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Aggiornamento sicurezza

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Presentazione sul tema: "Aggiornamento sicurezza"— Transcript della presentazione:

1 Aggiornamento sicurezza
Liceo Scientifico Liceo Classico Gallarate 30/ 11/2009 a cura di V.Ilacqua

2 Il programma Novità del testo unico dL 81 Procedure di emergenza
La figura del preposto (Rischio chimico) L’organigramma sicurezza del liceo (Procedure disabili) a cura di V.Ilacqua

3 Cosa ha abrogato? Decreti 547/’55, (norme generali e speciali in materia di prevenzione infortuni e di igiene del lavoro; ) 303/’56, (Norme generali per l'igiene del lavoro ) 164/’56, (Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni ) 626/’94 494/’96. (sicurezza nei cantieri) a cura di V.Ilacqua

4 Il DL 81/08 art 11 L’art. 11 del decreto in oggetto, prevede l’”inserimento in ogni attività scolastica ……di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti a favorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie scolastiche”. a cura di V.Ilacqua

5 Riflessioni (E’ un dispositivo pedagogico?)
La scuola viene indicata come luogo privilegiato per la promozione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Per la realizzazione di tali attività sono previsti finanziamenti ministeriali che potranno essere integrati con “risorse disponibili degli istituti a cura di V.Ilacqua

6 Art 28 ( gli stranieri) L’attività scolastica e’ rivolta in maniera sempre più crescente agli stranieri. Cio’ comporta la necessita di porre particolare attenzione agli aspetti della sicurezza a partire dai medesimi tramite comunicazione. All’interno dei corsi di alfabetizzazione si devono introdurre elementi relativi alla sicurezza. a cura di V.Ilacqua

7 Riferimenti normativi
Legge 15 marzo 1997, n. 59 Regolamento sull'autonomia scolastica DPR (8 marzo 1999 n°275  a cura di V.Ilacqua

8 Datore di lavoro Autonomia= preside -> dirigente
Cass. pen., sez. IV, 1/7/93) i dirigenti sono coloro che sono preposti alla direzione tecnico-amministrativa dell'azienda o di un reparto di essa con la diretta responsabilità dell'andamento dei servizi, e che partecipano solo eccezionalmente al lavoro normale, avendo il compito di predisporre anche tutte le misure di sicurezza, controllare le modalità del processo di lavorazione, e vigilare, secondo le loro attribuzioni e competenze, sulla regolarità dell'antinfortunistica delle lavorazioni. (cass. pen., sez. IV, 20/1/98 e 19/2/98) Chiunque, in qualsiasi modo, abbia assunto posizione di preminenza rispetto ad altri lavoratori così da poter loro impartire ordini, istruzioni o direttive sul lavoro da eseguire, deve considerarsi automaticamente tenuto, ai sensi dell' art. 4 del DPR 547/55, DPR 303/56 e D. Lgs. 626/94, ad attuare le prescritte misure di sicurezza e a disporre e da esigere che esse siano rispettate, a nulla rilevando che vi siano altri soggetti contemporaneamente gravati dallo stesso obbligo per un diverso e autonomo titolo. a cura di V.Ilacqua

9 Aspetti generali Ampliamento del campo di applicazione delle disposizioni in materia di salute e sicurezza (articoli 2 e 3) Estensione delle norme a tutti i settori di attività, privati e pubblici, a tutte le tipologie di rischio (es. quelli collegati allo stress lavoro-correlato, lavoratrici in stato di gravidanza nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri stati) Estensione della norma a tutti i lavoratori e lavoratrici(subordinati e autonomi in qualsiasi forma, es. contratti di somministrazione, lavoratori a distanza, ecc.) a cura di V.Ilacqua

10 L’obbligo di informazione stabilito dall’articolo 21 del decreto legislativo 626 (ora Testo Unico 81) comprende quello di informare le lavoratrici ed i loro rappresentanti per la sicurezza sui risultati della valutazione e sulle conseguenti misure di protezione e di prevenzione adottate.” In pratica esiste anche l’obbligo sanzionato di informare le lavoratrici in modo analitico sui rischi che correrebbero nel caso entrassero in gravidanza. a cura di V.Ilacqua

11 Qualora una lavoratrice informi il Datore di trovarsi in stato interessante, la Valutazione preventiva consente di eseguire rapidissimamente  l’obbligatoria valutazione individualizzata dei rischi e mettere in atto le misure di protezione adeguate (tra cui la revisione dei contenuti della mansione eliminando quelli a rischio , il cambio di mansione oppure,  nell’impossibilità di attuare i primi due, la richiesta alla Direzione Provinciale del Lavoro di interdire la lavoratrice, in modo anche da poter nominare un supplente). a cura di V.Ilacqua

12 Se lo spostamento è possibile IL DATORE DI LAVORO
segnala lo stato di gravidanza della dipendente alla Direzione e/o responsabile del personale, informa la lavoratrice e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza  sui rischi presenti sul luogo di lavoro; sulle attività che devono essere evitate, le precauzioni e i dispositivi di protezione individuale da utilizzare; sulle procedure aziendali esistenti a tutela della salute e della sicurezza della stessa e del nascituro; sulle norme di tutela di tipo amministrativo e contrattuale. richiede al Medico Competente, del Servizio di Prevenzione e Protezione, una valutazione delle attività che possono comportare un rischio per la signora in stato interessante e il nascituro per verificare il possibile mantenimento della lavoratrice presso la stessa UO con limitazioni o cambio della mansioni. a cura di V.Ilacqua

