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I disturbi specifici di apprendimento (DSA)

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1 I disturbi specifici di apprendimento (DSA)
Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Marialuisa Antoniotti Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

2 Rapporto di prima simbolizzazione
Rapporto lingua orale/lingua scritta MELA Parola orale (fonemi) Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Rapporto di prima simbolizzazione Sassuolo - settembre 2006

3 Rapporto lingua orale/lingua scritta
Parola orale (fonemi) Parola scritta (grafemi) MELA Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Rapporto di seconda simbolizzazione Sassuolo - settembre 2006

4 I FONEMI DELLA LINGUA ITALIANA
Cons. occlusive /p/ /b/ /t/ /d/ /k/ /g/ Cons. nasali /m/ /n/ /ɲ / Cons. fricative /f/ /v/ /s/ /z/ /ʃ / Cons. affricate /ʧ / /ʤ / /ʦ / /ʣ / Cons. laterali /l/ /r/ /ʎ / Semiconsonanti /j/ /w/ Vocali /i/ /e/ /ɛ / /a/ /ɔ / /o/ /u/ Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

5 LA RAPPRESENTAZIONE GRAFEMICA
/p/ p /b/ b /t/ t /d/ d /k/ c – ch – q /g/ g – gh /m/ m /n/ n /ɲ/ gn /f/ f /v/ v /s/ s /z/ s /ʃ/ sci –sc /ʦ/ z /ʣ/ z /ʧ/ ci – c /ʤ/ gi – g /l/ l /r/ r /ʎ/ gli – gl /j/ i /w/ u /i/ i /e/ e /ɛ/ e /ɑ/ a /ɔ/ o /o/ o /u/ u Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

6 TRASPARENZA E OPACITA’
DELLA LINGUA ITALIANA Trasparenza Opacità Rapporto grafema/fonema unitario Rapporto grafema/fonema multiplo /p/ = p /l/ = l /ʎ / = gli /ʃ / = sci Rapporto grafema/fonema instabile Rapporto grafema/fonema stabile Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello /s/ /z/ c q ch /ɲ / = gn f = /f/ /k/ s Sassuolo - settembre 2006

7 La trasparenza di una lingua
O /l/ /u/ /p/ /o/ Non solo ad un certo punto il bambino non solo si deve rappresentare una struttura fonologica che diventa via via più complessa, parole più lunghe e con gruppi, ma deve rappresentarsi delle corrispondenze tra fonemi e grafemi che non sono più biunivoche. Infatti nella parola lupo ad ogni fonema corrisponde un grafema, così non avviene nella parola chiesa dove il fonema K viene reso con l’artificio dell’uso dell’h. o nella parola ciglia dove addirittura un singolo suono (gl) viene reso con tre grafemi. Si parla in questo senso di trasparenza di una lingua e l’italiano sappiamo è trasparente ma non troppo. Abbiamo i digrammi e i trigrammi, alcuni suoni vedi K rappresentati in modi diversi es. c q o suoni diversi rappresentati nello stesso modo es. S z ts dz. C H I E S A /k/ /i/ /e/ /z/ /a/ Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello C I G L I A ʧ i ʎ a Sassuolo - settembre 2006

8 Prerequisiti all’apprendimento
PREREQUISITI ESECUTIVI Allora che cosa è che serve per apprendere a leggere e scrivere. Negli ultimi anni è diventato sempre più frequente vedere le insegnanti della scuola materna lavorare sul linguaggio e sulla fonologia e sulla metafonologia. Negli anni precedenti invece si tendeva ad enfatizzare come principali prerequisiti all’apprendimento quegli aspetti che qui vengono definiti come prerequisiti esecutivi non considerando invece il vero nucleo del problema che è quello dei prerequisiti costruttivi . Sono i prerequisiti che si attengono alla realizzazione del sistema scritto, non alla sua conoscenza es. segno grafico, coordinazione occhio-mano orientamento spaziale ecc. PREREQUISITI COSTRUTTIVI Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello E’ il livello di concettualizzazione sulla “lingua” es. che lo scritto rappresenta la parola e non l’oggetto. Sassuolo - settembre 2006

9 I prerequisiti costruttivi
Per imparare a leggere e a scrivere un bambino deve imparare quattro concetti che riguardano l’unità fondamentale del sistema di scrittura : Infatti è banale dirlo ma per imparare a leggere e scrivere il bambino deve ……….. E queste operazioni sono il nucleo fondamentale della lingua scritta e molti bambini iniziano a fare queste operazioni già nella scuola materna Quanti elementi ci sono in una parola Quali sono gli elementi della parola Come questi elementi sono disposti Come questi elementi sono rappresentati Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

10 Attività metafonologiche
Globali Rime Segmentazione sillabica Identificazione sillaba iniziale Giochi sulle parole es. morta-della Analitiche Identificazioni suoni iniziali – finali- interni Spelling Tapping Sintesi fonemica Elisione di suoni Qui vediamo raggruppate tutta una serie di attività metafonologiche ( riflessione sulla fonologia della lingua capacità di manipolare parti di parole) che andrebbero effettuate nella scuola materna e anche nella scuola elementare per permettere al bambino di fare quello che dicevamo prima cioè rappresentarsi la struttura fonologica delle parole. E’ chiaro che come vedevamo prima nel bambino sillabico la rappresentazione parte dalla sillaba per i motivi che abbiamo detto ed è importante seguire anche nella scuola materna questo percorso. Quando si lavora sui fonemi che abbiamo visto essere impossibili da pronunciare separati dalla vocale conviene partire dai fonemi che in fonologia si dicono continui che permettono al bambino più facilmente di percepirli fonderli e segmentarli es. s f v m n l r ecc. non mi dettaglio sui giochi ci sono ormai molti libri che in modo molto creativo e vario propongono attività metafonologiche. Rimarco solo l’importanza di lavorare sempre prima sulle attività metafonologiche globali. Bastimento. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

