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VITA RELIGIOSA ED ECONOMIA

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Presentazione sul tema: "VITA RELIGIOSA ED ECONOMIA"— Transcript della presentazione:

1 VITA RELIGIOSA ED ECONOMIA
LE RAGIONI DI UN DIVORZIO…

2 La dimensione economica
Nelle nostre comunità si fa fatica a mettere la dimensione economica accanto alle altre Come se non fosse una normale dimensione della vita PERCHE’?

3 LE RAGIONI LA VITA RELIGIOSA SEMPRE PIU’ “SPIRITUALIZZATA” L’ECONOMIA SEMPRE PIU’ LONTANA DA QUELLO CHE E’ ESSENZIALE PER UNA VITA BUONA

4 COMINCIAMO DALL’ECONOMIA
L’ESSENZIALE è INVISIBILE AGLI OCCHI… COMINCIAMO DALL’ECONOMIA

5 Esempi I due condomini… I regali di Natale L’altruismo

6 Waldfogel (1993) dimostra che lo scambio di regali a Natale distrugge tra un decimo e un terzo del valore dei regali. somma spesa =$ stima del valore del dono ricevuto: $ La spiegazione economica: le scelte di consumo sono fatte da qualcuno che non è il consumatore finale. La conclusione: sarebbe meglio regalare denaro. L’autore dimentica il valore del legame sociale e, dimenticandolo, si rischia di distruggerlo.

7 Bernheim e Stark, sostengono che l’altruismo potrebbe essere una forza sociale controproducente: se A, altruista, ama B e B è infelice, allora l’amore di A può essere causa, per A, di infelicità (in quanto la sua utilità è influenzata dal grado di soddisfazione di B). Ancora peggio, se anche B ama A (quindi la sua utilità è influenzata dal “bene-stare” di A), questo amore lo renderà del tutto infelice. Insomma, un B infelice dovrebbe scegliere un A poco altruista, che si curi poco, cioè dell’utilità di B, in modo che B stesso (la cui utilità risente dell’utilità di A) ne possa trarre vantaggi. (Bernheim e Stark 1988, Allen 1992)

8 Due domande A. Perché questi beni sono essenziali anche per l’economia? B. Perché la scienza e la politica economica non li vedono? Sono beni senza dei quali la vita non fiorisce, e l’economia non funziona L’economia non li vede principalmente per due “peccati originali” di questa scienza (per altre cose straordinaria): vede individui e non relazioni; vede le motivazioni più semplici, non quelle profonde che muovono la gente …

9 L’evoluzione della scienza economica
Tutto ciò che ha a che fare con dono, gratuità, fraternità… Deve stare, rispetto al mercato e alla sfera economica prima, dopo, o comunque fuori nella scienza economica si è venuta via via affermando l’idea che la gratuità o la reciprocità siano categorie ‘inefficienti’, in quanto creano attriti al modo normale di procedere del mercato.

10 Il peccato originale di Adam Smith
Non è dalla benevolenza del macellaio, o da quella del birraio o del fornaio che noi ci attendiamo il nostro pranzo, ma dal loro interesse personale. Ci rivolgiamo non al loro senso di umanità ma al loro interesse [self- love], e non parliamo mai loro delle nostre necessità ma dei loro vantaggi (Smith 1976[1776], p. 26).

11 indipendenza Il messaggio nascosto in questo brano è il voler sottolineare l’indipendenza dalla “benevolenza dei nostri concittadini” come una virtù positiva associata alla nuova forma di socialità introdotta dall’economia di mercato. Le relazioni di mercato ci permettono di soddisfare i nostri bisogni senza dover dipendere dall’amore degli altri, poiché dipendendo tutti impersonalmente e anonimamente dalla “mano invisibile” del Mercato (con la M grande), non dipendiamo personalmente da alcuno, non dobbiamo incontrarci in modo personale (e potenzialmente doloroso) con nessuno

12 Invece, qualunque azione che si proponga come scopo diretto quello di promuovere il bene comune produrrà effetti perversi per l’impresa e per la società. Da questo teorema scaturisce poi anche un corollario: “Non ho mai visto fare qualcosa di buono da chi pretendeva di commerciare per il bene comune” (La ricchezza delle nazioni, 1776, p. 456).

