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PubblicatoMarino Antonini Modificato 10 anni fa
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MIGRANTI TRA SOGNI E BISOGNI Crollati i sogni, restano i bisogni F
MIGRANTI TRA SOGNI E BISOGNI Crollati i sogni, restano i bisogni F.Muscià A.U.S.L. n°4 Enna
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Quattro milioni e mezzo di immigrati presenti in Italia che costituiscono il 5% dell’intera popolazione residente, rappresentano non più un fenomeno occasionale ma stabilizzato.
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Estremo Oriente: perverso matrimonio tra capitale e tradizione (sfruttamento lavorativo).
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Sud America: la fabbrica dei perseguitati.
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Comunità sub sahariana: storie di guerre e di rapine
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Curdi, Bosniaci: l’abile confine fra migrazione ed esilio politico
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Marocchini, Tunisini, Algerini: la nostra e l’altrui eredità coloniale
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L’evento non è mai prevedibile
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Miti da sfatare: sono sani gli immigrati
Miti da sfatare: sono sani gli immigrati. Solo lo 0,6% è affetto da TBC, epatite virale ed HIV.
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Muoiono per: > violenze > traumatismi > infortuni > ferite > ustioni
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Effetto migrante sano: la popolazione che emigra è selezionata tra quella in buona salute
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La proiezione demografica apre una forbice: la forbice della solitudine
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Nessuno ha in tasca la soluzione di tutti i problemi
Nessuno ha in tasca la soluzione di tutti i problemi. Bisogna avere la capacità di provare a risolverli.
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La fragilità e la solitudine dell’immigrato sono il risultato di una cultura.
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Il segreto della cura probabilmente sta nel prendersi cura di lui
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Il sistema non può essere lasciato all’improvvisazione
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Cosa abbiamo visto: -rifugiati, spesso di età imprecisata -militanti politici che qualche volta hanno subito torture -migranti senza permesso di soggiorno -nomadi
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La confusione in noi: un simbolo non necessariamente accolto affettivamente e simbolicamente uguale
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Cancro: fenomeno per noi apocalittico La diarrea: per chi arriva dal Camerun
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Molti non hanno guaritori ma sciamani, il che si traduce in malattia determinata da volontà esterna.
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Nuove povertà si assommano a vecchie malattie
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Paura, diffidenza, cinismo, tolleranza alla diversità
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Adattare l’organizzazione del lavoro
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Attenzione all’ascolto Sovraccarico di lavoro ( burn-out )
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Aspettative magiche legate al processo migratorio: vita reale in comunità specifiche.
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Domanda aperta: Inclusione o esclusione ?
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Assimilazione, integrazione, inserimento
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L’integrazione è un concetto pericoloso
L’integrazione è un concetto pericoloso. Non si può cancellare la cultura d’origine
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La diversità va accettata e rispettata
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Il disagio e la sindrome da disadattamento del paziente immigrato
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Immigrato: uno che qualche volta ha patito sorprusi, violenze, torture
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La stazione: terminale dal quale sperano di partire.
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Il senso di colpa di chi lascia la famiglia, il suo ambiente
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Immigrato: stress da transculturazione.
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Precarietà nelle condizioni di vita
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Non sono portatori o diffusori di nuove malattie
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La differenza culturale e lo stress fanno si che il migrante sviluppi disturbi a ridosso o subito dopo il momento migratorio.
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Si muovono in maniera ibrida: vogliono la nostra medicina biotecnica occidentale ( miracoli immediati ) ma conservano un grado di affezione alla medicina sciamanica autoctona che è la loro
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Sono spaventati da un qualsiasi disturbo ( non in grado di potersi assentare dal lavoro). Mancanza totale di capacità di autocura.
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Fase di scetticismo: assenza di un modello della malattia culturalmente condiviso
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Fase di criticismo: la specificità e la diversa percezione del corpo, della salute e della malattia
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Nulla è ovvio !
