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2006 Nel corso della Scuola, in tutte le relazioni si è costantemente fatto riferimento alla ricca produzione del Magistero del Papa e dei Vescovi e attinto.

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1 Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013

2 2006 Nel corso della Scuola, in tutte le relazioni si è costantemente fatto riferimento alla ricca produzione del Magistero del Papa e dei Vescovi e attinto soprattutto a testi e documenti strettamente in relazione alla pastorale degli sposi e della famiglia. Ci siamo soffermati in modo un poco più approfondito per ora su due testi fondamentali che sono stati specificamente presentati: Il Direttorio di Pastorale Familiare, approvato nel 1993, 300 pagine per uno ‘strumento di riferimento’ completo ma nel contempo agile per chi opera in particolare nella pastorale con la famiglia; Il documento ‘Celebrare il Mistero grande dell’amore’, del 2006, uno dei primi frutti della sinergia tra 4 Uffici nazionali (Catechistico, Giovani, Liturgico, Famiglia), ‘pietra miliare’ per la valorizzazione pastorale del Nuovo Rito del Sacramento del Matrimonio (2004) … presentato – diremmo mirabilmente - lo scorso anno da Loretta e Riccardo. 1993 Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013

3 OTTOBRE 2010 SETTEMBRE 2010 MAGGIO 2010 approvati
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 MAGGIO 2010 approvati dall’Assemblea della CEI SETTEMBRE 2010 licenziati nella stesura definitiva dal Consiglio Permanente A noi oggi il compito di indicare le ‘coordinate’ di questo WE soffermandoci sulla presentazione di un altro documento, frutto della riflessione dei Vescovi e dono all’intera Chiesa italiana: ‘Educare alla vita buona del Vangelo’ orientamenti pastorali per la chiesa in Italia nel decennio approvati dall’Assemblea della CEI (maggio 2010), licenziati nella stesura definitiva dal Consiglio Permanente (settembre 2010) e pubblicati alla fine del mese di ottobre. OTTOBRE 2010 pubblicati

4 «(…) la santa madre Chiesa (…) ha il dovere
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 «(…) la santa madre Chiesa (…) ha il dovere di occuparsi dell’intera vita dell’uomo, anche di quella terrena, in quanto connessa con la vocazione soprannaturale; essa perciò ha un suo compito specifico in ordine al progresso e allo sviluppo dell’educazione» CONCILIO VATICANO II, Dichiarazione Gravissimum educationis, proemio Questi orientamenti – sottolineano i Vescovi - si collocano storicamente in un tempo in cui ‘molti passi del recente cammino della Chiesa in Italia hanno trovato convergenza sul tema educativo’ (introduzione n.2) …a partire dal CONCILIO VATICANO II, che nel proemio della Dichiarazione Gravissimum educationis, così ‘insegnava’ rispetto al ‘dovere’ e al ‘compito specifico’ della santa madre Chiesa, nell’adempimento del mandato ricevuto dal suo divin Fondatore, che è quello di annunziare il mistero della salvezza a tutti gli uomini e di edificare tutto in Cristo: il dovere di occuparsi dell’intera vita dell’uomo, anche di quella terrena, in quanto connessa con la vocazione soprannaturale; essa perciò ha un suo compito specifico in ordine al progresso e allo sviluppo dell’educazione».

5 Novo Millennio ineunte 2001
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 Grande Giubileo del 2000 invita a prendere il largo Novo Millennio ineunte 2001 colloca con maggiore chiarezza il mistero di Cristo nel grande orizzonte della storia della salvezza aiutando a riconoscere il cristianesimo religione calata nella storia …e poi l’esperienza spirituale del Grande Giubileo del 2000, che incoraggiava a “prendere il largo”, come fecero un giorno gli Apostoli, rispondendo all’invito del Signore (cfr Lc 5,4) che aiutava, all’inizio del nuovo millennio, a collocare con ancora maggiore chiarezza il mistero di Cristo nel grande orizzonte della storia della salvezza. Lo scriveva Giovanni Paolo II, spiegando che l’incarnazione del Figlio nel grembo di Maria, culminata nella Pasqua e nel dono dello Spirito, «costituisce il cuore pulsante del tempo, l’ora misteriosa in cui il Regno di Dio si è fatto vicino (cfr Mc 1,15), anzi ha messo radici, come seme destinato a diventare un grande albero (cfr Mc 4,30-32), nella nostra storia» (GIOVANNI PAOLO II, Lettera apostolica Novo millennio ineunte, 6 gennaio 2001, n. 5.) e alimenta la consapevolezza che il cristianesimo è religione calata nella storia.

