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Un problema di dimensioni mondiali

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Presentazione sul tema: "Un problema di dimensioni mondiali"— Transcript della presentazione:

1 Un problema di dimensioni mondiali
OGM Un problema di dimensioni mondiali

2 Che cosa sono gli OGM?

3 Un organismo geneticamente modificato (OGM) è un essere vivente che possiede un patrimonio genetico modificato tramite tecniche di ingegneria genetica che consentono l'aggiunta, l'eliminazione o la modifica di elementi genici.

4 Tecniche di… “lavorazione”
La tecnica usata per la produzione di OGM può variare a seconda delle cellule utilizzate; le fasi salienti sono quattro, anche se in alcuni casi possono essere limitate a due: . Isolamento del gene che si vuole trasferire, separandolo dal restante DNA mediante un enzima di restrizione; . Inserimento del gene isolato in un vettore molecolare (plasmide batterico o virus) o direttamente nelle cellule vegetali, batteriche o animali di nostro interesse (in questo caso non c’è bisogno di ulteriori manipolazioni, basta mettere le cellule in coltura); . Replicazione del batterio in modo da ottenere l’amplificazione del gene da trasferire;  .Trasferimento del plasmide, che veicola il gene nella cellula germinale di un’altra specie, ottenendo così un nuovo individuo con le capacità desiderate.

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6 1_L’isolamento della parte interessata.
L'isolamento si effettua tramite gli  enzimi di restrizione i quali sono complessi proteici scoperti in alcuni ceppi batterici e capaci di tagliare il DNA in corrispondenza di specifiche sequenze di basi, diverse per ciascun enzima, permettendo così di frammentare il genoma in maniera precisa e riproducibile. I tagli possono avvenire all’interno della catena, per opera delle endonucleasi, o alle estremità, per opera delle esonucleasi. L’utilizzo di questi enzimi ha permesso di isolare singoli frammenti di DNA. I ricercatori hanno individuato e usano diversi enzimi di restrizione, ognuno dei quali taglia entrambi i filamenti della doppia elica in corrispondenza di una specifica sequenza di coppie di basi.

7 I tagli sono spesso sfalsati in modo che si formino frammenti provvisti di estremità a filamento singolo, dette estremità appiccicose o coesive. Poiché il taglio viene effettuato sempre in corrispondenza della stessa sequenza di basi per qualsiasi molecola di DNA, indipendentemente dalla sua provenienza (batterica, virale, eucariote), tutti i frammenti hanno estremità coesive complementari, che si uniscono spontaneamente.

8 2_L’inserimento del gene selezionato in un DNA esterno.
Le tecniche che permettono l’inserimento di un gene o di un plasmide in una cellula batterica, vegetale, animale o in un protoplasto (ossia una cellula privata di parete e/o membrana cellulare) sono svariate; alcune di esse possono essere utilizzate per qualsiasi tipo di cellula mentre altre sono specifiche. Le tecniche più diffuse sono: . elettroporazione; . metodo biolistico; . PEG; . utilizzo di agrobacterium; . utilizzo di sali; . coniugazione; . microiniezione; . fusione di protoplasti.

9 L’elettroporazione L’elettroporazione può essere applicata nella trasformazione di cellule provenienti da diversi organismi: animali, batteri e piante. Il metodo consiste nel sottoporre le cellule a uno shock elettrico in modo da rendere le membrane cellulari permeabili al DNA che si vuole inserire. Una soluzione contenente un’alta concentrazione di DNA viene aggiunta a una sospensione di cellule animali o batteriche o protoplasti e la sospensione viene sottoposta a un campo elettrico. Lo shock elettrico provoca l’apertura dei pori presenti a livello della membrana plasmatica delle cellule o dei protoplasti permettendo l’entrata del DNA.

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11 In seguito all’elettroporazione le cellule o i protoplasti vengono fatti crescere in coltura prima di iniziare la selezione delle cellule che hanno integrato il DNA. La limitazione principale dell’elettroporazione è dovuta alla necessità di dover utilizzare protoplasti e non cellule vegetali integre (con parete cellulare), con le difficoltà connesse alla rigenerazione di piante intere da essi.

12 Metodo biolistico Il metodo biolistico è attualmente utilizzato per inserire geni estranei in cellule vegetali. Con questa tecnica il DNA esogeno viene fatto aderire sulla superficie di microsfere di oro o tungsteno, di 1 micrometro di diametro, che vengono “sparate”, a una velocità intorno ai 500 m/sec, sui campioni da trasformare. Le cellule situate sulla traiettoria diretta di tiro vengono uccise, ma nella zona concentrica vicina, i proiettili penetrano nelle cellule senza danneggiarle. Il vantaggio principale di questo metodo sta nella possibilità di trasformare cellule vegetali integre: infatti i bersagli utilizzati per questo tipo di trasformazione sono in genere colture di cellule embrionali, ma anche foglie e semi.

13 PEG: Polietilenglicole
Nel metodo di trasformazione con PEG (sostanze, in parte di origine naturale, usate come emulsionanti, ossia per mescolare le parti oleose con quelle acquose) il DNA plasmidico penetra direttamente nei protoplasti o nelle cellule animali per assorbimento diretto, grazie all’azione del PEG che rende permeabili al DNA le membrane cellulari. Il PEG viene aggiunto a una soluzione contenente il DNA e i protoplasti o le cellule. 

