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Diocesi di Como Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia

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Presentazione sul tema: "Diocesi di Como Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia"— Transcript della presentazione:

1 Diocesi di Como Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia
Gli “itinerari di fede” per fidanzati Una scelta imprescindibile

2 La parola del Vescovo/1 «A partire dal prossimo autunno (2008! n.d.r.), con inizio diocesano nella prima domenica di Avvento, partono in diocesi i nuovi itinerari di fede in preparazione al matrimonio. Della durata di un anno, con chiari riferimenti allo stile catecumenale, attenti alla vita comunitaria delle parrocchie, aperti alla testimonianza degli sposi e all’approfondimento della teologia e spiritualità nuziale, andranno a sostituire le esperienze dei corsi fidanzati. A tutti gli operatori di pastorale familiare e ai Consigli pastorali zonali e parrocchiali è richiesta una seria opera di formazione” …» (Da «Il Maestro è qui e ti chiama, proposte pastorali per il biennio ») Già nel suo primo documento di pastorale diocesana “Il Maestro è qui e ti chiama” (Proposte pastorali per il biennio ), il Vescovo Coletti chiedeva alle varie comunità parrocchiali di far partire i nuovi itinerari di preparazione per i fidanzati, che avrebbero dovuto sostituire le esperienze tradizionali dei “corsi fidanzati”: Questi nuovi itinerari potevano partire nel 2008 perché nel frattempo la Commissione operativa diocesana per la pastorale familiare, raccogliendo l’esperienza di corsi per fidanzati approntanti in modo nuovo dall’Azione Cattolica diocesana, aveva studiato per più di due anni un nuovo progetto pastorale, sperimentandolo in alcune parrocchie della diocesi, progetto che poi è stato pubblicato nel Sussidio “Li mandò a due a due” (ed. Effatà, 2009).

3 La parola del Vescovo/2 «I nuovi percorsi in preparazione al Matrimonio si vanno pian piano diffondendo in tutti i Vicariati. Su questa scelta prioritaria chiedo piena disponibilità a tutto il clero e a quanti lavorano nella pastorale familiare. Sono percorsi di fede strutturati su alcune scelte essenziali, da considerare come i pilastri di un edificio…questa struttura solida permette anche opportuni adattamenti alle diverse situazioni, ma non va ignorata né stravolta…» (Da «Il Maestro è qui e spezza il pane per noi», piano pastorale del 2013») Nei piani pastorali successivi il Vescovo ha ribadito questa scelta che ormai è assunta dalle varie comunità parrocchiali, ma ha anche sottolineato la necessità di proporla pur con gli opportuni adattamenti, ma senza snaturarla nelle sue scelte e motivazioni di fondo. Per es. scrive nel piano pastorale del 2013: Da dove è nata questa esigenza di predisporre e diffondere questi nuovi itinerari in preparazione al matrimonio? Dalla consapevolezza che il mondo sta cambiando…

4 Una consapevolezza «L’odierno contesto di scristianizzazione esige che la celebrazione dei Sacramenti sia accompagnata da un’intensa attività di evangelizzazione…» (Dalla Nota pastorale CEI sull’Iniziazione cristiana /3, 2003) «I mutamenti culturali e sociali sono tali da mettere radicalmente in discussione l’esistenza stessa dell’istituto del matrimonio. Su questa linea perde valore la condizione del fidanzamento a favore di ormai diffuse forme di convivenza, prematrimoniali o permanenti o almeno ‘finchè ci vogliamo bene’». (Da «Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia della CEI, 2012) Leggiamo due testi scritti dai nostri Vescovi che richiamano i mutamenti della società: Il primo riguarda la diffusione sempre più ampia di persone adulte che non hanno ricevuto il Battesimo o non hanno completato il cammino di IC, perché le loro famiglie o loro stessi hanno perso il senso di una fede esistenziale e il riferimento ad una comunità cristiana pur presente sul territorio… Il secondo è un documento recentissimo, appena uscito che si occupa del cambiamento della realtà proprio in riferimento all’esperienza del fidanzamento e del matrimonio: Altro testo interessante: OPPM, 2!

5 E’ cambiata la società… È cambiata la Chiesa…
E’ cambiata l’identità dei fidanzati… Guidati da don Italo proviamo a indentificare questi mutamenti in atto che impongono di ripensare alla pastorale della Chiesa. Vedi foglio don Italo Ed eventualmente OPPM, 2 Mentalità individualistica Dittatura del relativismo, che non riconosce nulla come definitivo e lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie; appiattisce le diverse esperienze rendendole tutte uguali Fidanzati: Diffusione della convivenza Parziale assenza dalla vita di comunità Frequente totale distacco dalla comunità cristiana Posticipazione del matrimonio con data decisa un anno prima (per motivi di organizzazione della festa!)

