La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

EDUCAZIONE ALLA SALUTE

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "EDUCAZIONE ALLA SALUTE"— Transcript della presentazione:

1 EDUCAZIONE ALLA SALUTE
I.T.C.S. “L. MOSSA” ORISTANO A.S PROGETTO: EDUCAZIONE ALLA SALUTE CLASSE 2^D INDICE IGEA

2 sessualmente trasmissibili
ALCOL E FUMO AIDS e le malattie sessualmente trasmissibili L’alimentazione

3

4 L’alcool ha effetti destabilizzanti sulle persone che si trovano alla guida di autoveicoli, aumentando sensibilmente il rischio di incidenti stradali.

5 I sintomi che manifesta un soggetto il cui sangue ha una concentrazione di alcool compresa fra 1 e 2 gr/l, descritti dalla scienza medica sono, fra gli altri, aumento del tempo di reazione e la marcata diminuzione dell’ abilità a guidare autoveicoli; quando la concentrazione di alcool è superiore a 2 gr/l, se ne associano altri, quali il disorientamento, la perdita di percezione di forme, movimenti e dimensioni , la diplopia che è la visione doppia delle immagini.

6 Ma gli effetti negativi dell’ alcool sulle capacità di concentrazione del conducente, sulla sua capacità di reazione alla insorgenza di pericoli, sulla stessa abilità di guida, si manifestano anche quando il soggetto non mostra esteriormente i comportamenti caratteristici della persona in stato di ebbrezza alcolica.

7 Così lo stesso conducente e le persone che gli sono vicine, possono essere indotte a pensare che egli sia perfettamente lucido e capace di guidare senza problemi, mentre in realtà l’alcool inibisce sensibilmente le sue capacità di guida, limitando, fra l’altro, le percezioni sensoriali e la prontezza di reazione.

8 Questo mancato riconoscimento dell’alterato stato psicofisico conseguente all’assunzione di alcool, non fa altro che aumentare i rischi e quindi i pericoli. Questo è ciò che avviene quando la concentrazione del tasso alcolemico del sangue è di poco superiore a quella massima consentita dalla legge: il soggetto sembra lucido ed invece l’alcool che ha assunto, manifesta, seppure non esteriormente, i suoi pericolosi effetti.

9 E’ quindi sbagliato ritenere, secondo il nostro parere, che un soggetto che abbia assunto alcool in quantità tale che la concentrazione del tasso alcolemico del sangue sia di poco superiore a quella massima consentita dalla legge, in fondo non sia potenzialmente pericoloso se si pone alla guida di un veicolo. Certo sono diversi gli effetti dell’ alcool a seconda della quantità che se ne assume, ma anche quando viene ingerito in quantità non “esagerata” eppure tale da superare la soglia massima stabilita dalla legge, i pericoli ci sono sempre.

10 COME SI MISURA IL TASSO ALCOLEMICO?
Il tasso alcolemico si misura in grammi di alcool per litro di sangue; un tasso alcolemico di 1g/litro indica che quindi in ogni litro di sangue del soggetto e’ presente 1 grammo di alcol puro.

11 TABELLA RIASSUNTIVA ALCOOL ED EFFETTI
Q.tà di alcool presente nel sangue Effetti esteriori Effetti reali Fino a 1g/l Non evidenti segni di assunzione Stato psicofisico alterato con conseguente incidenza negativa sulla capacità di guida. Da 1 a 2g/l Instabilità emotiva – inibizione - coordinazione motoria ridotta Riflessi limitati – aumento tempi di reazione – riduzione marcata delle capacità di guida – difficoltà visive Da 2 a 3g/l. Linguaggio sconnesso – percezione alterata degli stimoli – andatura incerta. Oltre a quanto sopra: diplopia – disorientamento – mancata capacità di percezione di forme movimenti e dimensione. Da 3 a 4.g/l Evidente stato confusionale, con accentuata riduzione della risposta agli stimoli. Coordinazione motoria e del linguaggio fortemente ridotti. Oltre a quanto sopra:incapacità totale di guidare con il minimo raziocinio. Da 4 a 5g/l Aumento temperatura corporea - alterazioni cardiocircolatorie Come etilico Oltre 5 g/l morte

12 sessualmente trasmissibili
L'AIDS e le malattie sessualmente trasmissibili ARGOMENTI

13 AIDS Clamidia Tricomoniasi Epatite Sifilide Gonorrea Candidosi Vulvovaginale Herpes Genitale Papillomi Bibliografia

14 AIDS Che cos’è? L’origine Come si trasmette Le conseguenze Le cure
La rilevazione della malattia Personaggi famosi con l’Aids Le nostre opinioni

15 Che cos'è? AIDS significa “Sindrome da Immunodeficienza Acquisita“. Nelle persone malate di AIDS le difese immunitarie normalmente presenti nell’organismo sono state fortemente indebolite a causa di un virus denominato HIV (Human Immunodeficiency Virus) e non sono più in grado di contrastare l’insorgenza di infezioni e malattie - più o meno gravi - causate da altri virus, batteri o funghi. È questo il motivo per cui l’organismo di una persona contagiata subisce malattie e infezioni che, in condizioni normali, potrebbero essere curate più facilmente. La medicina definisce “sindrome” la comparsa di varie manifestazioni del male, mentre si parla di immuonodeficienza “acquisita” per indicare la conseguenza tardiva di un’infezione da virus Hiv. Il decorso di quest’ultima è suddiviso in vari stadi. La parola Aids fa riferimento a quello in cui il sistema immunitario è fortemente compromesso e cede all’attacco di patologie e tumori potenzialmente letali.

16 Un esemplare di Pan troglodytes
L'origine Molti ricercatori affermano che i portatori dell’aids sarebbero gli scimpanzé dell'Africa Centrale, in cui e' presente un virus, (Simian immunodeficiency virus): attraverso lo studio di materiale fecale hanno scoperto che, in alcune comunita', l'infezione raggiunge un tasso variabile tra il 29 e il 35% e, grazie ad uno studio di genetica, si e' potuto ricostruire l'albero genealogico dell'HIV-1, risalendo cosi' all'origine sia dell'Hiv non pandemico, gruppo N, sia di quello pandemico, gruppo M, il più diffuso nell'uomo (i due tipi di virus sono presenti in distinte comunita' di scimpanze' Pan Trogodytes, del sud-est e del centro-sud del Paese ). Si e' ipotizzato che il contagio con l'uomo sia avvenuto agli inizi del XX secolo, a causa di uno sviluppo diverso di HIV-1. Purtroppo il numero delle persone malate cresce di anno in anno, soprattutto tra le donne e i bambini, ma si spera che la scoperta dell'origine e lo studio del virus originario aiutino a trovare nuove soluzioni ad un male ancora incurabile. Un esemplare di Pan troglodytes

17 Come si trasmette? Il virus dell’HIV si trasmette attraverso 3 modalità: per via ematica, per via sessuale e per via materno - fetale. Ematica: Se il sangue di un individuo sieropositivo entra in contatto con il sangue di un individuo sano il virus si propaga nell’organismo di quest’ultimo. La trasmissione per via ematica colpisce ancora i tossicodipendenti che usano scambiarsi le siringhe. Nella vita di tutti i giorni questo tipo di trasmissione può avvenire se si scambiano strumenti taglienti di uso comune (rasoi) o per usi particolari (aghi in mesoterapia). In questi casi è sufficiente seguire particolari regole di comportamento per evitare il contagio della malattia.

