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Stress ed aggressività nel giovane atleta. Due contributi empirici.

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Presentazione sul tema: "Stress ed aggressività nel giovane atleta. Due contributi empirici."— Transcript della presentazione:

1 Stress ed aggressività nel giovane atleta. Due contributi empirici.
DOTT.SSA SOFIA TAVELLA

2 Ogni sport, per le caratteristiche specifiche dell’ambiente in cui è praticato, per la quantità di tempo necessario per ottenere la performance richiesta, per il numero di atleti che condivide la responsabilità del risultato, determina una serie di tensioni che causano uno specifico livello di STRESS su cui si innescano vari fattori e sintomi.

3 In tutte le attività sportive, la propria individualità rappresenta uno degli aspetti più delicati e che maggiormente condiziona la prestazione sportiva. Il successo o l’insuccesso di un gruppo deriva anche dalle caratteristiche personologiche degli atleti che lo compongono e dal tipo di relazione che essi riescono ad instaurare tra loro.

4 Da numerosi studi è infatti emerso che:
stress; Atteggiamento narcisistico; Bassa autostima; Impulsività; Preoccupazione relativa all’immagine sociale; Sono tutte caratteristiche che risultano prevalere molto spesso negli atleti e che possono impedire la piena espressione delle proprie potenzialità

5 COME PREVENIRE LO STRESS O RICONOSCERNE I SEGNALI DI ALLARME NEL GIOVANE ATLETA?

6 LA PSICODIAGNOSTICA HA L’OBIETTIVO DI VALUTARE LE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE GENERALI E E LE CAPACITA’ COGNITIVE DELL’ATLETA. LO SCOPO E’ QUELLO DI: EVIDENZIARE O ESCLUDERE LA PRESENZA DI TRATTI O SINTOMI PSICOPATOLOGICI MANIFESTI O LATENTI; FORNIRE INDICAZIONI CIRCA LE CARATTERISTICHE DI PERSONALITA’ E LE CAPACITA’ DI FRONTEGGIARE LO STRESS DELL’ATLETA.

7 UNA PROPOSTA DI INTERVENTO:
PRESSO IL SERVIZIO DI PSICOLOGIA, DELL’ISTITUTO DI MEDICINA E SCIENZA DELLO SPORT (IMSS), DEL CONI DI ROMA, E’ STATA CONDOTTA UNA VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA, AL FINE DI EVIDENZIARE E SEGNALERE EVENTUALI SEGNALI DI ALLARME CHE POSSANO EMERGERE IN RAPPORTO ALLO SPORT (BASSA AUTOSTIMA, DIFFICOLTA’ DI RELAZIONE, ANSIA DA PRESTAZIONE ….)

8 DESTINATARI IL GRUPPO DI RIFERIMENTO E’ COMPOSTO DA 30 ATLETI DI ETA’ COMPRESA TRA GLI 11 E I 20 ANNI. GLI ATLETI APPARTENGONO A DISCIPLINE E LIVELLI DI ESPERIENZA DIFFERENTI. SONO DI INTERESSE NAZIONALE E POTENZIALI OLIMPICI.

9 METODOLOGIA D’INTERVENTO
colloquio conoscitivo e motivazionale (informazioni generali, motivi a partecipare all’attività sportiva, paure legate alla prestazione sportiva, livello di attenzione e concentrazione sulle abilità e tattiche utilizzate nello sport; Test DFP: dimensioni fondamentali della personalità di K. Polaceck; Questionario STAI (forma Y-1); Test Persona nella pioggia del prof. G. Crocetti

10 TEST DFP: Test di dimensioni fondamentali della personalità
46 items Le risposte vengono assegnate su una scala dicotomica Vero/Falso Le caratteristiche indagate sono: - CP: caratteristiche personali - FE: fini dell’esistenza - AS: adattamento sociale L’obiettivo è rivolto alla comprensione del “funzionamento” degli atleti ed alla possibilità di anticipare e prevedere le risposte agli stimoli esterni/interni e di modificare il comportamento verso un miglioramento delle prestazioni

11 QUESTIONARIO STAY: 40 items
Utilizzo per le alternative di risposta di una scala Likert (da 1 a 4) L’obiettivo è quello di valutare l’ansia di stato e di tratto del giovane atleta. L’ansia di stato attiene ad uno stato emotivo transitorio in una particolare situazione; l’ansia di tratto invece riflette una variabile di personalità che caratterizza stabilmente la persona dell’atleta e la differenzia dagli altri nella propensione a rispondere con elevati livelli di ansia a situazioni percepite come pericolose.