13 Nuove definizioni: «lavoratore»:
persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. a cura di V.Ilacqua

14 E lo studente e’ un lavoratore?
Allievo di istruzione superiore che faccia uso di laboratori , attrezzature, agenti fisici, agenti chimici, etc Tirocinio - stage Alternanza scuola/lavoro ( pbl delle aziende? ( copertura INAIL) ( Formazione – Informazione – Addestramento? ) E i disabili? a cura di V.Ilacqua

15 Il preposto Definizione (art. 2 del D.Lgs. 81/08):
Persona che , in grado ragione delle competenze professionali e nei limiti dei poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un potere funzionale di iniziativa a cura di V.Ilacqua

16 Obblighi preposti (art. 19 d.lgs 81/08)
· Sovrintendere e vigilare sull’osservanza, da parte dei lavoratori, dei loro obblighi, delle disposizioni aziendali e dell’uso di DPI e, in caso di inosservanza, informare i diretti superiori (lab. Chimica) · Verificare affinché solo i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono a rischi gravi e specifici ( formazione degli studenti per accesso ai lab.) · Richiedere l’osservanza delle misure di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, abbandonino il posto di lavoro pericoloso ( prove di evacuazione) · Astenersi, salvo eccezioni motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere l’attività in una situazione in cui persiste un pericolo grave · Segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente le deficienze dei mezzi e delle attrezzature e di DPI e ogni altra condizione di pericolo · Frequentare appositi corsi di formazione ( quale corsi?) a cura di V.Ilacqua

17 riflessione Quella del preposto è una figura sconosciuta nella cultura strettamente giuslavoristica, per cui, ad esempio, in sede di contrattazione collettiva non è mai stata soggetta ad inquadramento professionale. a cura di V.Ilacqua

18 I dirigenti ed il preposto ma cosa cambia?
il problema di far accettare ai preposti il fatto che gli obblighi discendenti dal D.Lgs. 81/08 altro non sono che “obblighi di responsabilità di posizione”, derivanti da compiti direttivi di fatto esercitati dagli stessi, esattamente come è sempre stato a cura di V.Ilacqua

19 Chi puo’ essere? può svolgere la funzione di preposto chiunque, in qualsiasi modo abbia assunto posizione di preminenza rispetto ad altri lavoratori, così da poter impartire loro direttive,ordini ed istruzioni sul lavoro da eseguire a cura di V.Ilacqua

20 Si nominano i preposti? Per individuare le figure di preposto non è necessario alcun atto formale di nomina da parte del dirigente scolastico, essendo tale figura individuabile già sulla base dei compiti concretamente svolti dal lavoratore. Deve però essere redatta e pubblicata una lista delle persone individuate come preposti, indicando, per ognuno di questi e in modo preciso, i soggetti nei confronti dei quali si intende esercitato tale ruolo. a cura di V.Ilacqua

21 D.Lgs. 81/08, art. 28 comma 2d Il dirigente scolastico ha l’obbligo di verificare se il preposto ha le competenze professionali e i poteri gerarchici sufficienti per svolgere i compiti che gli sono stati assegnati o che di fatto svolge. Risulta perciò indispensabile assicurare ai preposti la dovuta formazione ed accertarsi che abbiano il potere di ordinare ai lavoratori subordinati di tenere un determinato contegno in termini di sicurezza. a cura di V.Ilacqua

22 Chi sono i preposti a scuola?
Insegnanti tecnico pratici e Docenti teorici che insegnano discipline tecniche o tecnicoscientifiche durante l’utilizzo di laboratori sviluppare negli allievi comportamenti di autotutela della salute; · promuovere la conoscenza dei rischi e delle norme di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, ai quali i laboratori sono assimilabili; · informare gli studenti sugli obblighi che la legge prescrive per la sicurezza nei laboratori; · segnalare (al SPP) eventuali anomalie all'interno dei laboratori · effettuare la conduzione, l'ordinaria manutenzione e la riparazione di macchine, apparecchiature ed attrezzature in dotazione dei laboratori (collaboratori tecnici); a cura di V.Ilacqua

23 Chi sono i preposti a scuola?
Responsabile di laboratorio/reparto custodire le macchine e le attrezzature ed effettuare verifiche periodiche di funzionalità e sicurezza assieme al personale tecnico di laboratorio segnalare al SPP eventuali anomalie all'interno dei laboratori; · predisporre e aggiornare il regolamento di laboratorio a cura di V.Ilacqua

24 Chi sono i preposti a scuola?
DSGA Persona particolarmente qualificata, responsabile della direzione generale degli uffici amministrativi a cura di V.Ilacqua

25 Chi sono i preposti a scuola?
Responsabile Ufficio Tecnico Persona particolarmente qualificata, responsabile della direzione generale dell’ufficio tecnico e del personale ad esso assegnato (tecnici, magazzinieri, etc) a cura di V.Ilacqua

26 Art.32 il DS che non opta per lo svolgimento diretto dei compiti propri del SPP, designa il RSPP tra il personale del proprio istituto oppure di quello appartenente ad altri istituti. Se non reperibili nel sistema scuola, gruppi di istituti possono avvalersi di un unico esperto esterno, individuato attraverso convenzione in via prioritaria con gli enti locali proprietari degli edifici scolastici e, in subordine, con enti o istituti specializzati in materia di salute e sicurezza sul lavoro o liberi professionisti. Nel caso di nomina di RSPP esterni alla scuola, il DS dovrà comunque organizzare un Servizio interno “con un adeguato numero di addetti”. a cura di V.Ilacqua

27 Formazione Introdotta l’obbligatorietà della formazione anche per le forme di lavoro atipiche. (art. 3 c. 4, 5, 6, 7)( casi di distacco es. 448) Rafforzata la formazione dei lavoratori, dei preposti, degli RLS e dei datori di lavoro che svolgono la funzione di RSPP. Per questi ultimi è stabilita la frequentazione di corsi di formazione di durata minima di 16 ore e massima di 48 ore (adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative) e di corsi di aggiornamento da definire in sede di Accordo Stato-Regioni. I RLS devono eseguire formazione di aggiornamento da 4 a 8 ore/anno in funzione del numero di lavoratori dell’azienda e di quanto stabilito in sede di CCNL a cura di V.Ilacqua