6 Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 2001 Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia Orientamenti pastorali per il decennio 2004 Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia Nota pastorale rivolta alle comunità: luoghi della concretezza della Chiesa segno della fecondità del Vangelo nel territorio Invito e consapevolezza portano ‘frutto’ nella pubblicazione: - degli Orientamenti pastorali per il decennio pubblicati nel 2001, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia. - nel 2004 la Nota pastorale Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, dove l’attenzione si rivolgeva in modo speciale a queste comunità, perché in esse trova concretezza la vocazione della Chiesa a essere segno della fecondità del Vangelo nel territorio. - Al centro del decennio, si è situato il IV Convegno ecclesiale nazionale, tenuto a Verona nell’ottobre In esso si è manifestato il volto di «un popolo in cammino nella storia, posto a servizio della speranza dell’umanità intera, con la multiforme vivacità di una comunità ecclesiale animata da una sempre più robusta coscienza missionaria». A Verona siamo stati sostenuti dalla parola di Benedetto XVI, il quale ci ha riproposto il grande sì che in Gesù Cristo «Dio ha detto all’uomo e alla sua vita, all’amore umano, alla nostra libertà e alla nostra intelligenza» (introduzione n.2) Per citare solo i principali momenti… 2006 IV Convegno ecclesiale nazionale – Verona rivela il volto di «un popolo in cammino nella storia, posto a servizio della speranza dell’umanità intera, con la multiforme vivacità di una comunità ecclesiale animata da una sempre più robusta coscienza missionaria»

7 “Educare alla Vita Buona del Vangelo”
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 “Educare alla Vita Buona del Vangelo” nella pastorale diocesana incontra oggi: Itinerari di fede per fidanzati Pastorale giovanile Progetto 0 -25 Percorsi iniziazione cristiana Eravamo partiti con questa breve carrellata storica per richiamare quanto i Vescovi italiani sottolineano nella Introduzione (n.2) del documento ‘Educare alla vita buona del Vangelo’ e cioè l’attenzione della Chiesa nei tempi recenti al tema cruciale dell’educazione. Di strada ne è stata fatta – necessariamente abbiamo citato solo i momenti più significativi della riflessione della Chiesa italiana. Un cammino di riflessione e discernimento analogo, in sintonia con quello nazionale, si è fatto in questi anni anche nella nostra Diocesi, sicuramente guidato dalla sensibilità del nostro Vescovo Diego e in qualche misura trainato dalla esperienza di comunione da tempo attivata tra sacerdoti, consacrati e laici nell’ambito della pastorale familiare. Anche per questo, vi presentiamo molto brevemente il testo ‘Educare alla vita buona del Vangelo’ come ‘introduzione’, come ‘chiave di lettura’, che ci permetta di ri-conoscere alcune scelte che la nostra Diocesi ha operato soprattutto in ambito formativo, interpretando – anzi a volte persino precedendo – gli stessi orientamenti che i nostri vescovi ci offrono come linee-guida-pastorali (par.6). Qualcosa abbiamo già incontrato negli scorsi WE (itinerari per fidanzati, progetto 0 -25), mentre oggi avremo modo di approfondire: - l’ambito della catechesi di iniziazione cristiana soprattutto nella fase che maggiormente coinvolge le famiglie (primo annuncio – 0-6 anni – Caterina), - la proposta dei gruppi famigliari come ambito di condivisione e trasmissione della fede (don Italo) la pastorale giovanile con cui necessariamente ‘la delicata arte dell’educare’ incontra quella che Benedetto XVI (Lettera alla Diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell’educazione, 21 gennaio 2008) descrive come una ‘emergenza educativa’ ma anche le maggiori prospettive di speranza. (don Lele domani) Esperienza dei gruppi familiari e….

