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Il ragionamento nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo

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Presentazione sul tema: "Il ragionamento nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo"— Transcript della presentazione:

1 Il ragionamento nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Francesco Mancini e Amelia Gangemi Scuola di Psicoterapia Cognitiva - Associazione di Psicologia Cognitiva Roma Con la collaborazione dell’Unità per i disturbi d’ansia e dell’umore APC-SPC Barbara Barcaccia, Rino Capo, Andrea Gragnani, Claudia Perdighe Antonella Rainone, Giuseppe Romano, Angelo Saliani Terzo incontro “SCUOLE DI PSICOTERAPIA E RICERCA” MILANO - 15 maggio 2007

2 SPIEGAZIONE E COMPRENSIONE DEL DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO
Nell’ambito delle scuole della APC-SPC sono state condotte numerose ricerche, molte delle quali hanno coinvolto gli allievi grazie ai projects di ricerca. In questa occasione presenteremo un filone di ricerca che abbiamo portato avanti negli ultimi 6 anni e dedicato alla spiegazione e alla comprensione del Disturbo Ossessivo Compulsivo,

3 QUALI SONO GLI SCOPI E LE CREDENZE ALLA BASE DEL DOC?
con particolare riferimento agli scopi e alle credenze alla base del ragionamento ossessivo. I risultati delle ricerche si sono rivelati interessanti, però, anche per la spiegazione di alcuni altri problemi della psicologia clinica e generale: -   l’influenza degli stati emotivi ed intenzionali sui processi cognitivi, in particolare dell’influenza della colpa etica e del relativo timore di colpa sul controllo ingenuo delle ipotesi, sul ragionamento e sulle decisioni, -   il paradosso nevrotico, vale a dire la persistenza di atteggiamenti nonostante sia possibile ed opportuno cambiarli -   i rapporti tra razionalità e patologia.

4 Un tipico caso di Disturbo Ossessivo-Comulsivo (DOC) Maria temeva di contagiarsi l’AIDS, attraverso il contatto con la foto di un malato (Rock Hudson) Per rispondere a questa domanda abbiamo preso in esame un tipico caso di DOC

5 Il primo problema che ci siamo posti è stato identificare e descrivere i passi del ragionamento che avevano portato Maria a trarre questa conclusione Johnson-Laird, Mancini e Gangemi, 2006 Psychological Review

6 Oddio, toccare questa foto mi fa impressione, come se stessi toccando davvero il malato, … e se mi fossi contagiata? Sarebbe terribile, che sbadata sono stata, ma potevo stare più attenta! No, ma che sto pensando! È assurdo! Però come posso esserne così sicura?! Il fotografo è stato vicino a RH, infatti la foto è un primo piano Si ma l’AIDS mica si contagia con la vicinanza, ci deve essere un contatto intimo. Già, ma io che ne so se c’è stato un contatto intimo? Il fotografo stesso poteva essere omosessuale. In effetti sembra improbabile che ci sia stata della intimità in una stanza d’ospedale e con un malato grave, ma non c’ero lì e come posso escluderlo dunque?

7 I passi caratteristici del ragionamento di Maria
La paziente inizia con una intuizione circa un potenziale pericolo : “Oddio, toccare questa foto mi fa impressione, come se stessi toccando davvero il malato.” Questa intuizione attiva una reazione d’ansia esagerata, che la porta a focalizzare il pericolo, pur considerandolo, almeno inizialmente soggettivamente implausibile e improbabile … e se mi fossi contagiata? Sarebbe terribile….!

8 Si attiva inoltre una emozione di colpa: ha agito in modo superficiale e sbagliato, potendo per questo causare un danno a se stessa “che sbadata sono stata, ma potevo stare più attenta! “ Cerca di dimostrarsi che non esistono possibili meccanismi di contagio che l’abbiano potuta effettivamente esporre al rischio: “No, ma che sto pensando! È assurdo!”