12 TEST PERSONA NELLA PIOGGIA:

13 TEST PERSONA NELLA PIOGGIA:
Il Test utilizzato in ambito clinico per rilevare la percezione del soggetto della sua esposizione alle difficoltà interne ed esterne e del suo senso di protezione rispetto ad esse (difese attuate). La Consegna: disegna una persona sotto la pioggia; L’interpretazione: a) Valutazione della rappresentazione del bambino (criteri figura umana) b) Valutazione delle protezioni disegnate per ripararsi dalla pioggia c) Valutazione dell’entità della pioggia E’ uno strumento di rilevazione le cui finalità è l’assessment della personalità, globalmente intesa, a partire da una visione psicodinamica della stessa.

14 Il Test «Persona nella pioggia» rappresenta una variante del test del disegno della figura umana. Tale test è descritto nel libro di Guido Crocetti “Il bambino nella pioggia. Il significato del disegno infantile” (1986). Il fine è quello di rilevare e analizzare le difese che il bambino possiede e mette in atto nei confronti nell’ambiente, fisico e psicologico, cui appartiene. Si ritiene, infatti, che una persona sotto la pioggia è posta sotto evidente stress ambientale. Dunque, invitando il bambino a disegnare una figura umana sotto la pioggia, è possibile evidenziare quali sono le modifiche che intervengono a livello dell’immagine psicofisica nel momento in cui egli è posto in una condizione ambientale negativa. In altre parole, si tratta di rilevare i meccanismi di difesa del bambino, di valutare la loro presenza e consistenza.

15 DI SEGUITO VERRANNO PRESENTATI ALCUNI DEI DISEGNI PRODOTTI DAI GIOVANI ATLETI DURANTE LA VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA

16 COSA E’ IMPORTANTE NOTARE:
Le difese abituali nei confronti della pioggia sono essenzialmente due: l’ombrello, la difesa classica, l’impermeabile, difesa minore, ma ugualmente efficace. Il bambino può raffigurare sé stesso sotto la pioggia e le difese sopracitate con una vasta gamma di variazioni.

17 DIFESA DELL’OMBRELLO L’atleta si rappresenta sotto un ombrello che simboleggia la difesa centrale che ognuno di noi attiva in relazione a stati di ansia e di stress. Lo stress (la pioggia) viene disegnato abbondante, ma l’atleta può coprirsi sufficientemente dimostrando di trovare in sé energie sufficienti per difendersi e per adattarsi senza grossi problemi. I colori esprimono un atteggiamento di apertura alla realtà e di autocontrollo delle tensioni che vive.

18 MANCANZA DI PIOGGIA L’atleta si rappresenta sotto un ombrello che simboleggia la difesa centrale che ognuno di noi attiva in relazione a stati di ansia e di stress. Lo stress (la pioggia) non viene disegnato ma l’atleta sente il bisogno di proteggersi e rifugiarsi in se stesso, nascondendosi sotto l’ombrello per fuggire a ciò che percepisce come stressante nel suo contesto di vita. Sotto stress sembra paralizzarsi e tendere verso il ritiro, la depressività con tendenze all’actingout, all’aggressività.

19 PRESENZA DI POZZANGHERE
Lo stress (la pioggia) viene disegnato in modo evidente. La pioggia (stress) è così abbondante che crea una pozzanghera a terra dove ci si ferma. La pozzanghera è il luogo dove lo stress e le frustrazioni possono ristagnare inficiando la fiducia fondamentale, le basi della propria autorevolezza da cui la sicurezza in sé e nei propri mezzi. L’atleta sente il bisogno di proteggersi usando un ombrello che però non riesce a coprirlo completamente perché spostato dal vento. Sotto stress sembra paralizzarsi e tendere verso il ritiro, la fuga, tuttavia con la possibilità di vedere le difficoltà ambientali.

20 TEMPORALI E FULMINI L’atleta si disegna sotto un temporale, con una pioggia abbondante. La presenza di fulmini e saette indica forti tensioni di natura prevalentemente aggressiva. Un’aggressività sperimentata come minacciosa.

