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LABORATORIO DI SCRITTURA

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Presentazione sul tema: "LABORATORIO DI SCRITTURA"— Transcript della presentazione:

1 LABORATORIO DI SCRITTURA
l’autobus 101 LABORATORIO DI SCRITTURA VARIAZIONI SUL TEMA Classe III Sezione H a.s. 2008/2009

2 l’autobus 101 Sull’autobus 101 all’ora di traffico. Un tipo di circa vent’anni con un cappello rosso e con il collo lungo come se glielo avessero tirato. Questo giovane litiga con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. L’altro lo guarda male e il giovanotto, appena vede un posto libero, si va a sedere. Due ore dopo lo incontro a piazza Politeama davanti il teatro; è con un amico che gli dice: «Perché non metti una piuma nera sul tuo cappello?».

3 passato prossimo Ho preso l’autobus 101 all’ora di traffico. Appena sono salito mi sono guardato intorno e ho visto un tipo di circa vent’anni con un cappello rosso e con il collo lungo come se glielo avessero tirato. Questo giovane ha litigato con un vicino. Gli ha rimproverato di averlo spinto ogni volta che è passato qualcuno. L’altro lo ha guardato male e il giovanotto, appena ha visto un posto libero, è andato a sedersi. Due ore dopo l’ho incontrato a piazza Politeama davanti il teatro; ha parlato con un amico che gli ha detto: «Perché non hai messo una piuma nera sul tuo cappello?».

4 Imperfetto Mi trovavo sull’autobus 101 all’ora di traffico quando le lancette segnavano le 13:00. Guardavo un tipo, aveva circa vent’anni, indossava un cappello rosso e aveva il collo lungo come se glielo avessero tirato. Questo giovane litigava con un vicino. Gli rimproverava di spingerlo ogni volta che passava qualcuno e gli urlava che gli pestava i piedi volutamente. Allora l’altro lo guardava male e il giovanotto, appena vedeva un posto libero, si andava a sedere. Due ore dopo lo rincontravo a piazza Politeama davanti il teatro; parlava con un amico che gli chiedeva perché non aveva messo una piuma nera sul suo cappello.

5 dalla fine «Perché non metti una piuma nera sul tuo cappello?» chiede un amico a un giovane. I due sono in piazza Politeama davanti il teatro, ma due ore prima, l’amico al quale è rivolta la domanda, lo avevo già notato. Era andato a sedersi mogio, scorto un posto libero, dopo essere stato guardato male, in seguito ad una discussione con un vicino al quale rimproverava di spingerlo ogni volta che passava qualcuno. Il giovane aveva circa vent’anni e aveva in testa un cappello rosso e il collo lungo come se glielo avessero tirato. È successo all’ora di punta sull’autobus 101.

6 5 W Who? (Chi?) Un giovane di circa vent’anni; il suo vicino sull’autobus 101; un amico del ventenne. What? (Cosa?) Il giovane litiga con il vicino sull’autobus 101; due ore dopo parla con un amico davanti il Politeama. When? (Quando?) All’ora di traffico e due ore dopo. Where? (Dove?) Sull’autobus 101 e davanti il Politeama. Why? (Perché?) Perché il giovane rimprovera al vicino di spingerlo ogni volta che passa qualcuno; e l’amico vuol dare dei consigli di moda al ventenne.

7 SONETTO 1 Lo vidi, sull’autobus centouno. Vent’anni aveva quel ragazzo bruno Un collo lungo e un cappello aveva. Per la strada tanto traffico c’era mentre l’autobus nel traffico andava. Col vicino di posto litigava perché l’uomo ogni volta lo spingeva se qualcuno l’autobus percorreva. Il vicino arrabbiato lo guardò e quello dal vicino s’allontanò, alla ricerca del posto che trovò. Lo rividi in piazza, due ore dopo, Con un amico, che aveva uno scopo: Fargli indossare la piuma sul capo!