6 Una svolta necessaria La chiedeva già il Direttorio di Pastorale famigliare (1993); la rilanciano i sussidi CEI “Celebrare il mistero grande dell’amore. Indicazioni per la valorizzazione pastorale del Nuovo Rito del matrimonio” (2006) e «Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia» (2012): «La Pastorale prematrimoniale si conferma uno dei capitoli più urgenti, importanti e delicati…. Essa si trova ad una svolta ed è chiamata ad un confronto chiaro e puntuale con la realtà e ad una scelta: o rinnovarsi profondamente o rendersi sempre più ininfluente e marginale» (DPF, n.40; CMGA, n.20; OPPM, n.3) Ecco la svolta necessaria chiesta con urgenza già agli inizi degli anni 90 e ribadita ancora oggi: i due Sussidi CEI ribadiscono e citano quanto già scritto del Direttorio! Ciò significa che questa svolta è «radicale», è un cambiamento di mentalità e di stile che non è facile da attuare e richiede tanto approfondimento, convinzione e tempo!

7 Quale cambiamento? «Il cammino dei fidanzati va pensato come un itinerario, attento alle situazioni spirituali e personali. Per questo è necessario che i pastori accolgano i fidanzati e in primo luogo ridestino e alimentino la loro fede». (CMGA, n.24) «L’itinerario di preparazione al matrimonio, anche in un simile contesto, mantiene, anzi accresce il proprio valore, assumendo il carattere di un autentico percorso di fede…che sostenga i fidanzati in una rinnovata adesione al Signore e offra loro l’occasione per ripartire nella fede, raccogliendo domande e richieste profonde che anche oggi i nubendi pongono alla Chiesa» (OPPM, pres. Cfr anche CMGA, n.19) In che cosa consiste questa svolta? Ecco che cosa ci dicono i nostri due ultimi documenti CEI: Dunque un cammino di fede, attento alla reale situazione dei fidanzati, ma anche alle loro domande profonde che possono appunto far ripartire la loro fede, ridare slancio al loro rapporto con il Signore

8 se lo si coglie come «un’occasione privilegiata di missionarietà, il percorso di preparazione al Matrimonio diventa di straordinaria efficacia anzitutto per la ripresa del loro cammino di fede; se queste coppie si sentono accolte con simpatia e affetto dalla comunità cristiana, trovano delle risposte alle loro domande fondamentali, circa la vita e l’esperienza dell’amore che stanno vivendo, e vengono accompagnate alla scoperta di una fede adulta» (CMGA, n.54) Riprendiamo ancora un passo del Celebrare il mistero grande: Vorrei farvi notare quei due «se…»: l’efficacia di questi nuovi percorsi dipende da questi due se che coinvolgono tutta la comunità cristiana e in particolare gli operatori pastorali a cui la comunità cristiana dà «il ministero dell’accompagnamento»

9 attenzione alle situazioni spirituali e personali
La preparazione al Matrimonio deve configurarsi sempre più come un cammino di fede attenzione alle situazioni spirituali e personali accoglienza dei fidanzati accompagnamento alla scoperta di una fede adulta (CMGA, 24 e 54) Dunque riprendiamo in sintesi il cambiamento, la svolta necessaria:

10 Non più “corsi” ma “itinerari”
CORSI TRADIZIONALI Serie di conferenze/catechesi su temi specifici riguardanti amore e matrimonio. incontri serali più o meno ravvicinati nel tempo protagonisti attivi: relatori degli incontri (prete, esperto, coppia testimone) ITINERARI DI FEDE cammino di risveglio e maturazione della fede, in forma di “tirocinio alla vita cristiana” cammino che si distende nel tempo e si inserisce nel cammino ordinario di fede della Chiesa, per permettere l’incontro vitale con il Cristo Risorto. Protagonisti attivi: i fidanzati che scoprono in Dio la sorgente del loro amore e nella Comunità il luogo per realizzarlo. Ecco in uno schema approssimativo ma efficace la svolta, il cambiamento di impostazione di fondo: è chiaro che in mezzo a queste due tipologie, a sinistra quello che si faceva, a destra quello che si dovrebbe fare (o si sta facendo) ci sono stati passi intermedi, tentativi di aggiornamento dei «corsi», ma deve essere chiara la prospettiva diversa. Nei primi si puntava soprattutto a «preparare al sacramento del matrimonio», dando per scontato un contesto di valori e di fede che però spesso non c’era più e questa preparazione restava finalizzata alla celebrazione consapevole, ma non si preoccupava di verificare se c’erano le condizioni perché questa celebrazione diventasse vita di fede, punto di partenza per la costruzione di una nuova famiglia «chiesa domestica», inserita nella comunità cristiana e nel suo cammino liturgico-sacramentale… Il secondo modello ha uno sguardo più ampio sulla persona, sui fidanzati cercando di capire qual è il loro livello di fede e di esperienza di amore di coppia, per aiutarli a fare evolvere fede e amore in un progetto di vita con sapevole alla presenza del Signore.

