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Progetto WHP Lecco “Rete delle aziende che promuovono salute”

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Presentazione sul tema: "Progetto WHP Lecco “Rete delle aziende che promuovono salute”"— Transcript della presentazione:

1 Progetto WHP Lecco “Rete delle aziende che promuovono salute”
Gruppo di Lavoro Interistituzionale Camera di Commercio di Lecco, venerdì 22 novembre 2013 Sala Arancio Casa dell'Economia“ Si ringrazia

2 Programma odierno Il percorso WHP nella provincia di Lecco
Le 6 aree tematiche di miglioramento Cosa fare per aderire L’iscrizione in pratica

3 Promozione della salute nelle aziende
È DA UN PO CHE SE NE PARLA il Decreto legislativo n. 81/08 «Testo unico sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro» che, all’art. 10, prevede che le Regioni, tramite le Aziende Sanitarie Locali, svolgano attività di promozione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro il Piano Regionale della Prevenzione d.g.r. n. 1175 del 29 dicembre 2010 prevede il Progetto «Promuovere stili di vita e ambienti favorevoli alla salute» e l’obiettivo specifico 2.2 «Attuare un programma sperimentale di promozione della salute, con riferimento a stili di vita e ambienti favorevoli, nei luoghi di lavoro Regole d’esercizio ASL 2013 …stili di vita favorevoli nel setting “ambienti di lavoro”

4 Nel XIX° secolo un modello di promozione della salute nell’azienda era….
CRESPI D’ADDA Patrimonio dell’umanità …scuole, ambulatorio, piscina al coperto, con docce, spogliatoi e.. acqua calda; prendersi cura della salute dei dipendenti significava avvalersi di una mano d'opera in buone condizioni di salute…un vantaggio per entrambe le parti.

5 Quale modello di salute?
La salute oggi, rappresenta lo stato di benessere emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale individuale nella società È la risultante di un complesso equilibrio tra: la capacità di scelta individuale le opportunità relazionali e sociali negli ambienti quotidiani di vita e di lavoro. Un atteggiamento attivo dunque nei confronti delle personali aspettative di vita e di benessere

6 OMS Ottawa…e il lavoro "... Le persone non possono raggiungere da sole il loro pieno potenziale di salute (dipende da un ambiente favorevole, disponibilità di informazioni, abilità personali e opportunità che consentono di fare scelte sane)...“ "... La salute è creata e vissuta dalle persone all'interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana: dove si studia, si lavora, si gioca, si ama..." Carta di Ottawa 1986 "Conferenza Internazionale sulla promozione della salute" (Ottawa, Ontario, Canada, novembre 1986)

7 …oggi a quale modello di salute in azienda possiamo riferirci?
Dopo la fase di sperimentazione locale, in Regione si è attivato un percorso di confronto e condivisione con professionisti, esperti, rappresentanti di Società Scientifiche, Università ed ASL che ha portato al documento 2012 «Promozione di stili di vita favorevoli alla salute negli ambienti di lavoro: indicazioni alle ASL per lo sviluppo di programmi efficaci e sostenibili »

8 La scelta di campo della Regione DGS 11/12/2012 n.11861
DECRETA di approvare il documento «Promozione di stili di vita favorevoli alla salute negli ambienti di lavoro: indicazioni alle ASL per lo sviluppo di programmi efficaci e sostenibili»

9 “salute” in azienda Come la salute oggi, non significa più assenza di malattia (OMS 1948), ma un atteggiamento attivo nei confronti delle personali aspettative di vita e di benessere ("lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società" Comm.Salute Oss. EU 2009)… …così la salute in azienda non è solo assenza di infortuni e malattie professionali, ma la capacità di datore e lavoratore di concorrere al mantenimento delle migliori condizioni di benessere, clima relazionale e ambientale coniugando l’efficienza produttiva e la soddisfazione delle parti. Promuovere la salute significa valorizzare il prezioso capitale umano presente nelle aziende

10 Scelta di interventi e metodologie di provata efficacia
Programmi WHP: Workplaces Health Promotion La WHP si basa sulla cooperazione multisettoriale e multidisciplinare e prevede l’impegno di tutti i soggetti chiave (datori di lavoro, lavoratori e società) attraverso la combinazione di: miglioramento dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro; - promozione della partecipazione attiva; sostegno allo sviluppo personale. Lo stesso decreto 81/08, illustrando compiti e responsabilità del Medico competente, include la collaborazione “alla attuazione e alla valorizzazione di programmi volontari di promozione della salute secondo i principi della responsabilità sociale”