18 Come si trasmette? Sessuale: Attualmente la trasmissione sessuale è sicuramente quella più frequente. Il contagio avviene attraverso piccolissime lesioni dei genitali. Queste durante il rapporto sessuale consentono al virus, presente nello sperma o nelle secrezioni vaginali, di entrare nell’organismo. Ovviamente tutte le pratiche sessuali che favoriscono traumi possono provocare un aumento del rischio di trasmissione. Per questo motivo i rapporti anali sono a maggior rischio, perché la mucosa dell'ano è più fragile e meno protetta di quella vaginale. Materno–fetale: La trasmissione da madre a figlio può avvenire durante la gravidanza, durante il parto, o con l’allattamento. Il rischio per una donna sieropositiva di trasmettere l’infezione al feto è circa il 20%. Oggi è possibile ridurlo al di sotto del 10% somministrando zidovudina(Azt, farmaco contro l’Hiv) alla madre durante la gravidanza e al neonato

19 Le conseguenze L'AIDS non solo comporta un costo drammatico in termini di vite umane, ma nei paesi più colpiti rappresenta una minaccia anche per la produzione zootecnica, importante fonte di reddito per le famiglie rurali. Con oltre il 60 per cento della popolazione dell'Africa sub-sahariana in età compresa tra i 15 ed i 49 anni che deve fare i conti con l'HIV - tra questi 11.4 milioni orfani a causa dell'AIDS - le ripercussioni sul settore zootecnico sono diventate motivo di seria preoccupazione. Nei paesi in via di sviluppo, il settore zootecnico rappresenta un'importante fonte di reddito e cibo per circa il 70 per cento delle famiglie rurali; in Africa orientale ed in Africa australe, ad esempio, contribuisce sino al 13 per cento del Prodotto Interno Lordo (PIL), ma proporzionalmente rappresenta molto di più per la sicurezza alimentare delle singole famiglie. La produzione di carne, latte, uova, fanno del settore zootecnico una consistente fonte di reddito e di nutrizione; inoltre esso svolge un ruolo importante nell'agricoltura. Tuttavia, in un caso dove una parte crescente della popolazione in età da lavoro è colpita da HIV/AIDS, sono sempre meno le persone che possono prendersi cura del bestiame.

20 Le cure Al momento non si guarisce dall'HIV o dall'AIDS e non esistono vaccini. L'infezione da HIV porta all'AIDS ed, alla fine, al decesso. Tuttavia nei paesi occidentali la maggior parte dei pazienti sopravvive per molti anni dopo la diagnosi grazie alla disponibilità sul mercato della terapia antiretrovirale ad elevata attività (Highly Active Antiretroviral Therapy o HAART). In mancanza della HAART, il passaggio dall'infezione da HIV all'AIDS si verifica in un arco di tempo che va dai 9 ai dieci anni e il tasso medio di sopravvivenza dopo che si sviluppa l'AIDS è di 9.2 mesi (Morgan e altri, 2002b). La HAART aumenta notevolmente il tempo che intercorre dalla diagnosi alla morte mentre continua la ricerca volta allo sviluppo di nuovi farmaci e di vaccini. Negli Stati Uniti le autorità sanitarie hanno bocciato il Piano Pave per la sperimentazione di un vaccino preventivo contro l’Aids: non è sicuro e potrebbe addirittura aumentare il rischio di infezione. Intanto in Italia è ricomparso il vaccino ideato da Barbara Ensoli, ricercatrice dell’ Istituto Superiore della Sanità, con l’ annuncio di un nuovo studio sull’ uomo.

21 La rilevazione della malattia
I primi sintomi dell'AIDS sono simili a quelli che si sviluppano in soggetti con un normale sistema immunitario. La maggior parte sono infezioni causate da batteri, virus, funghi, parassiti e altri organismi. Negli individui affetti da AIDS sono comuni le infezioni opportunistiche, e aumenta il rischio di sviluppare varie forme di tumore come, tumori del cervello e linfomi. Sintomi comuni sono febbre, sudorazione (specie notturna), ingrossamento ghiandolare, tremore, debolezza e perdita di peso. La sopravvivenza media con terapia antiretrovirale è di 4-5 anni dal momento della diagnosi di AIDS conclamato. Senza il supporto terapeutico la morte sopravviene entro un anno. La maggior parte dei pazienti muore per infezioni opportunistiche dovute al progressivo indebolimento del sistema immunitario.

22 Personaggi famosi colpiti da Aids
Nel mondo dell’arte uno dei personaggi famosi colpiti dagli effetti dell’aids è Freddy Mercury ex-cantante dei Queen. A causa della sua sua bisessualità, si ammalò e non partecipò più ad alcun concerto. Per paura dello scandalo e per evitare ripercussioni negative nella vendita dei CD, nascose a tutti la terribile verità. Tenne un ultimo concerto in Svizzera e rientrò in Inghilterra due settimane prima della fine, Il 22 novembre 1991 Freddie convocò il manager dei Queen, Jim Beach, per redigere un annuncio da fare pubblicamente. Il 23 novembre fu diffuso il comunicato stampa dove dichiarò di essere affetto dal morbo: l'AIDS: « Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’Aids, ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento allo scopo di proteggere la privacy di quanti mi stanno intorno. Tuttavia, è arrivato il momento che i miei amici e i miei fans in tutto il mondo conoscano la verità. Spero che tutti si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia. » Appena 24 ore dopo aver emesso il comunicato, Freddie Mercury si spense. Aveva 45 anni. La causa una broncopolmonite cagionata dall'Aids. Morì nella sua casa e il suo corpo venne cremato,

23 La Clamidia è una malattia che può esser provocata da due fattori:
da un batterio che si trasmette per via sessuale o da madre a figlio durante il parto. Certe volte non ci sono sintomi, e provoca sia nei maschi che nelle femmine perdita dai genitali e se non viene curata porta sino alla sterilità. Si cura con antibiotici e se una coppia di patner sono infetti e non si cura l’infezione si può trasmettere anche più volte.