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Quello che è certo è che si avvera un incontro pluridisciplinare dove dentro ci sono antropologia, psicologia, sociologia che si muovono tra ritualità e sigillo
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Patologie maternoinfantili pratiche ascissorie e mutilanti, infibulazione, clitoridectomia, circoincisione, impongono percorsi formativi che ci conducono dalle motivazioni religiose alla procreazione e maternità responsabili
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La platea migratoria è cambiata
La platea migratoria è cambiata. Il viaggio è più stressante, l’accoglienza è più imperfetta, l’intervallo di benessere dall’ingresso al primo consulto medico si è ridotto a sei mesi.
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L’importanza delle trame di significato, costituite attraverso i codici della malattia, diagnosi e terapia è smarrita nei nuovi orizzonti.
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Ne consegue il disorientamento dei corpi e dello spirito del migrante rispetto alla nuova rete di significanti non immediatamente utilizzabili.
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Mancata coesione al gruppo, perdita d’identità culturale, perdita del posto nel lignaggio, desocializzazione, dis-affiliazione, dissociazione mentale.
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Il non credere più alla magia, il non credere ancora alla medicina.
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Quale sapere o quale malattia?
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E c’è da chiedersi: come risponde la psiche?
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Probabilmente depauperando, isterilendo e alienando il soggetto
Probabilmente depauperando, isterilendo e alienando il soggetto. Il soggetto spesso è perdente, il soggetto perde !
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Tornare indietro per andare avanti
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La migrazione è il teatro dove si svolge la dialettica tra memoria , oblio, trauma e identità.
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Non c’è scelta in chi parte, non c’è gioia
Non c’è scelta in chi parte, non c’è gioia. Vieni scacciato da casa tua, dai luoghi che riflettono ricordi.
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Il MARE tanti migranti sono sepolti tra i flutti Uomini, Donne, Bambini, di cui non conosciamo i volti, né li abbiamo visti sorridere né sentiti parlare. Né ascoltammo le loro grida al momento della discesa né ci chinammo a raccogliere le loro mani protese tra le onde.
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Si fa cagna feroce per uccidere non lui, Polimestore
Si fa cagna feroce per uccidere non lui, Polimestore. Aiutata dalle donne troiane, acceca lui e ne scanna i figli .
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Ecco la rabbia, ecco che nessuno si salva più!
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Esser madre comporta un tanto di onnipotenza.
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Al suo interno, tra le sue braccia il figlio è al sicuro.
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L’ONNIPOTENZA CROLLA MISERAMENTE DI FRONTE ALL’ EVENTO IMPREVISTO
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Ed ecco il sentimento di frustrazione della madre.
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I MIGRANTI: uomini e donne spezzate, persone a metà, che hanno accettato il vestito che le circostanze hanno cucito loro addosso.
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Hanno abbandonato mogli e figli, fratelli, il padre e la Madre, e si, anche loro hanno una MADRE…
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GIOCASTA La madre iperdisponibile
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Clitemnestra: la madre psicotica Caotica Imprevedibile
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ECUBA: la madre umiliata Resa schiava e annullata che conserva la sua grandiosità
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Quale prole o città. Né sposo più né figli più. Dove andrò
Quale prole o città? Né sposo più né figli più. Dove andrò? Dov’è che un dio m’aiuta, o un demone
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CASSANDRA: variante di madre onnipotente-impotente La madre inascoltata Inascoltata per il rifiuto pulsionale (Apollo) Il fallimento della grandiosità Il monologo nelle Troiane: eccitata, confusa, aggressiva, prevede odi e sciagure
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MEDEA La madre trionfante Onnipotenza (magia – iperdeterminismo) Distruttività (figlicidio)
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O cara bocca, che tante volte pronunciasti infantili parole di vanto, sei chiusa per sempre; e mi mentivi, quando, attaccandoti alla mia veste, mi dicevi: “Nonna mi taglierò per te molti riccioli dalla chioma, e guiderò le schiere dei miei coetanei presso la tua tomba, per darti un caro saluto. E ora non tu me, ma io te, tanto più giovane, io, una vecchia senza patria e senza figli, seppellisco te, povero morto”
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Senso catartico di trasformare tutto in poesia
Senso catartico di trasformare tutto in poesia. Tutto si sublima e alla fine, i genitori seguono i funerali dei figli.
