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Laboratorio Multimediale "F.C. Marmocchi"

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Presentazione sul tema: "Laboratorio Multimediale "F.C. Marmocchi""— Transcript della presentazione:

1 Laboratorio Multimediale "F.C. Marmocchi"
Scuola Media “L. da Vinci” plesso Marmocchi Poggibonsi Laboratorio Multimediale "F.C. Marmocchi" Presenta Autori Informazioni

2 Chi era Francesco Costantino Marmocchi?
La nostra scuola Media era intitolata a F.C. Marmocchi, ci siamo allora chiesti: Chi era Francesco Costantino Marmocchi?

3 Francesco Costantino Marmocchi:
un evoluzionista? Mappamondo dal libro “Geografia Universale” di F.C.Marmocchi Quadro di F.C. .Marmocchi nell’ufficio di presidenza della Scuola Media

4 Premessa Questo lavoro è stato realizzato in occasione delle celebrazioni del bicentenario della nascita di Francesco Costantino Marmocchi, cui era intitolata la nostra scuola, organizzate dalla città di Poggibonsi. Il lavoro si riferisce alla produzione del nostro concittadino Marmocchi come studioso di scienze naturali; noi abbiamo esaminato, in particolare, i testi originali di F.C.Marmocchi sulla zoogenia o origine della specie, cercando di coglierne il pensiero al fine di renderlo più chiaro e di divulgarlo in modo più semplice. Il lavoro si divide in quattro sezioni: - Marmocchi biografia - Marmocchi naturalista - Marmocchi patriota - Marmocchi geografo Quadro di F.C. .Marmocchi nell’ufficio di presidenza della Scuola Media Mappamondo dal libro “Geografia Universale” di F.C.Marmocchi Per quest’anno abbiamo sviluppato le prime due sezioni Nella parte “Marmocchi naturalista” abbiamo cercato di esaminare la posizione di Marmocchi nel dibattito creazionisti- evoluzionisti che si è sviluppato per tutto il 1700 e 1800 e anche nel 1900. Abbiamo quindi approfondito come esponenti del creazionismo Buffon e Cuvier e come esponenti dell’evoluzionismo Lamarck e Darwin .

5 Francesco Costantino Marmocchi:
un evoluzionista? Incuriositi dalla lapide che si trova nella sala di riunione del consiglio comunale (sotto riportata) ci siamo chiesti se davvero Francesco Costantino Marmocchi fosse un evoluzionista e, in tal caso, se sia veramente stato un precursore della teoria di Darwin o un convinto sostenitore della teoria di Lamarck. Marmocchi patriota Biografia Marmocchi Naturalista Marmocchi geografo

6 Francesco Costantino Marmocchi: un evoluzionista?
Secondo una nostra ricerca condotta su fonti storiche e sul libro stesso del Marmocchi abbiamo scoperto che egli è un: anticreazionista. Infatti nel suo libro “Prodromo di storia naturale” ( Pubblicato nel 1844) abbiamo riscontrato un forte contrasto con le posizioni degli studiosi Buffon, Cuvier e Linneo. Marmocchi inizia infatti con il contraddire Linneo dicendo: :”…solo nei territori dell’epoca secondaria, troviamo le vestige o le spoglie dei primi esseri organati: laonde, all’opposto di quell’aforismo di Linneo:omne vivum ex ovo (ogni essere vivente nasce da un uova )…” Fin dall’antichità esistono tracce dei primi organismi viventi, contrariamente a quanto dice Linneo secondo il quale ogni essere vivente nasce da un uovo. Ecco la sua critica a Buffon che definiva suo avversario: “…non comprendesi come un così alto ingegno seriamente obbiettasse: dal tempo di Aristotele ai giorni nostri, non si è vista apparire nessuna nuova specie!!. Questa asserzione non è ella la temeraria? Si è forse posseduto dopo Aristotele l’esatta numerazione del regno animale, per affermare che nessuna specie non si è formata in quel lasso di tempo?…” Non capisco come una persona così ingegnosa possa affermare che da Aristotele a oggi non siano comparse nuove specie.E’ un’affermazione molto azzardata!………….. Teorie sull’origine della specie nel 1800

7 Francesco Costantino Marmocchi:
un evoluzionista? Marmocchi approva gli studi di zoologia di Cuvier soprattutto riguardo alla classificazione degli animali: “…ed al Lamarck, e più ancora al Cuvier, la zoologia è debitrice di un immenso miglioramento nella classificazione degli animali invertebrati. Ma la natura di questa opera non ci permette di dilungarci in una lunga istoria dei successivi perfezionamenti che questi illustri naturalisti, e tanti altri loro degni emuli, recarono nella coordinazione degli animali.” (dal Prodromo di Storia Naturale”) Al Lamarck e, al Cuvier soprattutto si deve una valida classificazione degli invertebrati. E ritiene l’opera di Cuvier un’importante punto di riferimento. Infatti continua: “Laonde procediamo subito alla distribuzione stabilita dal Cuvier nell’ultima edizione del suo Regno animale , il più classico e fin qui più accreditato dei generali trattati di zoologia…” (da “Storia naturale dell’Italia) Per cui prendiamo come riferimento l’opera del Cuvier che rappresenta,fino ad oggi, il miglior trattato di zoologia

