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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE Facoltà di Medicina e Chirurgia CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA a.a. 2009-2010 primo anno - secondo semestre SCIENZE.

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1 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE Facoltà di Medicina e Chirurgia CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA a.a primo anno - secondo semestre SCIENZE DIETETICHE Docente: Dr.ssa Elena Mugnaini

2 ALIMENTAZIONE DIETA NUTRIZIONE
Dal vocabolario: somministrazione o assunzione di alimenti allo scopo di nutrire l’organismo DIETA NUTRIZIONE Stile di vita Dal vocabolario: complesso di processi biologici che consentono o condizionano la conservazione, l’accrescimento, lo sviluppo dell’organismo vivente e la reintegrazione delle perdite materiali ed energetiche che accompagnano le diverse attività funzionali

3 Alimentazione Nutrizione
scelta, preparazione, introduzione di alimenti Nutrizione Insieme dei fenomeni biochimici e metabolici che permettono la digestione, assorbimento e utilizzazione del cibo Assicura all’organismo l’energia necessaria per lo svolgimento di ogni attività vitale (FUNZIONE ENERGETICA) fornisce tutte le sostanze indispensabili all’accrescimento, al ripristino e al mantenimento dell’integrità strutturale dell’organismo (FUNZIONE PLASTICA) Apporta sostanze regolatrici di tutte le complesse reazioni biochimiche (FUNZIONE REGOLATRICE)

4 Principi nutritivi Proteine o protidi Glucidi o carboidrati
FUNZIONE PLASTICA Glucidi o carboidrati FUNZIONE ENERGETICA FUNZIONE ENERGETICA Lipidi o grassi Sali minerali e vitamine Le proteine apportano 4Kal per grammo. Le unità base sono gli amminoacidi. La funzione principale è quella plastica-costruttiva, in altre parole l’organismo le utilizza per l’accrescimento, per la formazione di cellule e tessuti e per il turnover (rinnovo) degli stessi. Importante sottolineare che l’organismo non ha una "riserva proteica" come i lipidi o i glucidi, di fatto in caso di scarso apporto calorico o proteico il nostro organismo utilizza le proteine muscolari. Inoltre si identificano degli amminoacidi detti essenziali, poiché il nostro organismo deve assolutamente trarre dall’alimentazione. Le proteine dette nobili quali quelle di origine animale: carne, uova, pesce, latte e altri derivati; contengono una buona quantità di amminoacidi essenziali. Mentre le proteine di origine vegetale sono dette di media qualità perché non contengono sufficienti quantità di amminoacidi essenziali, anche se con combinazioni cereali e legumi si può elevare la qualità delle proteine. La funzione regolatrice apporta gli elementi indispensabili alle reazioni biochimiche che avvengono nell’ organismo, fondamentali per la vita. FUNZIONE REGOLATRICE acqua FUNZIONE PLASTICA La funzione plastica in misura minore viene svolta anche dai lipidi, e da alcuni minerali come Ca, fosforo, magnesio

5 Quali sono i fabbisogni in energia e nutrienti per l’individuo adulto in buona salute?
Questi fabbisogni si modificano per fasce di età o per situazioni fisiologiche come gravidanza, allattamento.

6 LARN LIVELLI DI ASSUNZIONE RACCOMANDATI DI ENERGIA E NUTRIENTI PER LA POPOLAZIONE ITALIANA Mirano essenzialmente a: Proteggere l’intera popolazione dal rischio di carenze nutrizionali Fornire elementi utili per valutare l’adeguatezza nutrizionale della dieta media della popolazione o di gruppi di essa rispetto ai valori proposti Pianificare la politica degli approvvigionamenti alimentari nazionali, nonché l’alimentazione di comunità

7 LARN Le quantità di nutrienti ed energia raccomandati anche se si riferiscono a valori per persona per giorno, non debbono essere necessariamente assunte ogni giorno, ma rappresentano una media dei consumi per un certo periodo di tempo. Le raccomandazioni si riferiscono ad individui in buona salute e non possono essere applicate a soggetti con necessità specifiche derivanti da malattie, particolari terapie, diete speciali

