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PROGETTO INTERDISCIPLINARE la libertà

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Presentazione sul tema: "PROGETTO INTERDISCIPLINARE la libertà"— Transcript della presentazione:

1 PROGETTO INTERDISCIPLINARE la libertà
L’UOMO INTERPRETE DEL BENE E DEL MALE

2 uso delle scoperte e delle invenzioni

3 Le invenzioni che hanno trasformato la nostra vita
Avete mai pensato a come potrebbe essere la vostra vita senza il telefono o l’orologio? Proviamo a riflettere sui tanti oggetti che ci circondano, la cui esistenza spesso diamo per scontata. Preparate la colazione con la caffettiera, e scaldate il pane nel tostapane. Arrivate a scuola con l’automobile dei vostri genitori, controllate sempre l’orologio perché non vedete l’ora che finisca la lezione. Appena finito di mangiare scrivete ai vostri amici con il cellulare e guardate la televisione.. Controllate i vostri appunti scaricando il file sul computer. La vostra mamma vi lava i panni che sporcate nella lavatrice e quando sparecchiate inserite tutto nella lavastoviglie.

4 Le invenzioni e le scoperte NEL BENE E NEL MALE
INVENZIONE BENE MALE Cellulare Comunicazione Radiazioni Farmaci Cure Effetti collaterali Trapianto di organi Salvare vite Traffico di organi Ingegneria genetica Piante resistenti/farmaci (insulina) OGM Motore a scoppio Mezzi di trasporto Effetto serra Televisione Portare informazioni Dipendenza e a volte disinformazione Dinamite Miniere Guerre Fissione/fusione nucleare Energia pulita Bombe

5 Gli scienziati devono porsi il problema dell'uso che verrà fatto delle loro scoperte?
Devono proseguire i loro studi e i loro esperimenti, anche se avvertono il pericolo di un uso sbagliato del progresso scientifico? NON è colpa della scienza se poi si fa un uso sbagliato delle scoperte che vengono fatte. Noi siamo liberi di usare scoperte e invenzioni come vogliamo!

6 Prima della sua morte, Alfred , preso dai sensi di colpa nel vedere che nelle guerre venivano usati i suoi esplosivi, e sentendosi responsabile di tutte quelle morti, decise di devolvere tutti i benefici dei suoi Brevetti, nel premiare i maggiori Scienziati, che, con le loro Invenzioni e Scoperte, avevano contribuito a migliorare la vita, dando vita così al famoso Premio Nobel. “Non ho idea – disse Einstein – di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre”. E’ lo stesso Einstein che con le sue scoperte e ricerche aveva concorso alla realizzazione dell’ordigno più devastante e diabolico della storia dell’umanità: la bomba atomica. Einstein aveva pensato al nucleare per produrre energia.

7 ABORTO: UNA LIBERTà DA MANTENERE?
La parola aborto deriva dal latino abortus, vocabolo composto dal participio passato del verbo orior, "nascere" e dalla particella negativa ab-, quindi letteralmente "morire nel nascere" ABORTO: UNA LIBERTà DA MANTENERE? L'aborto è l'interruzione prematura di una gravidanza. Questa può avvenire per cause naturali (aborto spontaneo) o essere provocata artificialmente (aborto provocato o interruzione volontaria della gravidanza). In Italia si indica con tale termine l'interruzione della gravidanza in cui il feto non abbia raggiunto un peso minimo di 500 grammi all'atto dell'espulsione o estrazione dal corpo della donna, oppure, se il peso non è conosciuto, che non abbia raggiunto la 22ª settimana di gestazione o in alternativa l'altezza di 25 cm.

8 ABORTO L'Interruzione volontaria di gravidanza (IVG) o aborto provocato consiste nell'interruzione dello sviluppo dell'embrione o del feto e nella sua rimozione dall'utero della gestante. Può essere provocato per via chirurgica o chimica. Può essere motivata da ragioni di ordine medico, come la presenza di gravi malformazioni al feto, di pericolo per la salute della madre, nel caso in cui il feto sia frutto di una violenza carnale ai danni della madre o per altri motivi indipendenti dalla condizione di salute della madre o del feto: come la condizione economica, familiare o sociale.