8 sonetto 2 L’ho visto! Sull’autobus centouno, un tipo strano di vent’anni circa Un collo lungo mai visto a nessuno In testa un cappello color pervinca. Litiga e sbuffa col suo vicino Si lamenta di spinte nella folla. L’altro lo guarda, non proprio carino Tacendo, vede un posto e vi si incolla Scendo, dimentico, ma poi, più tardi Incontro ancora il povero coniglio: è con un amico che pare il figlio Al Politeama stanno i due cardi Parla l’amico e sembra dar consiglio: «Colla piuma sul capo sarai un giglio!»

9 Similitudine Sull’autobus 101 pieno come una scatola di sardine, all’ora di traffico quando la città brulica come un formicaio. Un tipo di circa vent’anni con un cappello rosso come un peperone e con il collo lungo come se glielo avessero tirato. Questo giovane piccolo come un chihuahua litiga con un vicino grosso come un rottweiler. Gli rimprovera ogni volta che passa qualcuno di fargli i piedi come due panelle. L’altro lo guarda come una iena e il giovanotto come una pantera che si avventa su una gazzella, appena vede un posto libero, si lancia a sedere. Due ore dopo lo incontro in piazza Politeama davanti il teatro; è con un amico che come uno stilista gli suggerisce: «Perché non metti una piuma nera come la notte sul tuo cappello?».

10 Metafora L’autobus 101 era una scatola di sardine, e la città un formicaio. Un tipo di circa vent’anni con in testa un peperone rosso e con il collo di giraffa. Questo chihuahua litiga col grosso rottweiler vicino. Gli rimprovera ogni volta che passa qualcuno di fargli i piedi a panella. La iena lo guarda male e la giovane pantera, appena vede un posto libero, si lancia a sedere. Due ore dopo lo incontro in piazza Politeama davanti il teatro; è con uno stilista che gli suggerisce: «Perché non metti una goccia di notte sul tuo peperone rosso?».

11 ALLITTERAZIONE Sabato sette Settembre sono salito sul Settecentouno. Straripava, si stava stretti, schiacciati, si sudava. Sostai sulla soglia; silenzioso spiavo stravaganti signori stanti sulla sinistra. Spinte, strattoni, scossoni si susseguivano senza sosta, specie se salivano selvaggi. Schiamazzi schizzarono subitanei: Sommo Sombrero strillava, straparlava spargendo sporcizie sul secondo soggetto sconosciuto: «Smettila subito! stupida scimmia! Salti sempre sulle scarpe: sospetto sapientemente!» sentenziò sarcastico. Seguirono sguardi siluranti, spaventosi. Sconfitto, scorgendo sedile, saggiamente sedette sconsolato. Successivamente scorsi Sommo Sombrero sdraiato sulla spiaggia. Socio seco suggeriva simpaticamente: «Sai, se stampassi sette scudetti stilizzati sul sombrero saresti superbo, stupendo!».

12 Interrogatorio D: Quale è stata la reazione del ventenne?
D: Dove si trovava ieri intorno alle 13:00? R: Ha avuto paura e appena ha visto un posto libero si è andato a sedere. R: A Palermo. D: Dove esattamente. D: L’ha più rivisto? R: Viaggiavo sull’autobus 101. R: Sì. D: Era solo? D: Quando. R: L’autobus era pienissimo: R: Due ore dopo circa. D: Ha visto qualcosa di sospetto? D: Dove? R: Mah! Ho notato uno strano ragazzo. R: In piazza Politeama davanti il teatro. D: Perché strano? R: Perché aveva un cappello rosso in testa e il collo lungo come se glielo avessero tirato. R: No, con un amico. D: Che cosa facevano? R: Parlavano. D: Secondo lei quanti anni aveva ? D: Di cosa discutevano? R: Circa vent’anni. R: L’amico gli dava consigli di moda. D: Cosa ha fatto il giovanotto? D: Quali consigli? R: Ha litigato con un signore vicino. R: Mi sembra di avere sentito che gli consigliava di mettere una piuma nera sul suo cappello rosso. D: Perché? R: Lo accusava di spingerlo e di pestargli i piedi ogni volta che passava qualcuno. D: È tutto? D: Cosa ha fatto o detto il vicino? R: Non ha fatto niente, lo ha solo guardato in malo modo. D: Allora può andare, ma resti a diposizione e non lasci la città.