28 Formazione: Aggiornamento formativo per i Coordinatori della Sicurezza (40 ore ogni 5 anni) e aggiornamento formativo degli addetti alle emergenze, prevenzione incendi. Introdotta la facoltà degli istituti scolastici, universitari e di formazione professionale di inserire in ogni attività di formazione professionale percorsi di istruzione per favorire la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro (art. 11 comma 4), con opportunità di finanziamento (terza area) a cura di V.Ilacqua

29 Il DUVRI Regolamentazione di appalti e subappalti:
Introdotto il concetto della “qualificazione delle imprese” e dei lavoratori autonomi. Il possesso dei requisiti per ottenere la qualificazione costituisce elemento vincolante per la partecipazione alle gare relative agli appalti e subappalti pubblici e per l’accesso ad agevolazioni e finanziamenti. (art. 27 c. 2). Confermata e codificata la necessità del DUVRI, il documento unico di valutazione dei rischi per i lavori in appalto. (art.26 c. 3) Diventano nulli i contratti di appalto, subappalto e somministrazione che non indichino espressamente i costi della sicurezza (art. 26) a cura di V.Ilacqua

30 Duvri "Sicurezza negli appalti relativi a servizi e forniture.
Predisposizione del documento unico di valutazione dei rischi (DUVRI) e determinazione dei costi della sicurezza" a cura di V.Ilacqua

31 IL LAVORATORE Di primissimo piano è la figura del lavoratore, nella sua qualità di soggetto attivo e nel contempo destinatario dell’applicazione delle norme. Egli deve osservare obbligatoriamente una serie di disposizioni e, allo stesso tempo, può accedere ai diritti previsti dal testo unico Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro a cura di V.Ilacqua

32 Gli obblighi del lavoratore sono :
· contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e agli altri soggetti preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; · osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai soggetti preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; · utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza; · utilizzare, in modo appropriato, i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; · segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al soggetto preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi utilizzati , nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza. Il lavoratore deve anche adoperarsi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità – fatto salvo l’obbligo di rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza, segnalazione o controllo solo previa autorizzazione - per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; a cura di V.Ilacqua

33 OBBLIGHI (2) · non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza o che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; · partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; · sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente a cura di V.Ilacqua

34 I diritti del lavoratore:
· deve essere garantita, innanzitutto, la rappresentanza, attraverso la nomina del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; · chi lavora ha diritto ad una informazione e formazione adeguata al tipo di lavoro ed a tutta la tipologia di rischi cui è sottoposto (organizzazione del lavoro, uso di attrezzature, macchine, impianti, agenti fisici, chimici, biologici, ecc.) · diritto alla sorveglianza sanitaria ed al rispetto della scadenza delle visite periodiche; · chi lavora deve poter conoscere l’esito degli accertamenti e della visita medica a cura di V.Ilacqua

35 Diritti (2) il lavoratore deve essere consapevole delle misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato; · sussiste il diritto ai dispositivi di protezione individuali (Dpi) laddove le mansioni ne richiedano l’utilizzo. a cura di V.Ilacqua

36 Novita del dl 81 “gravi violazioni ai fini dell’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale” la mancata nomina del RSPP e la mancata informazione e formazione dei lavoratori. a cura di V.Ilacqua

37 Il nuovo DVR (art. 28: estensione ai rischi “collegati allo stress lavoro-correlato, … alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri paesi”, “all’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere”, “all’indicazione del nominativo del RSPP, del RLS e del MC che ha partecipato alla valutazione dei rischi”). a cura di V.Ilacqua

38 Fonti di stress a scuola
a cura di V.Ilacqua

39 Azioni possibili sull’organizzazione
a cura di V.Ilacqua

40 Azioni (2) a cura di V.Ilacqua

41 Chi valuta? La valutazione delle condizioni individuali e del rischio stress è lasciata al Medico Competente, il quale può, ovviamente, fare richiesta di consulti con medici specialisti. a cura di V.Ilacqua

42 E per il mobbing? Un primo screening si puo’ fare con lo stesso test di “stress collegato al lavoro” con punteggi diversi. Riguarda la persona e non la collettivita’ a cura di V.Ilacqua

43 Il medico competente Obbligatorio in presenza di operatore vdt
Sottopone a visita periodica gli operatori VDT e MMC Qualsiasi altro operatore puo’ essere sottoposta a visita se’ e’ sottoposto a rischio particolare o risulta in condizioni di menomazioni fisiche che pregiudichino il regolare svolgimento delle attività previste dal mansionario a cura di V.Ilacqua

44 La legge n. 125 Legge quadro in materia di alcool e problemi alcool correlati. Tutti gli insegnanti rientrano nella tabella del ovvero attività a rischio per se e per terzi ai fini del divieto di assunzione bevande alcooliche e superalcooliche. Su richiesta del D.S. il medico competente deve effettuare visite ed esami clinico strumentali per accertare l’eventuale assunzione di alcool. In caso di esito positivo ( prova ripetuta) scatta la procedura di assegnamento al altre mansioni o di licenziamento. a cura di V.Ilacqua

45 Gli stereotipi nell’Opinione Pubblica
“Stress psico-fisico negli insegnanti….?” “Ma non sono quelli che fanno 3 mesi di vacanze all’anno pur lavorando solo mezza giornata!?” a cura di V.Ilacqua