8 “Educare alla Vita Buona del Vangelo”
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 “Educare alla Vita Buona del Vangelo” (introduzione n.1) CHIESA = si fa SCUOLA dove insegna GESU’ = IL PEDAGOGO che rende visibile pienamente e definitivamente DIO = GUIDA /EDUCATORE capace di rendere la storia dell’uomo storia di Salvezza Gli orientamenti procedono a partire da una considerazione fondamentale che Clemente Alessandrino (autore del II secolo), esprime indicando che la ‘Chiesa’ tutta, sposa e madre di Gesù, si fa ‘scuola’ dove insegna il ‘pedagogo’ per eccellenza’, il Maestro. E’ Lui infatti che rende pienamente e definitivamente visibile Dio che guida il suo popolo, con tenerezza e forza, che lo educa da sempre trasformando l’avvicendarsi delle stagioni dell’uomo in storia di Salvezza, rendendo ragione di una speranza affidabile. offrendo una SPERANZA AFFIDABILE

9 “Educare alla Vita Buona del Vangelo”
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 “Educare alla Vita Buona del Vangelo” (introduzione n.4) centro della missione che la Chiesa riceve dal Signore è: annunciare la proposta esplicita e integrale della fede, senza alcuna imposizione, testimoniando con gioia la bellezza del dono ricevuto, consapevoli che porta frutto solo quando è accolto nella libertà. A partire da tale considerazione, i Vescovi richiamano ciò che sta loro a cuore, cioé il centro della missione della Chiesa ricevuta dal Signore: … annunciare la proposta esplicita e integrale della fede, … senza alcuna imposizione, testimoniando con gioia la bellezza del dono ricevuto, consapevoli che porta frutto solo quando è accolto nella libertà. Non però come trasmissione didattico-culturale-teologico né esercizio di imposizione piuttosto come risposta ad uno dei precisi compiti affidati dal Maestro alla Chiesa: la cura del bene delle persone, nella prospettiva di un umanesimo integrale e trascendente (BENEDETTO XVI, Lettera enciclica Caritas in veritate, 29 giugno 2009, n. 18.). in risposta alla vocazione a prendersi cura del bene delle persone

10 EDUCARE ? “Educare alla Vita Buona del Vangelo”
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 “Educare alla Vita Buona del Vangelo” EDUCARE ? ri-orientare al gusto dell’autentica bellezza della vita perché si riacquisti fiducia in essa. Allora cos’è EDUCARE? la specifica responsabilità di ri-orientare al gusto dell’autentica bellezza della vita, sia nell’orizzonte proprio della fede, che matura nel dono pasquale della vita nuova, sia come prospettiva pedagogica e culturale, aperta alle donne e agli uomini di qualsiasi religione e cultura, ai non credenti, agli agnostici e a quanti cercano Dio, nel segno di una speranza affidabile (non effimera) Di fronte a questa prospettiva cogliamo in tutta la loro gravità le parole del Papa, quando avverte che «oggi la nostra speranza è insidiata da molte parti e rischiamo di ridiventare anche noi, come gli antichi pagani, uomini «senza speranza e senza Dio in questo mondo», come scriveva l’apostolo Paolo ai cristiani di Efeso (Ef 2,12). Proprio da qui nasce la difficoltà forse più profonda per una vera opera educativa: alla radice della crisi dell’educazione c’è infatti una crisi di fiducia nella vita» (Lettera alla Diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell’educazione.) Come capite è destinato a tutte le persone…. nel segno di una speranza affidabile.

11 VANGELO “Educare alla Vita Buona del Vangelo” a partire dal
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 “Educare alla Vita Buona del Vangelo” a partire dal VANGELO fonte dell’autentica bellezza E’ qui che entra in gioco Il Vangelo, fonte irrinunciabile per intravvedere questa ‘bellezza’, questa ‘vita buona’: fa emergere in ognuno le domande più urgenti e profonde, permette di comprenderne l’importanza, di dare un ordine ai problemi e di collocarli nell’orizzonte della vita sociale. sorgente della vita buona

12 “Educare alla Vita Buona del Vangelo”
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 “Educare alla Vita Buona del Vangelo” Educare comporta la preoccupazione che siano formate in ciascuno l’intelligenza, la volontà e la capacità di amare, perché ogni individuo abbia il coraggio di decisioni definitive (Cfr BENEDETTO XVI, Discorso ai partecipanti al IV Convegno nazionale della Chiesa italiana – Verona 2006) Ancora con le parole del papa a Verona, gli orientamenti ci aiutano anche a comprendere con quale stile si pone chi educa: è sollecito verso una persona concreta, se ne fa carico con amore e premura costante, perché sboccino, nella libertà, tutte le sue potenzialità. Educare comporta la preoccupazione che siano formate in ciascuno l’intelligenza, la volontà e la capacità di amare, perché ogni individuo abbia il coraggio di decisioni definitive (Cfr BENEDETTO XVI, Discorso ai partecipanti al IV Convegno nazionale della Chiesa italiana – Verona 2006) ….