11 Perchè programmi di promozione della salute nei luoghi di lavoro?
Gli ambienti di lavoro rappresentano contesti di grande interesse per la promozione della salute, essendo dei microcosmi in cui le persone passano la maggior parte del proprio tempo, spesso in presenza di forti dinamiche relazionali. E’ noto che i comportamenti, e perciò anche le abitudini dannose per la salute, risentono moltissimo di determinanti e dinamiche di tipo relazionale. I luoghi di lavoro perciò sono contesti favorevoli per la realizzazione di azioni tese alla modifica di abitudini e comportamenti a rischio. I luoghi di lavoro offrono la possibilità di incontrare la fascia di popolazione adulta, difficilmente raggiungibile in altri contesti comunitari; producono effetti positivi non solo a livello individuale o aziendale ma anche a livello delle famiglie di appartenenza dei lavoratori esposti e della collettività

12 Condivisione delle conoscenze: quali i determinanti di salute?
ANNI DI VITA CON DISABILITA’ DALY= Disability Adjusted Life Years

13 RIDUZIONE DEL RISCHIO RELATIVO PER MALATTIE CRONICHE
Studio sui FATTORI PROTETTIVI E IL RISCHIO RELATIVO PER MALATTIE CARDIOVASCOLARI DIABETE CANCRO RIDUZIONE DEL RISCHIO RELATIVO PER MALATTIE CRONICHE ( cardiovascolari, diabete, e cancro)

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15 Situazione in Italia (dati ISTAT 2010- Indagine DOXA 2012- stime WHO 2009)
FUMO milioni di fumatori; età d’esordio più precoce(13.3% a <15 aa; % a <17aa), donne in aumento. morti/anno SCORRETTA ALIMENTAZIONE (dieta ipercalorica, eccesso di zuccheri, grassi animali, carenza frutta e verdura) 35% sovrappeso; >10% obesità. morti/anno INATTIVITÀ FISICA 22 milioni di sedentari(38%); 16,5 fanno attività fisica; 19,2, sport anche saltuario. morti/anno ALCOL crescente consumo di alcol dai 14 ai 17 anni 6250 morti/anno

16 Cosa si propone alle Aziende
Di contribuire alle corrette scelte di salute dei propri lavoratori attraverso azioni di promozione rivolte alle 6 principali aree tematiche responsabili del “ben-essere” della popolazione.

17 La pianificazione del “processo di miglioramento”
Affronta 4 ambiti strategici: SVILUPPARE LE COMPETENZE INDIVIDUALI Potenziare conoscenze e abilità. QUALIFICARE L’AMBIENTE SOCIALE Promuovere clima e relazioni positive. MIGLIORARE L’AMBIENTE STRUTTURALE E ORGANIZZATIVO Creare e trasformare spazi e servizi favorevoli alla salute. RAFFORZARE LA COLLABORAZIONE COMUNITARIA Costruire alleanze positive. Rete SPS è la prima rete di promozione della salute attiva in provincia Estratto da Intesa “Scuola lombarda che promuove salute” Dal 2011 è attiva nella nostra provincia la Rete delle Scuole che Promuovono Salute

18 6 aree tematiche di miglioramento

19 Cosa si chiede alle Aziende che aderiscono: 3 buone pratiche X 2 aree tematiche) / anno X 3 anni

20 Investimenti… in tempi di crisi?
Secondo una revisione di 72 studi realizzata nel 2001, il ROI (return on investment) di programmi di WHP va da 3:1 a valori superiori a 10:1. In particolare (ma va precisato che tutti gli studi sono realizzati in contesti statunitensi) ogni dollaro investito in programmi di “promozione della salute” ha generato: - un risparmio medio di 3,48 dollari di cure per la salute - una riduzione dei costi dovuti ad assenza per malattia di 5,82 dollari. Altri benefici, non solo economici, derivanti da tali attività: clima relazionale, motivazione dei dipendenti, miglioramento della produttività….