46 La patologia psichiatrica individuata è la vetta di un iceberg ….
… la cui base può essere costituita dalla sindrome del burnout trascurata a cura di V.Ilacqua

47 Allarme suicidi in Francia
Consiglio Economico e Sociale (CES) transalpino[1]. “Ogni giorno, al di là delle Alpi, una persona si suicida a causa delle difficoltà legate alla professione. Le ragioni: stress, eccessivo carico di lavoro, mobbing o, più semplicemente, paura di perdere il posto …Allarme insegnanti. Il dramma dei suicidi non risparmia il servizio pubblico. Il vicepresidente del CES – monsieur Larose – è categorico. Nel mirino ci sono soprattutto gli insegnanti. Tanto che non mancano iniziative ad hoc. Come quella che riguarda il Centro di Salute Mentale della Mutua Generale dell’Educazione Nazionale (MGEN), dove uno psichiatra segue ogni anno 300 professori. <<Il 50% dei docenti presi in carico – rileva Mario Horenstein, lo specialista ingaggiatodall’MGEN –soffre di problemi di adattamento con manifestazioni di depressione attiva, e il 10% di sindrome post-traumatica da stress legato a violenza. E’ dunque importante aiutarli perché non affondino>>. [1] Fonte: Il Sole 24 Ore Sanità N° 15/2007 del aprile 2007 a cura di V.Ilacqua

48 Incidenza patologie secondo il livello d’insegnamento
a cura di V.Ilacqua

49 Confronto insegnanti verso altre categorie professionali
a cura di V.Ilacqua

50 Classificazione patologie psichiatriche (869 casi su 3.049 totali)
Spettro ansia – depressione: 71% sul totale Insegnanti Impiegati Collaboratori Sanitari Disturbi dell’umore 133 68 65 35 Disturbo dell’adattamento 82 47 54 19 Disturbi d’ansia 29 30 21 17 Disturbi di personalità 40 18 15 8 Schizofrenia ed altri disturbi psicotici 38 37 22 Demenze ed altri disturbi cognitivi 5 3 Disturbi dissociativi 4 2 Disturbi somatoformi 1 Abuso di sostanze Anoressia nervosa Ritardo Mentale Dist. controllo degli impulsi totale 342 207 210 110 a cura di V.Ilacqua

51 Provvedimenti assunti dal Collegio Medico
Giudizi medici espressi (774) Patologie psichiatriche (386) Altre patologie (388) Totale Idonei 34 (8.8%) 59 (15.2%) 93 (12.01%) Non idoneo temporaneamente all’insegnamento 107 (27.6%) 77 (19.9%) 184 (23.77%) Non idonei permanentemente all’insegnamento 205 (53.1%) 229 (59%) 434 (56.07%) Inabile temporaneamente 2 (0.5%) 0 (0%) 2 (0.26%) Dispensa dal servizio 38 (9.9%) 23 (5.9%) 61 (7.88%) a cura di V.Ilacqua

52 Fattori professionali negli insegnanti (1)
Rapporto con studenti/genitori Classi numerose (II) Conflittualità tra colleghi Costante necessità di aggiornamenti Studenti extracomunitari Studenti portatori di handicap Avvento dell’informatizzazione Passaggio dall’insegnamento individuale a quello in équipe Problemi adolescenziali Retribuzione insoddisfacente (III) Scarso riconoscimento sociale della professione (I) Preparazione pedagogica inadeguata a cura di V.Ilacqua

53 Fattori professionali negli insegnanti (2)
Misbehaviour (maleducazione) degli studenti Scarsa facoltà punitiva verso gli studenti Scarso supporto dei collaboratori scolastici Assenza di processi valutativi del proprio lavoro Riforme scolastiche continue Fatiscenza delle strutture scolastiche Scarsa disponibilità di supporti didattici tecnico/scientifici Frequente mobilità Rapporto con la Direzione Scolastica Meritocrazia assente (mancanza indicatori di performance) a cura di V.Ilacqua

54 Cronaca recente a cura di V.Ilacqua

55 Cronaca recente a cura di V.Ilacqua

56 Cronaca recente a cura di V.Ilacqua

57 Cronaca recente a cura di V.Ilacqua

58 Cronaca recente Besozzo - Solo alla vista dei Carabinieri ha lasciato uscire i bambini dall'aula Maestra elementare litiga coi colleghi e si chiude in classe con gli alunni Attimi di tensione sono stati vissuti ieri mattina, 21 dicembre, nella scuola elementare "Giuseppe Mazzini" di Besozzo. Una maestra, pare dopo una discussione con alcuni colleghi, ha perso le staffe davanti ai suoi piccoli alunni, una vera e propria crisi di nervi, con urla e strepiti, al punto da costringere la coordinatrice della scuola ad avvertire il dirigente scolastico. La donna si è barricata in aula con dodici dei suoi alunni e per un paio d'ore si è rifiutata di uscire o far uscire i bambini. E' stato solo l’arrivo dei carabinieri a convincere l’insegnante a lasciare andare i suoi alunni, che sono stati accolti nelle altre classi.  Il dirigente scolastico, Franco Di Bonito, rendendosi conto della grave difficoltà dell'insegnante, ha avvertito la psicologa dell’istituto e il sindaco. La maestra in crisi, però, ha voluto attendere l'arrivo  del proprio medico curante prima di lasciare l’edificio, che è arrivato intorno a  mezzogiorno, durante la pausa prima del rientro pomeridiano, accompagnato da due ambulanze. L’insegnante dopo aver incontrato il suo dottore di fiducia si è convinta a lasciare spontaneamente la scuola senza dover ricorrere al ricovero coatto. Ancora sconosciute le cause del litigio con gli altri insegnanti, ma pare che la donna fosse reduce da un lungo periodo di difficoltà psicologiche, legate ad una serie di lutti avvenuti in famiglia. Il gesto dell'insegnanate non avrà, almeno secondo le prime informazioni, conseguenze giudiziarie; nessuno per ora ha sporto denuncia e la donna ha scelto spontaneamente di farsi seguire dai medici. Giovedi 22 Dicembre 2005 a cura di V.Ilacqua

