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“Un sentiero per lo sport”

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Presentazione sul tema: "“Un sentiero per lo sport”"— Transcript della presentazione:

1 “Un sentiero per lo sport”
CNS LIBERTAS “Un sentiero per lo sport” TUTTI I DIRITTI DELLA PRESENTE PRODUZIONE SONO RISERVATI

2 La funzione dello sport
Lo sport, nella società moderna, può svolgere alcuni compiti essenziali Ricerca della salute e del benessere individuale Supporto allo sviluppo psicofisico dei giovani Contrasto del declino psicofisico legato all’invecchiamento Alcune funzioni sociali abbastanza articolate come: L’educazione ed il controllo sociale (attraverso la canalizzazione dell’aggressività) Un’azione di stimolo all’economia (produzione di beni e servizi) Aumentodel prestigio internazionale (sport di livello)

3 Giorgio Visintin - Un progetto per lo sport
La nuova frontiera La nuova frontiera dell’attività motoria e sportiva è sicuramente rappresentata dalla terza età Studi autorevoli hanno dimostrato le profonde correlazioni dell’attività motoria e sportiva con: Una maggiore aspettativa di vita Una migliore qualità di vita (fisica e psichica) Il contrasto del declino fisico e cognitivo Un recupero della stima di sé Giorgio Visintin - Un progetto per lo sport

4 Sport e terza età L’etichetta di fragilità attribuita alle persone anziane e le conseguenti limitazioni nell’attività motoria non hanno aiutato in passato a formulare idonei programmi di prevenzione, recupero e mantenimento dell’efficienza fisica L’anziano in buona salute dovrebbe svolgere un’attività energica di tipo prevalentemente aerobico, abbinata però allo sviluppo della forza (anche con sovraccarichi), della coordinazione e della flessibilità.

5 Giorgio Visintin - Un progetto per lo sport
Sport e terza età I limiti allo svolgimento di questi compiti più impegnativi sono prevalentemente culturali, negli stessi anziani e nelle persone che sono loro vicine essi si manifestano con Pregiudizi e paure ingiustificate Scarsa fiducia nelle proprie possibilità Difficoltà mentale ad affrontare nuovi stili di vita I limiti, dunque, vengono da lontano e potranno essere eliminati nelle generazioni future solamente con l’adozione di stili di vita più salutari e dinamici Giorgio Visintin - Un progetto per lo sport

6 Il sentiero dello sport
Si tratta di un cammino molto lungo che affonda le sue radici nella fanciullezza e prosegue nell’infanzia, nell’adolescenza e nell’età adulta Attraverso un’educazione precoce al movimento ed allo sport, svolta in un clima gradevole e motivante, si gettano le basi per l’acquisizione permanente di questi nuovi stili di vita Giorgio Visintin - Un progetto per lo sport

7 Un modello per l’avviamento allo sport
Giorgio Visintin - Un progetto per lo sport

8 Alcuni limiti dello sport
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Alcuni limiti dello sport Allo sport, in età giovanile ed infantile, (e particolarmente ad alcune discipline) vengono associati anche rischi e valori negativi, come Livelli eccessivi di stress fisico e/o psichico Una certa difficoltà a sviluppare adeguatamente le altre abilità sociali per una eccessiva polarizzazione dell’interesse sullo sport e sui risultati Una visione troppo competitiva della vita La produzione di “scarti” (selezione) I benefici che i giovani possono trarre da un’attività sportiva ben gestita sono però di gran lunga superiori a tali rischi

9 Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica
I benefici dello sport Le attività sportive sono ricche di potenzialità e possono aiutare i giovani nel loro sviluppo La difficoltà dei traguardi, il loro differimento nel tempo, l’impegno e la perseveranza necessari per raggiungerli, e soprattutto la ricchezza di emozioni che caratterizza lo sport, sono elementi distintivi che, se ben sfruttati, garantiscono stimoli eccellenti allo sviluppo fisico e psichico