9 conclude che effettivamente il rischio è improbabile, ma non riesce ad escluderlo con assoluta certezza: “Però come posso esserne così sicura?! ” Cerca quindi ulteriori esempi del pericolo: “Il fotografo è stato vicino a RH, infatti la foto è un primo piano” E ne cerca di nuovo la falsificazione: “Si ma l’AIDS mica si contagia con la vicinanza, ci deve essere un contatto intimo“. e così via …

10 Il ragionamento di Maria:
Maria, per escludere il pericolo con certezza assoluta Cerca di immaginare tutte le possibilità di pericolo Cerca di falsificarle tutte, una per una, ricercandone i controesempi E’ disposta a rigettare l’ipotesi di pericolo solo a condizione che ne sia certa l’impossibilità Grazie a questo processo, finisce col vedere un numero sempre più alto di possibilità di pericolo Accetta il pericolo come reale So to make the inference that no possible mechanisms exist that could put her at risk It suggests possible mechanisms. So they search still harder to show that no risk exists, with the aim of reducing culpability This dialectical form of reasoning usually leads them to accept the danger as real. Even if they can infer that the risk of contamination is small, their reasoning amplifies their anxiety. The patients’ reasoning aiming to show that nothing endangers them has a paradoxical effect. It suggests possible mechanisms. So they search still harder to show that no risk exists, with the aim of reducing culpability (Mancini and Gangemi, 2004; Mancini, 2005). And so they go into an indefinite loop of thoughts and feelings. One consequence is that their fear of contamination generalizes, because they construct ever more remote mechanisms for its transmission. The newspaper with the photograph of Rock Hudson, for instance, contaminates what it touches. Ultimately, the patients may become at risk of contamination from almost anything.

11 Successivamente ci siamo chiesti se effettivamente i passi da noi identificati, studiando il ragionamento di Maria, possano generare ragionamenti tipici degli ossessivi, e non solo di Maria Johnson-Laird, Mancini e Gangemi, 2006 Psychological Review

12 Esperimento 1 Se la nostra ipotesi è corretta gli psichiatri dovrebbero riconoscere come tipici del DOC ragionamenti prodotti seguendo i passi del ragionamento di Maria, indipendentemente dal loro contenuto Se la nostra ipotesi sulla forma di ragionamento utilizzata dagli ossessivi è corretta, allora……

13 Disegno: • A 34 psichiatri sono state mostrate 6 coppie di resoconti verbali di pazienti (ordine random). • I due resoconti di ogni coppia avevano lo stesso contenuto ma differivano per la forma del ragionamento: uno aveva la forma del ragionamento ossessivo, e l’altro la forma confirmatoria, propria degli altri disturbi d’ansia (BSTS). Le 6 coppie di resoconti avevano il contenuto tipico di: GAD ipocondria DOC (contaminazione e checking) fobia specifica paranoia