24 La tricomoniasi è una malattia protozoaria, a trasmissione sessuale diretta con forme genitali e intestinali. I sintomi per la forma intestinale sono il meteorismo addominale con scariche diarroiche a feci liquido-poltacee mentre la forma genitale dell'uomo colpisce l'uretra e la prostata.  . Nella forma genitale femminile i sintomi sono: prurito vulvare, bruciori spontanei, disuria con impossibilità al coito e secrezione vaginale abbondante, maleodorante di colore giallo-verdastro. La diagnosi si raggiunge con ricerca parassitaria nelle feci; esame microscopico a fresco della secrezione vaginale. La terapia, da effettuare in contemporanea con il partner, è a base di metronidazolo e lavande igieniche locali

25 L'epatite è l'infiammazione del fegato, può essere dovuta a cause diverse: virus, farmaci, alcool, ecc. Molti virus possono modificare la composizione del fegato nel contesto di infezioni che possono diventare anche di carattere. Tuttavia solo una minoranza di virus è epatotropa, cioè capace di portare come manifestazione clinica principale l'epatite. Alcuni sono virus a trasmissione prevalentemente interiore, non cronicizzano o infezione; altri sono virus a trasmissione prevalentemente parenterale e possono persistere nel tempo e quindi dare infezione e malattia di carattere cronico. Le epatiti possono essere acute o croniche. Le forme acute sono rappresentate dall'epatite virale. L'epatite acuta virale è un processo con caratteristiche necrotiche infiammatorie del fegato indotto da virus che porta a: rigonfiamento cellulare degli epatociti infetti, flogosi, rigenerazione epatocitaria. Possono presentarsi anche ittero, inappetenza, vomito, febbre, diarrea, rash cutanei, artralgie.

26 La sifilide è una grave malattia infettiva determinata dall’introduzione nell’organismo di un batterio chiamato “treponema pallido” o “spirocheta pallida”.  Nonostante si sia, per fortuna, ben lontani dal numero di casi di sifilide che si ebbero prima della seconda guerra mondiale, ultimamente questa infezione sta facendo registrare un aumento della sua diffusione. Tale osservazione, peraltro, non vale solo per i Paesi meno sviluppati: allarmanti, in proposito, sono dei dati recenti relativi ad alcuni quartieri periferici della capitale francese. Attualmente, dopo l’AIDS, è reputata la malattia sessualmente trasmissibile al secondo posto per il numero di decessi ed è particolarmente temibile anche perché, attraverso le tipiche manifestazioni cutanee della sifilide, cresce notevolmente il rischio di contrarre l’AIDS stesso da una persona sieropositiva.

27 Cause e trasmissione: la gonorrea si trasmette attraverso rapporti sessuali e può passare da madre a figlio durante il parto. Sintomi: l’incubazione è breve (2-10 giorni). Si verificano perdite (del pene o della vagine), e bruciore quando si fa pipì. L’infezione può essere priva di sintomi. I neonati, contagiati durante il parto, possono avere gravi infezioni agli occhi, fino alla cecità. Come si cura: La cura non protegge da nuove infezioni, per questo è fondamentale sospendere ogni attività sessuale fino alla guarigione di entrambi i partner. In caso contrario, la malattia si può passare da un patner all’altro, anche più volte. N.B.: il 60% circa delle donne colpite da gonorrea non presenta sintomi. Anche in presenza di sintomi, la malattia può essere trasmessa al partner

28 Cause e trasmissione: conosciuta anche come mughetto o candida è provocata da un fungo, la Candida albicans. La candida è sempre presente in bocca e nella vagina, dove cresce l’equilibrio con l’ambiente. L’infezione si sviluppa quando questo equilibrio si rompe. Gravidanza e diabete possono favorire la crescita della candida. Negli uomini si sviluppa per contagio sessuale con partner infetto/a. Primi sintomi: all’interno della vagina provoca prurito e bruciori, a volte biancastre, dense; in bocca provoca chiazze dolenti di colore giallastre. Negli uomini è spesso asintomatica, talvolta compaiono sul pene eruzioni rossastre, anche in rilievo, che causano bruciori. Se non viene curata: dai genitali alla bocca può passare ad altre zone umide del corpo. Non ci sono gravi complicazioni. Come si cura: farmaci antimicotici (candelette o creme). Se si è in coppia e non ci si cura insieme, l’infezione può tornare, più volte.

29 Cause e trasmissione: si trasmette con i rapporti sessuali, oppure trasmette da madre a figlio durante il parto. Primi sintomi: normalmente l’infezione è priva di sintomi; se ci sono, si manifestano dopo una settimana dal contagio, con prurito, bruciore e vescicole sui genitali, che scoppiano lasciando piccole ulcere dolorose (guariscono in giorni). Se non viene curata: con il passare del tempo il virus sembra indebolirsi, gli attacchi si diradano e diventano più lievi. I neonati contagiati durante il parto hanno un alto rischio di sviluppare infezioni agli organi interni, come il rischio di encefalite mortale. Come si cura: non si cura, però esistono farmaci che alleviano i dolori e rendono più veloce la scomparsa dei sintomi. L’attività sessuale deve essere sospese fino alla scomparsa di tutti i sintomi

30 Cause e trasmissione: si trasmette attraverso i rapporti sessuali e per contatti con materiale contaminato. Primi sintomi: provoca la comparsa di escrescenze carnose, che crescono nelle zone umide vicino e dentro i genitali, l’ano e la cervice ulterina. Come si cura: le escrescenze vengono eliminate con il laser, l’elettrobisturi ma anche con creme specifiche. N.B.: spesso l’infezione non produce sintomi e passa inosservata. Il papilloma è oggi considerato il maggiore responsabile del tumore del collo dell’utero.

31 Le nostre opinioni Secondo noi l’AIDS è una malattia che, difficilmente, riusciamo a curare. Per questo bisogna star attenti a diversi fattori in particolare alle relazioni omosessuali che sono quelli che causano l’Aids come è successo al cantante Freddy Mercury. Ci auguriamo che dopo aver letto questa relazione che abbiate capito quali sono i rischi e prima di commettere imprudenze riflettiate. Marco Piras, Luca Deiana, Marco Melas Roberto Craba, Mattia Saba

32 La risposta a queste e altre domande nelle pagine seguenti...
Che cosa c’è in una sigaretta? Quali sono i reali rischi che si corrono fumando? ALCOOL FUMO E Cos’è l’alcool? Che danni provoca? Da che cosa è composto? La risposta a queste e altre domande nelle pagine seguenti... Ritorna a

33 La sigaretta La sigaretta è un oggetto di consumo tra i più diffusi nell’ambito della civiltà occidentale, ed il fumo della sigaretta è il metodo più comune di assunzione di nicotina. VITE IN FUMO Ogni anno, nel mondo, 3 milioni di persone perdono la vita a causa del fumo. In Italia, i morti sono attualmente circa l’anno. Di queste persone, poco meno della metà muore di cancro, le altre in seguito a disturbi cronici dell’apparato respiratorio e malattie cardiovascolari. La metà dei decessi avviene tra i 35 e i 69 anni di età. In altre parole, ciò significa che il fumo fa perdere molti anni di vita: è stato calcolato infatti che un uomo di 30 anni che fuma due pacchetti di sigarette al giorno riduce la sua speranza di vita di circa 8anni rispetto a un non fumatore. Di fumo, quindi, si muore davvero. Ma cosa c’è nelle sigarette che fa tanto male all’organismo?