13 FRANÇAIS Dans l’autobus 101 à l’heure de trafic. Un type d’environ 20 ans avec un chapeau rouge et au coule long comme s’ils le lui eussent tiré. Ce jeune se dispute avec un homme àcoté de lui. Il lui le reproche de le pousser toutefois que quelqu’un passe autour de lui. L’autre le regarde malement et le jeune homme dès qu’il voit une place libre va s’assesoir. Deux heures après je le rencontre en Place Politeama devant le thèâtre, il est avec un ami qu’il lui dit: «Pourquoi tu n’ajoutes pas une plume noire sur ton chapeau?».

14 english On the bus 101 at rush hour. A 20year-old type with a red hat and with the neck as long as if pulled. This guy quarrels with a neighbour. He claims to be pushed any time someone passes by. The other looks at nim badly and the young fellow as soon as sees a free seat goes and sit down. Two hours later I met him at Politeama Square in front of the theatre, he spoke to a friend telling him: «Why don’t you put a black feather on your hat?».

15 SICILIANO N’capu l’autobus 101 all’ura ri trafficu. Unu, ca putia aviri vint’anni, cu na coppula russa e un coddu longu comu si ci l’avissiru tiratu. Stu picciotto s’aggaddava c’un pacchiuni o latu; ci rissi i finilla d’ammuttari ogni buota ca passava quaccher’unu. L’avutru u taliò mali e iddu appena vitti a carta mala parata si zittiu e s’assittò. Doppu du’ura u vitti arrè na piazza Politeama ravanzi u tiatru, era c’un cumpari ca ci ricia: «Picchì un ci metti na pinna nivura n’capu a to coppula?».

16 Farfallina Sufull’afaufutofobufusf cefentofoufunofo afall’oforafa difi trafaffificofo. Ufunf tifipofo difi cifircafa vefent’afannifi cofonf ufunf cafappefellofo rofossofo efe cofonf ifilf cofollofo lufungofo cofomefe sefe glifiefelofo afavefesseferofo tifirafatofo. Quefestofo giofovafanefe lifitifigafa cofonf ufunf vificifinofo. Glifi rifimprofoveferafa difi spifingeferlofo ofognifi vofoltafa chefe pafassafa quafalcufunofo. L’afaltrofo lofo guafardafa mafalefe efe ifilf giofovafanofottofo, afappefenafa vefedefe ufunf pofostofo lifibeferofo, sifi vafa afa sefedeferefe. Dufuefe oforefe dofopofo lofo ifincofontrofo afa pifiafazzafa Pofolifitefeafamafa dafavafantifi ifilf tefeafatrofo; èfe cofonf ufunf afamificofo chefe glifi dificefe: «Peferchéfe nofonf mefettifi ufunafa piufumafa neferafa sufulf tufuofo cafappefellofo?».

17 doppio Sull’autobus, il mezzo pubblico 101, un centinaio più una unità, all’ora, i sessanta minuti, di punta, di forte, intenso traffico, circolazione. Un tipo, un tale di circa, quasi vent’anni, due decenni con un cappello, un copricapo rosso, color sangue e con il collo, la parte del corpo che unisce la testa al tronco, lungo, rialzato come se glielo avessero tirato, allungato. Questo, siffatto giovane, ragazzo quasi, pressappoco ventenne litiga, si azzuffa con un uomo, un signore suo vicino che gli sta accanto. Gli rimprovera, lo accusa di spingerlo, di urtarlo sempre, ogni volta che passa, transita qualcuno. L’altro, il vicino, lo guarda male, lo fulmina con lo sguardo, e il giovanotto, il ragazzo, appena, quando vede, avvista un posto, un sedile, libero, non occupato si va, si porta a sedere, ad accomodare. Due ore, centoventi minuti, dopo, più tardi lo incontro, lo rivedo in piazza Politeama davanti, dinnanzi il teatro. È, sta con, insieme ad un amico, un compare che gli dice, gli domanda: «Perché, come mai, non metti, non sistemi una piuma, una penna nera, corvina sul tuo cappello, berretto? ».