14 Ho paura che quel doloretto che ho all’addome dalla parte del fegato potrebbe essere il sintomo di un tumore, di un cancro al fegato. Mi ricordo di un mio zio che è morto di cancro al fegato, era ridotto in un modo disgustoso tra mille sofferenze. Certo mio zio aveva 80 anni e io ne ho 30 e un cancro al fegato alla mia età è raro d’altra parte mica è impossibile! Per giunta, forse, ho anche una brutta cera, la lingua è sporca, a volte ho un po’ di amaro in bocca, mi sembro anche pallido, sarà l’anemia. Certo, questi sono sintomi molto frequenti che possono essere banali, io stesso li ho avuti tante altre volte, ma ci sono e mica sono incompatibili col cancro anzi non lo escludono affatto. Ho paura che quel doloretto che ho all’addome dalla parte del fegato possa essere il sintomo di un tumore, di un cancro al fegato. Mi ricordo di un mio zio che è morto di cancro al fegato tra mille sofferenze. All’inizio la situazione era come la mia, anche lui aveva un doloretto all’addome, non se ne curò, i medici poi gli dicevano che non era niente e intanto il cancro camminava, anche adesso, qui, dentro la mia pancia, il cancro si sta espandendo, in effetti mi sembra che i doloretti sono aumentati nelle ultime settimane. Nessun mi da retta, tutti mi prendono sottogamba, quando cominceranno a curarmi sarà troppo tardi! Mi sembra di avere anche una brutta cera, la lingua è sporca, a volte ho un po’ di amaro in bocca, mi sembro pure pallido, sarà l’anemia! So the structure of Maria’s reasoning, as we have reconstructed it, seems typical of the obsessive compulsive disorder. In particular, we have drawn two series of vignettes, one with the same logical structure as Maria’s reasoning, the other with a ‘better safe than sorry’ structure; in both series, the content was typical of OCDs, GADs, phobics, paranoids and hypochondriacs. The psychiatrists diagnosed as OCD the cartoons have the same structure as Maria’s reasoning, regardless of the content. Both vignettes concern the same content, but, according to our theory, they are characteristic of two different psychological illnesses. Here we have a person reasoning about a stomach ache. Please note that the main difference between the two forms of reasoning is that in the Obsessive like reasoning the person reasons, alternating between a case for and a case against the worst case, and never quite able to dismiss the latter, AND THAT the danger thesis is asymmetrically over-represented compared to the antithesis and the acceptance standards for the security proofs are incomparably higher than for the danger proofs. So the structure of Maria’s reasoning, as we have reconstructed it, seems typical of the obsessive compulsive disorder.

15 Procedura e istruzioni
Gli psichiatri sono stati testati individulamente. La domanda cruciale era: “Quale diagnosi è possibile formulare per ciascuno dei due resoconti?” Potevano scegliere tra le seguenti diagnosi: GAD ipocondria DOC fobia specifica paranoia

16 Risultati • gli psichiatri riconoscono come tipici del DOC (83% dei trials), ragionamenti formalmente simili a quello tipo Maria, e ciò indipendentemente dal contenuto. • diagnosticano come altri disturbi d’ansia (97% dei trials) ragionamenti esclusivamente confirmatori se il contenuto è tipicamente ossessivo e la forma è confirmatoria, allora formulano una diagnosi di GAD The result shows that… They were quite unable to explain what it was about the vignette that led them to their diagnoses, which were rapid and intuitive. So the structure of Maria’s reasoning, as we have reconstructed it, seems typical of the obsessive compulsive disorder.

17 Conclusioni il ragionamento tipo Maria è caratteristico del DOC e i passi da noi identificati come tipici del ragionamento ossessivo producono effettivamente questo genere di ragionamento. The result shows that… They were quite unable to explain what it was about the vignette that led them to their diagnoses, which were rapid and intuitive. So the structure of Maria’s reasoning, as we have reconstructed it, seems typical of the obsessive compulsive disorder.

18 terzo problema perché gli ossessivi ragionano in questo modo?
Più precisamente Quali sono gli scopi e le credenze che regolano il ragionamento ossessivo?

19 Premessa Il ragionamento è uno strumento al servizio degli scopi e dei bisogni dell’individuo e non dell’accuratezza o della verità (vedi Friederick, 1993; Trope & Lieberman,1996) Before answering a premise ESTABLISH A PREMISE

20 Perchè Maria ragiona in modo semidialettico?
Il suo scopo è proteggersi dall’AIDS? Se così fosse, allora “better safe than sorry strategy” Si focalizza l’ipotesi di pericolo Si ricercano conferme Nessun tentativo di falsificare l’ipotesi di pericolo The first possible hypothesis is that underlying Maria’s reasoning is: -         the goal of protecting from AIDS contagion If this were the case, Maria would have adopted a highly prudential argument such as ‘better safe than sorry’, focusing on the danger hypothesis and seeking confirmation without any attempt at falsifying the danger hypothesis

21 Perchè Maria ragiona in modo semidialettico?
Il suo scopo è rassicurarsi? Se così fosse, allora “wishful thinking” Si focalizza l’ipotesi di sicurezza Si ricercano conferme Nessun tentativo di falsificare l’ipotesi di sicurezza The second hypothesis is that Maria, also because she is aware of the implausibility of the danger hypothesis, has the goal of seeking reassurance. However, in this case, this would be a ‘wishful thinking’ type of argument focusing on the safety hypothesis and the search for the relative confirmation, without any attempt at falsifying the security hypotheses.