21 MANCANZA DI OMBRELLO L’atleta si disegna sotto una pioggia abbondante. E’ privo di ombrello. Si sente schiacciato dall’ambiente contro il quale non ha capacità e possibilità di reazione. Rimane esposto sotto la pioggia come a lasciarsi bagnare intenzionalmente. Questo è indicativo di come in condizioni di forte stress, l’atleta incontri un senso di depersonalizzazione e di insicurezza che gli impediscono di trovare il giusto adattamento alla situazione.

22 FIGURA UMANA POCO VISIBILE
L’atleta si disegna sotto un ombrello che simboleggia la difesa centrale che ognuno di noi attiva in relazione a stati di ansia e di Stress. Tuttavia, la figura umana si intravede appena attraverso la pioggia: ciò è sintomo che il soggetto, posto in una situazione estremamente stressante, percepisce il rischio di depersonalizzarsi e dissociarsi.

23 TRASFORMAZIONE DELLA PIOGGIA
L’atleta si disegna vecchia e ripiegata su se stessa, quasi a evidenziare la sua fatica e il peso che porta nell’incontrare certi eventi che le cadono addosso e che incombono su di lei come fortemente minacciosi e traumatici. La pioggia è talmente tanta e potente da determinare uno tzunami che rincorre l’indifesa vecchietta. L’atleta sperimenta uno stato di preoccupazione, ansia, impotenza. Percepisce l’ambiente come fortemente stressante; reagisce con modalità difensive inadeguate e insufficienti, forse soprattutto con la depressione, ma anche con la fuga e con la rabbia.

24 OMBRELLO CHIUSO E MANCANZA DI PIOGGIA
L’atleta non disegna la pioggia ma solo una persona con l’ombrello chiuso. Sembra emergere una mancanza di percezione e/o consapevolezza degli stress ambientali oppure una difesa massiccia verso frustrazioni intollerabili, con conseguente atteggiamento di disinvoltura verso l’ambiente nel quale si sente a suo agio. Forse perché cosciente, forse anche in senso narcisistico ed esibizionistico, ritiene di avere la possibilità di poter utilizzare difese più efficienti se mai dovesse comparire uno stress e/o frustrazione importante.

25 RISULTATI DELLA VALUTAZIONE:
DALL’ANALISI DEI RISULTATI DEL TEST PROIETTIVO «LA PERSONA NELLA PIOGGIA», E’ EMERSO UN ALTO LIVELLO DI STRESS VEROSIMILMENTE CONNESSO CON L’ESPERIENZA SPORTIVA DEI SINGOLI ATLETI. PIU’ DEL 60% DEGLI ATLETI HA INFATTI MANIFESTATO DIFFICOLTA’ NELL’ATTIVARE ADEGUATE DIFESE PER REAGIRE AGLI EVENTI STRESSANTI DEL PROPRIO QUOTIDIANO PERSONALE E SPORTIVO. IN QUESTI CASI E’ STATO CONSIGLIATO UN INTERVENTO DI SUPPORTO PSICOLOGICO NEL QUALE L’ATLETA POSSA RIFLETTERE LE PROPRIE FATICHE, ANSIE E FRAGILITA’ E TROVARE UNA RISPOSTA EFFICACE E DIFENSIVA ADEGUATA AL FINE DI GESTIRE CON UNA CERTA SICUREZZA LE PROPRIE INSICUREZZE.

26 SECONDO CONTRIBUTO EMPIRICO:
LO STUDIO DELL’AGGRESSIVITÀ ATTRAVERSO IL TEST DEGLI ANIMALI

27 COME DEFINIRE L’AGGRESSIVITA’:
L’aggressività può definirsi come la specifica modalità comportamentale diretta all’etero o all’autodistruzione, oppure all’autoaffermazione in un contesto competitivo. L’aggressività ha due accezioni: 1) aggressività come violenza; 2) aggressività come bisogno.