13 L’insidia “La gratuità è meno essenziale della giustizia per l’esistenza della società. La società può sussistere senza gratuità” “La società civile può esistere tra persone diverse…sulla base della considerazione dell’utilità individuale, senza alcuna forma di amore o di reciproco affetto” Pareto e le azioni logiche Wicksteed e il ‘non-tuismo’ Un individuo può essere mosso da fini egoistici o altruistici. San Paolo vendeva tende. Con i proventi aiutava i poveri. Era un altruista. Ma quando vendeva tende cercava di ottenere, secondo Wicksteed, il massimo prezzo. Era altruista con tutti tranne che con colui che acquistava tende. Con tutti tranne che con "te" che sei la mia controporte. La relazione economica è, in sé, puramente neutrale e strumentale. Posso vendere tende per accumulare tesori o fare beneficenza, per egoismo o altruismo. Ma quando vendo tende ricerco semplicemente il massimo vantaggio. Il lavoratore cerca il massimo salario, il consumatore il minimo prezzo, l'imprenditore il massimo profitto.

14 La società civile può funzionare e svilupparsi senza gratuità Il contratto di mercato è un buon sostituto del dono Il dono lega… il contratto libera

15 Gli effetti L’espulsione di gratuità, reciprocità, fraternità dalla sfera economica L’allontanamento della dimensione economica da parte di chi vuole ispirare i propri comportamenti a gratuità L’invasione della razionalità economica anche nelle altre sfere della vita

16 LA ViTA RELIGIOSA E I CARISMI
TORNARE ALLE ORIGINI LA ViTA RELIGIOSA E I CARISMI

17 charis Carisma la forma dell'amore “gratuito” tipico del cristianesimo
grazia o “ciò che dà gioia” da cui proviene anche la parola “gratuità” - agape la forma dell'amore “gratuito” tipico del cristianesimo

18 carisma Dono di “occhi diversi” Vedere cose che altri non vedono
Vedere un “DONO” in “REALTÀ” che per gli altri sono solo un “problema” cos’è

19 carisma è trovare quella corda sensibile e farla vibrare.
In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, v’è un punto accessibile al bene carisma Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare. Carisma: cos’è

20 carisma Quando un carisma irrompe nella Storia, grande o piccolo che sia, inizia un processo di cambiamento, che investe tutti i campi dell’umano Carisma… è storia

21 La dimensione oggettiva del carisma
Il carisma è un dono che ha una sua operatività oggettiva, che, sebbene dipenda sempre dall’impegno e dalla capacità di trafficarlo da parte di chi lo riceve, non dispiega la sua efficacia nella storia grazie alle qualità morali o virtuose di chi lo detiene.

22 Individuale o collettivo?
Il carisma, almeno quelli che hanno effetti sociali ed economici significativi, sono sempre una faccenda al tempo stesso tutta individuale e tutta collettiva o comunitaria. Chi riceve un carisma lo riceve per altre persone e assieme ad altre persone: e questo non è vero solo per i grandi carismi dei leader religiosi, ma anche per i fondatori di cooperative, di imprese sociali, di partiti politici, movimenti culturali.

23 La tendenza auto-distruttiva del carisma e delle comunità carismatiche
Il carisma, se non vuole morire con i fondatori, si deve istituzionalizzare. Al tempo stesso, l’istituzione carismatica resta tale quando e se aperta all’azione profetica del carisma, soprattutto nei tempi in cui il carisma inizia ad istituzionalizzarsi. È qui che si colloca la legge paradossale insita nei movimenti carismatici: i movimenti carismatici hanno un bisogno vitale di persone creative capaci di sviluppare e far rivivere il carisma anche oltre la stagione dei fondatori, ma il governo di tali comunità ha una tendenza quasi invincibile a ostacolare i membri più creativi e originali e riformatori.