8 E N E R G I A FABBISOGNO ENERGETICO:
Apporto di energia di origine alimentare necessario a compensare il dispendio energetico di individui che mantengono un livello di attività fisica sufficiente a partecipare attivamente alla vita sociale ed economica e che abbiano dimensioni e composizione corporea compatibile con un buono stato di salute a lungo termine. Fabbisogno energetico è ciò che mangiamo, dispendio energetico è ciò che consumiamo

9 Energia: unità di misura
Quantità di calore necessaria per innalzare da 14,5 a 15,5° C 1 kg di acqua CHILOCALORIA (kcal) L’unità di misura usata a livello internazionale è il joule CHILOJOULE (KJ) Quantità di lavoro, ovvero la forza costante che dà a 1 kg l’accellerazione di 1 m/s2 per lo spostamento di 1 metro nella direzione e nel senso della forza 1 kcal = kj

10 Dispendio energetico totale
Viene espresso in kcal o kj per unità di tempo (minuto, ora, giorno) oppure come multiplo del Metabolismo di Base (MB) Il dispendio di energia di un individuo adulto è la risultante di tre componenti: Quantità di energia richiesta dall’organismo per mantenere le funzioni fisiologiche vitali Incide per il 65-75% del dispendio E. Totale METABOLISMO DI BASE Rappresenta l’incremento del costo energetico in risposta all’assunzione di alimenti (10-15%) TERMOGENESI INDOTTA DALLA DIETA Il costo energetico e strettamente dipendente dal tipo, frequenza e intensità dell’attività fisica ATTIVITA’ FISICA

11 Metabolismo Basale Si misura nelle seguenti condizioni:
Può essere stimato attraverso numerose formule predittive. Per la popolazione italiana si fa riferimento ad equazioni specifiche per età e sesso (Commission of European Communities – 1993) Si misura nelle seguenti condizioni: A digiuno da ore In posizione supina, rilassata In termoneutralità (27 –29° C) In assenza di stimoli o stress psicologici o fisici E influenzato da: Età Sesso Tensione nervosa Innalzamento temperatura corporea Condizioni fisiologiche particolari

12 Termogenesi indotta dalla dieta
Rappresenta l’incremento del dispendio energetico in risposta all’assunzione degli alimenti. mediamente è il 10 – 15% del dispendio energetico totale Lo stimolo termogenico maggiore è dato dalle proteine La termogenesi è un particolare processo metabolico che consiste nella produzione di calore da parte dell’organismo, soprattutto nel tessuto adiposo e muscolare. Il metabolismo, e quindi anche l’entità della termogenesi, dipendono fra l’altro da fattori genetici, e possono quindi variare da individuo a individuo. Tali fattori influenzano anche la quantità del cosiddetto tessuto bruno adiposo (grasso bruno), tessuto capace di produrre calore ed energia "bruciando" i grassi in quantità maggiore rispetto ad ogni altro distretto dell’organismo. Poiché il peso corporeo è determinato dal bilanciamento fra calorie introdotte con gli alimenti e quelle bruciate con l’attività fisica e con i vari processi metabolici quali digestione, respirazione etc., stimolando la termogenesi si può ottenere un certo controllo del peso corporeo.

13 Costo energetico dell’attività fisica
E’ strettamente dipendente dal tipo, dalla frequenza e dall’intensità dell’attività condotta dall’individuo Può variare da poco più del 15% del dispendio energetico basale a 3 – 4 volte il MB

14 Indicazione di un range di valori di fabbisogno energetico per adulti italiani ( anni)in funzione del peso e del tipo di attività condotta (LARN) Uomini Peso (kg) Attività leggera Kcal/giorno Attività moderata Attività pesante 55 – 60 60 – 65 65 – 70 70 – 75 75 – 80