18 calligramma 1

19 calligramma 2

20 FAVOLA Un giorno, quando il sole era alto nel cielo, un agnellino tutto bianco con le orecchie lunghe e nere e un grosso lupo si ritrovarono uno accanto all’altro sull’autobus che attraversa il bosco. All’improvviso, l’agnellino comincia a lamentarsi e a gridare contro il lupo dicendo: «Smettila di spingermi e tirarmi le orecchie! Sennò io inizio a pestarti le zampe!» Il lupo, che cercava una scusa per mangiarselo, non risponde e lo guarda minaccioso con l’acquolina in bocca. Allora l’agnellino, capendo le intenzioni del lupo, appena vede un varco si allontana. Due ore dopo sta pascolando con una pecorella sua amica che gli dice: «Non conviene fare il prepotente con i prepotenti perché ci rimetti la lana!».

21 ricetta di cucina Ingredienti:
1 autobus (preferibilmente della linea 101); 1 ventenne (preferibilmente del tipo strano); 1 vicino (preferibilmente del tipo minaccioso e di poche parole); 1 piazza abbastanza grande 1 teatro (preferibilmente del tipo Politeama); 1 amico (preferibilmente del tipo esperto di moda) 1 Cappello rosso 10 cucchiai di concentrato di traffico; passeggeri q. b. passanti q. b. Preparate prima da solo il ventenne tirandogli il collo fino a quando sembri proprio come se glielo avessero tirato e mettetegli il cappello rosso in testa. Fate sciogliere i dieci cucchiai di concentrato di traffico in una città abbastanza capiente, aggiungete l’autobus che avrete farcito con i passeggeri e mescolate il tutto. Introducete il giovanotto ed il vicino dentro l’autobus sbattendoli energicamente per meno di tre minuti e portate ad ebollizione. Quando il giovane inizierà a urlare contro il vicino lamentando spinte ogni volta che passa qualcuno e l’altro, senza parlare, lo guarderà male, spegnete il fuoco, tirate fuori il ventenne e lasciatelo riposare in frigo. Dopo circa due ore sistematelo nella piazza che avrete condito con il teatro e un pizzico di passanti e servite con una spruzzatina di amico che dice: «Perché non metti una penna nera sul tuo cappello?»

22 Consecutiva Sull’autobus 101 all’ora di punta quando il traffico è così intenso che si cammina come lumache. Un tipo di circa vent’anni così buffo da non passare inosservato, con un cappello talmente rosso che sembrava un peperone e il collo tanto lungo da sembrare una giraffa. Questo giovane litiga tanto ferocemente con un vicino che tutti, sull’autobus si girano a guardare; é così arrabbiato da urlargli in faccia di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. L’altro lo guarda talmente male che il giovane - è tanto coraggioso da sembrare un coniglio - appena vede un posto si va a sedere. Due ore dopo lo incontro a Piazza Politeama di fronte il teatro discute con un suo amico, parlano talmente al alta voce da farsi sentire. L’amico gli dice: «Perché non metti una penna nera sul tuo cappello? Starebbe talmente bene sul tuo cappello rosso che faresti un figurone!».

23 Finale Mi trovavo sull’autobus 101 per andare allo stadio a vedere la partita Palermo - Juventus e per tifare Palermo. Per passare il tempo guardavo i passeggeri e ho visto un giovane di circa vent’anni che, per farsi notare, indossava un cappello rosso e aveva un collo lungo come se glielo avessero tirato. Per farlo smettere di spingerlo urla al vicino che per fargli un dispetto continua a spingerlo e lo guarda male per mettergli paura e per zittirlo. Il giovanotto per non alimentare la discussione e per evitare guai si guarda attorno per trovare un posto libero per andare a sedersi. Due ore dopo, finita la partita, sono andato a Piazza politeama per rilassarmi un po’ e per gustare un gelato. Per non sporcarmi e per riposare mi siedo su una panchina e rivedo il ventenne che, per farsi dare dei consigli di moda ascoltava un suo amico che diceva: «Perché, per essere più elegante, non metti una piuma nera sul tuo cappello?».