24 Per due ragioni fondamentali: a) i membri più creativi non rientrano all’interno delle regole formali e burocratiche che le istituzioni carismatiche si devono necessariamente dare per sopravvivere; b) la presenza di soggetti creativi e riformatori mette in dubbio la purezza del carisma originario, e quindi scatta nei responsabili di queste comunità l’imperativo morale di “salvare” la purezza e l’ortodossia del carisma, reprimendo le componenti creative.

25 Come continuare? La gemmazione
la riforma, che consiste in una minoranza che riesce a diventare maggioranza, in seguito ad un processo, spesso conflittuale lo scisma, dove invece la minoranza non riuscendo nella sua idea di riforma, lascia l’istituzione originaria per crearne una nuova la via del dialogo e del discernimento per i quali i carismi, e in particolare gli ordini religiosi di più antica tradizione, si sono dotati di strumenti

26 Le nozze di Cana L’episodio delle nozze di Cana è l’immagine più eloquente di Maria come icona dell’azione dei carismi nella storia Maria che durante la festa di nozze per prima si accorge che i commensali “non hanno più vino”

27 NON HANNO PIU’ VINO I carismi vedono più lontano, in particolare vedono cose diverse che altri (discepoli, amici, istituzioni...) non vedono. I carismi sono stati e sono ancora oggi i luoghi delle grandi “innovazioni” umane:

28 Cos’è l’innovazione? L’innovazione [che dalla prospettiva economica può essere di prodotto, di processo, l’apertura di nuovi mercati o un cambiamento di tipo organizzativo] è anche la cifra dell’azione dei carismi. Infatti «l’innovazione è prima di tutto una questione di occhi, di sguardo diverso sulle cose e sul mondo; è la conseguenza di persone che guardano diversamente la realtà (…) È l’intelligenza delle persone (cioè il sapere “leggere e vedere dentro” le cose) la chiave di ogni vera innovazione» (Bruni, 2010)

29 L’innovatore è poi seguito da uno “sciame” di imitatori attratti dal profitto generato dall’innovazione, i quali entrando nei settori nei quali si sono verificate le innovazioni e creati profitti, fanno sì che presto il prezzo di mercato di quel prodotto diminuisca fino a quando il mercato riassorbe interamente il profitto generato dall’innovazione, riportando così l’economia e la società nello stato stazionario – finché una nuova innovazione non ri-inizia il ciclo dello sviluppo economico.

30 carisma La storia dell’umanità, anche quella
economica e sociale, è anche il frutto di carismi; Senza carismi non c’è progresso civile e umano Sono questi “doni” che “spostano in là i paletti dell’umano”; l’istituzione segue Sono i carismi che innovano nell’umano, non le istituzioni Carisma… storia… società

31 carisma ORA ET LABORA Rivoluzione economica e civile
Prime forme di innovazioni contabili Primi distretti industriali Carisma… esempi

32 carisma dalla scelta radicale di povertà nascono le prime
BANCHE MODERNE Banchi di pietà: i prodromi del microcredito Carisma… esempi

33 Cura della “povertà” i carismi redimono le povertà perché vedono nel povero, nel malato, nel carcerato, anche un valore, un dono “Non chiamateli problemi, chiamateli doni” (Teresa di Calcutta). Nella persona che vive un carisma sono all’opera tutte le forme dell’amore, dall’amore di desiderio (eros), alla philia, all’agape.

34 IL VINO E IL PANE Cana è anche icona del vino considerato importante come il pane: si vede anche il vino, non solo il pane; si considera il vino primario come il pane; si vede la sete d’acqua, ma anche l’arsura di bellezza, di rapporti, di dignità, di senso. Per questo motivo i carismi spostano in avanti i paletti dell’umano.

