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Giovani e scuola in Trentino

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Presentazione sul tema: "Giovani e scuola in Trentino"— Transcript della presentazione:

1 Giovani e scuola in Trentino
Corso di formazione per esperti in dinamiche e politiche giovanili 21 febbraio 2013 di Anna Ress

2 Programma A. L’offerta: caratteristiche del sistema formativo in provincia di Trento Aspetti legislativi del sistema scolastico provinciale: riforme e sviluppi recenti L’offerta formativa nella secondaria di II grado e all’Università B. L’inclusione: partecipazione scolastica e universitaria Alcune tendenze nel tempo il Trentino nel panorama nazionale e internazionale C. Le prospettive: temi attuali e nodi problematici Le competenze Le disuguaglianze educative D. I servizi: orientamento “in entrata” e “in uscita” nella scuola secondaria di II grado I bisogni espressi dal mondo giovanile Le risposte del territorio

3 A. L’offerta Caratteristiche del sistema formativo in provincia di Trento

4 Aspetti legislativi generali
«Ognuno ha diritto ad un'istruzione. L'istruzione dovrebbe essere gratuita, almeno a livelli elementari e fondamentali. L'istruzione elementare dovrebbe essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale, dovrebbero essere generalmente fruibili, così come pure un'istruzione superiore dovrebbe essere accessibile sulle basi del merito» (ONU 1948 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, art. 26) «La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita» (Costituzione italiana, diritto all’istruzione, art. 34) «I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi» (Costituzione italiana, diritto allo studio, art. 34)

5 Aspetti legislativi del sistema italiano
Obbligo scolastico e obbligo formativo in Italia Legge 30/2000 (Ministro Berlinguer) Legge 53/2003 (Ministro Moratti) Legge 296/2006 (Ministro Fioroni) Legge 133/2008 (Ministro Gelmini) Riordino della Secondaria di II grado Processo di Bologna e Riforma dell’Università in Italia Decreto 509/1999 (Ministro Zecchino)

6 Il sistema formativo italiano
Obbligo formativo 18 anni Obbligo scolastico 16 anni LICEO /I. TECNICO Fonte: Miur

7 Il sistema formativo in Finlandia
Fonte: Indire

8 Il sistema formativo trentino
Fonte:

9 Legge provinciale sulla scuola
Legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 (1) Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino (b.u. 16 agosto 2006, n. 33, suppl. n. 2) Titolo I Sistema educativo di istruzione e formazione nella provincia di Trento Capo I Finalità e principi generali Art. 1 Ambito di applicazione 1. Questa legge disciplina il sistema educativo di istruzione e formazione nella provincia di Trento, e in particolare: a) le finalità e le funzioni del sistema educativo, nell'ambito del sistema educativo nazionale; b) l'organizzazione nonché la tipologia delle funzioni e delle prestazioni del servizio educativo, compresi gli interventi per l'esercizio del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione; c) gli ordinamenti e i relativi piani di studio; d) le risorse umane e strumentali; e) i rapporti tra i soggetti del sistema educativo provinciale, la comunità e le sue istituzioni. 2. Il sistema educativo di istruzione e formazione della provincia di Trento è di seguito denominato "sistema educativo provinciale".

10 Cambiamenti recenti nel sistema trentino
Con delibera di Giunta n° 2220 dell’11 settembre 2009, in forza delle competenze secondarie in materia di istruzione, la provincia di Trento ha recepito in chiave trentina la recente «riforma Gelmini» realizzata a livello nazionale: il sistema secondario di II grado ha un nuovo assetto su tutto il territorio italiano a partire dall’a.s. 2010/11. Punti principali della cosiddetta «riforma Dalmaso»: è stato introdotto un biennio comune, teso a rendere i primi due anni della secondaria di II grado più omogenei in termini di competenze sviluppate; sono stati eliminati gli istituti professionali statali (IPSCT), confluiti in parte nell’istruzione tecnica e in parte nella formazione professionale; risultano ora attivi 6 licei (oltre al liceo ladino), 2 istituti tecnici (articolati in 8 indirizzi), l’istituto professionale per il settore dei servizi (soltanto al “Don Milani”) oltre ai 6 settori dell’istruzione e formazione professionale.

11 L’offerta formativa nel sistema trentino
Il sistema secondario di II grado dal 2010/11 LICEI ISTITUTI TECNICI classico scientifico (con l’opzione scienze applicate) delle scienze umane (con l’opzione economico-sociale) linguistico musicale e coreutico artistico economico: amministrazione, finanza e marketing turismo tecnologico: meccanica, meccatronica ed energia trasporti e logistica elettronica ed elettrotecnica informatica e telecomunicazioni chimica, materiali e biotecnologie costruzioni, ambiente e territorio ISTITUTI PROFESSIONALI CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE servizi socio-sanitari servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica servizi socio-sanitari servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera servizi commerciali produzioni artigianali e industriali

12 Il cambiamento al liceo
Il liceo scientifico continua con la tradizionale impostazione culturale che coniuga conoscenze di carattere scientifico con una solida preparazione umanistica. La riforma amplia la base matematico-scientifica del curricolo quinquennale, mentre riduce le lingue straniere: l’inglese è sempre presente per cinque anni, la seconda lingua straniera in provincia di Trento - per scelta della Giunta provinciale - è obbligatoriamente il tedesco fino alla seconda classe. Il liceo scientifico delle scienze applicate è una nuovissima istituzione, approvata dal Consiglio dei Ministri il 4 febbraio 2010, ed entra a far parte dell’offerta formativa. Si tratta di un’opzione del liceo scientifico a forte ancoramento alle scienze biologico-chimico-fisiche e all’informatica, con un curricolo dedicato a chi si sente versato nelle scienze matematico-fisiche. L’insegnamento del latino scompare.