22 Perchè Maria ragiona in modo semidialettico?
Vuole perseguire entrambi gli scopi? (proteggersi dall’AIDS e rassicurarsi) Se così fosse, allora dovremmo osservare un lungo, complesso e dettagliato ragionamento dialettico con: Una rappresentazione simmetrica della tesi e dell’antitesi Standard simili per accettare/rigettare la tesi e l’antitesi The third hypothesis is that Maria pursues both goals – to protect herself from contagion and to seek reassurance; however, in this case we would presumably witness a long, comprehensive, complex and detailed dialectical reasoning that nevertheless displayed a symmetrical representation of the thesis and the antithesis, and with substantially similar acceptance/rejection standards. Instead, in Maria’s reasoning, the danger thesis is asymmetrically over-represented vis-à-vis the antithesis and the acceptance standards for the danger proofs are incomparably higher than for the security proofs.

23 Perchè Maria ragiona in modo semidialettico? La nostra ipotesi
La nostra ipotesi Maria vuole dimostrarsi, al di là di ogni ragionevole dubbio, che: non ha agito in modo superficiale e sbagliato, e per scongiurare ogni possibile accusa, cerca di dimostrarsi che il pericolo non esiste (cioè, non esistono possibili meccanismi di contagio che l’abbiano potuta effettivamente esporre al rischio) what induces Maria to reason in such a peculiar fashion about the danger? Apparently the best solution is that Maria was attempting to demonstrate, beyond all reasonable, doubt, that by touching the photo in the newspaper she was not jeopardizing her health and was doing so to fend off possible charges of recklessness. When arguing we often take into account a dialectical antagonist to whom we address our arguments (Legrenzi passim). In the case of Maria the antagonist has an accusatory and persecutory attitude.

24 Dal timore di essere accusato al ragionamento di Maria
Maria focalizza l’ipotesi di pericolo perché teme di essere accusata di aver determinato il pericolo stesso Maria cerca la falsificazione dell’ipotesi di pericolo perché vuole difendersi dall’accusa e dunque vuole contestarla. Maria usa standard molto elevati per valutare la portata della falsificazione perché ritiene, by default, che il giudizio sarà severo, nel senso che terrà conto solo della possibilità che lei sia colpevole e non che sia innocente. L’imputazione è implausibile per Maria, ma Maria non ritiene implausibile di poter essere accusata di essersi causata l’AIDS per sbadataggine. With this aim A questo scopo In definitiva, the fear of a harsh despising or loathing fear lead Maria to considerare tutte le possibilità di pericolo e a tentare di falsificarle tutte con certezza assoluta Perciò: Maria focalizza l’ipotesi di pericolo perché teme di essere accusata di aver determinato il pericolo stesso. Maria cerca la falsificazione dell’ipotesi di pericolo perché vuole difendersi dall’accusa e dunque vuole contestarla. Maria usa standard molto elevati per valutare la portata della falsificazione perché ritiene, by default, che il giudizio sarà severo, nel senso che terrà conto solo della possibilità che lei sia colpevole e non che sia innocente. In sintesi, Maria, per difendersi da possibili imputazioni e sottrarsi quindi al rischio di essere oggetto di espressioni aggressive, critiche e sprezzanti, esamina tutte le possibilità di pericolo, cerca di dimostrarle tutte false, con certezza assoluta, cioè al di là di ogni ragionevole dubbio.