11 Che itinerari di fede proporre?
«I percorsi possibili sono tanti. Ma quelli che corrispondono meglio alla realtà sacramentale del matrimonio cristiano sono gli itinerari di tipo catecumenale… Questa rinnovata catechesi è del tutto necessaria affinché il sacramento sia celebrato e vissuto con le dovute disposizioni morali e spirituali» (CMGA, n.35) «Importante è ripensare e offrire itinerari di tipo catecumenale, nello spirito e nei contenuti, che accompagnino alla presa di coscienza e riscoperta della vocazione battesimale in chiave sponsale» (OPPM, n.24) Alla domanda che ci siamo fatti, i nostri documenti della CEI rispondono unanimi che gli itinerari di fede più adatti sono quelli di tipo catecumenale e allacciano questa tipologia al fatto che essa è in grado di tenere insieme sacramento e vita! Cerchiamo di capire meglio…per farlo dobbiamo rifarci ad un esperienza molto antica nella Chiesa che si chiama CATECUMENATO

12 Catecumenato: che cos’è?
«E’ il processo globale attraverso il quale si diventa cristiani. Si tratta di un cammino diffuso nel tempo e scandito dall’ascolto della Parola, dalla celebrazione e dalla testimonianza dei discepoli del Signore, attraverso il quale il credente compie un apprendistato globale della vita cristiana e si impegna a una scelta di fede e a vivere da figlio di Dio; ed è assimilato, con il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia, al mistero pasquale di Cristo nella Chiesa» (CEI, 1991) Partiamo dalla definizione che i Vescovi italiani danno del Catecumenato nel Progetto catechistico nazionale di preparazione ai Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana: leggere Abbiamo colorato in giallo le parole chiave che ci fanno capire che il catecumenato è una preparazione ai Sacramenti «globale» che tocca la vita e che cioè intende «formare» il cristiano e proprio per questo motivo è un cammino che si distende nel tempo, ha bisogno di tempi lunghi, perché non si tratta di imparare delle cose che riguardano la religione, i sacramenti, la liturgia, ma si tratta di imparare a vivere da cristiani, «assimilandosi al mistero pasquale di Cristo», cioè accettando di farsi tutt’uno con Cristo, vivendo del suo Spirito, con il suo stesso stile di vita, nel suo corpo che è la Chiesa.

13 Proporre un itinerario per fidanzati secondo il modello catecumenale significa proporre un cammino di tirocinio alla vita cristiana analogo a quello dei catecumeni che si preparano a ricevere i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana, che prevede, come quello: Il catecumenato era il cammino per diventare cristiani, cioè «figli di Dio», attraverso la celebrazione dei Sacramenti dell’IC; Un cammino «in stile catecumenale» è un cammino che ha lo stesso stile e che aiuta le persone già cristiana, che hanno cioè già ricevuto i sacramenti IC a vivere da figli di Dio in pienezza, nel loro stato di vita Per i fidanzati che chiedono il matrimonio questo cammino in stile catecumenale li porterà a capire, sperimentare, trovare la forza e il sostegno quotidiano per vivere il proprio battesimo in coppia, in questa nuova esperienza particolare di vita sbocciata con il loro innamoramento, ma che deve diventare esperienza d’amore innestata nell’amore di Cristo sposo. E tutto questo «attraverso il sacramento del matrimonio» che permette di riscoprire il Battesimo, la vita dei figli di Dio in chiave sponsale (cfr. OPPM, n.24) Il cammino è analogo e cioè prevede una struttura simile, degli elementi essenziali simili che sostengono il cammino, permettono cioè di raggiungere l’obiettivo. Quali sono questi elementi?

14 Una scansione in tappe e tempi Delle indispensabili
Delle componenti specifiche Una scansione in tappe e tempi Delle indispensabili condizioni pastorali - Una logica precisa Questi sono gli elementi propri del cammino di catecumenato e di tutti i cammini catecumenali e dunque dovremmo ritrovarli anche nei nostri itinerari di fede per i fidanzati…

15 Componenti dell’itinerario
Catecumenato (IC/1,26) Conversione Ascolto Parola di Dio e catechesi Riti liturgici Pratica della vita cristiana Fidanzati (CMGA, 34) Conversione Percorso spirituale personale e di coppia Ascolto Parola di Dio Partecipazione alla liturgia e preghiera della chiesa Vita di carità e castità Ora facciamo passare una serie di diapositive che mostrano, con anche i riferimenti ai documenti fondamentali della CEI, come le indicazioni per i nuovi itinerari di fede per i fidanzati ricalcano proprio la struttura portante del cammino del Catecumenato: non possiamo fermarci troppo: è un contributo per il vostro studio. IC/1 = Nota pastorale della CEI sull’Iniziazione cristiana n.1, cioè con le indicazioni pastorale per il catecumenato degli adulti: è del 1997 e riprende, attualizzandolo nel contesto attuale, il cammino di catecumenato della Chiesa antica.