11 Consigli alla scuola materna
Registrare il linguaggio dei bambini per valutare: La capacità di produrre i suoni della lingua es. tole x sole La capacità di combinare i suoni della lingua es. cimena parole complesse e lunghe. La costruzione della frase Lo sviluppo lessicale es. parole generiche “coso” Ma io voglio spendere 5 minuti del mio tempo per dire che è molto importante ancora prima di lavorare sulla metafonologia cercare di ascoltare i bambini come parlano; è infatti fondamentale che il bambino dopo i 4 anni di età abbia una fonologia della lingua orale ben strutturata perché se abbiamo capito che la lingua scritta rappresenta la lingua orale e chiediamo al bambino di rappresentarsi la fonologia della lingua come potrà fare questo se l’aspetto automatico del linguaggio che è quello della produzione non è ancora stabilizzato. E allora io dico sempre alle maestre di scuola materna, ma ritengo importante farlo anche all’inizio della prima elementare di ascoltare il linguaggio. Eventualmente servizi sanitari. Predittore negativo. Lessico è un predittore importante per lo sviluppo dei sistemi di scrittura. Importante l’ambiente…. Vi faccio vedere con un esempio perché…….. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Importante il lavoro sul lessico Sassuolo - settembre 2006

12 La lettura Sassuolo - settembre 2006
Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

13 transatlantico tiocolchicoside Sassuolo - settembre 2006
Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

14 MODELLO DI LETTURA A DUE VIE PAROLA SCRITTA PAROLA LETTA
SISTEMA DI ANALISI VISIVA LESSICO DI ENTRATA VISIVO Il modello si riferisce alla lettura di parole e non contempla i processi “alti”. Il peso del lessico ortografico è largamente correlato alla particolare ortografia delle lingue es. lingua inglese; lingue con mappature irregolari. 1- Sistema di analisi visiva: la parola viene rappresentata in forma iconica in un magazzino x 250 ms. per operazioni di: Identificazione della forma complessiva della parola o del suo perimetro esterno Segmentazione grafemica della stringa ( identificazione delle singole lettere- processo che avviene in parallelo- categorizzazione delle lettere ( es. caratteri invarianti tra diversi font ) – codifica della posizione della lettera- = perimetro; numero di lettere; loro identità- loro ordine posizionale). Dopo questa analisi si può scegliere due vie: Lessico entrata visivo: processi di ricerca all’interno del lessico ortografico di input ( dizionario in cui le parole sono immagazzinate nella loro forma visiva) es. lama lana . Sistema semantico: magazzino a lungo termine in cui ogni data parola è associata ad un corrispettivo significato. Lessico di uscita fonologico: l’estrazione del significato della parola nel sistema semantico viene poi utilizzata come input per iniziare un processo di ricerca all’interno del lessico fonologico in uscita che è un altro magazzino a lungo termine (MLT) o dizionario in cui le parole sono immagazzinate nella loro forma verbale o più esattamente fonologica. Buffer fonemico : prevede che la struttura fonologica sia trasformata in un codice fono-articolatorio . II via Dopo sistema di analisi visivo: Conversione scritto/suono: processi di transcodifica grafema/fonema in cui ad ogni dato valore grafemico, a partire da sinistra a destra, viene assegnato il corrispondente valore fonemico. La freccia rossa indica come sostengono alcuni autori Stella Brizzolara che un bambino potrebbe iniziare un’analisi seriale es alb…. Perché non in grado di seguire la via visiva, ma poi ad un certo punto indirizzare la ricerca al lessico fonologico per completare la parola albero ( i bambini a 6 anni Hanno già molte parole nel loro lessico fonologico). La freccia marrone si riferisce alla possibilità di leggere una parola per via visiva senza passare dal sistema semantico via diretta iperlessia dei bambini con ritardo mentale. CONVERSIONE SCRITTO/SUONO SISTEMA SEMANTICO LESSICO DI USCITA FONOLOGICO Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello BUFFER FONEMICO Sassuolo - settembre 2006 PAROLA LETTA

15 Modello di apprendimento della lingua scritta
Legge e scrive parole in modo globale. FASE LOGOGRAFICA Si iniziano ad applicare regole di conversione fonema/grafema e grafema/fonema. FASE ALFABETICA Si sviluppano nuove associazioni con parti più complesse es. sillabe suffissi morfemi di/trigrammi FASE ORTOGRAFICA Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Le parole vengono lette e scritte senza bisogno di trasformazioni parziali. FASE LESSICALE Sassuolo - settembre 2006

16 Uomo Mamma Vino Mondo Mano Letto Casa Finestra Pane Fratello Palazzo
a.a. Uomo Vino Mano Casa Pane Palazzo Ragazzo Bambina Mattina Dottore Acqua Occhio Signora Campagna Padre Testa Mamma Mondo Letto Finestra Fratello Domenica Giornata Giornale Bagno Foglia Scherzo Famiglia Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

17 Chirurgo Corvo Lama Torta Sale Lampo Nido Piume Lino Cesto Cero
a.b. Chirurgo Corvo Torta Lampo Piume Cesto Castello Ostacolo Frattura Alimento Cassetto Vasca Giglio Pugnale Maglione Lama Sale Nido Lino Cero Margine Formica Insetto Verdure Zingaro Uscio Chiodo Scimmia Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

18 Pena Modo Pace Forza Tipo Pezzo Arte Posto Fortuna Bellezza Domanda
Accordo Ragione Esempio Sogno Scelta Bisogno Consigli Volta Amore b.a. Forza Pezzo Posto Bellezza Successo Sorpresa Pensiero Autorità Segno Voglia Rischio Qualcosa Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