21 …perché aderire? L’ACCREDITAMENTO WHP : UN LOGO REGIONALE
RICONOSCIUTO DALLA RETE EUROPEA

22 La positiva esperienza dei nostri vicini: Bergamo

23 PER CAPIRE SE LA PROPOSTA WHP
POTEVA ESSERE APPLICABILE ANCHE NELLA REALTÀ LECCHESE… Abbiamo innanzitutto presentato il 25 gennaio 2013 il progetto al Comitato Provinciale di Coordinamento ex art. 7 D.Lgs. 81/08 ottenendo l’interesse e la disponibilità a collaborare. Abbiamo organizzato una Formazione congiunta il 4 marzo “Aziende che promuovono salute” Il modello WHP: l’esperienza di Bergamo (Dott. Roberto Moretti – Dott. Marco Cremaschini) Abbiamo costituito, oltre al GdL tra Servizi dell’ASL, un Gruppo di Lavoro Interistituzionale “Rete delle aziende che promuovono salute” cui hanno aderito Confindustria, API, Amm.ne Provinciale, Ufficio Scolastico Territoriale, Azienda Ospedaliera Lecco, CISL, INAIL, Confcommercio, CNA, Collegio Geometri

24 Gruppo di Lavoro Interistituzionale WHP Il lavoro del 12 giugno 2013
CONFRONTO MANUALE AZIENDE CHE PROMUOVONO SALUTE Manuale dimensionato alla realtà locale Analisi differenze e loro applicabilità nella realtà lecchese

25 La Regione si è mossa nell’estate
Accordo di settembre tra RL Ass.to Salute e ASL di Bergamo per trasformare il portale già in uso da 3 anni in… sito DA RETE PROVINCIALE 2013 A NETWORK REGIONALE 2014

26 Gruppo di Lavoro Interistituzionale WHP Il lavoro del 28 ottobre 2013
Condivisione delle novità introdotte dalla Regione Conclusione il nostro percorso locale WHP: Manuale WHP di Lecco, Piano di comunicazione, Evento di presentazione Contatti con le aziende lecchesi per una prima esperienza WHP, con adesione entro la fine 2013 Nel corso del 2014 ci sarà un manuale regionale WHP unificato che raccoglierà le esperienze dei territori in cui è attiva la Rete Alla fine 2014 le ns aziende si troveranno ad aver completato il 1° anno per l’accreditamento triennale che da provinciale diventerà regionale, in accordo con la Rete europea .

27 Evoluzione Regionale del progetto
OBIETTIVI REGIONALI SUPPORTARE LE ASL nello sviluppo di interventi WHP Garantire una OFFERTA OMOGENEA a tutti gli “ambienti di lavoro” (imprese private, enti pubblici, strutture sanitarie, …) del territorio SVILUPPARE LA RETE REGIONALE “Aziende che promuovono salute – WHP Lombardia” (riconosciuta dal Network europeo per la promozione della salute negli ambienti di lavoro -ENWHP”), Porre a disposizione alcuni STRUMENTI OPERATIVI e di accompagnamento di tutto il percorso: dallo start up allo sviluppo e successiva implementazione ( ). Avviare un processo di CONFRONTO E CONDIVISIONE tra tutte le ASL, in relazione a metodologia/strumenti/processi del programma WHP, così da ottimizzare le risorse, condividere le esperienze e le conoscenze, sostenere lo sviluppo delle reti locali, attivare un processo di valutazione di impatto e, in parte di risultato, su scala locale e regionale. RISPETTARE IL PERCORSO GIÀ AVVIATO secondo diverse specificità locali con valorizzazione delle esperienze in atto sui territori Nel corso del 2014 ci sarà un MANUALE REGIONALE WHP UNIFICATO che raccoglierà le esperienze dei territori in cui è attiva la Rete Alla fine 2014 le ns aziende si troveranno ad aver completato il 1° anno per l’ACCREDITAMENTO triennale che da provinciale diventerà REGIONALE, in accordo con la Rete europea . Supporto-Rete regionale-strumenti operativi-condivisione esperienze locali- rispetto del percorso locale avviato- manuale regionale- accreditamento europeo

28 LE 6 AREE TEMATICHE DI MIGLIORAMENTO
PROMOZIONE BENESSERE PERSONALE E SOCIALE ALCOL E ALTRE SOSTANZE PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ FISICA PROMOZIONE DI UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE CONTRASTO AL FUMO DI TABACCO SICUREZZA STRADALE E MOBILITÀ SOSTENIBILE

29 IL RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE
Molte azioni di miglioramento trovano fondamentale sviluppo nella collaborazione del MEDICO COMPETENTE che, in base alle informazioni in cartella ( età, peso, fumo) e desunte dal colloquio ( alcol, sostanze, incidenti stradali, disagio), può trovare opportunità per azioni di COUNSELLING EDUCATIVIO BREVE In particolare è dimostrata l’efficacia delle tecniche di MINIMAL ADVICE inteso come “un intervento breve attuabile da un operatore sanitario, debitamente formato, nella pratica quotidiana, la cui efficacia è legata al riconoscimento di autorevolezza da parte del target”

