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Le istituzioni e gli organi dell’Unione Europea

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Presentazione sul tema: "Le istituzioni e gli organi dell’Unione Europea"— Transcript della presentazione:

1 Le istituzioni e gli organi dell’Unione Europea
Evoluzione storica delle istituzioni Composizione Organizzazione Funzionamento rapporti con le altre istituzioni politiche attuate

2 Trattato di Westfalia - 1648 - rottura dell’unità del diritto
o sul piano internazionale gli Stati si definiscono sovrani e si riconoscono tra di loro in base a due principi  principio di eguaglianza e parità  principio di non ingerenza nei rispettivi affari interni - sul piano interno nei secoli successivi si afferma il COSTITUZIONALISMO o complesso di principi per organizzare i poteri pubblici  separazione dei poteri (leg., esec., giud.)  definizione dei rapporti tra tali poteri  definizione dei rapporti tra i poteri pubblici e i soggetti privati conseguenze: fine dell’assolutismo emersione del ruolo dell’individuo art. 16 della dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (assemblea nazionale francese, 26 agosto 1789): toute société dans laquelle la garantie des droits n’est pas assurée, ni la séparation des pouvoirs déterminée, n’à point de Constitution

3 - assetto tipico delle organizzazioni internazionali
o principio ordinatore: anarchico o differenziazione funzionale: assente o distribuzione del potere: presente o fonti del diritto: i trattati stipulati nel tempo - assetto tipico degli stati o principio ordinatore: gerarchico o differenziazione funzionale: presente o fonti del diritto: principi costituzionali  leggi ordinarie  leggi regionali  regolamenti di attuazione  ecc. ecc.

4 Comunità europee – Unione Europea
terzo genere del diritto internazionale: o sulla base dei trattati originari  ordinamento giuridico proprio  organizzazione dotata di caratteristiche analoghe – in parte – a quelle degli Stati  poteri normativi e giurisdizionali delle Comunità, esercitati con notevoli margini di autonomia (sempre nel rispetto dei trattati)  superiorità del diritto comunitario nei confronti del diritto degli Stati membri; immediata applicabilità del diritto comunitario da parte dei giudici statali

5 Istituzioni dell’Unione europea
Istituzioni principali: Commissione (potere propositivo e di controllo) Parlamento europeo (potere di controllo, consultivo, legislativo concorrente con il Consiglio dell’Unione e.) Consiglio dell’UE (potere legislativo ed esecutivo) Consiglio europeo (potere di indirizzo) Corte di Giustizia (interpretazione giuridica) Corte dei Conti (controllo contabile) Banca centrale europea (moneta, politica monetaria, tassi) Altri organi: Comitato econ. e soc. (consultivo) Comitato delle regioni (consultivo) BEI (finanziamenti GG.OO.) Ombudsman (difensore civico europeo)

6 La successione dei trattati
1952: Trattato di Parigi (fondazione della CECA) - 50 yrs 1957: Trattati di Roma (CEE e CEEA) - senza scadenza 1967: Trattato di fusione degli esecutivi 1987: Atto unico europeo 1993: Trattato sull’Unione europea (Maastricht) 1997: Trattato di Amsterdam 2001: Trattato di Nizza 2004: Trattato istitutivo di una Costituzione per l’Unione 2006: Trattato di Lisbona

7 Gli allargamenti dell’Unione fino al 1995

8 2004

9 2007

10

11 L’Unione europea oggi (2013)

12 La Commissione europea (CE)
Istituzione «indipendente» sul piano politico Rappresenta e tutela gli interessi dell’UE È il «motore» di ogni proposta normativa dell’Unione, ma anche delle politiche e dei programmi di azione È responsabile dell’attuazione delle decisioni del Parlamento / Consiglio e vigila sull’applicazione dell’acquis comunitario (d’intesa con la Corte di giustizia) Rappresenta l’Unione a livello internazionale (negoziati, organizzazioni internazionali) Prepara il progetto di bilancio dell’Unione

13 La Commissione - 2 Prima della Commissione delle Comunità europee: 1952 Alta Autorità della CECA - nove membri 1957 Commissione CEE - nove membri Commissione CEEA - cinque membri 1° luglio 1967: fusione degli esecutivi Commissione delle Comunità europee (nove membri poi 13, 14, 17 e infine 20)

14 La prima Alta Autorità della Ceca

15 Riunione di lavoro notturna
Conferenza stampa

16 L’Alta Autorità L’Alta Autorità veniva nominata per sei anni - indipendenza totale dei suoi componenti - vero e proprio governo della Comunità (poteri di iniziativa normativa e legislativi, di controllo, di attuazione) - si consultava con l’Assemblea parlamentare della Ceca - il Consiglio, formato da ministri dei paesi membri, doveva solo armonizzare l’azione dell’Alta Autorità con quella degli Stati - rispetto alla Commissione CEE, l’Alta Autorità era dotata di poteri più ampi (potere normativo ad es., che la Commissione non ha).

