La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Formazione di base 4 dicembre 2012 I.C. Luigi Angelini

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Formazione di base 4 dicembre 2012 I.C. Luigi Angelini"— Transcript della presentazione:

1 Formazione di base 4 dicembre 2012 I.C. Luigi Angelini
A cura del Gruppo per la collaborazione Scuola Famiglie GENITORI e RAPPRESENTANTI di CLASSE: come e perché costruire alleanze e opportunità Benvenuto. Percorso di dialogo con i genitori che continua da qualche anno, con lo scopo di ascoltare i genitori e affiancarli nella loro rappresentanza con due punti fermi: -la collaborazione tra la scuola e le famiglie (al plurale, tenendo conto delle diversità) -l’importanza di entrare nella scuola con fiducia, ma al tempo stesso da protagonisti –non solo ospiti- informati e formati. Noi diciamo spesso che la partecipazione si realizza nel significato di PRENDERE PARTE, SENTIRSI PARTE della comunità scolastica Quindi l’azione è costruire alleanze fra adulti e offrire opportunità a tutti gli alunni della scuola Formazione di base 4 dicembre 2012 I.C. Luigi Angelini

2 E’ IL SUCCESSO FORMATIVO
LA FINALITA’ E’ IL SUCCESSO FORMATIVO “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…” LA finalità sono i nostri figli, gli alunni, che stanno al centro di un incrocio fra famiglia, scuola e territorio, ognuno impegnato ad offrire loro il successo formativo, il loro successo formativo, il loro progetto di vita, il pieno sviluppo della persona umana, la loro cittadinanza. Non ci pensiamo mai, ma questi tre protagonisti preparano il nutrimento e il terreno e loro prenderanno forma e colore da quel terreno e quel nutrimento. Esattamente come le ortensie 1° elemento di consapevolezza: non siamo a scuola PER partecipare, siamo a scuola per concorrere a realizzare il successo formativo di tutti. Indirettamente lavoriamo per l’art 3 della costituzione. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Siamo tutti impegnati a rimuovere gli ostacoli, promuovere occasioni perché ciascun alunno/figlio diventi persona Art. 3 della Costituzione scopo 2

3 LA FINALITA’ COSA FA LA DIFFERENZA ? MA DI COLORI DIVERSI …
LA finalità sono i nostri figli, gli alunni, che stanno al centro di un incrocio fra famiglia, scuola e territorio, ognuno impegnato ad offrire loro il successo formativo, il loro successo formativo, il loro progetto di vita, il pieno sviluppo della persona umana, la loro cittadinanza. Non ci pensiamo mai, ma questi tre protagonisti preparano il nutrimento e il terreno e loro prenderanno forma e colore da quel terreno e quel nutrimento. Esattamente come le ortensie 1° elemento di consapevolezza: non siamo a scuola PER partecipare, siamo a scuola per concorrere a realizzare il successo formativo di tutti. Indirettamente lavoriamo per l’art 3 della costituzione. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Siamo tutti impegnati a rimuovere gli ostacoli, promuovere occasioni perché ciascun alunno/figlio diventi persona COSA FA LA DIFFERENZA ? MA DI COLORI DIVERSI … STESSO FIORE….. scopo 3

4 LA FINALITA’ ALUNNI DOCENTI GENITORI DIRIGENTE PERSONALE ATA STUDENTI

5 LA FINALITA’ Ecco qui: la scuola rimuove gli ostacoli e sviluppa la personalità di ciascun alunno o alunna. Cosa ne dite? Funziona? Funzionava? Che scuola era? Cosa serviva allora? Lo scopo della scuola è sempre stato quello di sviluppare cittadinanza, un traguardo personale e anche sociale. Cosa è cambiato da questa foto? Tanto, poco,….sono cambiati i modi di fare scuola. Sono cambiati gli elementi che descrivono la cittadinanza scopo 5

6 DI CITTADINANZA Un tempo andare a scuola consisteva nell’imparare a leggere, scrivere, far di conto. Oggi ciò che viene chiesto è molto di più: che ciascuno alla fine del percorso di crescita sappia….. Come vedete non basta più lo studio fine a se stesso. Non solo cosa sa (il sapere), cosa farà, ma anche chi sarà, come sta bene con sé e con gli altri. Se questo è la scopo della scuola, allora il rappresentante si gioca dentro queste attenzioni. Occorre cambiare anche il modo di essere genitori nella scuola Proviamo a vedere insieme quali strumenti ha a disposizione. Non preoccupatevi se non troverete tutto: si parte da ciò che c’è.