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15 Utilizzo di Agrobacterium
Per il trasferimento di geni nelle cellule vegetali si è utilizzato, come primo vettore, il batterio Agrobacterium tumefaciens, che veicola il plasmide “Ti”, che ha la caratteristica di integrarsi efficientemente entro i cromosomi della pianta, la quale accoglierà così i geni nuovi precedentemente inseriti in questo plasmide. Poiché una caratteristica biologica del plasmide “Ti” (Tumour inducing) è quella di trasmettere tumori alle piante, gli ingegneri del gene sono riusciti a sfruttare le caratteristiche positive di questo plasmide (capacità di penetrare e integrarsi nel genoma della cellula vegetale), eliminando i geni responsabili del tumore, gli oncogeni T, e inserendo al loro posto il gene “passeggero” che si vuole trasferire alla pianta.

16 Successivamente si è osservato che anche il batterio Agrobacterium rhizogenes contiene un plasmide che può integrarsi parzialmente nel genoma delle piante e pertanto rappresenta un altro potenziale vettore. Questo plasmide, denominato “Ri” (Root inducing), presenta il vantaggio di indurre la formazione di radici invece di tumori, rendendo più facile la rigenerazione di piante modificate geneticamente. Molte specie vegetali, tra le quali vi sono anche dei cereali di notevole importanza economica, non sono ospiti naturali di Agrobacterium.

17 Utilizzo di sali I sali vengono utilizzati con lo scopo di creare pori nelle membrane cellulari rendendole così permeabili al DNA esogeno. Per quanto riguarda le cellule animali viene utilizzato il CaCl2 mentre per le cellule batteriche il Ca3(PO4)2.   

18 La coniugazione Il processo di coniugazione batterica avviene quando due cellule batteriche stabiliscono un contatto tramite un ponte citoplasmatico, conosciuto anche come pilo,  e una delle due cellule, la donatrice, trasferisce il materiale genetico alla cellula ricevente. Attraverso questo processo un plasmide contenente le sequenze geniche di interesse può essere trasferito da una cellula batterica ad un’altra.

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20 Microiniezione Questa tecnica prevede l’inserimento, tramite una microsiringa, di piccole quantità di DNA, in genere un picolitro (10-12 litri), in una cellula animale. Di solito il DNA si inserisce il più precocemente possibile, vale a dire quando l’individuo è costituito da poche cellule o addirittura dall’oocita appena fecondato. Il gene inserito viene integrato nel genoma della cellula uovo e questa, trapiantata in una cellula ricevente, darà origine allo sviluppo e alla nascita di un animale transgenico. In generale solo il 10-30% della progenie contiene il DNA estraneo in quantità costante in tutti i tessuti comprese le cellule germinali; pertanto il gene esogeno verrà trasmesso stabilmente alla progenie.

21 Fusione dei protoplasti
La fusione dei protoplasti è una tecnica utilizzata per produrre ibridi cellulari. Le  cellule parentali possono appartenere alla stessa specie o a due specie diverse. Queste vengono private delle pareti cellulari e trattate con PEG e sali di calcio e magnesio che servono alla fusione delle membrane e quindi l’unione di citoplasmi e nuclei delle cellule fuse. Questa fusione di cellule batteriche o di lievito serve quindi al rimescolamento dei patrimoni genetici delle due cellule e  quindi all’acquisizione di nuovi caratteri da parte di uno dei due ceppi. 

22 I principali impieghi degli OGM
Una volta ottenuto, il “prodotto finito può tornare utile in svariati contesti. Ecco come gli OGM vengono utilizzati oggi:

23 Un po’ di Storia

24 1968 1968 _Un microbiologo svizzero, Wener Arber, scopre gli enzimi di restrizione, sostanze di origine batterica che possono individuare e tagliare frammenti di DNA, per questo motivo chiamate “forbici molecolari”. Questa scoperta ha aperto la possibilità di “tagliare e cucire” il DNA mescolando i patrimoni genetici di esseri viventi di specie diverse. È nata così una tecnologia che manipola e trasferisce geni tra specie che normalmente non si incrociano. Essa abbatte le barriere delle specie e annulla i meccanismi di difesa che rendono inattivi i geni stranieri. Le ricerche nel settore dell’ingegneria genetica continuano a svilupparsi nel corso degli anni ’70.

25 1973 1973 - Stanley Cohen e Herbert Boyer (S.Francisco, USA), costruiscono la prima molecola di DNA ricombinante, cioè inseriscono il gene di un organismo dentro il patrimonio genetico di un altro.  Grazie all’uso combinato delle nuove tecniche di biologia molecolare come l’uso dell’enzima ligasi (1967), degli enzimi di restrizione e della trasformazione batterica ( ), riuscirono per primi a clonare un gene di rana all’interno del batterio Escherichia coli. Questo esperimento dimostrò che era possibile trasferire materiale genetico da un organismo ad un altro tramite l’utilizzo di vettori plasmidici in grado di autoreplicarsi, abbattendo di fatto le barriere specie-specifiche.