35 ALTRI MOTIVI PER CUI è IMPORTANTE RICONGIUNGERCI CON L’ECONOMIA

36 INTERNE ESTERNE SFIDE DIMINUZIONE VOCAZIONI/ AUMENTO ETÀ MEDIA
SEMPRE PIÙ COLLABORATORI LAICI PROCESSI DECISIONALI LUNGHI ESTERNE MAGGIORI ADEMPIMENTI NELLE OPERE VISIONE RIDUTTIVA DELLA GRATUITA’ LA CRISI ECONOMICA

37 Quest’ultimo punto merita un’attenzione particolare: nella maggior parte degli Istituti l’ingresso di laici in posti di lavoro prima occupati da religiosi non è frutto di un progetto. Molte volte si è cominciato ad assumere personale laico in sostituzione dei religiosi man mano che i religiosi erano costretti a lasciare. Il punto è che oggi nelle opere, pensate per una gestione fatta dai religiosi, lavorano quasi solo laici.

38 Difficoltà economiche e finanziare: le opere non si sostengono economicamente; i costi per il personale si fanno sempre più ingenti. Difficoltà a far ‘brillare’ il carisma: a volte le opere forniscono servizi in maniera più o meno efficiente, ma non si distinguono da altre agenzie di servizi

39 circoli viziosi negli istituti, che iniziano a vendere immobili per sostenere le opere, risolvendo così solo temporaneamente il problema di sostenibilità I pochi religiosi che lavorano in un’opera che si distingue poco da altre organizzazioni, molte volte hanno problemi di motivazioni; si domandano se sono diventati religiosi per fare i ‘managers’ di organizzazioni complesse. Le conseguenze sono le uscite dei membri e la scarsa capacità di attrarre nuove vocazioni.

40 coraggio alcuni pensano che sia arrivato il momento di cambiamenti radicali, di lasciare tutte le opere e ritrovare l’essenziale della Vita Consacrata trovando nuove vie per portare l’amore di Dio al mondo. Altri continuano ad andare avanti come se niente fosse, credendo che quello che si sta attraversando sia solo un periodo che prima o poi passerà.

41 sostenibilità Ascoltare i segni dei tempi economica spirituale
relazionale spirituale Ascoltare i segni dei tempi

42 Il 2%

43 Realtà carismatiche “IDEALE” la ragione dell’azione è intrinseca
ESPERIENZE CARISMATICHE movente non primariamente economico “IDEALE” principio di gratuità la ragione dell’azione è intrinseca Realtà carismatiche caratteristiche

44 Che cos’è la gratuità? Che cosa non è: Gratis Filantropia “fare” cose
Ma è questione di anima, di atteggiamento che ci porta ad agire per vocazione, e basta: Verso gli altri, Dio, la natura, se stessi

45 «Ma ad Auschwitz ho notato spesso un fenomeno curioso: il bisogno del “lavoro ben fatto” è talmente radicato da spingere a far bene anche il lavoro imposto, schiavistico. Il muratore italiano che mi ha salvato la vita, portandomi cibo di nascosto per sei mesi, detestava i tedeschi, il loro cibo, la loro lingua, la loro guerra; ma quando lo mettevano a tirar su muri, li faceva dritti e solidi, non per obbedienza ma per dignità» Tirar su «un muro dritto» per dignità è espressione di gratuità, poiché dice che esiste negli altri, in sé stessi, nelle cose, persino nei «muri», una vocazione che va rispettata e servita, e mai asservita ai nostri interessi.