7 RAPPRESENTANTE di CLASSE CHI E’ ?
OPPURE … Una povera Cenerentola a servizio di tutti ? Sono io, con in più qualcosa di importante… Un uomo dotato di super poteri ? Come ha detto un genitore in un gruppo di lavoro “smettiamo di pensare che siamo SOLO genitori, noi siamo una componente della comunità scolastica” non un’appendice, non ospiti, ma protagonisti indispensabili per arrivare al successo formativo. È superman che risolve tutti i problemi? La cenerentola di turno che sgobba per tutti? Potremmo dire anche Il caproespiatorio Chi fa la staffetta tra i genitori e la scuola No! 7

8 RAPPRESENTANTI di CLASSE
OVVERO … condizione Consapevolezza di ruolo Questo qualcosa in più è la consapevolezza di ruolo. Sapere perché siamo nella scuola, quale senso dare al nostro essere rappresentanti è una condizione per svolgere bene il compito per cui siamo stati eletti. Contemporaneamente è un obiettivo…non si finisce mai di imparare obiettivo 8

9 RAPPRESENTANTI di CLASSE
RAPPRESENTANTE GENITORI Sostegno al rappresentante …….. come fare il rappresentante. perché e come si tengono. Proveremo a ragionare di alcuni strumenti, alcune strategie da utilizzare. Nei lavori di gruppo poi proveremo insieme a utilizzare strumenti e strategie concretamente. 9

10 RAPPRESENTANTI di CLASSE COME
strategie strumenti …….. come fare il rappresentante. perché e come si tengono. Proveremo a ragionare di alcuni strumenti, alcune strategie da utilizzare. Nei lavori di gruppo poi proveremo insieme a utilizzare strumenti e strategie concretamente. Approfondimenti nei gruppi di lavoro 10

11 Strumenti: dove mi appoggio?
Patto educativo di corresponsabilità CARTA DEI SERVIZI LABORATORI Del Pof si è già detto La carta dei servizi spiega come la scuola vuole agire nei confronti dei suoi utenti, come vuole funzionare (le garanzie per gli alunni di essere trattati con uguaglianza, imparzialità, accoglienza, integrazione, le strutture che ha, i principi su cui basa la partecipazione, come vuole informare, come stabilisce un contratto formativo con gli alunni e le loro famiglie, fino ai reclami) La carta dei servizi si collega a due altri documenti nati dopo di lei, il regolamento di istituto da un lato e il patto educativo dall’altro. Coerentemente la scuola attiva laboratori e progetti…per realizzare l’offerta formativa con successo. Vedete alcuni esempi… Nella scuola c’è la comunità scolastica: il dirigente, gli insegnanti, gli ATA (bidelli e segreteria), gli altri genitori, gli alunni e in questo caso la risorsa è una buona relazione REGOLAMENTO PROGETTI

12 RISORSE Il circuito decisionale
“Oggi, di che cosa hanno bisogno i nostri ragazzi ?” Se è una storia, quella della scuola, chi entra ne trova un pezzo e ne costruisce un altro. Ciò che c’è non è statico, fisso, rigido. Il rappresentante non è solo ospite , può contribuire a cambiare, modificare, completare ciò che c’è. C’è un circuito decisionale che coinvolge anche i genitori, sia rappresentanti nelle classi che nel consiglio di istituto. Questo percorso decisionale è poco praticato: c’è sempre fretta. Se lasciamo sola la scuola tutto si gioca tra Consiglio di Istituto e Collegio Docenti, perdendo di vista due elementi fondamentali, spesso assenti: da un lato l’analisi dei bisogni dei bambini e dei ragazzi, dall’altro la valutazione se quello che è stato deciso e scritto ha dato risultati e quindi per cambiare dove è necessario. Anche i genitori POSSONO fare proposte e sostenerle, esprimere pareri e valutazioni, non solo limitandosi a dire mi piace o non mi piace il tal progetto. Il POF può essere integrato e rivisto ogni anno, apportando migliorie e adattandolo alle esigenze che emergono. Ognuno può leggere quali momenti sono lacunosi nella propria scuola e attivarsi per proporre, chiedere maggiore attenzione e riflessione, arrivare a concordare azioni di miglioramento E’ possibile, certo i risultati sono migliori se si fa in rete, come vedremo. 12 12