26 1974 1974 - Undici fra i maggiori esponenti del nuovo campo della biologia molecolare pubblicano una lettera aperta nella quale chiedono ai loro colleghi di autoimporsi una moratoria sulla conduzione di esperimenti ad alto rischio con il Dna ri­combinante, per avere il tempo necessario a preparare una discussione sui problemi di sicurezza creati dall’ingegneria genetica. Conferenza di Asilomar

27 1976 1976 - Si sono dovuti attendere solo due anni da Asilomar per avere il primo prodotto ad uso commerciale derivato da un OGM. La Genentech, fondata da Herbert Boyer, è riuscita a produrre attraverso E.coli importanti proteine umane ricombinanti: la somatostatina (1977) e l’insulina (1978), il farmaco biotecnologico più noto, che è stato commercializzato a partire dal 1981.

28 1980 1980 – La Corte Federale degli USA concede, per la prima volta nella storia dell’umanità, il diritto di brevetto su di un essere vivente: un batterio. Questo consente alle multinazionali biotecnologiche di ottenere i brevetti su tutto il vivente (escluso il corpo umano, ma non le sue parti) e di trasformare la materia vivente in “bene privato”.
 La brevettazione della materia vivente ha come fine e come conseguenza immediata la diffusione degli OGM nel pianeta in quanto lo sfruttamento economico dei brevetti procura alle  multinazionali chimico-famaceutiche-biotecnologiche ingenti guadagni. Le multinazionali investono ingenti capitali nelle biotecnologie perché considerano gli OGM l’oro del futuro.

29 Fine degli anni ‘80 Negli Stati Uniti vengono prodotte sementi e piante geneticamente modificate (principalmente soia, mais, cotone e riso)per ottenere due caratteristiche principali: aumentare la loro resistenza agli erbicidi e ai parassiti. Un gruppo di colture OGM (soia, colza e mais Roundup Ready) viene modificata ulteriormente perché possa resistere a dosi sempre maggiori di pesticida in qualsiasi fase dello sviluppo delle piante. I semi di queste colture vengono venduti insieme all’erbicida prodotto dalla stessa multinazionale che produce i semi (ad esempio il Round Up della Monsanto).

30 In un altro gruppo di colture OGM (mais e cotone) viene inserito un gene del batterio Bacillus thuringiensis per rendere la pianta resistente all’attacco di alcuni parassiti.
 Il Bacillus thuringensis attrae gli investimenti dei colossi del settore agro-chimico che, per diffondere i loro pesticidi chimici, si vedono sempre più costretti a fronteggiare la crescente mole di normative e restrizioni.  L’industria biotech presenta le piante transgeniche Bt (Bacillus thuringensis) come l’alternativa ai pesticidi chimici usati nell’agricoltura convenzionale per eliminare i parassiti. Durante l’amministrazione Reagan (1981/1989), l’economia degli Stati Uniti ha seri problemi e c’é un grosso squilibrio negli scambi commerciali. Molti esperti sono alla ricerca di aree attraverso il cui sviluppo si possa rilanciare l’economia degli USA e, in particolare, l’esportazione. La giovane tecnologia della bioingegneria è uno dei settori più promettenti.

31 Viene quindi emessa una direttiva per tutte le Agenzie federali, come  l’FDA (Agenzia statale statunitense per il controllo di alimenti e farmaci), l’Agenzia per la Protezione dell’ambiente ed il Dipartimento di Agricoltura di promuovere al massimo l’industria biotecnologica e di facilitare l’introduzione di questi prodotti sia negli USA che nei paesi esteri. Questo tipo di politica è stata spinta moltissimo anche sotto la presidenza di Bush e poi dai presidenti che lo hanno seguito fino ad oggi. 1989 - Muoiono negli Stati Uniti 37 persone e, secondo alcune stime, altre subiscono invalidità di vario genere dalle più lievi alla paralisi permanente, dopo aver assunto un integratore alimentare, il triptofano prodotto dalla ditta giapponese Showa Denko che ha usato un ceppo di batteri modificati geneticamente per produrre maggiori quantità di triptofano.

32 1994 Vengono commercializzati negli Stati Uniti i primi prodotti agroalimentari modificati geneticamente. Il pomodoro Flavr Savr prodotto dalla multinazionale Calgene è il primo ortaggio modificato geneticamente immesso sul mercato. La modifica del DNA ha lo scopo di bloccare il processo di maturazione e decomposizione del pomodoro per prolungare la durata del prodotto dopo la raccolta.

33 L’FDA dichiara ufficialmente che nei test effettuati non sono state trovate differenze fra i topi nutriti con pomodori OGM e i topi nutriti con pomodori non OGM, tenendo nascosta un’informazione molto importante: in alcune femmine dei topi usati nei test di laboratorio effettuati dalla Calgene, le analisi istologiche dello stomaco hanno evidenziato la presenza di necrosi nello stomaco.
 Questa informazione è stata resa pubblica solo nel 1998 quando negli Stati Uniti, l’ Alliance for Bio-Integrity con una coalizione di scienziati, leaders religiosi e consumatori, hanno fatto causa alla Food and Drug Administration per ottenere test obbligatori di sicurezza e l’etichettatura dei cibi geneticamente modificati.