15 Indicazione di un range di valori di fabbisogno energetico per adulti italiani ( anni)in funzione del peso e del tipo di attività condotta (LARN) donne Peso (kg) Attività leggera Kcal/giorno Attività moderata Attività pesante 40 – 45 45 – 50 50 – 55 55 – 60 60 – 65 1540 – 1730 1645 – 1795 1750 – 1855 1855 – 1960 1920 – 2060 1690 – 1900 1805 – 1970 1920 – 2040 2035 – 2150 2105 – 2265 1875 – 2110 2000 – 2185 2130 – 2260 2260 –2385 2340 – 2510

16 ALIMENTAZIONE Una sana alimentazione rappresenta il primo intervento di prevenzione a tutela della salute e dell’armonia fisica. Nell’Europa comunitaria lo sviluppo politico e socioeconomico ha assicurato un’abbondante quantità di cibo rispetto al passato, che ha contribuito alla parallela crescita della speranza di vita. Le modificazioni delle abitudini di vita e il progressivo allontanamento dal tradizionale modello contadino (o “mediterraneo” per il nostro Paese), sono però risultate avere un ruolo determinante nell’aumento dell’incidenza delle principali patologie degenerative. Ministero della Salute 2007

17 ALIMENTAZIONE Agricoltura intensiva Uomo cacciatore - raccoglitore
Il cambiamento delle abitudini alimentari ha determinato la comparsa delle cosiddette “malattie del benessere”. Agricoltura intensiva Uomo cacciatore - raccoglitore

18 ALIMENTAZIONE Si definisce alimento qualsiasi sostanza di origine animale, vegetale o loro derivati, selezionati dall’uomo nel corso dei millenni, utile al suo sostentamento biologico. L’ alimento deve essere in grado di esercitare una o più delle seguenti funzioni: - fornire materiale energetico per la produzione di calore, lavoro o altre forme di energia (protidi, glucidi, lipidi) - fornire materiale plastico per la crescita e la riparazione dei tessuti (protidi e minerali) - fornire materiale 'regolatore' catalizzante le reazioni metaboliche (minerali e vitamine)

19 La corretta alimentazione

20 10 regole per uno stile di vita salutare
Controlla il PESO e mantieniti ATTIVO Più cereali, legumi, ortaggi e frutta Grassi:scegli la qualità e limita la quantità Zuccheri, dolci e bevande zuccherate: nei giusti limiti Bevi ogni giorno acqua in abbondanza Il sale? Meglio poco Bevande alcoliche: se sì, solo in quantità controllata Varia spesso le tue scelte a tavola Consigli speciali per persone speciali La sicurezza dei tuoi cibi dipende anche da te

21 Controlla il peso e mantieniti attivo
1 Controlla il peso e mantieniti attivo

22 IL PESO CORPOREO Il peso corporeo rappresenta l’espressione tangibile del bilancio energetico tra entrate e uscite caloriche. Composizione corporea (media) 80 – 85% massa magra (liquidi corporei, muscoli, scheletro, visceri) 15 – 20% massa grassa (tessuto adiposo) nella donna adulta %

23 IL PESO E LA SALUTE Maggiore è l’eccesso di peso maggiore è il rischio
Quantità eccessive di grasso corporeo costituiscono un rischio per la salute: cardiopatia ischemica, diabete, ipertensione, dislipidemie, Sindrome X alcuni tipi di cancro ed altre malattie croniche, apnee notturne, conseguenze meccaniche provocate dal sovraccarico sulle articolazioni Maggiore è l’eccesso di peso maggiore è il rischio

24 Distribuzione del grasso corporeo
La misura della circonferenza della vita e dei fianchi consente di definire la distrettualizzazione dell’adipe L’eccesso di peso distribuito prevalentemente sul tronco è più rischioso per la salute di quello distribuito sui fianchi RISCHIO METABOLICO Circonferenza vita > 88 (donne) > 102 (uomini) LIGIO 99

25 Controlla il peso IMC = PESO in KG/H2
Per la valutazione del peso si fa riferimento all’ indice di massa corporea (IMC) IMC = PESO in KG/H2

26 Classificazione del peso in base al BMI
sottopeso BMI < 18.5 normale sovrappeso obesità moderata obesità severa obesità morbigena  40