28 Dal punto di vista biologico, i comportamenti aggressivi rivestono i caratteri della necessità, sia nell’uomo che nell’animale, perché sono ascrivibili tra le molteplici strategie messe in atto per la sopravvivenza. Quindi, ad esempio, un animale può diventare aggressivo per difendere il proprio territorio. Nell’uomo, invece, l’aggressività serve per difendere l’autostima. Dal punto di vista culturale l’aggressività assume i caratteri della violenza. In ambito sportivo la parola aggressività riveste diversi significati. Quello che a noi interessa studiare, conoscere e valutare negli adolescenti è legato all’agonismo come forma razionale e socialmente accettata dell’aggressività

29 PRESENTAZIONE DELLO STUDIO:
Lo studio è stato effettuato su 107 adolescenti di discipline sportive diverse (volley, pugilato e calcio), di età compresa tra i 12 ei 22 anni, residenti nella provincia di Pesaro-Urbino (PU). Lo studio si è concentrato su tre discipline sportive con questa distribuzione: 50 pallavolisti, 50 calciatori e 7 boxeur. L’ obiettivo è stato quello di valutare in che modo, gli atleti adolescenti, coinvolti nello studio esprimono l’aggressività e se esiste una correlazione tra la natura dello sport praticato e le diverse forme di aggressività che gli adolescenti adottano.

30 STRUMENTO DI VALUTAZIONE:
E’ STATO UTILIZZATO «IL TEST DEGLI ANIMALI», CREATO DAL PROF. GUIDO CROCETTI. IL TEST DEGLI ANIMALI (I.A.R.T.F.) PREVEDE UNA CONSEGNA PRECISA: “IMMAGINA L’AVVENTURA DI UN ANIMALE E RACCONTALA USANDO LA TECNICA DEL FUMETTO”. SI È PERÒ ADOTTATA UNA VARIAZIONE NELLA SOMMINISTRAZIONE DEL TEST. LA CONSEGNA NON PREVEDE UN DISEGNO LIBERO MA UN DISEGNO SUGGERITO. NELLO SPECIFICO AD OGNI SPORT È STATO ASSOCIATO UN ANIMALE CHE RAPPRESENTA UNA SPECIFICA ESPRESSIONE DELL’AGGRESSIVITÀ.

31 AI PALLAVOLISTI È STATO CHIESTO DI DISEGNARE L’AVVENTURA DI UNA COLOMBA
LA COLOMBA È L’ANIMALE DELLA SUBLIMAZIONE DELLE PULSIONI E DEGLI AFFETTI. L’AGGRESSIVITÀ DIVENTA, PER REAZIONE, PACE, AMORE OBLATIVO, SESSUALITÀ; SEMPRE PER FORMAZIONE REATTIVA DIVENTA PUREZZA, CONTEMPLAZIONE DEL BELLO E DEL SUBLIME. POI, LA SUBLIMAZIONE DELL’AGGRESSIVITÀ E DELLA SESSUALITÀ SOSTIENE L’ADESIONE DIFENSIVA AI GRANDI IDEALI UMANITARI E SOCIALI.

32 AI CALCIATORI È STATO CHIESTO DI DISEGNARE L’AVVENTURA DI UNA VOLPE.
LA VOLPE È L’ANIMALE DELLA SEDUZIONE FURBA ED INGANNEVOLE, DELL’AGGRESSIVITÀ NON ANCORA ASSERVITA ALLA COMPIACENZA ADATTATIVA RICHIESTA DEGLI ADULTI.

33 Ai boxeur è stato chiesto di narrare l’avventura di un lupo.
Il lupo è l’animale dell’aggressività orale, dell’angoscia nella dipendenza. Quest’angoscia è più evidente qualora, nella rappresentazione del lupo, sono mostrati i denti. In questo caso l’aggressività agita seduce l’adolescente fino al sadismo.

34 Il test “immagina l’avventura di un animale e raccontala usando la tecnica del fumetto” (I.A.R.T.F.) è uno strumento per la diagnosi e per la terapia. Si tratta di un test che entra direttamente in contatto con l’energia vitale e con l’area istintuale-pulsionale degli adolescenti. Il suo uso sollecita con forza la mentalizzazione delle esperienze pulsionali ed affettive, oltre a fare da specchio ai ritmi della vitalità interiore e relazionale. In altre parole questo test da indicazioni sul destino della libido e delle relazioni oggettuali e remote in adolescenza. Evidenzia il tono dell’umore, la forza o la debolezza dell’Io, la consistenza dell’Ideale dell’Io e del sistema superegoico, valoriale e normativo. Disegnare l’avventura di un animale è per l’adolescente l’incontro con le sue esigenze profonde e con la creatività personale. L’animale è un simbolo. È simbolo della ricerca che l’adolescente vive in questa fase della vita alla scoperta della sua natura, della sua identità.