13 Il cambiamento al liceo
Il liceo delle scienze umane raccoglie l’eredità del liceo socio-psico-pedagogico (e del vecchio istituto magistrale) con un percorso liceale quinquennale di profilo culturale umanistico. Il riferimento è a un quadro di materie di carattere linguistico-letterario. Ventiquattro ore su trenta nel biennio iniziale sono comuni, come previsto dalla delibera, agli altri licei e istituti tecnici. Le sei ore specifiche del corso nei due anni iniziali sono dedicate a lingua e cultura latina e scienze umane (cioè pedagogia e psicologia). Nel secondo biennio e nell’anno finale, le materie di indirizzo sono le scienze umane. Il liceo delle scienze umane economico-sociale rappresenta la versione rinnovata del liceo delle scienze sociali. Rispetto al liceo delle scienze umane, le differenze riguardano il latino, che qui non c’è e viene sostituito dalla prima alla quinta da diritto e economia; inoltre scienze umane è sostituita da scienze sociali e metodologia della ricerca (sociologia e statistica). Non è prevista musica, mentre per il restante le materie sono le stesse del liceo delle scienze umane. Il liceo linguistico acquisisce titolarità piena con la nuova scuola Liceo linguistico Città di Trento (istituita nella sede dell’ex-I. Battisti) accogliendo gli studenti degli ex-indirizzi linguistici dell’I. Da Vinci e dell’I. Rosmini.

14 Il cambiamento nell’istruzione tecnica
Il settore economico presenta un biennio iniziale con una base di materie comuni, per facilitare eventuali ri-orientamenti e garantire la possibilità di successivo accesso a corsi diversi. La prosecuzione dal terzo anno è possibile con due percorsi: il corso di Amministrazione, finanza e marketing (che rinnova la precedente ragioneria), l’indirizzo per il turismo (es. a Trento l’I. Battisti viene accorpato all’I. Tambosi); Anche nel settore tecnologico troviamo ora un biennio iniziale comune. Il biennio si sviluppa poi in direzioni diverse: nei vari percorsi dell’ex-ITI o nelle costruzioni, ambiente e territorio (ex-geometri).

15 L’offerta della scuola secondaria di II grado in Trentino
Guida all’orientamento vs la scuola secondaria in Trentino:

16 L’offerta dell’Ateneo Trentino
Corsi di laurea e corsi di laurea a ciclo unico a.a. 2012/2013 *: corsi a numero programmato CIBIO (CENTRO DI BIOLOGIA INTEGRATA) Scienze e tecnologie biomolecolari* (L2) DIP. FISICA Fisica (L30) DIP. INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E MECCANICA Ingegneria civile (L7) Ingegneria per l'ambiente e il territorio (L7) Viticoltura ed Enologia (L25)- corso interateneo con l'Università di Udine Ingegneria edile/architettura* (LM4 c.u.) - Corso di laurea magistrale a ciclo unico DIP. INGEGNERIA E SCIENZA DELL’INFORMAZIONE Informatica (L31) Ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni (L8) Ingegneria dell'informazione e organizzazione d’impresa (L8) DIP. INGEGNERIA INDUSTRIALE Ingegneria industriale (L9) DIP. MATEMATICA Matematica (L35) DIP. ECONOMIA E MANAGEMENT Amministrazione aziendale e diritto* - percorso per commercialisti (L18) Economia e management* (L18, L33) Gestione aziendale* (disponibile anche in modalità part-time) (L18) FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA Giurisprudenza*(LMG/01) - Corso di laurea magistrale a ciclo unico DIP. LETTERE E FILOSOFIA Beni culturali* (L1) Filosofia (L5) Lingue moderne* (L11, L12) Studi storici e filologico-letterari (L10) DIP. SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE Servizio sociale* (L39) Sociologia (disponibile anche in modalità part-time)* (L40) Studi internazionali* (L36, L40) DIP. PSICOLOGIA E SCIENZE COGNITIVE Educazione professionale*  - in collaborazione con l’Università di Ferrara (2/SNT) Interfacce e tecnologie della comunicazione (L20) Scienze e tecniche di psicologia cognitiva* (L24) Guida all’offerta formativa nell’ateneo Trentino:

17 L’offerta degli atenei italiani
Guida all’offerta degli atenei italiani: Guida all’orientamento «Uno sguardo verso il futuro»:

18 B. L’inclusione Partecipazione scolastica e universitaria in provincia di Trento

19 La «strategia di Lisbona»
Per fare dell’UE una delle economie più competitive nel 2000 il Consiglio europeo aveva fissato alcuni obiettivi irrinunciabili: entro il 2010 tutti i Paesi membri dovevano intervenire su… abbandono scolastico prematuro: ridurre la percentuale di abbandoni scolastici almeno del 10%; completamento del ciclo di istruzione secondaria superiore: arrivare almeno all’85% dei ventiduenni che abbiano completato tale ciclo di istruzione; matematica, scienze, tecnologie: aumentare almeno del 15% il totale dei laureati in matematica, scienze e tecnologie, diminuendo nel contempo la disparità di genere; competenze di base: ridurre la percentuale dei quindicenni con scarse capacità di lettura almeno del 20% rispetto all’anno 2000; apprendimento permanente: innalzare almeno al 12,5% la partecipazione degli adulti in età lavorativa (25-64 anni) all’apprendimento permanente.

20 L’urgenza di riforme per l’«Agenda di Lisbona»
«Nonostante gli sforzi compiuti in tutti i paesi europei per adottare i sistemi educativi e di formazione connessi alla società e all'economia della conoscenza, le riforme avviate non risultano all'altezza della posta in palio ed il loro ritmo attuale non consentirà quindi all'Unione di raggiungere gli obiettivi che essa ha stabilito. La presente comunicazione fa il punto della situazione e propone le misure urgenti da adottare al fine di accelerare la transizione dell'Unione europea verso un'economia ed una società fondate sulla conoscenza, come previsto dalla strategia di Lisbona.» Fonte: UE,

21 Giovani che non lavorano e non studiano (Neet) in Europa
Fonte: Eurostat, Labour force survey, % di giovani anni, anno 2011