59 Cronaca recente a cura di V.Ilacqua

60 E per il mobbing? Un primo screening si puo’ fare con lo stesso test di “stress collegato al lavoro” con punteggi diversi. Riguarda la persona e non la collettivita’ a cura di V.Ilacqua

61 Le emergenze L’emergenza e’ una circostanza differente da tutti gli altri avvenimenti che , normalmente si presentano. Si tratta di un fatto che coglie di sorpresa tutti coloro che sono presenti nell’ambiente di lavoro. Una corretta azione di emergenza deve essere prevista dal Piano di Emergenza a cura di V.Ilacqua

62 Le planimetrie Al fine di facilitare l’evacuazione apposite planimetrie indicanti le vie di fuga sono appese nelle aule e nei punti fondamentali come i corridoi. Il piano di evacuazione e’ unico. a cura di V.Ilacqua

63 Cosa si trova in classe? Modulo di evacuazione Piano di evacuazione
N. Identificativo della classe Planimetria a cura di V.Ilacqua

64 I segnali dell’emergenza
SEGNALE DI ALLARME Suono continuo Interfono nei corridoi Cessazione allarme Megafono a cura di V.Ilacqua

65 Chi e’ autorizzato a far scattare l’evacuazione?
Dirigente o delegato RSPP RLS Personale di segreteria a cura di V.Ilacqua

66 Il nucleo operativo Nome Inc. Nome suppl. Compito Il Dirigente
Decide evacuazione – Segnala la fine dell’evacuazione Organizza gli interventi di soccorso Da l’allarme attraverso impianto – Raccoglie i moduli di evacuazione Telefonate di emergenza e presidio posto telefonico Comunica con l’altoparlante la fine dell’evacuazione o altre informazioni a cura di V.Ilacqua

67 CHI CHIAMARE IN CASO D’EMERGENZA?
INFORTUNIO DI MEDIA ENTITÀ: Croce Rossa Pronto Soccorso Ospedale Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Dirigente scolastico INFORTUNIO DI GRAVE ENTITÀ: Elisoccorso Emergenza Sanitaria Croce Rossa Pronto Soccorso Ospedale INCENDIO: Vigili del Fuoco Incaricati lotta antincendio RISCHIO DI INQUINAMENTO VERSO L’AMBIENTE ESTERNO: Vigili del Fuoco Carabinieri Ufficio Igiene a cura di V.Ilacqua

68 ISTRUZIONI PER LA CHIAMATA
All’atto della chiamata specificare in modo particolareggiato: il nome dell’istituto scolastico, la località ed il relativo numero di telefono; chi sta effettuando la chiamata (presentazione con nome, cognome e qualifica); come fare a raggiungere il luogo; dire brevemente cosa sta succedendo. a cura di V.Ilacqua

69 ISTRUZIONI PER LA CHIAMATA
In caso di incendio specificare anche: il tipo e la quantità di materiale interessato; se esistono sostanze pericolose o altri rischi (ad esempio linee elettriche ad alta tensione, ecc.); che tipo di impianto antincendio esiste. a cura di V.Ilacqua

70 ISTRUZIONI PER LA CHIAMATA
In caso di infortunio specificare anche: la tipologia di infortunio accaduto (ad esempio caduta dall’alto, scossa elettrica a 220Vo 380 volt, ecc.); se la persona infortunata è cosciente o meno, se ha (visibili) emorragie o fratture di arti . Sistemare paziente in posizione antishock. Controllare i parametri vitali…. Attenzione ai farmaci.!!!Verificare se c’e stato ingerimento per preparare lavaggio gastrico (legge assunzione farmaci) a cura di V.Ilacqua

71 Somministrazione dei farmaci a scuola
Circ.del del Ministero dell’Istruzione e Ministero della Salute Linee guida per la definizione degli interventi finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico a cura di V.Ilacqua

72 Tipologia degli interventi
La somministrazione di farmaci deve avvenire sulla base delle autorizzazioni specifiche rilasciate dal competente servizio delle ASL; Tale somministrazione non deve richiedere il possesso di cognizioni specialistiche di tipo sanitario, né l’esercizio di discrezionalità tecnica da parte dell’adulto. a cura di V.Ilacqua

73 Soggetti coinvolti. La somministrazione di farmaci agli alunni in orario scolastico coinvolge, ciascuno per le proprie responsabilitàe competenze: •Le famiglie degli alunni e/o gli esercenti la potestàgenitoriale; •La scuola: dirigente scolastico, personale docente e ATA; •I servizi sanitari: medici di base e le ASL competenti territorialmente; •Gli enti locali: operatori assegnati in riferimento al percorso di integrazione scolastica e formativa dell’alunno. a cura di V.Ilacqua

74 Modalità di intervento.
La somministrazione dei farmaci in orario scolastico deve essere formalmente richiesta dai Genitori, mediante presentazione di certificato medico attestante •Stato di malattia dell’alunno •Prescrizione specifica dei farmaci da assumere, indicante –Posologia –Modalitàe tempi di somministrazione –Conservazione a cura di V.Ilacqua

75 procedura I dirigenti scolastici, a seguito della richiesta scritta:
•individuano il luogo idoneo alla conservazione dei farmaci •concedono, ove richiesto, ai genitori, o loro delegati, l’accesso ai locali scolastici durante l’orario scolastico, per la somministrazione dei farmaci •individuano il personale idoneo a garantire la continuitàdella somministrazione dei farmaci, in servizio durante l’orario scolastico dell’alunno, tra docenti e ATA che abbiano seguito i corsi di pronto soccorso ai sensi del DLGS 81 /08 •verificano la disponibilità degli operatori scolastici a cura di V.Ilacqua