17 La Commissione Mandato quinquennale (dal 1995: prima era di quattro anni) - ATTUALMENTE 27 membri compreso il Presidente. Erano venti nella Commissione Prodi, prima dell’allargamento del 1° maggio 2004 - nominata su indicazioni e proposte degli Stati membri - il Presidente e il collegio devono avere il gradimento del Parlamento europeo, da esprimere con due votazioni distinte. Non c’è ancora gradimento ad personam verso un singolo commissario. (in futuro aumenterà il ruolo del Presidente nella scelta dei commissari) - il Consiglio approva infine la nomina con voto a maggioranza (prima di Nizza era un voto all’unanimità)

18 Presidente e commissari
Il Presidente è un primus inter pares (in futuro conteranno anche le elezioni europee nella sua scelta) Gli incarichi vengono assegnati ai commissari dal Presidente Ogni Commissario giura di tutelare solo gli interessi della Comunità/Unione Ogni commissario viene aiutato nel suo lavoro da un Cabinet diretto da uno Chef de cabinet Il collegio dei commissari - la Commissione propriamente detta - si riunisce settimanalmente (di solito il mercoledì)

19 Organizzazione La sede è Bruxelles La Commissione Prodi si è snellita rispetto a quella Santer passando da 42 a 36 Dipartimenti divisi in: - 23 direzioni generali (DG) paragonabili, per competenze, ai ministeri nazionali - 13 servizi specializzati (servizi di traduzione, sicurezza, ufficio informatico, ufficio pubblicazioni, ispettorato generale ecc.) Circa funzionari

20 La retribuzione Ogni commissario riceve uno stipendio annuo di circa € più: € per spese di alloggio € ” ” di living € per rimborsi a forfait Totale: € gravanti sul bilancio dell’Unione

21 Presa d’atto di una problematica/richiesta
Metodo di lavoro Presa d’atto di una problematica/richiesta Proposta di un Commissario o più Commissari Impulso di uno Stato membro Attuazione dei trattati Pressione di una lobby Richiesta del Consiglio Decisione della Corte Di Giustizia

22 La rappresentanza esterna dell’Unione
La Commissione rappresenta l’Unione nei confronti dei Paesi terzi e delle organizzazioni internazionali (ONU e sue agenzie specializzate, OECD, Consiglio d’Europa). Conduce i negoziati commerciali con le organizzazioni internazionali (WTO) e con partner commerciali «globali» (USA, Giappone) Conduce i negoziati per le nuove adesioni (su mandato del Consiglio) Se il progetto di trattato della Convenzione verrà integralmente attuato, il Ministro degli Affari esteri dell’Unione sarà uno dei vicepresidenti della Commissione. Presidente? Commissario all’allargamento? Mr. Pesc?

23 Presidente Walter Hallstein (D)
Mandato: / /

24 Presidente Jean Rey (B)
Mandato: /

25 Presidente Franco Maria Malfatti (I)
Mandato: /

26 Presidente Sicco L. Mansholt (NL)
Mandato: /

27 Presidente François Xavier Ortoli (F)
Mandato: /

28 Presidente Roy Jenkins (UK)
Mandato: /

29 Presidente Gaston Thorn (L)
Mandato: /

30 Presidente Jacques Delors (F)
Mandati: / / 1993 / dicembre 1994

31 Presidente Jacques Santer (L)
Mandato: / giugno 1999

32 La Commissione Santer

33 Presidente Romano Prodi (I)
Mandato: Luglio 1999 /

34 Presidente Barroso (P)
Mandato: / Oggi

35 Il Consiglio dell’Unione europea
Punto d’incontro degli interessi nazionali Sedi: Bruxelles, Lussemburgo Metodo di decisione fondato sul negoziato permanente Aspettative degli anni ‘60: perdita di potere effettivo a favore della Commissione Eventualità che NON si è verificata Uso dell’unanimità anche quando non era richiesta dai trattati quindi: metodo intergovernativo e NON approccio sovranazionale