22 Giovani che non lavorano e non studiano (Neet) in Italia
Regioni Quota di giovani NEET Piemonte 16,4 Valle d'Aosta 15,2 Liguria 15,1 Lombardia 15,3 Bolzano/Bozen 9,2 Trento 13,3 Veneto 15,6 Friuli-Venezia Giulia 15,7 Emilia-Romagna Toscana Umbria 15,8 Marche Lazio 21,6 Abruzzo 17,6 Molise 22,8 Campania 35,2 Puglia 29,2 Basilicata 26,9 Calabria 31,8 Sicilia 35,7 Sardegna 27,6 Italia 22,7 Ue27 15,4 Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, % di giovani anni, anno 2011

23 Giovani che non lavorano e non studiano (Neet) in Italia
Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, % di giovani anni

24 Giovani che abbandonano senza qualifica/diploma in Europa
(a) Il dato relativo alle donne non è disponibile Fonte: Eurostat, Labour force survey, % di giovani anni, anno 2011

25 Quota di giovani Early school leavers
Giovani che abbandonano senza qualifica/diploma in Italia Regioni Quota di giovani Early school leavers Piemonte 16,0 Valle d'Aosta 22,4 Liguria 15,0 Lombardia 17,3 Bolzano/Bozen 18,2 Trento 9,6 Veneto 16,8 Friuli-Venezia Giulia 13,9 Emilia-Romagna Toscana 18,6 Umbria 11,6 Marche 13,1 Lazio 15,7 Abruzzo 12,8 Molise Campania 22,0 Puglia 19,5 Basilicata 14,5 Calabria Sicilia 25,0 Sardegna 25,1 Italia Ue27 13,5 Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, % di giovani anni, anno 2011

26 Giovani che abbandonano senza qualifica/diploma in Italia
Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, % di giovani anni

27 Giovani nel sistema formativo in Europa
Dati sottostimati a causa della propensione dei giovani residenti a studiare nei paesi limitrofi Fonte: Istat, elaborazioni su dati Ocse, %, anno 2010

28 Partecipazione al sistema formativo
Giovani nella secondaria di II grado in Italia Regioni Partecipazione al sistema formativo Piemonte 76,2 V. d'Aosta 72,9 Liguria 79,3 Lombardia 75,3 Bolzano/Bozen 57,5 Trento 71,2 Veneto Friuli-Venezia Giulia 82,4 Emilia-Romagna 85,5 Toscana 85,2 Umbria 86,0 Marche 88,2 Lazio 82,8 Abruzzo 84,6 Molise 83,5 Campania 76,8 Puglia 77,4 Basilicata 82,0 Calabria 77,0 Sicilia 75,1 Sardegna 80,1 Italia 78,6 Ue21 86,7 Fonte: Istat, elaborazioni su dati UOE (Unesco, Ocse, Eurostat), % di giovani anni, anno 2010

29 Scolarità in Trentino Fonte: Rielaborazioni su dati Rapporto 2010 CPVSE (Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento)

30 Andamento della scolarità in Europa
Fonte:

31 Partecipazione al sistema universitario
Giovani nel sistema universitario in Italia Regioni Partecipazione al sistema universitario Piemonte 19,0 Valle d'Aosta 5,6 Liguria 20,2 Lombardia 20,1 Bolzano/Bozen (b) 4,2 Trento 20,8 Veneto 17,1 Friuli-Venezia Giulia 23,7 Emilia-Romagna 27,5 Toscana 26,8 Umbria 26,5 Marche 22,0 Lazio 29,7 Abruzzo 30,2 Molise 18,2 Campania 20,7 Puglia 16,5 Basilicata 9,9 Calabria 16,7 Sicilia 18,7 Sardegna 18,9 Italia 21,2 Ue21 27,4 b) Il tasso di partecipazione dei 20-29enni risulta sottostimato in quanto i dati non includono i altoatesini iscritti nell'a.a. 2009/10 presso università austriache Fonte: Istat, elaborazioni su dati UOE (Unesco, Ocse, Eurostat), % di giovani anni, anno 2010

32 Giovani nel sistema universitario in Italia
Fonte:

33 Giovani transitati all’Università in Italia
Fonte:

34 Giovani transitati all’Università in Trentino
Fonte: Rapporto Opes 2011

35 Giovani laureati in Europa
Fonte: Eurostat, Labour force survey, % di giovani anni che hanno ottenuto un titolo universitario, anno 2011

36 Quota di 30-34enni con istruzione universitaria
Giovani laureati in Italia Regioni Quota di 30-34enni con istruzione universitaria Piemonte 20,4 Valle d'Aosta 18,0 Liguria 23,5 Lombardia 22,4 Bolzano/Bozen 23,7 Trento 26,7 Veneto 21,0 Friuli-Venezia Giulia 20,7 Emilia-Romagna 23,8 Toscana 21,9 Umbria 25,5 Marche Lazio 23,1 Abruzzo 25,8 Molise 23,9 Campania 14,7 Puglia 15,5 Basilicata 17,1 Calabria 17,2 Sicilia Sardegna 17,6 Italia 20,3 Ue27 34,6 Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, % di giovani anni che hanno ottenuto un titolo universitario, anno 2011

37 Giovani laureati in Italia
Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, % di giovani anni che hanno ottenuto un titolo universitario

38 Istruzione - Scuole provinciali a carattere statale
Scuole trentine Sede Iscritti 2010/11 Istruzione - Scuole provinciali a carattere statale L Vittoria Bonporti Depero Trento 1.043 L A. Rosmini (+ L Linguistico) 1.605 L G. Prati 474 L A. Da Vinci 1.282 L G. Galilei 929 ITE Tambosi-Battisti 901 ITT A. Pozzo 596 ITT M. Buonarroti 1.114 Ex-IPC Battisti 510 L A. Rosmini Rovereto 862 L F. Filzi 523 ITT G. Marconi 863 ITET F&G. Fontana 661 I Don Milani 904 I Marie Curie Pergine Valsugana 794 I A. Degasperi Borgo Valsugana 855 I M. Martini Mezzolombardo 582 L B. Russel Cles 1.018 I C.A. Pilati 761 I G. Floriani Riva del Garda 732 L A. Maffei 821 I L. Guetti Tione di Trento 887 I La Rosa Bianca Cavalese Cavalese 757 I Comp. Primiero Transacqua 275 I Comp. Ladino di Fassa Pozza di Fassa 316 Istruzione - Scuole paritarie L Arcivescovile Endrici 342 L Arcivescovile Dame inglesi 159 I Sacro Cuore 262 I Ivo De Carneri Oxford Civezzano 260 Fond. Edmund Mach I. Agrario S. Michele a/Adige 796 I Gardascuola 192

