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LA DECRESCITA.

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Presentazione sul tema: "LA DECRESCITA."— Transcript della presentazione:

1 LA DECRESCITA

2 Sarà forse giunta l'ora...

3 di invertire la rotta?

4 La crisi a tutti i livelli
02/02/10 La crisi a tutti i livelli Dal futuro come promessa al futuro come minaccia Crisi sociale Crisi economica Crisi energetica Crisi ambientale Crisi culturale Insostenibilità!

5 Società fondata sulla crescita
es. sbronza o cocaina L'economia, dominata dalla logica finanziaria, si comporta come un gigante che non è in grado di stare in equiibrio se non continuando a correre, ma così facendo schiaccia tutto ciò che incontra. W.Hoogendijk

6 PERCHE' LA DECRESCITA?

7 È impossibile una crescita infinita in un mondo finito
2a legge termodinamica: ENTROPIA e non completa reversibilità delle trasformazioni dell’energia(sotto diverse forme) e della materia .

8 L'INFERNO DELLA CRESCITA
La società della crescita non è sostenibile: Terra: -spazio bioriproduttivo: 12 miliardi di ettari ,8 ettari procapite -Consumo umano medio 2,2 ettari!!! % in più della capacità rigenerazione della biosfera -cittadino americano: 9,6 ettari -cittadino italiano: 3,8 modi di vita occidentali per tutti pianeti! -

9 CO2: mai così alta da 600.000 anni!

10 Il teorema dell'alga verde
Piccola alga in un grande stagno progressione geometrica in base 2‏ “Siamo arrivati al punto in cui l'alga verde ha colonizzato metà del nostro stagno.. Latouche

11 LA CRESCITA NON È' AUSPICABILE
“Non si tratta di rinunciare ai nostri modi di vita per evitare le conseguenze negative di una cosa buona in sè, come se dovessimo scegliere tra il piacere di una buona pietanza e i suoi potenziali effetti collaterali. Il fatto è che questo cibo è intrinsecamente dannoso e staremmo molto meglio se lo evitassimo completamente”. Ivan Illich enormi disuguaglianze e ingiustizie 3 ragioni benessere ampiamente illusorio antisocietà malata della sua ricchezza

12 mondo ingiusto, pieno di sofferenze e di disuaglianze

13

14 L'1% più ricco guadagna quanto il 40% dei più poveri

15 -1970 :divario di ricchezza tra 1/5 + povero e 1/5 + ricco

16 2 euro al giorno più del guadagno di 2,7 miliardi di esseri umani!!

17 Soluzione o causa? Cura o malattia?
La crescita è la chiave del progresso per l’ambiente, poiché fornisce le risorse che permettono di investire nelle tecnologie pulite;rappresenta la soluzione e non il problema George Bush Soluzione o causa? Cura o malattia? Non si può porre fine allo scandalo della miseria e dell'indigenza aumentando la potenza della macchina creata per produrre beni e prodotti materiali,poichè è questa macchina in quanto tale che produce sistematicamente miseria M. Rahnema

18 Benessere ampiamente illusorio
Costo effetto serra: da 600 a 100 miliardi D 3 al 15 % del pil m. In Francia lo stress costa il 3% del pil. “Le nostre società occidentali sono da qualche anno nella stessa situazionedi un individuo che per guadagnare 3000 euro deve assumereuno stile divita talmente contro natura che è costretto a spendere 2000euro per cercare(invano) di compensare gli effetti catastrofici sulla sua sanità fisica e mentale.” Denis Bayon

19 Antisocietà malata della sua ricchezza
Ogni anno nel mondo quasi 1 milione suicidi Negli ultimi 30 tasso +10% +lavoro soldi/+ consumo beni relazionali mercificazione di tutte le relazioni umane tutti vittime del sistema!!

20 L’impostura del pil Es: paese che retribuisce 10% abitanti per distruggere/ 10% costruire Vs 20% lavora in salute, istruzione, cultura e divertimento Stesso aumento del PIL!!!!!!!!!!!!1 “Il nostro pil comprende anche l’inquinamento dell’aria, la pubblicità per le sigarette e le corse delle ambulanze che raccolgono i feriti sulle strade. Comprende la distruzione delle foreste e la distruzione della natura. Comprende il napalm e il costo di smaltimento delle scorie radioattive. Mentre invece il pil non tiene conto della salute dei nostri figli, della qualità della loro istruzione, del divertimento dei loro giochi, della bellezza della nostra poesia o della solidità dei nostri matrimoni. Non considera il nostro coraggio, la nostra integrità, la nostra intelligenza, la nostra saggezza. Misura tutto tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta.” Robert Kennedy

21 “Secondo lo studio Espad il dieci per cento degli studenti italiani (lo studio europeo considera soltanto i sedicenni, quindi ci riferiremo sempre a questa fascia d’età) fa uso di psicofarmaci senza avere una prescrizione medica per questi medicinali, e quindi al di fuori di una terapia concordata con il medico La maggior parte, circa l’80 per cento dei farmaci ingeriti, sono conosciuti e riconosciuti come farmaci per dormire, il 60 per cento farmaci per l’umore, il 40 per cento farmaci contro l’iperattività e il 30 per cento dima­granti.