8 Francesco Costantino Marmocchi:
un evoluzionista? Approfondendo la ricerca abbiamo trovato in Marmocchi delle idee da evoluzionista. “…Ora questo accrescimento delle specie create dalle varietà individuali ,perpetuandosi per un ordine non interrotto di generazioni,finisce per caratterizzare tutta una fra loro e coi loro parenti: vale a dire costituisce ciò che chiamano una specie. Dunque… … siamo obbligati a riconoscere, almeno due cause evidenti:per effetto delle quali molte specie nuove sono senza dubbio derivate da specie più antiche. Vale a dire: 1° il cambiamento di circostanze e di abitudini; 2° l’incrocio delle schiatte. …” (dal Prodromo di Storia Naturale”) Le varie specie animali hanno avuto origine da una generazione diretta nel senso che, per accumulo delle varietà individuali, siamo arrivati a specie diverse. Molte specie nuove sono derivate da specie più antiche grazie a due fattori: - Le variazioni ambientali e di abitudini - L’incrocio di individui diversi. Teorie sull’origine Della specie nel 1800

9 Francesco Costantino Marmocchi:
un evoluzionista? Ancora affermazioni da evoluzionista che concordano con i principi di Lamarck: “…le diverse specie nelle quali trovasi distribuito il regno animale, debbano ciascuna la loro origine ad una generazione diretta… …nel progresso dei tempi, dopo la generazione diretta d'individui del più semplice organamento (i soli che la natura probabilmente forma ancora interi), se questi primi abbozzi dell'organizzazione animale abbiamo prodotta l’esistenza di tutte le specie acquistati sotto la doppia influenza della forza interna d’accrescimento e della esterna azione delle circostanze locali…” (dal Prodromo di Storia Naturale”) Le varie specie animali hanno avuto origine da una generazione diretta nel senso che da un semplice organismo si è arrivati alle varie specie grazie a due fattori: - La forza interna d’accrescimento - L’esame delle circostanze esterne Teorie sull’origine della specie nel 1800

10 Francesco Costantino Marmocchi:
un evoluzionista? Già da queste frasi capiamo che Marmocchi approva molto Lamarck, continua infatti scrivendo: “…Ma a questi incostatabili principi s’aggiunge un dubbio, ed è questo: se cioè il tipo specifico eziandio abbia potuto cambiare a lungo andare, per effetto dell’azione variabile delle locali circostanze, e dell’accumulazione ereditaria delle differenze acquisite in ogni generazione. Se questo dubbio è dimostrato inammissibile, ne viene per conseguenza la incostabilità delle creazione diretta di tutte le specie, e l’evidenza che vi furono epoche nelle quali la natura fu più che altre feconda e attiva: gli animali più perfetti interi e di un getto, come forse ora nascono i più imperfetti. Oggi la natura è spossata, Dio si riposa !!! …” (dal Prodromo di Storia Naturale”) Sorge però un dubbio: il tipo specifico è cambiato grazie all’azione delle circostanze esterne e anche per le differenze acquisite nel passaggio attraverso le generazioni? Se questo è vero dunque non ha senso parlare di creazione diretta delle specie così come sono oggi. E’ evidente che ci sono stati periodi in cui la natura è stata attiva, mentre oggi sembra bloccata, perché non si vedono nuove specie. Dobbiamo allora ammettere che Dio si riposa. Queste affermazioni confermano come Marmocchi sia un evoluzionista. In verità nell’ultimo discorso, più che un allineamento con le idee di Lamarck, vi è una grande opposizione ai principi della Chiesa coerentemente alle sue idee politiche.

11 Francesco Costantino Marmocchi:
un evoluzionista? Nel Prodromo troviamo altre asserzioni da convinto lamarckiano “…Né è più a dubitarsi oggi, che anche gli animali non varino sotto l’influenza delle esteriori circostanze; le quali agiscono sopra di essi o direttamente come sui vegetabili, o indirettamente in virtù dei bisogni che quelle circostanze loro impongono, e delle abitudini cui sono obbligati a contrarre per soddisfare questi bisogni.Come esempi del primo modo d’azione citeremo : l’albinismo imperfetto delle scimmie tenute lungamente in gabbia, l’impiccolimento degli animali domestici trasportati dall’Europa all’America, ecc.; e quanto al secondo modo di azione ci limitiamo a porre in principio: che gli organi si fortificano e si ingrandiscono per effetto d’un esercizio frequente, mentre invece s’indeboliscono, si atrofizzano ed anche spariscono se non adoperati….” … e ancora affermazioni lamarckiane “La talpa è cieca perché vive sottoterra?” “… le ale in molte specie d’insetti doverono abolire; gli occhi ridursi ad uno stato rudimentario nella talpa;la membrana atrofizzarsi e completamente sparire nei serpenti. E,reciprocamente, in conseguenza della continua ripetizione dei medesimi sforzi,il nuoto dove sviluppare larghe membrane fra le dita dell’oche, dell’anatre,ecc., come alle zampe dei cani di Terra Nova;…”