19 Motto Fama Sfogo Ente Sfida Fase Bando Resa Tizio Mito Amarezza
b.b. Motto Sfogo Sfida Bando Tizio Amarezza Denuncia Conforto Prodezze Distacco Svago Veglia Schiera Sciopero Fama Ente Fase Resa Mito Dominio Invidia Simbolo Azzardo Manovra Scalo Taglia Globulo Sciagura Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

20 Errori di lettura 1 Errori di suoni : Scambi di vocali es. sole x sale
Scambi di consonanti : - omologhe es. fento x vento - fonologicamente simili es. chilurgo x chirurgo - visivamente simili es. dando x bando Omissione di suoni es. deuncia x denuncia Aggiunta di suoni es. sfrogo x sfogo Riduzione di gruppi es. potta x porta Riduzione di dittonghi es. pede x piede Errori di linea ( inversioni migrazioni) es. rase x resa Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

21 Errori di lettura 2 Errori di recupero errato dei di/trigrammi es. magnone x maglione Errori di omissione/ aggiunta di doppie es. cerro x cero, distaco x distaco. Errori di recupero del lessico ortografico es. pesce x pace Errori di accentazione es. margìne x màrgine Omissioni di parola Salti di righe Errori di anticipazione: Lessicale es. contributi sanitari x contributi previdenziali Morfosintattica es. mangiavano x mangiano Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Gli errori di lettura possono essere revisionati o non revisionati. Sassuolo - settembre 2006

22 La dislessia Sassuolo - settembre 2006
Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

23 I disturbi specifici dell’apprendimento (D.S.A.)
( dislessia- disgrafia- disortografia- discalculia) Sono disturbi funzionali che dipendono da una peculiare architettura neuropsicologica del soggetto e che provocano difficoltà nell’acquisizione nella stabilizzazione e nell’automatizzazione di alcuni processi di identificazione e scrittura delle parole e dei numeri. Questi disturbi sono di natura congenita. I DSA proprio per la loro origine costituzionale, tendono a persistere nel tempo pur modificando nel corso dello sviluppo la loro espressività. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello I DSA possono essere contrastati con modificazioni della didattica. Sassuolo - settembre 2006

24 I disturbi specifici dell’apprendimento (D.S.A.)
( dislessia- disgrafia- disortografia- discalculia) In Italia si stima che il 3- 5% della popolazione scolastica sia dislessico. In Inghilterra l’8%. In Finlandia il 2%. ( Trasparenza della lingua). I maschi affetti sono 4 a 1. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Il 40-50% ha avuto disturbi di linguaggio. Sassuolo - settembre 2006

25 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

26 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

27 Definizione di dislessia 2003
La dislessia è una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, che è spesso inattesa in rapporto alla altre abilità cognitive e alla garanzia di una adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura, può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

28 I bambini affetti da dislessia evolutiva in genere presentano:
Normale quoziente intellettivo Lettura a voce alta lenta e/o scorretta Difficoltà ortografiche nella scrittura Difficoltà nella scrittura del numero Difficoltà nell’apprendimento delle tabelline e del calcolo mentale Difficoltà negli algoritmi del calcolo aritmetico A volte sono presenti difficoltà di esposizione orale A volte sono presenti instabilità motoria e disturbi di attenzione Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

29 Fasi della dislessia evolutiva
Prime fasi di acquisizione (I elementare) Difficoltà e lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e nell’ applicazione delle “mappature” grafema- fonema. Controllo limitato delle operazioni di analisi e di sintesi fonemica con errori che alterano in modo grossolano la struttura fonologica delle parole lette. Accesso lessicale limitato od assente anche quando le parole sono lette correttamente. Capacità di lettura, come riconoscimento, di un numero limitato di parole note. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

30 Fasi della dislessia evolutiva
Fasi successive ( II – IV elementare) Graduale acquisizione del codice alfabetico e delle “ mappature” grafema- fonema che non sono pienamente stabilizzate. Possono persistere difficoltà nel controllo delle “mappature” ortografiche più complesse. L’analisi e la sintesi fonemica restano operazioni laboriose e scarsamente automatizzate. Migliora l’accesso lessicale, anche se resta lento e limitato alle parole più frequenti. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

31 Fasi della dislessia evolutiva
Fase finale ( V elementare e medie) Padronanza quasi completa del codice alfabetico e stabilizzazione delle “mappature” grafema – fonema. L’analisi, la sintesi fonemica e l’accesso lessicale cominciano ad automatizzarsi almeno con le parole di uso più frequente. Limitato accesso al lessico ortografico. Scarsa integrazione dei processi di decodifica e comprensione; la lettura resta stentata. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

32 Conseguenze a livello scolastico della dislessia
Lentezza di lettura - affaticamento nello studio - possibile ricaduta sulla comprensione per difficoltà di automatizzazione - possibile difficoltà a recuperare e memorizzare parole nel lessico ortografico Scorrettezza di lettura - ricaduta sulla comprensione del testo - possibile difficoltà nel recuperare correttamente parole Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello La ridotta pratica di lettura determina scarso aumento del patrimonio conoscitivo lessicale morfosintattico ecc. Sassuolo - settembre 2006

33 Fattori che condizionano l’evoluzione della dislessia.
Grado di difficoltà nella decodifica :i soggetti che mostrano una lettura lettera per lettera e che stentano ad abbandonarla nonostante le normali sollecitazioni derivanti dall’attività scolastica hanno meno possibilità in genere ad accedere alla lettura fluente. Quantità di esposizione alla lettura Quoziente intellettivo: Critchley ed altri autori sottolineano che a parità di altri fattori i soggetti con QI più alto hanno migliori possibilità di riuscita perché è maggiormente possibile ricorrere a processi di controllo dall’alto per far fronte ai problemi di decodifica. Inoltre anche i processi metacognitivi sono più efficaci e permettono una miglior identificazione delle proprie difficoltà e la scoperta di strategie di compenso. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