34 Composti della sigaretta
Le sostanze che si aspirano dalle sigarette sono molte e ognuna di queste causa danni più o meno gravi al nostro organismo. Dalla combustione del tabacco e della carta che lo si avvolge si sviluppa un fumo contenente sostanze diverse delle quali 40 considerate cancerogene. La nicotina, composto principale della sigaretta, provoca una forte dipendenza nel soggetto che la consuma, stimolando il “sistema di ricompensa” nel cervello.

35 Composti della sigaretta
Altre sostanze sono: Il monossido di carbonio, un gas che rallenta il trasporto di ossigeno alle cellule, il catrame, un insieme di sostanze, molte delle quali cancerogene, l’acido cianidrico e l’ammoniaca (sostanze irritanti) che riescono a passare la barriera di difesa dell’apparato respiratorio e provocano un danneggiamento delle cellule epiteliale che la costituiscono.

36 I danni del fumo Che la sigaretta possa far male è noto a tutti
L’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha inserita fra le sostanze che provocano la tossico-dipendenza, al pari degli stupefacenti e dell’alcool, però probabilmente nessuno sa con estrema precisione cosa la sigaretta contenga, quali siano i fattori tossici e quali quelli cancerogeni che emette fumando. ENTRIAMO PIU’ A FONDO NEL PROBLEMA Cosa succede quando si accende una sigaretta?

37 Tumore del cavo faringeo
I danni del fumo Le sostanze che si liberano durante la combustione si accumulano sullo strato successivo di tabacco non ancora acceso così, ad ogni aspirazione, la loro concentrazione aumenta, e alla fine il loro contenuto relativo è circa 4 volte superiore che all’inizio. Il fumo emesso diretto dalla combustione del tabacco contiene concentrazioni maggiori di sostanze tossiche rispetto alla frazione di fumo espirata. Ciò è dovuto al fatto che durante l’inalazione, il tabacco è bruciato ad una temperatura più alta che consente una più completa combustione degli agenti tossici in esso contenuti. Tumore del cavo faringeo

38 Il fumo di sigaretta è considerato causa di possibili danni alla salute e fattore favorente dell’insorgere di patologie a carico di: apparato respiratorio, apparato cardio-vascolare, e lo sviluppo in essi di tumori. Studi hanno dimostrato come l’assunzione di fumo attraverso la sigaretta sia più pericolosa per l’organismo rispetto alla pipa o al sigaro in quanto nell’atto del consumo la quantità inalata sia superiore. La consumazione del fumo provocato dalle sigarette in maniera attiva o passiva provoca (secondo alcune stime) più di morti ogni anno negli Stati Uniti. I fumatori tossiscono spesso perché hanno molto catarro, causato dalle cellule cigliate(cellule che ripuliscono le vie aeree del nostro apparato respiratorio) che non funzionando a dovere, lasciano accumulare il muco nei bronchi e l’organismo diventa più vulnerabile alle sostanze inquinanti, ai virus e ai batteri.

39 Le cause del fumo Quella di diventare un fumatore è una scelta che spesso non nasce da reali motivi, ma una volta presa è difficile cambiare la situazione, perché la vita senza sigarette sembra privata di un momento di piacere, di sicurezza e di prestigio. Questo naturalmente è falso, perché quando non si fuma si apprezzano meglio i profumi, si respira meglio non si creano inutili e dannose irritazioni e si sta meglio; migliorano la memoria e la prontezza dei riflessi, si dorme meglio e in un modo più silenzioso.

40 Donne e fumo Il numero delle fumatrici è cresciuto del 60% negli ultimi 20 anni è la quota di queste (che consumano più di 20 sigarette al giorno), e addirittura triplicata. Le conseguenze sono devastanti, infatti nel periodo compreso tra gli anni 60 e 80 il numero di morte del cancro al polmone tra le fumatrici è cresciuto da 4 a 7 volte ed è rimasto stazionario nelle non fumatrici. DONNE E GRAVIDANZE Le sostanze tossiche del fumo raggiungono e danneggiano anche il feto. Le gestanti fumatrici presentano un tasso maggiore di nati morti, di aborti spontanei e di nati con malformazioni congenite rispetto alle non fumatrici. I neonati delle madri fumatrici pesano in media 300 gr in meno dei neonati nati da madri non fumatrici; hanno ossa più piccole e più fragili; svilupperanno più facilmente malattie delle vie respiratorie; presentano un tasso più elevato di mortalità infantile.

41 RAPPORTO TRA FUMO E IMPOTENZA MASCHILE
Oltre l’80% degli uomini di oltre 50 anni che soffre di impotenza è costituito da fumatori. Il fumo aumenta la viscosità del sangue e incrosta i vasi sanguigni e anche quelli delle donne, rendendo quindi più difficoltoso, o impedendolo in tutto, e lo scorrere del sangue al loro interno. Questo effetto del fumo può essere esaltato da eventuali altri fattori di rischio che il fumatore presenta come alta pressione arteriosa; alto tasso di colesterolo; soprappeso e provocare infarti e ictus e impotenza.

42 Come smettere? Non esiste un metodo migliore in assoluto per smettere, perché nessun fumatore è uguale a un altro, ma esistono alcune regole generali e alcuni aiuti farmacologici che possono essere considerati come un ausilio nella lotta contro il fumo. Chi decide di smettere deve certo affrontare alcuni inevitabili conseguenze come la crisi di astinenza o l’aumento di peso, ma il tempo e la perseveranza aiutano a superare le difficoltà.

43 Cosa dicono i fumatori? Vincere alcune preoccupazioni, “Se smetto ingrasserò” In effetti il cibo risulterà più saporito, in quanto il gusto non sarà alterato da quello della sigaretta; Inoltre, ci sarà un aumento dell’appetito. Normale! L’eventuale aumento di peso sarà comunque momentaneo e riacquisterete il peso iniziale nel giro di qualche mese. Mangiare molta frutta evitando dolci e grassi, aumentare l’attività fisica fare più pasti leggeri al posto di due pesanti, consultare il medico per la dieta appropriata tutti elementi che vi aiuteranno a smettere di fumare e a contrastare l’eventuale, momentaneo aumento di peso.