34 La Corte  Federale ha obbligato l’FDA a consegnare all’avvocato dei querelanti le pagine del suo archivio interno contenenti informazioni che erano state tenute segrete fino a quel momento.
 L’FDA ha ammesso di aver operato sotto una direttiva “per favorire” l’industria biotech americana sulla base del presupposto che i cibi OGM sono essenzialmente uguali agli altri. La linea politica dell’FDA ha incontrato una forte resistenza da parte dei suoi stessi scienziati che, negli anni ‘90-’92, hanno portato avanti quella che si può definire la più accurata analisi fino ad ora attuata sui cibi OGM. Sulla base dei risultati di questa analisi essi hanno ripetutamente segnalato che la bioingegneria, alterando l’attività cellulare, può condurre alla produzione di tossine inaspettate, allergeni e sostanze cancerogene.

35 1996 L’industria biotecnologica riesce a convincere alcuni dei governi più potenti del mondo che la biotecnologia in agricoltura può portare benefici quali aumento della produzione, maggiori guadagni e un minor impiego di prodotti chimici. Inizia così la coltivazione dei semi OGM di soia, mais, colza e cotone negli USA, in Canada, Argentina, Messico, Australia e Cina, per un totale di 2,6 milioni di ettari. Le coltivazioni transgeniche si diffondono rapidamente. Nel 1998 nel mondo vengono coltivati 29,6 milioni di ettari di piante transgeniche che diventano 52,6 milioni nel 2001.  Soia, mais e colza OGM vengono utilizzati per il consumo umano e animale. Gli oli derivati da ogm, l’amido di mais e la lecitina di soia vengono utilizzati in moltissimi  alimenti lavorati.

36 1997 1997 - Le campagne pubblicitarie delle multinazionali biotecnologiche sostengono che le biotecnologie sono necessarie per poter sfamare tutta la popolazione mondiale che è in continuo aumento. La Monsanto invia ai rappresentanti dei paesi in via di sviluppo un manifesto intitolato “Lasciate che il raccolto abbia inizio”. In risposta al manifesto della Monsanto, tutti i delegati africani (eccetto il Sud-Africa) alla conferenza FAO sulle risorse genetiche (giugno1998) affermano: “Fermamente ci opponiamo all’uso dell’immagine di fame e di povertà dei nostri paesi per spingere una tecnologia che è insicura, dannosa all’ambiente e che non reca alcun beneficio economico ai nostri paesi… Noi non crediamo che imprese biotecnologiche come la Monsanto possano sostenere gli agricoltori a produrre il cibo di cui necessiteremo nel XXI secolo. Al contrario, ciò incrementerà la distruzione del patrimonio culturale locale e dei sistemi per un’agricoltura sostenibile che i nostri contadini hanno sviluppato nei millenni e che hanno permesso la nostra sussistenza nel tempo”.

37 1998 1998 - Il Prof. Arpad Pusztai, microbiologo, ricercatore del “Rowett Research Institute” (Scozia) rilascia un’intervista alla Granada Television (che la manda in onda nel programma World in Action). Egli dichiara che i test effettuati su topi da laboratorio nutriti con patate transgeniche, da lui effettuati, hanno evidenziato un abbassamento delle difese immunitarie, alterazioni  nello sviluppo degli organi vitali e la parziale atrofia del fegato, sviluppata in appena dieci giorni della nuova dieta.

38 Il Prof. Pusztai afferma nell’intervista di essere preoccupato per la mancanza di test sulla sicurezza degli alimenti OGM e alla domanda dell’intervistatore: “Lei mangerebbe le sue patate geneticamente modificate?”, risponde negativamente, osservando che è “molto, molto ingiusto usare i nostri concittadini come cavie“. La trasmissione dell’intervista al prof. Pusztai dura solo due minuti e mezzo perché viene prontamente oscurata.  Due giorni dopo questa intervista il Rowett Institute rilascia un comunicato stampa in cui dichiara di aver esonerato il Prof. Arpad Pusztai dalle sue mansioni, costringendolo ad andare immediatamente in pensione.

39 - In India, nello stato del Karnataka, centinaia di contadini appartenenti al KRRS (associazione dei contadini dello stato del Karnataka) occupano, sradicano e bruciano piantagioni di cotone OGM. La Monsanto aveva regalato le sementi del cotone OGM ai contadini che le hanno coltivate senza sapere cosa fossero. Questa azione di disobbedienza civile non violenta è organizzata dal fondatore del KRRS, Prof.M.D. Nanjundaswamy, che l’ha chiamata “Operazione Cremate Monsanto”.

40 - Le multinazionali chimico-famaceutiche-biotecnologiche, esercitando le più forti pressioni mai registrate nella storia del Parlamento Europeo, riescono a far approvare anche in Europa la legge che riconosce la brevettabilità degli organismi geneticamente modificati (direttiva europea 98/44), ma solo sei paesi la approvano a livello di legislazione nazionale: Danimarca, Finlandia, Irlanda, Regno Unito, Spagna e Grecia. Dall’ottobre 1998 all’aprile 2004 viene attuata in Europa una “moratoria di fatto” – ossia non adottata con atto formale, ma attraverso la sospensione dell’autorizzazione di nuovi prodotti transgenici – in applicazione del principio di precauzione, finché non saranno definite nuove norme per l’autorizzazione e l’etichettatura di alimenti e mangimi OGM.