34 Medie dati relativi alla velocità di
lettura di un brano. Medie calcolate in sillabe/ secondi classe II III IV V I m. II m. III m. Popol. Norm. 2,1 3 3,3 3,8 4,2 4,9 5,3 Disles. 0,6 0,96 1,5 1,7 1,6 2,2 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

35 Evoluzione della velocità di lettura
Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

36 Evoluzione della componente di correttezza in lettura
Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

37 I dislessici da adulti 20% recuperati ampiamente
45% compensati; sanno leggere bene, possono proseguire gli studi senza mezzi di compenso, ma in alcune occasioni manifestano difficoltà. 35% disturbo persistente. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

38 Pentagono prognostico
Un bambino affetto da dislessia avrà tante più opportunità di sviluppo quanto: Migliori sono le sue qualità cognitive Più precoce può essere l’intervento didattico nei suoi confronti Più empatico e incoraggiante sarà l’atteggiamento degli adulti che lo circondano. Più adeguato sarà l’intervento didattico Migliori saranno il suo equilibrio psicologico e la sua autostima. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

39 ce di una nonna che stava cullando il nipotino e gli diceva:
TRA IL DIRE E IL FARE C’era una volta un lupo, che uscì dal bosco e passò davanti a una casa. Passò così vicino a una finestra, che sentì una voce parlare. Era la vo- ce di una nonna che stava cullando il nipotino e gli diceva: Dormi, buono, non piangere, se no chiamo il lupo che ti mangerà! A sentire queste parole, il lupo si rallegrò tutto e decise di fermarsi là ad aspettare il buon bocconcino. Aspetta e aspetta, ma la porta rimaneva sempre chiusa. Ed ecco il lupo sentì il bambino piangere più forte di prima, e subito dopo la voce della nonna che diceva: -Buono, buono, bambino mio, non piangere! Non aver paura, se viene il lupo cattivo, noi lo bastoneremo, e poi lo ammazzeremo! Quando il lupo sentì dire questo, si arrabbiò moltissimo. Se ne andò via subito di là, e intanto brontolava fra sé: -A certa gente non si può mai credere! Dice una cosa, ma poi ne vuole fare un’altra tutta diversa! Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

40 Sogni ad Hiroshima In un cantiere Mitsubisci, l’operaia 389 lottava con tutta la propria volontà per resistere al capogiro. Il suo compito consisteva nel fare, a distanze ben precise, venti fori su certi nastri d’acciaio lunghi un metro, del peso di circa cinque chilogrammi. I pezzi di acciaio le venivano passati dalla vicina, n. 388,che maneggiava una macchina tagliatrice ed era inoltre incaricata della distribuzione del materiale. L’operaia 389 era stata colta dal capogiro nel momento in cui abbassava la leva per fare il diciassettesimo foro nel nastro d’acciaio. All’improvviso aveva avuto la sensazione che il suolo cominciasse a dondolarle sotto i piedi, mentre attorno a lei si era fatto buio. Ora si teneva attaccata spasmodicamente alla leva, con la destra. Le gambe non la reggevano più. Barcollò. Era ancora cosciente della necessità di non svenire nel passaggio, largo appena due passi, tra due file di macchine, perché avrebbe sbattuto contro qualche spigolo. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

41 Un occhio due occhi C’era una volta un uomo che non faceva niente tutto il giorno:se ne stava seduto ad aspettare e a sperare che gli capitasse un colpo di fortuna tale da renderlo ricco in un momento e senza fatica. Visse in tal modo per molti anni finché un giorno sentì parlare di un’isola abitata da uomini con un occhio solo. “Ecco finalmente. Questa sarà la mia fortuna” pensò l’uomo. “Devo recarmi in quell’isola, catturare uno di quegli esseri con un occhio solo, portarmelo dietro e mostrarlo durante la fiera: per vederlo, la gente pagherà volentieri due soldi a testa, e in breve io diventerò ricco.” Un giorno vendette quel poco che aveva, comprò una barca e partì. Dopo un lungo viaggio giunse nell’isola degli uomini con un occhio solo e, appena sbarcato vide che la gente aveva un solo occhio in mezzo alla fronte. Ma anche la gente con un solo occhio si accorse che era arrivato un uomo con due occhi e alcuni abitanti dell’isola si dissero: - Diavolo, questa sarà la nostra fortuna! Catturiamolo e mostriamolo alla fiera. La gente per vederlo pagherà volentieri due soldi a testa, e noi diventeremo presto ricchi! Detto fatto, presero l’uomo con due occhi e lo portarono sulla piazza della fiera, dove lo mostravano per due soldi a testa. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

42 La scrittura Sassuolo - settembre 2006
Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

43 lessicale e sintattico
SCRITTURA SPONTANEA DETTATO Competenze espositive Discriminazione fonemica Recupero lessicale e sintattico Recupero convenzioni linguaggio scritto Analisi fonemica Competenze di trascrizione e revisione Associazione fonemi-grafemi Recupero forme ortografiche Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Recupero allografico COMPONENTI EFFETTRICI Recupero pattern grafo-motori Efficienza (velocità) neuromotoria Sassuolo - settembre 2006

44 MODELLO DI INPUT UDITIVO SCRITTURA DETTATA ANALISI UDITIVA MEMORIA
FONOLOGICA ANALISI FONOLOGICA CONVERSIONE GRAF./FON. BUFFER GRAFEMICO FASE ALLOGRAFICA Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello PROGRAMMA MOTORIO OUTPUT Sassuolo - settembre 2006

45 Esperimento la copia La nebbia agl’irti colli E’ detto delle
piovigginando sale e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar. E’ detto delle frutta acerbe o degli stridori che producono un effetto sgradevole sui denti. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Tempo :42” Volte :4 Tempo : 45” Volte: 5 Sassuolo - settembre 2006