25 alla colpa di averlo causato?
Che prove abbiamo che lo scopo alla base del ragionamento ossessivo sia quello di sottrarsi all’accusa di aver determinato il pericolo e dunque alla colpa di averlo causato? Che prove abbiamo del fatto che per evitare di essere accusata di aver agito colpevolmente Maria focalizza tutte le ipotesi di pericolo e di colpevolezza? Abbiamo condotto 2 esperimenti per dimostrare che se si teme di essere colpevoli allora si focalizzano le possibilità di colpevolezza e le ipotesi di pericolo anche quelle implicite e alle quali gli altri di solito non pensano

26 Studio 1 Identificare gli scopi perseguiti con l’attività ossessiva da un gruppo di pazienti giunto alla nostra osservazione (Mancini, Perdighe, Serrani e Gangemi, Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale, 2008)

27 Indagine su 32 pazienti ossessivi
27 M, 15 F, età media 31.6 (18-61) Procedura: Y-BOCS autosomministrata, scelta delle ossessioni e compulsioni più gravi Assessment tramite domande standard Per ciascun paziente il terapeuta completava lo schema che segue Lo schema era condiviso con il paziente e modificato finché il paziente non lo trovava ben corrispondente alla sua esperienza

28 Schema generale Evento Valutazione Tentativi di Soluzione 1
Metavalutazione Tentativi di Soluzione 2

29 Maria EVENTO sfiorare inavvertitamente un passante VALUTAZIONE
per sbadataggine potrei essermi contagiata l’AIDS, dunque debbo provvedere  TENTATIVI DI SOLUZIONE I     Lavaggi ripetuti Evitamenti Ruminazioni Richiesta di rassicurazioni

30 TENTATIVI DI SOLUZIONE II°
Maria META VALUTAZIONE queste mie preoccupazioni sono esagerate sto rovinando la mia vita e quella dei miei familiari potrei rendere ossessivo mio figlio TENTATIVI DI SOLUZIONE II° tentativi di soppressione del pensiero evitamenti finalizzati a ridurre l’attività ossessiva

31 Schema generale Evento Valutazione Tentativi di Soluzione 1
Meta valutazione Tentativi di Soluzione 2

32 Indagine su 32 pazienti ossessivi
Successivamente: 18 psicologi non esperti di OCD né di psicoterapia cognitiva non al corrente della ipotesi hanno classificato la prima valutazione dei 32 pazienti in 5 categorie scelte sulla base della letteratura (Dèttore e Melli, 2004): timore di contaminazione da sostanze disgustose timore del giudizio altrui timore di colpa timore di un danno ma senza colpa altro

33 M delle scelte operate dai 18 giudici
Risultati M delle scelte operate dai 18 giudici Per le categorie selezionate: F (3,51) = p<.001 d = .67 Bonferroni post-hoc test: colpa vs disgusto p< disgusto vs danno p<.05 vs. danno p< vs vergogna p<.001 vs. vergogna p<0.001 La colpa viene scelta più di ciascuna delle altre emozioni in maniera significativa (Bonferroni post-hoc test: colpa vs disgusto p=0.005; colpa vs. danno p=0.000; colpa vs. vergogna p=0.000) Il disgusto viene scelto un numero maggiore di volte rispetto alla vergogna (p=0.000). Nessuna differenza invece tra disgusto e danno (p=.19)

34 DA SOSTANZE DISGUSTOSE
COCLUSIONI I PAZIENTI OSSESSIVI VALUTANO GLI EVENTI CRITICI QUASI SEMPRE IN TERMINI DI MINACCIA DI COLPA e DI CONTAMINAZIONE DA SOSTANZE DISGUSTOSE

35 STUDIO 2 Verificare se i pazienti ossessivi, più degli altri pazienti con disturbi d’ansia, sono sensibili ad accuse e a critiche sprezzanti che potrebbero far seguito a loro colpe o mancanze To test this prediction, we used a