22 MA CHE COS'È LA DECRESCITA?
02/02/10 MA CHE COS'È LA DECRESCITA? 22

23 02/02/10 Cos’è la decrescita Progetto formulato alla fine degli anni 60 da teorici: Ivan Illich Andrè Gorz Françoios Partant Cornelius Castoriadis Serge Latouche Maurizio Pallante Punto di partenza: - fallimento dello sviluppo nel sud del mondo - perdita di punti di riferimento nella società capitalista - crisi ecologica 23

24 Non è solo teoria 02/02/10 Fatte queste precisazioni, si può dare una definizione della decrescita come riduzione della produzione e del consumo di merci che non sono beni e come aumento della produzione e dell’uso di beni che non sono merci. Ma riducendo la produzione e il consumo di una merce che non è un bene non ci si priva di nulla, non si fa nessuna rinuncia. Aumentando la produzione e l’uso di un bene che non è una merce non si fa nessun sacrificio. Non è necessario far scender in campo l’austerità, la sobrietà, la temperanza, la moderazione, che per altro sono virtù inestimabili, valori trasformati in vizi dalla necessità di indurre ad acquistare compulsivamente le quantità crescenti di merci immesse sul mercato dalla crescita del pil. L’attore protagonista nello scenario della decrescita è l’intelligenza 24

25 Non è crescita negativa ma piuttosto
Non è solo teoria Non è crescita negativa ma piuttosto 02/02/10 Fatte queste precisazioni, si può dare una definizione della decrescita come riduzione della produzione e del consumo di merci che non sono beni e come aumento della produzione e dell’uso di beni che non sono merci. Ma riducendo la produzione e il consumo di una merce che non è un bene non ci si priva di nulla, non si fa nessuna rinuncia. Aumentando la produzione e l’uso di un bene che non è una merce non si fa nessun sacrificio. Non è necessario far scender in campo l’austerità, la sobrietà, la temperanza, la moderazione, che per altro sono virtù inestimabili, valori trasformati in vizi dalla necessità di indurre ad acquistare compulsivamente le quantità crescenti di merci immesse sul mercato dalla crescita del pil. L’attore protagonista nello scenario della decrescita è l’intelligenza 25

26 Non è crescita negativa ma piuttosto
Non è solo teoria Non è crescita negativa ma piuttosto A-CRESCITA: abbandonare la fede e la religione della crescita, del progresso e dello sviluppo. 02/02/10 Fatte queste precisazioni, si può dare una definizione della decrescita come riduzione della produzione e del consumo di merci che non sono beni e come aumento della produzione e dell’uso di beni che non sono merci. Ma riducendo la produzione e il consumo di una merce che non è un bene non ci si priva di nulla, non si fa nessuna rinuncia. Aumentando la produzione e l’uso di un bene che non è una merce non si fa nessun sacrificio. Non è necessario far scender in campo l’austerità, la sobrietà, la temperanza, la moderazione, che per altro sono virtù inestimabili, valori trasformati in vizi dalla necessità di indurre ad acquistare compulsivamente le quantità crescenti di merci immesse sul mercato dalla crescita del pil. L’attore protagonista nello scenario della decrescita è l’intelligenza 26

27 Non è crescita negativa ma piuttosto
Non è solo teoria Non è crescita negativa ma piuttosto A-CRESCITA: abbandonare la fede e la religione della crescita, del progresso e dello sviluppo. → Obiettivo: società in cui si vivrà meglio lavorando e consumando di meno. 02/02/10 Fatte queste precisazioni, si può dare una definizione della decrescita come riduzione della produzione e del consumo di merci che non sono beni e come aumento della produzione e dell’uso di beni che non sono merci. Ma riducendo la produzione e il consumo di una merce che non è un bene non ci si priva di nulla, non si fa nessuna rinuncia. Aumentando la produzione e l’uso di un bene che non è una merce non si fa nessun sacrificio. Non è necessario far scender in campo l’austerità, la sobrietà, la temperanza, la moderazione, che per altro sono virtù inestimabili, valori trasformati in vizi dalla necessità di indurre ad acquistare compulsivamente le quantità crescenti di merci immesse sul mercato dalla crescita del pil. L’attore protagonista nello scenario della decrescita è l’intelligenza 27