10 Il valore dell’attività sportiva nello sviluppo individuale
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Il valore dell’attività sportiva nello sviluppo individuale Correlazioni significative tra sviluppo motorio ed intelligenza nei primi anni di vita (fino ai 7/8 anni) Miglioramento dell’umore e smorzamento dell’aggressività Sviluppo della volizione, della capacità di progettazione e dell’autovalutazione Effetto sull’autostima (attraverso la pedagogia del successo)

11 Gli effetti sullo sviluppo della personalità
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Gli effetti sullo sviluppo della personalità Le attività motorie/sportive possono migliorare Nell’area intellettiva I processi percettivi La capacità di risolvere i problemi L'immaginazione, la fantasia, la creatività Nell’area affettiva Il controllo dell'impulsività La strutturazione di alcuni tratti fondamentali del carattere come: Attività ed intraprendenza Perseveranza Sicurezza e fiducia in sé e negli altri Nell’area sociale La capacità di collaborazione Il rispetto degli altri e la solidarietà La capacità di osservare le regole (senso morale) L‘integrazione ed identificazione con il gruppo

12 Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica
Il “valore” dell’attività sportiva Lo sport rappresenta, per i giovani, un’opportunità per dare significato alle esperienze individuali e, più in generale, all’esistenza La scoperta delle proprie possibilità e la percezione dei propri progressi accentua la coscienza di sé e l’autostima L’elevato impatto emotivo e motivazionale induce un’attivazione ottimale del sistema nervoso, con una maggiore efficienza dei processi cognitivi (concentrazione, memoria) e di apprendimento motorio Questi processi, naturalmente, sono trasferibili nelle altre attività sociali (studio, lavoro....)

13 Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica
Lo sport dunque può rappresentare Un fattore di sostegno allo sviluppo della personalità Un fattore di qualità della vita Uno spazio personale per emozioni e libertà che la routine quotidiana spesso sottrae ai giovani

14 Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica
Quale sport? Tutte le funzioni ed i relativi esiti che vengono attribuiti all’attività motoria e sportivi non sono “automatici”; il successo dipende dalle condizioni in cui esse si sviluppano, ed in particolare da: Continuità dell’intervento Competenza e motivazione degli operatori degli adulti significativi Capacità di affrontare e sostenere i bisogni dei giovani Dipendono inoltre dal collegamento con l’intero sistema educativo (Famiglia, Scuola , Società Sportive)

15 Principi guida per un corretto avviamento allo sport
Un percorso di avviamento allo sport efficace deve rispettate due principi fondamentali Multilateralità Polivalenza

16 Principio della multilateralità
Le attività devono essere multilaterali, caratterizzarsi cioè per una grande ricchezza di esperienze motorie in campo specifico e generale Nella fascia di età infantile devono concorrere allo sviluppo dei presupposti motori comuni a tutti i movimenti sportivi (Formazione e sviluppo degli schemi motori di base e preliminari tecnici dello sport scelto) Nelle fasce successive (Fanciullezza, preadolescenza) all’apprendimento di un numero elevato di abilità motorie generali e specifiche; ed allo sviluppo di tutte le capacità motorie, con accentuazione, più evidente negli anni, di abilità e capacità motorie legate allo sport scelto

17 Principio di polivalenza
Un sistema di Educazione motoria/sportiva deve essere anche polivalente, valido cioè sotto più aspetti Oltre a garantire lo sviluppo delle capacità motorie e l’apprendimento delle abilità: generali e specifiche, deve esercitare un’influenza significativa sullo sviluppo dell’intera persona Un buon sistema educativo sportivo si basa dunque su Un’efficacia specifica in campo motorio Una valenza più ampia e generale nei confronti delle altre aree della personalità (cognitiva, emotiva, sociale)

18 I metodi nell’apprendimento
La scelta dei metodi didattici ha un’influenza decisiva sul successo del progetto educativo; vengono identificati: Metodi deduttivi (prescrittivo, misto, assegnazione dei compiti) Sono orientati al “prodotto finale”, cioè al risultato. Protagonista è l’insegnante che spiega, consiglia, corregge; l’allievo esegue e perfeziona il gesto sotto la sua guida. Metodi induttivi (libera esplorazione, scoperta guidata, risoluzione dei problemi) Sono orientati al «processo”, ovvero allo sviluppo della competenza motoria .L’allievo è al centro del processo di apprendimento; scopre le soluzioni, inventa varianti, sviluppa fantasia e creatività. Sono da privilegiare con i più giovani