41 1999 1999 - La rivista Nature pubblica una ricerca sugli effetti nocivi del polline del mais transgenico sullo sviluppo delle farfalle monarca: dopo quattro giorni di dieta transgenica, il 44% delle larve (di 3-5 giorni) di farfalle Monarca muore. Le sopravvissute perdono l’appetito e si sviluppano poco.

42 - Allarme transgenico in Europa.
Viene distrutta una coltivazione di mais OGM di 400 ettari in Svizzera, poco prima della fioritura. Nelle sementi di mais provenienti da Stati Uniti e Canada i semi OGM erano mescolati a sementi non OGM. Negli Stati Uniti è sempre più difficile tenere separati i semi OGM dai semi non OGM; l’incidente accaduto in Svizzera dimostra che gli scambi commerciali stanno trasferendo il rischio di contaminazione anche in Europa.

43 - Una pubblicazione dei dati relativi all’utilizzo del Glifosato (l’erbicida più usato) dimostra che  il consumo di Roundup, l’erbicida a base di glifosato prodotto dalla Monsanto, è salito del 72% da quando negli USA si coltiva la soia “Roundup ready” prodotta dalla stessa Monsanto che è stata modificata geneticamente proprio per resistere a questo erbicida. Questi dati dimostrano che mais e soia OGM non portano ad una diminuzione dell’utilizzo di erbicidi, come sostengono le multinazionali biotech, bensì ad un incremento.

44 Ultimi eventi decisivi del 1999
- Uno studio svedese sottolinea la cancerogenicità dell’erbicida Roundup. - Gli agricoltori USA intentano causa alle multinazionali biotech, contro il controllo delle sementi. L’iniziativa è sostenuta da J. Rifkin, autore del libro “IL secolo biotech”. - Bubbio diventa il primo comune antitransgenico in Italia. L’amministrazione comunale dichiara nella delibera di aver preso questa decisione per motivi etici-morali, per le conseguenze sulla salute dei cittadini, per i rischi di danni irreversibili all’ecosistema e per l’ulteriore divario che si verrebbe a creare tra Paesi ricchi e quelli in via di sviluppo.

45 OGM Today: cool news

46 Quadro generale della situazione odierna
Quello degli OGM continua ad essere uno dei temi più dibattuti e controversi dell’ultimo decennio. Scienziati, istituzioni, associazioni animaliste ed esperti di tutto il mondo si dividono sull’eticità della scelta e la pericolosità che l’ingresso di organismi geneticamente modificati nella catena alimentare umana potrebbe comportare. Con essi anche l’opinione pubblica mondiale appare spaccata in due orientamenti di pensiero: chi ritiene che sia assolutamente immorale e ‘contro’ natura’ ridisegnare il patrimonio genetico di alcuni animali per accelerarne la crescita e proteggerli dai parassiti, chi invece inizia a credere che questo sia l’unico modo per risolvere il problema della fame nel Mondo e della progressiva diminuzione di risorse alimentari disponibili sul Pianeta.

47 Uno studio apparso di recente su Environmental Sciences Europe, a firma di Charles M. Benbrook, svela che l’uso di colture OGM ha portato negli USA ad un aumento nell’utilizzo dei pesticidi. Dopo sedici anni di massiccia diffusione di mais, soia e cotone OGM , l’impiego di pesticidi è aumentato di 183 kt (+7%) Se, da una parte, l’opinione pubblica americana sembra aprirsi alla possibilità di ammettere cibo geneticamente modificato nel mercato alimentare, in Europa la riluttanza è ancora altissima. Secondo i dati raccolti da Pegasus, l’agenzia creata dalla Commissione Europea per valutare l’orientamento dei cittadini dell’Unione sull’argomento, le maggiori paure non hanno tanto a che fare con l’aspetto ambientale, quanto con quello etico: la tutela dei diritti degli animali, il rispetto per l’essere ‘vivente’ e per la Natura, sono ciò che anima di più le associazioni Europee che si oppongono alla commercializzazione di animali o piante geneticamente modificati e che rendono i consumatori altrettanto ostili all’eventualità di cibarsene.

48 A loro si oppone la schiera dei sostenitori degli OGM, che ritiene altrettanto deprecabile e scellerata l’ipotesi di rinunciare a quella che ormai molti considerano l’unica chance per risolvere il problema della fame nel Mondo. Nonostante ci sia coscienza del fatto che le carestie siano fenomeni complessi imputabili a molteplici fattori, prima fra tutti politici, ‘boicottare gli OGM sarebbe un’idiozia di prim’ordine’ visto il ritmo con cui la popolazione mondiale sta crescendo, e con essa, la domanda alimentare.