9 In alcuni contesti, specialmente in Asia e Africa, viene praticato l'aborto selettivo a scapito di embrioni e feti di sesso femminile. Le cause del fenomeno sono ragioni di carattere economico, socio-culturali, o la politica del figlio unico nel caso cinese. ABORTO Alcuni paesi in cui il fenomeno è particolarmente diffuso adottano politiche per tentare di limitarlo, come aiuti economici a chi ha figlie femmine (India) o divieto di effettuare esami per determinare il sesso del nascituro a scopo selettivo (Cina). La prima fase introdotta nel 1979 fu attuata con una legge che vietava alle donne di avere più di un figlio. Questa politica avrebbe portato a un dimezzamento della popolazione nell'arco della vita media di una generazione di individui. La legge fu poi modificata negli anni novanta con l'introduzione di sole sanzioni pecuniarie.

10 ABORTO La metodologia maggiormente diffusa avviene in anestesia parziale della durata dell'intervento (circa 5 minuti). Consiste nello svuotamento dell'utero attraverso l'aspirazione strumentale dell'embrione o del feto. L'induzione farmacologica dell'aborto è l'ultimo metodo di interruzione di gravidanza introdotto nella medicina, è chimico. La pillola RU 486 è legale in tutti i paesi dell'UE, tranne Portogallo e Irlanda. Il passaggio da embrione a feto nella specie umana avviene intorno al 60º-70º giorno dal concepimento. C29H35NO2

11 ABORTO: le leggi italiane
Prima del 1978, l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG), in qualsiasi sua forma, era considerata dal codice penale italiano un reato (art. 545 e segg. cod. pen., abrogati nel 1978). La legge italiana sulla IVG è la Legge 22 maggio 1978, n.194 (generalmente citata come "la 194") con la quale sono venuti a cadere i reati previsti. La 194 consente alla donna, nei casi previsti dalla legge di poter ricorrere alla IVG in una struttura pubblica, nei primi 90 giorni di gestazione; tra il quarto e quinto mese è possibile ricorrere alla IVG solo per motivi di natura terapeutica (ordine medico di pericolo di salute). alla donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito. (art.4)

12 ABORTO: due posizioni principali
Chi vorrebbe rendere illegale la IVG, o quantomeno sottoporre la sua applicabilità a vincoli estremamente stringenti. Questo fronte si è autodefinito pro life, "a favore della vita", ovvero esplicitamente antiabortista. Vi appartengono in generale tutti coloro che ritengono che l'embrione umano, fin dal concepimento, dovrebbe godere dello stesso diritto alla vita dell'essere umano dopo la nascita, nonché la maggior parte delle confessioni religiose. Chi sostiene che la IVG dovrebbe essere lecita e legalizzata, demandando alla valutazione soggettiva della donna, e solo ad essa, la scelta in merito. Questi vengono talvolta definiti pro choice, "a favore della scelta", o abortisti. Aderiscono tutti coloro che non ritengono di poter giudicare astrattamente motivazioni così personali, coloro che privilegiano la libertà di scelta, coloro che non ritengono che un embrione sia già un essere umano compiuto, coloro che lo ritengono un modo efficace di ridurre o sconfiggere la piaga degli aborti clandestini. L'obiezione di coscienza è il rifiuto di ottemperare a un dovere imposto dall'ordinamento giuridico, da parte di chi ritiene gli effetti che deriverebbero dall'ottemperanza contrari alle proprie convinzioni ideologiche, morali o religiose.

13 ABORTO

14 EUTANASIA: liberi di morire?
L'eutanasia - letteralmente buona morte (dal greco εὐθανασία, composta da εὔ-, bene e θάνατος, morte) è il procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica. L'eutanasia in Italia è assimilabile all'omicidio volontario. In caso di consenso del malato si configura la fattispecie prevista dall'art. 579 c.p. (Omicidio del consenziente), punito con reclusione da 6 a 15 anni.

15 EUTANASIA: un po’ di definizioni
l'eutanasia è attiva diretta quando il decesso è provocato tramite la somministrazione di farmaci che inducono la morte (per esempio sostanze tossiche). l'eutanasia è attiva indiretta quando l'impiego di mezzi per alleviare la sofferenza (per esempio: l'uso di morfina) causa, come effetto secondario, la diminuzione di tempi di vita. l'eutanasia è passiva quando provocata dall'interruzione o l'omissione di un trattamento medico necessario alla sopravvivenza dell’individuo. l'eutanasia è detta volontaria quando segue la richiesta esplicita del soggetto, espressa essendo in grado di intendere e di volere oppure mediante il cosiddetto testamento biologico. Un testamento biologico è l'espressione della volontà da parte di una persona fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell'eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte per malattie o lesioni irreversibili o invalidanti.