36 Soggetti 16 pazienti ossessivi (8 M, 8 F, età media 30.2)
22 pazienti con disturbo d’ansia (GAD, fobia sociale, agorafobia, attacchi di panico; 10 M, 12 F, età media 34.3)

37 Procedura e Istruzioni
1. Le foto di Ekman sono state disposte davanti al soggetto 2. Si diceva al paziente di immaginare che le espressioni facciali fossero rivolte a lui e che lui fosse l’oggetto di ogni singola espressione di scegliere le due che lo mettevano più a disagio. 3. si presentavano tutte le foto e gli si chiedeva: “Se si realizzasse proprio la cosa che tu maggiormente temi (evento ultimo temuto), ti aspetteresti di essere esposto ad una di queste espressioni? E se si, quale ti farebbe soffrire di più?”

38 Risultati 1. i pazienti ossessivi, più che i pazienti con altri disturbi d’ansia, reputano le espressioni di rabbia e disgusto rivolte a loro come quelle che maggiormente in grado di suscitare disagio (t (36)=2.16; p<.05) M di foto di rabbia o disgusto

39 2. i pazienti DOC prevedono di trovarsi di fronte ad espressioni di rabbia e disgusto se immaginano che avvenga ciò che cercano di prevenire, più che i pazienti non DOC (2 (1, N=38) = 10.24, p<0.01.) Percentuali di scelta

40 Disgusto n. 32

41 Disgusto n. 98

42 RABBIA 106

43 i pazienti ossessivi rispetto a pazienti con altri disturbi d’ansia:
CONCLUSIONI i pazienti ossessivi rispetto a pazienti con altri disturbi d’ansia: tendono a percepire come più avversive le espressioni di rabbia, disgusto e disprezzo se le immaginano dirette verso di se tendono ad immaginare che se si verificasse ciò che ossessivamente temono allora sarebbero esposti a una siffatta espressione ricordano di essere stati esposti a una tale espressione nel passato tendono ad interpretare come sprezzanti le espressioni neutre o che manifestano altre emozioni To test this prediction, we used a

44 Infine che prove abbiamo del fatto che per evitare di essere accusati di aver agito colpevolmente gli ossessivi focalizzano le ipotesi di pericolo e , soprattutto, di colpevolezza?

45 2 Esperimenti Sul processo di focalizzazione in un compito di decisionale, con soggetti non clinici (Gangemi & Mancini, 2007, Journal of Behaviour and Decision Making) 2. Sull’ assertion-testing con soggetti ossessivi sub-clinici (Johnson-Laird, Mancini & Gangemi, 2006, Psychological Review)

46 Esperimento 1 Abbiamo utilizzato un problema decisionale per verificare se: l’emozione di colpa induce i partecipanti a focalizzare le ipotesi di pericolo, anche quando implicite e dunque scarsamente o per nulla rappresentate nel problema decisionale (poche e incomplete informazioni)

47 Tre stati emozionali indotti: Colpa/Rabbia/Neutro
In questo esperimento Tre stati emozionali indotti: Colpa/Rabbia/Neutro Un compito decisionale Il compito includeva due ipotesi, una di pericolo e una di sicurezza. Alternativamente, una era ben esplicitata ed una era implicita Variabili dipendenti: Numero di domande per ciascuna ipotesi Decisione finale Emozioni indotte attraverso il ricordo di eventi passati Alternativamente, una era ben esplicitata (chiaramente specificata nel testo) ed una era implicita (appena menzionata alla fine del testo) Decisione finale e relativa all’ipotesi scelta To test this prediction, we used a The explicit hypothesis was detailed and thus clearly specified in the text, while the implicit hypothesis was only hinted at the end of the text.