13 “Educare alla Vita Buona del Vangelo”
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 “Educare alla Vita Buona del Vangelo” (introduzione n.3) Scelte di fondo per una educazione efficace: - il primato di Dio nella vita e nell’azione delle nostre Chiese, - la testimonianza quale forma dell’esistenza cristiana l’impegno in una pastorale in grado di «rinnovarsi nel segno della speranza integrale, dell’attenzione alla vita, dell’unità tra le diverse vocazioni, le molteplici soggettività ecclesiali, le dimensioni fondamentali dell’esperienza cristiana» declinare la testimonianza nel mondo secondo gli ambiti fondamentali dell’esistenza umana, cercando nelle esperienze quotidiane l’alfabeto per comporre le parole con le quali ripresentare al mondo l’amore infinito di Dio Iniziando dal: rinnovamento degli itinerari formativi, per renderli più adatti al tempo presente e significativi per la vita delle persone, con una nuova attenzione per gli adulti- E infine i Vescovi individuano le scelte di scelte di fondo perché l’educazione sia efficace: il primato di Dio nella vita e nell’azione delle nostre Chiese, la testimonianza quale forma dell’esistenza cristiana e l’impegno in una pastorale che, convergendo sull’unità della persona, sia in grado di «rinnovarsi nel segno della speranza integrale, dell’attenzione alla vita, dell’unità tra le diverse vocazioni, le molteplici soggettività ecclesiali, le dimensioni fondamentali dell’esperienza cristiana»9. Al tempo stesso ha incontrato un consenso crescente l’opzione di declinare la testimonianza nel mondo secondo gli ambiti fondamentali dell’esistenza umana, cercando nelle esperienze quotidiane l’alfabeto per comporre le parole con le quali ripresentare al mondo l’amore infinito di Dio10. Perché la scelta dell’educazione? In tal modo si è fatta strada la consapevolezza che è proprio l’educazione la sfida che ci attende nei prossimi anni: «ci è chiesto un investimento educativo capace di rinnovare gli itinerari formativi, per renderli più adatti al tempo presente e significativi per la vita delle persone, con una nuova attenzione per gli adulti» (3)

14 “Educare alla Vita Buona del Vangelo”
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 “Educare alla Vita Buona del Vangelo” Il Documento si compone di: Presentazione Introduzione cinque capitoli: Educare in un mondo che cambia Gesù il Maestro Educare, cammino di relazione e fiducia La Chiesa comunità educante Indicazioni per la progettazione pastorale Affidamento a Maria Appendice: il discorso del Santo Padre all’Assemblea Generale che approva il documento Tutto questo nel documento che ci viene consegnato dai nostri Vescovi si compone di: presentazione, 56 paragrafi suddivisi in introduzione, 5 capitoli e affidamento a Maria, Appendice con il discorso del Santo Padre Benedetto XVI alla 61 Assemblea Generale della CEI che approva il documento (27 maggio 2010) I capitoli sinteticamente esprimono Lettura del momento storico e discernimento affinché la Chiesa sia ‘calata nella storia’ Riferimento educativo ultimo Cos’è ‘educare’ I soggetti educanti e in particolare la comunità cristiana Indicazioni per l’applicazione pastorale

15 “Educare alla Vita Buona del Vangelo”
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 “Educare alla Vita Buona del Vangelo” a) Curare le relazioni aperte all'ascolto, cogliendo il desiderio che alberga nel cuore dell'uomo, di relazioni profonde, gratuite, stabili. b) Operare un discernimento realisticamente calibrato sull'esistente: valutare i punti di forza e i punti deboli dei cammini di formazione dei catechisti, operatori pastorali, insegnanti di religione cattolica, e dei percorsi educativi delle associazioni e movimenti. c) Confrontare le esperienze di iniziazione cristiana, le forme di primo annuncio, la centralità del giorno del Signore, l'attenzione alle persone disabili, la formazione permanente per tutti. d) Domandarci se le indicazioni del Convegno ecclesiale di Verona sono conosciute, recepite e attuate: ambito della vita affettiva, del lavoro e della festa, della fragilità umana, della tradizione e della cittadinanza. e) La formazione di nuove figure educative (es. laici missionari per la nostra terra, evangelizzatori di strada, ecc.). Sottolineiamo dell’ultimo capitolo le indicazioni che emergono e che ci sembrano estremamente significative e preziose: a) Curare le relazioni aperte all'ascolto, cogliendo il desiderio che alberga nel cuore dell'uomo, di relazioni profonde, gratuite, stabili. b) Operare un discernimento realisticamente calibrato sull'esistente: valutare i punti di forza e i punti deboli dei cammini di formazione dei catechisti, operatori pastorali, insegnanti di religione cattolica, e dei percorsi educativi delle associazioni e movimenti. c) Confrontare le esperienze di iniziazione cristiana, le forme di primo annuncio, la centralità del giorno del Signore, l'attenzione alle persone disabili, la formazione permanente per tutti. d) Domandarci se le indicazioni del Convegno ecclesiale nazionale di Verona sono conosciute, recepite e attuate: ambito della vita affettiva, del lavoro e della festa, della fragilità umana, della tradizione e della cittadinanza. e) La formazione di nuove figure educative (es. laici missionari per la nostra terra, evangelizzatori di strada, ecc.).