27 MAGREZZA BMI 17 - 18.4 Denutrizione di grado I
Denutrizione di grado II Denutrizione di gradi III Denutrizione di grado IV < 10 Denutrizione di grado V

28 Controlla il peso Porre attenzione al peso fin dall’infanzia. La correzione del peso deve essere pero’ seguita con cautela, senza brusche e severe restrizioni alimentari Un peso stabile che rientri nei limiti della norma contribuisce a far vivere meglio e più a lungo La preoccupante diffusione del sovrappeso e dell’obesità nella nostra società è in parte attribuibile al fatto che la vita moderna promuove stili di vita estremamente sedentari, con livelli assai ridotti di attività fisica

29 STILE DI VITA FISICAMENTE ATTIVO
La sedentarietà, oltre a rappresentare un fattore di rischio per l’obesità costituisce fattore di rischio per: cardiopatia coronarica, diabete, tumore del colon Un livello medio /alto di attività fisica è’ fattore protettivo anche per ipertensione e osteoporosi Un bambino che si mantiene attivo per tutto il periodo della sua crescita avrà da adulto uno scheletro più robusto e da anziano sarà più difficilmente soggetto a fratture

30 CAMMINARE OGNI GIORNO A PASSO SVELTO PER ALMENO 30MINUTI
PIRAMIDE DELL’ATTIVITA’ FISICA 1-2 VOLTE A SETTIMANA: ATTIVITA’ FISICA PIU’ INTENSA, GINNASTICA AEROBICA, TENNIS, CORSA, CALCIO 2-4 VOLTE A SETTIMANA: GINNASTICA, NUOTO, BALLO, PALLAVOLO…PER CIRCA 1 ORA CAMMINARE OGNI GIORNO A PASSO SVELTO PER ALMENO 30MINUTI

31 2 PIU’ CEREALI, LEGUMI, ORTAGGI E FRUTTA

32 Fonte principale di CARBOIDRATI
apporto di:  AMIDO E FIBRA ASSORBITO ED UTILIZZATO DALL’ORGANISMO FACILMENTE, RIFORNENDO LE CELLULE DI GLUCOSIO E QUINDI ENERGIA. L’AMIDO RICHIEDE UN CERTO LAVORO DIGESTIVO PER ESSERE TRASFORMATO IN GLUCOSIO, PERCIO’ VIENE ASSORBITO PIU’ LENTAMENTE

33 FIBRA ALIMENTARE LE FIBRE ALIMENTARI SONO PARTI DI
Il concetto di fibra alimentare si è evoluto continuamente con il progredire delle conoscenze scientifiche. LE FIBRE ALIMENTARI SONO PARTI DI ALIMENTI VEGETALI CHE IL NOSTRO ORGANISMO NON E’ IN GRADO DI DIGERIRE RESISTENZA ENZIMATICA

34 FIBRA ALIMENTARE AACC Polisaccaridi Oligosaccaridi Lignina
America Association of Cereal Chemists “ Le fibre alimentari sono un gruppo di sostanze non digeribili e non assorbibili, fermentabili nel colon le cui principali caratteristiche fisiologiche includono l’effetto lassativo e la regolazione della colesterolemia e della glicemia “ Polisaccaridi Oligosaccaridi Lignina Sostanze vegetali associate

35 LA FIBRA ALIMENTARE I cereali e derivati, i legumi, gli ortaggi e la frutta rappresentano buone fonti di fibra alimentare. La fibra alimentare di per sé non ha valore nutritivo o energetico (se si eccettua la piccola quantità di energia proveniente dagli acidi grassi formatisi per fermentazione nel colon), ma è ugualmente molto importante per la regolazione di diverse funzioni fisiologiche nell'organismo: RITARDANO LO SVUOTAMENTO GASTRICO, FACILITANO IL TRANSITO DEL BOLO E L’ELIMINAZIONE DELLE FECI,REGOLANO L’ASSORBIMENTO DI ZUCCHERI E GRASSI, CONTROLLANDO IL LIVELLO DI GLUCOSIO E COLESTEROLO NEL SANGUE.