46 Esperimento la copia 2 丗丝东 乌乍义 Woran denkst du nur immer wahrend der
Stunde Ich habe schon manche schone Stunde bei euch. 丗丝东 乌乍义 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Tempo:65” Volte: 30 Tempo :55” Volte :15 Sassuolo - settembre 2006

47 Classificazione degli errori di scrittura 1
Errori fonologici: Scambio di suoni Omologhi es. pampina x bambina Fonologicamente simili es. siume x fiume Visivamente simili ed. dado x bado Altri es. scambio di vocali Inversioni, migrazioni,metatesi: es. cimena x cinema, ebra x erba Omissioni Lettere ( consonanti o vocali) es. mtita x matita Sillabe es. tita x matita Parti di parole es. termone x termosifone Inserzioni , epentesi Lettere ( consonanti e vocali) es. ereba x erba Sillabe es. paloletta x paletta Reduplicazioni es. melolone x melone Riduzione di gruppo es. tota x torta Riduzione di dittonghi es. pede x piede Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

48 Classificazione degli errori di scrittura 2
Errori fonetici: Omissioni/ aggiunta di doppie es. pala x palla solle x sole Omissione / aggiunta di accento: es. citta x città mè x me Errori ortografici: Errori di omofoni non omografi es. quore x cuore Fusioni illegali es. ilcane x il cane Separazioni illegali es. in sieme con vincere Spaziatura irregolare es. ilbambino mangia Omissione/aggiunta di h Grafemi inesatti o incompleti es. gnia/gna gla/glia Scambio di grafemi es. gna/glia Omissione/aggiunta di apostrofo Errata segmentazione sillabica Errata trascrizione delle regole ortografiche es. maiuscole, eccezioni es. cie/ce,scie/sce Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

49 Classificazione degli errori di scrittura 3
Errori disgrafici Instabilità del carattere es. BamBIno Irregolarità nelle legature delle lettere Inversione delle lettere/ specularità della scrittura Errori morfo-sintattici Errori di accordo es. le mela Errori di modificazione di parola - per genere es. bimbe /bimbi - per numero es. bimbo x bimbi - per tempo dei verbi es. era x è - per persona del verbo es. esco x usciamo - per modo del verbo es. trascinarli x trascinandoli Errori di sostituzione/ omissione di morfemi es. del/al in/nel Errori di costruzione sintattica Errori nella punteggiatura Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

50 Classificazione degli errori di scrittura 4
Errori lessicali Sostituzione di parole: - dello stesso campo semantico es. fresca/tiepido - di altro campo semantico es. mela/matita - per vicinanza fonologica es. usci x gusci Ripetizione o aggiunta di parola Omissione di parola Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

51 2 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006 2

52 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

53 Quali le cause degli errori di scrittura?
Difficoltà ad effettuare una adeguata segmentazione o analisi fonologica. Difficoltà a mantenere in memoria la sequenza fonologica per poterla tradurre graficamente in modo corretto. Difficoltà nel sistema di conversione fonema/grafema Povertà lessicale la conoscenza delle etichette lessicali permette di non sovraccaricare la memoria fonologica Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Difficoltà nella memorizzazione e nell’applicazione delle regole ortografiche. Sassuolo - settembre 2006

54 Disortografia E’ disortografico il bambino, normodotato intellettivamente, senza deficit sensoriali o neurologici, senza gravi e conclamate patologie psicologiche ed esposto regolarmente al ciclo di apprendimento, commette un numero di errori nella scrittura persistenti nel tempo ed invasivi. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

55 Disgrafia Difficoltà specifica nell’esecuzione prassica del codice
scritto in presenza di competenze intellettive nell’ ambito della norma, in assenza di deficit sensoriali e neurologici e in presenza di un adeguato ambiente di istruzione accademica. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

56 Disgrafia Esiste disgrafia se la scrittura è:
Eccessivamente lenta e affaticante Se la leggibilità è insufficiente Se il suo livello non è adeguato all’età e alle possibilità strumentali del soggetto che scrive. Si deve quindi osservare: Velocità di scrittura Pressione esercitata sul foglio Tendenza alla macro/ micro calligrafia ( scrittura irregolare per forma e/o dimensione) Discontinuità del gesto ( presenza di interruzioni). Ritoccatura del segno già tracciato Direzionalità Andamento del tracciato ( scrittura in senso orario invece che antiorario) Inesatta legatura dei segni Distanza fra le parole. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

57 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

58 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

59 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

60 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

61 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

62 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

63 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

64 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

65 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

66 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

67 Il numero e il calcolo Sassuolo - settembre 2006
Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

68 La discalculia evolutiva
Definizione: (Temple) “ La discalculia evolutiva è un disturbo delle abilità numeriche ed aritmetiche che si manifesta in bambini di intelligenza normale, che non hanno subito danni neurologici. Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata”. Si stima che circa il 6% dei bambini in età scolare sia discalculico Secondo Bodian (1983) il 56% dei bambini con disturbi di lettura ha difficoltà associate nell’ambito matematico. Discalculia acquisita: deficit nelle abilità numeriche e aritmetiche instauratosi dopo un evento morboso. Acalculia : non acquisizione o perdita completa delle abilità numeriche e aritmetiche. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

69 Sistema aritmetico Sistema metacognitivo ( problem solving)
Permette al bambino, per esempio, di costruire una rappresentazione del problema, costruire ipotesi di soluzione, ricercare gli algoritmi… Sistema dei numeri Nome delle quantità - unità - dici - decine Transcodifica sistema alfabetico - sistema arabo - sistema romano Sistema del calcolo Segni delle operazioni Procedure del calcolo ( algoritmi) Fatti numerici ( tabelline) Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