36 Il Consiglio europeo Massimo organo «politico» dell’Unione, nel senso che indirizza e fornisce direttive, ma non ha potere legislativo proprio (TUE, Disposizioni comuni: «Il Consiglio europeo dà all’Unione l’impulso necessario al suo sviluppo e ne definisce gli orientamenti politici generali») Non ha competenze definite chiaramente, proprio per la sua natura particolare di summit di capi di Stato e di governo più il Presidente della Commissione (II livello: Ministri degli Esteri e un Commissario) Si riunisce due, massimo tre volte all’anno ogni volta per due, tre giorni

37 Come si arriva al Consiglio europeo?
I trattati fondativi non fanno parola di vertici di capi di Stato e di governo. 1961: primi vertici dei capi di Stato e di governo (10-11 febbraio a Parigi e 18 luglio a Bonn). Nel secondo vertice si prende l’impegno di tenere riunioni periodiche di «concertazione» e si predispone lo schema del progetto di «unione politica» su iniziativa francese (piano Fouchet)

38 Il Piano Fouchet - il modello gollista dell’Europa
Un Consiglio dei capi di Stato e di governo (ovvero ministri degli Esteri: tre volte all’anno). Deliberazioni all’unanimità. Un’assemblea parlamentare (può fare raccomandazioni e disporre interrogazioni). Comitati dei ministri della Difesa e dell’istruzione sono associati ai lavori del Consiglio Commissione esecutiva: alti funzionari, prepara le deliberazioni del Consiglio e vigila sull’applicazione (si può paragonare al Coreper) Regola dell’unanimità Consiglio «irresponsabile» verso l’assemblea parlamentare i membri della Commissione non sono indipendenti

39 Fouchet 2 Mentre la prima formulazione del piano Fouchet non prevedeva accavallamenti con la CEE e tanto meno un conflitto di competenze con la Nato, la seconda formulazione del piano, il cosiddetto Fouchet 2 (gennaio 1962) interferiva con la CEE e con la CECA e poneva dei dubbi sulla Nato. Il 17 aprile 1962 il piano naufraga definitivamente.

40 I vertici - 1 19-21 ottobre 1972: Si definiscono i nuovi campi d’azione della comunità (ambiente, politica regionale, politica sociale, politica industriale) e si chiede alle istituzioni di stabilire dei programmi d’azione. Impegno di trasformare entro il 1980 “l’insieme delle relazioni degli Stati membri in una Unione europea” che comprende anche l’unione economica e monetaria. 14-15 dicembre 1973: si decide di mettere a punto i primi elementi di una politica comune dell’energia e di istituire il fondo europeo di sviluppo regionale prima del 1° gennaio Il Consiglio non riesce a dare seguito a queste direttive politiche, creando uno stato di tensione nella Comunità.

41 I vertici - 2 9-10 dicembre 1974: Viene decisa l’elezione del PE a suffragio universale a partire dal 1978; viene istituzionalizzato il Consiglio Europeo con riunioni tre volte all’anno; viene dato incarico al Primo ministro belga Leo Tindemans di elaborare entro la fine del 1975 un rapporto sull’Unione europea. Viene anche raggiunto un compromesso sulla struttura e la dotazione, per il triennio successivo, del FESR. «Riconoscendo la necessità di un approccio globale ai problemi interni inerenti alla costruzione dell’Europa, i capi di governo giudicano essenziale assicurare una generale continuità e coerenza nelle attività delle comunità e nel lavoro sulla cooperazione politica. «I capi di governo accompagnati dai loro ministri degli Esteri, hanno pertanto deciso di riunirsi tre volte all’anno, e ogni volta che si renderà necessario, nel Consiglio delle Comunità e nel contesto della cooperazione politica.»

42 Consiglio europeo 10-11 marzo 1975: prima riunione del Consiglio europeo (Dublino). Si affronta il tema del «rinegoziato» dei termini di adesione britannica e si raggiunge un accordo sulla base di una proposta della Commissione. Tale accordo permette al governo di Londra di annunciare ai Comuni l’organizzazione di un referendum, poiché il rinegoziato viene considerato chiuso. Dal 1986 (AUE), il Consiglio viene riconosciuto «giuridicamente», anche se non incorporato nei trattati, stabilendo la cadenza delle riunioni da tre a due all’anno. TUE: allarga le competenze del C.E. all’ambito PESC e UEM, già indicate nell’AUE, ma lo tiene svincolato dall’architettura istituzionale. PERCHÉ?