16 Tappe e tempi Catecumenato (IC/1,27-39) Fidanzati (CMGA, 38)
Evangelizzazione e Rito di ammissione al catecumenato Catecumenato e Rito di Elezione Tempo della purificazione e della illuminazione (ultima quaresima) e Celebrazione dei Sacramenti IC (Pasqua) Mistagogia e Anniversario del Battesimo Fidanzati (CMGA, 38) Tempo dell’accoglienza e del discernimento (presentazione comunità e benedizione fidanzati) Tempo della Parola Tempo della preghiera e dell’impegno e Celebrazione del Matrimonio Mistagogia e Anniversario matrimonio Il Catecumenato era scandito in tappe rituali precise che ritmavano il cammino e davano ad ogni tempo intermedio una caratteristica particolare: tenete presente che il cammino di catecumenato durava anni e ancora oggi prevede, prima della celebrazione dei Sacramenti più di due anni! Notate anche che la tappa dei Sacramenti non è la fine del cammino, ma il momento centrale. Il cammino si conclude con la «Mistagogia» (dal greco condurre dentro il Mistero di Cristo celebrato). Itinerario fidanzati: abbiamo ancora una visione molto riduttiva del cammino; noi intendiamo quel cammino che facciamo fare ai fidanzati da quando vengono a chiedere di sposarsi in Chiesa finchè celebrano il matrimonio… In realtà il cammino dovrebbe partire da più lontano come già faceva notare la «Familiaris Consortio» del 1981 che parlava di tre principali momenti: una preparazione remota che inizia nell’infanzia e si vive soprattutto in famiglia, una preparazione prossima che dovrebbe caratterizzare i percorsi di fede della preadolescenza e dell’adolescenza e una preparazione immediata che è quella appunto che precede la celebrazione del sacramento e che parte dalla decisione di sposarsi (Cfr. per questi passaggi CMGA, nn ) E ancora il cammino non dovrebbe terminare con la celebrazione del matrimonio, ma con la «mistagogia» cioè un tempo in cui la coppia viene accompagnata per mano nel/i primo/i anni di matrimonio a cogliere nella propria vita la forza del Sacramento e a «incarnare» il Rito in una vita sponsale-famigliare secondo la statura di Cristo. Per questo vi invito a leggere tutto il cap.IV del documento «Celebrare il Mistero grande» e il cap. V del nuovo Documento Orientamenti Pastorali… che proprio danno preziose indicazioni per «accompagnare» le giovani coppie, in continuità con il cammino di preparazione al Matrimonio. E’ chiaro dunque che noi adesso ci limitiamo a parlare della «preparazione immediata» di questo complesso cammino catecumenale, che è la parte centrale del cammino, ma dovremmo integrare questo discorso con quello che si sta avviando sulla pastorale pre e post, cioè per esempio sul progetto diocesano di educazione sessuale 0-25 sul primo fronte e sulla pastorale familiare (Cfr. gruppi familiari e oltre) sul secondo fronte.

17 Catecumenato (IC/1,43-52;84-85)
Condizioni pastorali Catecumenato (IC/1,43-52;84-85) Comunità parrocchiali accoglienti e capaci di testimonianza Se possibile, costituire un gruppetto di catecumeni Costituzione di un “gruppo di accompagnamento” formato dal garante, padrino/madrina, catechisti adulti, fedeli esemplari. Cura vigilante del parroco Fidanzati (CMGA, 50-53) Soggetto privilegiato è la parrocchia, che deve essere accogliente e luogo di fraternità sincera. Disponibilità ad un cammino comunitario con altri fidanzati (IC/3, 18) Accompagnamento della comunità, in particolare di coppie di sposi, indispensabili accanto al presbitero… Responsabilità e cura vigilante del parroco Qui vengono praticamente messi in evidenza i protagonisti di questa azione pastorale: prima di tutto le comunità parrocchiali, poi i fidanzati che devono essere disponibili a fare un cammino comunitario a camminare insieme, in gruppo, e poi il gruppo di accompagnamento che noi chiamiamo «équipe» che è formata da persone diverse che mostrano la varietà di vocazioni e carismi nella Chiesa e che ricevono dalla comunità questo ministero particolare di «accompagnamento», di cui parleremo più avanti; da ultimo, ma non ultimo il parroco con il suo compito di «pastore».