13 RISORSE Il circuito decisionale
IMPORTANZA DEL RAPPRESENTANTE Analisi delle risorse e delle esigenze del territorio, delle famiglie ma soprattutto degli alunni Reimpostazione in base ai risultati Indirizzi generali del Consiglio di Istituto Proposte e pareri Se è una storia, quella della scuola, chi entra ne trova un pezzo e ne costruisce un altro. Ciò che c’è non è statico, fisso, rigido. Il rappresentante non è solo ospite , può contribuire a cambiare, modificare, completare ciò che c’è. C’è un circuito decisionale che coinvolge anche i genitori, sia rappresentanti nelle classi che nel consiglio di istituto. Questo percorso decisionale è poco praticato: c’è sempre fretta. Se lasciamo sola la scuola tutto si gioca tra Consiglio di Istituto e Collegio Docenti, perdendo di vista due elementi fondamentali, spesso assenti: da un lato l’analisi dei bisogni dei bambini e dei ragazzi, dall’altro la valutazione se quello che è stato deciso e scritto ha dato risultati e quindi per cambiare dove è necessario. Anche i genitori POSSONO fare proposte e sostenerle, esprimere pareri e valutazioni, non solo limitandosi a dire mi piace o non mi piace il tal progetto. Il POF può essere integrato e rivisto ogni anno, apportando migliorie e adattandolo alle esigenze che emergono. Ognuno può leggere quali momenti sono lacunosi nella propria scuola e attivarsi per proporre, chiedere maggiore attenzione e riflessione, arrivare a concordare azioni di miglioramento E’ possibile, certo i risultati sono migliori se si fa in rete, come vedremo. Elaborazione del Collegio Docenti Adozione da parte del Consiglio di Istituto 13 13

14 I nostri ragazzi non sanno ascoltare
Cosa capita nei CONSIGLI DI CLASSE... Si ascoltano gli insegnanti che ci dicono: I nostri ragazzi non sanno ascoltare Spesso chi ascolta prende atto di cose già decise. Spesso gli insegnanti dicono cosa stanno facendo e cosa NON funziona. Si limitano a chiedere ai genitori di raccomandare lo studio, l’impegno, l’attenzione in classe, di fare una ramanzina a casa, di controllare il libretto. Occorre passare a una circolarità tra insegnanti e genitori, a uno scambio. U-DIRE (ascoltare e dire, poi agire, decidere) per occuparsi della classe C’è un fatto (può essere gli alunni chiacchierano, non studiano, il comportamento lascia a desiderare, quasi tutti sono insufficienti, i compiti sono esagerati….) analizziamolo, chiedendoci PERCHè SUCCEDE Ci mettiamo intorno a un tavolo e definiamo COSA vogliamo migliorare/ottenere: i traguardi Decidiamo percorsi: cosa fa ciascuno (IO cosa posso fare: io genitore, io insegnante, io alunno/classe. È il contratto formativo) Valutiamo i risultati e reimpostiamo se necessario. Questo metodo di lavoro è messo tra le strategie importanti. CdC Rapp