76 In caso di mancanza di condizioni
i dirigenti scolastici possono provvedere all’attivazione di collaborazioni, formalizzate in apposite convenzioni, con i competenti assessorati per la Salute e per i Servizi sociali, al fine di prevedere interventi coordinati. In difetto delle condizioni , il dirigente scolastico è tenuto a darne comunicazione formale e motivata ai genitori e al sindaco del Comune di residenza dell’alunno. a cura di V.Ilacqua

77 IMPORTANTE PRIMA DI RIAGGANCIARE IL TELEFONO CHIEDERE ALL’OPERATORE IN CONTATTO SE GLI SERVONO ALTRE INFORMAZIONI. In genere il panico e l’agitazione non consentono di riflettere adeguatamente. Specificare eventuali ostacoli che ci possono essere all’ingresso o su strade limitrofe a cura di V.Ilacqua

78 Vietato!!! Lungo le vie di fuga e’ vietato:
1) Accatastare banchi e sedie anche in modo temporaneo 2) Fotocopiatrici e macchine erogatrici di bevande 3) Depositare rifiuti scatoloni e materiali diversi 4) Nessun veicolo sia posteggiato davanti alle uscite (normali e di sicurezza). a cura di V.Ilacqua

79 Cosa fare…e non fare durante un’emergenza
Abbandonare lo stabile senza indugi, ordinatamente e con calma, non creare allarmismo o confusione, non spingere e non correre. Utilizzare unicamente le scale (no ascensori) Nella discesa delle scale gli alunni si disporranno lungo i muri perimetrali procedendo ordinatamente, evitando di correre e spingersi E’ vietato l’uso degli ascensori o montacarichi Non portare con se borse, zaini o pacchi vari a cura di V.Ilacqua

80 Cosa fare…e non fare Non tornare indietro per nessun motivo ( vedi cappotto , telefono, etc) Uscire dall’aula senza tenersi per mano ( va bene alle elementari o asili) Seguire le indicazioni della via di fuga La via di fuga deve essere studiata all’inizio dell’anno scolastico Ricordarsi che la via di fuga e’ associata all’aula (locale ) e non alla classe ( 3B…) Non e’ sempre vero che l’uscita di emergenza faccia parte della via di fuga a cura di V.Ilacqua

81 Gli smarriti Gli allievi che al momento dell’emergenza non sono nel gruppo classe, si devono aggregare alla prima classe che sta evacuando. Comunicare tempestivamente al docente la sua presenza e la classe di appartenenza. a cura di V.Ilacqua

82 Non ostruire gli accessi dopo essere usciti dallo stabile
Raggiungere il punto di ritrovo o luogo sicuro esterno all’edificio ( effettuare una ricognizione ad inizio anno scolastico) Non ostruire gli accessi dopo essere usciti dallo stabile Nei punti di raccolta aspettare gli ordini del responsabile del nucleo operativo a cura di V.Ilacqua

83 Compiti per i docenti Identificare gli studenti apri/chiudi fila con eventuali riserva Trascrivere sul registro nel modulo predisposto tali nominativi Ritirare il registro di classe al momento del segnale di allarme L' alunno apri - fila provvederà aprire la porta di emergenza prevista dal piano di evacuazione qualora altri non avessero gia’ provveduto. L' alunno chiudi - fila provvederà a controllare che nessun compagno sia rimasto nell'aula e chiuderà la porta Verificare che lo studente chiudi fila abbia chiuso la porta del corridoio ( se l’incendio e’ esterno anche le finestre esterne) Al punto di ritrovo effettuare immediatamente l’appello degli studenti e notare eventuali dispersi o aggregati ( da altre classi) nell’apposito modulo Consegnare il modulo agli addetti spp ( giubbino giallo) responsabile del servizio operativo a cura di V.Ilacqua

84 Compiti per gli allievi
Mantenere la calma Interrompere ogni attività Incolonnarsi dietro lo studente apri fila Non aprire finestre ( compito del chiudi fila verificare ) Lo studente chiudi fila chiude la porta della classe Non spingere, non gridare, non correre Disporsi lungo i muri perimetrali nella discesa delle scale Vietato usare ascensori e montacarichi Non portare borse, zaini, cappotti, ombrelli etc Non tentare di tornare indietro , eventualmente aggregati alla prima classe che incontri se al momento dell’emergenza non sei in classe Segui le vie di esodo indicate a cura di V.Ilacqua

85 Distribuzione dei compiti
NOMINATIVO NOMINATIVO ( in assenza ) Compito incarico Fare telefonate d’emergenza e presidiare il posto telefonico Aprire i cancelli esterni via Belfiore Chiudere la valvola generale del gas e del gasolio Togliere la corrente elettrica all’edificio scolastico Guidare i soccorsi esterni e assisterloi durante l’intervento Guidare i soccorsi esterni e assisterli durante l’intervento Azionare il segnale d’allarme a cura di V.Ilacqua

86 Distribuzione dei compiti
NOMINATIVO NOMINATIVO ( in assenza ) Compito incarico Aprire le porte di entrata al piano rialzato Deviare il traffico in entrata su viale dei Tigli Fermare il traffico in entrata da via Belfiore Deviare il traffico lungo viale dei Tigli in direzione via Confalonieri e viale Lamarmora Fermare il traffico allo Stop tra via Belfiore e viale dei TIgli Deviare il trafffico da via Carminati in via Sottocosta Deviare il trafffico da via Nascimbeni in via Carminati a cura di V.Ilacqua