12 Francesco Costantino Marmocchi: un evoluzionista?
Negli scritti del Marmocchi esaminati (Prodromo di Storia Naturale e Corso di Geografia Universale 3° volume) abbiamo trovato numerose affermazioni da convinto evoluzionista e cioè che la zoogenia delle varie specie viventi sia avvenuta a partire da specie già presenti sulla Terra. In vari paragrafi Marmocchi fa esempi e riferimenti alla teoria di Lamarck affermando che l’ambiente induce variazioni (le mutazioni attuali) negli organismi, mai nega o afferma che queste variazioni (caratteri acquisiti) siano trasmissibili alle generazioni successive. Le uniche frasi che possono fare riferimento a ciò che poi Darwin ha pubblicato le abbiamo ritrovate ancora nel Prodromo “…Ora consideriamo un’altra legge,la verità della quale è incontrastabilmente dimostrata: che,cioè, le varietà accidentalmente acquistate dagli individui d’una specie, trasmettendosi per eredità, se questi individui s’accoppiano tra loro;dal qual fatto deriva quella moltitudine di razze, che l’uomo ha prodotte fra gli animali domestici, mercè la diversità del clima, del nutrimento,dell’educazione,ecc.; dal qual fatto derivano quegli svelti cavalli inglesi da un lato, ed i nostri goffi cavalli dall’altro; quei cani alani,quei levrieri,quei bassetti,quegli spagnoli,quei barboni,ecc., che tra loro si assomigliano meno assai di quello che l’asino non assomigli al cavallo, a confessione eziandio del Buffon, di eloquente difensore dell’invariabile perpetuità delle specie. …”( dal Prodromo di Storia Naturale) . Questo paragrafo e questa frase se si considera il contesto di riferimento in cui sono inserite, sono però precedute e seguite da paragrafi in cui Marmocchi riassume e rafforza i principi base di Lamarck.

13 Francesco Costantino Marmocchi: un evoluzionista?
Considerando la biografia di Marmocchi letta su “Poggibonsi” e su “F. C. Marmocchi” da cui emergono le sue idee politiche sempre contro qualsiasi autoritarismo e autorità sia politica che scientifica, ci sentiamo di affermare che se Marmocchi non fosse stato un convinto sostenitore delle idee di Lamarck, non avrebbe esitato nei suoi scritti a confutarle e a esprimere le sue diverse teorie al riguardo. Pertanto ci sembra azzardata l’ipotesi espressa nella lapide celebrativa nella Sala del Consiglio Comunale che Marmocchi sia stato un antesignano di Darwin: gli sono probabilmente mancate le osservazioni e i materiali che Darwin raccolse nel suo viaggio intorno al mondo. E’ probabile che se fosse vissuto di più avrebbe conosciuto la teoria di Darwin diventandone, chissà, un sostenitore. Ma la storia scientifica e il metodo scientifico, costellati da intuizione ed errori, sono comunque sempre basati su prove oggettive che noi, nei lavori esaminati, non abbiamo riscontrato. Teorie sull’origine Della specie nel 1800 Fine Indice

14 Per arrivare a questa affermazione ci sono voluti molti anni!
Teorie dell'origine della specie nel 1800 Oggi sappiamo che l’evoluzione della specie è avvenuta in seguito a lentissime trasformazioni, selezionate dall’ambiente; Per arrivare a questa affermazione ci sono voluti molti anni! Il dibattito si è sviluppato nei secoli XVIII-XIX-XX e ha visto la nascita di due teorie: TEORIA FISSISTA Affermava l’immutabilità della specie; Suo vivo sostenitore era lo scienziato Linneo (fine 1700) ,convinto che tale teoria fosse universalmente accettata. Solo all’inizio del secolo scorso, iniziarono a sorgere i primi dubbi: negli strati geologici più antichi mancavano totalmente tracce degli esseri viventi che vivono oggi. TEORIA EVOLUZIONISTICA Affermava che: Gli organismi viventi si sarebbero modificati gradualmente nel tempo adattandosi all’ambiente in cui vivono: L’uso o il non uso di determinati organi avrebbe portato con il tempo ad un loro potenziamento o ad un’atrofia. premessa Marmocchi naturalista

15 Teorie dell'origine della specie nel 1800
Il naturalista Lamarck presentò nel 1809 tale ipotesi che però conteneva un errore di fondo: l’ereditabilità dei caratteri acquisiti. Dopo cinquant’anni Darwin formulò: UNA NUOVA TEORIA EVOLUZIONISTICA Basata sulle variabilità delle forme viventi che aveva avuto modo di osservare nei loro ambienti naturali. Gli scritti dell’economista Malthus, fecero nasce in Darwin la convinzione che: la “lotta per la sopravvivenza” fosse uno dei motori principali dell’evoluzione; egli individuò così il ruolo selettivo che l’ambiente aveva sulle specie viventi. Lamarck trovò opposizione in Cuvier, il quale aveva elaborato: LA TEORIA DELLE CATASTROFI NATURALI Secondo la quale: La maggior parte degli organismi viventi nel passato sarebbero stati spazzati via da numerosi cataclismi; Il mondo sarebbe stato ripopolato dalle specie sopravvissute. IL RUOLO DELLA SELEZIONE NATURALE: In base alle mutazioni che avvengono spontaneamente in un individuo, l’ambiente determina la sopravvivenza o l’estinzione di una specie a seconda che le mutazioni siano vantaggiose o svantaggiose per l’individuo. Marmocchi naturalista premessa

16 Jean-Baptiste de Lamarck
Teorie sull 'origine della specie:Buffon, Cuvier, Lamarck, Darwin Creazionismo  Georges Buffon Buffon stabilisce una scala di tempi geologici sviluppa l'idea di una trasformazione progressiva degli esseri viventi. Cuvier  Secondo Cuvier gli organismi di ciascun raggruppamento sono fondamentalmente diversi fra loro e non ricollegabili da qualsivoglia fenomeno di trasformazione; Evoluzionismo Lamarckismo Jean-Baptiste de Lamarck Secondo Lamarck le forme di vita complesse derivano da forme semplici: i condizionamenti ambientali, l’uso e il non uso di organi determinano l'evoluzione di una specie in un'altra. Darwinismo  Charles Darwin Darwin concepisce l'evoluzione come una successione di mutazioni casuali. Una selezione naturale consente agli individui meglio dotati di sopravvivere e di riprodursi, mentre quelli più deboli si estinguono. Marmocchi naturalista premessa