18 Logica dell’itinerario
Catecumenato (IC/1,23) Il primato dell’evangelizzazione Rapporto stretto tra IC e comunità cristiana Stretta e organica connessione dei tre sacramenti IC Inserimento nell’anno liturgico, nel quale valorizzare e coordinare la globalità dei vari aspetti del vivere cristiano La rispettosa attenzione alle singole persone nelle loro varie situazioni ed esperienze umane Fidanzati La priorità dell’educazione alla fede (CMGA, 36) Cammino in e con la Chiesa per divenire «chiesa domestica (CMGA, 38 e 16) Radicamento del Sacramento del Matrimonio nel Battesimo (CMGA, 22) Inserimento del percorso nell’anno liturgico sul quale scandire tappe e tempi (IC/3, 36 e 53) Attenzione alle situazioni spirituali personali (CMGA 24 e anche IC/3, 40 e 53) Qui troviamo tutti gli elementi che poi riprenderemo come i pilastri fondanti dell’itinerario Passare via veloce

19 Il completamento dell’IC ha priorità teologica e pastorale …
Cresima e Matrimonio «La preparazione al matrimonio diventa spesso un’occasione per completare l’IC… Il completamento dell’IC ha priorità teologica e pastorale … I due momenti non devono essere necessariamente distinti o separati nel tempo, ma non possono nemmeno essere confusi o semplicemente sovrapposti; Soprattutto il secondo non sostituisce il primo…» (CMGA, n.27) Una nota importante che nasce da una possibile situazione particolare, quella cioè in cui un fidanzato sia battezzato, ma non abbia ancora ricevuto la Cresima: di per sé non ha compiuto il cammino di Catecumenato e dunque si pone il problema se può o meno fare il cammino dei fidanzati «catecumenale»…. Certamente da quanto detto dovremmo aver capito che tra i due cammini il più importante è quello del Catecumenato, perché è ciò che sta all’origine e fonda il secondo e dunque è insostituibile! Questo non vuol dire che prima si deve fare l’uno e poi l’altro, come appunto si dice anche qui, ma che non si può pensare di fare solo l’itinerario per fidanzati, dando per scontato quello di catecumenato; e dunque bisognerà prevedere momenti e tappe a parte per queste persone.

20 La proposta nuova Un itinerario di fede per fidanzati secondo lo stile catecumenale costruito sui tempi ed i temi dell’Anno Liturgico, vissuto nella Comunità, sulla base del nuovo Rito del Sacramento del Matrimonio Ecco dunque una sintesi della nuova proposta

21 La proposta nella sua concretezza
I fidanzati sono invitati a partecipare ad un itinerario della durata di un anno nel quale sperimentare alcune note fondamentali della vita cristiana. Sono chiamati ad inserirsi nella vita della comunità parrocchiale. ( leggere la slide)

22 Li mandò a due a due… E’ il Sussidio diocesano che ha inteso recepire e concretizzare le indicazioni dei nostri Vescovi Colto il senso globale di questa nuova impostazione, proviamo ora ad addentrarci cercando di capire come realizzare questo itinerario per fidanzati in stile catecumenale. Abbiamo visto che la CEI stessa ha offerto dei documenti con note pastorali concrete; ma noi siamo ancora più fortunati perché la Diocesi stessa ci fornisce un Sussidio molto prezioso che ci dà tutte le istruzioni per costruire questi itinerari. Vorrei attirare l’attenzione sul titolo e il sottotitolo del Sussidio, per i quali rimando al testo che sarà distribuito a ciascuno «Li mandò a due due»: è ciò che fa Gesù con i suoi apostoli, volendo condividere con loro la passione per la costruzione del Regno di Dio. Chi sono questi «due»? Sono i fidanzati che, secondo il loro dediderio di sposarsi nel Signore, vogliono d’ora in avanti camminare insieme per le strade del mondo, annunciando a tutti l’amore di Dio in Cristo, un’amore sponsale, fatto di dono reciproco che si espande su tutta l’umanità Ma sono anche questi due, le tante coppie accompagnatrici che hanno assunto il compito affidatogli da Cristo attraverso la Chiesa di accompagnare nel cammino i fidanzati, facendosi testimoni accanto a loro di una scoperta meravigliosa che stanno vivendo, l’amore di Cristo in loro che li fa famiglia-Chiesa domestica. Il sottotitolo: «La comunità cristiana accompagna il cammino di fede dei fidanzati: la scansione e il colore diverso invita a riflettere su ogni singolo elemento: in giallo i soggetti fondamentali; in blu la sostanza dell’esperienza: è un cammino di fede; e l’equipe è li per accompagnare, seguire passo passo la crescita di consapevolezza, esperienza di questi futuri sposi.