36 PRINCIPALI ALIMENTI RICCHI IN FIBRA
Legumi: fagioli, fave, ceci, lenticchie, piselli Cereali e derivati: pasta, biscotti, pane e cereali da colazione (soprattutto se integrali), prodotti da forno, orzo perlato Verdura e ortaggi: carciofi, cavoli, cicoria, carote, melanzane, barbabietole, funghi, agretti, finocchi Frutta fresca: pere, mele, fichi, banane, kiwi, lamponi, fichi d’India, ribes Frutta essiccata :albicocche secche, fichi secchi, mele essiccate, uva passa, prugne secche, castagne secche

37 Come comportarsi • Consuma quotidianamente più porzioni di ortaggi e frutta fresca, e aumenta il consumo di legumi sia freschi che secchi, avendo sempre cura di limitare le aggiunte di oli e di grassi, che vanno eventualmente sostituiti con aromi e spezie. • Consuma regolarmente pane, pasta, riso ed altri cereali (meglio se integrali), evitando di aggiungere troppi condimenti grassi • Quando puoi, scegli prodotti ottenuti a partire da farine integrali e non con la semplice aggiunta di crusca o altre fibre (leggi le etichette). • Per mettere in pratica questi consigli: “Varia spesso le tue scelte a tavola”.

38 3 GRASSI: SCEGLI LA QUALITA’, LIMITA LA QUANTITA’

39 I GRASSI Per stare bene è necessario introdurre con l'alimentazione una certa quantità di grassi, ma è altret- tanto opportuno non eccedere, cosa che invece spesso si verifica nell’alimentazione degli italiani. I grassi, oltre a fornire energia in maniera concentrata (9 calorie/g, cioè più del doppio rispetto a proteine e carboidrati), apportano acidi grassi essenziali della famiglia omega-6 (acido linoleico) e della famiglia omega-3 (acido linolenico) e favoriscono l’assorbimento delle vitamine liposolubili A, D, E, K e dei carotenoidi. Un eccessivo consumo di grassi nell’alimentazione abituale rappresenta invece un fattore di rischio per l’insorgenza di obesità, malattie cardiovascolari e tumori.

40 FABBISOGN0 E RACCOMANDAZIONE DI LIPIDI
Secondo le più recenti raccomandazioni, è necessario che nella nostra alimentazione i grassi siano mediamente presenti in modo tale da apportare una quantità compresa tra il 20-25% e il 30-35% della quota calorica giornaliera complessiva. Per quanto riguarda la loro qualità, la ripartizione suggerita è la seguente: Acidi grassi SATURI non più del 7-10% delle calorie totali, Acidi grassi MONOinsaturi fino al 20% delle calorie totali Acidi grassi POLInsaturi circa il 7% delle calorie totali con un rapporto Omega- 6/Omega-3 intorno a 5:1

41 COME COMPORTARSI • Modera la quantità di grassi ed oli che usi per condire e cucinare. Utilizza eventualmente tegami antiaderenti, cotture al cartoccio, forno a microonde, cottura al vapore, ecc • Limita il consumo di grassi da condimento di origine animale (burro, lardo, strutto, panna, ecc.). • Preferisci i grassi da condimento di origine vegetale: soprattutto olio extravergine d'oliva e oli di semi. • Usa i grassi da condimento preferibilmente a crudo ed evita di riutilizzare i grassi e gli oli già cotti • Non eccedere nel consumo di alimenti fritti

42 COME COMPORTARSI 2 • Mangia più spesso il pesce, sia fresco che surgelato (2-3 volte a settimana). • Tra le carni, preferisci quelle magre ed elimina il grasso visibile. • Se ti piacciono le uova ne puoi mangiare fino a 4 per settimana, distribuite nei vari giorni.