87 Distribuzione dei compiti
NOMINATIVO NOMINATIVO ( in assenza ) Compito incarico Deviare il trafffico da via Sottocosta a via Nascimbeni Espletare le procedure di emergenza previste per i laoratori scientifici a cura di V.Ilacqua

88 Il messaggio educativo
La prova pratica di evacuazione non e’ un gioco e deve essere eseguita con serieta’ e competenza. La prova ha termine con ……….. I docenti accompagneranno gli allievi nelle rispettive aule di provenienza . Si ricorda che la prova congela l’orario di lezione pertanto sara’ il docente in servizio al momento della prova ad assistere gli allievi per tutta la durata indipendentemente dalla durata , dal suono della campana di cambio ora o dal termine dell’orario di servizio. a cura di V.Ilacqua

89 Sanzioni Eventuali trasgressioni da parte degli allievi alle regole prima citate devono essere riportate nel registro per consentire agli organi competenti di prendere idonei provvedimenti a cura di V.Ilacqua

90 Modulo di evacuazione per alunni diversamente abili
Scuola Classe Nome allievo Ferito Disperso Zona raccolta Osservazioni a cura di V.Ilacqua

91 Compiti per i coordinatori
Ricognizione del percorso per raggiungere il punto di raccolta come da piano ev. Controllare che gli studenti apri-fila e chiudi-fila siano stati definiti . Verificare che il modulo riportante gli allievi designati sia esposto i bacheca di classe. I docenti delle classi articolate e delle squadre di Educazione Fisica devono avere copia in registro Impartire istruzioni in merito al piano di evacuazione ed al comportamento da tenere in caso di emergenza. Riportare nel registro di classe le attività prima specificate. a cura di V.Ilacqua

92 Obbligo Effettuare la prova di simulazione dell’emergenza almeno due volte all’anno e’ un obbligo di legge. a cura di V.Ilacqua

93 In taluni casi si prevede la partecipazione della Protezione Civile e delle Forze dell’Ordine.
a cura di V.Ilacqua

94 Il dopo emergenza (definire chi)
sorvegliare l’area e gli impianti coinvolti, per garantire la conclusione dell’emergenza; reintegrare tutte le dotazioni di sicurezza (valvole del gas, mezzi antincendio, ecc.); verificare che il reintegro sia completo; eliminare gli estintori da ricaricare; indagare sulle cause dell’incidente; individuare le persone e le cose danneggiate (interne ed esterne); prendere idonei provvedimenti, tecnici ed organizzativi, per evitare il ripetersi dell'evento. Produrre una relazione sottoscritta dal nucleo operativo a cura di V.Ilacqua

95 Compiti giornalieri Il personale ausiliario, prima dell'inizio delle lezioni, provvederà ad assicurarsi dell'agibilità (interna ed esterna) di tutte le uscite di sicurezza a cura di V.Ilacqua

96 IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO
a cura di V.Ilacqua

97 LA COMBUSTIONE a cura di V.Ilacqua

98 a cura di V.Ilacqua

99 Combustione- Spegnimento il fenomeno della combustione e dello spegnimento può essere schematizzato nel grafico seguente dove ad ogni parametro indispensabile alla combustione si oppone l’azione necessaria allo spegnimento RIMOZIONE DILUIZIONE COMBUSTIBILE FUOCO RAFFREDDAMENTO ENERGIA COMBURENTE SOFFOCAMENTO AUTOCATALISI ANTICATALISI a cura di V.Ilacqua

100 I controlli manutenzione ogni 6 mesi revisione ogni anno ricarica
ogni 3 anni (a polvere) collaudo ogni 5 anni della bombola in acciaio a cura di V.Ilacqua

101 La segnaletica La segnaletica antinfortunistica è un esempio di comunicazione mediante linguaggio simbolico, comprensibile da tutti coloro che sono a conoscenza del significato dei simboli. Comunicare mediante un linguaggio simbolico, quindi, presuppone la capacità di codifica in chi emette il messaggio e capacità di decodifica in chi lo riceve (utenti abituali od occasionali). a cura di V.Ilacqua

102 Importante!!!! Il cartello va rimosso quando non sussiste più la situazione che ne giustificava la presenza a cura di V.Ilacqua

103 Colori e forme a cura di V.Ilacqua

104 I segnali di divieto ed allarme
a cura di V.Ilacqua

105 Segnali avvertimento a cura di V.Ilacqua

106 I segnali di prescrizione
a cura di V.Ilacqua

107 Segnali di salvataggio
a cura di V.Ilacqua

108 Lab. Chimica – I livelli di emergenza
1) localizzata Interessa solamente un luogo specifico di lavoro (per esempio una stanza di un laboratorio, una macchina e le sue immediate vicinanze, una zona di un reparto, ecc.) 2) locale Interessa il laboratorio o gruppo di lavorazioni limitrofe. 3) generale Interessa, oltre al reparto, anche luoghi di lavoro limitrofi, comunque contenuta nel luogo ove esiste l’insediamento produttivo. La popolazione esterna può essere interessata a livello di preallarme o in modo limitato a causa, per esempio, di emissione di fumi. 4) estesa Condizione di grande rischio che può coinvolgere la popolazione residente nelle vicinanze anche in modo molto serio. a cura di V.Ilacqua

109 Come intervenire Tipo emergenza
Risorse da utilizzare e tecniche di intervento Localizzata Risorse interne Locale Generalizzata Risorse interne/esterne Estesa Risorse interne/ esterne a cura di V.Ilacqua