17 Buffon... Georges Louis Leclerc, conte di Buffon (conosciuto più semplicemente come BUFFON), nacque nel 1707 da una famiglia aristocratica a Montbard in Borgogna .Studiò legge a Digione e si trasferì nel 1728 ad Angers per studiare medicina, botanica e matematica. Alla fine del 1730 un duello lo costrinse a fuggire e a trascorrere i due anni successivi viaggiando tra la Francia meridionale e l'Italia. La sua carriera scientifica ebbe inizio nel 1732 quando, al suo ritorno in Francia, iniziò a frequentare un gruppo di intellettuali francesi. Nel 1734 venne ammesso all'Accademia delle scienze. Nel 1739 venne nominato intendente del Jardin du Roi a Parigi; a lui si deve la riorganizzazione di quell'istituto di cui ampliò e arricchì le importanti collezioni. Proprio presso il Jardin des Plantes ammirato e stimato dallo stesso Buffon, Lamark svolgerà le sue prime attività e sarà il precettore del figlio.

18 ...Buffon Dal 1749 al 1788 scrisse varie opere scientifiche come:
Histoire naturelle générale et particulière, (sulla teoria evoluzionistica) Epoques de la Nature, 1788 (sull’età della Terra) Non disponendo di prove, Buffon tuttavia non potè sviluppare ulteriormente le sue teorie che si basano sul CREAZIONISMO e che tuttavia lo pongono come il più importante precursore di Lamarck e Darwin . Grazie alle sue doti stilistico-letterarie, i suoi scritti furono tra le opere più celebri dell'Illuminismo. Morì a Parigi nel 1788. Ebbe nei confronti della natura un atteggiamento profondamente diverso dai suoi precursori:l'opera di cui fu coordinatore e principale autore, era infatti scritta in francese e non in latino, per assicurare un larga fascia di potenziali utenti. Buffon, era dell'idea che la scienza dovesse non solo spiegare i fenomeni, ma anche ricercarne le cause, cause naturali, senza ricorrere a fenomeni straordinari, senza mescolare una cattiva fisica con la purezza dei Libri Sacri. 

19 Buffon Buffon pose dunque l’accento, per spiegare le trasformazioni subite dalla terra, su fenomeni quotidiani come il flusso e riflusso delle maree, le correnti, le trasformazioni provocate dalle acque che erodono le montagne e formano valli. Questi fenomeni regolari e continui, secondo Buffon, per poter agire fino a formare il paesaggio attuale devono aver avuto a disposizione un “ abisso” di tempo ( Buffon attribuì alla terra un'età, a quei tempi inimmaginabile, di tre milioni di anni, data che non pubblicò mai, limitandosi a proporre una scala del tempo di anni per la terra e per l’uomo) Buffon mise in crisi il paradigma fissista, sostenendo che si doveva reinterpretare la Bibbia alla luce delle nuove scoperte scientifiche …Più sono penetrato nel seno della Natura, e più ho ammirato e profondamente rispetto il suo Autore; ma un rispetto cieco sarebbe superstizione: la vera religione richiede il rispetto illuminato… (G.L.Leclerc, conte Buffon da Teoria della Natura, trd.it.Roma, Theoria,1985) Teorie sull’origine della specie nel 1800 premessa

20 Cuvier George Cuvier, nacque il 23 agosto 1769 a Montbéliard nelle montagne dello Jura. Studiò nell'Accademia di Stoccarda dal 1784 al Divenne poi tutore in una nobile famiglia in Normandia nel periodo della Rivoluzione francese e ottenne una posizione all'interno del governo locale. Cominciò in quel momento a crearsi una reputazione da naturalista. Nel 1795 fu chiamato a Parigi dove cominciò a lavorare al Museé National d'Histoire Naturelle diventando prima professore di zoologia e poi di anatomia animale. Morì nel 1832 a Parigi.

21 Cuvier Cuvier Le sue opere sono:
Tableau élémentaire de l'histoire naturelle, 1798 In questo libro inaugurò la scienza dell'anatomia comparata. Leçons d'anatomie comparée, In quest'opera descrisse sistematicamente le sue scoperte. Récherches sur les ossemens fossiles, 1812 In questo scritto sviluppò le intuizioni di John Ray e diede inizio alla scienza della paleontologia, di cui è considerato il padre. Le regne animal distribué d'après son organisation, E' la sua opera più importante e contribuì a divulgare il suo sistema di classificazione tassonomica, leggermente modificata rispetto a quella creata da Linneo.