49 OGM a livello legislativo: cosa ne pensano i governi europei.
In molti Paesi del mondo esiste un quadro di riferimento normativo che regola il settore OGM, per garantire la biosicurezza, ossia un utilizzo in rispetto dei necessari livelli di sicurezza ambientale, della salute umana e di quella animale. I principi legislativi di riferimento a livello internazionale in tema di biosicurezza sono contenuti all'interno del Protocollo di Cartagena. In Europa il contesto normativo sugli OGM, basato sul principio di precauzione, è oggi costituito dai seguenti testi: Direttiva 2001/18/CE[38], che, sostituendo la 90/220/CEE, riscrive le regole base per l'autorizzazione al rilascio nell'ambiente di un nuovo OGM; Regolamenti 1829[39] e 1830/2003/CE[40], che regolano l'autorizzazione e l'etichettatura/tracciabilità degli alimenti e dei mangimi (food & feed) costituiti o derivati da OGM; Raccomandazione 556/2003[41], che indica le linee guida sulla coesistenza tra colture OGM e convenzionali, cui le norme nazionali e regionali dovrebbero allinearsi. L’ Italia ha recepito la direttiva 2001/18/CE attraverso il decreto legislativo 224/2003[42].Nel luglio 2013 è stata annunciata la firma di un decreto che proibisce uno dei più diffusi O.G.M.: il mais Monsanto 810[43].

50 Alcuni articoli dal web

51 3 domande sugli Ogm e le risposte degli scienziati
Da quando sono stati commercializzati per la prima volta, circa 20 anni fa, gli organismi geneticamente modificati dividono il mondo scientifico e l’opinione pubblica, dando vita ad accese polemiche tra sostenitori e detrattori. Da una parte, i pro-OGM sostengono che il loro utilizzo ha aumentato la produzione agricola di oltre 98 miliardi di dollari, permettendo di evitare l’utilizzo di 473 milioni di kg di pesticidi; dall’altra, gli anti-OGM, continuano a sottolineare il devastante impatto sociale, economico e ambientale prodotto da queste nuove tecnologie. In questo infuocato dibattito, è intervenuta anche la rivista scientifica internazionale Nature,  che ha provato a rispondere ad almeno tre importanti interrogativi che hanno acceso il dibattito pro e contro gli OGM. I raccolti OGM stanno generando delle “super-infestanti” resistenti agli erbicidi? L’introduzione del cotone geneticamente modificato ha provocato un aumento dei suicidi tra gli agricoltori indiani? In Messico i transgeni si diffondono tra le altre colture?  

52 Secondo Nature, per la prima questione la risposta è affermativa
Secondo Nature, per la prima questione la risposta è affermativa. Vediamo perché.
 Dalla fine degli anni ’90, gli agricoltori americani hanno fatto largo ricorso ad un cotone geneticamente modificato, ingegnerizzato per tollerare un erbicida, il glifosfato, commercializzato col nome “Roundup” dalla multinazionale “Monsanto”. La combinazione sembrò funzionare alla perfezione, fino a quando, nel 2004, in una contea della Georgia, fu riscontrata la presenza dell’amaranto, un vero incubo per i coltivatori di cotone del sud-est degli Stati Uniti, perché sottrae a quest’ultimo la luce, l’umidità e le sostanze nutritive del terreno. Il caso non rimase isolato: fino al 2011 salirono a 76 le Contee interessate da questo fenomeno, tanto che gli agricoltori persero fino alla metà dei loro terreni. Nature mette però in guardia da facili conclusioni. Il problema della resistenza agli erbicidi riguarda gli agricoltori, al di là del loro ricorso a produzioni OGM. Per esempio, 64 specie infestanti si sono dimostrate resistenti all’erbicida derivato dall’atrazina, senza che sia stato fatto ricorso agli OGM, così come l’uso del solo glifosfato ha migliorato la capacità di resistenza a questo prodotto da parte di molte infestanti, diffuse in almeno 18 Paesi in tutto il mondo.

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Alcuni  studiosi della PG Economics hanno sottolineato che nei raccolti OGM tolleranti all’erbicida si riscontra un minor impatto ambientale, rispetto alle produzioni convenzionali su larga scala. Difficile capire però quanto possano durare questi benefici. David Mortensen, un ecologista della Pennsylvania State University, prevede che l’uso totale degli erbicidi negli Usa salirà dagli 1,5 kg/Ha del 2013 ai più di 3,5 nel 2025, proprio come diretta conseguenza del ricorso a produzioni OGM. Col secondo quesito, Nature ha cercato di capire se l’introduzione del cotone geneticamente modificato ha provocato un aumento dei suicidi tra gli agricoltori indiani. Un dibattito rilanciato dalle forti dichiarazioni della nota ambientalista e femminista Vandana Shiva, che ha messo in relazione l’ingresso della Monsanto nel mercato delle sementi (2002) con gli allarmanti dati dei contadini indiani che si sono tolti la vita, parlando di vero e proprio genocidio. Leggi l’articolo di Repubblica sul caso dei suicidi in India>>> Oppure continua a leggere questo articolo>>>

54 Allarme! Epidemia di suicidi tra i contadini indiani.
ROMA - Sono duecentomila gli agricoltori che si sono suicidati in India negli ultimi dieci anni: colpa del cambiamento climatico, che nel subcontinente conosce una sorta di drammatica "prova generale", di una siccità durata dieci anni, ma anche della diffusione a tappeto degli ogm. La cifra, che lascia sgomenti, è una estrapolazione dei dati ufficiali, ma secondo il giornalista Palagummi Sainath, che si occupa da anni di temi della povertà,  il fenomeno ha assunto le dimensioni di una vera epidemia, e il numero degli agricoltori che decidono di concludere tragicamente la propria vita (spesso ingerendo pesticidi, una fine orribile) è molto superiore: talvolta ad uccidersi sono diversi membri della stessa famiglia.