30 MINIMAL ADVICE Si basa sulla “REGOLA DELLE 5 A”
ASK …chiedere, ad es. se la persona FUMA ADVISE raccomandare al fumatore di smettere in modo deciso e personalizzato ASSES identificare la motivazione a smettere (Test di Fagestrom e motivazionale) ASSIST aiutare a smettere attraverso counselling (opuscolo) e farmacoterapia ARRANGE pianificare il follow-up: a 3, 6 e 12 mesi Per il MINAL ADVICE bastano ASK e ADVISE per un livello di evidenza 1

31 Alimentazione corretta
5 porzioni di frutta o verdura ogni giorno; pasta e pane integrali e a ridotto contenuto di sale; varietà nei secondi piatti tra carne, pesce, legumi, uova, latticini; olio extravergine d’oliva per condire tenere sotto controllo il peso non eccedendo nella quantità degli alimenti, moderando bevande zuccherate e dolci, …e facendo attività fisica ogni giorno

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34 Esempi di azioni MENSA: Frutta e verdura presenti nel menù di tutti
i pasti serviti in Azienda Offerta nella mensa aziendale di pane a ridotto contenuto di sale e pane integrale AREA REFEZIONE con frutta e/o verdura fresca di stagione disponibile+ affissione cartelli Inserimento presso i DISTRIBUTORI AUTOMATICI PER ALIMENTI di snack salutari Affissione nei locali mensa di cartelli su piramide alimentare, decalogo INRAN, il regolo per il calcolo dell’ Indice di Massa Corporea (BMI); Incontro di formazione/sensibilizzazione per dipendenti su corrette abitudini alimentari Adozione dei “Codici colore” nella mensa aziendale Messaggi promozionali sull’ alimentazione (es. stampati su tovagliette mensa aziendale,allegati alle buste paga, ecc)

35 Perché ne va della salute?
Nel fumo si ritrovano: sostanze cancerogene (idrocarburi policiclici, nitrosamine) sostanze irritanti e allergeniche (croleina, la formaldeide, l’ammoniaca, cadmio, nichel, gli ossidi di azoto) gas nocivi (monossido di carbonio e ossidi di azoto) nicotina, che con le sue proprietà di “droga” è responsabile della dipendenza dal tabacco, del craving, della tolleranza.

36 Il miglior investimento: smettere di fumare …
20 minuti la PRESSIONE ARTERIOSA torna ai livelli registrati prima di fumare poche ore si abbattono i livelli di MONOSSIDO DI CARBONIO pochi giorni l'olfatto e il gusto migliorano 2-3 mesi la funzione polmonare migliora fino al 30% 3 mesi la vitalità, il benessere psicologico e autocontrollo migliorano 1 anno il rischio di infarto miocardico e di morte coronarica si riduce del 50% alcuni anni il rischio di tumore della vescica si riduce del 50% 5 anni il rischio di tumori alla cavità orale e dell'esofago si riduce del 50% 5-15 anni il rischio di ICTUS diventa simile a quello dei non fumatori 10 anni il rischio di TUMORE AL POLMONE si riduce del 50-70% 15 anni il rischio di INFARTO MIOCARDICO e di morte coronarica diventa simile a quello dei non fumatori.

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39 Esempi di Azioni Campagna con messaggi promozionali
Esecuzione regolare da parte del medico competente, durante le visite nei confronti del personale fumatore, di interventi di counselling sul fumo (minimal advice) Campagna con messaggi promozionali contro il fumo di tabacco Incontro di sensibilizzazione in azienda aperto a tutti i dipendenti e con la partecipazione di almeno il 50 % dei dipendenti fumatori Corso per smettere di fumare 10% fumatori

40 Rischi derivanti dalla sedentarietà
Mortalità attribuibile in Italia: Ω/a È una condizione predisponente, insieme ad una cattiva alimentazione, per importanti patologie, quali: - diabete di 2 tipo (27%) disturbi cardiocircolatori: infarto miocardico, ictus, insufficienza cardiaca (30%) - insufficienza venosa  - sovrappeso e obesità - osteoporosi, artrite - ipertensione arteriosa - aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue - tumori mammella e colon (21-25%). STIMATI SEDENTARI NELLA PROVINCIA DI LECCO