22 Cuvier Cuvier Mentre Leonardo e molti pionieri del Cinquecento avevano individuato corrispondenze fra le strutture di organismi diversi, secondo Cuvier gli organismi di ciascun raggruppamento sono fondamentalmente diversi fra loro e non ricollegabili da qualsivoglia fenomeno di trasformazione; le omologie fra gli organismi sono dovute al fatto che svolgono simili funzioni; i concetti di omologia e di analogia non sono ancora distinti in modo netto. Cuvier disapprovò totalmente le teorie evoluzionistiche di Lamarck, screditandole completamente ,dando lui stesso una spiegazione chiamata comunemente catastrofismo. Nonostante la sua teoria fissista, Cuvier fornì inconsapevolmente con i risultati dei suoi studi sulla paleontologia e sull'anatomia comparata dei vertebrati numerosi spunti a sostegno delle convinzioni evoluzionistiche.  Teorie sull’origine della specie nel 1800 premessa

23 Lamarck Jean Baptiste Lamarck, cavaliere, nacque il 1 agosto 1744, in Francia nel villaggio di Bazentin nei pressi di Parigi Nel1756 entrò in un seminario di gesuiti, prima di arruolarsi nell'esercito francese durante la rivoluzione francese; qui si distinse e venne promosso come ufficiale. Dal 1765 cominciò a studiare medicina e botanica. Lamarck venne nominato aiuto-botanico al giardino reale( il "Jardin des Plantes“). Fu insegnante privato del figlio di Buffon durante il giro dell'Europa ;comunque egli continuò a lavorare come assistente mal pagato al "Jardin du Roi". Lamarck , che aveva richiesto di partecipare alla riorganizzazione del Musée National d'Histoire Naturelle ,fu nominato professore di storia naturale degli insetti e dei vermi .Va notato che la stessa parola "invertebrati" venne coniata da Lamarck stesso.

24 Lamarck Lamarck creò un nuovo campo della biologia. Il numero e la diversità degli invertebrati furono una grossa sorgente di conoscenza. Egli fu il primo a separare i crostacei, gli aracnidi e gli anellidi dagli insetti. Fu anche il primo che distinse i vertebrati dagli invertebrati usando come criterio di distinzione la spina dorsale. Intorno al 1818 cominciò a perdere la vista. Morì il 28 dicembre 1829, venne sepolto in una tomba affittata; dopo cinque anni il suo corpo fu rimosso ed ora nessuno sa dove si trovino i suoi resti.

25 Lamarck Scrisse molte opere molte ma le più importanti furono:
Flore française, (1788) Fu uno dei primi tentativi di classificazione delle piante basato su chiavi dicotomiche (divisione di un gruppo in due sottogruppi contraddistinti da caratteri che si escludono a vicenda) Philosophie zoologique, (1809) In questo scritto sono raccolte le sue ipotesi sulla teorie evoluzionistiche Histoire naturelle des animaux sans vertèbres,(7 volumi, ) E' la prima suddivisione dettagliata degli invertebrati in più classi.

26 Lamarck Lamarck fu il primo ad elaborare una teoria dell’evoluzione delle specie descritta nel trattato di Philosophie zoologique . Può essere riassunta in quattro punti: -I viventi sono un prodotto della natura che li ha formati in tempi successivi; -gli organismi salgono l’ ininterrotta catena dell’ essere dalla materia inanimata a forme sempre più perfette, dalla materia bruta, al verme, al mollusco, al pesce, al rettile, al mammifero ; -Le specie non sono fisse ma in continua evoluzione. - L'ambiente determina un graduale, armonioso sviluppo dei loro organi adatto a quel bisogno: per Lamarck la funzione, cioè l'esercizio, crea l'organo.

27 Lamarck In questo modo alcuni organi possono svilupparsi, altri regredire, e l'animale va incontro a continue, lente trasformazioni. Ogni variazione è quindi sempre adattata, non esiste alcuna differenza qualitativa fra mondo organico e inorganico: la vita sorge spontaneamente e incessantemente dal mondo inorganico, in un continuo che va dal meno perfetto al più perfetto, dal semplice al complesso; gli organismi più semplici sono quelli formatisi più recentemente , mentre i più complessi sono i più antichi; il vivente, giunto al culmine della scala, ritorna allo stato inorganico e il lungo cammino riprende incessante. Questa tesi viene chiamata eredità dei caratteri acquisiti. E' importante evidenziare che l'ereditarietà dei caratteri acquisiti non è la vera forza motrice dell'evoluzione, ma solo il meccanismo che permette alla progenie di ricevere i risultati dell'adattamento all'ambiente dei genitori. La forza motrice consiste nella tendenza intrinseca nei viventi che li spingerebbe ad evolversi, facendo i conti con le necessità ambientali: come nel Darwinismo vi è il problema dell'adattamento come risposta degli organismi all'ambiente.

28 Lamarck Darwin e Lamarck a confronto(giraffe)
Darwin e Lamarck a confronto . LAMARCK: 1.        Gli antenati delle giraffe erano antilopi a collo corto e brucavano l'erba dei prati. Ma alcuni di essi desideravano mangiare le foglie degli alberi, perciò si sono sforzati di allungare il collo per raggiungerle. 2.     Per effetto di questo desiderio il collo durante la vita si è effettivamente allungato. 3.        Questo allungamento del collo, avvenuto durante la vita, si trasmette ai figli. 4.        L'allungamento del collo non si è manifestato in tutti gli antenati. Così molti di essi continuano a vivere col collo corto fino a quando c'è abbastanza cibo. L'allungamento del collo è stato graduale e continuo. DARWIN: 1.        Gli antenati delle giraffe erano antilopi a collo corto. Col crescere della popolazione i pascoli diventavano insufficienti e la fame spinge gli erbivori ad una continua ricerca del cibo. 2.        Un giorno nasce per caso un antilope col collo più lungo. Nella competizione per il cibo esso ha un vantaggio, perché può mangiare le foglie più alte, lì dove gli altri non arrivano. 3.        Nella selezione naturale il collo più lungo non viene eliminato, essendo esso un carattere vantaggioso, e si trasmette ai figli. 4.        Dalle antilopi si originano a poco a poco un gruppo con il collo lungo. Con l'aumento di essi si forma una nuova specie. L'allungamento è stato regolato dal caso. Lamarck Darwin e Lamarck a confronto(giraffe) Teorie sull’origine della specie nel 1800 premessa