44 Cosa dicono i fumatori? Il fumo mi rilassa…
Solo apparenza! In realtà il fumo è uno stimolante che aumenta la frequenza cardiaca; il nervosismo passerà nel giro di un paio di settimane. Non ho abbastanza forza di volontà… Smettere di fumare non è facile; l’impegno iniziale è notevole ma normalmente non occupa più di un paio di settimane. Ogni anno milioni di persone smettono di fumare, magari dopo più tentativi; in ogni caso è un successo. Ho provato altre volte ma non ci sono riuscito… La maggior parte degli ex fumatori ha fatto più di un tentativo prima di riuscire a smettere. E’ normale provare un forte desiderio di fumare, specialmente nei luoghi e nelle situazioni in cui si aumentava il numero di sigarette. Per i primi tempi per quanto possibile evita questi luoghi e queste situazioni. Prendi atto che fumare una sigaretta non significa comunque aver fallito.

45 Bibliografia I testi descritti sono tratti dal libricino AIDS di e rielaborati liberamente da noi; Le immagini sono state scaricate da Internet attraverso il motore di ricerca “Google”. I link da cui abbiamo tratto lo spunto per i lavori sono i seguenti: (ricerca immagini & web) Per la realizzazione di questo Ipermedia ringraziamo sentitamente per la collaborazione le Proff.: Elisabetta Bonetti: Scienze della Natura, Referente del Progetto Gianpaola Bozzano: Italiano Margherita Calisti: Trattamento Testi e Dati e il prof. Angelo Barraccu Rosa Caria, Antonio Tola, Davide Trogu: assistenti tecnici. Musiche: Queen Want it all

46 Nella storia dell’umanità, l’alcool etilico (CH3-CH2-OH) rappresenta la più antica e diffusa sostanza psicoattiva d’abuso. L’alcool – conosciuto scientificamente come alcool etilico o etanolo, è l’ingrediente attivo di ogni bevanda alcolica. La birra ne contiene circa il 5%, il vino dal 10% al 14%, i superalcolici il 40% e oltre. Attraverso lo stomaco e l’intestino arriva al sangue molto rapidamente e raggiunge il cervello e gli altri organi. Viene eliminato prevalentemente dal fegato che lo trasforma in grassi e zuccheri oppure lo brucia fino a ottenere acqua e anidride carbonica. Una piccola parte viene eliminata anche attraverso l’aria respirata, le urine ed il sudore. In Italia gli alcolici sono in libera vendita; il loro consumo è sollecitato da insistenti campagne pubblicitarie ed è all’origine di oltre il 50% degli incidenti stradali. E’ sicuramente la sostanza psicotropa direttamente responsabile dei maggiori danni alla persona che seno, sia al livello fisiologico, sia a livello psicologico.

47 Nonostante la recente attenzione del Legislatore sul tema, sino ad oggi, in Italia, i gravi problemi sanitari e psico-sociali connessi e conseguenti all’abuso alcolico non hanno avuto sufficiente applicazione in ambito istituzionale, ne adeguate risposte in ambito assistenziale. L’alcolismo sta assumendo sempre più le caratteristiche di una piaga sociale. Malattie, incidenti, infortuni direttamente o indirettamente connessi all’abuso di alcool. E’ un problema che riguarda anche te perché ogni giorno puoi imbatterti in situazioni provocate dai suoi effetti o nelle persone che ne fanno uso. Il dovere di ogni persona non è quello di condannare o emarginare, ma aiutare.

48 L’alcolismo è una sindrome patologica determinata dalla funzione acuta o cronica di grandi quantità di alcool. L’intossicazione acuta da alcool si instaura generalmente dopo una assunzione superiore a 50mg/100ml. La sindrome di dipendenza si ha quando sono presenti 3 o più dei seguenti criteri: bisogno imperioso o necessità di consumare dell’alcool. perdita di controllo: incapacità di limitare il proprio consumo di alcool. sindrome di astinenza ( la voglia di bere e la ricerca continua di alcool) sviluppo di tolleranza abbandono progressivo di altri interessi e/o del piacere di consumare alcol consumo continuo di alcool nonostante la presenza di problemi ad esso legato La dipendenza può essere primaria (80% dei casi) o secondaria ad affezioni psichiatriche.

49 I tipi di alcolisti Bevitori alfa: consumatore che beve per disinibirsi, per allentare i propri freni Bevitori beta: bevitore occasionale. Questi due tipi di bevitori non sono affetti da dipendenza, ma hanno un maggior rischio, rispetto alla popolazione generale. Bevitori gamma: in questa categoria rientrano coloro la cui caratteristica centrale è la perdita di controllo. Sono soggetti che possono anche astenersi dall’alcool, ma nel momento in cui ne iniziano l’uso, ne fanno in modo incontrollato.

50 I tipi di alcolisti Bevitori delta: è l’etilista soggetto a crisi d’astinenza. Spesso necessitano di ricoveri in ospedale a causa delle complicazioni organiche e delle crisi astinenziali, ma tornano a bere non appena dimessi. Bevitori ipsilon: il soggetto è un bevitore episodico, anche con periodi di eccesso. Comprende anche quei soggetti che possono astenersi dal bere anche per lunghi periodi, poi improvvisamente ricominciano in modo incontrollato. L’alcolismo è una minaccia per la vita e spesso porta alla morte, specialmente come causa di malattie del fegato e di emorragie interne. Ci sono anche altri rischi di morte derivanti dell’assunzione di alcool, come gli incidenti alcool-correlati (sul lavoro, stradali, ecc.) o il suicidio, anche tra i giovani alcol dipendenti.

51 I disturbi correlati dall’alcool sono identificabili come:
Intossicazione: L'eccessiva assunzione di alcol porta euforia, loquacità, stati di alterazione della personalità e dei comportamenti, sonnolenza, nausea o sonno profondo che può anche degenerare in coma. In questi casi è necessario stimolare il vomito e somministrare abbondante caffé. Nei casi più gravi è necessario ospedalizzare la persona e ricorrere a una lavanda gastrica. Abuso: è una modalità patologica d’uso di una sostanza psicoattiva, caratterizzata da conseguenze dannose legate all’uso della sostanza stessa. Non si manifestano tolleranza, astinenza e craving.

