientali immediate in cui il soggetto vive, anche nel definire come questo processo è determinato dalle relazioni esistenti fra le varie situazioni ambientali e dei contesti più ampi di cui fanno parte La «resilienza» come capacità delle persone di far fronte ad eventi stressanti traumatici senza risentire eccessivamente degli effetti negativi

10 4 LA CURA DELL’ASSISTITO E LA CURA DELLA PERSONA Come è possibile conciliare la cura della persona in quanto soggetto di «prestazione assistenziale e sanitaria» con la cura dell’uomo e della donna in quanto «portatore di sensibilità sentimenti, emozioni e relazioni»? Il maggior costo sanitario non può coincidere con la sanitarizzazione degli interventi Progettualità come esperienzialità ( interazione che favorisce gli scambi di tra interno e esterno; come progressivo adattamento reciproco tra l’essere umano attivo e le sue mutevoli proprietà delle situazioni ambientali immediate in cui l’individuo in via di sviluppo vive, anche nel senso di definire come questo processo è determinato dalle relazioni esistenti fra le varie situazioni ambientali e dai contesti più ampi) Risignificazione del quotidiano Assumere il «rischio» come possibilità d’azione , non solo come limite dell’azione

11 5 IL SENSO DEI DETTAGLI E IL SENSO DELL’INSIEME E’ possibile mantenere l’attenzione al «senso dei dettagli» che compongono il «senso dell’insieme?» Quali sono gli strumenti in grado di mantenere la persona al centro se il servizio, per le sue caratteristiche prevede un susseguirsi ed un’ alternanza di persone e ruoli diversi? Come vengono considerate e mantenute le continuità relazionali specie nel contesto della fatica del co-abitare con «compagni di viaggio» non scelti o con i quali risultano difficili o impossibili modalità relazionali? Personalizzazione della stanza Cura dei propri effetti personali Continuità e coerenza dell’agire (educativo assistenziale sanitario) Ricerca / personalizzazione di oggetti rassicuranti ( sia per storia personale passata che per identificazione di altri che «nascono» in struttura) Monitoraggio longitudinale «Sviluppare maggiori dipendenze relazionali per una maggiore autonomia generale»

12 6 OGNUNO CON LA PROPRIA STORIA Ogni persona porta con sé la propria storia, il proprio vissuto pregresso. Come può un servizio residenziale, mantenere e consolidare le abitudini del singolo, le sue modalità, le sue sicurezze e le sue attenzioni, il tutto frutto di un bagaglio di esperienze di affetti, di comprensione e complicità che la famiglia di origine ha saputo «scrivere» nella vita del figlio/a negli anni, con sacrificio, pazienza e dedizione giorno dopo giorno per 30/ 40 anni e oltre? Costruire un ambiente ecologico Costruire un Microsistema «altro» non come alternativo ma in- interazione (interazioni interne alla struttura tra residenti- personale - residenti stessi) Ecosistema come necessità vitale (interazioni tra microsistema e servizi del territorio) Macrosistema (sovrastanti sistemi culturali ed economici) Condivisione del progetto Riunioni plenarie annuali Supporto psicologico Apertura della struttura alle visite dei famigliari e/o volontari personalizzata


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