55 _Gli strozzini e i 600 milioni di poveri
"L'India rurale si dibatte nella morsa della miseria - ha detto all'"Independent" - Un tempo i contadini riuscivano a mandare i figli all'università, oggi non possono nemmeno far loro frequentare la scuola. E anche se qui ci sono più miliardari che in Gran Bretagna, abbiamo 600 milioni di poveri". L'indebitamento con gli strozzini e la perdita del raccolto sono le motivazioni più frequentemente addotte dalle famiglie dei suicidi; ma le cause dell'impoverimento sono molteplici. Circa la metà dei casi si sono registrati nei cinque stati della fascia cotoniera dell'India centrale (Maharashtra, Karnataka, Andhra Pradesh, Madhya Pradesh e Chhattisgarh), dove il prezzo della produzione, in termini reali, è un dodicesimo di quello che era 30 anni fa.  La maglia nera dei suicidi spetta al Maharashtra, lo stato di Mumbai, capitale economica dell'India e simbolo del riscatto del paese.

56 _Vandana Shiva Secondo la scienziata ambientalista Vandana Shiva il fenomeno ha avuto inizio nel 1997, quando il governo indiano ha eliminato i sussidi alla coltivazione del cotone, e contemporaneamente sono state introdotte su larga scala semenze geneticamente modificate. La Shiva punta il dito contro la Monsanto, il colosso dell'agricoltura biotecnologia, che ha reso i produttori dipendenti da pesticidi e fertilizzanti chimici. Anche Carlo d'Inghilterra ha mosso la stessa accusa e ha creato tre anni fa la fondazione benefica Bhumi Vardaan, che mira ad assistere gli agricoltori aiutandoli a ripudiare le biotecnologie. La Monsanto respinge le critiche, addebitando solo ai cambiamenti climatici i danni alle coltivazioni.

57 _Le accuse alla Monsanto
Ma secondo gli ambientalisti il cotone bt della Monsanto, modificato con il gene del Bacillus Thuringensis per renderlo resistente ai parassiti, non ha funzionato. La pianta non resiste agli attacchi dei più comuni parassiti e richiede dosi massicce di pesticidi. La qualità della fibra di cotone prodotta dalle piante transgeniche è scadente, e questo  fa crollare il suo valore di mercato. Lo stato di Andhra Pradesh, che da solo produce più del 62% del  cotone dell'India, ha vietato alla Monsanto di promuovere e commercializzare le sue varietà di cotone bt e di compiere sperimentazioni in campo aperto sul proprio territorio, chiedendole di risarcire gli agricoltori: ma la multinazionale biotecnologica si è rifiutata di farlo.

58 _Cresce la coltivazione OGM
I prodotti biotech sono diffusi soprattutto nei paesi poveri o in via di sviluppo, nei quali la coltivazione di ogm è cresciuta nel 2010 del 48%. Gli stati maggiormente disposti a investire in questo tipo di agricoltura tecnologica sono Cina, India, Brasile, Argentina, Sudafrica. In India il cotone transgenico viene coltivato su 9,4 milioni di ettari, con un continuo incremento negli ultimi 10 anni.

59 20 milioni di poveri in più
Secondo il Programma alimentare mondiale, altre 20 milioni di persone sono andate a ingrossare le fila della povertà in India, nello scorso decennio, e metà dei bambini del paese sono sottopeso. Ma il punto, drammaticamente, non è solo come nutrire questi poveri, bensì come alimentare l'intero subcontinente, che si trova oggi privato della sua base agricola. E la questione travalica i confini dell'India: basta il timore di una scarsità di piogge o di un cattivo raccolto a far impennare i prezzi dei generi alimentari in tutto il mondo, come è accaduto la scorsa primavera.  Senza contare che se l'economia indiana cresce al  ritmo del 9 per cento, l'inflazione innescata dai prezzi dei generi alimentari viaggia tra il 16 e il 18 per cento.

60 Suicidi stagionali Suicidi stagionali. Nelle regioni della fascia cotoniera si vedono interi villaggi fantasma, abbandonati dalla popolazione che migra verso i centri urbani alla ricerca di lavoro e di cibo: e tra questo esercito di miserabili ha facile presa la dipendenza da alcool e da eroina, un fenomeno drammaticamente in aumento. Significativo il fatto, scrive il giornale on line Indika che i coltivatori indiani non si tolgano la vita in modo uniforme durante l'anno, ma in  periodi legati all'andamento della produzione agricola: Il primo picco è tra gennaio e febbraio, quando cercano di vendere i raccolti e si rendono conto che i prezzi di mercato sono calati, oppure che la produzione è scesa, per cui quello che guadagnano non basta a pagare i debiti (e gli interessi a tassi da usura) contratti l'anno prima. Ci si uccide con gli antiparassitari. La seconda ondata di suicidi avviene tra aprile e maggio, nel periodo in cui servono soldi per acquistare sementi e attrezzature, e per pagare affitti; infine l'ultimo picco si concentra tra settembre e ottobre, quando le piante sono cresciute e i contadini si riforniscono di pesticidi per preservare i raccolti dalle aggressioni degli insetti, finendo poi per  togliersi la vita usando gli stessi antiparassitari come veleno.