39 Totale servizi diurno e serale 27.221
Scuole trentine Sede Iscritti 2010/11 Formazione Professionale - Scuole provinciali Ifp Alberghiero Levico 312 Rovereto 354 Ifp Legno Trento 476 Formazione Professionale - Scuole paritarie Upt Trento 214 Centromoda Canossa 178 Cfp Veronesi 282 Enaip Arco Arco 151 Enaip Borgo Valsugana Borgo Valsugana 280 Enaip Cles Cles 183 Enaip Ossana Ossana 137 Enaip Primiero Transacqua 73 Enaip Tesero Tesero 192 Enaip Tione Tione di Trento 328 Enaip Varone Varone 196 Enaip Villazzano 571 Cfp Barelli 227 379 Cfp Artigianelli 226 Upt Arco 166 Upt Cles 123 Upt Tione 97 Totale Istruzione Totale Formazione Professionale 22.076 5.145 Totale servizi diurno e serale 27.221 *Le istituzioni scolastiche si contraddistinguono per l’appartenenza ad un canale formativo, tranne l’Istituto agrario di San Michele e dell’Oxford di Civezzano, dove sono presenti percorsi relativi sia all’istruzione, sia alla Formazione professionale. Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

40 Caratteristiche della frequenza scolastica in Trentino
N=27.221, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

41 Provenienza di nascita degli studenti trentini
N=25.593, solo diurni, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

42 Frequenze a inizio anno (%)
Scelte scolastiche dei giovani trentini Frequenze a inizio anno (%) Saldo a fine anno (%) Liceo 36,7 -0,9 I. Tecnico 31,6 I. Prof./artistico 6,2 +0,1 F.P. 25,5 +1,7 Totale 100 N=6.359, solo diurni in 1°classe, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

43 Scelte scolastiche dei giovani trentini
Frequenze a inizio anno Saldo a fine anno -0,1 -0,8 +0,1 -0,2 -- +0,5 +0,9 +0,3 % N=6.359, solo diurni in 1°classe, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

44 Voto esame di licenza media
Risultati scolastici dei giovani trentini Voto esame di licenza media Voto di qualifica FP Voto di diploma FP Voto di maturità Sec. II grado %, N=5.751; 1.145; 490; 3.792, solo diurni, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

45 Percorsi scolastici dei giovani trentini
N=25.593, solo diurni, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

46 Giovani trentini iscritti all’Università in Italia
N=14.824, % sugli iscritti, anno 2009/10 Fonte: Annuario Statistico 2010 – Provincia Autonoma di Trento

47 Scelte dei giovani trentini immatricolati all’Università in Italia
N=2.522, % sugli immatricolati, anno 2009/10 Fonte: Annuario Statistico 2010 – Provincia Autonoma di Trento

48 Iscritti nell’Ateneo Trentino
N=15.931, % sugli iscritti, anno 2010/11 Fonte: Annuario Statistico 2010 – Provincia Autonoma di Trento

49 Trend iscritti nell’ateneo di Trento
N= , % sugli iscritti, anno 2010/11 Fonte: Annuario Statistico 2010 – Provincia Autonoma di Trento

50 Percorsi degli universitari in Trentino e in Italia
Trento Italia Durata degli studi 4,4 anni 4,8 anni Voto di laurea 101,1/110 102,9/110 Punteggio agli esami 26,2/30 26,3/30 Laureati in corso 40,9 38,9 Hanno frequentato regolarmente 71,7 67,6 Hanno studiato all’estero 13,7 6,9 Hanno svolto tirocini 55,4 55,3 Sono decisamente soddisfatti dei loro studi 36,4 34,1 Fonte: Almalaurea, Il profilo dei laureati, N=2.429; , anno 2011

51 Percorsi degli universitari in Trentino
Fonte: Almalaurea, Il profilo dei laureati, N=2.429, anno 2011

52 C. Le prospettive Temi attuali e nodi problematici

53 La valutazione in prospettiva storica
dalla valutazione degli alunni (student assessment) alla valutazione di sistema (school assessment)

54 La valutazione in prospettiva storica
dall’alfabetizzazione strumentale (leggere, scrivere, far di conto) all’alfabetizzazione funzionale (sviluppare competenze trasversali)

55 La valutazione in prospettiva storica
UNESCO 1956: introdotto un nuovo concetto «è funzionalmente alfabetizzato ogni individuo che ha acquisito le conoscenze e le capacità di lettura e di scrittura che gli consentono di impegnarsi efficacemente in tutte le attività nelle quali l’alfabetizzazione è normalmente raggiunta nel suo ambiente culturale o nel suo gruppo» (Gray, W., 1956, The Teaching of Reading and Writing, Paris, Unesco). Vedi altre definizioni in Cornali, F. (2004), Proprio analfabeti no, ma quasi, Roma, Bonanno Editore.

56 La valutazione in prospettiva storica
Letteratismo o literacy (meno stigmatizzante) «Insieme di competenze di cui una persona ha bisogno per elaborare ed usare le informazioni tratte dal materiale stampato comunemente diffuso nei luoghi di lavoro, nella vita domestica e in quella sociale. Si tratta in sostanza, delle competenze di lettura, di scrittura e di calcolo necessarie per agire quotidianamente nella società, per conseguire i propri obiettivi, per sviluppare il proprio sapere e ampliare le proprie potenzialità». (Oecd, 1995, Literacy, economy and society: Results of the First International Adult Literacy Survey, Paris, Oecd).