70 Meccanismi sintattici
Meccanismi lessicali Dettato di ducentoventuno realizzazione di 225; la risposta errata è data dallo scrivere una o più cifre del numero sbagliate, mantenendo inalterarata la classe di grandezza del numero. Meccanismi sintattici Dettato di duecentoquarantadue realizzazione di L’errore non comporta la sostituzione di una o più cifre, ma riguarda l’ordine di grandezza ( classe) dei numeri. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

71 Errori nella discalculia
Errori nel sistema dei numeri Nel conteggio in avanti Nel conteggio all’indietro Nella sequenza dei numeri Nella transcodifica dei codici arabo alfabetico scritto Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello arabo alfabetico orale alfabetico orale alfabetico scritto Sassuolo - settembre 2006

72 Errori nella discalculia 2
Errori nel sistema del calcolo Nel calcolo mentale Nell’interpretazione del segno 45- 12= 15x 7 = 45 57 Nella procedura del calcolo 37 x 25 = Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello 4385+ 7825= Manca il riporto 185 74 11100 259 Sassuolo - settembre 2006

73 Errori nella discalculia 3
Errori nel sistema del calcolo Nell’incolonnamento 325+ 412= 3662 Nei fatti aritmetici Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Rottura dissociata fra sistema dei numeri e sistema del calcolo ed anche tra sub funzioni es. procedure e fatti aritmetici Sassuolo - settembre 2006

74 Marco 12 anni,6 mesi Sassuolo - settembre 2006
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75 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

76 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
Sassuolo - settembre 2006

77 La diagnosi e la riabilitazione Sassuolo - settembre 2006
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78 Una diagnosi certa viene effettuata alla fine della
II elementare. Importante comunque mettere in atto prima misure che facilitino il percorso del bambino a rischio. Le figure che fanno diagnosi sono il neuropsichiatra e/o lo psicologo e il logopedista. Per la diagnosi deve essere applicato il protocollo diagnostico dell’ AID. Richiedere alla fine della consultazione una relazione scritta dettagliata. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

79 I tre pilastri dell’intervento sul bambino dislessico
Il benessere, la motivazione, la salute psicologica e la forza nel convivere e nell’affrontare una situazione difficile, come è quella di un disturbo dell’ apprendimento. I progressi nell’apprendimento, la possibilità di imparare, di coltivare i propri interessi culturali, di poter accedere all’informazione e alle materie di studio. Il miglioramento della propria situazione di difficoltà concreta nella scrittura, nella lettura, nel calcolo, per tentare di raggiungere il maggior livello di capacità e di autonomia possibile. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

80 Scuola e dislessia Misure che facilitano il percorso scolastico del bambino dislessico: Diagnosi precoce Corretta informazione alle insegnanti ai genitori al bambino stesso Collaborazione scuola/ famiglia/ sanità Attuazione di misure dispensative e compensative Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

81 Cosa è la rieducazione?? Aiutare un sistema a riappropriarsi di abilità già possedute, che aveva mostrato di esercitare in modo efficiente e automatico. In ambito evolutivo = promuovere l’acquisizione di abilità mai possedute o che ritardano la loro comparsa. Nel caso di ritardo o mancata comparsa di funzioni non ci sono lesioni cerebrali ma è una architettura cellulare cerebrale peculiare che porta a commettere errori. Il cervello non sa di commettere errori ma pensa di funzionare correttamente. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

82 Riabilitazione cosa fare???
Esistono fondamentalmente due tipi di intervento: Lavorare per il miglioramento delle prestazioni ( presunta riorganizzazione delle funzioni o attivazione di funzioni vicarianti ) potenziamento dei micro-processi ( strategia bottom-up) 2. Operare sulle strategie impiegate dal soggetto per l’effettuazione di un compito. ( strategie top- down) Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

83 La riabilitazione della lettura deve agire su due parametri:
La correttezza La velocità Per agire su questi parametri si può procedere attraverso due tipi di training: Fonologico: si lavora sulla corrispondenza segno- suono. Questo intervento permette di divenire più accurati nella lettura di parole regolari e di non parole. Globale: si lavora sull’identificazione di parole come tutto unico. In questo caso il bambino dovrebbe divenire più rapido e capace di leggere parole anche irregolari già incontrate. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

84 Lettura - il lettore scorretto -
Lavoro sulla tipologia degli errori ( errori di suono, di recupero dei di/ trigrammi ecc.). Lavoro sugli errori di anticipazione ( lettura di liste di parole simili). Giudizio di correttezza ( decisione ortografica). Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

85 Lettura - il lettore lento-
Lettura tachistoscopica : di sillabe semplici e complesse, di/trigrammi, parole a complessità e lunghezza crescente. Lettura di frasi e brani a presentazione al computer temporizzata. Esercizi di anticipazione: - a base fonologica ( una parola che comincia con me……….). - a base lessicale ( un frutto ma……..) - a base sintattica ( il cane mangia l’……….) Lettura ripetuta di liste di parole per stimolare la creazione del lessico ortografico. Lettura di liste di parole semanticamente simili. ( per stimolare la previsione semantica). Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

86 Il recupero degli errori di scrittura
Il lavoro sugli errori fonologici: ( individuazione e intervento precoce x stadi). Percezione e produzione del suono Memorizzazione della rappresentazione grafemica Associazione percezione/rappresentazione grafemica Automatizzazione del processo Il lavoro sugli errori fonetici: (individuazione e intervento precoce x stadi) Percezione / riconoscimento delle caratteristiche dei suoni Memorizzazione delle regole di rappresentazione Automatizzazione del processo. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

87 Il recupero degli errori di scrittura
Lavoro sugli errori ortografici: Lavoro sulle rappresentazioni grafemiche complesse ( digrammi e trigrammi) Memorizzazione del rapporto grafema/fonema facilitata graduale, mirata, intensiva. Automatizzazione del processo Memorizzazione delle regole di rappresentazione della lingua italiana ( h, c/q, cie/ce) Spiegazione delle regole e del modello Uso di tabelle che favoriscono la memorizzazione Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