61 Effettivamente, il cotone BT, particolarmente resistente all’attacco di vari insetti, è costato inizialmente agli agricoltori cinque volte di più rispetto alle varietà ibride locali. Tale situazione è stata poi aggravata da una conoscenza non troppo approfondita del prodotto e del suo utilizzo, con conseguenti raccolti inadeguati e perdite economiche. Quel che è certo è che  gli agricoltori hanno incontrato maggiori difficoltà e, date le strette del sistema creditizio, sono stati costretti a rivolgersi a dei prestatori locali.

62 Eccoci quindi al terzo interrogativo: in Messico i transgeni si diffondono tra le altre colture? 
La questione risale al 2000, quando alcuni agricoltori della zona montuosa dell’Oaxaca, desiderosi di ottenere una certificazione per il loro mais al fine di realizzare maggiori guadagni, in seguito alle analisi genetiche si trovarono di fronte a risultati sorprendenti. Il loro prodotto era stato contaminato dai transgeni del mais della Monsanto, resistente agli insetti e tollerante al glifosato. Molto probabilmente, visto che la commercializzazione degli OGM non è consentita in Messico, tali transgeni derivavano da una partita importata dagli Usa, utilizzata dagli agricoltori locali che forse ignoravano il fatto che i semi fossero transgenici. Le polemiche non si fecero attendere, con una forte campagna di diffamazione contro la multinazionale Monsanto.

63 Tuttavia, anche i primi studi condotti nel 2002 dall’ecologista David Quist dell’Università di Berkeley, che sostenevano la possibilità dei transgeni di frammentarsi e diffondersi interamente nel genoma, subirono vari attacchi per i metodi utilizzati e alcuni limiti tecnici. Da allora, non sono seguiti molti studi specialistici e rigorosi sul tema a causa degli scarsi stanziamenti per la ricerca, così che la questione del mais transgenico è ancora aperta e insoluta.

64 Ma c’è lo stesso voglia di chiarezza e i medici francesi lavorano in clandestinità
E’ proprio di questi giorni la diffusione di una notizia allarmante che ci riguarda tutti da vicino: un’équipe di medici francesi ha lavorato in clandestinità per due anni studiando le conseguenze derivanti dall’assunzione di mais OGM, ovvero i cui semi sono stati geneticamente modificati, ed i risultati finali del loro esperimento sono stati davvero devastanti.

65 Food and Chemical Toxicology, una prestigiosa rivista che si occupa di tossicologia alimentare, ha lanciato la bomba sui rischi che si corrono continuando a mangiare mais modificato. I risultati dell’esperimento condotto da Gilles-Eric Séralini, professore di biologia molecolare all’Università di Caen, dimostrano come anche a basse dosi gli effetti siano tossici e spesso letali. Lavorare in clandestinità si è reso necessario per evitare che grandi multinazionali o esponenti  politici potessero bloccare l’esperimento (e questo già la dice lunga…). Tutto ciò ha comportato l’utilizzo di criptate, il divieto assoluto di parlarne per telefono e la preparazione di uno studio alternativo a copertura dell’esperimento.

66 L’esperimento segreto e i suoi risultati
Il progetto consisteva nel nutrire 200 ratti con il mais OGM trattato con il Roundup, un’erbicida della Monsanto già protagonista di numerosi processi e campagne ambientaliste per la sua elevata tossicità, e in alternativa con un’acqua contenente solo tracce di Roundup. Ebbene, dopo 13 mesi c’è stata una vera epidemia di tumori! Le femmine di ratto sono state colpite da tumori mammari pari a 1/4 del peso totale del loro corpo, i maschi sono stati colpiti soprattutto ai reni e al fegato. Dopo 2 anni dal 50% all’80% di loro erano malati e la velocità di crescita dei tumori era molto più elevata della media. Rispetto ai ratti del gruppo di controllo, cioè quelli che non erano stati nutriti con OGM modificato, l’incidenza di tumori è  stata da 2 a 5 volte superiore, cifre da pelle d’oca.

67 I finanziatori dell’esperimento clandestino
Tra i finanziatori del progetto spuntano nomi importanti, come i gruppi Auchan e Carrefour, il che potrebbe rincuorarci considerato che sono tra i maggiori esponenti della grande distribuzione. Con questi dati a disposizione come reagiranno le agenzie sanitarie? Inizieranno a finanziare studi più corposi sugli effetti dell’OGM o ancora una volta assisteremo ad una battaglia meramente economica, dove i dati reali della ricerca verranno occultati in nome del guadagno?

68 In che modo verrranno resi noti più dettagliatamente i risultati dell’esperimento?
Il 21 settembre verrà pubblicato un libro di Corinne Lepage, “La verité sur les OGM, c’est notre affaire” (La verità sugli OGM, è un nostro problema), mentre il 26 settembre in Francia uscirà il film ”Tous Cobayes” (Tutte cavie), la versione cinematografica del libro del dottor Séralini.

69 E in Italia che risonanza avrà tutto questo?
La notizia passerà in sordina come al solito o finalmente la coscienza collettiva si attiverà in difesa della salute dell’uomo?


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