16 EUTANASIA: due posizioni principali
PRO EUTANASIA Libera scelta: la scelta è un fondamentale principio democratico. Qualità della vita: il dolore e la sofferenza che si sperimentano durante una malattia possono risultare incomprensibili, anche se viene messa in atto una terapia contro il dolore. Per questo la società civile non dovrebbe forzare nessuno a sopportare questa condizione. Dignità: la convinzione profonda di sentirsi senza alcuna possibilità di recuperare ciò che rende la vita degna di essere vissuta, ed anzi di dover pesare sui propri cari sempre di più e per tempi lunghissimi, rendendo pure a loro difficile condurre la loro stessa vita come prima. CONTRO EUTANASIA Giuramento di Ippocrate: ogni medico deve giurare su questo che esclude esplicitamente l'eutanasia. Morale: l'eutanasia è un tipo di omicidio e l'eutanasia volontaria un tipo di suicidio. Piena consapevolezza: l'eutanasia può essere considerata "volontaria" soltanto se il paziente è competente per poter prendere la decisione relativa. In alcuni casi, tale competenza cognitiva può essere difficile da determinare. Necessità: se c'è qualche ragione per credere che la causa della malattia di un paziente possa essere presto risolvibile una scelta potrebbe essere quella di sperimentare nuovi trattamenti, o dedicarsi a cure.

17 EUTANASIA C’è chi si pone in una posizione contraria sia all’eutanasia che all’uso di cure forzate e ripetute. Il loro slogan è “né accanimento né eutanasia”.

18 EUTANASIA E CHIESA La Chiesa cattolica è contraria ad ogni forma d'eutanasia mentre incoraggia il ricorso alle cure palliative e ritiene moralmente accettabile l'uso di analgesici, per trattare il dolore, anche qualora comportino − come effetto secondario e non desiderato − l'accorciamento della vita del paziente. CURE PALLIATIVE: si occupano in maniera attiva e totale dei pazienti colpiti da una malattia che non risponde più a trattamenti specifici e la cui diretta evoluzione è la morte. Lo scopo delle cure palliative è il raggiungimento della miglior qualità di vita possibile per i pazienti e le loro famiglie.

19 EUTANASIA: leggi in itALia
Non esistendo ancora in Italia una legge specifica sul testamento biologico, la formalizzazione per un cittadino italiano della propria espressione di volontà riguardo ai trattamenti sanitari che desidera accettare o rifiutare può variare da caso a caso, anche perché il testatore scrive cosa pensa in quel momento. L’Italia ha firmato (ma non ancora ratificato) nel 2001 la Convenzione di Oviedo sui diritti umani e la che stabilisce che «i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà saranno tenuti in considerazione». L’Italia non avendo ancora ratificato non fa parte della Convenzione di Oviedo.

20 EUTANASIA: CASI NOTI Elena Moroni Uno dei casi che senza dubbio fece più scalpore in Italia fu quello di un ingegnere di Monza, Ezio Forzatti, che il 21 giugno 1998 si introdusse nel reparto di terapia intensiva dove la moglie Elena Moroni, di 46 anni, si trovava ricoverata in coma irreversibile a seguito di un edema cerebrale. Egli aveva con sé una pistola scarica, che usò per minacciare il personale di servizio e tenerlo a distanza mentre staccava il respiratore che teneva in vita la moglie e, una volta accertatane la morte, si lasciò arrestare dagli agenti di polizia nel frattempo sopraggiunti. Processato, Forzatti fu condannato a sei anni e sei mesi di reclusione.

21 EUTANASIA: CASI NOTI Giovanni Nuvoli È stato un attivista e arbitro di calcio italiano. Rimase sei anni malato di sclerosi laterale amiotrofica ed è stato un attivista per il riconoscimento del diritto di opporsi all'accanimento terapeutico. Quando era ormai completamente paralizzato, chiese più volte ai medici che gli staccassero il respiratore artificiale che lo manteneva in vita. Il medico anestesista Tommaso Ciacca, che il 10 luglio 2007 stava per eseguire le sue volontà, fu bloccato dall'intervento dei carabinieri di Alghero e della procura di Sassari. A seguito di ciò, il 16 luglio 2007 Giovanni Nuvoli iniziò uno sciopero della sete e della fame che lo portò alla morte il 23 luglio 2007.


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