48 M domande selezionate per
Risultati 1. I soggetti “colpevoli” preferiscono indagare l’ipotesi di pericolo, anche se implicita selezionando un numero più alto di domande ad essa riferite (N=183) M domande selezionate per Ipotesi di Pericolo Ipotesi di Pericolo Interazione Emozione x Ipotesi, F2, 177 = 3.74, p < .05

49 Results 2. I soggetti colpevoli scelgono di seguire l’ipotesi di pericolo come decisione finale Ipotesi di Pericolo % scelta per Ipotesi di Pericolo interazione emozione x diagnosi Wald (1) = 19.03, p<.001

50 Conclusioni per l’Esperimento 1
I soggetti cui è stata indotta la colpa focalizzano l’ipotesi di pericolo, anche se implicita e dunque scarsamente o per nulla suggerita dal problema decisionale loro presentato. Implicazioni per la clinica: gli ossessivi focalizzano l’ipotesi di pericolo anche se non c’è nessuna informazione che la suggerisce

51 sono più abili degli altri a inferire
Esperimento 2 Verificare l’ipotesi che i soggetti ossessivi sub-clinici, di fronte a contenuti di colpa: sono più abili degli altri a inferire le possibilità in cui sono colpevoli le impossibilità in cui sono innocenti a partire da alcune affermazioni To test this prediction, we used a

52 2 gruppi di soggetti: • Soggetti oltre il 5° perc. al PI (n=14)
• Soggetti di controllo al di sotto del 5° perc. al PI (n=14) Ciascun gruppo è stato ulteriormente suddiviso in due sottogruppi, in base al tipo di contenuto delle affermazioni: 1° gruppo: affermazioni di colpa (ad es. l’allarme di casa suona e mi sento colpevole) 2° gruppo: affermazioni neutrali (ad es. l’allarme di casa suona e sono stanco), o di tristezza (lad es. ’allarme di casa suona e sono triste).

53 Percentuale di casi possibili correttamente elencati
Contenuto colpa Altri contenuti DOC 63 7 Controllo 23 19 Individuals with a tendency to obsessive compulsions and who encountered a story likely to engage a feeling of guilt, listed more correct fully explicit possibilities (63% of the possibilities) than the control participants (23% of the possibilities; Mann-Whitney W = 15.5, p < .02). However, when the story and assertion had either a content concerning depression or a neutral content, no reliable difference between the obsessive group and control group occurred (e.g., the two groups listed 7% and 19% fully explicit true possibilities respectively). Interazione gruppo x contenuto, Mann-Whitney, W = 15.5, p < .02.

54 Percentuale di casi impossibili correttamente elencati
Contenuto colpa Altri contenuti DOC 62 26 Controllo 25 13 The participants with a tendency to obsessive compulsions likewise listed as impossible more correct fully explicit possibilities in which they were not guilty (62% of the possibilities) then their control counterparts (25% of possibilities; Mann-Whitney W = 16.0, p < .02). However, when the story and assertion had either a content concerning depression or a neutral content, there was no reliable difference between the obsessive group and control group (e.g., the two groups listed 26% and 13% false possibilities respectively). Interazione gruppo x contenuto, Mann-Whitney, W = 16.0, p < .02.

55 Conclusioni Esperimento 2
I soggetti ossessivi sub-clinici, di fronte a contenuti di colpa: sono più abili degli altri a inferire le possibilità in cui sono colpevoli le impossibilità in cui sono innocenti quindi ragionano da esperti su contenuti di colpa, rilevanti per il Disturbo (stesso risultato con pazienti depressi sub-clinici e in uno studio attualmente in corso sul ragionamento sillogistico, con soggetti fobici)

56 CONCLUSIONI GENERALI • i pazienti ossessivi ricorrono ad una peculiare strategia di ragionamento • questa strategia dipende dallo scopo minacciato • lo scopo alla base del ragionamento ossessivo è quello di sottrarsi all’accusa di aver determinato il pericolo e dunque alla colpa di averlo causato le inferenze dei pazienti ossessivi sono razionali e, come risultato di prolungate ruminazioni, gli stessi pazienti diventano ragionatori esperti nei loro domini sintomatici (idem per i pazienti depressi) quindi i pazienti nel dominio critico ragionano meglio dei non pazienti


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