88 Intervento sulla disgrafia
Intervento precoce: ( fase di apprendimento). Indurre precocemente una presa corretta Inserimento del corsivo alla fine del percorso di apprendimento delle rappresentazioni fonema/grafema. Allenamento dell’atto grafico lento e graduale. Uso di strategie Scelta definitiva del carattere Intervento tardivo: ( dopo l’apprendimento) Lavoro sugli errori di origine grafica Uso dello stampato maiuscolo Uso della tastiera Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

89 Quattro modi per intervenire sulla discalculia evolutiva
Intervento precoce con i bambini con difficoltà di letto scrittura. Intervento globale sulle difficoltà di processamento numerico e del calcolo. Training sulle abilità di transcodifica numerica Training sulle componenti specifiche dei numeri e del calcolo e sugli strumenti compensativi. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

90 Training sulle abilità di transcodifica numerica
Le abilità di transcodifica vanno riabilitate per prime, perché il bambino non può lavorare sui numeri se non è in grado di leggerli e scriverli. Esercizi di conteggio in avanti e indietro per 1, 5 10 Esercizi di riconoscimento di numeri Esercizi di scrittura assistita sui numeri ( es. con griglie) Lettura di numeri ( anche con aiuti) Ordinamento di numeri Esercizi sulla linea dei numeri Esercizi di transcodifica ( codice scritto- codice arabo ecc.) Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

91 Esempi di attività Identificazione della struttura sintattica del numero dettato di 587 500 80 7 Griglia con disposizione dei miscellanei dettato di Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello 7 3 8 4 2 m c Sassuolo - settembre 2006

92 La riabilitazione del sistema del calcolo
Strategie per l’acquisizione dei fatti aritmetici Reiterazione della tabellina; costruzioni di associazioni linguistiche e/o visive; riduzione del numero degli items da memorizzare da 72 a 36 insegnando subito 3x2=2x3. Insegnamento solo di alcuni fatti con funzione di pivot es. 6x8 = 5x8 (che il bambino ha memorizzato) + 8 = 48. Strategie per l’acquisizione del calcolo mentale Insegnamento esplicito di strategie di scomposizione e ricomposizione dei numeri es = ( ) Strategie per l’acquisizione dei calcoli scritti Uso di matrici, indicatori visivi ecc. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

93 1 1 + = + = 3 4 1 5 4 9 1 2 3 1 - = 3 x = Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello 4 6 2 3 2 9 2 7 6 Sassuolo - settembre 2006

94 Le misure compensative
Uso di strumenti che permettono di compensare la debolezza funzionale del disturbo Diminuiscono il carico delle difficoltà a svolgere parti automatiche delle procedure, permettendo in questo modo al bambino di liberare l’attenzione per compiti cognitivi più complessi. Sono considerate come una sorta di protesi Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Non hanno alcun effetto sul contenuto cognitivo, ma permettono di svolgere attività ripetitive con precisione e velocità maggiore dell’uomo. Sassuolo - settembre 2006

95 Limiti delle misure compensative
Non sono disponibili per ogni tipo di attività Non modificano alcune caratteristiche tipiche dei DSA es. la lentezza operativa Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

96 Elenco dei principali strumenti compensativi
Video scrittura Audioregistratore Libro parlato Scanner di varia natura Enciclopedia informatica multimediale Sintesi vocale Calcolatrice Tavola pitagorica ecc. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

97 Le misure dispensative
Prove orali al posto di scritte Prove più corte o tempo maggiore Minor quantità di lavoro a casa Dispensa da alcune prestazioni es. lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline. Dispensa dallo studio di lingue straniere e lingue morte ( almeno in forma scritta). Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

98 Quali aiuti per le difficoltà di lettura?
Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

99 Utilizzare il segna riga Cambiare la grandezza del carattere
Bassa tecnologia: Utilizzare il segna riga Cambiare la grandezza del carattere Cambiare la spaziatura Cambiare il colore Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

100 Audioregistratore con cuffia ( media tecnologia)
Consente: di ascoltare brevi testi per l’esecuzione di compiti in classe ( ad esempio il testo dei problemi). In questo modo il soggetto dislessico può riesaminare il testo di un problema tante volte quanto ritiene necessario esattamente alla stregua di un buon lettore che rilegge il problema tutte le volte che vuole. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Richiede: capacità di usare i tasti di un audioregistratore per mandare indietro il nastro o ascoltare il brano richiesto. Sassuolo - settembre 2006

101 Libro parlato ( alta tecnologia)
Consente: di ridurre al minimo lo sforzo di lettura e di poter sfruttare prevalentemente l’ascolto per studiare e acquisire informazioni. Viene attuato attraverso la registrazione su disco dei libri di studio affidandosi ad una organizzazione che realizza il trasferimento dalla carta al supporto uditivo. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Richiede: capacità di usare l’audioregistratore. Sassuolo - settembre 2006

102 Enciclopedia informatica multimediale in CD-ROM
Consente: di supportare lo studio delle materie scolastiche attraverso l’ascolto di brani registrati su disco, la visione di video e di documentari su argomenti specifici. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Richiede: padronanza del computer, in particolare del mouse e conoscenza dei modelli di ricerca informatica. Sassuolo - settembre 2006

103 Scanner di varia natura ( alta tecnologia)
Consente: di trasferire su video righe o pagine di libro o di giornale e successivamente di ascoltarle in voce. Richiede: competenza specifica nell’uso degli strumenti informatici. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

104 Quali aiuti per le difficoltà di scrittura?
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105 Accettare uso dello stampato
Bassa tecnologia: Carta copiativa Accettare uso dello stampato Adattare il foglio con righe o quadretti o spaziatura particolare. Media tecnologia: Registratore al posto degli appunti Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