43 Oggi Il TUE affida al CE compiti di coordinamento e di orientamento politico generale nonché in ambito PESC e nel campo dell’UEM. NON C’E’ TRACCIA DEL CONSIGLIO EUROPEO TRA LE ISTITUZIONI RIPORTATE NEL TRATTATO CE, MA SOLO NEL TUE. Però il Consiglio Europeo viene ricordato in diversi articoli del Trattato CE.

44 Composizione Il Consiglio riunisce i capi di Stato (Francia e Finlandia attualmente) e di governo (tutti gli altri Stati), più i ministri degli Esteri. Partecipano anche il Presidente della Commissione e un commissario. Importante per : nuove adesioni nomine (Commissione, Banca centrale) definizione di principi guida in senso generale definizione di politiche economiche e monetarie Pesc e relazioni esterne

45 Il Consiglio nel sistema dell’Unione
Aumenta il peso della concertazione intergovernativa a scapito della sovranazionalità. Il Parlamento europeo risente molto del crescente ruolo del Consiglio: comunicazioni verbali dell’una parte e dell’altra all’inizio dei vertici e alla loro conclusione non significano interdipendenza. Il carattere extracostituzionale del Consiglio implica anche una perdita di influenza della Corte di giustizia.

46 L’Assemblea parlamentare CECA
78 membri 18 per la Francia, l’Italia e la Germania 10 per Belgio e Paesi Bassi 4 per il Lussemburgo Delegazioni nazionali, riunite per nazionalità. Dal 1953 si ammette il principio della costituzione dei gruppi politici sulla base delle «famiglie politiche» Una sola donna, l’olandese Marga Klompe.

47 L’Assemblea parlamentare CEE
Con la firma dei Trattati di Roma viene costituita una sola AP di 142 membri, in comune per CECA, CEE ed Euratom. Nel 1960 la stessa assemblea presenta una mozione per l’elezione parziale dei suoi membri a suffragio universale diretto (mozione che non viene accettata dal Consiglio. Dal 1962 l’Assemblea muta il suo nome in Parlamento europeo. 1973: allargamento della Comunità a Regno Unito, Irlanda e Danimarca: 198 membri

48 L’elezione a suffragio univ. dir.
Il Presidente francese Giscard d’Estaing accetta in linea di principio l’elezione del PE a suffragio universale e diretto durante il vertice di Parigi del dicembre La data viene fissata in linea di massima per il 1978. L’accordo definitivo sulla questione dell’elezione del PE è del luglio 1976 e fissa le elezioni per il maggio-giugno La Francia ratifica tale accordo solo il 16 giugno 1977.

49 Le quote nazionali per le prime elezioni a s. u. d
Le quote nazionali per le prime elezioni a s.u.d. del 1979 sono così ripartite: 81 deputati per Francia, Germania, Italia e Regno Unito 25 per i Paesi Bassi 24 per il Belgio 16 per la Danimarca 15 per l’Irlanda 6 per il Lussemburgo 410 in tutto L’Urss avanza una protesta ufficiale per i tre deputati assegnati a Berlino ovest.

50 1981: arrivano 24 deputati greci
434 meps 1986: 60 deputati alla Spagna e 24 al Portogallo 518 1990: 18 «osservatori» della Germania est 1994: Italia, Francia e Regno Unito passano da 81 a 87 deputati, mentre la Germania passa da 81 a 99 567 1995: Austria, Finlandia e Svezia portano il numero totale a 626

51 Nel 2004, con l’adesione dei dieci nuovi membri, si passa agli attuali 732 seggi, numero che non è cambiato neppure con l’adesione di Bulgaria e Romania (Italia: 72 membri).

