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RIORDINO DELL’ISTRUZIONE SECONDARIA DI II GRADO

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Presentazione sul tema: "RIORDINO DELL’ISTRUZIONE SECONDARIA DI II GRADO"— Transcript della presentazione:

1 RIORDINO DELL’ISTRUZIONE SECONDARIA DI II GRADO
LA “RIFORMA” GELMINI RIORDINO DELL’ISTRUZIONE SECONDARIA DI II GRADO MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO

2 Sintesi di lavoro dagli interventi di: A. Blandino F.Saffioti
G. Pezzurro R.M. Romano M. Torchia

3 i nodi tematici I sessione II sessione La nuova domanda sociale
I riferimenti normativi in Europa e in Italia La Nuova Secondaria Il PECUP La Governance della “ Riforma “- Dipartimenti - CTS - Ufficio Tecnico II sessione L’innovazione: dal programma al curricolo Il processo di interdisciplinarità La didattica e la valutazione La scuola come sistema aperto: alternanza scuola-lavoro

4 Attività di laboratorio
I sessione ore – (prima giornata di seminario) ca 50 persone = 5 gruppi (ognuno di 8 docenti guidati da 2 dirigenti) I fase ore 2 Costruzione del PECUP Ipotesi di progettazione con studio di fattibilità Ideazione dei Dipartimenti in funzione del PECUP per la progettazione/realizzazione e valutazione dei percorsi formativi II fase ore 2 Ipotesi di progettazione del percorso formativo: costruzione delle competenze N B esempi di lavoro presenti su dispositivo drive consegnato ai partecipanti II sessione ore – (seconda giornata di seminario) a)5 gruppi (ognuno di 8 docenti; b) 2 gruppi (ognuno di 5 dirigenti) III fase ore di report a) Progettazione didattica di un consiglio di classe: ipotesi elaborazione di un format Costruzione n.2 prove interdisciplinari di verifica delle competenze ( in ingresso e/o in itinere o conclusive)e relative griglie di valutazione (indicatori interdisciplinari e/o transdisciplinari) b) Schema governance : CTS o CS e Ufficio Tecnico

5 La nuova domanda sociale
* 16/07/96 La nuova domanda sociale I nuovi fabbisogni educativi dei giovani e degli adolescenti I nuovi processi di apprendimento nei contesti formali e non formali e il lifelong learning La nuova domanda del mondo del lavoro e le sfide della globalizzazione Dirigente Tecnico A. BLANDINO *

6 l’EUROPA della conoscenza
Il Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) (2008) adottare un approccio basato sui risultati dell’apprendimento nel definire e nel descrivere le qualifiche “Le competenze chiave per un mondo in trasformazione” (2009) “Education and training 2020” (le strategie europee in materia di istruzione e formazione) (2009) promuovere la validazione dell’apprendimento non formale ed informale “Europa 2020” (2010) stabilire, entro il 2012, le misure necessarie a far sì che tutti i nuovi certificati di qualifica, i diplomi ed i documenti Europass, rilasciati dalle autorità competenti, contengano un chiaro riferimento all’appropriato livello dell’EQF

7 i riferimenti normativi in Italia
* 16/07/96 i riferimenti normativi in Italia Il DGLS 226/2005 L’obbligo di istruzione (DM 139/2007) e la L.40/2007 L’art.64 del DL 112 (2008) Il Regolamento dei licei (2010) Il Regolamento degli istituti tecnici (2010) Il Regolamento degli istituti professionali (2010) Gli accordi Stato-Regioni e Stato-Province autonome in materia di IeFP (istruzione e formazione professionale) (2010) Dirigente Tecnico A. BLANDINO *

8 La nuova secondaria Area di insegnamento generale comune 1°biennio
Aree di indirizzo specifiche 2° biennio Articolazioni- Opzioni 5° anno

9 Il Primo Biennio L’Area di Istruzione Generale
comune a tutti gli ordinamenti, deve fornire ai giovani una preparazione adeguata su cui innestare conoscenze teoriche e applicative nonchè abilità cognitive proprie dell’area di indirizzo.

10 L’ obbligo di istruzione a 16 anni
I Regolamenti dei Licei , degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali devono rapportarsi a: Legge n. 296 del 2006 che innalza l’obbligo di istruzione a 16 anni; Decreto Ministeriale n. 139 del 2007 che definisce, con uno specifico Regolamento, gli impianti culturali per il primo biennio.

