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RIFORMA GELMINI Scuola Secondaria di Secondo Grado.

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Presentazione sul tema: "RIFORMA GELMINI Scuola Secondaria di Secondo Grado."— Transcript della presentazione:

1 RIFORMA GELMINI Scuola Secondaria di Secondo Grado

2 TUTTO INIZIA DA QUI: IL PARLAMENTO APPROVA LA LEGGE 133

3 ART. 64 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
Comma 4. Per  l'attuazione  del  piano di cui al comma 3, con uno o più regolamenti da adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed in modo da assicurare comunque la puntuale attuazione del piano di cui al comma 3, in relazione agli interventi annuali ivi previsti, ai sensi dell'articolo 17, comma 2,della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, anche modificando le disposizioni legislative vigenti, si provvede ad una revisione dell'attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, attenendosi ai seguenti criteri: La scuola deve essere cambiata seguendo i seguenti criteri: 3

4 revisione criteri formazione delle classi (più alunni nelle classi).
a) Razionalizzazione e accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilità nell’impiego dei docenti; b) ridefinizione  dei  curricoli  vigenti  nei diversi ordini di scuola  anche  attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei  relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali; c) revisione  dei criteri vigenti in materia di formazione delle classi; Diversa divisione delle discipline insegnate (diverse materie confluiscono in una disciplina); il cambiamento dei curricoli (ciò che si insegna nella scuola), la modifica dell’organizzazione dei quadri orari (tempo scuola) e dei piani di studio (discipline insegnate); revisione criteri formazione delle classi (più alunni nelle classi). 4

5 ART. 64 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
Comma 6. Fermo  restando  il disposto di cui all'articolo 2, commi 411 e 412, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dall'attuazione dei commi 1, 2, 3, e 4 del presente articolo, devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori: a milioni di euro per l'anno 2009,  a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l'anno 2011 e a milioni di euro a decorrere dall'anno 2012 Risparmio (taglio di finanziamenti) di 7 miliardi e 832 milioni di euro sui 41 miliardi del bilancio 2008 5

6 COSA SUCCEDE IL PROSSIMO ANNO?
6

7 Cosa cambia nei licei? Ci saranno 6 licei. Classico
Delle Scienze Umane Scientifico Linguistico Artistico Musicale

8 Cosa accade all’Istituto San Paolo?
Il liceo delle scienze umane sostituirà il liceo sociopsicopedagogico. Sarà proposto l’indirizzo principale con il latino ed una integrazione della psicologia e della pedagogia.

9 e negli istituti tecnici e professionali?
La riforma degli istituti tecnici invece prevede 11 indirizzi, suddivisi nei settori economico e tecnologico, contro i 39 attuali, gli istituti professionali invece avranno 6 indirizzi, suddivisi tra servizi e industria, contro i 27 ora in vigore.

10

11 Quando ? La riforma delle superiori partirà dall’anno scolastico e interesserà solo le prime classi: scatta ora per gli studenti delle medie la corsa all’orientamento per la scelta dell’indirizzo. Anche se manca ancora il parere indispensabile della Conferenza Stato-Regioni. Il ministro Gelmini ha assicurato che la riforma partirà il prossimo anno senza slittamenti e «andrà a coniugare tradizione e innovazione».

12 e allora? Non resta allora che iniziare ad orientarsi. La preiscrizione alle superiori va fatta entro febbraio, salvo proroghe o slittamenti.

13 Quale sarà il mio futuro?

14 La scelta La scelta della scuola secondaria di secondo grado è una decisione sofferta che spesso mette in crisi lo studente interessato e la sua famiglia. Certo, la scelta è importante e va valutata bene, analizzando almeno alcuni aspetti della situazione: 1 - le tendenze personali, le attitudini, le competenze già acquisite, i gusti e le preferenze dello studente; 2 - le tipologie di scuole presenti sul territorio in cui si risiede (senza troppo farsi influenzare dalle voci che circolano: molte scuole hanno una "fama" migliore o peggiore di altre, ma il mondo cambia e... anche i professori e i presidi!) 3 - le prospettive future di lavoro.

15 Attenzione Il punto 3, in teoria, dovrebbe essere quello che conduce alla decisione finale, ma, ahinoi, è quello più controverso. Oggi un diploma (qualsiasi) è richiesto anche per fare il commesso in un supermercato o l'impiegato generico in un ufficio. Il mondo del lavoro e le sue leggi cambiano rapidamente e ancora cambieranno nell'arco di tempo in cui arriverete a diplomarvi. Ciò che è certo oggi non lo sarà domani.

16 Quindi? Quindi dovrete essere pronti ad una certa elasticità e flessibilità nel vostro futuro. Quello che vi resterà d'importante, in ogni caso, sarà l'aver vissuto un'esperienza scolastica positiva e valida: ciò, naturalmente, dipende per un 50% dalla scuola, ma per l'altro 50% solo da voi, dal vostro impegno e dal vostro entusiasmo nell'apprendere.

17 Considerazione Fatta salva la libertà di scelta di ciascuno, sarebbe opportuno che ogni alunno fosse consapevole dei propri punti di forza e di debolezza per evitare di intraprendere un percorso inadatto alle proprie caratteristiche. La corretta percezione di se stessi è il vero fine dell’orientamento.

18 Conclusioni Questa riforma definisce in realtà due sistemi di scuola superiore: il sistema dei licei e quello della formazione tecnico-professionale, profondamente diseguali per qualità e finalità. Sancisce in modo inequivocabile la divisione tra una “istruzione alta” propedeutica agli studi universitari, rappresentata da sei licei che infatti hanno moltissime discipline comuni e un “apprendimento dei saperi essenziali e saperi specifici” impartito, invece, dall’istruzione tecnico-professionale finalizzata ad un rapido inserimento nel mondo del lavoro. Il decreto dichiara la pari dignità educativa e formativa dei due sistemi; ma osservando gli obiettivi da raggiungere è evidente che si tratta di un’affermazione assolutamente demagogica.

19 Sperando di esservi stati utili in questo delicato momento di transizione ……
A VOI LA SCELTA

20 Una cosa è certa.....


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