29 Darwin “Darwin e il viaggio”
Charles Robert Darwin nacque il 12 Febbraio 1809 a Shrewsbury in una famiglia agiata e culturalmente raffinata . Dal 1825 al 1828 frequentò l’ università di Edimburgo ,poi si trasferì a Cambridge con l’intenzione di intraprendere la carriera ecclesiastica . Incontrò il geologo Sedgwick e il naturalista Henslow che rafforzarono in lui l’interesse per l’osservazione dei fenomeni naturali. Il 21 dicembre 1831 s'imbarcò come naturalista sul brigantino Beagle, attrezzato per compiere ricerche scientifiche e rilevazioni geografiche: il viaggio intorno al mondo durerà fino al 2 ottobre Nel corso di questo viaggio Darwin raccolse un'ingente quantità di materiale e compì numerose osservazioni: a ogni tappa scendeva a terra e conduceva esplorazioni all'interno, raccoglieva e catalogava campioni di specie animali e vegetali, di cui descriveva le abitudini.  

30 Darwin “… dopo il viaggio”
I cinque anni trascorsi a visitare terre lontane furono fondamentali per la formazione scientifica di Darwin; i dati e il materiale raccolto dal naturalista , al suo ritorno in patria, servirono come base per l’elaborazione della sua teoria e infatti Darwin pubblicò dal 1839 al 1871 vari volumi: Nel 1839 “Il viaggio del Beagle”; Nel 1845 la “Monografia sui fossili dei Cirripedi peduncolati di Gran Bretagna”; Nel 1851 “Monografia sulla sottoclasse dei Cirripedi” Nel 1854 la “Monografia sui fossili dei Balanidi Verrucidi di Gran Bretagna” e dopo pubblicò: “La storia degli elementi fossili” ; Nel 1859 l’”Origine della specie” E nel 1871, “L’origine dell’uomo e la selezione sessuale” .

31 Darwin “La teoria può essere così riassunta:”
·Tutti gli esseri viventi si riproducono in quantità superiore alle reali possibilità di nutrizione e di sostentamento . ·Tutti gli individui di una certa specie nascono con piccole differenze o varietà . La comparsa delle variazioni è del tutto casuale . In base alle condizioni ambientali,alcune variazioni possono essere più adatte alla sopravvivenza,altre meno. · Nella lotta per la sopravvivenza l’ambiente conserva in vita solo l’individui nati con le variazioni più adatte alla sopravvivenza . ·I caratteri che compaiono casualmente con la nascita sono ereditari .Gli individui sopravvissuti possono trasmetterli ai figli . ·La selezione naturale agisce sui singoli individui, ma gli individui, nel loro insieme, formano una popolazione. Di conseguenza, mentre un singolo individuo non può evolversi, la popolazione nel suo complesso si evolve perché attraverso gli incroci tutte le variazioni favorevoli vengono accumulate nelle generazioni successive:in questo modo si producono nuove specie. ·L’evoluzione per selezione naturale avviene solo sulle popolazioni numerose .

32 Darwin La sua teoria fu influenzata molto dagli studi di T. Malthus. Quando pubblicò “L’origine della specie” (dietro sostegno di Huxley , Hooker e Lyell) ci furono grandi discussioni nel mondo scientifico e religioso, anche se le prove portate erano numerose. Maggiore scalpore suscitò anche nella società comune la pubblicazione nel 1871 de “L’origine dell’uomo” . Numerose furono anche le vignette satiriche nei giornali d’epoca al riguardo dell’impropria interpretazione che l’uomo discende dalla scimmia. Darwin morì a Down nel 1882. Teorie sull’origine della specie nel 1800 premessa

33 Biografia di F. C. Marmocchi
Francesco Costantino Marmocchi nacque nella casa visibile nella foto a fianco, il 26 agosto 1805, da Giuliano e Caterina Bertoloni. La casa natale si trova nel centro di Poggibonsi, ricordata da una lapide, vicino al Palazzo Comunale e alla Chiesa Collegiata. La famiglia del Marmocchi, prima agiata, si era successivamente ridotta in misere condizioni economiche. Suo nonno era medico, ma il padre, costretto dalle necessità, dovette impiegarsi come doganiere e per questo, fu trasferito a Cala di Forno, in Maremma. Qui Francesco Costantino cominciò ad amare la natura ed a comprendere il significato dei suoi fenomeni. Avido di apprendere e di perfezionarsi, tornò a Poggibonsi dallo zio Romolo, che aveva una bottega di speziale. indice Pagina 1 di 5

34 Biografia di F. C. Marmocchi
Nel 1825 si recò a Siena insieme al padre ed iniziò qui la sua vita di studioso dedicandosi agli studi geografici e a quelli delle scienze naturali. Nel 1829, a soli 24 anni, pubblicò la sua prima opera " Il regno animale”. Nove anni dopo pubblicò il suo secondo libro "Corso di Geografia Universale”, uscito in ben quattro edizioni. Questa è la sua opera fondamentale nel campo geografico. Nel 1844 fu infine pubblicato il “Prodromo della Storia Naturale", testo in cui si parla del problema dell'origine della specie, e nel quale F.C. Marmocchi espone il suo pensiero in relazione a quello degli studiosi del tempo. Il suo nome cominciava a essere famoso ai confini della Toscana. Pagina 2 di 5 indice