52 Dipendenza: La dipendenza dall’alcool si manifesta con una serie di sintomi, che sono indicatori molto precisi: piacere dell'assunzione (dipendenza psicologica dall’alcool) con tendenza ad aumentare la dose per mantenere il medesimo effetto (assuefazione all’alcool); impossibilità di resistere allo stimolo di assumere bevande alcoliche (perdita di controllo sull’uso degli alcolici, detto anche craving); spreco di tempo considerevole trascorso a bere o a rimettersi dagli effetti della assunzione dell'alcool; trascuratezza o perdita delle normali relazioni sociali con conseguenti danni a tutte le aree costituenti la vita di una persona (salute, famiglia, figli, lavoro, amicizie, aspirazioni, onestà, ecc.);

53 tensione interna sempre maggiore se si è impediti ad assumere alcool;
manifestazione di sintomi di astinenza (dipendenza fisica dall’alcool); preoccupazione continua per il proprio comportamento; sforzi continui per ridurre o smettere;  ricerca continua della sostanza; sensi di colpa; riduzione delle attività sociali, professionali, familiari; insensibilità verso impegni o obblighi sociali, familiari o professionali; incapacità a smettere nonostante i problemi sociali, finanziari o fisici; disgregazione del tessuto familiare a causa della sofferenza psico-affettiva delle persone conviventi con l’etilista; depressione; malattie organiche e mentali; decesso (per malattie o suicidio)

54 Astinenza: La voglia di bere e la ricerca continua di alcool sono tipici segni di dipendenza psicologica La forma di astinenza fisica, si sviluppa:nella sua forma grave dopo circa 8 ore. È caratterizzata da tremori alle mani, nausea e vomito, aumento della sudorazione e talvolta allucinazioni (nelle prime 24 ore). Delirium tremens (da astinenza): è una fase acuta di delirio che si può verificare in soggetti affetti da alcolismo cronico. Si manifesta con sintomi quali allucinazioni, tremore, sudorazione, inoltre si osservano clinicamente aumento della frequenza cardiaca, febbre e disidratazione. Demenza persistente: è la via finale comune di tutti gli alcolisti che non rinunciano all'alcol. Si ha una progressiva perdita dell'integrità della persona. Disturbo amnestico persistente.

55 Effetti neurologici L’alcool agisce direttamente sui neuroni. Gli effetti neurologici causati dall’alcool sono: Astinenza: sintomi frequenti al mattino dopo l’astinenza notturna, costituiti da tremori, senso di angoscia, irritabilità, nausea, vomito inappetenza. I sintomi regrediscono appena l’alcolista inizia a bere. Con il tempo la sintomatologia peggiora e sopraggiungono anche tachicardia, arrossamento del viso e delle congiuntive, illusioni (disturbi percettivi), allucinazioni uditive e visive (zoopsie “visione di animali”, visioni de persone, naturali e piacevoli o terrificanti). Convulsioni: sopraggiungono tra le 13 e le 24 ore dopo aver smesso de bere e di solito si risolvono spontaneamente Degenerazione cerebellare alcolica: è associata ad atassia (Perdita di coordinazione dei movimenti muscolari, dovuta a lesione del sistema nervoso e non a debolezza di muscoli) agli arti inferiori, tremore a riposo ed intenzionale. Questa malattia è diagnosticata attraverso la TAC e la RMN, che permettono di individuare la degenerazione.

56 Idiosincrasia alcolica: nel linguaggio comune la parola idiosincrasia viene utilizzata per indicare una forte avversione per situazioni o persone non gradite. In questa accezione può ritenersi sinonimo di antipatia, avversione verso qualcuno o qualcosa. Questa patologia può sfociare in un comportamento aggressivo, spesso associato a fenomeni psicopatici e criminali. Demenza alcolica e atrofia cerebrale: è la via finale di tutti gli alcolisti che non rinunciano all’alcool. Si ha una progressiva perdita dell’integrità della persona.

57 Terapie I trattamenti per l'alcolismo includono programmi di disintossicazione gestiti da istituzioni mediche. Questi possono richiedere il ricovero di un paio di settimane in reparti ospedalieri specializzati dove possono essere somministrati farmaci per evitare i sintomi dell'astinenza. Dopo la disintossicazione, si usano diverse forme di terapia di gruppo o di psicoterapia, per occuparsi dei problemi sottostanti. Qualora si riprendesse il consumo di alcol (in presenza di questo farmaco) possono avvenire conseguenze assai gravi e persino la morte.

58 ALIMENTAZIONE Definizione Nutrizione Disturbi: Sana alimentazione:
ANORESSIA BULIMIA DIABETE MALATTIE CARDIOVASCOLARI MALNUTRIZIONE Sana alimentazione: PIRAMIDE ALIMENTARE SOSTANZE NUTRITIVE COS’E’ IMC SCHEMA PER LA VALUTAZIONE DELL’ IMC COME VARIARE IL CIBO

59 Il progetto “Educazione alla Salute”, inserito nel POF, destinato agli alunni del Biennio,nasce dalla necessità di informare i ragazzi sui rischi dovuti ad uno stile di vita non corretto: il fumo, l’utilizzo di stupefacenti, l’abuso di alcool, un’alimentazione non equilibrata, la mancanza di precauzioni per le malattie sessualmente trasmissibili, l’assenza di attività sportive.

60 Le finalità che il progetto si prefigge, sono quelle di rendere consapevoli i ragazzi che una valida conoscenza del proprio corpo e del suo funzionamento, conduca ad uno stile di vita sano ed equilibrato.

61 Nell’ambito del progetto abbiamo effettuato degli incontri-dibattito con vari medici specialisti:
Dottoressa Marras M. Carmela, Specialista in Ortopedia e Traumatologia che ha illustrato le principali patologie della colonna vertebrale e ha effettuato visite individuali agli alunni. Dottor Cherchi Roberto, Chirurgo Toracico che ha trattato i danni relativi al fumo, all’alcool e alle sostanze stupefacenti. Dottoressa Lao Adriana, medico Ginecologo presso il Consultorio familiare di Oristano e la Dottoressa Satta Luciana, Psicologa presso il Consultorio di Oristano che hanno esposto rispettivamente le tematiche relative alle malattie sessualmente trasmissibili, ai metodi contraccettivi e alla sessualità in adolescenza.

62 Alimentazione NUTRIZIONE
L'alimentazione è l'assunzione da parte di un organismo vivente delle sostanze indispensabili per il suo metabolismo e le sue funzioni vitali quotidiane. Le sostanze nutritive vengono prelevate dall'ambiente esterno e, a seconda della natura chimica di queste sostanze, gli organismi viventi possono essere suddivisi in due grosse categorie NUTRIZIONE Nutrizione è la scienza che studia il rapporto tra la dieta (intesa come regime alimentare) e lo stato di salute o malattia. L'esistenza di un legame tra ciò che si mangia e lo stato di salute o lo svilupparsi di alcune malattie è riconosciuta fin dall'antichità.