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Il non poter più proteggere il figlio è il tremendo dramma!
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Non abbiamo imparato niente, non impareremo mai niente
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ALLA COSCIENZA NON GIUNGONO LE GRIDA
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FRAGILITA’ SOCIALE
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Un diverso senso del pudore, una diversa rappresentazione corporea, una diversa espressione sintomatologica nonché un bisogno di accoglienza, il dividere o condividere spazi e risorse, significa quasi sempre per loro SOPRAVVIVENZA
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“Soccombere o servire popoli che posseggono maggiori conoscenze come le bestie fan con gli uomini”
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La domanda aperta è : inclusione o esclusione
La domanda aperta è : inclusione o esclusione?, in quelli che Alain Tarrius- sociologo- definisce ”spazi circolatori”, senza avere la pretesa di cancellarne la loro cultura d’origine.
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La diversità va accettata e rispettata
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Italo Fontana, medico psicoanalista di Torino in un libro dal titolo “Non sulle mie scale”, asserisce che:” l’incontro dentro ciascuno di noi di questa società multiculturale e multietnica finisce con il determinare UNA PARANOIA IMMUNIZZANTE PSICOLOGICA
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Le TROIANE: l’umiliazione al femminile, perdita del proprio destino, distacco del genere ( gli uomini fanno storia a sé)
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Nei migranti non è raro nella nostra esperienza assistere a raptus d’apatia, chiusura autistica, dal momento che dietro ci sono la mortificazione, l’umiliazione ( umus=terra=ti pesto con i piedi).
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Nelle parole c’è sempre un grosso surrogato delle azioni
Nelle parole c’è sempre un grosso surrogato delle azioni. Vivo il dolore e la rabbia in qualche modo nella parola.
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LA CADUTA DI TROIA
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IL MONDO E’ UNA NOTTE DI TREGENDA
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Gli Americani che pretendono di regolare la Storia
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ECUBA la Madre umiliata, resa schiava e annullata
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Il crollo e la perdita totale (lutto e melancolia) Essicamento dell’Io Rinuncia alla femminilità attraverso Polissena: sacrificio del sé ad Achille, ad un ombra
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L’UNIVERSO DELLE INFINITE OPPORTUNITA’ VISTE GRAZIE AD UN’ANTENNA PARABOLICA.
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Le TROIANE, Cassandra: variante di Madre onnipotente-impotente, delira con gli Dei e delira “giusto”. La Madre inascoltata, inascoltata per il rifiuto pulsionale ( aveva rifiutato Apollo, che le sputò in bocca, dandole la possibilità di sapere il futuro e non essere creduta). Il fallimento della grandiosità. Nel monologo è eccitata, confusa, aggressiva, prevede odi e sciagure. Ed Ecuba dice: fate tacere quella povera folle!
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Ecuba e Polidoro, Ecuba e il Cristianesimo, la MATER DOLOROSA a lacrimare ai piedi del figlio in croce. E vedrai, dei due figli, due cadaveri….
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Stabat mater dolorosa Juxta crucem lacrimosa Dum pendebat Filius
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I fantasmi ci sono: nella testa, ma ci sono.
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UMANITA’ IN CAMMINO: Nomadi per fato: rincorsi fino al pontile da cani feroci sbavanti sul collare chiodato che di ognuno di loro porta il nome: Fame, Carestia, Inedia, Abbandono.
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Era forse questo, nel pazzo disegno di Dio, il Paradiso Terrestre?
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