19 METODI INDUTTIVI Metodo della libera esplorazione
L'allievo  scopre da solo ambiente e  regole elementari Sceglie mezzi  e contenuti Il controllo è complesso ma possibile. Metodo della scoperta guidata L'insegnante guida gli allievi alla scoperta Delle soluzioni motorie più idonee Delle regole e dei ruoli. Metodo della risoluzione dei problemi Presentazione del problema motorio senza dimostrazione Le soluzioni nascono dalle esperienze degli allievi  e possono divergere da quelle previste Efficace stimolo per le capacità di  scelta

20 Dalla Polisportività alla Monosportività multilaterale
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Dalla Polisportività alla Monosportività multilaterale

21 Il modello polisportivo
Per polisportività, nell’avviamento allo sport, si intende la pratica contemporanea di più discipline. Gli sport scelti, non necessariamente affini, possono essere praticati in parallelo, oppure in successione per brevi periodi L’allenamento polisportivo, dunque, prevede lo sviluppo delle capacità e delle abilità motorie fondamentali (in forma grezza) di più sport ed un’attività di gara facilitata Nel nostro sistema sportivo, le indubbie potenzialità di questa strategia sono limitate da: Lo scarso tempo disponibile per l’allenamento Difficoltà e carenze organizzative e logistiche (impianti e tecnici polivalenti, ecc..) Aspetti sociali, motivazionali, tecnici (allievi, genitori, allenatori, dirigenti) 29/03/2017 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

22 Il modello monosportivo multilaterale
L‘allenamento multilaterale è indirizzato sin dall’inizio ad uno sport specifico, ma viene accompagnato da un’ampia preparazione motoria a carattere generale Si caratterizza per una specializzazione lenta, graduale e progressiva, attraverso un aumento percentuale negli anni dei contenuti disciplinari rispetto a quelli generali Le esercitazioni “generali”, mutuate anche da altre discipline sportive, devono contraddistinguersi per la “trasferibilità”; devono contribuire cioè, in maniera significativa, alla formazione dei presupposti coordinativi, energetici e strutturali dello sport scelto (grazie al meccanismo del transfer motorio) La multilateralità è altro rispetto alla polisportività, dalla quale si differenzia per la finalizzazione dei contenuti, legata ad una scelta precisa, e già abbastanza palese, dello sport sino dalle fasi iniziali 29/03/2017 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

23 Il modello multilaterale
L’allenamento monosportivo multilaterale si sviluppa, in genere, attraverso 3 fasi La fase della multilateralità generale La fase della multilateralità orientata (mirata) La fase della multilateralità specializzata Il modello, naturalmente, esprime solo una tendenza generale, e necessita di speciali adattamenti disciplinari L’età di inizio, la durata di ogni fase e la tipologia del carico di allenamento (volume, intensità, specificità), variano infatti sensibilmente a seconda dello sport preso in esame 29/03/2017 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

24 Un modello per lo sviluppo motorio e sportivo
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Un modello per lo sviluppo motorio e sportivo Modello strutturale della motricità Modulo A (A1-A2?) Motricità di base Modulo B/B1/B2 etc Allenamento parzialmente specializzato Modulo C/C1/C2 etc. Allenamento specializzato 29/03/2017

25 Come nasce il “modello”?
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Come nasce il “modello”? Il modello inizia a prendere corpo verso la fine degli anni 70 a seguito dei modesti risultati nelle grandi competizioni sportive (Olimpiadi, Mondiali, etc..). Genesi: La specializzazione precoce viene identificata come causa degli insuccessi nell’alta prestazione Si cercano modelli alternativi nei paesi vincenti Nascono i CAS, sulla base di un modello polisportivo mutuato dai paesi dell’Est Europeo Il tentativo, lodevole nei presupposti, fallisce, sotto il profilo delle massime prestazioni, poiché non tiene conto della profonda diversità del contesto sociale Viene più volte rivisto ed adattato fino ad arrivare alla formulazione attuale 29/03/2017