16 “Educare alla Vita Buona del Vangelo”
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 “Educare alla Vita Buona del Vangelo” (introduzione n.5) Non ignoriamo, certo, le difficoltà che l’educazione si trova oggi a fronteggiare. Fra queste, spicca lo scetticismo riguardo la sua stessa possibilità, sicché i progetti educativi diventano programmi a breve termine, mentre una corrente fredda scuote gli spazi classici della famiglia e della scuola. Noi stessi ne siamo turbati e sentiamo l’esigenza impellente di ribadire il valore dell’educazione proprio a partire da questi suoi luoghi fondamentali. Come intuite anche solo da questi accenni, gli orientamenti interpellano in modo trasversale e non senza preoccupazione il ruolo educativo della famiglia da cui ripartire pur nella difficoltà: Così si esprimono i Vescovi: Non ignoriamo, certo, le difficoltà che l’educazione si trova oggi a fronteggiare. Fra queste, spicca lo scetticismo riguardo la sua stessa possibilità, sicché i progetti educativi diventano programmi a breve termine, mentre una corrente fredda scuote gli spazi classici della famiglia e della scuola. Noi stessi ne siamo turbati e sentiamo l’esigenza impellente di ribadire il valore dell’educazione proprio a partire da questi suoi luoghi fondamentali.

17 Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013
Famiglia … chi sei? 17. In questa seconda parte vorremmo porre in evidenza che cosa dice a noi famiglie questo documento. Perché ci interpella?

18 Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013
Scopo Promuovere la famiglia quale cellula primaria del vivere sociale ed ecclesiale e quale soggetto determinante nel processo della trasmissione e della educazione alla fede 18. perché, si legge nel documento, la chiesa promuove… “ Promuovere… la famiglia quale cellula primaria del vivere sociale ed ecclesiale e quale soggetto determinante nel processo della trasmissione e della educazione alla fede” Quindi per la Chiesa la famiglia è risorsa per la Chiesa stessa e anche per la società

19 Il Documento, al numero 36, così si esprime:
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 Il Documento, al numero 36, così si esprime: “Nell’orizzonte della comunità cristiana, la famiglia resta la prima ed indispensabile comunità educante”. 19. Il documento al n. 36 così si esprime: Il Documento, al numero 36, così si esprime: “Nell’orizzonte della comunità cristiana, la famiglia resta la prima ed indispensabile comunità educante”. . Prosegue ancora il testo …

20 Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013
Prosegue ancora il testo: “L’Istituzione familiare mantiene sempre la sua missione e la responsabilità primaria per la trasmissione dei valori e della fede”. 20. Leggi diapositiva : “L’Istituzione familiare mantiene sempre la sua missione e la responsabilità primaria per la trasmissione dei valori e della fede”. . Occorre perciò dare priorità alla famiglia quale soggetto decisivo per l’esperienza della fede vissuta a vari livelli. Questa urgenza chiede preghiera, riflessione ed investimento di risorse in formazione.

21 che attendono la famiglia?
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 Ma quali sono oggi le priorità che attendono la famiglia? Ma quali sono oggi le priorità che attendono la famiglia?