63 LA PIRAMIDE La piramide alimentare, uno schema elaborato dai nutrizionisti per indicare le proporzioni in cui dovrebbero essere presenti, in un’alimentazione equilibrata, i principali gruppi alimentari. Il criterio generale che determina la razione alimentare è l’organismo occorre che siano di continuo reintegrate le sostanze consumate nelle varie attività metaboliche e le cellule distrutte o logorate. Tutto ciò che si consuma deve essere reintegrato, in modo che il bilancio, detto ricambio. Quando un organismo non ha un’alimentazione equilibrata e assume una quantità di alimenti insufficiente o eccessiva rispetto alle proprie esigenze, si verificano cosi conseguenze negative. Un utile strumento per valutare l’eventuale sovrappeso o l’eccessivo sottopeso è l’indice di massa corporea.

64 Piramide Alimentare

65 Le sostanze nutritive comprendono: Sali Minerali e Vitamine
Carboidrati Lipidi Protidi Sali Minerali e Vitamine

66 Carboidrati LE SOSTANZE NUTRITIVE
Le sostanze nutritive con funzione energetica sono i Carboidrati (o glucidi ). I carboidrati hanno soprattutto una funzione energetica ( 1 g sviluppa 4 kcal ) Si suddividono in: Polisaccaridi, come l’amido e la cellulosa: La principale fonte alimentare di polisaccaridi sono i cereali, e i loro derivati, come il pane, pasta, farina. Disaccaridi, come il saccarosio: Disaccaridi e zuccheri semplici si trovano nella frutta, nel latte, nella canna da zucchero. Monosaccaridi e zuccheri semplici come il glucosio. Il gruppo cereali e tuberi ebbene mangiarli 2-4 volte al giorno LE SOSTANZE NUTRITIVE

67 I Lipidi o Grassi continua.... LE SOSTANZE NUTRITIVE
Sono altamente energetici ( 1 grammo sviluppa 3 kcal) ma hanno anche una funzione plastica in quanto costituiscono con i fosfolipidi una delle materie prime per la costruzione delle membrane cellulari. Le fonti alimentari dei grassi sono il burro, il lardo, l’olio e la margarina. continua.... LE SOSTANZE NUTRITIVE

68 CONSIGLI PER NON ASSIMILARE MOLTI GRASSI
Lipidi o grassi CONSIGLI PER NON ASSIMILARE MOLTI GRASSI Moderare la quantità di consumo di grassi ed oli da condimento, soprattutto di origine animale (burro, pancetta, lardo, panna…). Preferire i grassi da condimento di origine vegetale (olio extravergine d’oliva, margarine molli), usarli preferibilmente a crudo evitando fritture e cotture prolungate,inoltre evitare la riutilizzazione di grassi già cotti. Aumentare il consumo di pesce Mangiare carni magre, ed eliminare il grasso visibile. Chi fa molto consumo di latte si preferirebbe quello scremato o parzialmente, in questa forma il latte non perde il calcio. Scegliere formaggi e i latticini a minor contenuto di grassi o consumarne in poche quantità. LE SOSTANZE NUTRITIVE

69 Protidi LE SOSTANZE NUTRITIVE
Le principali sostanze alimentari con funzione plastica sono le proteine (o protidi) consentono la crescita delle cellule e dei tessuti. Le proteine sono costituite da lunghe catene di molecole più piccole unite tra loro, gli amminoacidi I protidi o proteine svolgono diverse funzioni: Strutturale o plastica: consentono le crescite delle cellule e dei tessuti. Enzimatica: catalizzatori biologici (accelerano una reazione chimica) altamente specifici agiscono solo su una sostanza. Ormonale: insulina di Trasporto: Emoglobina, consentendo il trasporto nelle cellule Tampone: mantengono il grado di acidità costante nel corpo LE SOSTANZE NUTRITIVE

70 ACQUA E VITAMINE LE SOSTANZE NUTRITIVE
Le principali sostanze nutritive con funzione di bioregolatori sono l’acqua, le vitamine, e i sali minerali. Le vitamine sono sostanze indispensabili alla vita della cellula. Esse non hanno funzione energetica, ma svolgono un’ importante funzione di regolazione nel metabolismo. L’ acqua si trova all’interno e intorno a ogni cellula del corpo e rappresenta la componente più importante del sangue e degli altri fluidi corporei. Contribuisce allo svolgimento delle funzioni digestive, all’eliminazione dei prodotti di rifiuti e alla regolazione della temperatura corporea. LE SOSTANZE NUTRITIVE

71 Cos’è l ’IMC continua.... Misurati clicca qui IMC = Peso (in Kg)
Altezza (in metri) al quadrato L’Indice di Massa Corporea si misura dividendo il peso corporeo (in kg) per il quadrato della statura (in metri). I valori soglia di IMC consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità servono per definire la condizione di sottopeso, normopeso, sovrappeso e obesità dell’adulto. continua.... Misurati clicca qui

72 Schema per la valutazione dell’IMC torna alla piramide

73 I PRINCIPI DI UNA SANA ALIMENTAZIONE SONO:
Introdurre con gli alimenti le calorie ed i nutrienti necessari al mantenimento delle necessità vitali dell'organismo. Consumare alimenti vari (carne, ortaggi, legumi...), evitare quindi la "monotonia alimentare" Scegliere alimenti salubri, non trattati con pesticidi e di cui si conosce la provenienza. APPROFONDIMENTO DE PRINCIPI SUI CUI SI BASA UNA SANA ALIMENTAZIONE: Giusta quantità di calorie Della stessa importanza è l'equilibrio che deve essere mantenuto fra i macronutrienti fondamentali (carboidrati, lipidi, proteine) e l'apporto di micronutrienti indispensabili (vitamine, minerali, oligoelementi). Variare i tipi di alimenti: non esiste nessun alimento che da solo possa soddisfare le necessità nutrizionali dell'individuo adulto La variabilità contribuisce a coprire le necessità nutrizionali e contemporaneamente evita che si accumulino nel nostro organismo gli stessi tipi di sostanze chimiche. Scegliere alimenti salubri: un alimento è salubre quando non solo non arreca danno alla nostra salute, ma anzi è promotore del nostro benessere neuro-psico-fisico. Cos'é un alimento salubre ? Intendo un alimento che contenga la concentrazione attesa di nutrienti, e sia esente da residui di sostanze chimiche e da contaminazioni batteriche e virali che provocano patologie acute e croniche. vai all'inizio

74 ANORESSIA L’anoressia è un disturbo alimentare di origine psicologica che negli ultimi trent’anni ha colpito un numero crescente di giovani, soprattutto ragazze, e consiste nel rifiuto del cibo. Pare che la causa reale attribuita a uno stato depressivo o ad un disturbo della personalità. Gli anoressici sono estremamente magri.