26 Precisazioni sul “modello”
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Precisazioni sul “modello” Il modello suggerito prevede un inizio precoce dell’attività sportiva ed un orientamento dell’allenamento abbastanza definito sin dalla I fase (modello monosportivo multilaterale) Si adatta a tutti gli sport anche se con caratterizzazioni diverse: Agli sport “precoci”, per motivi di carattere biologico (le prestazioni sono favorite dalla grande capacità di adattamento del sistema nervoso ) Agli sport “tardivi”, per ragioni psicologiche e sociali Bisogno di attività motoria strutturata per carenza di spazi “naturali” (finalità formative, ricreative e preventive) “Concorrenza” nel reclutamento tra società sportive, con anticipazione dell’età di inizio dell’attività di gara (mini-sport) Proiezione di aspettative ed ambizioni genitoriali 29/03/2017 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

27 SPORT “PRECOCI” E “SPORT TARDIVI”
29/03/2017 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

28 Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica
Gli sport precoci Gli sport “precoci” si caratterizzano, sino dall’infanzia, per dei livelli di prestazione molto elevati e fortemente specifici I presupposti vengono costruiti con un’attività sportiva che inizia in tenera età: prevalentemente specialistica, intensa, complessa sotto il profilo coordinativo, e, in alcuni casi, molto impegnativa sotto il profilo condizionale In questi sport, infatti, l’“allenamento generale” contribuisce solo in minima parte alla formazione dei presupposti indispensabili per raggiungere le massime prestazioni. Esempi di attività sportive precoci: Ginnastica, Nuoto, Pattinaggio, Calcio(?), Danza…. 29/03/2017 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

29 Il modello negli sport precoci
A1 modulo specifico A2 modulo generale 29/03/2017

30 Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica
Gli sport tardivi Gli sport “tardivi” si fondano su una base motoria meno specializzata, costruita attraverso un periodo abbastanza lungo di preparazione generale, ed abbinata ad un’attività specifica meno impegnativa I possibili problemi legati ad un inizio precoce dell’istruzione tecnica e dell’attività di gara (tipica dei “minisport”), ampiamente diffuso e di per sé non negativo, vengono superati con la parallela preparazione multilaterale. 29/03/2017

31 Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica
I problemi più comuni Degli “sport precoci” Volume ed intensità del carico troppo elevati (ma anche troppo scarsi) Specializzazione fine molto accentuata, con problemi di stabilizzazione della tecnica Gestione psicologica inadeguata dei giovanissimi atleti (genitori, allenatori, società sportive) Degli “sport “tardivi” Squilibrio tra preparazione generale (-) e specifica(+) Mancanza di una programmazione a lungo termine Sopravvalutazione dell’attività di gara (mini sport) e problemi di gestione del rapporto con genitori e dirigenti 29/03/2017 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

32 Gli sport “ibridi” Si trovano in posizione intermedia e sono caratterizzati, in genere, dall’uso di un attrezzo Obiettivi del modulo iniziale Sviluppo eccellente della motricità di base Familiarizzazione precoce con l’attrezzo per sfruttare al meglio la forte plasticità cerebrale (attrezzo come protesi del corpo) Non è necessario, anzi può essere controproducente, un apprendimento tecnico precoce fine e fortemente automatizzato (persistenza dell’errore) Suggerimenti Buona formazione generale e lavoro specifico abbastanza precoce, ma con caratteristiche giocose Attrezzi adattati ai bambini (per dimensioni, forme, peso ecc…) Tecniche semplificate (strutturali) e variabili 29/03/2017