23 Li mandò a due a due… Due volumi Guida per l’équipe
Schede per gli incontri «Le schede sono il punto più fragile del testo…» (Guida, pag.8) Due volumi che non hanno lo stesso valore: Il testo Guida: è forse quello meno conosciuto, ma che invece è fondamentale e va studiato in equipe, perché dice le scelte fondanti dell’itinerario e tutti i suggerimenti utili per costruire l’itinerario, senza perdere di vita gli obiettivi Il testo con le Schede: Dice la Guida stessa a pag. 8: “Le schede sono il punto più fragile del testo. Per essere fedeli all’impostazione di fondo dovrebbero essere elaborate, o almeno rielaborate, da ogni equipe per un adattamento ai gruppi concreti di fidanzati (età, esperienze di vita ecclesiale, cultura, …).” E prosegue sottolineando l’importanza di concordare le date degli incontri con il cammino dell’anno liturgico, valorizzando i testi della Liturgia domenicale, di non trascurare la vita concreta dei fidanzati, che sono prima di tutto dei fratelli e delle sorelle da amare con lo stesso amore di Cristo Sposo, di creare un clima di accoglienza e comunione, condivisione e educazione a partire dalla Parola di Dio che fa già sperimentare la bellezza di essere Chiesa e il desiderio di contribuire ad edificarla nella stessa linea.

24 Le scelte fondanti contesto temporale-liturgico contesto sacramentale
contesto ecclesiale contesto temporale-liturgico contesto sacramentale contesto esistenziale Sono esplicitate nel secondo capitolo della Guida: qui le abbiamo citate come 4 quattro contesti diversi, tutti fondamentali Da tenere ben presenti che adesso andiamo a vedere velocemente

25 una comunità cristiana presente e attiva i fidanzati inseriti in essa
contesto ecclesiale una comunità cristiana presente e attiva i fidanzati inseriti in essa un gruppo di accompagnamento espressione della comunità L’itinerario di fede deve essere espressione dell’intera comunità cristiana e inserire i fidanzati sempre più in essa. La Comunità offre accoglienza e va aiutata ad accogliere l’annuncio di Grazia che le giunge attraverso l’amore dei fidanzati offre ai fidanzati un gruppo di accompagnamento costituito da educatori qualificati quali presbiteri, coppie di sposi, persone consacrate (équipe) una squadra con ruoli e compiti da definire con chiarezza, che prepara insieme l’itinerario ed i singoli incontri E’ importante sottolineare che l’equipe è l’espressione della comunità che si prende in carico in maniera più continuativa il cammino dei fidanzati, ma non si sostituisce alla comunità, che è il contesto fondamentale dove questo cammino deve essere vissuto, perché sia davvero esperienza di Chiesa e possa avviare alla costruzione della nuova «Chiesa domestica»

26 contesto temporale-liturgico
un itinerario scandito nei contenuti e nelle tappe sull’Anno liturgico una durata prolungata rispettosa dei ritmi dei singoli Perché questo è il cammino di fede di tutta la Chiesa, nel quale tutta la Chiesa scopre e vive la sua realtà di Sposa attirata a sé da Cristo che la convoca nella sua casa, le parla di sè e di loro due, anno dopo anno, con parole sempre vecchie e sempre nuove, offre continuamente il proprio corpo in dono, dandole motivazione e forza per essere fedele nel suo amore e con esso fecondare di vita di tutto il mondo… Diceva un monaco: «L’anno liturgico è l’anello nuziale che Cristo sposo dà alla Chiesa sposa come pegno del suo amore e della sua fedeltà e che la Chiesa accoglie e mostra al mondo orgogliosa come segno di un amore grande ed esclusivo…. La durata prolungata, ovvero di almeno un anno, in corrispondenza con il ciclo liturgico, corrisponde anche all’esigenza di un vero cammino spirituale e di conversione quale è l’itinerario di fede e anche all’esigenza del cuore degli stessi fidanzati di fronte ad una grande scelta della vita: rispetta i ritmi dei singoli e favorisce le persone nell’appropriazione dei valori, nell’acquisizione degli atteggiamenti, nella maturazione delle scelte; è una necessità perché la Parola di Dio possa attecchire nei cuori dei fidanzati e dare frutto ( e come la parabola del vangelo, quanto non interessa!).

27 contesto sacramentale
L’Assemblea domenicale come strada maestra L’Eucaristia fonte del matrimonio cristiano e risorsa per la vita di coppia. L’Eucaristia domenicale è la strada maestra per costruire le persone e le comunità, anche quella matrimoniale: nell’Eucaristia domenicale infatti si incontra e ci si costruisce come Chiesa, come comunità radunata attorno a Gesù Sposo per attingere all’amore dello Sposo e imparare ad amarsi come sposi. L’Eucaristia è la fonte stessa del matrimonio cristiano, perché unisce all’atto sponsale più alto vissuto da Cristo per la sua Chiesa: il dono di tutto se stesso, nel suo corpo e nel suo Spirito. E’ per questo che l’Eucaristia può diventare una formidabile risorsa per la vita di coppia: vorrei dire la risorsa più efficace della coppia! Se questo è quello che fa l’Eucaristia, capite perché diventa indispensabile proporre nel cammino per i fidanzati questa esperienza eucaristica, domenicale, in una messa d’orario, cioè dove si raduna l’assemblea parrocchiale.