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43 Esempi di azioni Promozione all’uso della bicicletta nei viaggi casa lavoro attraverso: creazione di un parcheggio coperto per biciclette e altre iniziative similari Convenzioni o incentivi premiali che riguardino l’acquisto di abbigliamento, attrezzature sportive, abbonamenti per palestre, piscine, centri sportivi, ecc Creazione di possibilità di attività fisica all’interno della azienda (es. campo calcetto, pallavolo, percorso jogging,ecc) Campagna con messaggi promozionali su attività fisica (es. stampati su tovagliette mensa aziendale, allegati alle buste paga,manifesti.ecc Adozione progetto “scale per la salute” affissione cartelli che incentivino l’uso delle scale Iniziative sportive interne (tornei, marce, biciclettate, gruppi di cammino ecc.) almeno 1 evento/anno

44 LA PRIMA SICUREZZA E’ LEGATA A COMPORTAMENTI RESPONSABILI ALLA GUIDA
LA MAGGIOR PARTE DEGLI INCIDENTI STRADALI E’ RICONDUCIBILE A 5 PRINCIPALI CAUSE NOTE, SPESSO TRA LORO CORRELATE: L’ECCESSO DI VELOCITA’ LA DISTRAZIONE ALLA GUIDA MANCATA PRECEDENZA LA MANCANZA DI DISTANZE DI SICUREZZA 5) L’ABUSO DI SOSTANZE ALCOLICHE E DROGHE Come avvengono gli incidenti? DATI ISTAT 2010 SCONTRO FRONTALE E LATERALE 52,9% ( velocità, sorpasso, precedenza) TAMPONAMENTO ,2% ( distanza di sicurezza) INVESTIMENTO PEDONE ,1% ( distrazione, velocità, distanze) USCITA DI STRADA ,8% ( velocità, perdita di controllo) URTO CON OSTACOLO ACCID ,3% URTO VEICOLO FERMO/SOSTA ,9% ( distrazione)

45 SCEGLI SEMPRE LA SICUREZZA
In questi anni si sono sviluppati: SISTEMI DI SICUREZZA ATTIVA: …tutte le soluzioni tecnologiche utili a PREVENIRE L’INCIDENTE ( ABS, TCS, ESP) SISTEMI DI SICUREZZA PASSIVA: presidi atti a proteggere le persone in caso di incidente per RIDURRE I DANNI DA INCIDENTE ( cinture, casco, airbag, seggiolini)

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48 Esempi di azioni Criteri scritti per l’acquisto di nuovi veicoli aziendali che prevedano le migliori dotazioni di sicurezza (es. airbag anche laterali, ESP,ecc) e alternanza regolare su tutti i veicoli di pneumatici invernali ed estivi Procedura documentata per la gestione e l’utilizzo dei veicoli aziendali che preveda: modalità organizzative per uso dei veicoli; informazione per i conducenti , interventi tecnologici Convenzioni per l’acquisto in tema di sicurezza stradale (es. caschi moto, seggiolini per bambini,ecc) Organizzazione di un servizio di trasporto collettivo casa lavoro , convenzioni o incentivi per l’uso di mezzi pubblici Manutenzione programmata per almeno il 50 % dei veicoli aziendali a cadenza più frequente delle revisioni obbligatorie in officine interne/esterne autorizzate Corso di guida sicura per autisti/autotrasportatori Partecipazione alla realizzazione di interventi rivolti al miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali in prossimità del luogo di lavoro (es. illuminazione,attraversamenti pedonali, rotatorie ,piste ciclabili,ecc)

49 I DATI DELL’ALCOL IN ITALIA
LA POPOLAZIONE GENERALE Bevitori > Bevitori problematici > Alcoldipendenti > Numero di decessi alcol-correlati per anno (Società Italiana Alcologia) I LAVORATORI infortuni segnalati 4-20% di tutti gli infortuni sul lavoro risulta alcol correlato – correlati con l’uso e abuso alcol ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE PER IL LAVORO: 10-12% di tutti i lavoratori di età > 16 anni ha problemi legati all’abuso o alla dipendenza da alcol (Rapporto Nazionale Annuale 2009 INAIL)