35 Biografia di F. C. Marmocchi
Ma il periodo storico era difficile per l’Italia. Servivano uomini audaci ed intelligenti, per opporsi all'oppressione straniera. E’ per questo motivo che nel 1830 F.C. Marmocchi si iscrive alla Giovane Italia iniziando così la sua avventura di patriota; nel'31 fu arrestato sotto l'accusa di cospiratore e rinchiuso, dopo una parvenza di processo, nel maschio di Volterra. Rilasciato nel 1832, il Marmocchi si dette completamente agli studi, pubblicando, oltre le opere citate, la " Idea elementare della sfera celeste", il " Corso di Geografia Storica", il " Corso di Geografia Toscana", la " Raccolta di viaggi". Nel 1848 partecipò ai moti, collaborò a vari giornali (“L’alba”, “Il Sabatino”) e fondò “L’Inflessibile”. Nel 1849 fece parte del Governo Guerrazzi come Ministro dell’Interno. indice Pagina 3 di 5

36 Biografia di F. C. Marmocchi
Alla Restaurazione fu costretto a fuggire rifugiandosi prima a Roma, poi in Corsica e infine a Genova dove continuò la sua attività di studioso. Pubblicò il “Corso di Geografia Commerciale” e iniziò il “Dizionario Geografico Universale”. Morì a Genova nel Fu sepolto nel Cimitero di Staglieno, la sua tomba è vicina a quella di Giuseppe Mazzini di cui fu amico per tutta la vita. Pagina 4 di 5 indice

37 Immagini di Poggibonsi nel 1800 e 1900
Largo Gramsci Via della Repubblica Via F.C. Marmocchi Pagina 5 di 5 Fine indice

38 Bibliografia e Sitografia
“Francesco Costantino Marmocchi” M.Minghi Edito comune Poggibonsi “Corso di geografia universale” F.C.Marmocchi “Prodromo della storia generale e comparata d’Italia” F.C.Marmocchi “Note di paleontologia” F.C.Marmocchi Lalli Editore “L’uomo dalla natura alla scienza” Giulio Mezzetti La Nuova Italia “Pianeta Scienze” R.Bonnes-P.del re-R.Resemini Bulgarini “Poggibonsi” C. Antichi Lalli Editore

39 FINE Si ringrazia il Dott. Mauro Minghi per gli incontri effettuati a scuola, per le indicazioni bibliografiche e per la disponibilità di materiali. Il Dott. Franco Del Zanna per le immagini gentilmente fornite. Teorie sull’origine della specie nel 1800

40 Marmocchi patriota SEZIONE IN ALLESTIMENTO indice

41 Marmocchi Geografo SEZIONE IN ALLESTIMENTO Indice

42 LABORATORIO MULTIMEDIALE “F. C. Marmocchi”
Bacciottini Alberto Bacciottini Raffaele Bianciardi Samuele Bonelli Lucrezia Cenni Claudia Cordaro Gianni Fabbri Claudia Giorli Alessia Giorli Giovanni Iaquinta Tommaso Lupi Pietro Marchetti Matteo Mersi Elena Petreni Giovanni Popa Ion Rubetti Benedetto Smorti Corinna Tanzini Alessandro Turchi Elia Vargiu Matteo Vestri Giulia Zammariello Andrea Zeneli Irida Le docenti: M. Becattelli- A. Castellini

43 Informazioni sul lavoro
Questo lavoro è stato realizzato in occasione delle celebrazioni del bicentenario della nascita di Francesco Costantino Marmocchi organizzate dalla città di Poggibonsi. La nostra scuola, il nostro laboratorio multimediale sono intitolati a Francesco Costantino Marmocchi. I nostri alunni non conoscevano la vita, gli studi e le opere del loro concittadino. Abbiamo quindi ritenuto doveroso aderire alle celebrazioni e alla proposta del Comune di Poggibonsi di ricercare notizie e approfondimenti su Francesco Costantino Marmocchi. Ci siamo subito accorte che il metodo d’indagine, tipico del nostro Laboratorio Multimediale, di reperire notizie tramite Internet non ci avrebbe portato molto lontani, in quanto la sitografia trovata sul Marmocchi era scarsa e limitata alla vendita di libri d’epoca scritti dallo stesso. Abbiamo quindi invitato a scuola il dr. Mauro Minghi, studioso di storia locale, che ci ha presentato il contesto storico in cui è vissuto il Marmocchi, la vita e gli studi, fornendoci preziose indicazioni bibliografiche che noi insegnanti abbiamo ricercato e che un gruppo di alunni ha esaminato, letto e discusso. Abbiamo poi suddiviso gli approfondimenti scientifici su alcuni esponenti del creazionismo ed evoluzionismo ad altri gruppi di alunni, che hanno lavorato secondo il filone classico del nostro Laboratorio ricercando notizie ed immagini soprattutto su siti Internet. La necessità di terminare il lavoro entro maggio ci ha costretto a restringere il nostro campo d’indagine sulle opere del Marmocchi limitandoci ad esaminare Marmocchi come naturalista e, all’interno del dibattito creazionisti – evoluzionisti del abbiamo ristretto il campo a 4 esponenti principali. Abbiamo previsto di continuare il lavoro anche l’anno prossimo sviluppando Marmocchi geografo e Marmocchi patriota (che deve solo essere trasferito in forma multimediale in quanto alunni di altre classi della scuola hanno effettuato questa ricerca).

