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LA SICUREZZA PARTECIPATA

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Presentazione sul tema: "LA SICUREZZA PARTECIPATA"— Transcript della presentazione:

1 LA SICUREZZA PARTECIPATA
IL PATTO LOCALE DI SICUREZZA URBANA DEL QUARTIERE BORGO LORETO Chiavari – 3 novembre 2007

2 QUALI POLITICHE DI SICUREZZA?
le politiche di sicurezza riguardano l’intera popolazione, la qualità delle relazioni sociali e interpersonali, la qualità dell’ambiente urbano la Polizia Locale come regolatore della vita sociale le politiche criminali riguardano solo la prevenzione o la repressione di determinati comportamenti personali qualificati come reati, penalmente perseguibili (furti, rapine, droghe e prostituzione) le Forze dell’ordine come responsabili istituzionali

3 QUALE SICUREZZA PARTECIPATA? UN CITTADINO SICURO
È COLUI CHE SI FA CARICO DEL LUOGO IN CUI VIVE PERCEZIONE DI SICUREZZA E RESPONSABILITÀ due principi alla base delle politiche locali di sicurezza urbana del Comune di Cremona

4 Ovvero ….. Come? passare da una comunità passiva/rivendicante
ad una comunità responsabile, vivace, attiva, che recuperi il senso di appartenenza al proprio contesto sociale. Come? sviluppando una rete attiva e integrata, che coinvolga ogni realtà, pubblica o privata, presente sul territorio, in grado di prendersi autonomamente cura dei problemi di sicurezza, aggregativi, partecipativi e sociali del territorio. stimolando la partecipazione alla vita della comunità, sollecitare negli abitanti il senso d’appartenenza al proprio territorio creando occasioni e strumenti di coinvolgimento, diretti a conoscere ed affrontare le problematiche che caratterizzano i territori urbani.

5 Il percorso del Comune di Cremona
1999: Progetto “Periferie al Centro” e istituzione dell’Ufficio Periferie per …… promuovere il protagonismo nelle comunità delle periferie e formare cittadini attivi e responsabili; ….. facilitare i rapporti con le periferie urbane e rendere più vive, accoglienti e vivibili le zone periferiche della città; 2004: Progetto “Coordinare le politiche per la sicurezza in ambito urbano” e l’istituzione dell’Ufficio sicurezza urbana per …. sviluppare, attraverso la cooprogettazione, la trasversalità, la partecipazione attiva dei cittadini, politiche integrate di sicurezza urbana e …….

6 IL PATTO LOCALE DI SICUREZZA URBANA
strumento previsto all’art. 32 della Legge Regionale 4/2003; accordo promosso dal Sindaco, quale Autorità di Polizia Locale; sottoscritto da soggetti istituzionali e agenzie sociali del territorio finalità ……. migliorare le condizioni di vivibilità di una porzione di territorio urbano attraverso l’implementazione di politiche integrate di sicurezza

7 Perché il Patto locale di sicurezza urbana
nel quartiere Borgo Loreto Per rispondere a un disagio sociale dovuto a problematiche legate alla sicurezza: fattori sociali (elevata presenza di persone anziane sole, forte conflittualità tra residenti di origine cremonese e famiglie immigrate, tra persone anziane e gruppi di giovani); degrado fisico (marciapiedi sconnessi, degrado degli edifici di edilizia residenziale pubblica, spazi pubblici scarsamente curati e illuminati nelle ore notturne, un’area industriale dismessa); frequenti violazioni di leggi e regolamenti (presenza di cani liberi, danneggiamenti agli arredi urbani, cattivo stato e cattivo uso dei contenitori della raccolta differenziata).

8 QUARTIERE BORGO LORETO UN ESEMPIO DI POLITICHE E INTERVENTI INTEGRATI
PER LA SICUREZZA CONTRATTO DI QUARTIERE Intervento di riqualificazione urbana diretto a valorizzare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica PAS – PIANO DI ACCOMPAGNAMENTO SOCIALE azioni di accompagnamento individuale e sociale PATTO LOCALE DI SICUREZZA URBANA strumento previsto dalla Legge Regionale 4/2003 azioni dirette a migliorare le condizioni di vivibilità e sicurezza del quartiere

9 GLI OBIETTIVI DEL PATTO LOCALE DI SICUREZZA DI BORGO LORETO
consolidare forme di collaborazione già sperimentate nell’anno 2005 con soggetti interni ed esterni all’amministrazione pubblica concertando azioni sempre più appropriate alle problematiche sociali emergenti; stimolare la partecipazione dei cittadini all’individuazione delle problematiche di sicurezza svolgendo una efficace azione di rassicurazione attraverso una maggiore e più visibile presenza nel quartiere; favorire la predisposizione di un clima sociale favorevole all’accoglienza di nuove famiglie determinandone l’integrazione nel tessuto sociale.

10 Patto Locale di Sicurezza Urbana . . . . GLI ATTORI:
ESTERNI ALL’AMMINISTRAZIONE C.I.S.V.O.L Polizia di Stato Centro Sociale Anziani Pinoni Ass. Città dell’Uomo Parrocchia S.Genesio Centro Interculturale Mondoinsieme Comitato Immigrati di Cremona Scuola Materna A.Gallina Scuola Elementare A.Stradivari Agenzia Lombarda Edilizia Res.le INTERNI ALL’AMMINISTRAZIONE Polizia Locale Ufficio Sicurezza Urbana Affari Sociali Ufficio Stranieri Centro per le Famiglie Ufficio Alloggi Politiche Educative Politiche per le periferie Ufficio Periferie Ufficio Comunicazione

11 IL PROGRAMMA: agevolare la partecipazione attiva dei residenti per conoscere il territorio e chi lo abita; far emergere nei residenti il senso di appartenenza al territorio affinché si prendano cura del territorio stesso e creare ambienti urbani sicuri; ottimizzare il presidio del territorio da parte delle Forze di Polizia promuovere l’integrazione tra Forze di Polizia, Comune di Cremona, le agenzie sociali del territorio e i residenti; sviluppare la concertazione degli interventi attinenti alla sicurezza con tutti gli attori presenti sul territorio; migliorare il livello di integrazione tra abitanti italiani e stranieri; diminuire il livello di conflittualità tra le persone che vivono nel quartiere;

12 LE ATTIVITA’ PREVISTE polizia di prossimità (vigili di quartiere, pattuglie appiedate della Polizia Locale, presenza costante del presidio mobile della Polizia Locale); progettazione partecipata degli interventi di riqualificazione urbana (Contratto di quartiere e Piano di accompagnamento sociale); accompagnamento e mediazione culturale per gli stranieri residenti; mediazione sociale per la costruzione di rapporti di buon vicinato (Laboratorio di quartiere); incontri tematici con la popolazione anziana su raggiri e truffe, codice della strada; educazione stradale nelle scuole del quartiere; osservazione ed ascolto dei giovani promuovendone la partecipazione alla vita di comunità attraverso iniziative di sviluppo sociale, culturale ed interculturale; riunioni periodiche con i rappresentanti del Comitato di quartiere; riunioni periodiche del tavolo di lavoro del Patto Locale, coordinato dalla Polizia Locale composto da rappresentanze istituzionali e territoriali, per scambiare opinioni in merito all’andamento dei differenti fenomeni all’interno del quartiere e per discutere delle azioni intraprese o di eventuali attività da implementare.

13 LA SICUREZZA PARTECIPATA
IL PATTO LOCALE DI SICUREZZA URBANA DEL QUARTIERE BORGO LORETO Chiavari – 3 novembre 2007


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