50 LA POPOLAZIONE GENERALE ACCERTAMENTI SUI LAVORATORI
DIPENDENZE IN ITALIA LA POPOLAZIONE GENERALE (15 – 64 anni) Stima di assuntori di sostanze stupefacenti (uso occasionale e con dipendenza) per l’anno 2012: Soggetti in carico ai servizi per le tossicodipendenze nel 2012: 24,4 % per eroina 14,8 % per cocaina 8,7 % per cannabinoidi 2,0 % altre sostanze Numero di decessi per overdose nel 2012: 390 (243 maschi; 47 femmine) (Dipartimento Politiche Antidroga) ACCERTAMENTI SUI LAVORATORI Lavoratori esaminati nel 2012: Soggetti trovati positivi alle sostanze: 213 (0,23 %) Fascia di età maggiormente rappresentata dei soggetti trovati positivi: < 35 anni Sostanze stupefacenti maggiormente presenti: Cannabinoidi e cocaina (Dipartimento Politiche Antidroga)

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53 Esempi di azioni Formazione su alcol, rischi alcol-correlati e
Regolamento aziendale su alcol, diffuso e attuato prevede: a) assenza vendita, somministrazione, possibilità di consumo alcolici sul posto di lavoro e nella mensa aziendale; b) procedure per la gestione dei casi di ubriachezza franca o sospetta; c) individuazione formale e formazione figure preposte alle procedure di cui al punto precedente Formazione su alcol, rischi alcol-correlati e sostanze per i lavoratori Campagna informativa interna su alcol/sostanze e/o incidenti correlati Couselling motivazionale, nei confronti dei dipendenti, da parte del Medico Competente su alcol e sostanze stupefacenti

54 Progetti Conciliazione Famiglia Lavoro : azioni previste
SERVIZI DI COPERTURA PONTI/PROLUNGAMENTO ORARI DEI SERVIZI SERVIZI DI LAVANDERIA/STIRERIA PER DIPENDENTI SPORTELLI ASSICURATIVI ITINERANTI PER DIPENDENTI SPESA AL NIDO PER I GENITORI LAVORATORI FORMAZIONE E SERVIZI DI BABY SITTING/ASSISTENZA A DOMICILIO DEI BAMBINI AMMALATI CONCESSIONE DI PART TIME REVERSIBILE POSTAZIONI DI TELELAVORO JOB SHARING COMPRESSIONE ORARIO SETTIMANALE/FLESSIBILITÀ ORARIA SERVIZI SALVATEMPO PER DIPENDENTI SUPPORTO AL REINSERIMENTO LAVORATIVO DOPO CONGEDO PER MATERNITÀ O ASSENZE PROLUNGATE RIMBORSI PER SPESE DI CONCILIAZIONE ASSISTENZA FAMILIARE A DOMICILIO PER ANZIANI O PERSONE NON AUTO SUFFICIENTI SENZA DIMENTICARE LA RETE D’OFFERTA CONSULTORIALE

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58 Esempi di azioni socializzazione 1/anno con
Benefit aziendali (almeno 1) kit nascita, voucher socio assistenziali, buoni sconto, buoni spesa, aiuti per la cura dei familiari, rimborsi per spese sanitarie private, casse sanitarie integrative, facilitazioni di accesso al credito, integrazione indennità maternità e congedo parentale, incentivazione anche congedo paterno) socializzazione 1/anno con partecipazione di almeno il 40% del personale; giornate destinate al volontariato e solidarietà sociale Attività di screening e cura Favorire la partecipazione Azioni di sostegno familiare nei casi di dipendenza da gioco d’azzardo Attività di supporto sociale, sponsorizzazioni, donazioni rivolta a realtà no-profit locale Sostegno allo studio dei figli dei dipendenti ( contributo acquisto libri, borse di studio, rimborso spese) Organizzazione del lavoro (almeno 1): part time temporaneo reversibile, flessibilità nell’orario, telelavoro settimanale, banca delle ore, ferie ad ore, permessi e congedi parentali (oltre gli obblighi di legge) Raccolta dei suggerimenti dei dipendenti o altre forme di partecipazione con restituzione delle proposte emerse in un evento aperto ai dipendenti annuale, con adozione di almeno 1 suggerimento.

59 Una proposta di Lecco 6.14 Attività di screening
Favorire la partecipazione dei lavoratori ai programmi di screening tumorale ( colon, mammella, cervice uterina)

60 COSA DEVE FARE UNA AZIENDA CHE INTENDE ADERIRE ALLA RETE DELLE
“AZIENDE CHE PROMUOVONO SALUTE”

61 Se aderisce, accetta… …un percorso triennale di attivazione di interventi di provata efficacia o valutabili come “buone pratiche” nel campo della promozione della salute secondo il Manuale WHP, rispettando criteri di sostenibilità per il mantenimento e consolidamento delle azioni assunte. L’azienda così, oltre a soddisfare requisiti di “responsabilità sociale”, progredisce con proprie scelte, sostenute da criteri si evidenza condivisi, verso l’Accreditamento come “Azienda che Promuove Salute”.