110 Ancora in chimica Il piano di emergenza deve esplicare:
sostanze coinvolte, loro quantità, loro possibili miscele ed effetti primari e secondari sulla salute dell’Uomo e dell’Ambiente. Le azioni che devono essere messe in atto in caso d’emergenza e quali sistemi di protezione (collettivi ed individuali) vanno attivati o adottati. Le procedure di tamponamento, intervento, emergenza ed evacuazione che devono essere seguite sia dai lavoratori che dai terzi eventualmente coinvolti a cura di V.Ilacqua

111 Breve vademecum per i chimici
Per prima cosa vanno individuate le sostanze, derivati e preparati chimici presenti in laboratorio. Per ognuno di essi devono essere rese note le caratteristiche di pericolosità, quantità possibili coinvolte e sistemi d’intervento e trattamento (per esempio dovrà essere resa nota l’eventuale caratteristica di reazione isotermica a contatto con l’acqua, pertanto, in caso di spandimento, non dovrà assolutamente essere consentito l’uso dell’acqua ma dovranno essere messi a disposizione sistemi di contenimento/assorbimento idonei). Dovranno essere messe in evidenza le misure da adottare per far fronte all’evento e limitarne le conseguenze, compresi i sistemi di confinamento, per evitare reazioni a catena incontrollabili a cura di V.Ilacqua

112 Breve vademecum per i chimici
Verificare la conoscenza dei singoli operatori relativa all’intervento sui vari livelli dell’emergenza, anche in caso d’interconnessione tra i vari reparti in presenza di emergenza generale o estesa. Verificare la considerazione, nelle procedure, della messa in sicurezza delle persone non autosufficienti. Verificare l’effettuazione e la periodicità delle prove d’emergenza simulate. Verificare la presenza e conoscenza delle sostanze presenti per realizzare l’esperienza. Verificare la disponibilità delle schede di sicurezza di tutti gli agenti chimici presenti sul luogo di lavoro e la loro conoscenza da parte degli studenti. a cura di V.Ilacqua

113 Analisi di una attivita’: didattica teorica
Descrizione: docente che svolge attivita’ utilizzando strumenti cartacei, lavagna in ardesia, videoproiettore, personal computer . Ha responsabilita’ diretta degli allievi. Rischi:rischio elettrico, utenze elettriche, illuminazione come sicurezza e come igiene, antincendio e gestione emergenze, rischio posturale, arredi di servizio, movimentazione manuale dei carichi, rumore, microclima, sostanze utilizzate, organizzazione del lavoro a cura di V.Ilacqua

114 Analisi dei rischi attivita’ didattica
Rischio elettrico: possibilita’ di elettrocuzione, per contatto con cavi con isolante non integro, mancanza di protezione per contatti indiretti (differenziale) o sovraccarichi ( magnetotermico), tranciamento cavi, Utenze elettriche: prese a disposizione, uso di triple, sovraccarico. Antincendio e prevenzione:mancanza di formazione del personale docente, allievi . Idoneita’ estintori e vie di esodo. Rischio posturale: posture non ergonomiche che portano problemi alla colonna vertebrale a cura di V.Ilacqua

115 Analisi dei rischi attivita’ didattica
Illuminazione come fattore di sicurezza: illuminazione non idonea che porta ad inciampare Illuminazione come fattore di igiene: non corretto illuminamento puo’ portare ad affaticamento della vista e quindi una situazione di discomfort Arredi di servizio: arredi non conformi e non a norma secondo le vigenti disposizioni non sono ergonomici , in certi casi risultano non integri ( sedie rotte, banchi con spigoli , etc) Movimentazione manuale dei carichi: riguarda specialmente i docenti delle scuole dell’infanzia e gli addetti per gli allievi disabili a cura di V.Ilacqua

116 Analisi dei rischi attivita’ didattica
Rumore:contesto urbano, numero di allievi in classe, spazio aula, puo portare ad innalzare il tono di voce e quindi provocare delle laringiti croniche. Microclima: scarso ricambio di aria, mancanza di ventilatori, passaggi caldo/ freddo portano a discomfort o a volte anche bronchiti Sostanze utilizzate: situazioni di persone sensibili al gesso o ai pennarelli particolari . In taluni casi possono sviluppare allergie Organizzazione del lavoro: ripetitivita’ e scarsa motivazione dovute al difficile avanzamento di carrriera possono portare a situazioni di stress. Lo stress viene amplificato dalla sorveglianza e a volte per rapporti interpersonali non facili con gli stessi allievi e con i colleghi a cura di V.Ilacqua

117 Gli interventi La presenza attenta e costante del docente impedisce l'utilizzo improprio degli strumenti a disposizione e quindi evita ferimenti accidentali non legati all'attività didattica. Una preparazione teorica sull'uso degli strumenti induce negli studenti la consapevolezza del rischio; Divieto di utilizzo di utenze non a norma rispetto ai requisiti minimi di sicurezza elettrica; Verifica dello stato di conservazione delle attrezzature utilizzate durante l’attività; Formazione in merito alle corrette posizioni da acquisire durante lo svolgimento delle lezioni; Dotare i locali di attrezzature idonee e migliorare la dotazione di arredi di servizio. Migliorare i sistemi di ventilazione e di condizionamento/ riscaldamento dell’aria a cura di V.Ilacqua

118 Una sentenza La sentenza è stata emessa, in data , dal Tribunale di Agrigento, in funzione di giudice del lavoro, e riguarda la condanna di un Dirigente di un Istituto Scolastico al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali (danno biologico, morale ed esistenziale) per la condotta mobbizzante tenuta dallo stesso nei confronti di un proprio dipendente con funzione di DSGA. URLA E RIMPROVERI AL DIPENDENTE DAVANTI A TUTTI, È MOBBING Cass. sez. Lavoro- Sentenza n.6907 del 20 marzo 2009(20 marzo 2009 a cura di V.Ilacqua

119 Grazie per l’attenzione a cura di V.Ilacqua


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