57 Le indagini comparative dei sistemi
IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement) OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) IEA- PIRLS e TIMSS online: OCSE-PISA online: Progetto Rilevazioni Literacy Grado del sistema educativo IEA-PIRLS (Progress in International Reading Literacy Study) 2001; 2006; 2011 Lettura Sc. primaria IEA-TIMSS (Trends in International Mathematics and Science Study) 1995; 1999; 2003; 2007; Matematica e scienze Sc. primaria e sec. di I grado OCSE-PISA (Programme for International Student Assessment) 2000; 2003; 2006; 2009 Lettura, matematica e scienze Sc. sec. di II grado

58 Obiettivi di OCSE-PISA
VALUTARE : mettere a punto indicatori delle prestazioni degli studenti quindicenni comparabili a livello internazionale. MONITORARE: fornire dati sui risultati dei sistemi di istruzione in modo regolare e periodico, per consentire un monitoraggio che ne segua gli sviluppi nel tempo. COMPARARE: confrontare le performance dei diversi sistemi formativi in termini di livello medio delle prestazioni e di dispersione dei punteggi. COMPRENDERE: individuare gli elementi che possano contribuire a spiegare le diversità di performance, in termini individuali, di scuola, di sistema.

59 Ciclicità in OCSE-PISA
Anno dell’indagine 2000 2003 2006 2009 2012 2015 Competenze valutate Lettura Matematica Scienze Variabili rilevate Contesto familiare, scolastico e metacognizione Per analisi secondarie: I dati sono in formato file ASCII, scaricabili: si lancia il file di controllo sas oppure spss (data list), secondo il software di utilizzo, e si ottiene la matrice dati. Vengono prodotti dei report sia a livello internazionale, nazionale e locale, accessibili in rete, per il 2006:      

60 Crescita dei Paesi partecipanti ad OCSE-PISA

61 Le indagini comparative tra gli adulti
OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) OCSE-IALS, ALL e PIAAC online: Progetto Periodo di riferimento Literacy Popolazione OCSE-IALS (International Adult Literacy Survey) Lettura, matematica,problem solving 16-65 anni OCSE-ALL (Adult Literacy and Life skills) OCSE-PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies)

62 L’analfabetismo di ritorno
Le indagini evidenziano il processo di decadimento cognitivo che ha inizio dopo l’uscita dal sistema formativo (disparità di età nei risultati) L’istruzione è tuttavia un importante elemento di differenziazione nelle competenze rilevate in età adulta e presenta un carattere cumulativo

63 Una prospettiva di lifelong learning
Il focus della valutazione sulle competenze fa riferimento ad un modello dinamico di apprendimento permanente La capacità di continuare ad apprendere lungo l’arco di tutta la vita è cruciale nella società della conoscenza

64 La «strategia di Lisbona»
Per fare dell’UE una delle economie più competitive nel 2000 il Consiglio europeo aveva fissato alcuni obiettivi irrinunciabili: entro il 2010 tutti i Paesi membri dovevano intervenire su… abbandono scolastico prematuro: ridurre la percentuale di abbandoni scolastici almeno del 10%; matematica, scienze, tecnologie: aumentare almeno del 15% il totale dei laureati in matematica, scienze e tecnologie, diminuendo nel contempo la disparità di genere; completamento del ciclo di istruzione secondaria superiore: arrivare almeno all’85% dei ventiduenni che abbiano completato tale ciclo di istruzione; competenze di base: ridurre la percentuale dei quindicenni con scarse capacità di lettura almeno del 20% rispetto all’anno 2000; apprendimento permanente: innalzare almeno al 12,5% la partecipazione degli adulti in età lavorativa (25-64 anni) all’apprendimento permanente.

65 La ricerca valutativa in Italia
INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) IRRE (Istituti Regionali Ricerca Educativa) Uno per ogni regione d'Italia, tali istituti, in precedenza IRRSAE (Istituti di Ricerca Regionali, di Sperimentazione e Aggiornamento Educativi), istituiti con D.P.R , sono stati enti "tecnici" promossi dal Ministero della Pubblica Istruzione fino al 2007, anno in cui stati stati soppressi per essere assorbiti in una Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica (ANSAS) (ex INDIRE). IPRASE Trentino (Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa) “ha il compito di promuovere e realizzare la ricerca, la sperimentazione, la documentazione, lo studio e l’approfondimento delle tematiche educative e formative (comma 1, articolo 42, legge provinciale 7 agosto 2006, n.5).

66 Le competenze degli italiani
Tra gli adulti: Due terzi della popolazione italiana non dispone di competenze alfabetiche adeguate ad avvalersi delle informazioni necessarie alla vita in una società avanzata. Un adulto ogni tre del nostro Paese non è in grado di comprendere un semplice messaggio scritto considerato di livello 1 (il più basso), sia che riguardi un testo in prosa oppure un documento. Lo svantaggio degli italiani si acuisce ulteriormente quando si tratta di effettuare alcuni calcoli numerici. Invalsi (2006), Letteratismo e abilità per la vita. Indagine nazionale sulla pop. italiana anni, Roma, Armando Editore

67 Le competenze degli italiani
Tra gli studenti: L’Italia risulta in fondo alle classifiche internazionali in particolare a livello Isced (International Standard Classification of Education) 3 (sec. di II grado). Nel 2009 i risultati sono stabili in lettura e solo lievemente migliorati in matematica e scienze rispetto al 2000. Il dato si aggrava di fronte al fatto che a queste indagini partecipano soltanto gli studenti, mentre non è compresa la popolazione giovanile che ha già lasciato la scuola e che in Italia rappresenta una quota di gran lunga superiore a quella della media degli stessi Paesi partecipanti. Invalsi (2008), Le competenze in scienze lettura e matematica degli studenti quindicenni. Rapporto nazionale Pisa 2006, Roma, Armando Editore Martini, A., Rubino, F. (2011) I risultati degli studenti trentini in Lettura. Rapp. provinciale Pisa 2009, Iprase Trentino Vedi tutta la documentazione e i microdati OCSE-PISA italiani (in formato .dat con file di sintassi spss) su:

68 Le competenze degli studenti trentini
In Trentino, le performance della popolazione, tra gli adulti come tra gli studenti, risultano migliori che nel resto d’Italia, un Paese caratterizzato da sempre da una grande e radicata disparità sul territorio e in modo particolare tra Nord e Sud. Le ottime performance degli alunni trentini posizionano le scuole della provincia, a tutti i livelli, di gran lunga al di sopra della media internazionale, affiancando Paesi come Corea, Giappone, Finlandia ai primissimi posti delle classifiche. Nel 2009 rispetto al 2006 i risultati sono stabili, mentre rispetto al 2003 c’è stato un peggioramento dovuto all’inclusione degli allievi della formazione professionale. Il dato stabile va letto positivamente per via della crescita degli studenti stranieri nel sistema e della diminuzione dello status sociale. Invalsi (2006), Letteratismo e abilità per la vita. Indagine nazionale sulla popolazione italiana anni, Roma, Armando Editore Iprase Trentino (2005), IEA TIMMS 2003, Trento, Iprase Trentino Invalsi (2005), Il livello di competenza dei quindicenni italiani in matematica, lettura, scienze e problem solving. Pisa 2003, risultati del Trentino, Roma, Invalsi Iprase Trentino (2010), Rapporto interno su IEA TIMMS 2007, Trento, Iprase Trentino Gentile, M. (2009) (a cura di), Rapporto provinciale PISA 2006, Trento, Iprase Trentino Martini, A., Rubino, F. (2011) I risultati degli studenti trentini in Lettura. Rapp. provinciale Pisa 2009, Iprase Trentino

69 Giovani per livello di competenza in lettura in Europa
Fonte: Istat, elaborazioni su dati Oecd, %, anno 2009

70 Giovani per livello di competenza in matematica in Europa
Fonte: Istat, elaborazioni su dati Oecd, %, anno 2009

71 Giovani per livello di competenza in lettura in Italia
Fonte: Istat, elaborazioni su dati Oecd/Invalsi-Pisa, %, anno 2009

72 Giovani per livello di competenza in matematica in Italia
Fonte: Istat, elaborazioni su dati Oecd/Invalsi-Pisa, %, anno 2009

73 PISA 2006: Punteggio medio di scienze in Trentino e in Italia
Fonte: Gentile, M. (2009), Rapporto provinciale Pisa 2006, Trento, IPRASE Trentino Fonte: Gentile, M. (2009), Rapporto provinciale Pisa 2006, Trento, IPRASE Trentino.

74 OCSE-PISA 2006: i risultati della provincia nel contesto internazionale
Fonte: Gentile, M. (2009), Rapporto provinciale Pisa 2006, Trento, IPRASE Trentino Fonte: Gentile, M. (2009), Rapporto provinciale Pisa 2006, Trento, IPRASE Trentino.

75 OCSE-PISA 2006: % di studenti sugli estremi della scala complessiva di scienze
Sistema Sotto il livello 2 Sopra il livello 5 Finlandia 4,1 20,9 Trentino 12,7 11,8 OCSE 19,3 9,0 Italia 25,3 4,6 Rielaborazioni da: Gentile, M. (2009), Rapporto provinciale Pisa 2006, Trento, IPRASE Trentino.

76 Distribuzione studenti trentini nelle competenze in lettura per scuola
Fonte: Martini, A., Rubino, F. (2011) I risultati degli studenti trentini in Lettura. Rapp. provinciale Pisa 2009, Iprase Trentino

77 OCSE-PISA 2006: effetti della canalizzazione nei sistemi
Fonte: Gentile, M. (2009), Rapporto provinciale Pisa 2006, Trento, IPRASE Trentino

78 di genere di status sociale di provenienza etnica
Le disuguaglianze di opportunità in istruzione di genere di status sociale di provenienza etnica

79 Scelta universitaria in Italia: il sorpasso delle femmine
% giovani in età anni Fonte: Sartori, F., elaborazioni Istat su dati Miur

80 Scelte e genere nel sistema trentino
%, N=6.359, solo diurni in 1° classe, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

81 Segregazione di genere nel sistema trentino
%, N=6.359, solo diurni in 1° classe, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

82 Stereotipi di genere in Trentino
Studente: «Sono abbastanza distinti i miei genitori, perché mio papà è più portato è per la matematica, invece in italiano è negato, invece mia mamma è più portata per l’italiano, storia, cose… più da studiare insomma.» (sic) Fonte: N=1.268, Ress, A. (2010) Convenzioni e convinzioni. L’apprendimento della matematica nel sistema formativo trentino, Tesi di Dottorato Università degli Studi di Trento.

83 Giudizi sulla matematica in Trentino
Voci di studenti: «La matematica non mi piace, non sono brava e mai lo sarò. Non mi interessa nemmeno esserlo.» «Ci ho provato molte volte ad andare bene, a studiare ed impegnarmi, ma poi andavo comunque male... quindi mi sono inculcata in testa che in matematica sono negata.» «Per me è impossibile la matematica.» «Non ce la farò a migliorare in matematica, perché ho sempre fatto fatica e non ci capisco un tubo.» «Non migliorerò, perché sono negata. Faccio del mio meglio e i risultati sono scarsi, quindi più di così non so che fare.» «Non sono mai andata bene in questa materia… non andrò mai bene in matematica.» «La matematica non la capirò mai!» «La matematica per me è sempre stata un casino e lo sarà sempre.» Fonte: N=1.268, Ress, A. (2010) Convenzioni e convinzioni. L’apprendimento della matematica nel sistema formativo trentino, Tesi di Dottorato Università degli Studi di Trento.

84 OCSE-PISA 2006 Punteggi medi del campione trentino per genere
Literacy Maschi Femmine Differenza Lettura 486 531 -45 Scienze 522 520 +2 Matematica 497 +23 Fonte: Gentile, M. (2009), Rapporto provinciale Pisa 2006, Trento, IPRASE Trentino

85 Punteggio OCSE-PISA in Trentino indici di capacità di lettura per genere
Fonte: Martini, A., Rubino, F. (2011) I risultati degli studenti trentini in Lettura. Rap. provinciale Pisa 2009, Iprase Trentino

86 Scelte e istruzione dei genitori nel sistema trentino
%, N=6.359, solo diurni in 1° classe, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

87 Scelte e classe sociale nel sistema trentino
%, N=6.359, solo diurni in 1° classe, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

88 Disuguaglianze sociali all’Università in Italia
Occupazione genitori: Classe dirigente vs Operai Fonte: Almalaurea, Indagine sui diplomati di scuola media superiore, anno 2010

89 OCSE-PISA 2009: prestazione in lettura e status sociale
Fonte: Martini, A., Rubino, F. (2011) I risultati degli studenti trentini in Lettura. Rapp. provinciale Pisa 2009, Iprase Trentino Fonte: Gentile, M. (2009), Rapporto provinciale Pisa 2006, Trento, IPRASE Trentino.