28 02/02/10 Merci e Beni Merci che non sono beni

29 02/02/10 Merci e Beni Merci che non sono beni Beni che non sono merci

30 Merci e Beni Merci che non sono beni Beni che non sono merci
02/02/10 Merci e Beni Merci che non sono beni Beni che non sono merci Rilocalizzazione dell'acquisto dei Beni che non possono che essere anche merci

31 scambi non mercantili fondati sul dono e la reciprocità
scambi mercantili scambi non mercantili fondati sul dono e la reciprocità autoproduzione di beni fornitura diretta di servizi alla persona

32 MOVIMENTO PER LA DECRESCITA FELICE
02/02/10 MOVIMENTO PER LA DECRESCITA FELICE L'azione si deve attuare su tre livelli, uno sgabello a 3 gambe. Tecnologie, Stili di Vita e Politica

33 02/02/10 STILI DI VITA

34 rivalutare Altruismo vs egoismo
DECOLONIZZAZIONE DELL'IMMAGINARIO Rivoluzione culturale Altruismo vs egoismo Collaborazione vs competizione sfrenata Piacere del tempo libero vs ossessione del lavoro ethos del gioco Locale vs globale Autonomia vs eteronomia Gusto della bella opera vs efficienza produttivistica Ragionevole vs razionale Relazionale vs materiale Armonia con la natura vs dominio Giardiniere vs predatore cambiamento dei valori

35 La decrescita deve essere FELICE!
02/02/10 Decolonizzazione Imm. Demercificazione - Consumo + efficienza/- sprechi autoproduzione scambio secondo la logica del dono Rallentare… Più soldi in tasca a fine mese SENSO Dimensioni “rimosse”: Sociale Politica Culturale Artistica Spirituale Gioco disinteressato TEMPO LIBERATO: non è tempo libero, immediatamente catturato dagli industriali dello svago, della salute, della distensione, ma una riconciliazione, spesso difficile e contraddittoria, dell'individuo con se stesso Relazioni: amore erotico, figli, genitori, amici Altruismo vs egoismo Collaborazione vs competizione sfrenata Piacere del tempo libero vs ossessione del lavoro ethos del gioco Locale vs globale Autonomia vs eteronomia Gusto della bella opera vs efficienza produttivistica Ragionevole vs razionale Relazionale vs materiale Armonia con la natura vs dominio Giardiniere vs predatore “Tempo liberato” + beni relazionali - lavoro! 35

36 IL TEMPO “LIBERATO” il tempo per fare il proprio dovere di cittadino, il piacere della produzione libera, artistica, originale, la senzazione del tempo ritrovato per il gioco, la contemplazione, la meditazione , la conversazione o semplicemente la gioia di vivere. Lavorare di meno per dedicare più tempo alle esigenze spirituali, alle relazioni umane, familiari, sociali, erotiche, culturali, religiose. A guardare le nuvole… A dedicarsi allo studio disinteressato, per il solo gusto di sapere. A dipingere, ascoltare musica e suonare, contemplare, legere e scrivre poesie, pregare. A fare esperienza di vita insieme ai propri figli invece di compensare con l’acquisto di cose i sensi di colpa che si provano quando si affidano tutto il giorno a estranei perchè si passa tutto il giorno a lavorare per guadagnare i soldi necessari per compreare le cose che acquietano I sensi di colpa. Maurizio Pallante IL TEMPO “LIBERATO” il tempo per fare il proprio dovere di cittadino, il piacere della produzione libera, artistica, originale, la senzazione del tempo ritrovato per il gioco, la contemplazione, la meditazione , la conversazione o semplicemente la gioia di vivere

37 Non è un ritorno al Medioevo!
02/02/10 LE TECNOLOGIE Non è un ritorno al Medioevo!

38 Non è un ritorno al Medioevo!
02/02/10 LE TECNOLOGIE Non è un ritorno al Medioevo!

39 Microcogenerazione Anni '70 – Istituto Ricerche FIAT
02/02/10 Microcogenerazione Anni '70 – Istituto Ricerche FIAT

40 TECNOLOGIE PER LA DECRESCITA
02/02/10 TECNOLOGIE PER LA DECRESCITA Lo sforzo tecnologico, più saggiamente, dovrebbe mirare a: 1)consumare meno energia 2)consumare meno materie prime 3)produrre meno rifiuti