15 hanno la testa tra le nuvole
Cosa capita nei CONSIGLI DI CLASSE... Si ascoltano gli insegnanti che ci dicono: hanno la testa tra le nuvole Spesso chi ascolta prende atto di cose già decise. Spesso gli insegnanti dicono cosa stanno facendo e cosa NON funziona. Si limitano a chiedere ai genitori di raccomandare lo studio, l’impegno, l’attenzione in classe, di fare una ramanzina a casa, di controllare il libretto. Occorre passare a una circolarità tra insegnanti e genitori, a uno scambio. U-DIRE (ascoltare e dire, poi agire, decidere) per occuparsi della classe C’è un fatto (può essere gli alunni chiacchierano, non studiano, il comportamento lascia a desiderare, quasi tutti sono insufficienti, i compiti sono esagerati….) analizziamolo, chiedendoci PERCHè SUCCEDE Ci mettiamo intorno a un tavolo e definiamo COSA vogliamo migliorare/ottenere: i traguardi Decidiamo percorsi: cosa fa ciascuno (IO cosa posso fare: io genitore, io insegnante, io alunno/classe. È il contratto formativo) Valutiamo i risultati e reimpostiamo se necessario. Questo metodo di lavoro è messo tra le strategie importanti. CdC Rapp

16 sono lenti Cosa capita nei CONSIGLI DI CLASSE...
Si ascoltano gli insegnanti che ci dicono: sono lenti Spesso chi ascolta prende atto di cose già decise. Spesso gli insegnanti dicono cosa stanno facendo e cosa NON funziona. Si limitano a chiedere ai genitori di raccomandare lo studio, l’impegno, l’attenzione in classe, di fare una ramanzina a casa, di controllare il libretto. Occorre passare a una circolarità tra insegnanti e genitori, a uno scambio. U-DIRE (ascoltare e dire, poi agire, decidere) per occuparsi della classe C’è un fatto (può essere gli alunni chiacchierano, non studiano, il comportamento lascia a desiderare, quasi tutti sono insufficienti, i compiti sono esagerati….) analizziamolo, chiedendoci PERCHè SUCCEDE Ci mettiamo intorno a un tavolo e definiamo COSA vogliamo migliorare/ottenere: i traguardi Decidiamo percorsi: cosa fa ciascuno (IO cosa posso fare: io genitore, io insegnante, io alunno/classe. È il contratto formativo) Valutiamo i risultati e reimpostiamo se necessario. Questo metodo di lavoro è messo tra le strategie importanti. CdC Rapp

17 non sono attenti Cosa capita nei CONSIGLI DI CLASSE...
Si ascoltano gli insegnanti che ci dicono: non sono attenti Spesso chi ascolta prende atto di cose già decise. Spesso gli insegnanti dicono cosa stanno facendo e cosa NON funziona. Si limitano a chiedere ai genitori di raccomandare lo studio, l’impegno, l’attenzione in classe, di fare una ramanzina a casa, di controllare il libretto. Occorre passare a una circolarità tra insegnanti e genitori, a uno scambio. U-DIRE (ascoltare e dire, poi agire, decidere) per occuparsi della classe C’è un fatto (può essere gli alunni chiacchierano, non studiano, il comportamento lascia a desiderare, quasi tutti sono insufficienti, i compiti sono esagerati….) analizziamolo, chiedendoci PERCHè SUCCEDE Ci mettiamo intorno a un tavolo e definiamo COSA vogliamo migliorare/ottenere: i traguardi Decidiamo percorsi: cosa fa ciascuno (IO cosa posso fare: io genitore, io insegnante, io alunno/classe. È il contratto formativo) Valutiamo i risultati e reimpostiamo se necessario. Questo metodo di lavoro è messo tra le strategie importanti. CdC Rapp

18 di controllare sempre lo zaino
Cosa capita nei CONSIGLI DI CLASSE... Si ascoltano gli insegnanti che ci dicono: di controllare sempre lo zaino Spesso chi ascolta prende atto di cose già decise. Spesso gli insegnanti dicono cosa stanno facendo e cosa NON funziona. Si limitano a chiedere ai genitori di raccomandare lo studio, l’impegno, l’attenzione in classe, di fare una ramanzina a casa, di controllare il libretto. Occorre passare a una circolarità tra insegnanti e genitori, a uno scambio. U-DIRE (ascoltare e dire, poi agire, decidere) per occuparsi della classe C’è un fatto (può essere gli alunni chiacchierano, non studiano, il comportamento lascia a desiderare, quasi tutti sono insufficienti, i compiti sono esagerati….) analizziamolo, chiedendoci PERCHè SUCCEDE Ci mettiamo intorno a un tavolo e definiamo COSA vogliamo migliorare/ottenere: i traguardi Decidiamo percorsi: cosa fa ciascuno (IO cosa posso fare: io genitore, io insegnante, io alunno/classe. È il contratto formativo) Valutiamo i risultati e reimpostiamo se necessario. Questo metodo di lavoro è messo tra le strategie importanti. CdC Rapp