24 temporale Mi trovavo sull’autobus 101 quando erano già scoccate le ore 13:00. Appena trovai un po’ di spazio vidi un tipo di circa vent’anni con un cappello rosso e con il collo lungo come se glielo avessero tirato. L’ho sentito gridare e litigare quando il suo vicino lo spingeva ogni volta che passa qualcuno; e il giovanotto, appena ha visto un posto libero, e dopo aver notato lo sguardo minaccioso del vicino, ha cambiato posto. L’ho rivisto, quando già erano passate due ore a piazza Politeama davanti il teatro; era con un amico che, mentre mangiavano un gelato, gli diceva: «Perché, quando sei uscito di casa, non hai messo una piuma nera sul tuo cappello rosso?».

25 il temporale Il cielo era nero, era l’ora di traffico, faccio appena in tempo a salire sull’autobus 101e inizia a piovere. Subito la pioggia diventa acquazzone, i lampi accendono le macchine e i tuoni ammutoliscono i rumori: il temporale è scoppiato! Improvvisamente si scatena un altro temporale: un tipo di circa vent’anni con un cappello rosso e con il collo lungo come se glielo avessero tirato, comincia a tuonare contro un vicino. Gli rimprovera di bagnarlo ogni volta che passa qualcuno. L’altro gli lancia fulmini e saette e il giovanotto apre l’ombrello e scende. Due ore dopo, piove ancora a dirotto, lo incontro a piazza Politeama davanti il teatro; sta sotto la pioggia con un amico che gli dice: «Perché non piazzi un ombrellino nero sul tuo cappello?».

26 a e i o u La massa stanca andava a casa Teste nere strette nelle celle Visi tristi di tizi ritti. Lo noto: goffo, rosso col collo grosso Fu sul bus. Straparla, lagna la gamba ammaccata Temette per se e sedette Finiti i giri rividi Gigi Non solo, no! Con Rocco. Odo: «Sul tutù blu un cucù, new look!».

27 Senz’a Sul bus 101 verso le tredici. Un tipo forse ventenne, con un berretto rosso e un collo molto lungo. Questo tipo discute violentemente con il vicino di posto perché dice che il vicino lo spinge mentre le persone escono o si introducono sul bus. Gli occhi del vicino sono pieni di odio e il tipo intuendo e temendo le conseguenze, vede un posto libero e si siede. Due ore dopo lo incontro di fronte l’ippodromo, è con un suo conoscente che gli dice: «Perché non metti uno scudetto dell’Udinese sul tuo berretto rosso?».

28 senz’e Sull’autobus 101 all’ora di traffico. Un ragazzo molto strano indossa un copricapo rosso, più giù il suo lunghissimo collo rosa. Costui litiga con il vicino; lo accusa di urtarlo quando passa qualcuno. L’altro lo guarda con ira, allora il giovanotto impaurito, va subito ad accomodarsi su un posto lasciato vuoto. Poco dopo lo incontro a piazza Sturzo davanti un bar, accompagnato da un amico; costui gli consiglia: «Una piuma scura sul tuo copricapo sta d’incanto!».

29 senz’i Sull’autobus 101 verso l’una. Un ragazzo, forse ventenne, con un cappello rosso e un collo lungo come uno struzzo. Questo ragazzo urla contro un tale che ha accanto; afferma che lo urta tutte le volte che passa qualcuno. L’altro lo guarda male e lo struzzo appena vede un posto vuoto lo va ad occupare. Due ore dopo lo vedo nuovamente accanto al teatro comunale. È con un compare che propone: «Una penna nera sul tuo cappello rosso starebbe molto bene!».

30 senz’o Sul bus della linea Settanta all’una circa. Un tale sui vent’anni, stravagante, che aveva una cuffia magenta in testa. Litiga e urla a un gigante che gli sta davanti. L’accusa di pestargli i piedi mentre la gente alle fermate sale e scende dal bus. Il gigante gli lancia degli sguardi di minaccia e lui appena vede un sedile vacante si va a sedere. Più tardi rividi il ventenne in Piazza Bellini insieme ad un parente che gli diceva: «Metti una penna nera sulla tua stravagante cuffietta!».