22 1.Ritrovare l’identità vera della famiglia
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 1.Ritrovare l’identità vera della famiglia In un contesto culturale e sociale in rapida e caotica trasformazione, divenuto quanto mai “liquido” e “fluido”, la famiglia è uno dei soggetti maggiormente colpiti, con tutte le conseguenze che ne derivano: Soggetto poco valorizzato vissuto come dato di consumo istituzione sottoposta a diverse interpretazioni, tanto che oggi si parla di diversi modi di essere famiglia. Non possiamo ignorare che i profondi cambiamenti della mentalità e dei comportamenti e la presenza di diversi stili e modalità di convivenza, sollecitino con forza una domanda radicale. Innanzitutto occorre Ritrovare l’identità vera della famiglia … In un contesto culturale e sociale in rapida e caotica trasformazione, divenuto quanto mai “liquido” e “fluido” come ci dicono gli studiosi di fenomeni sociali, la famiglia è uno dei soggetti maggiormente colpiti, con tutte le conseguenze che ne derivano. Essa infatti molto spesso viene vista come un soggetto non solo poco valorizzato, ma a volte vissuto come dato di consumo e per di più come una istituzione sottoposta a diverse interpretazioni, tanto che oggi si parla di diversi modi di essere famiglia. Non possiamo ignorare che i profondi cambiamenti della mentalità e dei comportamenti e la presenza di diversi stili e modalità di convivenza, sollecitino con forza una domanda radicale.

23 E’ ancora possibile parlare di famiglia in modo univoco?
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 E’ ancora possibile parlare di famiglia in modo univoco? Di una sua inalienabile identità basata su alcuni caratteri fondanti e rintracciabili in ogni cultura e società? E’ ancora possibile parlare di famiglia in modo univoco? Di una sua inalienabile identità basata su alcuni caratteri fondanti e rintracciabili in ogni cultura e società? Esiste un proprium universale della famiglia? Esiste un proprium universale della famiglia?

24 Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013
La scienza dell’Antropologia Culturale parla della famiglia come “unione socialmente approvata di un uomo e una donna e dei loro figli” e la definisce «un fenomeno universale, presente in ogni e qualunque tipo di società». In tal modo si identifica il proprium della famiglia. La scienza dell’Antropologia Culturale parla della famiglia come “unione socialmente approvata di un uomo e una donna e dei loro figli” e la definisce «un fenomeno universale, presente in ogni e qualunque tipo di società». In tal modo si identifica il proprium della famiglia. Reputiamo che questo dato sia ancora attuale e non possa essere ragionevolmente smentito.

25 Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013
L’affermazione riconosce il fatto che esiste una sorta di “società naturale”, fondata su un doppio legame: quello tra l’uomo e la donna e quello tra genitori e figli. Famiglia come relazione specifica tra i sessi e tra le generazioni richiede pertanto una chiara valorizzazione dell’istituto matrimoniale. Si capisce bene perché il Beato Giovanni Paolo II, nella Familiaris Consortio (n. 43) affermi che la famiglia è il luogo insostituibile di “esperienza di comunione e di partecipazione”. L’affermazione è chiara nel contenuto di fondo, anche se va interpretata in modo adeguato. Essa riconosce il fatto che esiste una sorta di “società naturale”, fondata su un doppio legame: quello tra l’uomo e la donna e quello tra genitori e figli. Il che non significa far riferimento ad un modello storico particolare di famiglia. Questo importante rilievo si limita a registrare l’esistenza di una sorta di “universale sociale e culturale”, che però è ben riscontrabile in ogni società. Il dato costitutivo e specifico della famiglia è dunque la sua natura relazionale. La famiglia infatti viene definita non solo in riferimento ai soggetti che la compongono (l’uomo, la donna e i loro figli), ma anche nel legame di appartenenza che si instaura tra di loro. In altre parole essa è quella specifica forma di “società primaria” che tiene insieme e di fatto permette un armonico sviluppo delle differenze costitutive dell’umano: quella sessuale (uomo e donna) e quella tra le generazioni (genitori e figli). Il riconoscimento della famiglia come relazione specifica tra i sessi e tra le generazioni richiede pertanto una chiara valorizzazione dell’istituto matrimoniale. Si capisce bene perché il Beato Giovanni Paolo II, nella Familiaris consortio (n. 43) affermi che la famiglia è il luogo insostituibile di “esperienza di comunione e di partecipazione”. E’ chiaro dunque che la vera sfida con la quale l’istituto familiare deve fare i conti oggi e dovrà farli ancora di più nel futuro, è di ordine culturale in senso ampio. La vera sfida con la quale l’istituto familiare deve fare i conti oggi, e dovrà farli ancora di più nel futuro, è di ordine culturale in senso ampio