75 Novità Dai L'anoressia è dimezzata
Il rischio è l'eccesso di cibo. Spunta il Dai, disturbo da alimentazione incontrollata. ROMA — L'anoressia? Si è dimezzata negli ultimi dieci anni. In percentuale: rappresentava il 60% dei disturbi alimentari è arrivata al 30. Ma di certo, per la prima volta, ha perso il suo primato tra le patologie del corpo. E adesso? Adesso, è la bulimia a dominare. E in particolare è esploso il «Dai», che sta devastando la popolazione. « Dai», ovvero: abbuffate senza controllo. E senza vomito che segue. Anche 30 mila calorie buttate giù in meno di mezz'ora. Come otto panettoni, tutti insieme. ANCHE I MASCHI E I TRENTENNI- Il nuovo disturbo non è esclusivo delle donne. Queste abbuffate, colpiscono un uomo ogni tre donne. Mentre fino a dieci anni fa i disturbi alimentari colpivano principalmente gli adolescenti, ora questo nuovo disturbo di alimentazione incontrollata sposta di molto l'età oltre i trent’anni. La principessa Vittoria di Svezia, 31 anni, divenne anoressica nel '97 dopo una dieta. Oggi è in prima linea contro i disturbi alimentari Guarì con una cura negli Usa. Dai

76 L'OBESITÀ VERA EMERGENZA
L'Italia ha superato la Grecia e la Spagna e oggi è diventato il primo Paese in Europa per il dramma dell'obesità infantile (il Meridione batte il Settentrione in questa classifica nostrana)». E' stato calcolato che circa il 30% degli obesi in Italia sono tali proprio per via del disturbo di alimentazione incontrollata. «E' un disturbo nuovo questo che in inglese viene chiamato Binge eating disorder, perché è da poco che è stato distinto dalla bulimia » «Dobbiamo dire che è in corso una vera e propria mutazione genetica di questi disturbi. Il fatto è che viviamo in una società multicompulsiva. Ed è per questo che la magrezza patologica ci fa sempre meno paura, a dispetto di un'obesità che sta dilagando, anche tra i bambini.

77 BULIMIA Descrizione e generalità
Clinicamente la bulimia è denotata da episodi in cui il soggetto sente un bisogno compulsivo di assumere spropositate quantità di cibo, correlati da una spiacevole sensazione di non essere capace di controllare il proprio comportamento. L'episodio bulimico è caratterizzato dall'atteggiamento compulsivo con cui il cibo è ingerito e non dal desiderio di mangiare un determinato alimento. Ricorrenti abbuffate: dove per abbuffate si intende il mangiare in un determinato periodo di tempo, una quantità di cibo decisamente maggiore a quello che la maggior parte della popolazione mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.

78 Non è il peso il problema che è alla base di questo disturbo
Non è il peso il problema che è alla base di questo disturbo. Una persona in preda ad un'abbuffata compulsiva è in grado di ingurgitare da 3 a 30 mila calorie in venti minuti, circa. E tutto questo senza nessuna possibilità di controllo». …«La bulimia è una malattia che viene in seguito al disturbo anoressico, la maggior parte delle volte. Ed è per questo che gli attacchi bulimici vengono poi seguiti da violenti attacchi di vomito: c'è, comunque, sempre un'attenzione al peso del corpo. Gli attacchi di abbuffate compulsive invece no, sono un disturbo autonomo. Diverso. E non vengono seguiti dal vomito.

79 Gli episodi bulimici possono essere scatenati da alterazioni dell'umore, stati d'ansia o stress.
È frequente negli adolescenti e nei giovani adulti. Colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile Generalmente compare attorno ai anni o nella prima età adulta. Si distinguono due tipi di bulimia: con condotte di eliminazione, che vede il soggetto ricorrere regolarmente a vomito autoindotto oppure all'uso inappropriato di lassativi, diuretici. senza condotte di eliminazione, che vede il soggetto bulimico adottare regolarmente comportamenti compensatori inappropriati, ma non dedicarsi al vomito autoindotto o all'uso di lassativi, diuretici

80 DIABETE Diabete significa passare attraverso e identifica alcune malattie caratterizzate da poliuria (abbondante produzione di urina) e polidipsia (abbondante ingestione di acqua). Quindi il termine medico alluderebbe al frequente passaggio di urina provocato dalla malattia. La malattia diabetica è un difetto di recezione e quindi di utilizzazione dello zucchero circolante nel sangue. La recezione è mediata dall'insulina, un ormone pancreatico secreto dalle cellule B delle isole di Langerhans. Il paziente diabetico è sottoposto a continui controlli della glicemia e iniezioni di insulina al fine di regolarizzare il livello di glucosio nel sangue.

81 MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Abitudini alimentari poco equilibrate aumentano il rischio di disturbi cardiaci e circolatori che interessano il cuore e i vasi sanguigni adiacenti e possono assumere varie forme: ipertensione, coronaropatie, disfunzioni e infarto. A livello del cuore i disturbi sono legati al restringimento delle coronarie conseguente ad alterosclerosi, un ispessimento delle pareti delle arterie causate dalla formazione di placche costituite soprattutto da colesterolo. La concentrazione di colesterolo nel sangue è influenzato da numerosi fattori tra i quali un’alimentazione ricca di grassi alimentari.

82 MALNUTRIZIONE La malnutrizione è la carenza di una o più sostanze nutritive essenziali per mantenere in buona salute l’organismo. La carenza do proteine è la causa principale di malnutrizione e si manifesta con una malattia chiamata kwashiorkor, i cui sintomi sono letrgia, grave anemia, cambiamento di colore dei capelli. Le condizioni di malnutrizione è comune nei paesi più poveri. Sono state fatte condotte in questi ultimi anni dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura hanno accertato che nel mondo almeno 500 milioni di persone sono malnutrite. In quasi tutti i paesi africani è diffusa la condizione di denutrizione e ciò causa malattie, mortalità infantile, impossibilità di svolgere attività lavorative.

83 Questo ipermedia è stato realizzato da:
Alcool: nemico per la guida: Serusi Valentino. L’alimentazione: Valentina Salaris, Erica Orrù, Veronica Tatti e Davide Schirru. AIDS e M.S.T: Piras Marco, Deiana Luca, Craba Roberto, Melas Marco e Saba Mattia. Alcool e fumo: Costella Mirko, Erika Deidda e Marongiu Gabriele.

84 VUOI USCIRE DALL'IPERTESTO?
SI NO


Scaricare ppt "EDUCAZIONE ALLA SALUTE"

Presentazioni simili


Annunci Google