31 senz’u Nel tram 103 all’ora di traffico intenso. Il ragazzo, di circa vent’anni, si faceva notare per il cappello rosso e il collo non certo corto ma come se glielo avessero tirato. Questo ragazzo litiga con il vicino di posto, gli rimprovera di spingerlo approfittando del viavai delle persone. L’altro gli lancia certe occhiatacce e il giovanotto appena vede un posto libero, va e si siede. Passate delle ore lo rivedo in piazza Politeama. È con l’amico che gli propone: «Perché non metti tre penne nere sopra il cappello rosso che porti in testa, starebbero molto bene!».

32 precisione Sull’autobus101, lungo m 11,99 e largo 250 cm con 21 posti a sedere e 93 in piedi, che va dalla Stazione Centrale allo Stadio Comunale «Renzo Barbera» alle ore 12,55 e 37 secondi, a 2785 metri dal capolinea in pieno traffico. Un tipo di diciannove anni, tre mesi e venti giorni, alto 172 cm che pesa 64 kg e 200 g, con gli occhi grandi a mandorla di colore azzurro mare, con un cappello in testa, di lana grossa di colore rosso bandiera, e un collo lungo 28 cm e 6 mm. Questo giovane litiga con un vicino, un uomo di sessantacinque anni compiuti da tre giorni, alto 183 cm e pesante 94 kg e 800 g, con un vestito blu notte, la camicia di cotone bianca e la cravatta a righe verticali azzurre e giallo oro larghe 4 mm ciascuna, con un paio di occhiali dalla montatura in acciaio d’orato a goccia con lenti di colore verde scuro. Gli rimprovera, utilizzando cinque periodi che comprendono ventisette proposizioni di cui cinque sono principali sei coordinate e sedici subordinate, di spingerlo bruscamente ogni volta che passa qualcuno. L’altro lo guarda male e il giovanotto, appena vede il posto numero 12 libero, si va a sedere. Due ore quattordici minuti e sei secondi dopo lo incontro a piazza Politeama a 14 m e 67 cm dal teatro; è con un amico di trent’anni sette mesi e tredici giorni, alto 182 cm e pesante 80 kg e 90 g, con gli occhi celesti e i capelli biondi, che gli dice: «Perché non metti una piuma nera alta dodici cm e larga tre sul tuo cappello?».

33 teatrale Vicino: (Rimane in silenzio guardandolo con una faccia minacciosa). Atto I  L’interno di un autobus affollato. Ventenne: (Spaventato, in silenzio, appena vede un posto libero, si va a sedere). Personaggi: un ventenne con un cappello rosso in testa e il collo lungo come se glielo avessero tirato, sipario un vicino, passeggeri.  Atto II Scena 1 Una piazza su cui si affaccia un teatro. Voce narrante: Personaggi: Stavo andando a Palermo e ho assistito a uno strano fatto il ventenne un amico, 1° passeggero: (salendo sull’autobus e rivolto al 2° passeggero) Vorrei salire anch’io! passanti. 2° passeggero: (Un po’ infastidito e rivolto al 1° passeggero) Non vede che non si muovono?! Di fronte al teatro il ventenne discute con un amico tra i passanti 3° passeggero: (Irritato e rivolto al 2° passeggero) Non spinga!! 4° passeggero: (Divertito e rivolto al 1° passeggero) Prenda l’altro! Voce narrante: Due ore dopo in piazza Politeama Ventenne: (Sorridendo e rivolto all’amico) Ti piace il mio look? Si chiudono le porte e l’autobus parte Amico: Sì ma perché non metti una penna nera sul tuo cappello? Scena 2 Passeggeri, un ventenne, un vicino All’interno dell’autobus inizia un viavai di gente che si prepara per scendere o cerca di sedersi. FINE Ventenne: (Parla con voce stridula e acuta rivolgendosi arrabbiato al vicino che gli sta accanto) La smetta di spingermi e di pestarmi i piedi ogni volta che passa qualcuno, altrimenti non so cosa succede!

34 LABORATORIO DI SCRITTURA
l’autobus 101 LABORATORIO DI SCRITTURA VARIAZIONI SUL TEMA Classe III Sezione H a.s. 2008/2009


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