44 Informazioni sul lavoro
Il lavoro degli alunni è iniziato con un percorso di visita dentro Poggibonsi alla ricerca delle iscrizioni che ricordavano Marmocchi: siamo partiti dal quadro presente nell’ufficio di Presidenza della nostra scuola per poi visitare la lapide nella Sala del Consiglio comunale che ha dato spunto alle nostre ricerche, e poi la lapide presso la casa natale nella via omonima. Gli alunni si sono via via sempre più interessati e appassionati alla ricerca. Il nostro viaggio si è quindi concluso da dove eravamo partiti: alla nostra scuola, intitolata a Francesco Costantino Marmocchi. Le docenti del Laboratorio Multimediale “F. C. Marmocchi”: M. Becattelli – A. Castellini

45 Presentazione del Laboratorio Multimediale "F.C. Marmocchi"
Il laboratorio è attivo presso questo istituto dall’anno scolastico Il gruppo è costituito da alunni provenienti dalle classi 2° e 3° delle varie sezioni di tempo prolungato ed è attivo durante le due ore settimanali delle LAC (libere attività complementari) previste dall’orario della nostra scuola. Negli anni di attività il laboratorio ha svolto un lavoro articolato su due livelli: da una parte l’avvio all’uso del PC con corsi di alfabetizzazione informatica, dall’altra lo sviluppo di ulteriori competenze con l’uso di software specifici per la multimedialità. Ha partecipato a vari concorsi nel territorio ottenendo positivi riconoscimenti. Ha collaborato a vari progetti con le scuole superiori dello stesso Comune ed ha aderito al progetto IRRE MULTIVERSO e a quello europeo MULTIVERSUM producendo un complesso ed articolato lavoro sul TEMPO la cui prima parte è stata messa in rete nel sito web della nostra scuola. La nostra esperienza in Multiversum è stata selezionata nel Seminario Comenius di Montecatini (ottobre 2003) come esempio di comunicazione tra scuole europee con l’uso delle TIC. Nel 2003 il Laboratorio ha partecipato al Concorso Xmedia Bergamo 2003 ottenendo il 1° premio ex-aequo nella categoria Scuola Media, al concorso EF “Computer e Inglese” ottenendo la segnalazione Nazionale e a concorsi locali con significativi riconoscimenti Obiettivi principali di questo Laboratorio, più che l’apprendimento di tecnologie informatiche, sono quello della comunicazione multimediale, lo scambio di esperienze con altre scuole italiane ed europee e il lavoro di gruppo attraverso la formazione di un team in cui ciascun alunno riesca a trovare un suo ruolo, anche umile all’inizio, per arrivare poi a ruoli e specializzazioni in cui ciascuno possa dare il suo contributo e si senta valorizzato. Fondamentale è la trasmissione delle competenze dagli alunni più esperti (tutors) agli ultimi arrivati, la condivisione dei lavori, la discussione delle proposte e la creatività individuale. Ogni anno il gruppo di alunni si rinnova per il 50% ed è necessario dedicare tempo all’addestramento iniziale e al lavoro di gruppo. La bassa presenza di alunni esperti nelle tecnologie ci ha fatto ancora scegliere Power Point considerando la facilità e la velocità di apprendimento nel suo uso. L’alto numero di alunni per un’attività di questo tipo rende necessario all’inizio dell’anno la programmazione di numerosi lavori per occupare tutti gli alunni e la partecipazione a vari concorsi o iniziative è una scelta per far sì che i ragazzi imparino a rispettare i tempi previsti. Alla fine del montaggio di ogni lavoro viene effettuato un momento di condivisione, discussione e modifica collettiva Nella 1°parte dell’anno gli alunni hanno lavorato a due presentazioni di poesie sulla Shoah che sono state presentate con un’iniziativa patrocinata dal nostro Comune in occasione della celebrazione della Giornata della Memoria nella nostra città Altre attività di quest’anno sono state la raccolta e il confronto di dati su alcuni paesi di provenienza degli alunni stranieri della nostra scuola. Abbiamo preparato due lavori che saranno presentati il 28 maggio 2005, in occasione di “Mondo Festa”, un’iniziativa di mostra mercato in cui saranno messi in vendita i lavori prodotti nei vari laboratori della scuola . Il ricavato sarà devoluto a tre progetti di solidarietà I due lavori si intitolano: “Vengo dall’Europa, vengo dal mondo….” (Storie di ragazzi stranieri e presentazione delle loro nazioni di provenienza) e “I Rapporti che cambiano il mondo: quando i numeri parlano” (Indagine statistica sui costi di alcune merci di uso comune e sugli stipendi di alcune categorie in paesi di emigrazioni rapportati all’Italia) Le due docenti del Laboratorio lavorano insieme da 5 anni e pur essendo di discipline scientifiche si interessano anche di altre tematiche. Con la Riforma a regime non sarà possibile riproporre, nella nostra scuola, il Laboratorio con le stesse modalità perché le docenti sono occupate nelle loro discipline curricolari.   Le Docenti: Manuela Becattelli (Scienze Matematiche) Antonella Castellini (Scienze Matematiche)


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