26 2. Riscoprire la famiglia come insostituibile luogo educativo
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 2. Riscoprire la famiglia come insostituibile luogo educativo La famiglia costituisce “una comunità di amore e di solidarietà che è in modo unico adatta ad insegnare e a trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società” (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, n. 238). Riscoprire la famiglia come insostituibile luogo educativo Un’altra caratteristica della famiglia, è data dal suo essere luogo educativo fondamentale. La famiglia costituisce “una comunità di amore e di solidarietà che è in modo unico adatta ad insegnare e a trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società” (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, n. 238). La famiglia infatti trasmette, quasi per osmosi, l’esperienza morale elementare, di base, … e la famiglia è per eccellenza il luogo di educazione,…

27 La famiglia è messa alla prova.
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 Il vero compito di una famiglia coincide anzitutto con la sua capacità di rispettare e promuovere la fiducia, la speranza e la giustizia.... In ogni relazione familiare la fiducia, la speranza e la giustizia convivono con il loro opposto. La famiglia è messa alla prova. il suo vero e specifico compito è quello di promuovere ed educare alla fiducia, alla speranza, alla giustizia, all’amore …. (compito). Non si deve però credere che questo “ethos” familiare sia di per sé garantito dai rischi di un suo impoverimento. In ogni relazione familiare la fiducia, la speranza e la giustizia, amore… convivono con il loro opposto. Nessuna famiglia ne è immune. In ognuna vive una certa quota di mancanza di fiducia, di speranza e di giustizia. Tutto ciò complica e a volte impedisce il ruolo educativo della famiglia. Dare consistenza alla famiglia come luogo di educazione morale elementare e contrastarne i processi degenerativi, domanda perciò una forte ripresa educativa. A tal fine però la società civile e chi la governa, non può trattare la famiglia come una associazione privata, ma vedere in essa la cellula elementare della società stessa, come del resto fa la nostra Costituzione. Anzi la famiglia è in se stessa la prima forma di società. La famiglia è in se stessa la prima forma di società.

28 3. Valorizzare la famiglia come risorsa per la società
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 3. Valorizzare la famiglia come risorsa per la società Nella società italiana si registra ancora una fitta rete di scambi, di prestazioni di cure, di solidarietà che legano i vari membri della famiglia e delle generazioni. La famiglia è matrice dell’appartenenza sociale. In essa si è riconosciuti, nasce la fiducia e si sviluppa la capacità di cooperare responsabilmente al bene comune in un incessante scambio reciproco. Per queste sue prerogative la famiglia viene considerata un capitale sociale primario che, se consolidato e incrementato, genera un vero benessere per l’intera comunità sociale. Valorizzare la famiglia come risorsa per la società Nella società italiana, pur tra molteplici e crescenti difficoltà, si registra ancora una fitta rete di scambi, di prestazioni di cure, di solidarietà che legano i vari membri della famiglia e delle generazioni, anche se ciò raramente viene messo in evidenza con la dovuta consapevolezza La famiglia è matrice dell’appartenenza sociale. In essa si è riconosciuti, nasce la fiducia e si sviluppa la capacità di cooperare responsabilmente al bene comune in un incessante scambio reciproco. Per queste sue prerogative la famiglia viene considerata un capitale sociale primario che, se consolidato e incrementato, genera un vero benessere per l’intera comunità sociale.

29 Da qui nasce il tessuto connettivo della società.
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 4. Promuovere efficaci politiche sociali a favore della famiglia fondata sul matrimonio Da qui nasce il tessuto connettivo della società. 29. Una autentica politica familiare non va confusa però con una generica politica di lotta alla povertà. Essa deve essere un insieme interconnesso d’interventi, in cui la coerenza è garantita dal fatto che l’obiettivo finale è il potenziamento delle relazioni familiari tra i sessi e le generazioni. Da qui nasce il tessuto connettivo della società. Riassumendo… abbiamo visto alcune… Priorità della famiglia. 1.ritrovare la propria identità 2. famiglia come luogo educativo 3. fam. Risorsa per la società 4. vediamo ora la fam come risorsa per la chiesa in quanto luogo nel quale sperimentare e crescere nella fede.