52 Il doppio mandato, nazionale ed europeo, è vietato da una direttiva europea che è stata variamente recepita da tutti gli Stati membri. In Italia solo dal marzo 2004. Di fatto, la crescente importanza del PE vale come un divieto implicito anche se il doppio mandato rappresenta una «risorsa» supplementare per i partiti nazionali. Si nota un aumento della qualità dal 1952 a oggi, con una svolta decisa a partire dal 1979. La retribuzione dei parlamentari è stata a carico dei rispettivi Stati membri fino al 2009 (per l’Italia, circa € mensili, di base più voci aggiuntive). Dal 2009 è a carico del bilancio dell’Unione: euro mensili con rimborso delle spese a pie’ di lista. Tre assistenti pagati direttamente dal PE

53 Le sedi Le sedute plenarie si tengono a Strasburgo, nella sede a suo tempo costruita per il Consiglio d’Europa. Le commissioni parlamentari si riuniscono a Bruxelles. Gli uffici amministrativi hanno sede nel Lussemburgo.

54 Organizzazione Presidente (eletto per due anni e mezzo) e Ufficio di presidenza: dirige i lavori e garantisce l’osservanza del regolamento procedurale Conferenza dei Presidenti: Presidente del PE e presidenti dei gruppi politici definiscono l’o.d.g. di ogni sedurta Gruppi politici: PPE, PSE, ELDR, Verdi, GCSUE/SVN, Europa delle Nazioni, Europa delle democrazie e delle diversità, Gruppo non iscritti. 17 Commissioni sulle politiche interne e 4 sulle politiche esterne.

55 La BCE Gli organi della BCE sono: Il Consiglio direttivo
La Commissione esecutiva Il Consiglio generale.

56 BCE - Il Consiglio direttivo
Il Consiglio direttivo è la mente del Sistema bancario europeo comune. Esso è composto dai sei membri della Commissione esecutiva e dai governatori delle Banche centrali nazionali (ovviamente solo quelle dei dodici paesi partecipanti alla moneta unica), e ha il compito di definire le linee generali della politica monetaria del Sebc, compresa la gestione delle riserve, la definizione dei tassi di interesse, gli obiettivi di politica monetaria a medio termine. Può inoltre delegare funzioni alla Commissione esecutiva.

57 BCE - La Commissione esecutiva
La Commissione esecutiva è il braccio operativo del Consiglio. Composta da un presidente, un vicepresidente e quattro membri, ha il compito di dare attuazione concreta alle direttive stabilite dal Consiglio direttivo, se necessario intervenendo direttamente sulle Banche centrali nazionali. I suoi membri sono nominati a livello di Consiglio europeo, dopo avere ascoltato il parere del Parlamento europeo e del Consiglio direttivo.

58 BCE - Il Consiglio generale
Riunisce il presidente e il vicepresidente della Commissione esecutiva (gli altri quattro membri della Commissione possono partecipare alle riunioni del Consiglio generale, ma senza diritto di voto) e i governatori di tutte le Banche centrali dell’Unione, sia di quei paesi che partecipano alla terza fase dell’Uem e della moneta unica, sia di quei paesi che si sono chiamati fuori per decisione autonoma o perché non rientravano nei parametri del Trattato di Maastricht. Si tratta insomma di un Consiglio direttivo allargato, ma con poteri più limitati. Proprio per questa presenza «anomala» al suo interno, il Consiglio generale ha meno poteri degli altri due organi della Bce, ma in ogni caso sarà l’organo deputato a decidere le condizioni alle quali i paesi ritardatari potranno entrare a far parte della moneta unica.

59 BCE - Il Capitale La Bce, come ogni banca, nasce con un capitale iniziale e con riserve in valuta «straniera». Il capitale è stato stabilito in 5 miliardi di euro ed è sottoscritto solo dalle Banche centrali nazionali nelle seguenti proporzioni: Banca centrale tedesca 24,4% del capitale Banca di Francia 16,8 Banca d’Italia 14,9 a seguire tutti gli altri nove paesi, per una percentuale complessiva del 78,9% del capitale totale.

60 BCE - Il capitale Gli altri tre paesi che ancora non fanno parte del «gruppo euro», si spartiscono il restante 21% del capitale (la Gran Bretagna da sola sottoscrive il 14,7%, una percentuale comunque lievemente inferiore a quella dell’Italia). La differenza fondamentale è però che mentre i paesi «euro» versano completamente la loro quota di capitale, i tre paesi «non euro» sono tenuti a versare solo il 5% della loro sottoscrizione, inteso a coprire le spese operative per la loro partecipazione in alcune attività del Sebc (ad esempio, la presenza nel Consiglio generale). Per questo motivo, il capitale effettivo della Bce alla sua nascita risulta essere inferiore ai 5 miliardi di euro previsti, e corrisponde invece a poco più di 4 miliardi.

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