19 di controllare i compiti
Cosa capita nei CONSIGLI DI CLASSE... Si ascoltano gli insegnanti che ci dicono: di controllare i compiti Spesso chi ascolta prende atto di cose già decise. Spesso gli insegnanti dicono cosa stanno facendo e cosa NON funziona. Si limitano a chiedere ai genitori di raccomandare lo studio, l’impegno, l’attenzione in classe, di fare una ramanzina a casa, di controllare il libretto. Occorre passare a una circolarità tra insegnanti e genitori, a uno scambio. U-DIRE (ascoltare e dire, poi agire, decidere) per occuparsi della classe C’è un fatto (può essere gli alunni chiacchierano, non studiano, il comportamento lascia a desiderare, quasi tutti sono insufficienti, i compiti sono esagerati….) analizziamolo, chiedendoci PERCHè SUCCEDE Ci mettiamo intorno a un tavolo e definiamo COSA vogliamo migliorare/ottenere: i traguardi Decidiamo percorsi: cosa fa ciascuno (IO cosa posso fare: io genitore, io insegnante, io alunno/classe. È il contratto formativo) Valutiamo i risultati e reimpostiamo se necessario. Questo metodo di lavoro è messo tra le strategie importanti. CdC Rapp

20 E quindi si stabilisce di agire!
Cosa capita nei CONSIGLI DI CLASSE... una bella ramanzina a casa e un’altra a scuola… Cose tutte vere ! Ci limitiamo a questo? E quindi si stabilisce di agire! CdC Rapp

21 Ruolo nel CdC UDIRE ascoltare e… DIRE valutiamo insieme i risultati
decidiamo i percorsi (azioni e traguardi) Condividiamo l’analisi INTERAZIONE SCAMBIO CONDIVISIONE ASCOLTA COSA HO DECISO Spesso chi ascolta prende atto di cose già decise. Spesso gli insegnanti dicono cosa stanno facendo e cosa NON funziona. Si limitano a chiedere ai genitori di raccomandare lo studio, l’impegno, l’attenzione in classe, di fare una ramanzina a casa, di controllare il libretto. Occorre passare a una circolarità tra insegnanti e genitori, a uno scambio. U-DIRE (ascoltare e dire, poi agire, decidere) per occuparsi della classe C’è un fatto (può essere gli alunni chiacchierano, non studiano, il comportamento lascia a desiderare, quasi tutti sono insufficienti, i compiti sono esagerati….) analizziamolo, chiedendoci PERCHè SUCCEDE Ci mettiamo intorno a un tavolo e definiamo COSA vogliamo migliorare/ottenere: i traguardi Decidiamo percorsi: cosa fa ciascuno (IO cosa posso fare: io genitore, io insegnante, io alunno/classe. È il contratto formativo) Valutiamo i risultati e reimpostiamo se necessario. Questo metodo di lavoro è messo tra le strategie importanti. UDIRE ascoltare e… DIRE CdC Rapp

22 IL CONSIGLIO DI CLASSE: compiti
formula proposte al collegio docenti per il miglioramento dell'attività educativa e didattica si esprime su eventuali progetti di sperimentazione, fa proposte proprie presenta proposte per un efficace rapporto scuola-famiglie Questi sono i compiti meno realizzati se non per le gite Se il metodo funziona, è possibile che alcune proposte o alcuni progetti vengano poste/richieste al collegio docenti La nostra classe presenta problemi di comportamento, abbiamo analizzato le motivazioni e proponiamo che l’istituto….; la lavagna interattiva nel laboratorio non viene mai utilizzata, PROPONIAMO che..…. Famiglie al plurale, non è un dettaglio. E’ la parte meno realizzata e più complessa per farlo da soli, ma è una possibilità grande. CdC 22