33 Il modello: obiettivi per fascia di età
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica FASCIA ANNI Avviamento allo sport multilaterale con dominanza dei contenuti generali rispetto a quelli disciplinari. Marcata possibilità di cambiamento della disciplina praticata. FASCIA ANNI Preparazione di base ancora multilaterale, ma maggiormente indirizzata allo sport scelto (sensibile aumento dei contenuti specifici). E’ ancora possibile il passaggio ad altra disciplina senza particolari difficoltà FASCIA ANNI Decisa specializzazione. Scarsa trasferibilità degli stimoli allenanti ad altre discipline 29/03/2017

34 Il modello multilaterale: esiti
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Il modello multilaterale: esiti Il modello suggerito, naturalmente, rappresenta solamente un’indicazione di massima Fasce di età, intensità e volume del carico, livello di specializzazione e tipologia delle competizioni, variano sensibilmente a seconda dello sport Se ben applicato offre Una formazione motoria completa La possibilità di ottenere le massime prestazioni individuali (al momento giusto) La possibilità di cambiamenti “in corso d’opera” 29/03/2017

35 Il modulo di base Schemi motori di base Capacità motorie
Generali e specifiche Abilità motorie Generali e specifiche 29/03/2017

36 Il modulo di base: gli SMB
Schemi motori specifici (Acqua - Pattini etc…) Schemi motori di base Gli SMB rappresentano la base motoria di tutti gli sport; il loro sviluppo esprime infatti la conoscenza del proprio corpo e la padronanza dei movimenti, Gli SMB devono essere tutti sviluppati (anche se in maniera differenziata a seconda delle discipline) Negli sport “precoci” ad uno sviluppo generale deve essere affiancata la costruzione di schemi motori specifici. 29/03/2017 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

37 Il modulo di base: le capacità motorie Capacità motorie specifiche
generali Lo sviluppo delle capacità motorie deve essere multilaterale, tenendo però presenti, sin dall’inizio, le esigenze della disciplina scelta In certi sport (precoci) uno sviluppo condizionale elevato è indispensabile per raggiungere i traguardi tecnici e coordinativi 29/03/2017 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

38 Il modulo di base: le abilità motorie (esempio: sport precoci)
generali Abilità motorie specifiche Il repertorio di abilità motorie deve essere molto ricco La proporzione tra abilità generali e specifiche (che sono prevalenti) dipende anche dallo sport 29/03/2017 Gi orgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

39 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?
Il transfer motorio Lo sviluppo motorio si fonda per gran parte sul fenomeno del transfer Questo meccanismo offre la possibilità (sin dalla nascita) di utilizzare gli schemi di movimento e le competenze percettive già disponibili, per realizzare un nuovo apprendimento o modificarne uno esistente (“apprendere ad apprendere”) Il fenomeno del transfer non riguarda solamente l’ambito sensopercettivo e coordinativo: le capacità fisiche (condizionali) e le modificazioni strutturali indotte dall’allenamento devono essere orientate abbastanza precocemente in relazione allo sport scelto 29/03/2017 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

40 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?
Gli “sfondi” motori La formazione tecnica e l’attitudine coordinativa dipendono dalle predisposizioni genetiche e da quantità e qualità delle esperienze motorie Gli apprendimenti precedenti rappresentano un patrimonio di “sfondi motori ”, che, “spezzati e ricostruiti”, consentono di acquisire nuove abilità o migliorare quelle esistenti. I primi elementi di questo “magazzino di pezzi di ricambio”ci vengono forniti per via ereditaria (riflessi, schemi motori di base) Acquisire nuove abilità significa ampliare questo repertorio di base e creare i presupposti per ogni successiva acquisizione o perfezionamento tecnico, che trovano sostegno proprio nella ricchezza dell’esperienza motoria 29/03/2017 Giorgio Visintin - Polisportività o multilateralità?