30 5. Responsabilizzare la famiglia nel comunicare la fede
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 5. Responsabilizzare la famiglia nel comunicare la fede L’esperienza di una fede vissuta nello spirito dell’incarnazione in Cristo, l’attesa come dato permanente della vita cristiana, chiamano la comunità ed in particolare la famiglia, ad alzare lo sguardo verso il futuro per riprendere con rinnovato vigore una responsabilità e una missione: comunicare la fede. 30. Occorre responsabilizzare la famiglia nel comunicare la fede l’esperienza di una fede vissuta nello spirito dell’incarnazione in Cristo, l’attesa come dato permanente della vita cristiana, chiamano la comunità ed in particolare la famiglia, ad alzare lo sguardo verso il futuro per riprendere con rinnovato vigore una responsabilità e una missione: comunicare la fede. Una fede nel Signore non astratta, ma viva ed in grado di generare la vera cultura, intesa come cifra interpretativa della realtà in tutta la sua complessità e anche in tutta la sua estensione. A questo riguardo non ci nascondiamo il rischio che esiste e persiste per la comunità cristiana che è quello di uno scollamento tra fede celebrata e fede vissuta, come anche tra fede annunciata e fede pensata. Questa frattura può diventare serio ostacolo per la famiglia chiamata a comunicare la fede.

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Occorre dunque che la famiglia cristiana celebri, viva, pensi e testimoni la fede in Cristo con tutte le sue implicanze in una forte connessione esistenziale. Solo così la famiglia potrà comunicare alle nuove generazioni quel patrimonio vero ed unico che è la fede nel Signore Gesù Cristo. 31. Occorre dunque che la famiglia cristiana celebri, viva, pensi e testimoni la fede in Cristo con tutte le sue implicanze. Solo così la famiglia potrà comunicare alle nuove generazioni quel patrimonio vero ed unico che è la fede nel Signore Gesù Cristo. Una fede intesa non come rifugio di fronte alle problematicità della vita e nemmeno come dato emotivo consolatorio che ci coinvolge in alcune stagioni o in particolari contingenze della vita stessa. Ma una fede in Cristo che diventi sempre più il fondamento solido dell’esistenza di ciascuno e criterio determinante del nostro sentire, del nostro valutare e del nostro agire.

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Pertanto come persone credenti, come comunità ecclesiale e come famiglia cristiana, ci attende oggi come non mai un compito urgente e necessario: comunicare ed educare alla fede nel Signore Gesù Cristo 32. Pertanto come persone credenti, come comunità ecclesiale e come famiglia cristiana, ci attende oggi come non mai un compito urgente e necessario: comunicare ed educare alla fede nel Signore Gesù Cristo. .

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6. Priorità pastorali la famiglia va coinvolta come soggetto attivo negli itinerari dell’iniziazione cristiana la preparazione dei fidanzati al matrimonio deve assumere sempre più i tratti di un itinerario di riscoperta della fede e di inserimento nella vita delle comunità cristiane. la cura speciale delle giovani coppie attraverso cammini di spiritualità matrimoniale. 33. allora quali priorità pastorali? Leggi diapositiva Dare vita a nuovi gruppi familiari. gruppi familiari come modo efficace di annunciare il Vangelo in una dimensione parrocchiale ed interparrocchiale.

34 Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013
I Vescovi italiani con gli Orientamenti pastorali per il prossimo decennio hanno voluto ricordarci come la trasmissione della fede coinvolga la famiglia che celebrando l’Eucaristia viene responsabilizzata ed educata a questo compito così importante. . 34. leggere ed elencare

35 Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013
L’educare è un’arte che coinvolge in maniera del tutto singolare un genitore, portandolo a riscoprire e a reinterpretare tutte le dimensioni della vita insieme ad un figlio, a cominciare dal meraviglioso mondo degli affetti. 35. Ricordiamo che : L’educare è un’arte che coinvolge in maniera del tutto singolare un genitore, portandolo a riscoprire e a reinterpretare tutte le dimensioni della vita insieme ad un figlio, a cominciare dal meraviglioso mondo degli affetti.

36 e a noi chiede di essere tramandata.
Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013 La fede nel Signore a noi è stata data, da noi è sperimentata e a noi chiede di essere tramandata. 36. La fede nel Signore a noi è stata data, da noi è sperimentata e a noi chiede di essere tramandata. Ci auguriamo che le nostre famiglie siano sempre più coscienti di questa urgenza che le interpella.

37 Diocesi di Como - Scuola per operatori di pastorale familiare - 19 gennaio 2013
37. a noi il compito di EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO GRAZIE.


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