62 Se aderisce, accetta… 1) L’iscrizione al progetto; avviene semplicemente sottoscrivendo un modulo online con compilazione su portale dedicato: ove si effettuano: autocertificazione dei prerequisiti; indicazione del referente/i di progetto caricamento dati di contesto aziendale ( lavorazione principale, N. dipendenti per categoria, N. infortuni, N. giorni di malattia).

63 Pre-requisiti 1)Possesso dei requisiti preliminari previsti nel modulo OT24 INAIL per la richiesta della riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell’art.24 del D.M. 12/12/2000, tra cui: - essere in regola con gli oneri contributivi e assicurativi - rispettare le disposizioni in materia di prevenzione degli infortuni e igiene nei luoghi di lavoro mantenere modelli di responsabilità sociale secondo la UNI ISO 26000:2010 2) Non avere riportato nei 5 anni precedenti condanne definitive relative all’applicazione del DLgs 231/2001 (art 25 – septies - omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro o art 25- undecies - reati ambientali). 2) non avere in corso procedimenti per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro o per infortuni gravi. 3)relativamente alla compatibilità ambientale la ditta dichiara di essere in regola per emissioni in atmosfera, gestione dei rifiuti, scarichi, rumore. 4) se industria alimentare, non deve avere in corso procedimenti per gravi violazioni in ambito di igiene degli alimenti di origine animale e non. (*) Il venir meno dei pre-requisiti fa decadere l’accreditamento, fino alla data del loro ripristino

64 REQUISITI “BASE” 2) Impegno da parte della Azienda a soddisfare i seguenti REQUISITI DI BASE (da completare entro 3 mesi dalla data di inizio del progetto): 2A) incontro di presentazione ai dipendenti con partecipazione delle figure del sistema aziendale (datore di lavoro o delegato con poteri decisionali, RSPP, Medico competente, RLS, rappresentanze sindacali). 2B) questionario stili di vita predisposto da ASL su conoscenze, percezioni e comportamenti in relazione a stili di vita quali alimentazione, attività fisica, fumo, ecc (da somministrare ad almeno il 70% dei dipendenti). link: Il questionario è un utile strumento per fotografare lo “stato di salute” aziendale all’ingresso nella Rete per poi monitorarne nel tempo i progressi legati alle azioni di miglioramento. Anche l’andamento infortunistico e le assenze lavorative dovrebbero registrare trend positivi legati al miglioramento di clima aziendale. 2C) coinvolgimento attivo del medico competente

65 REQUISITI SPECIFICI 3) Impegno da parte dell’Azienda alla realizzazione dei REQUISITI SPECIFICI (da completare entro 3 anni dalla data di inizio del progetto): L’azienda deve: 3A) realizzare almeno 3 buone pratiche per 2 aree tematiche scelte/ ogni anno, consolidandole 3B) completare almeno 3 buone pratiche per tutte le 6 aree tematiche entro 3 anni. 3C) somministrare il questionario stili di vita oltre che all’ingresso nella Rete, a 15 e 36 mesi

66 L’ASL deve garantire all’azienda aderente:
conferma dell’iscrizione; incontro coi lavoratori di presentazione del progetto; analisi di contesto tratta dai questionari sugli stili di vita; collaborazione nella produzione di materiale di informazione/sensibilizzazione e sviluppo di “buone pratiche” progettuali .

67 Ogni anno Con il raggiungimento obiettivi annuali, l’azienda aderente alla Rete effettua autodichiarazione del soddisfacimento di almeno 3 requisiti specifici per le 2 aree tematiche prescelte comunicandolo all’ASL( vd facsimile allegato 3) . A tal fine può produrre evidenze delle specifiche azioni intraprese. L’adozione delle buone pratiche verrà autocertificata mediante inserimento delle specifiche azioni sul database online:

68 Audit, NON ISPEZIONI !! L’ASL può effettuare con propri operatori, senza alcuna funzione di vigilanza in tema di sicurezza negli ambienti di lavoro, un audit a campione per verifica sul campo della conformità ai requisiti riferiti alle buone pratiche di promozione della salute messe in atto; l’audit ha sole finalità di promozione della salute secondo Rete WHP, si svolgerà in un clima positivo di reciproca collaborazione e condivisione delle finalità, non prevederà la presenza di Organi di Vigilanza e non potrà in alcun caso dare origine a sanzioni, essendo la partecipazione al programma WHP un adesione su base volontaria