35 ANALISI E INTERPRETAZIONE DEI DATI
E’ stata effettuata un’attenta analisi del livello di esperienza che ogni atleta vive in relazione a sé e allo sport che pratica, con particolare riferimento al significato dell’animale protagonista della storia e che è stato collegato alla caratteristica dello sport praticato.

36 In questa storia la colomba vola verso il basso quasi a significare una caduta regressiva che l’atleta compie alla ricerca di esperienze che possano restituirgli un accudimento nei suoi bisogni. La pasticceria evoca uno dei bisogni primari del corpo: il cibo legato alla sopravvivenza. Forse il livello di esperienza del sé personale e soggettivo presenta un collegamento con un livello scarso di autonomia, di gestione degli affetti e delle relazioni.

37 Nello sport il significato dinamico della storia potrebbe orientare la riflessione sul movimento dell’atleta verso una forma di sublimazione ideale e valoriale oltre che della componente aggressiva presente nel contesto prestativo.

38 Il disegno è incorniciato, senza suddivisione in settori e senza balloon. L’atleta presenta una difficoltà nell’organizzare il proprio spazio-tempo. Usa una modalità di rappresentazione di sé fortemente regressiva. Non riesce a rifugiarsi in un contenitore ambientale, familiare o amicale che consenta la regressione senza minacciare l’Io. Questa modalità può essere espressione di un’aggressività impotente, narcisistica e silente nei confronti del contesto gruppo-squadra e/o ambiente di riferimento.

39 Una colomba che muore, mentre un’altra rimane ferma, come immobile e paralizzata dinanzi al luogo dove viene sepolta. Il senso di morte ma anche di solitudine che sperimenta chi resta in vita. La presenza di animali co-protagonisti potrebbe far riferimento all’esigenza di trasformare esperienze fortemente ansiogene e aggressive. L’atleta si difende da esperienze che sperimenta come minacciose e che appesantiscono l’esperienza di sé. L’aggressività è ancora una volta sublimata.

40 E’ un pugile che si racconta in questa storia dove il lupo fugge dagli umani. La presenza di figure umane è positiva perché evidenzia la capacità di uscire dal ripiegamento su se stesso esponendosi nel contesto di riferimento, accettando i rischi a cui può andare incontro l’autostima. L’aggressività è presente nel gesto di chi vuole uccidere il lupo che cerca riparo o che tenta la fuga. Una fuga verso destra, verso la realizzazione di sé, ma anche verso il basso e quindi è presente una tendenza depressiva angosciosa ed elaborativa oppure verso la depressività statica ed oppressiva, o verso lo scoramento che attacca la dignità personale.

41 L’aggressività è agita, è esibita: Un lupo che si eleva quasi in posizione eretta come fanno gli orsi, animali ben più grandi e possenti, e che apre la bocca per ingoiare letteralmente un essere umano. Questa storia evoca dunque un agito maniacale teso ad annullare la vita o l’aggressività che potrebbe sperimentare nell’incontro con l’altro. È nell’anima di un boxer attaccare per difendersi e l’uso dell’aggressività come arma di difesa.

42 Un lupo che accetta di essere avvicinato e ammansito, come fosse una pecorella, da un uomo che corrisponde alla figura di un santo in abito francescano. È un’aggressività che si contiene nel gesto di quella mano che invita a conciliarsi e a incontrarsi senza ricorrere ad alcuna difesa, ad alcuna protezione. Per un pugile è di certo un’esperienza rara ma sana quella che questa storia narra, seppure nell’assenza di vignette e di ballon che restituirebbero un significato maggiormente positivo sull’esperienza di gestione di sé nel tempo e nello spazio.

43 CONCLUSIONI: Esaminando in parallelo i risultati ottenuti dall’interpretazione degli elaborati risulta che in ogni gruppo si concentrano alcune caratteristiche psicologiche e di personalità differenti.

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45 FOGLIO DIVISO IN SETTORI MARCATI DA LINEE
In ognuno dei tre gruppi, un discreto numero di soggetti ha diviso in vignette il foglio con un numero inferiore a sei-otto. Ciò sta a indicare un difficile rapporto con l’ambiente esterno e la tendenza a rifugiarsi nell’espressione mentalizzata delle proprie esperienze interne.