106 Videoscrittura con i suoi supporti: ( alta tecnologia)
controllo ortografico: consente di identificare le parole che non sono scritte in forma ortografica corretta predittore ortografico : prevede a seconda delle prime lettere digitate la parola che il soggetto sta per scrivere sulla base del lessico di ciascun soggetto e della frequenza di utilizzo di quella singola parola Consente: di economizzare lo sforzo per scrivere testi rende disponibili le lettere; allena le competenze ortografiche attraverso l’impegno di processi di decisione lessicale (correttore ortografico); permette testi puliti e più controllabili. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Richiede: conoscenza della tastiera, capacità di digitazione, capacità anche limitata di analizzare le componenti fonologiche delle parole e conoscenza dei loro corrispettivi grafici. Sassuolo - settembre 2006

107 Sintesi vocale ( alta tecnologia)
Consente: di trasformare il parlato continuo in video scrittura attraverso l’uso di un microfono che riconosce la voce di ciascun individuo. In pratica consente di evitare l’uso della tastiera nella scrittura diretta. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Richiede: buona capacità di costruire enunciati ben formati e di controllare adeguatamente la loro realizzazione scritta. Sassuolo - settembre 2006

108 Quali aiuti per le difficoltà nella matematica?
Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

109 Tavola pitagorica ( bassa tecnologia)
Consente: di recuperare il risultato delle moltiplicazioni fra numeri a cifra singola evitando il recupero del fatto aritmetico. Introduce anche elementi di rappresentazione del compito che ne favorisce la elaborazione cognitiva e facilitano successive elaborazioni concettuali es. reversibilità 2x3 = 3x2 ; interdipendenza delle diverse sequenze di moltiplicazioni. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Richiede: capacità di leggere correttamente i numeri a due cifre e di utilizzare una tavola a doppia entrata. Sassuolo - settembre 2006

110 Tavole sottrattive e additive Tabelle con le formule
( bassa tecnologia) La linea dei numeri Tavole sottrattive e additive Tabelle con le formule La linea delle misure La linea dei pesi ecc. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

111 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
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112 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
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113 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
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114 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
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115 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
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116 Calcolatrice ( media tecnologia)
Consente: di recuperare il risultato di qualsiasi calcolo Richiede: capacità di digitare i numeri in modo corretto, conoscenza dei segni delle operazioni, conoscenza di alcune regole operative delle operazioni ( rapporto tra sottraendo e minuendo o tra dividendo e divisore). Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

117 Quali aiuti per le difficoltà nello studio?
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118 Lo studio E’ utile predisporre periodicamente percorsi sulle abilità di studio, sulle tecniche di prendere appunti, sulla preparazione di mappe concettuali, di schemi, sulle sottolineature. E’ utile usare forme differenziate di apprendimento ( esperienze, esperimenti, filmati, CD interattivi, riflessioni di gruppo) per favorire la memorizzazione e il recupero dei contenuti, che non vengono in questo modo appresi solo attraverso materiale scritto). Bisogna prevedere meno quantità di studio a casa per gli alunni dislessici e soprattutto è importante che quello che viene dato da studiare sia già stato affrontato e chiarito in classe in modo che la lettura non sia a prima vista Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

119 Lo studio E’ importante programmare le interrogazioni
Se è possibile evitare di dover memorizzare date o liste di nomi, stimolare il bambino a guardare su legende o griglie i dati mnemonici da ricordare e stimolare invece il ragionamento e la riflessione. E’ utile il lavoro di gruppo con tutor coetanei che leggono e scrivono ( scelti se è possibile dal ragazzo in difficoltà). Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

120 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
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121 La grammatica I ragazzi dislessici incontrano grande difficoltà a
ricordare le classificazioni grammaticali in genere e tutto quanto riguarda la grammatica funzionale: i nomi dei complementi, la distinzione tra i predicati, ecc. E’ importante quindi non abusare della grammatica ma selezionare gli aspetti più significativi e tralasciare gli altri. Le lezioni di grammatica di gruppo su materiali che attivano conflitti cognitivi e che portano i ragazzi a riflettere sull’uso e le funzioni delle parole ( cloze, lettura con parole sottolineate di cui capire il senso) sono le più utili per gli alunni dislessici. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

122 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
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123 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
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124 Quali aiuti per le difficoltà nello studio delle lingue straniere?
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125 L’OPACITA’ VOCALICA DELLA LINGUA INGLESE
u cut (tagliare) o come(venire) ou country (campagna) oo blood (sangue) /ɛ/ Mary /i/ Village /o/ law /ɔ/ what /ǽ/ man /ʌ/ [a] Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello IL FINLANDESE E’ TOTALMENTE TRASPARENTE Sassuolo - settembre 2006

126 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
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127 Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello
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128 La lingua straniera Non solo sono da concordare i suoni, con le lettere, ma occorre anche ricordare il significato delle parole per poter scegliere il modo corretto di scriverle. Inoltre anche la struttura frasale è diversa da lingua a lingua e va memorizzata. Es. in inglese il verbo in fondo ecc. Quindi alcuni bambini dislessici specie quelli che hanno avuto disturbi nell’area del linguaggio possono avere difficoltà anche nella comunicazione orale nella lingua straniera anche se in genere tali difficoltà sono comunque minori che nella lingua scritta. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

129 La lingua straniera Aspetti della dislessia reputati maggiormente suscettibili di influire negativamente: Debolezza dell’elaborazione fonologica Limitazioni a livello della memoria di lavoro Scarsa discriminazione uditiva Tendenza alla confusione in campo sintattico Scarsa capacità di percepire e mantenere una sequenza di tipo uditivo. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006

130 Giustizia in ambiente educativo non è
dare a tutti la stessa cosa, ma dare ad ognuno ciò di cui ha bisogno …….. Marialuisa Antoniotti- Claudio Turello Sassuolo - settembre 2006


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