90 OCSE-PISA 2006: punteggio di scienze e percentuale di varianza nei risultati spiegata dall’indice dello status socio-economico e culturale Fonte: Gentile, M. (2009), Rapporto provinciale Pisa 2006, Trento, IPRASE Trentino

91 Disuguaglianze sociali nella secondaria in Trentino e in Italia
Istruzione genitori: Laurea vs Licenza media Occupazione genitori: Classe dirigente vs Operai Percentuali di voto “ottimo” ottenuti all'esame di stato nell’a.s. 1995/96, Istat - I Percorsi di studio e di lavoro dei diplomati I dati fanno riferimento alla regione Trentino-AA; scelta del liceo dei 15-19enni che hanno completato la scuola secondaria di primo grado. ISTAT -Indagine continua sulle Forze di Lavoro I dati fanno riferimento alla regione Trentino-AA Fonte: Ress & Azzolini, Quanto incidono gli effetti secondari nella scelta della scuola secondaria di secondo grado? Il ruolo degli effetti primari e secondari nelle disuguaglianze di opportunità di istruzione, work in progess 2013

92 Disuguaglianze sociali nella secondaria in Trentino e in Italia
Istruzione genitori: Laurea vs Licenza media Occupazione genitori: Classe dirigente vs Operai Punteggi di Rasch calcolati su dati Invalsi-SNV 2009/10 La media dei due punteggi di Rasch è stata fissata a circa .067 e la deviazione standard è 1.04 Fonte: Ress & Azzolini, Quanto incidono gli effetti secondari nella scelta della scuola secondaria di secondo grado? Il ruolo degli effetti primari e secondari nelle disuguaglianze di opportunità di istruzione, work in progess 2013

93 Trend delle disuguaglianze educative in Trentino
Variazione per coorte di nascita dell’associazione tra titolo di studio e classe d’origine a parità di istruzione familiare e genere. Distanza tra i figli di imprenditori, liberi professionisti e dirigenti (categoria di riferimento) e i discendenti di altre classi sociali. Parametri logit di modelli di regressione log. ord. Fonte: Rapporto Opes 2011

94 Scelte e status migratorio nel sistema trentino
%, N=6.359, solo diurni in 1° classe, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

95 OCSE-PISA 2006 Punteggi medi del campione trentino per status immigratorio
Literacy Nativi Stranieri Differenza Lettura 515 439 +76 Scienze 527 454 +73 Matematica 514 444 +70 Fonte: Gentile, M. (2009), Rapporto provinciale Pisa 2006, Trento, IPRASE Trentino

96 Disuguaglianze sociali nel voto di licenza media
*Variabili significative Coeff. di regressione logistica binomiale, N=5.751, solo diurni in 1° classe transitati dal sistema trentino, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

97 Disuguaglianze sociali nella scelta del liceo
*Variabili significative Coeff. di regressione logistica binomiale, N=5.751, solo diurni in 1° classe transitati dal sistema trentino, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

98 Disuguaglianze sociali nel voto di maturità
*Variabili significative; il gruppo etnico presenta celle con numerosità scarsa e margini di errore elevati Coeff. di regressione logistica binomiale, N=5.751, solo diurni in 1° classe transitati dal sistema trentino, a.s. 2010/11 Fonte: Anagrafe Unica degli Studenti – Provincia Autonoma di Trento

99 Multietnicità e linguaggi a scuola
La classe, un film di Laurent Cantet, 2008 Palma d’oro al 61° Festival di Cannes: «Un film che non vuole dare risposte, ma che pone tante domande.» Sean Penn, Presidente della giuria

100 D. I servizi Orientamento in entrata e in uscita

101 Che cos’è l’orientamento?
un’attività svolta da un servizio, rivolta ad un ampio target che non si limita ai giovani in età scolastica, che affianca l’individuo nella conoscenza e valorizzazione del sé, al fine di individuare un obiettivo da perseguire e sostenerlo in tutto il corso di vita. Fonte: Ress, A., Caporusso, L. (2011) Contesti, azioni e professionalità per l’orientamento, promosso da: Tavolo per l’Orientamento – Rete su Scuole Comunità delle Giudicarie; Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella

102 Che cos’è l’orientamento a scuola?
L’orientamento a livello scolastico si realizza nell’attivazione di progetti declinati per età e ordine di scuola: primaria - sviluppo della capacità di fare scelte e accettarne le conseguenze; secondaria di I grado - sviluppo della capacità di riconoscimento, accettazione e gestione delle proprie emozioni; secondaria di II grado - orientamento verso una professione che implichi o meno la scelta dell’Università. Fonte: Ress, A., Caporusso, L. (2011) Contesti, azioni e professionalità per l’orientamento, promosso da: Tavolo per l’Orientamento – Rete su Scuole Comunità delle Giudicarie; Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella

103 Cos’è importante nell’orientamento formativo?
Per orientare dal punto di vista formativo occorre considerare anche: le iniquità del sistema - permangono oggi disuguaglianze di opportunità formative fondate sul genere e sull’origine sociale ed etnica; il rendimento del titolo di studio - l’accesso all’istruzione corrisponde all’accesso a posizioni sociali più prestigiose e remunerative; le esigenze del mercato del lavoro - il territorio è frammentato in distretti occupazionali che richiedono competenze diversamente spendibili e sempre più complesse. Fonte: Ress, A., Caporusso, L. (2011) Contesti, azioni e professionalità per l’orientamento, promosso da: Tavolo per l’Orientamento – Rete su Scuole Comunità delle Giudicarie; Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella

104 Le scelte: orientamento in entrata e in uscita
scuola secondaria di II grado circa 2.500 studenti in transito circa 5.000 studenti in transito

105 non seguite troppo l’amico del cuore!
Ottenere il diploma non è scontato! Il tasso di abbandoni (in tutto il percorso) è abbastanza elevato in Italia, ma incide anche in Trentino… il consiglio è: non seguite troppo l’amico del cuore!