28 contesto esistenziale
I fidanzati protagonisti: conoscenza-accoglienza dei fidanzati dialogo di coppia il tempo prolungato è opportunità di crescita Le Coppie di fidanzati sono le protagoniste principali dell’itinerario il progetto va costruito su di loro. La grande attenzione ai fidanzati e alla loro vita determina alcune caratteristiche dei percorsi: - il momento di conoscenza-accoglienza della coppia, il tempo del dialogo di coppia in ogni incontro, il cammino prolungato nel tempo come occasione di crescita della coppia

29 Le scelte fondanti un cammino dentro l’anno liturgico
un cammino dentro la comunità parrocchiale un cammino dentro l’anno liturgico la partecipazione all’Eucaristia un cammino attento alla vita dei fidanzati Riprendiamo dunque le scelte fondanti che sono dunque i quattro contesti che abbiamo visto e che adesso ridiciamo in altri termini: Parliamone! Intervento guidato da don Italo Qual’è la più importante? !!!! Tutte, perché sono come le quattro gambe di un quadrupede!

30 Note pratiche Un passo che precede e prepara: l’accoglienza
Non un’iscrizione telefonica o due parole col parroco, ma un incontro nella famiglia che accompagnerà il gruppo. Lo scopo è conoscere la storia dei fidanzati, i loro dubbi, le motivazioni, le aspettative, le speranze. Per questo è importante offrire un clima adatto. Entriamo adesso un po’ più nello specifico, delineando velocemente alcune note pratiche per costruire questo percorso, che fanno riferimento ai vari capitoli di approfondimento della Guida 1 nota: Un passo che precede e prepara: l’accoglienza Si tratta di offrire il cammino come luogo di incontro. leggere Il tempo dell’accoglienza si colloca tra settembre e ottobre per poter partire con l’itinerario la prima domenica di Avvento 30

31 Note pratiche: programmazione dell’itinerario
Incontro fissato nell’ambito della domenica Periodicità mensile La S. Messa diventa momento centrale di questa esperienza Ad ogni incontro occorre dedicare un tempo adeguato per svolgere i vari momenti Seconda nota pratica: programmare l’itinerario incontro domenicale (o anche al sabato, ma importante sabato o domenica per inserire nel contesto dell’anno liturgico e dell’appuntamento domenicale! Periodicità mensile: con opportuni adattamenti. Si tratta di cominciare con la Prima domenica di Avvento (inizio dicembre) e di scandire gli incontri durante l’anno liturgico, rispettando i tempi liturgici, fino alla ragionaevole pausa estiva in occasione delle ferie, ma poi riprendere in settembre e concludere il percorso con la Festa di Cristo Re (novembre). . Tempo adeguato: la guida indica una durata di circa 5 ore, perché ogni incontro breve dei momenti irrinunciabili che hanno bisogno di tempo (vedi slide successiva) Capite allora che per esempio è praticamente impossibile pensare di fare gli incontri durante la settimana, alla sera: non è solo questione di tempi ristretti, ma anche di perdere l’esperienza centrale dell’itinerario che è la Messa domenicale (quella cioè della comunità, quella in cui la Chiesa spezza il pane della Parola fondamentale per il cammino dei discepoli)

32 Note pratiche: programmazione degli incontri
momenti irrinunciabili Saluto e risonanza incontro precedente Partecipazione alla S. Messa della comunità Riflessione guidata Dialogo di coppia Testimonianza della coppia di sposi Momento conviviale Confronto in gruppo Ascolto della Parola del Lezionario Terza nota pratica: la programmazione dei singoli incontri La programmazione degli incontri può variare in funzione delle esigenze, ma occorre mantenere alcuni momenti irrinunciabili Dico una nota sulla riflessione guidata: è quella in cui si sviluppa la tematica dell’incontro; è fatta a più voci, valorizzando i membri dell’equipe o anche qualche esperto esterno: Prevede vari spunti: Una nota rapida sul fidanzamento Un intervento spirituale-teologico Un intervento antropologico—psicologico Il tutto chiaramente contenuto in max 45 min (5’ + 20’ + 20’) Ultima nota sull’ascolto della Parola del Lezionario (cfr. OPPM, 16) I documenti CEI sottolineano molto il fatto che questa è la grande ricchezza del Nuovo rito del matrimonio che va valorizzata anche nel momento di preparazione al matrimonio: il Lezionario deve entrare a far parte dell’itinerario formativo. E’ importante prendere familiarità con questa Parola che si addice particolarmente agli sposi e delinea la loro identità vocazionale e la loro forma di vita battesimale. Non si tratta di pensare a chissà che cosa, ma semplicemente prima della fine dell’incontro di richiamare un passo del Lezionario: una breve lettura da…, una breve nota di commento che lasci una traccia nel cuore, a sottolineare che la Sua Parola è l’ultima Parola, quella che racchiude e mette il sigillo a tutte le altre parole ascoltate prima.