23 Il rappresentante HA IL COMPITO DI Informare e informarsi
Proporre e valutare Occuparsi della classe, non di casi singoli Chiedere la coerenza delle scelte e dei metodi didattici con valori e obiettivi espressi nel POF Usare attività di segretariato/collette come strumento per le relazioni e per necessità Il primo compito è scontato, è ciò di cui si parla sempre. Per il secondo invece bisogna lavorarci. Non solo postino è protagonista Per ascoltare, vedere, dire i bisogni Per informarsi, confrontarsi Per costruire il miglioramento possibile Per portare domande, proposte, idee, risposte, soluzioni Per avere cura della comunità scolastica a cui si prende parte (si partecipa) Raccogliere soldi: non è un compito del rappresentante. Non lo demonizziamo, ci sta, anche se diventa sempre più difficile (tracciabilità delle fonti, ad esempio) Rapp 23

24 ASSOCIAZIONE DEI GENITORI
RISORSE: la rete DS / DOCENTI / ATA DOCENTI GENITORI/STUDENTI CONSIGLIO DI ISTITUTO CONSIGLIO DI CLASSE GENITORI COMITATO GENITORI ASSOCIAZIONE DEI GENITORI NON DA SOLO E’ quindi importante far colloquiare il consiglio di istituto con i consigli di classe per fare in modo che le esigenze delle classi possano essere discusse a livello di istituto Per questo aiuta creare UNA RETE tra i genitori, attraverso l’azione degli organismi partecipativi. RETE anche fra scuole, fra comitati, …ciò che migliora gli scambi, la conoscenza di ciò che viene fatto, la progettazione condivisa, l’ottomizzazione delle risorse RISORESE PER IL RAPPRESENTANTE SONO QUINDI Gli altri genitori della classe Gli altri rappresentanti (il Comitato Genitori) L’associazione genitori Gli insegnanti referenti, secondo i temi (organigramma, referenti dei progetti…) Il dirigente RAPPRESENTANTI 24

25 RISORSE: la rete Si preoccupa del SUCCESSO FORMATIVO
Comitato NON DA SOLO E’ quindi importante far colloquiare il consiglio di istituto con i consigli di classe per fare in modo che le esigenze delle classi possano essere discusse a livello di istituto Per questo aiuta creare UNA RETE tra i genitori, attraverso l’azione degli organismi partecipativi. RETE anche fra scuole, fra comitati, …ciò che migliora gli scambi, la conoscenza di ciò che viene fatto, la progettazione condivisa, l’ottomizzazione delle risorse RISORESE PER IL RAPPRESENTANTE SONO QUINDI Gli altri genitori della classe Gli altri rappresentanti (il Comitato Genitori) L’associazione genitori Gli insegnanti referenti, secondo i temi (organigramma, referenti dei progetti…) Il dirigente Genitori Si preoccupa del SUCCESSO FORMATIVO in collaborazione con la scuola 25

26 Una COMUNICAZIONE efficace
Creare relazioni: Troviamoci.. Possiamo… Facciamo… Tra genitori e nella rete

27 La COMUNICAZIONE nelle relazioni
Passano: Emozioni Aspettative Timori Giudizi Valutazioni Accuse Formalità e informalità Strategie efficaci: L’ascolto attivo Il rispetto La ricerca di soluzioni La fiducia Sospensione del giudizio Accoglienza Passano sempre COMPRENDERE LE eMOZIONI IN GIOCO, le aspettative, i timori IL COME CI SI SENTE. Di entrambi, insegnanti e genitori..sono elementi da tenere presenti. Nella relazione si giocano molte variabili e sospendere il giudizio sulle persone è necessario dentro un rapporto che vuole essere di stima o di fiducia.

28 ESSERE RAPPRESENTANTE, PER…..
L’isola felice non è per caso, la partecipazione si costruisce nel tempo. È un’opportunità, un seme. Leggero perché la strada si fa insieme. Nella nostra idea di partecipazione il RAPPRESENTANTE NON è solo

29 Grazie per l’attenzione !


Scaricare ppt "Formazione di base 4 dicembre 2012 I.C. Luigi Angelini"

Presentazioni simili


Annunci Google