43 COME COMPORTARSI 3 • Se consumi tanto latte, scegli preferibilmente quello scremato o parzialmente scremato, che comunque mantiene il suo contenuto in calcio. • Tutti i formaggi contengono quantità elevate di grassi: scegli comunque quelli più magri, oppure consumane porzioni più piccole. • Se vuoi controllare quali e quanti grassi sono contenuti negli alimenti, leggi le etichette.

44 La corretta alimentazione
Normocalorica Grassi totali < 30% delle calorie totali Grassi saturi < 10% , delle calorie totali con grassi monoinsaturi 10-15% e 5-7% di grassi polinsaturi, con un rapporto omega 6/3 di 5:1 Colesterolo < 300 mg/die Proteine = 10-20% Carboidrati > 50% Fibra = g/die Sodio < 3 g/die La corretta alimentazione

45 4 : ZUCCHERI, DOLCI E BEVANDE ZUCCHERATE…
nei giusti limiti

46 ZUCCHERI Gli zuccheri sono facilmente assorbiti ed utilizzati, sia pure con diversa rapidità. Il consumo di zuccheri, specialmente se assunti da soli, provoca quindi in tempi brevi un rapido innalzamento della glicemia (ossia della concentrazione di glucosio nel sangue) che tende poi a ritornare al valore iniziale (curva glicemica) entro un periodo più o meno lungo. E’ questo “rialzo glicemico” il meccanismo che compensa la sensazione di stanchezza fisica e men- tale e il senso di fame che si avvertono lontano dai pasti o in tutte quelle situazioni in cui si ha una ipoglicemia o “calo degli zuccheri”. .

47 ZUCCHERI Gli zuccheri semplici possono essere consumati come fonti di energia per l’organismo, nei limiti del 10-15% dell’apporto calorico giornaliero (corrispondenti, per una dieta media di 2100 calorie, a grammi). Particolare attenzione va fatta nei casi di diabete o in quelli di intolleranza (piuttosto diffusa quella al lattosio).

48 ZUCCHERI Fra gli alimenti dolci occorre fare una distinzione.
Alcuni (prodotti da forno) apportano insieme agli zuccheri, anche carboidrati complessi (amido) e altri nutrienti. Altri, invece, sono costituiti prevalentemente da saccarosio e/o da grassi (caramelle, barrette, cioccolata…). E’ preferibile perciò consumare i primi.

49 MALATTIE CARDIOVASCOLARI
ATTENZIONE!!!! un consumo troppo elevato in zuccheri, puo’ portare ad un’alimentazione squilibrata e/o eccessiva sotto il profilo energetico, tale da facilitare l’eventuale comparsa di malattie come OBESITA’, DIABETE, MALATTIE CARDIOVASCOLARI

50 COME COMPORTARSI • Modera il consumo di alimenti e bevande dolci nella giornata, per non superare la quantità di zuccheri consentita • Tra i dolci preferisci i prodotti da forno della tradizione italiana, che contengono meno grasso e zucchero e più amido, come ad esempio biscotti, torte non farcite, ecc. • Utilizza in quantità controllata i prodotti dolci da spalmare sul pane o sulle fette biscottate (quali marmellate, confetture di frutta, miele e creme)

51 COME COMPORTARSI 2 • Limita il consumo di prodotti che contengono molto saccarosio, e specialmente di quelli che si attaccano ai denti, come caramelle morbide, torroni, ecc. Lavati comunque i denti dopo il loro consumo. • Se vuoi consumare alimenti e bevande dolci ipocalorici dolcificati con edulcoranti sostitutivi, leggi sull’etichetta il tipo di edulcorante usato e le avvertenze da seguire.

52 5 BEVI OGNI GIORNO ACQUA IN ABBONDANZA

53 ACQUA Nell’organismo umano l’acqua rappresenta un costituente essenziale per il mantenimento della vita, ed è anche quello presente in maggior quantità. La sua presenza è indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo.

54 ACQUA E PESO CORPOREO Il nostro organismo è formato principalmente da acqua. Nel neonato l’acqua rappresenta il 75% circa del peso corporeo. Questa frazione percentuale diminuisce fino all’età adulta, quando si stabilizza intorno al 55-60% del peso corporeo.