46 … una risposta Le opere di un carisma nascono come risposta
a bisogni di persone concrete, non da disegni astratti a tavolino Sono esperienze popolari semplici nascono sempre dalla prassi mai da esperti o da professionisti Bisogni a cui rispondere

47 … fondatori Sono esperienze fortemente
legate alla persona del fondatore/i Sono sempre esperienze con forti identità

48 Replicabili…? Le esperienze carismatiche
non sono mai ANONIME né REPLICABILI semplicemente insegnando tecniche possono invece essere replicate e trasmesse ad altri solo trasmettendo lo stesso carisma ad altre persone, suscitando nuove “vocazioni”, ricreando il “miracolo”

49 Reciprocità La dimensione fondativa delle esperienze di tipo carismatico è la dimensione della reciprocità Le persone coinvolte in questo tipo di esperienze donano ma anche ricevono

50 bellezza Le esperienze che nascono dal carisma e dalla gratuità attribuiscono naturalmente un ruolo importante alla bellezza: interessa anche il bello non solo il buono. In tali esperienze non ci si accontenta di fare le cose bene, si vuole farle anche “belle”

51 Si muore anche di “bruttezza”
Bellezza come cura «nella mia clinica vorrei assumere parrucchieri per le pazienti, i migliori cuochi che preparino pranzi buoni serviti in modo bello nelle corsie. Perché non si guarisce mai del tutto in luoghi brutti e con cibo offerto in modo sciatto». Si muore anche di “bruttezza”

52 Maggiori possibilità di conflitto
LA VULNERABILITA’ La vita è più bella Ma anche più difficile Maggiori possibilità di conflitto

53 CHIUDERE le case e le opere proprio perché le forze diminuiscono
lA GRANDE sfiDA portare avanti le nostre opere, sapendole gestire bene, per assicurarne la continuità. Due errori da evitare cercare l’efficienza e la professionalità a tutti i costi (asservendoci alle tecniche aziendali), con il rischio di PERDERE IL CARISMA PER STRADA Un’opera carismatica che perde il CARISMA è destinata alla morte credere che basti la buona volontà per rivitalizzare le opere, assicurare continuità e vitalità al carisma. Dietro questa visione si nasconde la paura che occuparsi di gestione sia un po’ come soffocare il carisma. La paura può portare a CHIUDERE le case e le opere proprio perché le forze diminuiscono

54 In molti istituti c’è una forte cultura di amministrazione e rendicontazione economica, e questa è una bella tradizione che non va persa. Ma la sfida che abbiamo oggi di fronte è quella del passaggio da una cultura amministrativa ad una cultura gestionale: in tempi di vincoli di bilancio e problemi di sostenibilità, non ci si può limitare a rendicontare, ma bisogna attuare piani strategici e avere ben chiara la direzione verso cui si vuole portare l’opera nel breve-medio periodo, altrimenti ci si lascia facilmente ingabbiare dai mille problemi di sostenibilità che sono all’ordine del giorno. In altre parole, se, per risolvere i problemi quotidiani non metto mai in atto strategie di futuro, l’opera non potrà mai sostenersi.

55 Alcune piste Formazione alla dimensione economica: iniziare dalla formazione (dalla formazione iniziale) e sensibilizzazione, ma non fermarsi lì; Riorganizzazione interna, degli economati, del rapporto delle case con il centro cominciare a sperimentare separare, a livello di gestione la vita della comunità da quella delle opere (le opere devono sostenersi) avviare comitati di gestione mettere in rete le opere il tutto funziona se avviene nella condivisione e comunione dei beni

56 Povertà Sostenibilità Gestione
Comunione dei beni Povertà Sostenibilità Gestione

57 Aspettiamo… A. McIntyre, dopo aver riconosciuto a Benedetto un ruolo decisivo nella salvezza della cultura europea dopo la crisi dell’impero romano (l’età oscura), così commenta: “Se la tradizione delle virtù è stata in grado di sopravvivere agli orrori dell’ultima età oscura, non siamo del tutto privi di fondamenti per la speranza. Questa volta, però, i barbari non aspettano di là dalle frontiere: ci hanno già governato per parecchio tempo. Ed è la nostra inconsapevolezza di questo fatto a costituire parte delle nostre difficoltà. Stiamo aspettando: non Godot, ma un altro San Benedetto”.


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