41 UN PROGETTO POLITICO

42 POLITICA NAZIONALE E INTERNAZIONALE
02/02/10 POLITICA NAZIONALE E INTERNAZIONALE POLITICA LOCALE POLITICA DAL BASSO

43 E in pratica?

44 Concretezza e un pizzico di di fantasia!

45 Aquapure traveller

46

47

48

49 Cellulare biodegradabile

50 Forno solare

51 LA DECRESCITA E I GIOVANI?
Siamo davvero così felici? Perché?

52 “Secondo lo studio Espad il dieci per cento degli studenti italiani (lo studio europeo considera soltanto i sedicenni, quindi ci riferiremo sempre a questa fascia d’età) fa uso di psicofarmaci senza avere una prescrizione medica per questi medicinali, e quindi al di fuori di una terapia concordata con il medico La maggior parte, circa l’80 per cento dei farmaci ingeriti, sono conosciuti e riconosciuti come farmaci per dormire, il 60 per cento farmaci per l’umore, il 40 per cento farmaci contro l’iperattività e il 30 per cento dima­granti.

53 LA PROFONDA CRISI CULTURALE: Dio è morto!
Siamo tutti nichilisti Niente ha senso! Lotta tutti contro tutti per accaparrarsi il piacere Nietzsche concepisce l’uomo moderno e il suo tempo come una fine, la fine del movimento morale e spirituale di più di duemila anni, la fine della metafisica e del cristianesimo, la fine di ogni giudizio di valore. Nichilismo: manca il fine; manca la risposta al “perché?”. Che cosa significa nichilismo? – che i valori supremi perdono ogni valore. Dio è morto, non importa se esista o meno: è morto!! E con lui tutti gli ideali

54 “ I giovani, anche se non ne sono sempre consci stanno male
“ I giovani, anche se non ne sono sempre consci stanno male. E non per le solite crisi esistenziali che costellano la giovinezza, ma perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra i loro sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive e orizzonti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui”. Le famiglie si allarmano, la scuola non sa più cosa fare, solo il mercato si interessa di loro per condurli sulle vie del divertimento e del consumo, dove ciò che si consuma non sono tanto gli oggetti che di anno in anno diventano obsoleti, ma la loro stessa vita, che non riesce più a proiettarsi in un futuro capace di far intravedere una qualche promessa. Il presente diventa un assoluto da vivere con la massima intensità, non perché questa intensità procuri gioia, ma perché promette di seppellire l’angoscia che fa la sua comparsa ogni volta che il paesaggi assume i contorni del deserto di senso “

55 2 enormi macigni… Disancoraggio dal passato Eterno presente
Distruzione del futuro No senso No identità No serenità duratura Eterna adolescenza DECRESCITA

56 Senso che ci propina il sistema
Apparenza: bellezza, forza Moda Successo Potere,denaro Competizione gruppo: Industria del divertimento: sesso, droghe e ballare Fare per Non pensare Gruppo colma l’identità

57 Piacere dei sensi Sesso vs amore Soddisfazione Vuoto Noia Apatia …
depressione Libido narcisistica vs libido oggettuale

58 FUTURO: non rinunciare ai vostri sogni!
DECRESCITA: IDENTITA SENSO RELATIVO Al max ridefinizione dei sogni:

59 Ma ce la si può veramente fare?
2 marce in più! Insostenibilità sistema attuale: rispetto al socialismo Decrescita subita vs praticata sfida con noi stessi Validità anche se praticata in pochi! Uno stile di vita sobrio e più conviviale porta miglioramenti della qualità di vita a prescindere dal completo mutamento del sistema! Far rete

60 Pessimismo della ragione Ottimismo della volontà
Un’ Utopia concreta Pessimismo della ragione Ottimismo della volontà “L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare." Eduardo Hughes Galeano

61 LETTURE CONSIGLIATE RIZZOLI EDITORE EDIZIONI PER LA DECRESCITA
02/02/10 LETTURE CONSIGLIATE La felicità sostenibile, Maurizio Pallante RIZZOLI EDITORE La Decrescita Felice, Maurizio Pallante EDIZIONI PER LA DECRESCITA Breve Trattato sulla Decrescita Serena, Serge Latouche BOLLATI BORINGHIERI

62 GRAZIE DELL’ ATTENZIONE
02/02/10 GRAZIE DELL’ ATTENZIONE Il Circolo MDF di Torino si riunisce ogni lunedì alle presso il TYC in via Faà di Bruno, 2 Il sito del nostro circolo è: Il sito MDF nazionale è Il sito dell' Università del Saper Fare: per trovare informazioni sui vari corsi di autoproduzione.


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