69 Dopo tre anni A seguito del completamento delle azioni per le 6 aree tematiche, attestate dalle autodichiarazioni annuali, ove ricorrano le condizioni previste dal presente programma, l’ASL rilascia attestazione finale di ACCREDITAMENTO dell’azienda come “Azienda che promuove salute” con uno specifico Logo di riconoscimento utilizzabile dall’Azienda. Risulta evidente che il raggiungimento dell’accreditamento non costituisce un “traguardo finale” ma la naturale prosecuzione, anche negli anni a venire, della filosofia aziendale di promozione della salute e della conseguente appartenenza alla Rete.

70 Come aderire online alla Rete WHP
Azienda che intende aderire alla RETE In regola per oneri e disposizioni nessuna condanna (5a) o procedimenti tutela salute e sicurezza, ambiente PreRequisiti NO SI ONLINE Autocertificazione Dati di contesto aziendali Lavorazione principale, N. dipendenti per categoria, N. infortuni, N. giorni di malattia). indicazione del Referente/i di progetto Requisiti di BASE (impegno entro 3 mesi): 1) incontro di presentazione al sistema aziendale; 2) questionario stili di vita (70%) 3) coinvolgimento medico competente Requisiti SPECIFICI (impegno entro 3 anni): 1) almeno 3 buone pratiche X 2 aree tematiche/ ogni anno, consolidandole 2) in 3 anni tutte le 6 aree tematiche 3) questionario stili di vita a 15 e 36 mesi Richiesta di adesione alla Rete WHP ONLINE

71 Cosa fa l’ASL 1° 2° 3° sito dedicato https://retewhplombardia.org
Azienda che richiede di aderire alla RETE Conferma iscrizione Incontro lavoratori presentazione progetto Analisi contesto da questionari stili di vita ONLINE Collabora nella produzione di materiale di informazione/sensibilizzazione sviluppo di “buone pratiche” progettuali sito dedicato ONLINE

72 Alla fine di ogni anno e del triennio
ASL verifica conformità requisiti Azienda che richiede di aderire alla RETE audit a campione Autodichiarazione raggiungimento 3 requisiti specifici per 2 aree tematiche SI Attestato annuale “Azienda Rete WHP” autocertificata mediante inserimento delle specifiche azioni sul database ONLINE: ASL verifica 3 anni su 6 aree tematiche Azienda che Promuove salute SI per 3 anni WHP ACCREDITAMENTO REGIONALE

73 L’attuale offerta… Abbiamo concluso il nostro percorso locale WHP: manuale, piano di comunicazione, evento di presentazione, link regionale d’iscrizione. Invitiamo le prime aziende lecchesi all’esperienza WHP entro la fine 2013 Nel corso del 2014 sarà pronto un manuale regionale WHP unificato che raccoglierà le esperienze dei territori in cui è attiva la Rete Alla fine 2014 le ns aziende si troveranno ad aver completato il 1° anno per l’accreditamento triennale che da provinciale diventerà regionale, in accordo con la Rete europea .

74 Manuale WHP 2014 Il manuale è in lavorazione con
suggerimenti già accolti dalle altre RETI WHP : Alleggerimento riferimento alla ISO nei pre-requisiti Tolta obbligatorietà della Buona Pratica BP 2.1 (gruppi per smettere di fumare) BP 2.4 (corsi per Medici Competenti): dovremmo riuscire a rendere disponibile una FAD per MC entro fine 2014 BP 2.7 (sistemi di messaggistica per i fumatori): a breve sarà disponibile per tutti, già da ora è disponibile iCoach

75 Quali aziende entro il 2013? Azienda Ospedaliera di Lecco
Azienda Sanitaria di Lecco Amministrazione Provinciale …. ATTENZIONE!!!! SI ACCREDITA PER SEDE

76 WHP? una sfida… un opportunità…

77 Seneca MULTA NON QUIA DIFFICILIA SUNT
NON AUDEMUS , SED QUIA NON AUDEMUS SUNT DIFFICILIA. “Non perché le cose sono difficili non osiamo farle, ma perché non osiamo farle… sono difficili” Seneca

78 Grazie per l’attenzione…
…e per l’adesione

79 Per ogni necessaria informazione o approfondimento potete contattarci
ASL di Lecco Dipartimento di Prevenzione Medica Servizio Medicina Preventiva di Comunità 0341/ – – 727


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