33 Le integrazioni Letture consigliate Dialoghi col parroco
Incontri interparrocchiali e/o interzonali… Verifica della propria maturità umana (aiuto del consultorio: «FACCIAMO FESTA! MA PARLIAMONE») Esperienze di solidarietà e servizio all’interno della Comunità ospitante Sono suggerimenti per tenere un raccordo tra un incontro e l’altro, per dare la possibilità ai fidanzati di assimilare, approfondire, sperimentare quanto riflettuto, per trovare risposta ai propri dubbi, preoccupazioni, speranze, attraverso un incontro personalizzato con il parroco o membri dell’equipe, o con un qualche aiuto esterno, per problematiche più complesse Sulla possibilità di avvalersi del Consultorio e esperti esterni, vedi OPPM, 15

34 Le possibili celebrazioni
Processione d’Avvento con i fidanzati Benedizione dei fidanzati Celebrazione penitenziale Giornata di ritiro Consegne …… Come il cammino del Catecumenato prevede delle tappe celebrative tra un tempo e l’altro, così anche il cammino fidanzati in stile catecumenale può essere scandito da tappe celebrative, come quelle qui elencate: riferimenti concreti su come farle ci sono sulla Guiida.

35 Domande e preoccupazioni pastorali
Come fare con fidanzati che non partecipano mai alla Messa? Come fare quando uno dei due è contrario alla Chiesa? Un percorso di un anno è una proposta d’elite? Partire dalla liturgia e dall’anno liturgico non allontana dalla vita e dalle sue dinamiche? Cosa fare per chi ha fretta di sposarsi? Per chi aspetta un bimbo e anticipa le nozze? Il legame con una parrocchia che non è quella di lui, di lei o dove andranno ad abitare a che cosa serve? Dove un prete deve fare da solo, cosa si può fare? E’ possibile sposarsi durante il percorso, anziché alla fine? Ha senso un cammino che non inizi in Avvento? La Guida ha tutto un capitolo dedicato alle domande e preoccupazioni pastorali che possono nascere dallo studio o dall’esperienza concreta con i fidanzati Quale di queste vi è venuta in mente o desiderate avere una risposta nell’immediato, anche solo sintetica? Don Italo risponde

36 programmazione e verifica
L’équipe componenti chiarezza dei ruoli programmazione e verifica Ora proviamo a fare un’ultima riflessione sui vari livelli pastorali coinvolti in questa pastorale per i fidanzati Abbiamo detto che l’itinerario va pensato dentro la comunità cristiana che concretamente è la comunità parrocchiale, cioè la «chiesa tra le case». Quindi il primo livello è quello parrocchiale. L’ideale sarebbe appunto che ogni parrocchia potesse esprimere un’«equipe» che si formi e prenda in carico questo «ministero dell’accompagnamento» (Cfr. OPPM, n.23) Componenti: una o più coppie di sposi, un sacerdote, una persona consacrata o un diacono permanente, un esperto in umanità: questo è l’ideale perché rappresenta la comunità nella ricchezza dei carismi e ministeri poi si fa quello che si può (cfr. OPPM, 15) Chiarezza dei ruoli: stabilire chi fa cosa prima e durante gli incontri, valorizzando l’apporto e i carismi di tutti. Il sacerdote non monopolizzi l’incontro e sia sempre presente la testimonianza degli sposi Programmazione e verifica: programmazione di tutto l’itinerario commisurata sul gruppo conosciuto previamente e programmazione di ogni singolo incontro; importante non trascurare un momento di verifica a fine incontro e una verifica a fine itinerario

37 Il Vicariato è responsabile: della realizzazione degli itinerari
della collaborazione tra le équipe della formazione degli operatori è responsabile della realizzazione degli itinerari: deve vigilare che nelle parrocchie siano fatti secondo questo progetto: è bene che si faccia a livello vicariale una verifica ogni anno sulla base anche del questionario inviato dall’ufficio deve stimolare la collaborazione tra le equipe, perché ci si confronti sui vari itinerri o si predisponga un itinerario interparrocchiale o vicariale là dove ci sono poche coppie cura la formazione degli operatori, pensando a degli incontri di formazione delle equipe

38 La Diocesi è a fianco dei vicariati: con la scuola,
con il laboratorio annuale, con il materiale, con un supporto anche operativo, ma non sostitutivo.

39 Un cammino che continua e si sviluppa…
una Chiesa capace di accompagnare…


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