11 Il Secondo Biennio e l’ ultimo anno
Area di Indirizzo Scelta responsabile per l’inserimento nel mondo del lavoro o il prosieguo degli studi

12 Il Profilo Educativo, Culturale e Professionale (PECUP)
costituisce la bussola di riferimento nella determinazione degli “obiettivi generali” dei processi formativi e degli “obiettivi specifici di apprendimento” (art. 8 DPR 275/99), dettati dalle Indicazioni Nazionali per i Licei e dalle Linee Guida per i Tecnici e Professionali nei diversi periodi didattici

13 Il Profilo Educativo, Culturale e Professionale (PECUP)
vale come documento nazionale dello Stato che determina i livelli essenziali di prestazione (LEP) che ogni istituto dell’istruzione e della formazione deve assicurare per l’esercizio del diritto sociale e civile di ogni persona ad un’istruzione e formazione. E’, inoltre, garanzia della pari dignità tra istruzione liceale e istruzione tecnica e professionale

14 progettare il Pecup significa Rispettare la “singolarità”
rispetto e valorizzazione delle diversità - culturali della società complessa - cognitive, ovvero linguistico/comunicative, logico/intellettive, organizzativo/gestionali di ciascuna persona; Educare alla multiculturalità più saperi - più culture – più alfabeti antropologici – tecnico/scientifici Viaggiare nella società della conoscenza sperimentazione, metaconoscenza, dialogo, scontro ed incontro di pensiero. .

15 il Pecup nel Sistema dei Licei
trasformare i “saperi” in organica consapevolezza dell’unita’ della cultura in grado di aiutare i giovani a cogliere la complessita’ del villaggio globale

16 il Pecup nell’ Istruzione Tecnica
Il Profilo in uscita si basa su conoscenze, abilità e competenze centrate sulle discipline scientifiche e sulle innovazioni tecnologica

17 il Pecup nell’ Istruzione Tecnica
Le Aree di Indirizzo hanno l’obiettivo di: fare acquisire conoscenze teoriche e applicative spendibili nei vari contesti di vita, di studio, di lavoro; fare acquisire abilità cognitive idonee per: - risolvere problemi, - sapersi gestire autonomamente - assumere responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti

18 il Pecup nell’ Istruzione Professionale
* 16/07/96 il Pecup nell’ Istruzione Professionale L’identità degli Istituti Professionali è connotata dall’integrazione tra l’istruzione generale e la cultura professionale che consente di sviluppare i saperi e le competenze necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio Dirigente Tecnico A. BLANDINO *

19 il Pecup nell’ Istruzione Professionale
* 16/07/96 il Pecup nell’ Istruzione Professionale Le aree di indirizzo hanno l’obiettivo di: far conseguire competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro. L’alunno in uscita dovrà essere in grado di: assumere autonome responsabilità nei processi produttivi e di servizio collaborare costruttivamente alla soluzione di problemi Dirigente Tecnico A. BLANDINO *

20 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore servizi
Il profilo del settore dei servizi consente di agire con autonomia e responsabilità nelle relazioni con il destinatario del servizio e le altre figure professionali coinvolte nei processi di lavoro

21 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore Industria e Artigianato
Il profilo del settore Industria e Artigianato si caratterizza per una cultura tecnico-professionale, che consente di operare in ambiti connotati da processi di innovazione tecnologica e organizzativa

22 il Pecup nell’ Istruzione Professionale
* 16/07/96 il Pecup nell’ Istruzione Professionale Nella progettazione del curricolo assume importanza la scelta metodologica dell’alternanza scuola lavoro, che consente una pluralità di soluzioni didattiche e favorisce il collegamento con il territorio Dirigente Tecnico A. BLANDINO *

23 quali competenze nel Pecup?
Competenze di base: sono quelle ritenute essenziali per il cittadino e costituiscono i requisiti irrinunciabili: a) per la prosecuzione della formazione; b) per una maggiore occupazione e per lo sviluppo della propria professionalità: Quali sono? linguistiche, logico – matematiche e scientifiche; storico – sociali che includono “ elementi di economia, del diritto, dell’organizzazione politica, sociale, del lavoro, della sicurezza”

24 quali competenze nel Pecup?
Competenze tecnico - professionali: sono i saperi acquisiti ( conoscenze dichiarative e procedurali le tecniche tipiche delle attività e dei processi lavorativi da svolgere in laboratorio secondo progetti predefiniti Competenze trasversali: sono l’insieme delle abilità di ampio respiro, a sfondo prevalentemente sociale e motivazionale, connesse soprattutto con le varie tipologie di compiti professionali che permettano all’individuo di fare fronte a situazioni nuove ed imprevedibili dell’ambiente organizzativo ( diagnosi, problem solving, decisione, comunicazione, lavoro di gruppo, in rete e per progetti)

25 Cittadinanza e Costituzione
* 16/07/96 Cittadinanza e Costituzione Cittadinanza e Costituzione è il nuovo insegnamento introdotto nelle scuole di ogni ordine e grado con la legge n. 169 del Con il termine Cittadinanza si vuole indicare la capacità di sentirsi cittadini attivi, che esercitano diritti inviolabili e rispettano i doveri inderogabili della società di cui fanno parte. Lo studio della Costituzione, invece, permette non solo di conoscere il documento fondamentale della nostra democrazia ma anche di fornire una mappa di valori utile per esercitare la cittadinanza a tutti i livelli. L’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione ha l’obiettivo di insegnare alle giovani generazioni come esercitare la democrazia nei limiti e nel rispetto delle regole comuni. Dirigente Tecnico A. BLANDINO *


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