41 Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica
OBIETTIVI E CONTENUTI

42 Obiettivi generali dell’attività sportiva giovanile
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Obiettivi generali dell’attività sportiva giovanile AREA “CONDIZIONALE” Forza rapida Resistenza aerobica AREA “TECNICO-COORDINATIVA” Sviluppo dei fattori coordinativi generali e specifici Costruzione degli elementi di base delle tecniche di alcune discipline AREA “PSICHICA” Sviluppo e mantenimento della motivazione Incremento dell’autostima Controllo dell’ansia

43 Contenuti specifici fascia 4/7 anni
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Contenuti specifici fascia 4/7 anni Contenuti prevalenti: giochi di movimento (grande dinamismo, azioni che coinvolgono tutto il corpo con ampi spostamenti) finalizzati allo sviluppo di: Schemi motori di base (acquisizione, affinamento, stabilizzazione, variazione) Capacità sensopercettive generali (varianti spaziali, temporali, dinamiche nell’ambito dell’attività di base) Capacità coordinative (tramite compiti motori risolvibili attraverso l’accoppiamento di più schemi motori di base) Capacità condizionali (Velocità - Forza rapida - Resistenza) Capacità cognitive (risoluzione di problemi motori adeguati all’età - Azioni guidate da uno scopo: no movimenti!) GIOCO come strumento di sviluppo motorio, cognitivo, emotivo, relazionale Punto di partenza I BISOGNI DEI BAMBINI

44 Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica
Schemi motori di base Forme fondamentali del movimento umano di origine filogenetica (memoria della specie). Dalla loro combinazione, variazione, affinamento, nascono le abilità motorie e sportive. Principi generali di sviluppo degli schemi motori Gli schemi motori di base si manifestano secondo una precisa sequenza ed il loro sviluppo dipende da: Maturazione biologica Stimolazione ambientale La sequenza è generale, il ritmo di sviluppo individuale, ognuno include il precedente Rappresentano "i mattoni" per costruire le abilità motorie Si formano e si consolidano in forma implicita e, preferibilmente, sotto forma di gioco. Il loro sviluppo è favorito dalla ricchezza delle esperienze motorie.

45 Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica
Schemi motori di base Ordine di comparsa 7°/9° Mese  strisciare 9°/11° Mese  andare carponi 11°/14° Mese  camminare Dalla fine del I fino al III anno di vita Camminare Salire Saltare in basso Correre Saltellare Saltare Rotolare Spingere Tirare Fare capovolte Arrampicarsi Stare appeso e dondolare Inizi di presa al volo Varie forme di lancio ……………….. Dai 3 ai 6 anni si affinano gli schemi acquisti e si effettuano variazioni e combinazioni

46 Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica
Quali abilità motorie? Le abilità motorie in questa fascia dovrebbero essere Numerose e variate Selezionate con gradualità Collegate sempre ad un’azione complessa guidata da “uno scopo” Apprese e stabilizzate in forma grezza Rese poi consapevoli ed affinate, ma solo negli aspetti strutturali e molto gradualmente

47 Contenuti specifici fascia 8/10 anni
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Contenuti specifici fascia 8/10 anni Elevata multilateralità, con selezione ridotta e mirata di abilità motorie della disciplina scelta, apprese in forma grezza. Rapidità e forza rapida (con percorsi, giochi, staffette, prove singole ecc.) Resistenza (giochi, percorsi, circuiti, corsa(?)) Attività globali sotto forma di gioco caratterizzate da grande dinamismo e dall’utilizzo massimo degli spazi di palestra Sviluppo delle capacità percettive e cognitive attraverso la massima variazione dei parametri sensomotori (spazio, tempo, forza) Uso prevalente di metodi induttivi Attenzione al “processo” più che al prodotto finale

48 Contenuti specifici Fascia 10/11 anni
Giorgio Visintin -Attività motoria scolastica Contenuti specifici Fascia 10/11 anni ATTIVITÀ GENERALE Rapidità e forza rapida (percorsi, staffette, prove singole) Resistenza (ancora con forme non particolarmente strutturate) Coordinazione generale (percorsi, prove singole, elementi di altri sport) Capacità di reazione e trasformazione (giochi di movimento e sportivi diversi da quello scelto, staffette, prove individuali) ATTIVITÀ SPECIFICA Apprendimento delle tecniche elementari Principi di base della tattica (criteri fondamentali semplificati) Costruzione di processi percettivi specifici Selezione dei programmi motori (abilità tattiche di base)

49 Buon lavoro!


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