55 ACQUA E PESO CORPOREO Nell’anziano si ha una ulteriore diminuzione della quantità di acqua totale corporea, sia come valore assoluto che come frazione percentuale. Le differenze tra i sessi si evidenziano a partire dalla adolescenza. La donna, infatti, avendo una maggiore percentuale di tessuto adiposo (povero di acqua), ha percentualmente una minore quantità di acqua.

56 L’ACQUA NELL’ORGANISMO UMANO
Approssimativamente il 75% dei muscoli e degli organi interni e il 10% del tessuto adiposo sono costituiti da acqua. Lo stesso scheletro è costituito per oltre il 30% da acqua. Il 66% del totale dell’acqua presente nel nostro organismo è localizzato all’interno delle cellule e ne determina il volume e il turgore. Il 6-7% è presente nel plasma, il 2% nella linfa e il % è acqua extracellulare, localizzata negli spazi esistenti tra le cellule.

57 COME VIENE LA SETE Il centro della sete si trova nel cervello.
Con un meccanismo estremamente complesso e sensibile raccoglie ed elabora vari segnali provenienti da diversi tipi di recettori localizzati in varie parti del corpo. In linea di massima il senso di sete è determinato dalla disidratazione delle cellule nervose.

58 COME VIENE LA SETE Altri fattori che contribuiscono ad aumentare la sensazione della sete sono la secchezza della bocca e la diminuzione del volume del sangue. Per contro, la distensione dello stomaco provoca un minore desiderio di bere.

59 SETE E DISIDRATAZIONE Il primo sintomo della disidratazione è la secchezza della bocca. Poi, mano a mano che lo stato di disidratazione aumenta, sia la pelle che le mucose (comprese quelle dell’occhio) diventano secche e asciutte e compaiono senso di affaticamento, mal di testa, arrossamento della pelle, crampi muscolari, perdita di appetito, intolleranza al calore, apatia.

60 SETE E DISIDRATAZIONE Se lo stato di disidratazione è ancora più grave, si possono avere : VERTIGINI, NAUSEA E VOMITO, TACHICARDIA, DIMINUZIONE DEL LIVELLO DI ATTENZIONE E DI CONCENTRAZIONE E SDOPPIAMENTO DELLA VISIONE, FINO A PERDITA DI CONOSCENZA E RISCHIO DI COMA

61 LE CONSEGUENZE DELLA DISIDRATAZIONE
Una disidratazione del solo 1% del peso corporeo si ripercuote sull’attività e sulle performances fisiche del nostro organismo. Se la disidratazione sale al 2% vengono alterati la termoregolazione e il volume plasmatico e comincia a manifestarsi il senso di sete. Con una disidratazione intorno al 5% compaiono crampi, debolezza, maggiore irritabilità, mentre intorno al 7% si possono avere malessere generale, profonda debolezza e anche allucinazioni.

62 LE CONSEGUENZE DELLA DISIDRATAZIONE
Con il 10% vi è concreto rischio di insorgenza del colpo di calore, e comincia ad essere messa in pericolo la stessa sopravvivenza. Uno stato persistente di disidratazione compromette sia le capacità fisiche che quelle mentali del nostro organismo. Inoltre aumenta il rischio di calcoli renali, il rischio di contrarre tumori del colon e dell’apparato urinario (vescica, prostata, reni) e il rischio di prolasso della valvola mitrale. L’anziano è particolarmente vulnerabile; la disidratazione in questa fascia di età è associata ad una compromissione generale dello stato di salute.

63 Qual è il modello di alimentazione corretta ???

64 Modello di dieta ideale?!
DIETA MEDITERRANEA I prodotti di origine animale in quantità controllata Olio di oliva come unica fonte di grassi Vino rosso ai pasti Pesce (azzurro) almeno 2 volte la settimana Modello di dieta ideale?! Frequente e notevole presenza di frutta, verdura e legumi

65 La Dieta Mediterranea MENSILE / OCCASIONALE SETTIMANALE GIORNALIERA


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