46 Altro dato significativo riguarda la sequenzialità spaziale senza demarcazioni, riflesso di una condizione regressiva importante del soggetto, che ha difficoltà ad attivare le funzioni organizzative egoiche con le quali rispondere alle difficoltà di rapporto con l’ambiente e con quelle imposte dai limiti della realtà concreta

47 1/3 dei calciatori e ½ dei pugili: utilizza sequenzialità spaziale senza demarcazioni. Tra i pallavolisti è presente solo in 2 soggetti su 50. (i pallavolisti sembrano in grado di rapportarsi col mondo esterno, estroversi e socievoli; i calciatori, praticando uno sport di squadra dovrebbero essere orientati allo stesso modo, ma il calcio presenta anche forti tratti di individualismo e di egocentrismo, i pugili si mostrano chiusi e introversi).

48 PRESENZA DI SPAZI BIANCHI:
FA RIFERIMENTO ALL’INCAPACITÀ DEI SOGGETTI DI RAPPRESENTARE IN MODO ADEGUATO GLI AFFETTI, LE PULSIONI, I VISSUTI PROFONDI CHE VENGONO, INVECE, RAPPRESENTATI ATTRAVERSO L’AGITO DIFENSIVO.

49 Tra i tre gruppi considerati quello dei pallavolisti sembra presentare una maggiore incapacità di espressione delle proprie pulsioni forse a causa della necessità di sublimazione indotta dalle caratteristiche dello sport stesso.

50 TRATTI DEL DISEGNO: I pallavolisti hanno disegnato con tratti brevi, caratteristici di soggetti impulsivi ed eccitabili. Solo alcuni di loro hanno utilizzato linee tratteggiate, specchio di insicurezza e di indecisione, e pochi altri, invece, hanno usato i tratti dentati, indicativi di aggressività violenta. I pallavolisti si descrivono come impulsivi, reattivi, scarsamente aggressivi, tendenzialmente inclini alla sublimazione dell’aggressività nei gesti tecnici. I calciatori si mostrano insicuri e ansiosi e aggressivi. I Pugili dimostrano un’aggressività diretta.

51 TIPO DI PRESSIONE ESERCITATA:
Fa riferimento all’energia psichica costituzionale di un individuo. La pressione accentuata fa riferimento ad una persona tenace, sicura di sé, con un Io forte. Però se la pressione è esagerata il soggetto è da considerarsi aggressivo. una pressione debole è lo specchio di un Io debole, tendente all’apatia e alla depressione.

52 L’indagine effettuata sembra fornire esiti conformi a quelli riscontrati in altri studi precedenti, confermando che sembra esistere un rapporto significativo tra tipo di sport praticato e caratteristiche di personalità degli atleti coinvolti.

53 BIBLIOGRAFIA: Crocetti G., I disegni dei bambini. Metafore e simboli del benessere bambino, Armando, Roma 2008. Crocetti G., Conoscere l’adolescenza, Armando, Roma 2011. Crocetti G., La persona nella pioggia, Armando, Roma, 2010 Di Nuovo S. - Rispoli L., Misurare lo stress, Franco Angeli, Roma 2000. Di Blasi G.M. - Giannone F., Valutare le psicoterapie: la ricerca italiana, Edizione Franco Angeli, Milano 1998. Duda J. L., Achievement goal research in sport: pushing the boundaries and clarifying some misunderstandings, in Roberts GC (ed.) Advances in motivational in sport and exercise. Human kinetics, Champaign, , 2001. Durand-Bush N, Salmela JH., The development of talent in sport, in Singer RN. - Hausenblas HA. - Janelle CM (eds.), Handbook of sport psychology. Wiley, New York, , 2001. Dweck CS., Self-theories: their role in motivation, personality and development. Taylor & Francis, Philadelphia, 1999. Elias N. – Dunning E., Sport e aggressività, Il Mulino, Bologna 2001 Farné M., Lo stress, Il Mulino, Bologna 1999. Ford IW. - Eklund RC. - Gordon S., An examination of psychosocial variables moderating the relationship between life stress and injury time-loss among athletes of a high standard. Journal of Sports Sciences. 18: , 2000. Martens R. - Vealey R. -Burton D., Competitive anxiety in sport. Human kinetics, Champaign, 1990.


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