106 Giudizi sulla propria scelta formativa Italia
Fonte: Almalaurea, Indagine sui diplomati di scuola media superiore, anno 2010

107 Attenti alla scelta, senza troppe illusioni!
In Italia, più elevati livelli di disoccupazione (superiori al 34%) si registrano tra i diplomati che hanno ricevuto una formazione artistica, liceale o magistrale, mentre i più bassi si rilevano tra i diplomati tecnici (22,4%) e quelli degli istituti professionali (21,4%). Poco più dell'80% degli occupati svolge un lavoro di tipo continuativo, mentre il 19% lavora in modo occasionale o stagionale. Gli occupati con contratti a termine sono il 34,6%: il 27,3% ha un contratto a tempo determinato e il 7,3% ha un lavoro a progetto. Fonte: Istat, I percorsi di studio e lavoro dei diplomati, Indagine sui diplomati 2007

108 Ottenere la laurea non è scontato!
Il tasso di abbandoni (part. 1° e 2° anno) è abbastanza elevato in Italia… per arginare questo rischio è necessario: avere una buona preparazione essere molto motivati decidere con ampio anticipo il proprio percorso (test anticipati)

109 Attenzione! Quando si sceglie l’Università?
Fonte: Buzzi, C., Indagine sui diplomati trenini 2011

110 Il rischio di abbandono all’Università…
In Italia, a quattro anni dall’immatricolazione all’università, poco meno del 14% ha già conseguito una laurea di I livello, mentre quasi il 9% ha interrotto e abbandonato gli studi. L’abbandono degli studi universitari avviene più frequentemente tra i giovani che si sono diplomati negli istituti tecnici e nei corsi dell’istruzione umanistica (oltre l’11%), mentre tra i liceali la percentuale di interruzione degli studi è inferiore al 6%. Fonte: Istat, I percorsi di studio e lavoro dei diplomati, Indagine sui diplomati 2007

111 Ci sono anche altri percorsi post-diploma!
percorsi di formazione non universitaria brevi e professionalizzanti (es. educatore per la scuola dell’infanzia) i percorsi IFTS (durata 1 anno, organizzati da alcune Regioni, formano tecnici specializzati di alto livello (es. marketing, ristorazione) ( gli Istituti Tecnici Superiori (appena istituiti)

112 La condizione occupazionale dei laureati in Italia
Dopo 3 anni dalla laurea Trento Italia Partecipano o hanno partecipato ad attività formative post-laurea 62,9 Lavorano 75,5 69,7 Occupati in modo stabile 54,3 Sono disoccupati 3,7 8,9 Ritengono la propria laurea efficace per il proprio lavoro 58,6 56,9 Guadagno mensile netto 1.333 euro 1.223 euro Fonte: Almalaurea, La condizione occupazionale dei laureati, %, N=609; , anno 2011

113 I rendimenti dell’istruzione al primo impiego in Trentino
Fonte: Rapporto Opes 2011

114 I rendimenti dell’istruzione nel tempo
«I rendimenti dell’istruzione (a parità di altre condizioni) si notano anche in termini di reddito netto percepito. I differenziali di rendimento economico dell’istruzione diventano, infatti, con l’evolvere dell’età, via via più rilevanti. Ad esempio, a 40 anni, un laureato percepisce mediamente euro in più all’anno di un soggetto con la stessa età con al più la licenza media e circa euro all’anno in più rispetto ad un coetaneo diplomato. Inoltre, un’elevata scolarità garantisce anche minori rischi di disoccupazione.» Fonte: Rapporto Opes 2011

115 I rendimenti dell’istruzione a tre anni dal titolo in Trentino
Dati sui laureati in Trentino; la stima dei diplomati riguarda l’Italia e può risultare lievemente più bassa rispetto al Trentino Fonte: Almalaurea, La condizione occupazionale dei laureati, %, N=609; anno 2011

116 La condizione occupazionale a 3 anni dalla laurea in Trentino
Fonte: Almalaurea, La condizione occupazionale dei laureati, %, N=609; anno 2011

117 La condizione occupazionale a 3 anni dalla laurea in Italia
Fonte: Buzzi, C., su dati Almalaurea, La condizione occupazionale dei laureati, %, anno 2011

118 Consigli utili per i giovani:
Il rendimento della laurea non è sempre garantito! Consigli utili per i giovani: non prendere alla lettera le indicazioni offerte dai siti web di alcuni corsi di laurea in merito agli sbocchi occupazionali costruirsi il proprio cv (stage, competenze chiave – inglese e informatica, esperienze all’estero) attenzione, soprattutto per le ragazze, alle lauree deboli

119 Un laureato vive in media 3,5 anni in più di un diplomato!
L’istruzione non è solo un investimento economico… Stile di vita Salute Reddito e occupazione Partner Rete sociale Prospettive di vita Un laureato vive in media 3,5 anni in più di un diplomato!

120 Le risorse orientative
Oltre alla scuola, esistono altre esperienze di orientamento formativo, offerte da: Centro per l’Impiego (che promuove la formazione continua) Università (porte aperte, iniziative, altro, ad es. Privato sociale Provincia, ad esempio con i Piani di Zona o con Ad Personam, lo sportello che informa anche sui corsi finanziati dal Fondo Sociale Europeo e consegna i buoni per la riqualificazione professionale ( e così via…

121 Orientare… La classe, un film di Laurent Cantet, 2008
Palma d’oro al 61° Festival di Cannes: «Un film che non vuole dare risposte, ma che pone tante domande.» Sean Penn, Presidente della giuria

122 per esperti in dinamiche e politiche giovanili
Grazie e Buon lavoro! Corso di formazione per esperti in dinamiche e politiche giovanili 21 febbraio 2013 di Anna Ress


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